Non mi piace attualmente la varietà dei miei pezzi: mi sembrano limitati a pochi argomenti e magari anche un po’ ripetitivi. Eppure anche oggi “devo” ripetermi: un nuovo pezzo di psicosociologia.
Infatti il capitolo sul “conflitto e accordo” si sta dimostrando molto più interessante del previsto.
Le segnalazioni di spunti utili sono molteplici già nella prima dozzina di pagine ma mi limiterò all’informazione più legata alla nostra attualità.
Si tratta di una mezza paginetta di approfondimento (il libro che sto leggendo è infatti un testo universitario che per struttura assomiglia ai miei libri delle superiori) in cui viene citato lo psicosociologo più longevo (Ralph K. White), i cui primi studi importanti sono degli anni ‘30 (1930!) e che nel 2004, a 97 anni di età, ha pubblicato uno studio riepilogativo di precedenti analisi (anni ‘60 e ‘80) ritenuto molto significativo.
Il suo studio prende in esame un secolo di guerre per comprendere quali sono i meccanismo psicosociali che portano al conflitto vero e proprio.
Traduco al volo: «White riferisce che ogni guerra è contrassegnata da almeno uno dei seguenti tre fraintendimenti: 1. sottostimare la forza del proprio nemico; 2. razionalizzare i propri motivi e azioni e, soprattutto, 3. demonizzare il nemico.» (*1)
E guardiamo cosa è successo in occidente con la Russia: di sicuro è stata sottovalutata sia militarmente che economicamente (e forse anche diplomaticamente). Sulla razionalizzazione sono meno certo: a noi al momento arriva solo la propaganda occidentale che non ha niente a che vedere con la razionalità: lo sapremo solo fra molti decenni cosa pensavano veramente gli alti papaveri del partito democratico quando hanno provocato questa guerra: è possibilissimo, come spesso accade, che abbiano finito per credere alle proprie bugie.
Della demonizzazione di Putin c’è poco da dire: lo hanno fatto passare per folle, per il dittatore che vuole conquistare l’Europa, per morente (e quindi incapace di ragionare lucidamente) e come semplicemente malvagio.
E volete sapere un altro dato interessante? La demonizzazione dell’avversario è tipica della parte che aggredisce e che deve quindi trovare tutte le giustificazioni possibili, anche speciose, per giustificare il proprio comportamento. Chi invece è attaccato (o, come nel caso della guerra in Ucraina, obbligato ad agire) ha la ragione più semplice del mondo: “dobbiamo difenderci”.
Do per scontato infatti (visto che l’ho ripetuto più e più volte) che l’Ucraina combatte una guerra per procura NATO (e quindi USA) contro la Russia.
Ma nella breve citazione sullodata c’è un elemento estremamente generico: la demonizzazione dell’avversario.
Questa infatti viene usata sempre più spesso, come una clava, verso chiunque si azzardi a criticare il potere vigente. Potere che non fa gli interessi della popolazione ma, addirittura, oggi sempre più spesso la danneggia apertamente (*2).
E come reagisce il potere alle critiche? Col dialogo? Cercando i punti di vista avversi e le eventuali critiche? Cercando di arrivare a un compromesso accettabile per tutti?
Assolutamente no!
Il potere, grazie al controllo assoluto dei media tradizionali, demonizza chi la pensa diversamente evitando il confronto aperto e sincero.
Il motivo per cui questo avviene l’ho già spiegato nell’Epitome (per esempio in [E] 10.6) ma, essenzialmente, si tratta di malafede: il potere politico sa bene di non fare gli interessi della popolazione e quindi non può permettersi un confronto aperto, razionale e civile da cui uscirebbe sempre sconfitto. E allora, per giustificarsi, risponde nella maniera più semplice, ovvero demonizzando chi la pensa diversamente: lo abbiamo visto con la pandemia negli anni passati (e, temo, lo rivedremo nell’autunno) e più recentemente per tutti colori che si opponevano alla guerra: vuoi per motivi morali (noi, l’occidente, siamo i “cattivi” di questa guerra al fianco dei neonazisti) che per egoistici motivi economici (le sanzioni ci distruggono economicamente).
Voglio infine concludere con una precisazione che già da un po’ che volevo scrivere: è già da giugno (ma forse anche fine maggio) che scrivo che l’Ucraina ha perso la guerra e che la formalizzazione della sconfitta avverrà a settimane. Eppure questa ammissione di sconfitta ancora non c’è stata: la propaganda occidentale addirittura fantastica su improbabili contrattacchi ucraini e di un armata di un milioni di uomini…
Allora ho sbagliato la mia previsione? Tutti i miei giudizi e argomentazioni sono sbagliati perché quella che presento come l’unica conseguenza finale, la sconfitta dell’Ucraina, non si è manifestata?
No: io continua ad avere piena fiducia nella mia logica (*3) ma solo che è difficile prevedere quando un fatto inevitabile accadrà esattamente.
È come quando si osserva un incontro di pugilato e si vede un pugile chiaramente inferiore che prende un sacco di pugni riuscendo solo saltuariamente a reagire assestandone uno o due sui guantoni dell’avversario. A ogni round si pensa che andrà al tappetto ma, talvolta, se l’avversario più forte non trova il colpo del ko, l’incontro si prolunga inutilmente per più riprese che non servono a niente se non che a “punire” il pugile perdente. Per questo, a volte, è proprio dall’angolo che viene “gettata la spugna”.
Nella nostra analogia però, all’angolo vi sono degli esaltati che, per i propri interessi (magari hanno scommesso che l’incontro sarebbe durato almeno dodici riprese) dicono al proprio pugile, rintronato dalle botte subite, che sta vincendo, che basta che riesca a piazzare un paio di colpi ed è fatta, che l’avversario sta peggio di lui e così via…
Questo è quello che secondo me sta avvenendo in Ucraina: Zelensky è totalmente controllato dagli USA e l’esercito ucraino sta continuando a combattere, sacrificando inutilmente la vita dei propri uomini, per volontà e forza d’inerzia ma senza reali speranze di successo.
In qualsiasi momento potrebbe arrivare l’atterramento ma è difficile prevedere esattamente quando: questo però non significa che i miei pezzi sulla guerra in Ucraina siano infondati, anzi!
Conclusione: è tutto connesso più che leggo e studio e più mi accorgo che la mia teoria generale della società è solida. Anche le nuove tessere che aggiungo di tanto in tanto hanno il proprio posto nel mosaico che vado costruendo: i pezzi in più non lo sciupano ma, al contrario, lo arricchiscono donandogli nuovi dettagli.
Nota (*1): tradotto al volo da “Social Psychology 13E” di David G. Myers e Jean M. Twenge, (E.) Mc Graw Hill Education, 2019, pag. 400.
Nota (*2): di chi, come e perché il potere politico faccia gli interessi lo spiego nelle 400 pagine della mia Epitome alla cui lettura rimando chi fosse interessato.
Nota (*3): e su altri pezzi ho scritto anche come e perché abbia selezionato le mie fonti che reputo attendibili e su cui a mia volta mi baso.
domenica 31 luglio 2022
sabato 30 luglio 2022
Affondiamo ma tutto va bene
L’ho scritto in Elezioni inizio a pensarci ma il motivo per cui avremo delle elezioni anticipate è questo:
«In Autunno inizieranno a esserci grossi problemi, al momento più o meno nascosti nonostante l’aumento dei prezzi sia ben evidente a tutti: credo quindi che l’idea di questo voto anticipato sia quella di mantenere, più o meno, gli equilibri fra i partiti (sì ci saranno dei cambiamenti di forza all’interno della “destra” e il M5S evaporerà ma, alla fine, niente di clamoroso). Il nuovo governo starà (forse) in carica qualche mese poi verrà formato un governo “tecnico” (magari verrà richiamato Draghi che, farà il "sacrificio" di tornare al potere per il "bene" di tutti) per guidare l’Italia attraverso una crisi in cui verranno fatte le peggiori porcate anti-democratiche, anti-libertarie e pro-belliche. Tutto questo senza che la popolazione possa dire “pio” per altri cinque anni e senza una vera opposizione in Parlamento. Tanto per spiegarmi meglio se questa legislatura arrivasse alla sua scadenza naturale in autunno e inverno la gente si incazzerebbe parecchio e, al voto, ci sarebbe il rischio concreto che un partitino normalmente dell’1,5% prendesse il 30% dei voti. Ecco cosa si vuole evitare...»
In altre parole le elezioni anticipate servono solo per lasciare mani libere al nuovo governo, che rapidissimamente (da subito?) sarà tecnico, di distruggere le rovine (perché di integro c’è rimasto poco o nulla) dell’Italia, di togliere diritti e libertà. Tutto questo col favore dei media e delle altre istituzioni italiane come, per esempio, i sindacati. La pochezza morale dell’italiano medio l’abbiamo già vista la scorsa estate: i nuovi provvedimenti potranno essere tranquillamente immorali e nessuno se ne lamenterà.
Mi chiedo a chi verrà data la colpa di inflazione e crisi economica: l’ideale sarebbero quei coglioni di pro-libertà (indicati spregiativamente dai media “onesti” come no-vax) ma anche per la capacità di affabulazione dei volenterosi sceneggiatori, scusatemi, "giornalisti" nostrani mi sembra un po’ difficile inventarsi un nesso con una parvenza di logica… magari è colpa dei “putiniani” ovvero di coloro che dicevano/scrivevano che questa guerra in Ucraina era una follia, ma anche qui non è chiaro come… Di sicuro visto che in Italia la politica non si assume nessuna responsabilità la colpa verrà scaricata da qualche parte: forse alla siccità… ecco: è la siccità e il gran caldo che hanno provocato il disastro economico e l’inflazione. Ah, no: che stupido che sono! Ovviamente tutta la colpa sarà data a Putin che non ha voluto perdere la guerra come previsto dai rallentati che ci governano…
Comunque, proprio perché la prossima legislatura, sarà ancora di totale tradimento del popolo italiano, penso che sia importante astenersi. Partecipare alla falsa democrazia italiana è un errore morale prima che politico: è più giusto tenersene a distanza senza farsi coinvolgere e giudicare così più obiettivamente l’operato del nuovo governo senza l'illusione che ci sia qualche forza politica anche solo un po’ meglio delle altre.
E invece su FB (che mi sono deciso ad abbandonare) vedo già dominare la logica del “meno peggio”. C’è perfino chi, seppure con scarsa fiducia, voterebbe il M5S a cui io invece do la massima colpa di aver sostenuto e permesso il governo Draghi perché senza il suo sostegno non sarebbe mai potuto nascere. Per non parlare di chi pensa di votare PD: che ormai in rete ci si vergogna di ammetterlo ma la sua bella fetta di voti di raccomandati e di beneficiari di sinecure resta fedele. E poi ci sono quelli che si illudono che la Meloni sia “diversa” perché non è entrata nel governo Draghi...
Notizia di stamani sull’inflazione in Germania: 35% in generale e del 14% sul cibo.
Ecco il dramma del cancelliere Scholz: ha aspettato anni e anni affinché la Merkel decidesse di andarsene in pensione e, finalmente, poterne occupare il posto.
Poi arriva il demente senile che gli dice «La UE deve imporre delle sanzioni commerciali alla Russia su gas e petrolio, anzi, la Germania deve dare il buon esempio e non far partire neppure il Nord Stream 2.»
E il babbeo tedesco «Ma noi veramente...»
Demente senile - «Niente “ma”, è un ordine! E poi la Russia non ha le risorse per una guerra prolungata, Putin è un folle che verrà defenestrato da una rivolta popolare appena il popolo russo sentirà sul proprio portafoglio l’effetto delle sanzioni… Stai sereno Scholz!»
«Jawhol! Cioè signorsi signore!»
Poi il babbeo ha chiamato la baronessa tedesca che, capendo quanto lui o meno, non ha esitato a fare del suo peggio: cosa che del resto le riesce sempre bene pur rimanendo perfettamente azzimata…
Ora non ho idea di quando saranno le elezioni in Germania ma sono comunque sicuro che la carriera politica dell’incapace è già finita. In Germania, ho infatti notato, vi è un po’ più di cultura democratica che in Italia e non sono abituati, come da noi, a politici che tradiscono il proprio popolo facendo il contrario del suo bene...
Stavo pensando/sperando se la Russia non potesse avere un po’ di pietà per l’Italia ma mi sono rapidamente reso conto che, ormai, a Putin conviene, sul medio-lungo termine, che la popolazione europea capisca la follia di obbedire agli ordini che ci arrivano da Washington.
Mi chiedevo, proprio per questo, se la Russia non avanzasse lentamente in Ucraina anche per prolungare la guerra fino in inverno: in maniera da far assaggiare alla popolazione europea la stessa medicina che i nostri rallentati volevano prescrivere al popolo russo.
Paradossalmente Putin userà la crisi economica europea per indebolire i legami fra Europa e USA: ma del resto i nostri politici incapaci hanno fatto tutto da soli, Putin si limiterà a non aiutare l’Europa fin quando non ci saranno delle significative novità politiche.
Conclusione: scusatemi lo sfogo mattutino. Che l’Italia fosse destinata ad affondare lo capii diversi anni fa e lo scrissi Nave Italia del 2012: la nave deve affondare prima che sia possibile costruirne una nuova.
Poi ebbi la parentesi di speranza del 2013 col M5S che, come sapete si esaurì già nel 2015 quando mi resi conto che esso era solo un populismo apparente (anche se all’epoca ancora non avevo ideato questa definizione).
Però speravo che la nave Italia affondasse lentamente che mi desse modo di avere qualche altro anno di apparente “tutto bene”. Che la morte dell’Italia fosse cioè una eutanasia indolore, un lento indebolirsi e addormentarsi: e fino a qualche anno fa la tendenza sembrava proprio questa.
Invece, grazie agli schettini che ci guidano, abbiamo colpito uno scoglio: a momenti (mesi) lo scafo si spezzerà in due e andremo a fondo in un attimo.
«In Autunno inizieranno a esserci grossi problemi, al momento più o meno nascosti nonostante l’aumento dei prezzi sia ben evidente a tutti: credo quindi che l’idea di questo voto anticipato sia quella di mantenere, più o meno, gli equilibri fra i partiti (sì ci saranno dei cambiamenti di forza all’interno della “destra” e il M5S evaporerà ma, alla fine, niente di clamoroso). Il nuovo governo starà (forse) in carica qualche mese poi verrà formato un governo “tecnico” (magari verrà richiamato Draghi che, farà il "sacrificio" di tornare al potere per il "bene" di tutti) per guidare l’Italia attraverso una crisi in cui verranno fatte le peggiori porcate anti-democratiche, anti-libertarie e pro-belliche. Tutto questo senza che la popolazione possa dire “pio” per altri cinque anni e senza una vera opposizione in Parlamento. Tanto per spiegarmi meglio se questa legislatura arrivasse alla sua scadenza naturale in autunno e inverno la gente si incazzerebbe parecchio e, al voto, ci sarebbe il rischio concreto che un partitino normalmente dell’1,5% prendesse il 30% dei voti. Ecco cosa si vuole evitare...»
In altre parole le elezioni anticipate servono solo per lasciare mani libere al nuovo governo, che rapidissimamente (da subito?) sarà tecnico, di distruggere le rovine (perché di integro c’è rimasto poco o nulla) dell’Italia, di togliere diritti e libertà. Tutto questo col favore dei media e delle altre istituzioni italiane come, per esempio, i sindacati. La pochezza morale dell’italiano medio l’abbiamo già vista la scorsa estate: i nuovi provvedimenti potranno essere tranquillamente immorali e nessuno se ne lamenterà.
Mi chiedo a chi verrà data la colpa di inflazione e crisi economica: l’ideale sarebbero quei coglioni di pro-libertà (indicati spregiativamente dai media “onesti” come no-vax) ma anche per la capacità di affabulazione dei volenterosi sceneggiatori, scusatemi, "giornalisti" nostrani mi sembra un po’ difficile inventarsi un nesso con una parvenza di logica… magari è colpa dei “putiniani” ovvero di coloro che dicevano/scrivevano che questa guerra in Ucraina era una follia, ma anche qui non è chiaro come… Di sicuro visto che in Italia la politica non si assume nessuna responsabilità la colpa verrà scaricata da qualche parte: forse alla siccità… ecco: è la siccità e il gran caldo che hanno provocato il disastro economico e l’inflazione. Ah, no: che stupido che sono! Ovviamente tutta la colpa sarà data a Putin che non ha voluto perdere la guerra come previsto dai rallentati che ci governano…
Comunque, proprio perché la prossima legislatura, sarà ancora di totale tradimento del popolo italiano, penso che sia importante astenersi. Partecipare alla falsa democrazia italiana è un errore morale prima che politico: è più giusto tenersene a distanza senza farsi coinvolgere e giudicare così più obiettivamente l’operato del nuovo governo senza l'illusione che ci sia qualche forza politica anche solo un po’ meglio delle altre.
E invece su FB (che mi sono deciso ad abbandonare) vedo già dominare la logica del “meno peggio”. C’è perfino chi, seppure con scarsa fiducia, voterebbe il M5S a cui io invece do la massima colpa di aver sostenuto e permesso il governo Draghi perché senza il suo sostegno non sarebbe mai potuto nascere. Per non parlare di chi pensa di votare PD: che ormai in rete ci si vergogna di ammetterlo ma la sua bella fetta di voti di raccomandati e di beneficiari di sinecure resta fedele. E poi ci sono quelli che si illudono che la Meloni sia “diversa” perché non è entrata nel governo Draghi...
Notizia di stamani sull’inflazione in Germania: 35% in generale e del 14% sul cibo.
Ecco il dramma del cancelliere Scholz: ha aspettato anni e anni affinché la Merkel decidesse di andarsene in pensione e, finalmente, poterne occupare il posto.
Poi arriva il demente senile che gli dice «La UE deve imporre delle sanzioni commerciali alla Russia su gas e petrolio, anzi, la Germania deve dare il buon esempio e non far partire neppure il Nord Stream 2.»
E il babbeo tedesco «Ma noi veramente...»
Demente senile - «Niente “ma”, è un ordine! E poi la Russia non ha le risorse per una guerra prolungata, Putin è un folle che verrà defenestrato da una rivolta popolare appena il popolo russo sentirà sul proprio portafoglio l’effetto delle sanzioni… Stai sereno Scholz!»
«Jawhol! Cioè signorsi signore!»
Poi il babbeo ha chiamato la baronessa tedesca che, capendo quanto lui o meno, non ha esitato a fare del suo peggio: cosa che del resto le riesce sempre bene pur rimanendo perfettamente azzimata…
Ora non ho idea di quando saranno le elezioni in Germania ma sono comunque sicuro che la carriera politica dell’incapace è già finita. In Germania, ho infatti notato, vi è un po’ più di cultura democratica che in Italia e non sono abituati, come da noi, a politici che tradiscono il proprio popolo facendo il contrario del suo bene...
Stavo pensando/sperando se la Russia non potesse avere un po’ di pietà per l’Italia ma mi sono rapidamente reso conto che, ormai, a Putin conviene, sul medio-lungo termine, che la popolazione europea capisca la follia di obbedire agli ordini che ci arrivano da Washington.
Mi chiedevo, proprio per questo, se la Russia non avanzasse lentamente in Ucraina anche per prolungare la guerra fino in inverno: in maniera da far assaggiare alla popolazione europea la stessa medicina che i nostri rallentati volevano prescrivere al popolo russo.
Paradossalmente Putin userà la crisi economica europea per indebolire i legami fra Europa e USA: ma del resto i nostri politici incapaci hanno fatto tutto da soli, Putin si limiterà a non aiutare l’Europa fin quando non ci saranno delle significative novità politiche.
Conclusione: scusatemi lo sfogo mattutino. Che l’Italia fosse destinata ad affondare lo capii diversi anni fa e lo scrissi Nave Italia del 2012: la nave deve affondare prima che sia possibile costruirne una nuova.
Poi ebbi la parentesi di speranza del 2013 col M5S che, come sapete si esaurì già nel 2015 quando mi resi conto che esso era solo un populismo apparente (anche se all’epoca ancora non avevo ideato questa definizione).
Però speravo che la nave Italia affondasse lentamente che mi desse modo di avere qualche altro anno di apparente “tutto bene”. Che la morte dell’Italia fosse cioè una eutanasia indolore, un lento indebolirsi e addormentarsi: e fino a qualche anno fa la tendenza sembrava proprio questa.
Invece, grazie agli schettini che ci guidano, abbiamo colpito uno scoglio: a momenti (mesi) lo scafo si spezzerà in due e andremo a fondo in un attimo.
venerdì 29 luglio 2022
Permesso Pisa
Come deciso (v. Pigolino) oggi sono stato a Pisa a continuare i miei lavoretti ma, soprattutto a staccare un po’ dalla snervante quotidianità.
A sera avevo bevuto una birra sperando di ottundermi un po’ i sensi: ma era una birraccia schifosa, alcoolica sì ma soprattutto cattiva (*1).
Comunque vado a letto a mezzanotte, mi addormento subito, ma alle 3:20 sono sveglio. Siccome è presto provo a rimettermi a dormire ma non c’è verso. Così alle 4:15 mi alzo, mi preparo con molta calma, e parto alle 5:00 invece che alle 6:00. Non trovo traffico fino a Pisa: che sorpresa!
Ma vediamo l’elenco delle note mentali:
20: nazi → un nazista si infuria con una radiolina che dice verità sgradite e le spara.
Di solito Radio Sportiva la mattina ricicla i programmi del giorno precedente prima di iniziare la programmazione quotidiana: a me sarebbe andato benissimo perché ieri non avevo acceso la radio e sarebbero state tutte novità: invece alle 5:00 viene ritrasmesso il materiale di due giorni prima e, come al solito, proprio quella mezz'oretta che avevo ascoltato dal vivo lunedì!
21: nodo → qualcosa che aveva a che fare col tempo!
Non ricordo la storiella associata (ma ricordo di aver pensato che la chiave “nodo” faceva schifo!). Comunque volevo semplicemente ricordare l’orario inconsulto a cui ero partito come ho comunque già spiegato nell’introduzione al pezzo.
22: nano → Invece di Biancaneva c’è un nanetto addormentato che aspetta il principe Azzurro.
Sulla parte finale del tragitto ho iniziato ad avere un po’ di sonno e così ho deciso che, arrivato a casa, avrei provato a sonnecchiare 5 minuti. Ma una volta a casa ero di nuovo sveglissimo e più di 1 minuto non mi è riuscito riposare!
23: numi → degli idoli pagani sono ornati con le orribili mascherine azzurre.
Uno dei lavori che sto facendo è grattare i muri con una spazzola di ferro che produce una polvere finissima di calce e intonaco. Dopo il primo giorno ho pensato: “magari questo è un buon uso per le mascherine FP2”. Dalla seconda volta uso quindi una mascherina FP2 per proteggermi dalla polvere. Per prima cosa ho notato che se la mascherina non è messa bene, cioè se fra il naso e gli zigomi non fa bene contatto con la pelle allora la polvere entra come se nulla fosse; comunque, anche quando è messa bene, forse per i movimenti della faccia ogni tanto passa qualcosa, figuriamoci dei virus. Eppure le mie mascherine FP2 sono quelle cinesi, le meno costose che ho trovato!
24: nero → un benzinaio di colore XXX e XXX con XXX.
Al ritorno dovevo fare rifornimento di GPL: all’andata ero stato attento e mi ero accorto che subito fuori il comune di Pisa i prezzi erano più bassi. Così, scarto il primo distributore (0.879€) e mi fermo al secondo (0,880€ CVD): sfortunatamente mi dice il benzinaio che il GPL è fuori uso… Siccome sono ansioso metto ambrosia verde, poco più di 10 litri, per 20€.
Al terzo distributore mi rifermo ma qui il GPL è direttamente transennato!
Tutto qui…
Mi sembrava di avere da scrivere qualcosa di più interessante, invece.
Metterò il marcatore “Peso” per lavarmi la coscienza.
Conclusione: più che altro questi pezzi mi servono per esercitare la tecnica mnemonica e per restare sveglio quando guido!
Nota (*1): devo provare a riprendere una birra, anch’essa cattiva, ma che mi dette una “botta” paurosa quando ne provai una lattina: roba di mesi fa, volevo addirittura scriverci un pezzo!
A sera avevo bevuto una birra sperando di ottundermi un po’ i sensi: ma era una birraccia schifosa, alcoolica sì ma soprattutto cattiva (*1).
Comunque vado a letto a mezzanotte, mi addormento subito, ma alle 3:20 sono sveglio. Siccome è presto provo a rimettermi a dormire ma non c’è verso. Così alle 4:15 mi alzo, mi preparo con molta calma, e parto alle 5:00 invece che alle 6:00. Non trovo traffico fino a Pisa: che sorpresa!
Ma vediamo l’elenco delle note mentali:
20: nazi → un nazista si infuria con una radiolina che dice verità sgradite e le spara.
Di solito Radio Sportiva la mattina ricicla i programmi del giorno precedente prima di iniziare la programmazione quotidiana: a me sarebbe andato benissimo perché ieri non avevo acceso la radio e sarebbero state tutte novità: invece alle 5:00 viene ritrasmesso il materiale di due giorni prima e, come al solito, proprio quella mezz'oretta che avevo ascoltato dal vivo lunedì!
21: nodo → qualcosa che aveva a che fare col tempo!
Non ricordo la storiella associata (ma ricordo di aver pensato che la chiave “nodo” faceva schifo!). Comunque volevo semplicemente ricordare l’orario inconsulto a cui ero partito come ho comunque già spiegato nell’introduzione al pezzo.
22: nano → Invece di Biancaneva c’è un nanetto addormentato che aspetta il principe Azzurro.
Sulla parte finale del tragitto ho iniziato ad avere un po’ di sonno e così ho deciso che, arrivato a casa, avrei provato a sonnecchiare 5 minuti. Ma una volta a casa ero di nuovo sveglissimo e più di 1 minuto non mi è riuscito riposare!
23: numi → degli idoli pagani sono ornati con le orribili mascherine azzurre.
Uno dei lavori che sto facendo è grattare i muri con una spazzola di ferro che produce una polvere finissima di calce e intonaco. Dopo il primo giorno ho pensato: “magari questo è un buon uso per le mascherine FP2”. Dalla seconda volta uso quindi una mascherina FP2 per proteggermi dalla polvere. Per prima cosa ho notato che se la mascherina non è messa bene, cioè se fra il naso e gli zigomi non fa bene contatto con la pelle allora la polvere entra come se nulla fosse; comunque, anche quando è messa bene, forse per i movimenti della faccia ogni tanto passa qualcosa, figuriamoci dei virus. Eppure le mie mascherine FP2 sono quelle cinesi, le meno costose che ho trovato!
24: nero → un benzinaio di colore XXX e XXX con XXX.
Al ritorno dovevo fare rifornimento di GPL: all’andata ero stato attento e mi ero accorto che subito fuori il comune di Pisa i prezzi erano più bassi. Così, scarto il primo distributore (0.879€) e mi fermo al secondo (0,880€ CVD): sfortunatamente mi dice il benzinaio che il GPL è fuori uso… Siccome sono ansioso metto ambrosia verde, poco più di 10 litri, per 20€.
Al terzo distributore mi rifermo ma qui il GPL è direttamente transennato!
Tutto qui…
Mi sembrava di avere da scrivere qualcosa di più interessante, invece.
Metterò il marcatore “Peso” per lavarmi la coscienza.
Conclusione: più che altro questi pezzi mi servono per esercitare la tecnica mnemonica e per restare sveglio quando guido!
Nota (*1): devo provare a riprendere una birra, anch’essa cattiva, ma che mi dette una “botta” paurosa quando ne provai una lattina: roba di mesi fa, volevo addirittura scriverci un pezzo!
giovedì 28 luglio 2022
Pigolino?
Allora, anche oggi una giornatuccia e quindi scrivo questo pezzo per sfogarmi un po’: siccome non voglio annoiare i miei (pochi) lettori metto anche il marcatore “Peso” in maniera di avvisare del pericolo.
Più volte ho scritto in questi mesi di avere dei problemi famigliari ma, nonostante io tenda a scrivere anche cose molte private di me stesso, ancora non ho specificato di cosa si tratti. I motivi sono due: 1. la situazione non riguarda solo me personalmente ma anche un’altra persona; 2. tendenzialmente non mi piace lamentarmi.
Soprattutto il secondo punto mi condiziona molto: spesso mi capita di chiedermi se sono io che soffro troppo la situazione e che magari altre persone riuscirebbero a cavarsela molto meglio…
Il punto fondamentale è che vivo con un anziano ammalato di parkinson, A., il vedovo (secondo marito) di mia mamma. Ovviamente il parkinson non si sviluppa all’improvviso: sapevamo della malattia dai primi anni 2000 e per la maggior parte del tempo i sintomi sono stati contrastati senza problemi dai farmaci. Sapevo che prima o poi la situazione sarebbe peggiorata ed ero sostanzialmente pronto ad affrontarla quando, negli ultimi anni, ha preso a peggiorare vistosamente.
Il problema però è che al parkinson si sono sovrapposti altri due problemi: 1. una grave frattura al collo (provocata da una caduta, provocata da un repentino calo di pressione, provocato dal parkinson) che provoca ad A. delle fitte di dolore fortissime e molto frequenti (col pericolo costante, in caso di nuova caduta, di paralisi dal collo in giù o morte) che impattano su qualsiasi attività; 2. una forma di demenza, forse collegata al collo (il dolore gli impedisce di concentrarsi e quindi accentua i problemi di logica che ha) o, più probabilmente, legata a dei danni cerebrali causati da dei gravi svenimenti (di nuovo legati al parkinson) con scompensi respiratori e cardiaci.
Insomma, il problema non è solo il parkinson ma a esso si sovrappongono il collo rotto e la demenza (o quel che è). Anzi se il problema fosse solo il parkinson neppure starei a lamentarmi: come detto ero preparato a esso.
In realtà la sovrapposizione di queste problematiche fa sì che A. non possa essere lasciato da solo: probabilmente non me ne lamenterei se ci fosse ancora mia mamma. Sicuramente se ne occuperebbe lei per il 75% del tempo e io, bofonchiando, sarei in grado di gestire il restante 25%.
Ma invece sono solo (*1) e questo significa che sono completamente bloccato a casa, in pratica da metà febbraio, quando un secondo svenimento ha portato alla forma di demenza di cui ho scritto.
Da fine marzo abbiamo trovato un ragazzo filippino che viene la mattina 5 giorni su 7, per un totale di 28 ore settimanali (un giorno sta 8 ore invece di 5) ma è solo una boccata d’aria per me considerato che le restanti 140 ore settimanali (senza considerare festività e ferie) sono solo.
A questo aggiungete che come INTP ho tanti pregi ma, probabilmente, sono il tipo peggiore per fare da infermiere. Non ne traggo alcuna soddisfazione ed, essendo gelosissimo del mio tempo, mi sento derubato. So che A. non ha colpe ma mi è difficile non provare del risentimento. Ho mollato un lavoro ben retribuito che mi impegnava 40 ora la settimana e ora ne faccio uno molto più schifoso senza alcuna ricompensa. Si perché, grazie alla demenza, i miei sforzi non sono particolarmente apprezzati, anzi. E grazie al mio carattere da INTP non riesco a trattare con una persona illogica anche se so che è malata.
A questo aggiungiamo che è da febbraio che non ho una “vacanza”: e per vacanza intendo semplicemente 24 ore consecutive in pace, da solo, per conto mio, il modo in cui gli I--- come me ricaricano le proprie energie.
Una mia giornata tipo (senza il buon filippino): mi alzo fra le 5:30 e le 7:00 e ne approfitto per scrivere al calcolatore. Alle 8:30 vado a controllare la situazione da A., a dargli la prima pasticca della giornata (1 madopar) più colazione nella forma di una merendina + un bicchiere di succo di frutta da bere (lotta per farlo bere dato che beve pochissimo). Alle 9:30 lo aiuto a vestirsi: grazie alla demenza non è che gli riesca molto da solo e comunque molti movimenti gli provocano le terribili fitte di dolore; lo porto al televisore.
Ore 10:30 altre medicine (1 sirio + 1 sinemet) più merenda: magari un toast con altro succo da bere (altra lotta per farlo bere). Alle 12:00 altra medicina (il 2° madopar della giornata), lotta per farlo bere. Preparo il pranzo per me (in genere mi arrangio) poi per Andrea: niente di eccezionale ma una mezz’oretta almeno ce la perdo (lotta per fargli bere un bicchiere di acqua durante il pasto). Ah! Nella mattinata ci sono direi almeno altre tre o quattro miei interventi di media: per esempio per andare in bagno, per accompagnarlo al letto (se per esempio il dolore al collo è troppo forte), per mettere in lavatrice lenzuola e simili, per risistemare il televisore (grazie alla demenza non sa più usare il telecomando) oppure se sento un rumore sospetto vado a controllare cosa succede (grazie alla demenza a volte si mette a fare cazzate col pericolo, ovviamente di cascare).
Alle 15:00 altre medicine: 3° madopar + 1 quetiapina. Alle 17:00 altra merenda, per esempio panino + succo di arancia e altre medicine (2° sirio e 1 cardioaspirina). Alle 19:00 altra medicina: il 4° madopar della giornata. Mangio rapidamente per conto mio qualcosa e poi preparo per A.: come al solito non faccio niente di eccezionale ma 20-30 minuti ce li perdo. Prima di andare a dormire poi altre medicine: 2° quetiapina, 2° sinemet e 1 urufluss.
Come per la mattina, ancor più per la sera sono numerosi (ci sono più ore) i miei interventi per le stesse ragioni che ho precedentemente elencato.
Considerato che ho una mente che ci mette un casino di tempo per concentrarsi su qualcosa trovo queste continue interruzioni molto destabilizzanti e frustranti. Anche per questo faccio così fatica a portare avanti i miei interessi come la scrittura del mio nuovo racconto su Strabuccino.
Verso le 21:30 ma, soprattutto se sono stanco e vorrei andare a letto presto, anche alle 23:00 porto A. a letto con tutte le operazioni connesse e annesse.
A quel punto ne approfitto per andare a vedere le stelle: ci passo mezz’ora o anche un’ora. Dipende dalle zanzare, dalla visibilità e dalle stelle cadenti.
Rientrato in casa leggo i miei libri. Magari mi capita di essere molto stanco ma cerco di fare più cose possibili fin tanto che posso starmene in “pace” e così finisco per fare quasi sempre le 1:00.
In questi ultimi giorni fa pure caldo: in camera dovrei avere sui 28° di massima per via del calcolatore sempre acceso. Quindi le ore che dormo sono poi parecchio frammentate, bene che vada mi sveglio almeno 2 o 3 volte. Fortunatamente non ho bisogno di molto sonno.
Questo è il motivo per cui spesso mi capita di scrivere che sono stressato! Magari tutti hanno situazioni di questo genere ma, lo ripeto, quello che mi frega è una somma di problematiche: le tre malattie di A., il mio carattere INTP non adatto a fare l’infermiere e, soprattutto, che sono praticamente solo a dover gestire questa situazione, ogni giorno della settimana di ogni mese. Ed è così da metà febbraio (anche se pure dicembre e gennaio non erano stati particolarmente facili, anzi).
Ci sarebbe da dire dei dottori: com’è che ci sono così tanti imbecilli? Perché sono circondato da idioti? No, via è troppo complicato entrare nei dettagli senza fornire un sacco di contesto: però non sono assolutamente soddisfatto di come lavorano. Io gli fornisco un flusso di informazioni perfettamente organizzato da cui dovrebbero capire il problema ma invece si limitano a considerare il 25% di quello che gli dico/scrivo e si basano solo su di esso. Ancora non ne ho trovato uno decente fra la decina con cui ho avuto a che fare…
Lasciamo perdere che è meglio!
Conclusione: domani mi alzo alle 5:00 e vado a Pisa: in realtà è una vacanza per me perché mi permette di staccare dalla nauseante vita quotidiana. E poi c’è sempre la speranza di un incidente: io infatti vado avanti per senso del dovere non perché mi aspetti ancora qualcosa dalla vita! Anzi vedere tutti i coglioni che coglionano il mondo è particolarmente frustrante. Solo che io guido così bene… sigh! (*2)
Nota (*1): sapeste quanti accidenti ho lanciato a mia mamma per avermi incastrato in questa situazione!
Nota (*2): sono ironico. Più che guidare bene sono iper prudente e viaggio molto lentamente…
Più volte ho scritto in questi mesi di avere dei problemi famigliari ma, nonostante io tenda a scrivere anche cose molte private di me stesso, ancora non ho specificato di cosa si tratti. I motivi sono due: 1. la situazione non riguarda solo me personalmente ma anche un’altra persona; 2. tendenzialmente non mi piace lamentarmi.
Soprattutto il secondo punto mi condiziona molto: spesso mi capita di chiedermi se sono io che soffro troppo la situazione e che magari altre persone riuscirebbero a cavarsela molto meglio…
Il punto fondamentale è che vivo con un anziano ammalato di parkinson, A., il vedovo (secondo marito) di mia mamma. Ovviamente il parkinson non si sviluppa all’improvviso: sapevamo della malattia dai primi anni 2000 e per la maggior parte del tempo i sintomi sono stati contrastati senza problemi dai farmaci. Sapevo che prima o poi la situazione sarebbe peggiorata ed ero sostanzialmente pronto ad affrontarla quando, negli ultimi anni, ha preso a peggiorare vistosamente.
Il problema però è che al parkinson si sono sovrapposti altri due problemi: 1. una grave frattura al collo (provocata da una caduta, provocata da un repentino calo di pressione, provocato dal parkinson) che provoca ad A. delle fitte di dolore fortissime e molto frequenti (col pericolo costante, in caso di nuova caduta, di paralisi dal collo in giù o morte) che impattano su qualsiasi attività; 2. una forma di demenza, forse collegata al collo (il dolore gli impedisce di concentrarsi e quindi accentua i problemi di logica che ha) o, più probabilmente, legata a dei danni cerebrali causati da dei gravi svenimenti (di nuovo legati al parkinson) con scompensi respiratori e cardiaci.
Insomma, il problema non è solo il parkinson ma a esso si sovrappongono il collo rotto e la demenza (o quel che è). Anzi se il problema fosse solo il parkinson neppure starei a lamentarmi: come detto ero preparato a esso.
In realtà la sovrapposizione di queste problematiche fa sì che A. non possa essere lasciato da solo: probabilmente non me ne lamenterei se ci fosse ancora mia mamma. Sicuramente se ne occuperebbe lei per il 75% del tempo e io, bofonchiando, sarei in grado di gestire il restante 25%.
Ma invece sono solo (*1) e questo significa che sono completamente bloccato a casa, in pratica da metà febbraio, quando un secondo svenimento ha portato alla forma di demenza di cui ho scritto.
Da fine marzo abbiamo trovato un ragazzo filippino che viene la mattina 5 giorni su 7, per un totale di 28 ore settimanali (un giorno sta 8 ore invece di 5) ma è solo una boccata d’aria per me considerato che le restanti 140 ore settimanali (senza considerare festività e ferie) sono solo.
A questo aggiungete che come INTP ho tanti pregi ma, probabilmente, sono il tipo peggiore per fare da infermiere. Non ne traggo alcuna soddisfazione ed, essendo gelosissimo del mio tempo, mi sento derubato. So che A. non ha colpe ma mi è difficile non provare del risentimento. Ho mollato un lavoro ben retribuito che mi impegnava 40 ora la settimana e ora ne faccio uno molto più schifoso senza alcuna ricompensa. Si perché, grazie alla demenza, i miei sforzi non sono particolarmente apprezzati, anzi. E grazie al mio carattere da INTP non riesco a trattare con una persona illogica anche se so che è malata.
A questo aggiungiamo che è da febbraio che non ho una “vacanza”: e per vacanza intendo semplicemente 24 ore consecutive in pace, da solo, per conto mio, il modo in cui gli I--- come me ricaricano le proprie energie.
Una mia giornata tipo (senza il buon filippino): mi alzo fra le 5:30 e le 7:00 e ne approfitto per scrivere al calcolatore. Alle 8:30 vado a controllare la situazione da A., a dargli la prima pasticca della giornata (1 madopar) più colazione nella forma di una merendina + un bicchiere di succo di frutta da bere (lotta per farlo bere dato che beve pochissimo). Alle 9:30 lo aiuto a vestirsi: grazie alla demenza non è che gli riesca molto da solo e comunque molti movimenti gli provocano le terribili fitte di dolore; lo porto al televisore.
Ore 10:30 altre medicine (1 sirio + 1 sinemet) più merenda: magari un toast con altro succo da bere (altra lotta per farlo bere). Alle 12:00 altra medicina (il 2° madopar della giornata), lotta per farlo bere. Preparo il pranzo per me (in genere mi arrangio) poi per Andrea: niente di eccezionale ma una mezz’oretta almeno ce la perdo (lotta per fargli bere un bicchiere di acqua durante il pasto). Ah! Nella mattinata ci sono direi almeno altre tre o quattro miei interventi di media: per esempio per andare in bagno, per accompagnarlo al letto (se per esempio il dolore al collo è troppo forte), per mettere in lavatrice lenzuola e simili, per risistemare il televisore (grazie alla demenza non sa più usare il telecomando) oppure se sento un rumore sospetto vado a controllare cosa succede (grazie alla demenza a volte si mette a fare cazzate col pericolo, ovviamente di cascare).
Alle 15:00 altre medicine: 3° madopar + 1 quetiapina. Alle 17:00 altra merenda, per esempio panino + succo di arancia e altre medicine (2° sirio e 1 cardioaspirina). Alle 19:00 altra medicina: il 4° madopar della giornata. Mangio rapidamente per conto mio qualcosa e poi preparo per A.: come al solito non faccio niente di eccezionale ma 20-30 minuti ce li perdo. Prima di andare a dormire poi altre medicine: 2° quetiapina, 2° sinemet e 1 urufluss.
Come per la mattina, ancor più per la sera sono numerosi (ci sono più ore) i miei interventi per le stesse ragioni che ho precedentemente elencato.
Considerato che ho una mente che ci mette un casino di tempo per concentrarsi su qualcosa trovo queste continue interruzioni molto destabilizzanti e frustranti. Anche per questo faccio così fatica a portare avanti i miei interessi come la scrittura del mio nuovo racconto su Strabuccino.
Verso le 21:30 ma, soprattutto se sono stanco e vorrei andare a letto presto, anche alle 23:00 porto A. a letto con tutte le operazioni connesse e annesse.
A quel punto ne approfitto per andare a vedere le stelle: ci passo mezz’ora o anche un’ora. Dipende dalle zanzare, dalla visibilità e dalle stelle cadenti.
Rientrato in casa leggo i miei libri. Magari mi capita di essere molto stanco ma cerco di fare più cose possibili fin tanto che posso starmene in “pace” e così finisco per fare quasi sempre le 1:00.
In questi ultimi giorni fa pure caldo: in camera dovrei avere sui 28° di massima per via del calcolatore sempre acceso. Quindi le ore che dormo sono poi parecchio frammentate, bene che vada mi sveglio almeno 2 o 3 volte. Fortunatamente non ho bisogno di molto sonno.
Questo è il motivo per cui spesso mi capita di scrivere che sono stressato! Magari tutti hanno situazioni di questo genere ma, lo ripeto, quello che mi frega è una somma di problematiche: le tre malattie di A., il mio carattere INTP non adatto a fare l’infermiere e, soprattutto, che sono praticamente solo a dover gestire questa situazione, ogni giorno della settimana di ogni mese. Ed è così da metà febbraio (anche se pure dicembre e gennaio non erano stati particolarmente facili, anzi).
Ci sarebbe da dire dei dottori: com’è che ci sono così tanti imbecilli? Perché sono circondato da idioti? No, via è troppo complicato entrare nei dettagli senza fornire un sacco di contesto: però non sono assolutamente soddisfatto di come lavorano. Io gli fornisco un flusso di informazioni perfettamente organizzato da cui dovrebbero capire il problema ma invece si limitano a considerare il 25% di quello che gli dico/scrivo e si basano solo su di esso. Ancora non ne ho trovato uno decente fra la decina con cui ho avuto a che fare…
Lasciamo perdere che è meglio!
Conclusione: domani mi alzo alle 5:00 e vado a Pisa: in realtà è una vacanza per me perché mi permette di staccare dalla nauseante vita quotidiana. E poi c’è sempre la speranza di un incidente: io infatti vado avanti per senso del dovere non perché mi aspetti ancora qualcosa dalla vita! Anzi vedere tutti i coglioni che coglionano il mondo è particolarmente frustrante. Solo che io guido così bene… sigh! (*2)
Nota (*1): sapeste quanti accidenti ho lanciato a mia mamma per avermi incastrato in questa situazione!
Nota (*2): sono ironico. Più che guidare bene sono iper prudente e viaggio molto lentamente…
mercoledì 27 luglio 2022
800 a 48
In [E] 15.4 esprimo un concetto inedito che a me pare molto interessante: in uno stato decadente anche la spesa, compresa quella militare, è inefficiente e comporta, al crescere della decadenza, dei rendimenti decrescenti. Come al solito mi basavo essenzialmente sulla mia intuizione e seguivo la logica della mia stessa teoria fino alle sue estreme conseguenze.
Di seguito un estratto: «L’unica eccezione universale è quella della forza militare che, almeno attualmente, è ancora sotto il totale controllo del potere politico. Questo però significa che anche l’acquisto di prodotti (tipicamente armamenti e il loro sviluppo) che lo Stato effettua da privati sarà influenzato dalla decadenza: uno stato in decadenza potrebbe pagare 100 un produttore di armi per nuovi mezzi ma ottenere un ritorno effettivo di 10 con la differenza che finisce sul conto in banca dei membri apicali di tale azienda; al contrario un altro stato potrebbe spendere solo 50 ma, grazie a una maggiore efficienza, ottenere un valore di 40.
Tutto questo per dire che non è fuorviante confrontare le spese per la difesa di uno stato decadente con quelle di uno che non lo è perché, a parità degli altri fattori, il ritorno ottenuto dal primo è molto inferiore.»
Oggi la conferma in questo video: Scott Ritter – Ukraine Russia War Latest dal canale Judge Napolitano – Judging freedom
In pratica gli USA spendono circa 800 miliardi (non milioni) di dollari per la difesa, la Russia invece solo 48: eppure, come vediamo in Ucraina, la Russia non ha troppi problemi (usando poi solo una frazione del proprio esercito) a contrastare le più avanzate armi occidentali.
Come mai quindi gli USA, nonostante l’immenso denaro speso, non sono così avanti (ammesso che lo siano) alla Russia? Nel video si spiega che gran parte di questi soldi finiscono nelle tasche di politici che hanno interessi nell’industria bellica a cui si aggiunge una lunga serie di inefficienze: un esempio tipico di decadenza…
56 minuti di grigio - 27/7/2022
Finalmente intorno al minuto 45 Ana si spoglia e il film si fa interessante: solo che le scene sono un po’ buie e non si vede benissimo. Se fosse stato un porno ci si sarebbe arrivati in 2 minuti e l’illuminazione sarebbe stata migliore.
Comunque, per quel che ho potuto vedere, l’attrice ha un sacco di pregi!
La trama a me pare simile a quella di Pretty Woman solo che a lui “piace strano”: lei invece non è una prostituta ma una studentessa di lettere, comunque è irrilevante.
Scena completamente inutile con la mamma del miliardario.
Spero in un colpo di scena finale ma ho la sensazione che sarò deluso…
Grigiato tutto - 28/7/2022
Anche stanotte mi sono svegliato alle 3:30 e allora ne ho approfittato per terminare la visione di “50 sfumature di grigio”.
Il tira e molla sentimentale fra i due protagonisti, il miliardario e la bella Ana, si protrae: lui vuole introdurla ai suoi “giochini” lei rimane scettica. Anzi sarebbe per lasciarlo ma poi lui le mostra i suoi soldi e allora lei ci ripensa e gli dà un’altra possibilità e così via.
Ma i punti di forza della pellicola, dal mio punto di vista, sono quando la protagonista si spoglia. In una scena si intravede in diversi frame la sua “marmotta”!
Il finale mi è piaciuto perché mi ha colto abbastanza di sorpresa: il miliardario, su insistenza di lei che vuole “capire”, la frusta sul sedere con una cintura (credo) e lei decide di lasciarlo ma si vede che le dispiace perché comunque il suo amore per i soldi di lui era sincero.
Ho controllato se esistesse una versione, magari DVD o Blue-Ray, meno censurata o con scene extra dove si vedano ulteriori immagini della protagonista nuda: sfortunatamente c’è sì una versione “uncut” ma da quello che ho capito non aggiunge niente di mio interesse…
Peso - 31/7/2022
Da un po’ di tempo mi sono messo a dieta, anzi a fare un po’ di ginnastica (nonostante il caldo!) senza preoccuparmi troppo del cibo, almeno per adesso.
Stupidamente non ho iniziato a pesarmi da subito ma solo dalla scorsa domenica.
L’altra settimana ero 83Kg (appena una ventina di chili sovrappeso!), stamani a occhio (è una bilancia analogica e per questo mi peserò solo una volta la settimana) sono 82,5Kg. Però c’è da dire che mi sono pesato vestito (maglietta, pantaloncini corti, mutande e calzini) e non ricordo come avevo fatto la volta scorsa.
E poi, si sa, i muscoli pesano più che il grasso: dovrei misurare anche la circonferenza della mia pancia per avere un altro termine di paragone!
Strabuccinator contro il ghiribizzo - 4/8/2022
In questi ultimi giorni ho scritto un po’ meno sul ghiribizzo: è presto per dire se si tratta di una nuova tendenza oppure di una casualità statistica: vedremo. Io di non mi stavo sforzando prima di scrivere ogni giorno e non intendo iniziare a farlo adesso. Un po’ può essere colpa del caldo che anche da me si fa sentire: la sera in camera ho sui 28 gradi (29° un paio di volte) che da me sono parecchi, ma soprattutto credo che sia colpa del nuovo racconto di Strabuccino: sto facendo progressi lenti ma costanti e sono a 55 pagine che è parecchia roba: siamo ai limiti del romanzo breve…
Per dare un termine di paragone un mio pezzo normalmente è sulle due pagine, tre quando è lungo: quindi è come se avessi scritto 25 articoli!
Che poi non lo potrò pubblicare direttamente qui sul ghiribizzo: ho guardato se era possibile farlo su dei siti di narrativa erotica ma 2 su 3 si appropriano di tutti i diritti e l’ultimo non dice niente al riguardo. Non credo che la mia storia abbia un valore ma comunque non mi va bene il principio che mi possa venire rubata così. Vedremo, qualcosa inventerò…
Di seguito un estratto: «L’unica eccezione universale è quella della forza militare che, almeno attualmente, è ancora sotto il totale controllo del potere politico. Questo però significa che anche l’acquisto di prodotti (tipicamente armamenti e il loro sviluppo) che lo Stato effettua da privati sarà influenzato dalla decadenza: uno stato in decadenza potrebbe pagare 100 un produttore di armi per nuovi mezzi ma ottenere un ritorno effettivo di 10 con la differenza che finisce sul conto in banca dei membri apicali di tale azienda; al contrario un altro stato potrebbe spendere solo 50 ma, grazie a una maggiore efficienza, ottenere un valore di 40.
Tutto questo per dire che non è fuorviante confrontare le spese per la difesa di uno stato decadente con quelle di uno che non lo è perché, a parità degli altri fattori, il ritorno ottenuto dal primo è molto inferiore.»
Oggi la conferma in questo video: Scott Ritter – Ukraine Russia War Latest dal canale Judge Napolitano – Judging freedom
In pratica gli USA spendono circa 800 miliardi (non milioni) di dollari per la difesa, la Russia invece solo 48: eppure, come vediamo in Ucraina, la Russia non ha troppi problemi (usando poi solo una frazione del proprio esercito) a contrastare le più avanzate armi occidentali.
Come mai quindi gli USA, nonostante l’immenso denaro speso, non sono così avanti (ammesso che lo siano) alla Russia? Nel video si spiega che gran parte di questi soldi finiscono nelle tasche di politici che hanno interessi nell’industria bellica a cui si aggiunge una lunga serie di inefficienze: un esempio tipico di decadenza…
56 minuti di grigio - 27/7/2022
Finalmente intorno al minuto 45 Ana si spoglia e il film si fa interessante: solo che le scene sono un po’ buie e non si vede benissimo. Se fosse stato un porno ci si sarebbe arrivati in 2 minuti e l’illuminazione sarebbe stata migliore.
Comunque, per quel che ho potuto vedere, l’attrice ha un sacco di pregi!
La trama a me pare simile a quella di Pretty Woman solo che a lui “piace strano”: lei invece non è una prostituta ma una studentessa di lettere, comunque è irrilevante.
Scena completamente inutile con la mamma del miliardario.
Spero in un colpo di scena finale ma ho la sensazione che sarò deluso…
Grigiato tutto - 28/7/2022
Anche stanotte mi sono svegliato alle 3:30 e allora ne ho approfittato per terminare la visione di “50 sfumature di grigio”.
Il tira e molla sentimentale fra i due protagonisti, il miliardario e la bella Ana, si protrae: lui vuole introdurla ai suoi “giochini” lei rimane scettica. Anzi sarebbe per lasciarlo ma poi lui le mostra i suoi soldi e allora lei ci ripensa e gli dà un’altra possibilità e così via.
Ma i punti di forza della pellicola, dal mio punto di vista, sono quando la protagonista si spoglia. In una scena si intravede in diversi frame la sua “marmotta”!
Il finale mi è piaciuto perché mi ha colto abbastanza di sorpresa: il miliardario, su insistenza di lei che vuole “capire”, la frusta sul sedere con una cintura (credo) e lei decide di lasciarlo ma si vede che le dispiace perché comunque il suo amore per i soldi di lui era sincero.
Ho controllato se esistesse una versione, magari DVD o Blue-Ray, meno censurata o con scene extra dove si vedano ulteriori immagini della protagonista nuda: sfortunatamente c’è sì una versione “uncut” ma da quello che ho capito non aggiunge niente di mio interesse…
Peso - 31/7/2022
Da un po’ di tempo mi sono messo a dieta, anzi a fare un po’ di ginnastica (nonostante il caldo!) senza preoccuparmi troppo del cibo, almeno per adesso.
Stupidamente non ho iniziato a pesarmi da subito ma solo dalla scorsa domenica.
L’altra settimana ero 83Kg (appena una ventina di chili sovrappeso!), stamani a occhio (è una bilancia analogica e per questo mi peserò solo una volta la settimana) sono 82,5Kg. Però c’è da dire che mi sono pesato vestito (maglietta, pantaloncini corti, mutande e calzini) e non ricordo come avevo fatto la volta scorsa.
E poi, si sa, i muscoli pesano più che il grasso: dovrei misurare anche la circonferenza della mia pancia per avere un altro termine di paragone!
Strabuccinator contro il ghiribizzo - 4/8/2022
In questi ultimi giorni ho scritto un po’ meno sul ghiribizzo: è presto per dire se si tratta di una nuova tendenza oppure di una casualità statistica: vedremo. Io di non mi stavo sforzando prima di scrivere ogni giorno e non intendo iniziare a farlo adesso. Un po’ può essere colpa del caldo che anche da me si fa sentire: la sera in camera ho sui 28 gradi (29° un paio di volte) che da me sono parecchi, ma soprattutto credo che sia colpa del nuovo racconto di Strabuccino: sto facendo progressi lenti ma costanti e sono a 55 pagine che è parecchia roba: siamo ai limiti del romanzo breve…
Per dare un termine di paragone un mio pezzo normalmente è sulle due pagine, tre quando è lungo: quindi è come se avessi scritto 25 articoli!
Che poi non lo potrò pubblicare direttamente qui sul ghiribizzo: ho guardato se era possibile farlo su dei siti di narrativa erotica ma 2 su 3 si appropriano di tutti i diritti e l’ultimo non dice niente al riguardo. Non credo che la mia storia abbia un valore ma comunque non mi va bene il principio che mi possa venire rubata così. Vedremo, qualcosa inventerò…
Altruismo e l'aiutino
È da un po’ che non scrivo dei miei progressi nella lettura di “Social Psychology” di Myers e Twenge che, come più volte ho spiegato, aspetto di completare per riorganizzare il primo capitolo dell’Epitome (v. 1.9.2).
A causa di questo “alto” motivo sto dandogli una priorità maggiore di quella che gli darei normalmente: invece di leggerlo quando mi va cerco di leggerne sempre qualche pagina.
L’ultimo aggiornamento è stato quello di inizio luglio, L’alieno 2, ed ero impegnato nella lettura del capitolo 11, “Amore e intimità”.
Nel frattempo ho terminato il capitolo successivo, “Aiutare”, e sono alle prese col seguente, “Conflitto e pacificazione”. Aggiungo che ho dato un’occhiata ai capitoli che mi mancano al termine del libro e non mi sembrano molto interessanti: ma lo stesso valeva per “Conflitto e pacificazione” mentre invece vi sto trovando dei concetti utili.
Comunque il pezzo di oggi sarà sul capitolo 12, intitolato “Aiutare”. Così a memoria non ricordo di aver trovato rivelazioni clamorose o controintuitive ma lasciatemi controllare le mie note.
Sì, infatti nella prima decina di pagine non c’è neppure una “B”…
Riassumo brevemente: di solito si aiuta perché ci è utile o per contraccambiare. Le norme sociali impongono che chi riceve un favore lo restituisca quando può. Fra amici invece non si tiene più questo conto e si aiuta quando c’è bisogno aspettandoci che avvenga lo stesso quando si è noi in difficoltà. Il vero altruismo è raro. E talvolta entrano in gioco dei sottili fattori psicologici: aiutare ci fa stare bene perché ci si sente più buoni o, al contrario, a volte si aiuta per non sentirsi poi in colpa dopo.
Anzi il senso di colpa è molto potente e per liberarcene si è pronti a fare molto.
Curiosamente un mio amico mi suggerì questo stesso concetto una trentina di anni fa in una versione sentimentale: la donna che ti rifiuta si sente un po’ in colpa e chi “ci sa fare” (non io!) ne può approfittare. All’epoca non lo presi molto sul serio ma in effetti notai che c’era del vero nelle sue parole.
La norma sociale di restituire un favore è talmente forte che chi è nell’impossibilità di farlo può sentirsi addirittura minacciato da chi cerca di aiutarlo.
Ma l’istinto ad aiutare può essere anche visto dalla prospettiva della psicologia evolutiva la cui logica è: ci comportiamo in un certo modo perché questo aiuta la nostra sopravvivenza o quella dei nostri geni.
In questa ottica tendiamo ad aiutare i nostri famigliari, chi ci ha aiutato (reciprocità diretta), aiuto qualcuno nella speranza che altri facciano lo stesso per me (reciprocità indiretta: è alla base del farsi un “buon nome”) e, infine, tendiamo ad aiutare gli appartenenti al nostro gruppo.
Insomma, l’altruismo, l’aiutare gli altri è una sovrapposizione di fattori biologici, psicologici e sociali.
Ciò non significa che il genuino altruismo non esista ma è raro e non esistono fattori evidenti che aiutino a capire che sia più o meno predisposto a esso. L’unico generico elemento è l’empatia: aiuta a capire chi ha bisogno di aiuto e ha più soddisfazione nell’aiutare e rendere felice il prossimo.
La seconda parte del capitolo è invece più specifica: in quali situazioni, anche potenzialmente d’emergenza, si aiuta gli altri?
Un primo fattore è l’esempio diretto: se vediamo qualcuno aiutare allora siamo motivati a seguirne l’esempio. Un fattore che sorprendentemente diminuisce notevolmente la tendenza ad aiutare è la folla. Se molte persone, come la folla di una via affollata, vedono un uomo a terra difficilmente lo aiuterà. Ciascuno pensa che la responsabilità sia di altri, che qualcuno abbia più tempo; inoltre il vedere che nessuno interviene ci porta a pensare che non si tratti di un’emergenza (esperimenti molto buffi al riguardo!); in una folla poi è anche più difficile notare l’emergenza.
Comunque poi, quando qualcuno interviene, molte altre persone si accorgono del problema e forniscono il loro aiuto.
Come al solito poi ci sono delle inclinazioni che possono influenzare il nostro comportamento: per esempio tendiamo ad aiutare più facilmente chi ci è simile, gli uomini tendono ad aiutare più facilmente le donne, i poveri sono più generosi dei ricchi, gli uomini aiutano più spesso in situazioni di pericolo mentre le donne in situazioni sociali. Anche la religione porta a essere più generosi.
Una mia personale osservazione (marcata “KGB”) evidenzia la sensazione di disgusto che mi prende leggendo di quanto le persone siano facilmente manipolabili e influenzabili.
Quando dico che non bisognerebbe guardare la tivvù o leggere i media tradizionali ho più ragione di quanto pensassi: le probabilità di essere sottilmente manipolati, al di là del venire disinformati, è altissima.
La terza parte del capitolo cerca di analizzare cosa si possa fare per far sì che la popolazione aiuti di più il prossimo.
Filosoficamente non tutti gli approcci proposti mi piacciono, ovvero li trovo moralmente accettabili. In genere su quelli che aumentano la consapevolezza delle persone e ne stimolino la responsabilizzazione non ho niente in contrario. Invece ritengo sbagliate (immorali) le manipolazioni a “fin di bene”. Si tratta infatti sempre di eterodirezione kantiana: un far fare agli altri quello che NOI si pensa sia meglio per LORO o, addirittura, per la società nel suo complesso.
Dico solo che esiste una sezione del capitolo intitolata “media modeling”: potete immaginare di cosa si tratti: manipolazione che gli psicosociologi prospettano a “fin di bene” (cosa comunque moralmente sbagliata) ma che ora più che mai viene invece usata a “fin di bene” ma non di tutti bensì di pochi!
Forse lo spunto più interessante del capitolo lo si trova nella penultima pagina: l’effetto di “sovragiustificazione”. Se una persona fosse già disposta ad aiutarci allora compensarla ulteriormente (per esempio pagandola) potrebbe avere un effetto negativo: questo perché aiutare disinteressatamente (anche se, come visto, non è mai proprio così) ci fa sentire bene ma se, per esempio, si viene pagati allora questa sensazione di fare un buona azione sparisce perché inferiamo che agiamo per denaro.
A volte conviene così suggerire idee che portino chi ci aiuta a inferire di esserci stato utile e che è una brava persona.
Leggendo questo capitolo non ho potuto fare a meno di pensare a come avevo progettato di farmi aiutare dai miei vicini (ben prima di averlo letto).
In pratica ero stato molto diabolico agendo sui giusti pedali per ottenere le reazioni volute: l’unico errore fu quello della “sovragiustificazione” ma appena mi resi conto che la proposta non aveva funzionato (pochi istanti) ero stato lesto a suggerire quanto mi sarebbero stati utili…
Poi, lo sapete, io sono KGB, sensibile alla bellezza e al fascino femminile di Anna, sono poi talmente romantico da apprezzare la genuinità e calma intelligenza del suo fidanzato Andrea e provo pure un’innata simpatia per lo scorbutico e scontroso INTP Emilio in cui rivedo un po’ di me stesso.
Insomma il mio progetto di sfruttamento è rapidamente naufragato a causa della mia sensibilità!
Però questo mi porta a pensare che non dicevo sciocchezze quando scrivevo che alle medie ero un abilissimo manipolatore ma che smisi di colpo di esserlo quando in prima liceo mi resi conto che era immorale. Insomma ho la sensazione che una versione di me senza i miei principi morali avrebbe potuto facilmente essere un “dark empath” (cercate su YouTube per vedere di cosa si tratta!)…
Conclusione: un capitolo noioso ma, fortunatamente, quello che sto leggendo adesso mi pare più interessante…
A causa di questo “alto” motivo sto dandogli una priorità maggiore di quella che gli darei normalmente: invece di leggerlo quando mi va cerco di leggerne sempre qualche pagina.
L’ultimo aggiornamento è stato quello di inizio luglio, L’alieno 2, ed ero impegnato nella lettura del capitolo 11, “Amore e intimità”.
Nel frattempo ho terminato il capitolo successivo, “Aiutare”, e sono alle prese col seguente, “Conflitto e pacificazione”. Aggiungo che ho dato un’occhiata ai capitoli che mi mancano al termine del libro e non mi sembrano molto interessanti: ma lo stesso valeva per “Conflitto e pacificazione” mentre invece vi sto trovando dei concetti utili.
Comunque il pezzo di oggi sarà sul capitolo 12, intitolato “Aiutare”. Così a memoria non ricordo di aver trovato rivelazioni clamorose o controintuitive ma lasciatemi controllare le mie note.
Sì, infatti nella prima decina di pagine non c’è neppure una “B”…
Riassumo brevemente: di solito si aiuta perché ci è utile o per contraccambiare. Le norme sociali impongono che chi riceve un favore lo restituisca quando può. Fra amici invece non si tiene più questo conto e si aiuta quando c’è bisogno aspettandoci che avvenga lo stesso quando si è noi in difficoltà. Il vero altruismo è raro. E talvolta entrano in gioco dei sottili fattori psicologici: aiutare ci fa stare bene perché ci si sente più buoni o, al contrario, a volte si aiuta per non sentirsi poi in colpa dopo.
Anzi il senso di colpa è molto potente e per liberarcene si è pronti a fare molto.
Curiosamente un mio amico mi suggerì questo stesso concetto una trentina di anni fa in una versione sentimentale: la donna che ti rifiuta si sente un po’ in colpa e chi “ci sa fare” (non io!) ne può approfittare. All’epoca non lo presi molto sul serio ma in effetti notai che c’era del vero nelle sue parole.
La norma sociale di restituire un favore è talmente forte che chi è nell’impossibilità di farlo può sentirsi addirittura minacciato da chi cerca di aiutarlo.
Ma l’istinto ad aiutare può essere anche visto dalla prospettiva della psicologia evolutiva la cui logica è: ci comportiamo in un certo modo perché questo aiuta la nostra sopravvivenza o quella dei nostri geni.
In questa ottica tendiamo ad aiutare i nostri famigliari, chi ci ha aiutato (reciprocità diretta), aiuto qualcuno nella speranza che altri facciano lo stesso per me (reciprocità indiretta: è alla base del farsi un “buon nome”) e, infine, tendiamo ad aiutare gli appartenenti al nostro gruppo.
Insomma, l’altruismo, l’aiutare gli altri è una sovrapposizione di fattori biologici, psicologici e sociali.
Ciò non significa che il genuino altruismo non esista ma è raro e non esistono fattori evidenti che aiutino a capire che sia più o meno predisposto a esso. L’unico generico elemento è l’empatia: aiuta a capire chi ha bisogno di aiuto e ha più soddisfazione nell’aiutare e rendere felice il prossimo.
La seconda parte del capitolo è invece più specifica: in quali situazioni, anche potenzialmente d’emergenza, si aiuta gli altri?
Un primo fattore è l’esempio diretto: se vediamo qualcuno aiutare allora siamo motivati a seguirne l’esempio. Un fattore che sorprendentemente diminuisce notevolmente la tendenza ad aiutare è la folla. Se molte persone, come la folla di una via affollata, vedono un uomo a terra difficilmente lo aiuterà. Ciascuno pensa che la responsabilità sia di altri, che qualcuno abbia più tempo; inoltre il vedere che nessuno interviene ci porta a pensare che non si tratti di un’emergenza (esperimenti molto buffi al riguardo!); in una folla poi è anche più difficile notare l’emergenza.
Comunque poi, quando qualcuno interviene, molte altre persone si accorgono del problema e forniscono il loro aiuto.
Come al solito poi ci sono delle inclinazioni che possono influenzare il nostro comportamento: per esempio tendiamo ad aiutare più facilmente chi ci è simile, gli uomini tendono ad aiutare più facilmente le donne, i poveri sono più generosi dei ricchi, gli uomini aiutano più spesso in situazioni di pericolo mentre le donne in situazioni sociali. Anche la religione porta a essere più generosi.
Una mia personale osservazione (marcata “KGB”) evidenzia la sensazione di disgusto che mi prende leggendo di quanto le persone siano facilmente manipolabili e influenzabili.
Quando dico che non bisognerebbe guardare la tivvù o leggere i media tradizionali ho più ragione di quanto pensassi: le probabilità di essere sottilmente manipolati, al di là del venire disinformati, è altissima.
La terza parte del capitolo cerca di analizzare cosa si possa fare per far sì che la popolazione aiuti di più il prossimo.
Filosoficamente non tutti gli approcci proposti mi piacciono, ovvero li trovo moralmente accettabili. In genere su quelli che aumentano la consapevolezza delle persone e ne stimolino la responsabilizzazione non ho niente in contrario. Invece ritengo sbagliate (immorali) le manipolazioni a “fin di bene”. Si tratta infatti sempre di eterodirezione kantiana: un far fare agli altri quello che NOI si pensa sia meglio per LORO o, addirittura, per la società nel suo complesso.
Dico solo che esiste una sezione del capitolo intitolata “media modeling”: potete immaginare di cosa si tratti: manipolazione che gli psicosociologi prospettano a “fin di bene” (cosa comunque moralmente sbagliata) ma che ora più che mai viene invece usata a “fin di bene” ma non di tutti bensì di pochi!
Forse lo spunto più interessante del capitolo lo si trova nella penultima pagina: l’effetto di “sovragiustificazione”. Se una persona fosse già disposta ad aiutarci allora compensarla ulteriormente (per esempio pagandola) potrebbe avere un effetto negativo: questo perché aiutare disinteressatamente (anche se, come visto, non è mai proprio così) ci fa sentire bene ma se, per esempio, si viene pagati allora questa sensazione di fare un buona azione sparisce perché inferiamo che agiamo per denaro.
A volte conviene così suggerire idee che portino chi ci aiuta a inferire di esserci stato utile e che è una brava persona.
Leggendo questo capitolo non ho potuto fare a meno di pensare a come avevo progettato di farmi aiutare dai miei vicini (ben prima di averlo letto).
In pratica ero stato molto diabolico agendo sui giusti pedali per ottenere le reazioni volute: l’unico errore fu quello della “sovragiustificazione” ma appena mi resi conto che la proposta non aveva funzionato (pochi istanti) ero stato lesto a suggerire quanto mi sarebbero stati utili…
Poi, lo sapete, io sono KGB, sensibile alla bellezza e al fascino femminile di Anna, sono poi talmente romantico da apprezzare la genuinità e calma intelligenza del suo fidanzato Andrea e provo pure un’innata simpatia per lo scorbutico e scontroso INTP Emilio in cui rivedo un po’ di me stesso.
Insomma il mio progetto di sfruttamento è rapidamente naufragato a causa della mia sensibilità!
Però questo mi porta a pensare che non dicevo sciocchezze quando scrivevo che alle medie ero un abilissimo manipolatore ma che smisi di colpo di esserlo quando in prima liceo mi resi conto che era immorale. Insomma ho la sensazione che una versione di me senza i miei principi morali avrebbe potuto facilmente essere un “dark empath” (cercate su YouTube per vedere di cosa si tratta!)…
Conclusione: un capitolo noioso ma, fortunatamente, quello che sto leggendo adesso mi pare più interessante…
martedì 26 luglio 2022
Elezioni, inizio a pensarci
E così, con circa sei mesi di anticipo sulla naturale scadenza della legislatura si tornerà al voto. In una democrazia ben funzionante saremmo dovuti tornare al voto con la fine del governo Conte I, in una democrazia appena funzionante alla fine del Conte II. Il governo Draghi è fuori dalla democrazia: sì sulla carta aveva la fiducia del parlamento ma nella sostanza non era più democrazia ma solo la sua apparenza più superficiale.
Ringraziamo intanto che ci facciano votare sebbene ancora non sono convinto che non inventeranno qualcosa per falsare o rinviare il tutto…
Secondo Zhok questo anticipo di sei mesi è per mettere fuori causa i nuovi partiti che avrebbero voluto presentarsi al voto (lui è per Alternativa Libera: la costola del M5S che si staccò con la nascita del governo Draghi). Io non credo che Mattarella & C. si preoccupino di partitini che, nel caso migliore, avrebbero raccolto l’1 o il 2%…
Modificato 26/7/2022: Sì, lo so che questo pezzo è uscito oggi ma l’avevo scritto due o tre giorni fa!
Comunque nel frattempo mi sono fatto una mia ipotesi sul perché di questo anticipo del voto.
In Autunno inizieranno a esserci grossi problemi, al momento più o meno nascosti nonostante l’aumento dei prezzi sia ben evidente a tutti: credo quindi che l’idea di questo voto anticipato sia quella di mantenere, più o meno, gli equilibri fra i partiti (sì ci saranno dei cambiamenti di forza all’interno della “destra” e il M5S evaporerà ma, alla fine, niente di clamoroso).
Il nuovo governo starà (forse) in carica qualche mese poi verrà formato un governo “tecnico” (magari verrà richiamato Draghi che, farà il "sacrificio" di tornare al potere per il "bene" di tutti) per guidare l’Italia attraverso una crisi in cui verranno fatte le peggiori porcate anti-democratiche, anti-libertarie e pro-belliche. Tutto questo senza che la popolazione possa dire “pio” per altri cinque anni e senza una vera opposizione in Parlamento.
Tanto per spiegarmi meglio se questa legislatura arrivasse alla sua scadenza naturale in autunno e inverno la gente si incazzerebbe parecchio e, al voto, ci sarebbe il rischio concreto che un partitino normalmente dell’1,5% prendesse il 30% dei voti. Ecco cosa si vuole evitare…
Dal mio punto di vista il problema di fondo che ho è che nessun partito mi rappresenta. In questo caso, come teorizzai qualche anno fa (v. La morale dell’astensione), è giusto non votare nessuno.
In particolare è moralmente sbagliato votare il meno peggio. Al riguardo scrissi:
«Sono partito dall'idea che votare un partito corrisponde ad aiutarlo nello svolgere poi la sua attività politica dandogli una frazione di potere in più; non votare corrisponde invece a non aiutare nessuno. Ecco allora il mio esempio: supponiamo che si abbia la possibilità di aiutare a nostra scelta un assassino, un maniaco, un pedofilo o un borseggiatore; in questo caso mi pare evidente che anche aiutare il meno peggio, cioè il borseggiatore, non sia giusto: se le mie opzioni sono queste, tutte negative cioè, allora io preferisco non aiutare nessuno. Analogamente se nessun partito ci convince perché siamo sicuri che non farà il bene del paese allora è moralmente corretto non votarne nessuno, neppure quello ritenuto “meno peggio” degli altri.»
Aggiungo che è stata proprio la naturale abitudine al votare il “meno peggio” che ha contribuito ad alimentare il circolo vizioso che ha progressivamente degradato la politica italiana.
Ma quali sono le mie opzioni al momento? Ne ho tre, e nessuna di queste mi soddisfa; comunque di seguito ne elenco i pro e i contro.
1. Votare Fratelli d’Italia, l’unico partito di opposizione al governo Draghi.
Pro: manderei il segnale che un governo tecnico NON è democratico (*1)
Contro: l’opposizione di FdI era fittizia e opportunistica: non è stata un’opposizione reale ma solo un espediente per intercettare i delusi di M5S, Lega, Forza Italia e simili. Se FdI andasse al governo farebbe le stesse cose del governo Draghi.
2. Votare qualche partitino non sistemico e che abbia principi e programma che condivido.
Pro: dal punto di vista del meccanismo teorico della democrazia questa sarebbe la scelta giusta da fare.
Contro: 1. Il partitino sarebbe totalmente irrilevante. 2. La mia partecipazione al voto legittimerebbe una democrazia degenerata.
3. Astenermi.
Pro: non legittimerei con la mia partecipazione un sistema corrotto e degenerato.
Contro: è frustrante non poter intervenire neppure indirettamente sulla politica che, comunque, deciderà il futuro del paese (*2).
Al momento sono orientato alla terza opzione ma vedremo se nel frattempo dovesse riuscire a presentarsi una formazione politica così meritevole da convincermi a votarla nonostante l’inutilità del mio appoggio…
La prima opzione l’ho messa solo per completezza: davvero non mi va di farmi fregare sapendo che mi fregheranno!
Conclusioni: elezioni inutili. Qualsiasi cosa verrà fuori ormai l’Italia è spacciata. Prima o poi mi deciderò a scrivere un pezzo con dei consigli per chi ha figli piccoli e vuole per loro un futuro migliore. Sciupatrama: lasciare l’Italia.
Nota (*1): Monti ha assassinato l’Italia mentre Draghi l’ha sepolta.
Nota (*2): C’è da dire che il voto del singolo è completamente ininfluente: è con l’illusione che conti qualcosa che con la democrazia si fa credere al popolo di avere un qualche potere.
Ringraziamo intanto che ci facciano votare sebbene ancora non sono convinto che non inventeranno qualcosa per falsare o rinviare il tutto…
Secondo Zhok questo anticipo di sei mesi è per mettere fuori causa i nuovi partiti che avrebbero voluto presentarsi al voto (lui è per Alternativa Libera: la costola del M5S che si staccò con la nascita del governo Draghi). Io non credo che Mattarella & C. si preoccupino di partitini che, nel caso migliore, avrebbero raccolto l’1 o il 2%…
Modificato 26/7/2022: Sì, lo so che questo pezzo è uscito oggi ma l’avevo scritto due o tre giorni fa!
Comunque nel frattempo mi sono fatto una mia ipotesi sul perché di questo anticipo del voto.
In Autunno inizieranno a esserci grossi problemi, al momento più o meno nascosti nonostante l’aumento dei prezzi sia ben evidente a tutti: credo quindi che l’idea di questo voto anticipato sia quella di mantenere, più o meno, gli equilibri fra i partiti (sì ci saranno dei cambiamenti di forza all’interno della “destra” e il M5S evaporerà ma, alla fine, niente di clamoroso).
Il nuovo governo starà (forse) in carica qualche mese poi verrà formato un governo “tecnico” (magari verrà richiamato Draghi che, farà il "sacrificio" di tornare al potere per il "bene" di tutti) per guidare l’Italia attraverso una crisi in cui verranno fatte le peggiori porcate anti-democratiche, anti-libertarie e pro-belliche. Tutto questo senza che la popolazione possa dire “pio” per altri cinque anni e senza una vera opposizione in Parlamento.
Tanto per spiegarmi meglio se questa legislatura arrivasse alla sua scadenza naturale in autunno e inverno la gente si incazzerebbe parecchio e, al voto, ci sarebbe il rischio concreto che un partitino normalmente dell’1,5% prendesse il 30% dei voti. Ecco cosa si vuole evitare…
Dal mio punto di vista il problema di fondo che ho è che nessun partito mi rappresenta. In questo caso, come teorizzai qualche anno fa (v. La morale dell’astensione), è giusto non votare nessuno.
In particolare è moralmente sbagliato votare il meno peggio. Al riguardo scrissi:
«Sono partito dall'idea che votare un partito corrisponde ad aiutarlo nello svolgere poi la sua attività politica dandogli una frazione di potere in più; non votare corrisponde invece a non aiutare nessuno. Ecco allora il mio esempio: supponiamo che si abbia la possibilità di aiutare a nostra scelta un assassino, un maniaco, un pedofilo o un borseggiatore; in questo caso mi pare evidente che anche aiutare il meno peggio, cioè il borseggiatore, non sia giusto: se le mie opzioni sono queste, tutte negative cioè, allora io preferisco non aiutare nessuno. Analogamente se nessun partito ci convince perché siamo sicuri che non farà il bene del paese allora è moralmente corretto non votarne nessuno, neppure quello ritenuto “meno peggio” degli altri.»
Aggiungo che è stata proprio la naturale abitudine al votare il “meno peggio” che ha contribuito ad alimentare il circolo vizioso che ha progressivamente degradato la politica italiana.
Ma quali sono le mie opzioni al momento? Ne ho tre, e nessuna di queste mi soddisfa; comunque di seguito ne elenco i pro e i contro.
1. Votare Fratelli d’Italia, l’unico partito di opposizione al governo Draghi.
Pro: manderei il segnale che un governo tecnico NON è democratico (*1)
Contro: l’opposizione di FdI era fittizia e opportunistica: non è stata un’opposizione reale ma solo un espediente per intercettare i delusi di M5S, Lega, Forza Italia e simili. Se FdI andasse al governo farebbe le stesse cose del governo Draghi.
2. Votare qualche partitino non sistemico e che abbia principi e programma che condivido.
Pro: dal punto di vista del meccanismo teorico della democrazia questa sarebbe la scelta giusta da fare.
Contro: 1. Il partitino sarebbe totalmente irrilevante. 2. La mia partecipazione al voto legittimerebbe una democrazia degenerata.
3. Astenermi.
Pro: non legittimerei con la mia partecipazione un sistema corrotto e degenerato.
Contro: è frustrante non poter intervenire neppure indirettamente sulla politica che, comunque, deciderà il futuro del paese (*2).
Al momento sono orientato alla terza opzione ma vedremo se nel frattempo dovesse riuscire a presentarsi una formazione politica così meritevole da convincermi a votarla nonostante l’inutilità del mio appoggio…
La prima opzione l’ho messa solo per completezza: davvero non mi va di farmi fregare sapendo che mi fregheranno!
Conclusioni: elezioni inutili. Qualsiasi cosa verrà fuori ormai l’Italia è spacciata. Prima o poi mi deciderò a scrivere un pezzo con dei consigli per chi ha figli piccoli e vuole per loro un futuro migliore. Sciupatrama: lasciare l’Italia.
Nota (*1): Monti ha assassinato l’Italia mentre Draghi l’ha sepolta.
Nota (*2): C’è da dire che il voto del singolo è completamente ininfluente: è con l’illusione che conti qualcosa che con la democrazia si fa credere al popolo di avere un qualche potere.
lunedì 25 luglio 2022
Riavviamento mostruoso
Sicuramente qualche lettore più attento avrà notato che da maggio ho aumentato decisamente il numero di pezzi pubblicati: e questo nonostante abbia portato a termine una nuova versione dell’Epitome, che continui a leggere, i miei viaggi sfiancanti a Pisa e, sfortunatamente, i problemi famigliari.
Come mai? No so, non è che sto sforzandomi di scrivere più del solito…
Ma (ovviamente) ho una teoria!
Come sapete a marzo 2020 devo aver preso il covid-19 a cui seguì quello che, col senno di poi, dovette essere “covid lungo” che dopotutto colpiva (mi sembra di ricordare che con la variante omicron tale percentuale è decisamente diminuita) una grande fetta di ammalati di covid-19, anche sostanzialmente asintomatici come me.
All’epoca allarmato da vari sintomi mi decisi perfino a contattare la mia dottoressa di base che mi prescrisse delle analisi piuttosto a casaccio da cui, ovviamente, non risultò nulla.
Uno dei sintomi fu anche una certa apatia, stanchezza e depressione: qualcosa di difficile da notare per me dato che essendo molto pigro di natura tendo ad accusarmi della mia scarsa energia.
Nel 2021 i sintomi si erano sicuramente attenuati ma non direi che fossero spariti del tutto soprattutto l’apatia restava: c’è da dire che la situazione famigliare iniziava a peggiorare progressivamente dall’estate 2021 per arrivare alla crisi di dicembre e dei mesi seguenti.
La stanchezza e depressione adesso la attribuivo a questi fattori esterni…
Anche ad aprile 2022 l’andazzo era lo stesso: il numero di pezzi pubblicati è 23, in linea con i mesi precedenti.
Controllando giorno per giorno vedo però che già dal 18 aprile ho iniziato a scrivere un pezzo al giorno: è successo qualcosa in quel periodo?
Ebbene il 26 aprile ho pubblicato il corto: A powerful monster dove spiego che ho iniziato a bere una bevanda stimolante chiamata “Monster”. Il fatto che l’abbia scritto il 26 non significa che abbia iniziato a berla esattamente quel giorno: è possibile che abbia iniziato anche diversi giorni prima.
Comprai 5-6 lattine e ne bevvi una al giorno.
Da allora sembra che si siano riattivate delle connessioni cerebrali che si erano spente: soprattutto mi è sparita la sensazione di stanchezza nonostante tutti i problemi di cui ho accennato sopra.
Conclusione: quindi la Monster è la cura per il covid lungo? Ora non esagererei: probabilmente ero già guarito dal covid-lungo ma era come se la batteria della mia macchina, abituata a muoversi poco o nulla, si fosse nel frattempo scaricata: senza una bella scossa esterna non riusciva a farmi ripartire mentre, una volta riattivata, ha ripreso a funzionare senza problemi.
PS: corto andato lungo!
Come mai? No so, non è che sto sforzandomi di scrivere più del solito…
Ma (ovviamente) ho una teoria!
Come sapete a marzo 2020 devo aver preso il covid-19 a cui seguì quello che, col senno di poi, dovette essere “covid lungo” che dopotutto colpiva (mi sembra di ricordare che con la variante omicron tale percentuale è decisamente diminuita) una grande fetta di ammalati di covid-19, anche sostanzialmente asintomatici come me.
All’epoca allarmato da vari sintomi mi decisi perfino a contattare la mia dottoressa di base che mi prescrisse delle analisi piuttosto a casaccio da cui, ovviamente, non risultò nulla.
Uno dei sintomi fu anche una certa apatia, stanchezza e depressione: qualcosa di difficile da notare per me dato che essendo molto pigro di natura tendo ad accusarmi della mia scarsa energia.
Nel 2021 i sintomi si erano sicuramente attenuati ma non direi che fossero spariti del tutto soprattutto l’apatia restava: c’è da dire che la situazione famigliare iniziava a peggiorare progressivamente dall’estate 2021 per arrivare alla crisi di dicembre e dei mesi seguenti.
La stanchezza e depressione adesso la attribuivo a questi fattori esterni…
Anche ad aprile 2022 l’andazzo era lo stesso: il numero di pezzi pubblicati è 23, in linea con i mesi precedenti.
Controllando giorno per giorno vedo però che già dal 18 aprile ho iniziato a scrivere un pezzo al giorno: è successo qualcosa in quel periodo?
Ebbene il 26 aprile ho pubblicato il corto: A powerful monster dove spiego che ho iniziato a bere una bevanda stimolante chiamata “Monster”. Il fatto che l’abbia scritto il 26 non significa che abbia iniziato a berla esattamente quel giorno: è possibile che abbia iniziato anche diversi giorni prima.
Comprai 5-6 lattine e ne bevvi una al giorno.
Da allora sembra che si siano riattivate delle connessioni cerebrali che si erano spente: soprattutto mi è sparita la sensazione di stanchezza nonostante tutti i problemi di cui ho accennato sopra.
Conclusione: quindi la Monster è la cura per il covid lungo? Ora non esagererei: probabilmente ero già guarito dal covid-lungo ma era come se la batteria della mia macchina, abituata a muoversi poco o nulla, si fosse nel frattempo scaricata: senza una bella scossa esterna non riusciva a farmi ripartire mentre, una volta riattivata, ha ripreso a funzionare senza problemi.
PS: corto andato lungo!
domenica 24 luglio 2022
Disagio notturno
Stanotte sono stato tentato di alzarmi per scrivere. Giornataccia: improvvisi problemi in famiglia che non so come e se sarò capace di gestire.
Comunque alle 23:00 circa sono andato a vedere, come al solito, le stelle: forse è stata la notte più luminosa in assoluto, intendo come quantità di stelle, Forse l’aria particolarmente secca, non so. Anche di stelle cadenti ne ho viste moltissime.
Solo che sono stato molestato da, credo, un riccio: in verità è la terza volta che passa da me. O non ha paura o ci vede malissimo ma si avvicina lui senza esitazione.
La prima volta mi mise in fuga: vidi arrivare questa macchiolina nera nell’erba che faceva un sacco di rumore e prudentemente me ne andai!
La seconda volta mi limitai a mettere i piedi sopra la sdraio e aspettai che se ne andasse.
Ieri ci siamo abbastanza ignorati: lui va a frugare sotto le foglie e io non mi preoccupo più.
Dopotutto Bisba, che mi sta sempre appiccicata quando scendo in giardino, lo ignora completamente pure lei: è buffo come riesca a catalogare bene i suoni fra inutili (il riccio), interessanti (si mette a puntare per capire cos’è) o pericolosi (si predispone alla fuga).
Tornato a casa mi sono rimesso a riflettere, a freddo, su quanto scrissi in Indignato e arrabbiato dello scorso inizio giugno, e sull’origine/significato delle mie emozioni.
Il punto è che la mia vicina mi è piaciuta da subito, in realtà (non credo di averlo scritto) l’avevo già vista per pochi secondi un anno fa (o erano due?) quando dovetti andare a Pisa per un’emergenza: ma ricordo di aver esplicitamente pensato “non può vivere qui”.
Ecco la differenza è proprio questa: non l’ho incontrata per strada, anche ieri ho visto due ragazze molto belle mentre ero in macchina, ma nel palazzo dove ho vissuto da studente.
Questo mi ha portato inevitabilmente a pormi questa domanda: “visto che ragazze evidentemente ideali per il mio tipo esistono perché il destino me le ha diligentemente nascosta quando ero più giovane?”.
Spesso si accusa però il destino per non accusare noi stessi. E allora ci ho ripensato un po’ più criticamente: ci sono state ragazze, ai tempi dell’università intendo, che mi avessero attratto a pelle in maniera altrettanto forte? E se sì, cosa feci io?
Con stupore mi sono ricordato che in effetti al primo anno, o forse al biennio, avevo notato una ragazza che mi piacque tantissimo a colpo d’occhio. E in effetti potrebbe essere la mamma della mia altrettanto bella vicina: le similitudini (almeno fisiche) sono tantissime ma non starò a descriverle, fidatevi se volete.
Ricordo che all’epoca stava in un gruppone sebbene un po’ sulle sue: sicuramente una I--- e non una E---.
La consideravo talmente bella che non mi passò mai neppure per la testa di rivolgerle la parola o anche solo di avvicinarla per osservarla meglio. Era qualcosa di assolutamente fuori dalla mia portata: è come, dovendo comprare un auto, non prendere in considerazioni il concessionario che vende solo Ferrari e Porsche…
Solo una cosa feci: scoprii il suo nome. E sapete cosa? Del periodo dell’università ho dimenticato amici e conoscenti, figuriamoci nomi e cognomi per cui non sono assolutamente portato, ma il suo lo ricordo ancora come fosse inciso nel marmo: Tiziana P. (e mi ricordo esattamente anche per cosa sta il “P”!).
Vabbè, il paragone non è però corretto: del resto Tiziana la potevo vedere (da lontano!) solo all’università dove era sempre circondata da tante persone, ragazzi (esibizionisti) e ragazze (bruttine). Sarebbe stata un’altra storia se ella avesse alloggiato nel mio stesso palazzo. O forse no?
Difficile dire… Per come sono ora, con un’esperienza extra pluridecennale, se mi ritrovassi all’interno del mio vecchio me sicuramente farei in modo di parlarle (sarei comunque troppo onesto e diretto e la spaventerei!) anche potendola incontrare solo all’università…
Più difficile è riuscire a ipotizzare cosa avrebbe fatto il mio vecchio me se Tiziana avesse abitato all’appartamento sotto il mio. Sicuramente avrei organizzato una sorveglianza massiccia per scoprirne orari e abitudini. Altrettanto sicuramente sarei caduto due o tre volte dalle scale distraendomi a guardarla sottecchi…
Fondamentale sarebbe stato ricorrere ai consigli di qualche amico perché davvero i mii punti di forza all’epoca (ma anche ora) erano pochissimi e non avrei saputo minimamente venderli.
C’è da dire che sicuramente avrebbe avuto un impatto notevole su di me: come tutti gli INTP, con un Fe inferiore assolutamente fuori controllo, avrei disperatamente fatto di tutto per piacerle: mi immagino quindi in palestra o a prendermi un po’ più cura della mia apparenza esteriore. Se avessi poi pensato di poterla avvicinare studiando insieme avrei facilmente preso tutti 30 e lode! Cose così…
Invece la guardai solo da lontano mentre un’unica volta (quando scoprii il suo nome) la vidi per bene da vicino (e ancora la ricordo) mentre mi passava accanto. La sua influenza su di me fu assolutamente nulla.
Un po’ come le stelle cadenti che amo così tanto guardare: bellissime, sfiorano per un attimo la Terra da lontano ma poi svaniscono perdendosi per sempre. Ecco, Tiziana mi passò accanto luminosa come una stella cadente…
Conclusione: beh, ho capito almeno che carattere avrebbe dovuto avere la mia ragazza ideale. N sicuramente, I o E indifferente (ma credo meglio I), T meglio che F e sicuramente P.
Quindi INTP, INFP, ENTP o ENFP.
Credo I meglio che E a causa della mia estrema introversione: come ho scritto (v. Amore e MBTI) I ed E insieme hanno un grande potenziale benefico per la coppia ma credo sia difficile che si sviluppi una sinergia positiva fra un I e un E estremi. Però magari leggermente E mi sarebbe più compatibile che una I come me… difficile fare previsioni assolute al riguardo...
Comunque alle 23:00 circa sono andato a vedere, come al solito, le stelle: forse è stata la notte più luminosa in assoluto, intendo come quantità di stelle, Forse l’aria particolarmente secca, non so. Anche di stelle cadenti ne ho viste moltissime.
Solo che sono stato molestato da, credo, un riccio: in verità è la terza volta che passa da me. O non ha paura o ci vede malissimo ma si avvicina lui senza esitazione.
La prima volta mi mise in fuga: vidi arrivare questa macchiolina nera nell’erba che faceva un sacco di rumore e prudentemente me ne andai!
La seconda volta mi limitai a mettere i piedi sopra la sdraio e aspettai che se ne andasse.
Ieri ci siamo abbastanza ignorati: lui va a frugare sotto le foglie e io non mi preoccupo più.
Dopotutto Bisba, che mi sta sempre appiccicata quando scendo in giardino, lo ignora completamente pure lei: è buffo come riesca a catalogare bene i suoni fra inutili (il riccio), interessanti (si mette a puntare per capire cos’è) o pericolosi (si predispone alla fuga).
Tornato a casa mi sono rimesso a riflettere, a freddo, su quanto scrissi in Indignato e arrabbiato dello scorso inizio giugno, e sull’origine/significato delle mie emozioni.
Il punto è che la mia vicina mi è piaciuta da subito, in realtà (non credo di averlo scritto) l’avevo già vista per pochi secondi un anno fa (o erano due?) quando dovetti andare a Pisa per un’emergenza: ma ricordo di aver esplicitamente pensato “non può vivere qui”.
Ecco la differenza è proprio questa: non l’ho incontrata per strada, anche ieri ho visto due ragazze molto belle mentre ero in macchina, ma nel palazzo dove ho vissuto da studente.
Questo mi ha portato inevitabilmente a pormi questa domanda: “visto che ragazze evidentemente ideali per il mio tipo esistono perché il destino me le ha diligentemente nascosta quando ero più giovane?”.
Spesso si accusa però il destino per non accusare noi stessi. E allora ci ho ripensato un po’ più criticamente: ci sono state ragazze, ai tempi dell’università intendo, che mi avessero attratto a pelle in maniera altrettanto forte? E se sì, cosa feci io?
Con stupore mi sono ricordato che in effetti al primo anno, o forse al biennio, avevo notato una ragazza che mi piacque tantissimo a colpo d’occhio. E in effetti potrebbe essere la mamma della mia altrettanto bella vicina: le similitudini (almeno fisiche) sono tantissime ma non starò a descriverle, fidatevi se volete.
Ricordo che all’epoca stava in un gruppone sebbene un po’ sulle sue: sicuramente una I--- e non una E---.
La consideravo talmente bella che non mi passò mai neppure per la testa di rivolgerle la parola o anche solo di avvicinarla per osservarla meglio. Era qualcosa di assolutamente fuori dalla mia portata: è come, dovendo comprare un auto, non prendere in considerazioni il concessionario che vende solo Ferrari e Porsche…
Solo una cosa feci: scoprii il suo nome. E sapete cosa? Del periodo dell’università ho dimenticato amici e conoscenti, figuriamoci nomi e cognomi per cui non sono assolutamente portato, ma il suo lo ricordo ancora come fosse inciso nel marmo: Tiziana P. (e mi ricordo esattamente anche per cosa sta il “P”!).
Vabbè, il paragone non è però corretto: del resto Tiziana la potevo vedere (da lontano!) solo all’università dove era sempre circondata da tante persone, ragazzi (esibizionisti) e ragazze (bruttine). Sarebbe stata un’altra storia se ella avesse alloggiato nel mio stesso palazzo. O forse no?
Difficile dire… Per come sono ora, con un’esperienza extra pluridecennale, se mi ritrovassi all’interno del mio vecchio me sicuramente farei in modo di parlarle (sarei comunque troppo onesto e diretto e la spaventerei!) anche potendola incontrare solo all’università…
Più difficile è riuscire a ipotizzare cosa avrebbe fatto il mio vecchio me se Tiziana avesse abitato all’appartamento sotto il mio. Sicuramente avrei organizzato una sorveglianza massiccia per scoprirne orari e abitudini. Altrettanto sicuramente sarei caduto due o tre volte dalle scale distraendomi a guardarla sottecchi…
Fondamentale sarebbe stato ricorrere ai consigli di qualche amico perché davvero i mii punti di forza all’epoca (ma anche ora) erano pochissimi e non avrei saputo minimamente venderli.
C’è da dire che sicuramente avrebbe avuto un impatto notevole su di me: come tutti gli INTP, con un Fe inferiore assolutamente fuori controllo, avrei disperatamente fatto di tutto per piacerle: mi immagino quindi in palestra o a prendermi un po’ più cura della mia apparenza esteriore. Se avessi poi pensato di poterla avvicinare studiando insieme avrei facilmente preso tutti 30 e lode! Cose così…
Invece la guardai solo da lontano mentre un’unica volta (quando scoprii il suo nome) la vidi per bene da vicino (e ancora la ricordo) mentre mi passava accanto. La sua influenza su di me fu assolutamente nulla.
Un po’ come le stelle cadenti che amo così tanto guardare: bellissime, sfiorano per un attimo la Terra da lontano ma poi svaniscono perdendosi per sempre. Ecco, Tiziana mi passò accanto luminosa come una stella cadente…
Conclusione: beh, ho capito almeno che carattere avrebbe dovuto avere la mia ragazza ideale. N sicuramente, I o E indifferente (ma credo meglio I), T meglio che F e sicuramente P.
Quindi INTP, INFP, ENTP o ENFP.
Credo I meglio che E a causa della mia estrema introversione: come ho scritto (v. Amore e MBTI) I ed E insieme hanno un grande potenziale benefico per la coppia ma credo sia difficile che si sviluppi una sinergia positiva fra un I e un E estremi. Però magari leggermente E mi sarebbe più compatibile che una I come me… difficile fare previsioni assolute al riguardo...
sabato 23 luglio 2022
Futuro e indipendenza
Segnalo questo video:
Russia Prepares Big Offensive, Putin Talks to MbS, Ridicules EU on Gas; EU Scraps Food Sanctions dal canale Alexander Mercouris
Il tubatore è un esperto di geopolitica che seguo da tempo e che mi pare sia affidabile.
Del video segnalato ho in effetti trovato molto illuminante solo uno dei passaggi finali, nemmeno particolarmente evidenziato, di un recente discorso di Putin.
Il messaggio era qualcosa di questo genere: “L’ordine mondiale sta cambiando, il sistema mondiale basato sull’egemonia statunitense col mix di liberismo e forza militare sta arrivando alla fine. Il nuovo mondo sarà più decentralizzato e tutte le nazioni indipendenti avranno la possibilità di crescere e prosperare.”
Ormai tutte ovvietà a luglio 2022 ma mi è piaciuto l’accenno all’indipendenza (che ho evidenziato in neretto). Secondo voi l’Italia, o comunque l’Europa, è indipendente?
Errore - 23/7/2022
Io è dagli anni ‘90 che percepisco la tendenza di cui sopra: se fossi stato al potere, egoisticamente, avrei fatto in modo di mantenere la supremazia dell’occidente.
L’errore più ovvio è stato quello di aver condiviso la nostra scienza e tecnologia: dubito che la Cina farà lo stesso.
Ma l’errore più profondo è stata l’avidità: l’aver voluto troppo per sé senza lasciare nulla agli altri.
Questo è all’origine di tutta una catena di errori che, in appena trent’anni, hanno portato al mutamento geopolitico attuale.
Cibo avariato - 25/7/2022
Stanotte mi pare di aver sognato la bella Anna: niente di sconveniente però!
I ricordi sono molto vaghi perché è successo a metà nottata e. invece di ripercorrere il sogno per memorizzarlo, mi sono subito riaddormentato…
Per prima cosa ho sognato che ci fossero due nuove versioni, una tutta rossa e una tutta nera, di un insetto comune del mio giardino di natura interamente bianco. Ricordo che volevo prenderne degli esemplari per farle osservare ai giovani naturalisti. (Ricordo poi un contenitore di plastica trasparente pieno di sabbia e tante bestioline schifose ma non voglio divagare)
Nel secondo frammento sono a tavola con Anna (*1) di fronte a me: sono perplesso perché sta mangiando un cibo avariato preso dal congelatore. Comunque le sto mostrando un libro e lei vede fra le pagine due bigliettini di carta scritti da me: non glieli do perché ho paura che ci sia scritto qualcosa di non appropriato (*2) ma poi leggo il primo ed è una normale riflessione piuttosto interessante (che ora non ricordo più). Anche nel secondo bigliettino non c’è scritto niente di strano ma ci perdo poco tempo perché nel frattempo Anna si è messa a mangiare delle patatine congelate ed evidentemente andate a male (tipo con dei vermi semi congelati).
Poi non ricordo altro ma dubito sia successo qualcosa di interessante altrimenti me ne ricorderei...
Nota (*1): in realtà non sono sicurissimo che fosse lei. Come mi pare di aver già scritto faccio estrema fatica a ricordarne il volto e l’aspetto generale
Nota (*2): no: in genere non lascio bigliettini compromettenti nei miei libri!
Dal video al film - 27/7/2022
Ho scoperto un canale YouTube in italiano veramente divertente e ben fatto: Amarcord Produzioni.
Il canale presenta video di film famosi in cui i diversi personaggi sono sostituiti da politici italiani e non solo, ovviamente con un doppiaggio che rende le scenette esilaranti. Bella poi l’attenzione ai piccoli dettagli che magari si notano alle visioni successive...
Una serie di video che ho trovato molto divertente è quella basata su “50 sfumature di grigio”, per esempio CINQUANTA SFUMATURE DI GIUSEPPE CONTE.
Di nome avevo ovviamente sentito parlare del libro e della pellicola omonima però non apprezzo molto il genere erotico: lo trovo noioso, è tutto basato sul creare una grande attesa, manca di ironia e i personaggi si prendono troppo sul serio. Molto meglio i porno!
Comunque ho scoperto che la protagonista è molto bellina e quindi ho deciso di vedere il film visto che è disponibile su Netflix!
25 minuti di grigio - 27/7/2022
Ho visto i primi 25 minuti di “50 sfumature di grigio” e mi sono sembrati 40!
La protagonista bellina, Ana, conosce un miliardario 27enne e ne è affascinata: probabilmente lo sarebbe stata anche se il tizio le avesse emesso una “flatulenza” in faccia ma... lasciamo perdere…
Meno chiaro è cosa piaccia al miliardario di Ana.
Comunque entrambi mostrano il proprio interesse per l’altro.
Non è successo altro. Ana non si è ancora spogliata e per questo la pellicola è al momento priva di interesse.
Russia Prepares Big Offensive, Putin Talks to MbS, Ridicules EU on Gas; EU Scraps Food Sanctions dal canale Alexander Mercouris
Il tubatore è un esperto di geopolitica che seguo da tempo e che mi pare sia affidabile.
Del video segnalato ho in effetti trovato molto illuminante solo uno dei passaggi finali, nemmeno particolarmente evidenziato, di un recente discorso di Putin.
Il messaggio era qualcosa di questo genere: “L’ordine mondiale sta cambiando, il sistema mondiale basato sull’egemonia statunitense col mix di liberismo e forza militare sta arrivando alla fine. Il nuovo mondo sarà più decentralizzato e tutte le nazioni indipendenti avranno la possibilità di crescere e prosperare.”
Ormai tutte ovvietà a luglio 2022 ma mi è piaciuto l’accenno all’indipendenza (che ho evidenziato in neretto). Secondo voi l’Italia, o comunque l’Europa, è indipendente?
Errore - 23/7/2022
Io è dagli anni ‘90 che percepisco la tendenza di cui sopra: se fossi stato al potere, egoisticamente, avrei fatto in modo di mantenere la supremazia dell’occidente.
L’errore più ovvio è stato quello di aver condiviso la nostra scienza e tecnologia: dubito che la Cina farà lo stesso.
Ma l’errore più profondo è stata l’avidità: l’aver voluto troppo per sé senza lasciare nulla agli altri.
Questo è all’origine di tutta una catena di errori che, in appena trent’anni, hanno portato al mutamento geopolitico attuale.
Cibo avariato - 25/7/2022
Stanotte mi pare di aver sognato la bella Anna: niente di sconveniente però!
I ricordi sono molto vaghi perché è successo a metà nottata e. invece di ripercorrere il sogno per memorizzarlo, mi sono subito riaddormentato…
Per prima cosa ho sognato che ci fossero due nuove versioni, una tutta rossa e una tutta nera, di un insetto comune del mio giardino di natura interamente bianco. Ricordo che volevo prenderne degli esemplari per farle osservare ai giovani naturalisti. (Ricordo poi un contenitore di plastica trasparente pieno di sabbia e tante bestioline schifose ma non voglio divagare)
Nel secondo frammento sono a tavola con Anna (*1) di fronte a me: sono perplesso perché sta mangiando un cibo avariato preso dal congelatore. Comunque le sto mostrando un libro e lei vede fra le pagine due bigliettini di carta scritti da me: non glieli do perché ho paura che ci sia scritto qualcosa di non appropriato (*2) ma poi leggo il primo ed è una normale riflessione piuttosto interessante (che ora non ricordo più). Anche nel secondo bigliettino non c’è scritto niente di strano ma ci perdo poco tempo perché nel frattempo Anna si è messa a mangiare delle patatine congelate ed evidentemente andate a male (tipo con dei vermi semi congelati).
Poi non ricordo altro ma dubito sia successo qualcosa di interessante altrimenti me ne ricorderei...
Nota (*1): in realtà non sono sicurissimo che fosse lei. Come mi pare di aver già scritto faccio estrema fatica a ricordarne il volto e l’aspetto generale
Nota (*2): no: in genere non lascio bigliettini compromettenti nei miei libri!
Dal video al film - 27/7/2022
Ho scoperto un canale YouTube in italiano veramente divertente e ben fatto: Amarcord Produzioni.
Il canale presenta video di film famosi in cui i diversi personaggi sono sostituiti da politici italiani e non solo, ovviamente con un doppiaggio che rende le scenette esilaranti. Bella poi l’attenzione ai piccoli dettagli che magari si notano alle visioni successive...
Una serie di video che ho trovato molto divertente è quella basata su “50 sfumature di grigio”, per esempio CINQUANTA SFUMATURE DI GIUSEPPE CONTE.
Di nome avevo ovviamente sentito parlare del libro e della pellicola omonima però non apprezzo molto il genere erotico: lo trovo noioso, è tutto basato sul creare una grande attesa, manca di ironia e i personaggi si prendono troppo sul serio. Molto meglio i porno!
Comunque ho scoperto che la protagonista è molto bellina e quindi ho deciso di vedere il film visto che è disponibile su Netflix!
25 minuti di grigio - 27/7/2022
Ho visto i primi 25 minuti di “50 sfumature di grigio” e mi sono sembrati 40!
La protagonista bellina, Ana, conosce un miliardario 27enne e ne è affascinata: probabilmente lo sarebbe stata anche se il tizio le avesse emesso una “flatulenza” in faccia ma... lasciamo perdere…
Meno chiaro è cosa piaccia al miliardario di Ana.
Comunque entrambi mostrano il proprio interesse per l’altro.
Non è successo altro. Ana non si è ancora spogliata e per questo la pellicola è al momento priva di interesse.
Paralogismo ovvio
Volevo scrivere di qualche spunto preso da un libro: non importa quale perché su ognuno di essi ho il marcatore “B” con cui evidenzio ciò di cui potrei scrivere.
Il problema è che sono senza occhiali: dovrei riuscire a trovarli facilmente perché sono in una busta della spesa gialla (di quelle di stoffa) con cui vado in giro come fosse la mia ventiquattrore! Però non ho voglia di cercare…(*1)
A mente però me ne ricordo uno: l’ho visto stamani mentre ero in bagno. Pur senza occhiali sono riuscito a leggere la mia nota in stampatello! Scriverò quindi di questo scrivendo a memoria senza citazioni dirette…
Il libro in questione è il solito “Malleus maleficarum”: ho iniziato la parte con i “quesiti” e, come pensavo, mi piacciono molto.
In pratica ogni “quesito” corrisponde a un capitolo su uno specifico argomento. Si chiamano “quesiti” perché iniziano con una domanda “un buon cattolico cosa dovrebbe credere di XXX” dove, per esempio, XXX può essere qualcosa del tipo “possono incubi e succubi generare figli?”.
A quel punto gli autori riportano citazioni da Bibbia e opere dei dottori della Chiesa (e ovviamente Aristotele ma anche filosofi arabi come Avicenna) trovando tutto e il contrario di tutto. Da questo punto di vista cercano di essere obiettivi perché propongono anche opinioni contrarie alle loro anche se poi la logica con cui decidono cosa sia vero e cosa no mi pare parecchio dubbia (vedi l’esempio odierno).
Altra cosa che mi ha colpito è che gli autori credono all’astrologia e alla sua capacità predittiva: in effetti non dovrei stupirmi visto che credono anche alla stregoneria (anzi, come spiegano in una delle primissime questioni, non è un buon cattolico chi non vi crede). Però scioccamente, sapendo che spesso veniva vietata, con mentalità moderna pensavo che così fosse perché considerata un’impostura!
Altra questione è se il diavolo, puro spirito secondo gli autori, possa influenzare le stelle. La risposta è no. Anzi su ciò che possa fare di concreto il diavolo c’è parecchia confusione perché viene citata qualsiasi opinione. Il diavolo è più potente dell’uomo ma non può creare cose viventi ma solo apparenza, non può neppure danneggiare direttamente gli uomini ma può sfruttare le streghe per operare il male delegando a queste le azioni contro gli uomini e aiutandole.
Il passaggio in questione, lo spunto insomma, era un breve paragrafo, qualcosa di questo tipo: «Siccome gli astrologhi prevedono con notevole accuratezza l’esito delle guerre allora significa che le stelle hanno effettivamente influenza sull’operato degli uomini e l’astrologia funziona.»
Insomma una specie di paralogismo evidente per noi uomini moderni, consapevoli dell’infondatezza dell’astrologia, ma che doveva sembrare una specie di dimostrazione agli uomini del XV e XVI secolo.
Dov’è l’errore?
Prima di tutto la proposizione iniziale è vaga e quindi dubbia: che significa che gli astrologi indovinano quasi sempre le previsioni? Occorrerebbero delle percentuali precise perché spesso si tende a dimenticare le previsioni errate e a ricordare solo quelle esatte.
Poi si dovrebbe valutare quanto, senza ricorrere all’astrologia, la previsione fosse difficile: già tirando a caso c’è il 50% di probabilità di indovinare chi vince o perde in uno scontro fra due parti. Se poi una di queste è notevolmente più forte la previsione è ancora più semplice.
Per esempio era facile per un astrologo “prevedere” che nella guerra contro Gheddafi fosse la NATO a prevalere contro l’esercito libico.
Supponiamo comunque che percentuale di previsione degli astrologhi fosse altissima e che, i pochi errori, fossero dovuti a calcoli sbagliati. In questo caso vi vedo ancora un problema: chi ci dice che la previsione sia basata sulle stelle e non che gli astrologi fossero degli abilissimi esperti di geopolitica? O che magari prevedessero ciò che pensavano che chi li interpellava voleva sentirsi dire? O forse le loro sembravano corrette perché estremamente vaghe e interpretabili in più modi… come gli oracoli della Sibilla…
Il punto è che dalla premessa non segue assolutamente la conclusione anche quando la prima fosse vera.
Gli americani quando si accorgono di simili strutture di argomentazione dicono “True but irrilevant”, cioè “premessa vera ma irrilevante per la conclusione seguente”.
Un errore molto comune che però può confondere l’ascoltatore quando vi siano degli elementi in comune con la conclusione che possano suggerire una relazione di cause ed effetto che invece è solo illusoria.
Ma non pensiamo che i nostri antenati fossero più stupidi di noi!
Ancora oggi questo tipo di paralogismo è comunissimo ma la maggioranza delle persone non se ne rendono conto.
Per esempio: «I vaccini hanno salvato molte vite. Quindi la politica sanitaria del governo è stata buona» o ancora più assurdo, ma per molti sembrerà comunque consequenziale, «I vaccini hanno salvato molte vite. Quindi il verdepasso è stata una buona idea»…
Conclusione: ma solo gli INTP notano senza difficoltà queste inconsistenze logiche?
Nota (*1): a proposito di perdere roba: non ho fatto in tempo a ritrovare il mio e-lettore (dove stavo leggendo Seneca) che l’ho riperso immediatamente. È da l’8 luglio (v. Seneca e il suicidio) che l’ho riperso di vista! In pratica l’ho riavuto fra le mani per un giorno o due...
Il problema è che sono senza occhiali: dovrei riuscire a trovarli facilmente perché sono in una busta della spesa gialla (di quelle di stoffa) con cui vado in giro come fosse la mia ventiquattrore! Però non ho voglia di cercare…(*1)
A mente però me ne ricordo uno: l’ho visto stamani mentre ero in bagno. Pur senza occhiali sono riuscito a leggere la mia nota in stampatello! Scriverò quindi di questo scrivendo a memoria senza citazioni dirette…
Il libro in questione è il solito “Malleus maleficarum”: ho iniziato la parte con i “quesiti” e, come pensavo, mi piacciono molto.
In pratica ogni “quesito” corrisponde a un capitolo su uno specifico argomento. Si chiamano “quesiti” perché iniziano con una domanda “un buon cattolico cosa dovrebbe credere di XXX” dove, per esempio, XXX può essere qualcosa del tipo “possono incubi e succubi generare figli?”.
A quel punto gli autori riportano citazioni da Bibbia e opere dei dottori della Chiesa (e ovviamente Aristotele ma anche filosofi arabi come Avicenna) trovando tutto e il contrario di tutto. Da questo punto di vista cercano di essere obiettivi perché propongono anche opinioni contrarie alle loro anche se poi la logica con cui decidono cosa sia vero e cosa no mi pare parecchio dubbia (vedi l’esempio odierno).
Altra cosa che mi ha colpito è che gli autori credono all’astrologia e alla sua capacità predittiva: in effetti non dovrei stupirmi visto che credono anche alla stregoneria (anzi, come spiegano in una delle primissime questioni, non è un buon cattolico chi non vi crede). Però scioccamente, sapendo che spesso veniva vietata, con mentalità moderna pensavo che così fosse perché considerata un’impostura!
Altra questione è se il diavolo, puro spirito secondo gli autori, possa influenzare le stelle. La risposta è no. Anzi su ciò che possa fare di concreto il diavolo c’è parecchia confusione perché viene citata qualsiasi opinione. Il diavolo è più potente dell’uomo ma non può creare cose viventi ma solo apparenza, non può neppure danneggiare direttamente gli uomini ma può sfruttare le streghe per operare il male delegando a queste le azioni contro gli uomini e aiutandole.
Il passaggio in questione, lo spunto insomma, era un breve paragrafo, qualcosa di questo tipo: «Siccome gli astrologhi prevedono con notevole accuratezza l’esito delle guerre allora significa che le stelle hanno effettivamente influenza sull’operato degli uomini e l’astrologia funziona.»
Insomma una specie di paralogismo evidente per noi uomini moderni, consapevoli dell’infondatezza dell’astrologia, ma che doveva sembrare una specie di dimostrazione agli uomini del XV e XVI secolo.
Dov’è l’errore?
Prima di tutto la proposizione iniziale è vaga e quindi dubbia: che significa che gli astrologi indovinano quasi sempre le previsioni? Occorrerebbero delle percentuali precise perché spesso si tende a dimenticare le previsioni errate e a ricordare solo quelle esatte.
Poi si dovrebbe valutare quanto, senza ricorrere all’astrologia, la previsione fosse difficile: già tirando a caso c’è il 50% di probabilità di indovinare chi vince o perde in uno scontro fra due parti. Se poi una di queste è notevolmente più forte la previsione è ancora più semplice.
Per esempio era facile per un astrologo “prevedere” che nella guerra contro Gheddafi fosse la NATO a prevalere contro l’esercito libico.
Supponiamo comunque che percentuale di previsione degli astrologhi fosse altissima e che, i pochi errori, fossero dovuti a calcoli sbagliati. In questo caso vi vedo ancora un problema: chi ci dice che la previsione sia basata sulle stelle e non che gli astrologi fossero degli abilissimi esperti di geopolitica? O che magari prevedessero ciò che pensavano che chi li interpellava voleva sentirsi dire? O forse le loro sembravano corrette perché estremamente vaghe e interpretabili in più modi… come gli oracoli della Sibilla…
Il punto è che dalla premessa non segue assolutamente la conclusione anche quando la prima fosse vera.
Gli americani quando si accorgono di simili strutture di argomentazione dicono “True but irrilevant”, cioè “premessa vera ma irrilevante per la conclusione seguente”.
Un errore molto comune che però può confondere l’ascoltatore quando vi siano degli elementi in comune con la conclusione che possano suggerire una relazione di cause ed effetto che invece è solo illusoria.
Ma non pensiamo che i nostri antenati fossero più stupidi di noi!
Ancora oggi questo tipo di paralogismo è comunissimo ma la maggioranza delle persone non se ne rendono conto.
Per esempio: «I vaccini hanno salvato molte vite. Quindi la politica sanitaria del governo è stata buona» o ancora più assurdo, ma per molti sembrerà comunque consequenziale, «I vaccini hanno salvato molte vite. Quindi il verdepasso è stata una buona idea»…
Conclusione: ma solo gli INTP notano senza difficoltà queste inconsistenze logiche?
Nota (*1): a proposito di perdere roba: non ho fatto in tempo a ritrovare il mio e-lettore (dove stavo leggendo Seneca) che l’ho riperso immediatamente. È da l’8 luglio (v. Seneca e il suicidio) che l’ho riperso di vista! In pratica l’ho riavuto fra le mani per un giorno o due...
venerdì 22 luglio 2022
Veto o maggioranza
La Germania propone oggi di abolire il diritto di veto per singolo Stato all’interno della UE: col sistema attuale non è infatti possibile prendere decisioni comuni in maniera efficace. Se la UE vuole continuare a essere una potenza globale.
Ovviamente al disperato appello non poteva non aggiungersi la voce chiocciante della Baronessa tedesca…
Ho chiesto cosa ne pensano le mie conoscenze su FB: vedremo se/cosa mi verrà risposto.
La Germania ha perfettamente ragione quando dice che così l’UE rimarrà sempre bloccata: è infatti semplicemente impossibile che 27 Stati siano d’accordo su qualsiasi decisione.
Se ben ricordo infatti il potere di veto fu voluto dal Regno Unito che, a mio parere, entrò nell’unione col solo scopo di evitare che divenisse qualcosa di diverso da un semplice mercato comune in maniera che non potesse contrastare, neppure in prospettiva, gli USA: cosa di meglio di poter mettere il proprio veto senza se e senza ma?
Io trovo la questione di fondamentale importanza: un metodo accettabile da tutti con cui far prendere le decisioni importanti a una federazione di Stati è uno dei fili conduttori di “The framers’ coup” (che descrive come fu redatta e approvata la Costituzione statunitense del 1789).
Come avevano risolto il problema gli americani?
Prima della Costituzione avevano gli “articoli”: un accordo creato dalle tredici colonie che si ribellarono al Regno Unito. In questi articoli non c’era il potere di veto: già con 13 Stati sarebbe stato estremamente difficile prendere decisioni all’unanimità.
Ingenuamente qualche lettore potrebbe pensare: perché non prendere le decisioni a maggioranza sul numero di Stati?
Perché gli americani non erano fessi: gli stati del sud erano consapevoli di aver interessi diversi (e per certi versi contrapposti) a quelli del nord ed, essendo in grado di contare, sapevano benissimo di essere in sei stati del sud contro sette del nord. Nelle decisioni a maggioranza semplice avrebbero deciso sempre gli Stati del nord cosa che, a quelli del sud, logicamente non andava bene.
Gli Articoli quindi prevedevano che per certe decisioni importanti fosse necessaria una cosiddetta super maggioranza di 8 stati contro 5. In pratica una maggioranza del 60% che non era per niente facile da raggiungere.
Non per nulla una degli argomenti più convincenti della necessità di una vera e propria costituzione fu la sostanziale paralisi decisionale dell’Unione.
Con la Costituzione si superò poi il sistema di voto per singoli stati creando un parlamento con due camere: il Congresso e il Senato. I vari Stati eleggevano un numero di congressisti più o meno proporzionale alla popolazione del singolo stato, mentre per il senato ogni stato mandava sempre e comunque solo due senatori.
Si trattò in pratica di un compromesso: gli Stati più piccoli temevano di non contare più nulla se la rappresentanza fosse stata basata unicamente sulla popolazione, al contrario gli Stati più grandi (e che avrebbero messo più risorse nel sistema) non volevano rischiare di essere tiranneggiati dai più piccoli. In pratica quindi il Congresso avrebbe dovuto tutelare gli stati più grandi mentre il Senato quelli più piccoli.
Ovviamente la situazione è ancora molto più complessa di come lo descritta io in poche parole (non per niente “The framers’ coup” è di quasi 800 pagine scritte in piccolo!). I padri fondatori battagliarono lungamente fra loro per tutelare le esigenze dei propri Stati e le divisioni/alleanze erano multiple non solo Nord/Sud o stati piccoli/stati grandi…
La struttura dell’UE sembra essere stata creata per bloccare alla radice qualsiasi ulteriore integrazione. Il parlamento europeo, l’unica rappresentanza direttamente votata dagli europei alla fine si limita a ratificare le decisioni prese dal Consiglio Europeo in cui ogni Stato manda il proprio rappresentante e che prende le sue decisioni a porte chiuse lontano dagli occhi dei cittadini e dei pur compiacenti media.
Soprattutto mi sembra che il problema di trovare un sistema in cui ogni Stato venga tutelato non si è neppure posto: cioè lo si è risolto banalmente col potere di veto che però porta alla paralisi.
Suppongo che l’obiettivo sarebbe quello di “vendere” in futuro l’idea delle decisioni a maggioranza: sapete chi allora conterebbe più degli altri? Lo Stato che è più forte e ha maggior potere di persuadere quelli più piccoli e a esso vicini: il paese di cui, guarda caso, il cancelliere si è lamentato che si debbano prendere decisioni all’unanimità.
Conclusione: come scritto il problema di prendere le decisioni all’unanimità è reale: sfortunatamente però non ha soluzioni semplici: è la struttura dell’UE a fare acqua da tutte le parti. La sua struttura andrebbe cambiata da cima a fondo perché così com’è, oltre a non essere democratica, non può funzionare. Ma per cambiare un’istituzione pachidermica e burocratica in corsa occorrerebbero statisti non i politicanti traditori e antidemocratici che sono in giro oggi.
Una possibilità che mi pare percorribile, seppure difficile, è che si formi all’interno della UE una sorta di super unione: l’unico stato abbastanza forte da poter fare da aggregante è la Germania ma il suo attuale cancelliere ha già dimostrato la sua completa incapacità con le sanzioni autolesionistiche alla Russia. Quindi nisba: questa nave è destinata ad affondare.
Ovviamente al disperato appello non poteva non aggiungersi la voce chiocciante della Baronessa tedesca…
Ho chiesto cosa ne pensano le mie conoscenze su FB: vedremo se/cosa mi verrà risposto.
La Germania ha perfettamente ragione quando dice che così l’UE rimarrà sempre bloccata: è infatti semplicemente impossibile che 27 Stati siano d’accordo su qualsiasi decisione.
Se ben ricordo infatti il potere di veto fu voluto dal Regno Unito che, a mio parere, entrò nell’unione col solo scopo di evitare che divenisse qualcosa di diverso da un semplice mercato comune in maniera che non potesse contrastare, neppure in prospettiva, gli USA: cosa di meglio di poter mettere il proprio veto senza se e senza ma?
Io trovo la questione di fondamentale importanza: un metodo accettabile da tutti con cui far prendere le decisioni importanti a una federazione di Stati è uno dei fili conduttori di “The framers’ coup” (che descrive come fu redatta e approvata la Costituzione statunitense del 1789).
Come avevano risolto il problema gli americani?
Prima della Costituzione avevano gli “articoli”: un accordo creato dalle tredici colonie che si ribellarono al Regno Unito. In questi articoli non c’era il potere di veto: già con 13 Stati sarebbe stato estremamente difficile prendere decisioni all’unanimità.
Ingenuamente qualche lettore potrebbe pensare: perché non prendere le decisioni a maggioranza sul numero di Stati?
Perché gli americani non erano fessi: gli stati del sud erano consapevoli di aver interessi diversi (e per certi versi contrapposti) a quelli del nord ed, essendo in grado di contare, sapevano benissimo di essere in sei stati del sud contro sette del nord. Nelle decisioni a maggioranza semplice avrebbero deciso sempre gli Stati del nord cosa che, a quelli del sud, logicamente non andava bene.
Gli Articoli quindi prevedevano che per certe decisioni importanti fosse necessaria una cosiddetta super maggioranza di 8 stati contro 5. In pratica una maggioranza del 60% che non era per niente facile da raggiungere.
Non per nulla una degli argomenti più convincenti della necessità di una vera e propria costituzione fu la sostanziale paralisi decisionale dell’Unione.
Con la Costituzione si superò poi il sistema di voto per singoli stati creando un parlamento con due camere: il Congresso e il Senato. I vari Stati eleggevano un numero di congressisti più o meno proporzionale alla popolazione del singolo stato, mentre per il senato ogni stato mandava sempre e comunque solo due senatori.
Si trattò in pratica di un compromesso: gli Stati più piccoli temevano di non contare più nulla se la rappresentanza fosse stata basata unicamente sulla popolazione, al contrario gli Stati più grandi (e che avrebbero messo più risorse nel sistema) non volevano rischiare di essere tiranneggiati dai più piccoli. In pratica quindi il Congresso avrebbe dovuto tutelare gli stati più grandi mentre il Senato quelli più piccoli.
Ovviamente la situazione è ancora molto più complessa di come lo descritta io in poche parole (non per niente “The framers’ coup” è di quasi 800 pagine scritte in piccolo!). I padri fondatori battagliarono lungamente fra loro per tutelare le esigenze dei propri Stati e le divisioni/alleanze erano multiple non solo Nord/Sud o stati piccoli/stati grandi…
La struttura dell’UE sembra essere stata creata per bloccare alla radice qualsiasi ulteriore integrazione. Il parlamento europeo, l’unica rappresentanza direttamente votata dagli europei alla fine si limita a ratificare le decisioni prese dal Consiglio Europeo in cui ogni Stato manda il proprio rappresentante e che prende le sue decisioni a porte chiuse lontano dagli occhi dei cittadini e dei pur compiacenti media.
Soprattutto mi sembra che il problema di trovare un sistema in cui ogni Stato venga tutelato non si è neppure posto: cioè lo si è risolto banalmente col potere di veto che però porta alla paralisi.
Suppongo che l’obiettivo sarebbe quello di “vendere” in futuro l’idea delle decisioni a maggioranza: sapete chi allora conterebbe più degli altri? Lo Stato che è più forte e ha maggior potere di persuadere quelli più piccoli e a esso vicini: il paese di cui, guarda caso, il cancelliere si è lamentato che si debbano prendere decisioni all’unanimità.
Conclusione: come scritto il problema di prendere le decisioni all’unanimità è reale: sfortunatamente però non ha soluzioni semplici: è la struttura dell’UE a fare acqua da tutte le parti. La sua struttura andrebbe cambiata da cima a fondo perché così com’è, oltre a non essere democratica, non può funzionare. Ma per cambiare un’istituzione pachidermica e burocratica in corsa occorrerebbero statisti non i politicanti traditori e antidemocratici che sono in giro oggi.
Una possibilità che mi pare percorribile, seppure difficile, è che si formi all’interno della UE una sorta di super unione: l’unico stato abbastanza forte da poter fare da aggregante è la Germania ma il suo attuale cancelliere ha già dimostrato la sua completa incapacità con le sanzioni autolesionistiche alla Russia. Quindi nisba: questa nave è destinata ad affondare.
giovedì 21 luglio 2022
Sopravvivere economicamente
Sono andato a letto alle 1:30 e alle 5:30 sono già sveglio. Il caldo va bene: da me per adesso la temperatura notturna crolla all’esterno e riesco così a raffrescare l’intera casa.
Non dormo perché sono preoccupato per la situazione economica.
I disgraziati al seguito del demente senile che, ricordiamocelo, non ha particolari colpe perché semplicemente non ha idea di cosa sta combinando (altro discorso per i traditori che hanno pedissequamente seguito i suoi ordini), probabilmente volutamente, hanno innescato un caos di cui uno degli esiti sarà la rovina economica.
L’inflazione a cui andiamo incontro non è di quella sana, provocata cioè da un’economia in salute dove la popolazione acquista molto e le industrie producano al loro volta a pieno regime.
No, è un’inflazione che “quelli competenti” (ho deciso di usare questo eufemismo ma qui in effetti si tratta di un’antifrasi assoluta) hanno provocato con le loro sanzioni (inutili) alla Russia per cercare di farle perdere una guerra provocata proprio dall’occidente. Cercate su YouTube qualsiasi esperto di geopolitica (che non sia ospite della tivvù, perché in quel caso avrà un copione da rispettare) e tutti confermeranno ciò che io avevo scritto a fine febbraio (un collegamento, fra le miriadi possibili, che ho trovato ieri: si tratta di un ex colonnello ora senatore per i repubblicani: They Wanted War).
Ma non voglio ripetermi. Il punto è che queste sanzioni che danneggiano la Russia 2 ci colpiscono 10: e le hanno decise i geni, “quelli competenti”.
Il problema dell’inflazione è che vaporizza i risparmi facendo perdere valore al nostro conto in banca. Questo colpisce chi vive di risparmi o ha uno stipendio fisso: disoccupati, pensionati e lavoratori dipendenti. Ma anche i lavoratori autonomi verranno colpiti da questa crisi: se si annulla il potere d’acquisto dei lavoratori dipendenti questi non potranno acquistare niente dai primi. E anche chi vende all’estero avrà problemi perché la crisi colpirà tutto l’occidente…
Che fare allora per salvare i propri risparmi?
Chi ha un po’ di liquidità a MIO parere (beh, ho seguito qualche video al riguardo) dovrebbe investire in azioni: ovviamente non le fregature che vi consiglierà il consulente della banca!
A mio parere si dovrebbe investire in aziende che producano valore concreto. Evitare quindi tutte le azioni di banche o simili. Ma evitare anche le azioni di aziende che producono beni come, per esempio, automobili. Alla fine rimane poco: l’alimentare (che dovrebbe mantenere il proprio valore visto che la popolazione dovrà mangiare qualcosa) e l’industria estrattiva: soprattutto di quei materiali che normalmente si sarebbero acquistati dalla Russia. Materie prime di cui ci sia comunque bisogno, di alto pregio cioè: il ferro per esempio, se l’industria perde colpi, non sarà particolarmente richiesto. Al contrario oro (per l’alta tecnologia non per farci gioielli!) o il rame saranno comunque sempre necessari. Anche investire nell’industria bellica, se lo si ritiene moralmente corretto, poteva essere una buona idea: solo che, da quel che ne so, i prezzi di queste azioni sono già alti e non so quanto possano aumentare ancora.
Discorso analogo per l’industria farmaceutica: dopo i soldi facili ottenuti grazie alla pandemia credo che le azioni avranno un prezzo molto alto. Ovviamente si dovrebbe guardare caso per caso.
Ecco, chi ha un po’ di risparmi dovrebbe convertirli in azioni che non perdano valore, ma che anzi l’acquistino, in maniera da poter salvare il salvabile.
Probabilmente anche il mattone potrebbe essere una buona idea: soprattutto perché adesso i prezzi sono ai minimi assoluti. Contemporaneamente ci saranno però meno persone in grado di acquistare. Considerando che le case sono tartassate dalle tasse questo sarebbe un investimento che mantiene il proprio patrimonio più che incrementarlo.
Odio interessarmi di queste cose ma stanotte non ci ho dormito: ora voglio capire quanto siano affidabili quei siti che permettono di comprare e vendere azioni senza commissioni o roba del genere.
Conclusione: sono le 6:30 di martedì mattina adesso e sono ancora stressato. Perché lo sapete cosa mi fa rabbia? Chi ha grandi patrimoni ne uscirà meglio di prima dalla crisi: perché l’inflazione dà opportunità a chi ha parecchio denaro. Sono le persone comuni che ne vengono massimamente colpite. Grazie a “quelli bravi” ricordatevelo: questo pasticcio è stato voluto e provocato dall’occidente “libero”.
Tutto sommato non mi dispiacerebbe una bella guerra atomica che distrugga l’Europa (ma già che ci siamo il 99% della razza umana) tanto non ho figli di cui preoccuparmi e personalmente ho più grane che soddisfazioni quindi non temo la morte, anzi. Quello che mi fa rabbia di questo scenario è che gli scarafaggi, quella camarilla di super ricchi che insieme agli alti papaveri democratici, i quali controllano il demente senile, sopravviveranno. Molti di loro almeno. Poi bisognerebbe vedere se la civiltà farebbe altrettanto: in caso contrario si sarebbero comprati solo una morte particolarmente lenta.
Ma mi farebbe rabbia ugualmente che chi provoca un disastro sopravviva, seppur temporaneamente, a esso… Vabbè: di ingiustizie ve ne sono già talmente tante, una in più non farebbe troppa differenza…
Non dormo perché sono preoccupato per la situazione economica.
I disgraziati al seguito del demente senile che, ricordiamocelo, non ha particolari colpe perché semplicemente non ha idea di cosa sta combinando (altro discorso per i traditori che hanno pedissequamente seguito i suoi ordini), probabilmente volutamente, hanno innescato un caos di cui uno degli esiti sarà la rovina economica.
L’inflazione a cui andiamo incontro non è di quella sana, provocata cioè da un’economia in salute dove la popolazione acquista molto e le industrie producano al loro volta a pieno regime.
No, è un’inflazione che “quelli competenti” (ho deciso di usare questo eufemismo ma qui in effetti si tratta di un’antifrasi assoluta) hanno provocato con le loro sanzioni (inutili) alla Russia per cercare di farle perdere una guerra provocata proprio dall’occidente. Cercate su YouTube qualsiasi esperto di geopolitica (che non sia ospite della tivvù, perché in quel caso avrà un copione da rispettare) e tutti confermeranno ciò che io avevo scritto a fine febbraio (un collegamento, fra le miriadi possibili, che ho trovato ieri: si tratta di un ex colonnello ora senatore per i repubblicani: They Wanted War).
Ma non voglio ripetermi. Il punto è che queste sanzioni che danneggiano la Russia 2 ci colpiscono 10: e le hanno decise i geni, “quelli competenti”.
Il problema dell’inflazione è che vaporizza i risparmi facendo perdere valore al nostro conto in banca. Questo colpisce chi vive di risparmi o ha uno stipendio fisso: disoccupati, pensionati e lavoratori dipendenti. Ma anche i lavoratori autonomi verranno colpiti da questa crisi: se si annulla il potere d’acquisto dei lavoratori dipendenti questi non potranno acquistare niente dai primi. E anche chi vende all’estero avrà problemi perché la crisi colpirà tutto l’occidente…
Che fare allora per salvare i propri risparmi?
Chi ha un po’ di liquidità a MIO parere (beh, ho seguito qualche video al riguardo) dovrebbe investire in azioni: ovviamente non le fregature che vi consiglierà il consulente della banca!
A mio parere si dovrebbe investire in aziende che producano valore concreto. Evitare quindi tutte le azioni di banche o simili. Ma evitare anche le azioni di aziende che producono beni come, per esempio, automobili. Alla fine rimane poco: l’alimentare (che dovrebbe mantenere il proprio valore visto che la popolazione dovrà mangiare qualcosa) e l’industria estrattiva: soprattutto di quei materiali che normalmente si sarebbero acquistati dalla Russia. Materie prime di cui ci sia comunque bisogno, di alto pregio cioè: il ferro per esempio, se l’industria perde colpi, non sarà particolarmente richiesto. Al contrario oro (per l’alta tecnologia non per farci gioielli!) o il rame saranno comunque sempre necessari. Anche investire nell’industria bellica, se lo si ritiene moralmente corretto, poteva essere una buona idea: solo che, da quel che ne so, i prezzi di queste azioni sono già alti e non so quanto possano aumentare ancora.
Discorso analogo per l’industria farmaceutica: dopo i soldi facili ottenuti grazie alla pandemia credo che le azioni avranno un prezzo molto alto. Ovviamente si dovrebbe guardare caso per caso.
Ecco, chi ha un po’ di risparmi dovrebbe convertirli in azioni che non perdano valore, ma che anzi l’acquistino, in maniera da poter salvare il salvabile.
Probabilmente anche il mattone potrebbe essere una buona idea: soprattutto perché adesso i prezzi sono ai minimi assoluti. Contemporaneamente ci saranno però meno persone in grado di acquistare. Considerando che le case sono tartassate dalle tasse questo sarebbe un investimento che mantiene il proprio patrimonio più che incrementarlo.
Odio interessarmi di queste cose ma stanotte non ci ho dormito: ora voglio capire quanto siano affidabili quei siti che permettono di comprare e vendere azioni senza commissioni o roba del genere.
Conclusione: sono le 6:30 di martedì mattina adesso e sono ancora stressato. Perché lo sapete cosa mi fa rabbia? Chi ha grandi patrimoni ne uscirà meglio di prima dalla crisi: perché l’inflazione dà opportunità a chi ha parecchio denaro. Sono le persone comuni che ne vengono massimamente colpite. Grazie a “quelli bravi” ricordatevelo: questo pasticcio è stato voluto e provocato dall’occidente “libero”.
Tutto sommato non mi dispiacerebbe una bella guerra atomica che distrugga l’Europa (ma già che ci siamo il 99% della razza umana) tanto non ho figli di cui preoccuparmi e personalmente ho più grane che soddisfazioni quindi non temo la morte, anzi. Quello che mi fa rabbia di questo scenario è che gli scarafaggi, quella camarilla di super ricchi che insieme agli alti papaveri democratici, i quali controllano il demente senile, sopravviveranno. Molti di loro almeno. Poi bisognerebbe vedere se la civiltà farebbe altrettanto: in caso contrario si sarebbero comprati solo una morte particolarmente lenta.
Ma mi farebbe rabbia ugualmente che chi provoca un disastro sopravviva, seppur temporaneamente, a esso… Vabbè: di ingiustizie ve ne sono già talmente tante, una in più non farebbe troppa differenza…
mercoledì 20 luglio 2022
Sri Lanka
Oggi non ho voglia di proseguire la stesura di Strabuccino pensavo di dedicarmi invece a una “piccola” indagine.
Più o meno l’anno scorso mi lessi “Scacco all’Europa” di Danilo Taino (v. Scacco all’Europa) per “allineare” le mie intuizioni sulla Cina con dei dati più concreti.
Questo mi portò a riorganizzare l’Epitome aggiungendo fra le altre cose il capitolo [E] 12.6, “Globalizzazione cinese”. In questo capitolo spiegavo che la Cina (lo Stato non le singole imprese) faceva degli accordi bilaterali per la costruzione di infrastrutture (in genere dei progetti faraonici) da far realizzare ad aziende cinesi e manodopera cinese. Sempre la Cina prestava, tramite un’apposita banca, i fondi necessari (in genere si parla di miliardi di dollari) alla sua realizzazione.
Come ho detto queste opere erano spesso sovradimensionate per le reali necessità del paese in cui erano costruite: questo portava poi una crescita economica, un ritorno per l’investimento, minore del previsto. In moltissimi casi gli stati che avevano stipulato questi accordi si sono ritrovati nell’impossibilità di pagare: in questo caso allora la Cina faceva nuovi prestiti in cambio di altre concessioni: per esempio una base militare nel paese, la gestione della struttura per 50 anni e altre svariate concessioni politiche simili.
Come ho già avuto modo di dire però la mia fonte preferita di informazioni sulla guerra in Ucraina, il canale The new Atlas, è fortemente pro cinese. Per esempio sulla crisi economica dello Sri Lanka dice che l’80% del debito del paese è detenuto dall’occidente mentre la percentuale cinese è del 10% o meno (cifre da prendere con le molle perché ancora non ho visto il video).
La mia interpretazione è che il debito occidentale è debito di “mercato” ovvero obbligazioni dello Sri Lanka, comprate dagli istituti finanziari occidentali (beh, poi ci potrebbero anche essere prestiti diretti del FMI o della Banca Mondiale con le loro condizioni: in genere collegati a varie liberalizzazioni del mercato). Il debito cinese è invece direttamente con la Cina: se non paghi una rata non viene un banchiere a bussare alla porta ma l’ambasciatore cinese con tutto ciò che questo comporta.
Ovviamente questa è solo una mia illazione per conciliare insieme i vari dati e, in particolare, come mai il debito verso la Cina sia così importante anche se, in assoluto, minoritario rispetto all’indebitamento complessivo.
La mia idea è quindi quella di vedermi i vari video di The new Atlas sull’argomento per capire per bene il suo punto di vista.
In seguito voglio poi guardare questo video: Why do they accept Beijing's foolish projects? 9 nations are also on the brink of bankruptcy dal canale China Insights. Si tratta di un canale, chiaramente anti cinese, ma che ha il merito di non esagerare e, quindi, mi pare credibile. Cioè se si vuole parlare male della Cina secondo me è sufficiente, per esempio, mostrare come funziona il sistema di “credito sociale” (al quale in realtà punta il verdepasso italiano): non c’è cioè bisogno di inventare niente. Quando guardo i video di questo canale il mio “senso per la verità” non inizia a mandare segnali di allarme! Insomma al momento (ho visto troppi pochi video per esserne sicuro al 100%) lo ritengo affidabile e quindi credo che mi darà delle indicazioni credibili.
Anche l’ordine è poi importante: siccome la mia posizione è già scettica sulla Cina voglio prima guardare i video di The new Atlas e solo dopo quello di China Insights.
Vediamo quindi cosa ne esce fuori!
Ho visto due video di The new Atlas sulla crisi in Sri Lanka. Ce ne sarebbe anche un terzo ma dura più di un’ora: magari lo ascolterò in seguito tenendolo in sottofondo…
I video sono i seguenti: SHORT: Debt Trap Diplomacy - Who Really Owns Sri Lanka's Debt? e US Fingerprints Found Behind Sri Lanka Unrest.
Ho preso degli appunti (per tutti i dati forniti il bloggatore fornisce i collegamenti agli articoli originali, in genere fonti occidentali in maniera che non ci siano dubbi che siano pro Cina).
A. Come è diviso il debito dello Sri Lanka:
47% Mercato
13% Asian Development Bank
10% Cina
10% Giappone
9% Banca Mondiale
3% Altri
2% India
Il 47% (obbligazioni come immaginavo) è posseduto dai grandi istituti finanziari occidentali: Black Rock, UBS e altri.
B. L’aumento dei prezzi è provocato dalle sanzioni occidentali alla Russia.
C. Dietro all’attuale protesta ci sono gli USA. Qui Brian Berletic, il bloggatore, ha fatto un ottimo lavoro di investigazione. Fra i tre fondatori dell’attuale protesta c’è anche un esperto informatico che ha lavorato per un anno, come volontario, per un’organizzazione sovvenzionata dagli USA fra cui vertici figurano personaggi con un passato tutt’altro che limpido.
D. La protesta dello Sri Lanka si è basata molto sulle reti sociali, FB in testa. Chi, come me, durante il periodo come attivista del M5S ha provato a usare FB per fare gratuitamente pubblicità alle nostre iniziative ha capito che questa rete sociale, con i suoi algoritmi, evita che si diffondano messaggi sgraditi. Se FB diffonde i messaggi di un’organizzazione lo fa su ordine politico statunitense. Lo stesso vale per Google, YouTube e simili.
Incidentalmente anche la primavera araba, che beneficiò notevolmente delle reti sociali, fu progettata una decina di anni prima con la collaborazione degli USA prevedendo appunto l’uso massiccio di questi nuovi strumenti di propaganda.
E. Il pericolo per lo Sri Lanka è che vada al potere qualcuno completamente succube degli USA e che ne faccia gli interessi a discapito di quelli del proprio popolo. Qualcuno tipo Draghi per capirci.
In definitiva l’argomento principale di Berletic è che la crisi economica era già in gestazione da anni e che la Cina abbia una responsabilità in essa proporzionale al debito posseduto (10%).
Sicuramente quello che dice Berletic è corretto: è possibilissimo che la crisi economica non sia stata innescata dall’investimento cinese. Il punto fondamentale è però cosa riesce a ottenere la Cina da questo suo debito: come riesce cioè a trasformarlo in strumento di pressione politica.
Ora va detto che se gli USA riescono a piazzare nello Sri Lanka un proprio burattino allora la Cina non otterrà niente e sarà costretta, semplicemente, a spalmare il debito su un periodo più lungo o roba del genere. Questo però non ci dice niente su cosa succede nei paesi che non saltano completamente con le gambe all’aria: quando cioè rimane al potere il governo che ha contrattato le infrastrutture con la Cina…
Il punto B poi è solo affermato ma non argomentato.
Ma vediamo cosa dice Why do they accept Beijing's foolish projects? 9 nations are also on the brink of bankruptcy…
Anche qui evidenzio i miei appunti…
A. Nel 2009, alla fine di una lunga guerra civile, le prospettive dello Sri Lanka erano rosee: grazia al turismo aveva un attivo annuo di miliardi di dollari. Ma poi aderì alla Road & Belts Initiative…
B. Vengono poi mostrate le due infrastrutture principali costruite dalla Cina: il mega aeroporto internazionale con appena 5 voli settimanali, e il porto (in teoria strategico) a cui fanno scalo pochissime navi. Anche le altre opere secondarie non hanno portato i profitti sperati.
C. Nel 2015 in cambio di sconti sul debito il governo dello Sri Lanka concede alla Cina la gestione del porto e di una grande area circostante per 99 anni.
D. La gestione del potere nello Sri Lanka era famigliare con due fratelli che si alternavano come presidente e primo ministro. Questo potrebbe averne facilitato la corruzione visto che sono stati trovati finanziamenti al presidente per diversi milioni di dollari da parte delle aziendi cinesi.
E. È però anche vero che la crisi è stata innescata dalla pandemia di covid-19 che ha bloccato il turismo e dalla guerra Russia-Ucraina (a causa delle sanzioni).
F. Sul finale è apparso il demente senile a capo del G7 che annunciava un piano da 600 miliardi di dollari per costruire infrastrutture in giro per il mondo in maniera da contrastare la Cina nel suo stesso gioco: il video però era critico su questa idea visto che è distruttiva per i governi locali.
Che dire?
Adesso mi è tutto chiaro. Il mio capitolo [E] 12.6 resta valido.
Nello Sri Lanka abbiamo visto la (vera) risposta degli USA a questa strategia cinese: dove possibile si attua un cambio di governo che sfrutta la frustrazione della popolazione che, dopotutto ha motivo d’essere arrabbiata, per mettere al potere un proprio burattino.
Ovviamente questo non significa che il nuovo presidente opererà bene per il paese: anzi probabilmente farà ancora peggio di quello appena scacciato ma avrà dalla propria parte, almeno per un po’ di tempo, la popolazione locale grazie al controllo dei media e, soprattutto delle reti sociali. Insomma la situazione dello Sri Lanka era fra lo scegliere la padella o la brace…
Più in generale, come spiego già nella mia Epitome, stiamo assistendo a una nuova forma di colonizzazione con la novità che colpisce anche l’Europa.
Ah! dimenticavo: bisognerebbe vedere per bene le cifre anno per anno per esserne sicuri ma, a occhio, NON è stato il debito verso la Cina a far fallire il paese: è però vero che la Cina aveva comunque realizzato il suo obiettivo strategico di avere, almeno per 99 anni, una base nel paese...
Conclusione: qualche giorno fa un tizio molto in gamba che seguo su FB (v. Bambini limitati per adulti illimitati?) ha pubblicato un pezzo sullo Sri Lanka: all’epoca l’avevo saltato perché non mi sentivo in grado di giudicare/capire. Adesso andrò a leggere cosa dice...
Più o meno l’anno scorso mi lessi “Scacco all’Europa” di Danilo Taino (v. Scacco all’Europa) per “allineare” le mie intuizioni sulla Cina con dei dati più concreti.
Questo mi portò a riorganizzare l’Epitome aggiungendo fra le altre cose il capitolo [E] 12.6, “Globalizzazione cinese”. In questo capitolo spiegavo che la Cina (lo Stato non le singole imprese) faceva degli accordi bilaterali per la costruzione di infrastrutture (in genere dei progetti faraonici) da far realizzare ad aziende cinesi e manodopera cinese. Sempre la Cina prestava, tramite un’apposita banca, i fondi necessari (in genere si parla di miliardi di dollari) alla sua realizzazione.
Come ho detto queste opere erano spesso sovradimensionate per le reali necessità del paese in cui erano costruite: questo portava poi una crescita economica, un ritorno per l’investimento, minore del previsto. In moltissimi casi gli stati che avevano stipulato questi accordi si sono ritrovati nell’impossibilità di pagare: in questo caso allora la Cina faceva nuovi prestiti in cambio di altre concessioni: per esempio una base militare nel paese, la gestione della struttura per 50 anni e altre svariate concessioni politiche simili.
Come ho già avuto modo di dire però la mia fonte preferita di informazioni sulla guerra in Ucraina, il canale The new Atlas, è fortemente pro cinese. Per esempio sulla crisi economica dello Sri Lanka dice che l’80% del debito del paese è detenuto dall’occidente mentre la percentuale cinese è del 10% o meno (cifre da prendere con le molle perché ancora non ho visto il video).
La mia interpretazione è che il debito occidentale è debito di “mercato” ovvero obbligazioni dello Sri Lanka, comprate dagli istituti finanziari occidentali (beh, poi ci potrebbero anche essere prestiti diretti del FMI o della Banca Mondiale con le loro condizioni: in genere collegati a varie liberalizzazioni del mercato). Il debito cinese è invece direttamente con la Cina: se non paghi una rata non viene un banchiere a bussare alla porta ma l’ambasciatore cinese con tutto ciò che questo comporta.
Ovviamente questa è solo una mia illazione per conciliare insieme i vari dati e, in particolare, come mai il debito verso la Cina sia così importante anche se, in assoluto, minoritario rispetto all’indebitamento complessivo.
La mia idea è quindi quella di vedermi i vari video di The new Atlas sull’argomento per capire per bene il suo punto di vista.
In seguito voglio poi guardare questo video: Why do they accept Beijing's foolish projects? 9 nations are also on the brink of bankruptcy dal canale China Insights. Si tratta di un canale, chiaramente anti cinese, ma che ha il merito di non esagerare e, quindi, mi pare credibile. Cioè se si vuole parlare male della Cina secondo me è sufficiente, per esempio, mostrare come funziona il sistema di “credito sociale” (al quale in realtà punta il verdepasso italiano): non c’è cioè bisogno di inventare niente. Quando guardo i video di questo canale il mio “senso per la verità” non inizia a mandare segnali di allarme! Insomma al momento (ho visto troppi pochi video per esserne sicuro al 100%) lo ritengo affidabile e quindi credo che mi darà delle indicazioni credibili.
Anche l’ordine è poi importante: siccome la mia posizione è già scettica sulla Cina voglio prima guardare i video di The new Atlas e solo dopo quello di China Insights.
Vediamo quindi cosa ne esce fuori!
Ho visto due video di The new Atlas sulla crisi in Sri Lanka. Ce ne sarebbe anche un terzo ma dura più di un’ora: magari lo ascolterò in seguito tenendolo in sottofondo…
I video sono i seguenti: SHORT: Debt Trap Diplomacy - Who Really Owns Sri Lanka's Debt? e US Fingerprints Found Behind Sri Lanka Unrest.
Ho preso degli appunti (per tutti i dati forniti il bloggatore fornisce i collegamenti agli articoli originali, in genere fonti occidentali in maniera che non ci siano dubbi che siano pro Cina).
A. Come è diviso il debito dello Sri Lanka:
47% Mercato
13% Asian Development Bank
10% Cina
10% Giappone
9% Banca Mondiale
3% Altri
2% India
Il 47% (obbligazioni come immaginavo) è posseduto dai grandi istituti finanziari occidentali: Black Rock, UBS e altri.
B. L’aumento dei prezzi è provocato dalle sanzioni occidentali alla Russia.
C. Dietro all’attuale protesta ci sono gli USA. Qui Brian Berletic, il bloggatore, ha fatto un ottimo lavoro di investigazione. Fra i tre fondatori dell’attuale protesta c’è anche un esperto informatico che ha lavorato per un anno, come volontario, per un’organizzazione sovvenzionata dagli USA fra cui vertici figurano personaggi con un passato tutt’altro che limpido.
D. La protesta dello Sri Lanka si è basata molto sulle reti sociali, FB in testa. Chi, come me, durante il periodo come attivista del M5S ha provato a usare FB per fare gratuitamente pubblicità alle nostre iniziative ha capito che questa rete sociale, con i suoi algoritmi, evita che si diffondano messaggi sgraditi. Se FB diffonde i messaggi di un’organizzazione lo fa su ordine politico statunitense. Lo stesso vale per Google, YouTube e simili.
Incidentalmente anche la primavera araba, che beneficiò notevolmente delle reti sociali, fu progettata una decina di anni prima con la collaborazione degli USA prevedendo appunto l’uso massiccio di questi nuovi strumenti di propaganda.
E. Il pericolo per lo Sri Lanka è che vada al potere qualcuno completamente succube degli USA e che ne faccia gli interessi a discapito di quelli del proprio popolo. Qualcuno tipo Draghi per capirci.
In definitiva l’argomento principale di Berletic è che la crisi economica era già in gestazione da anni e che la Cina abbia una responsabilità in essa proporzionale al debito posseduto (10%).
Sicuramente quello che dice Berletic è corretto: è possibilissimo che la crisi economica non sia stata innescata dall’investimento cinese. Il punto fondamentale è però cosa riesce a ottenere la Cina da questo suo debito: come riesce cioè a trasformarlo in strumento di pressione politica.
Ora va detto che se gli USA riescono a piazzare nello Sri Lanka un proprio burattino allora la Cina non otterrà niente e sarà costretta, semplicemente, a spalmare il debito su un periodo più lungo o roba del genere. Questo però non ci dice niente su cosa succede nei paesi che non saltano completamente con le gambe all’aria: quando cioè rimane al potere il governo che ha contrattato le infrastrutture con la Cina…
Il punto B poi è solo affermato ma non argomentato.
Ma vediamo cosa dice Why do they accept Beijing's foolish projects? 9 nations are also on the brink of bankruptcy…
Anche qui evidenzio i miei appunti…
A. Nel 2009, alla fine di una lunga guerra civile, le prospettive dello Sri Lanka erano rosee: grazia al turismo aveva un attivo annuo di miliardi di dollari. Ma poi aderì alla Road & Belts Initiative…
B. Vengono poi mostrate le due infrastrutture principali costruite dalla Cina: il mega aeroporto internazionale con appena 5 voli settimanali, e il porto (in teoria strategico) a cui fanno scalo pochissime navi. Anche le altre opere secondarie non hanno portato i profitti sperati.
C. Nel 2015 in cambio di sconti sul debito il governo dello Sri Lanka concede alla Cina la gestione del porto e di una grande area circostante per 99 anni.
D. La gestione del potere nello Sri Lanka era famigliare con due fratelli che si alternavano come presidente e primo ministro. Questo potrebbe averne facilitato la corruzione visto che sono stati trovati finanziamenti al presidente per diversi milioni di dollari da parte delle aziendi cinesi.
E. È però anche vero che la crisi è stata innescata dalla pandemia di covid-19 che ha bloccato il turismo e dalla guerra Russia-Ucraina (a causa delle sanzioni).
F. Sul finale è apparso il demente senile a capo del G7 che annunciava un piano da 600 miliardi di dollari per costruire infrastrutture in giro per il mondo in maniera da contrastare la Cina nel suo stesso gioco: il video però era critico su questa idea visto che è distruttiva per i governi locali.
Che dire?
Adesso mi è tutto chiaro. Il mio capitolo [E] 12.6 resta valido.
Nello Sri Lanka abbiamo visto la (vera) risposta degli USA a questa strategia cinese: dove possibile si attua un cambio di governo che sfrutta la frustrazione della popolazione che, dopotutto ha motivo d’essere arrabbiata, per mettere al potere un proprio burattino.
Ovviamente questo non significa che il nuovo presidente opererà bene per il paese: anzi probabilmente farà ancora peggio di quello appena scacciato ma avrà dalla propria parte, almeno per un po’ di tempo, la popolazione locale grazie al controllo dei media e, soprattutto delle reti sociali. Insomma la situazione dello Sri Lanka era fra lo scegliere la padella o la brace…
Più in generale, come spiego già nella mia Epitome, stiamo assistendo a una nuova forma di colonizzazione con la novità che colpisce anche l’Europa.
Ah! dimenticavo: bisognerebbe vedere per bene le cifre anno per anno per esserne sicuri ma, a occhio, NON è stato il debito verso la Cina a far fallire il paese: è però vero che la Cina aveva comunque realizzato il suo obiettivo strategico di avere, almeno per 99 anni, una base nel paese...
Conclusione: qualche giorno fa un tizio molto in gamba che seguo su FB (v. Bambini limitati per adulti illimitati?) ha pubblicato un pezzo sullo Sri Lanka: all’epoca l’avevo saltato perché non mi sentivo in grado di giudicare/capire. Adesso andrò a leggere cosa dice...
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