«[Figlio dell'uomo] Porgi l'orecchio e ascolta le parole di KGB
e applica la tua mente alla SUA istruzione
» Pv. 22,17

Qui si straparla di vari argomenti:
1. Il genere dei pezzi è segnalato da varie immagini, vedi Legenda
2. Per contattarmi e istruzioni per i nuovi lettori (occasionali e non) qui
3. L'ultimo corto è questo
4. Molti articoli di questo blog fanno riferimento a definizioni e concetti che ho enunciato nella mia Epitome gratuitamente scaricabile QUI. Tali riferimenti sono identificati da una “E” fra parentesi quadre e uno o più capitoli. Per esempio: ([E] 5.1 e 5.4)

sabato 31 luglio 2021

Similitudini

[E] Attenzione! Per la comprensione di questo pezzo è necessaria la lettura della mia Epitome (V. 1.8.0 "Verdepasso").

Mi sto ancora riprendendo dopo la fatica della nuova versione: è buffo avere questo vuoto, non avere passaggi da leggere, controllare o scrivere…

Comunque sapete quale autore mi ricorda l’impostazione della mia Epitome?
Beh, Aristotele: ovviamente con le debite proporzioni.
Ma la maniera di impostare i ragionamenti partendo da premesse e definizioni e procedendo poi in maniera sistematica è molto simile. Direte che tutti gli autori fanno così: sì, in parte è vero, ma gli altri scrittori non sono altrettanto logici e consequenziali come Aristotele (e me!).

Poi, ovviamente, questo non significa che io la pensi come Aristotele: è solo il modo di procedere che mi pare analogo. Poi, in alcuni casi, sembra si sia fatto lo stesso ragionamento o, meglio, che io abbia scopiazzato Aristotele!

Una delle nuovi epigrafi di verdepasso (v. Lasciapassare per la verità):
«Due sono gli elementi che determinano la buona riuscita in tutte le cose: porre correttamente lo scopo e il fine delle azioni, e trovare le azioni che portano al fine.
Tra scopo e azioni ci possono essere accordo o disaccordo reciproco: a volte lo scopo è ben posto, ma si commettono degli errori nella sua realizzazione, a volte si azzecca tutto ciò che porta al fine, ma quello che si è posto vale poco, a volte infine si commettono degli errori e nello stabilire il fine e nelle azioni che conducono a esso.
» (*1)

Ho inserito questa epigrafe nel primo capitolo, quello sui limiti umani. Nel primo sottocapitolo [E] 1.1 elenco alcuni limiti cognitivi dell’uomo è in particolare quello di “valutazione” e “priorità”.
L’errore di valutazione significa ragionare male, commettere errori logici che ci impediscono di raggiungere il nostro obiettivo.
L’errore di priorità invece corrisponde alla scelta errata di quale debba essere il nostro obiettivo.
Poi, in una nota, comparo questi due limiti fra di loro e scrivo:
«È un limite [quello della priorità] simile all'errore di valutazione ma ha una sua specifica identità: se la decisione fosse un viaggio allora l'errore di valutazione ci farebbe scegliere il percorso non ottimale mentre questo delle priorità ci porterebbe a scegliere la meta sbagliata.»

Mi sembra che le similitudini col pensiero di Aristotele siano notevoli: eppure io arrivai a queste mie conclusioni indipendentemente, molti anni prima di leggere la “Politica” di Aristotele: e non è che fossi un esperto di filosofia e che avessi potuto leggere argomenti simili altrove…

Però mi pare che questo esempio abbia un doppio valore: illustra bene le similitudini del nostro (mio e di Aristotele) modo di ragionare: obiettivo, passi per raggiungerlo, eventuali premesse. Sia io che, evidentemente, Aristotele, usiamo questo modo di procedere quando affrontiamo un problema.
Personalmente devo dire che ho compreso molto meglio il pensiero di Aristotele rispetto a quello di tanti altri autori anche più recenti: per esempio Marcuse. Marcuse ovviamente cerca di procede in modo logico ma ci si rende conto che non gli viene naturale, che è più un poeta guidato dall'ispirazione che dal ragionamento. E qua e là infatti non posso non notare dei passaggi che non sono proprio consequenziali.

Conclusione: Vabbè, mi sembrava una curiosità interessante da sottolineare: se volete una piccolissima soddisfazione per me che tanto impegno ho messo nella realizzazione della mia opera…

Nota (*1): Tratto da “Politica e costituzione di Atene” di Aristotele, (E.) UTET, 2015, a cura di Carlo Augusto Viano e Marcello Zanatta.

venerdì 30 luglio 2021

Zhok quotidiano

Premessa: avevo iniziato a scrivere questo pezzo due giorni fa!

Ormai è un rito: ogni giorno Zhok scrive un bellissimo articolo…
L’odierno è: Sulla lettera di Cacciari e Agamben da FB.

Zhok commenta a modo suo (non risparmiando critiche e migliorandone i punti deboli) la lettera aperta di Cacciari e Agamben che si schierano contro il verdepasso e vengono automaticamente impallinati dai media tradizionali.

Articolo interessantissimo anche nella sua analisi della logica dialettica della lettera ma voglio evidenziare solo un passaggio, forse secondario, ma che si riallaccia a un tema che mi sta molto a cuore: la violenza verbale scatenata dai media nella gente comune. Nel seguente frammento Zhok descrive quelli che io chiamo i “manovali dell’informazione”: non usa battute né li ridicolizza, del resto la questione è troppo seria e sarebbe sbagliato alleggerirla perché farebbe sembrare meno grave il loro atteggiamento.

«Questi toni di moralismo apocalittico [dei media e della politica] sono alla base di una scarica di odio virulento che si percepisce sui social media ogni giorno, dove trovi l’infermiera che minaccia di farla pagare ai pazienti non vaccinati, il virologo che parla dei non vaccinati come sorci da cacciare, gli auguri del medico agli stessi di avere un lutto in famiglia, e poi l'infinita serie scomposta di figuri che augurano malattia e morte.»

Che aggiungere? È così: sta venendo scatenato il fanatismo dei “buoni”: quelli che nel XVII secolo avrebbero dato la caccia alle streghe sentendosi degli eroi per aver fatto bruciare qualche disgraziata…
Gente comune, dotata di una moralità, sensibilità e intelligenza nella norma, che però viene aizzata, convinta di essere nel giusto e spinta a discriminare, col rigore e la fermezza di chi è sicuro di essere dalla parte del bene, chi la pensa diversamente.

Ieri ne ho avuto un assaggio anch’io: mi sono incontrato con un amico ingegnere molto in gamba e intelligente (*1) che, a occhio, al massimo saprà del covid-19 un decimo di quello che so io (*3): eppure, a sentir lui (visto che io non ho avuto modo di difendere la mia posizione (*2)), il disinformato ero io! Vabbè…

Però è indicativo del clima che si crea quando media e mondo politico soffiano sul fuoco aizzando i “buoni” cittadini contro i “cattivi”.
E, come ho notato da qualche giorno, anche i toni sui ghiribizzi che seguo sono solo leggermente più pacati: qui i bloggatori vivono/scrivono nella certezza di essere nel giusto e chi non la pensa come loro è automaticamente un “cogli###”. La loro logica, ammantata da una patina di scientificità, è qualcosa del tipo “Come fanno quei cretini dei no-vax a non capire che i vaccini sono più sicuri del virus e che sono la sola strada per uscire da questa situazione?”.
Beh, se non fossi convinto che sarebbe tempo perso gli risponderei (in ordine sparso):
1. I vaccini sono uno strumento utile ma non l’unico: ci sarebbe anche la vitamina D, l’Ivermectin e molti altri farmaci che però stanno venendo colpevolmente e completamente ignorati.
2. Anche se in Italia si fosse tutti vaccinati questo non preverrebbe l’arrivo dall’estero di nuove varianti resistenti ai vaccini. È poi anche possibile che proprio i vaccini, non essendo efficaci al 100%, provochino l’emergere (pressione evolutiva) di nuove varianti resistenti a essi.
3. I vaccini sono più sicuri che prendere il virus solo da una certa soglia d’età in su. Al riguardo l’opinione (scientifica) è incerta: c’è chi parla di 20 chi di 30 anni. Io sono più dubbioso: gli effetti a medio/lungo termine di questi vaccini non si conoscono e quindi il loro rischio è sicuramente più alto.
4. E poi chiamare no-vax chi ha dei dubbi su un vaccino sperimentale, fare cioè di tutta l'erba un fascio, non è corretto.
Queste sarebbero le mie istanze principali all'argomento dei blogattori ma queste persone, eccitate nel fanatismo dei “virtuosi”, non ascolterebbero. Di certo non me: quindi non spreco fiato né tempo.

Rimango dell’idea che questa ondata di isteria dei “manovali dell’informazione” sia stata provocata a tavolino: probabilmente tutto è stato stimolato da attacchi concertati di “media”, “influencer” e “opinion leader”. La reazione su FB infatti è stata improvvisa, non progressiva; come se fino a pochi giorni prima le stesse persone non avessero ancora un’idea ben definita sul verdepasso e solo successivamente, dopo aver ricevuto i giusti “stimoli”, si fossero formati la “loro” opinione. Eterodirezione allo stato puro insomma.

Già che ci sono dico la mia su una polemica relativamente secondaria.
Un principio è tale solo se quasi-assoluto, ovvero al massimo limitato da altri principi.
Per esempio: la mia libertà finisce dove inizia la tua. Già quando si cerca di limitare un principio con un altro di natura diversa le cose iniziano a non essere più così chiare. Sul rapporto fra salute e libertà ho già scritto e non mi ripeterò (v. per esempio Salute e libertà).
Cercare di vincolare un principio con troppi paletti equivale a ucciderlo: un principio limitato non è più un principio ma una regola che, come tale, potrà essere arbitrariamente cambiata in qualsiasi momento dal potere vigente.
La polemica a cui mi riferisco è quella sulle persone contro il verdepasso che hanno protestato indossando una stella di David gialla. Subito i media hanno travisato l’analogia e i manovali dell’informazione gli sono andati dietro: “gli ebrei sotto il nazismo/fascismo finivano ammazzati nei campi di concentramento, i no-vax al massimo non entrano al cinema”.
Sfugge (volutamente ai media e per capacità e/o mancanza di pensiero indipendente e critico a chi li segue) il vero significato di quella protesta: il verdepasso è un primo passo nella discriminazione arbitraria e immotivata (*4) e che se lo si accetta allora l’intero principio della libertà crolla perché in futuro vi potranno essere aggiunti infiniti altri vincoli.
Personalmente invece secondo me gli stessi vaccinati dovrebbero opporsi al verdepasso: la questione non è sanitaria ma di principio. Ma magari su questo argomento tornerò con un pezzo a parte...

Conclusione: ah! Ho iniziato a leggere “Fenomenologia e genealogia della verità” di Zhok: sembra un mattone! È del 1998 è ho la sensazione che negli anni ‘90 nelle università italiane si facesse a gara a scrivere testi incomprensibili. Zhok è troppo intelligente per cadere completamente in questa trappola ma di certo anche lui, nel suo testo di esordio (credo), non si esprime con termini particolarmente semplici!

Nota (*1): quello che regolarmente prendo in giro su questo mio ghiribizzo!
Nota (*2): avevo sonno e io sono per le discussioni amichevoli e pacate: non mi andava di farmi cattivo sangue e così ho immediatamente mollato l’argomento…
Nota (*3): vediamo un po’: a occhio tutte le puntate del Dr. Sehuelt (128 x 25 minuti) poi un quarto di quelle del Dr. Campbell (sono quotidiane, quindi 330+200=530, diciamo quindi 140 x 30 minuti) più molto altro materiale sia di video che di documenti scritti (almeno un 20 ore). Totale 3200 minuti + 4200 minuti = 7400 minuti = 123 ore. In totale 140 ore sul covid-19, ed è una stima MOLTO per difetto.
Nota (*4): viene detto che il verdepasso serve a limitare la diffusione del virus ma non è così: il vaccino non blocca la diffusione della variante delta, solo chi è negativo al tampone o chi è guarito è sicuro; certo il vaccinato si ammalerà meno spesso e con sintomi meno gravi ma comunque diffonderà la malattia al resto della popolazione. Da cui l’ipocrisia tipicamente italiana dello strumento. Ma come ho spiegato in Immunità di gregge all’italiana il vero scopo del governo è quello di raggiungere l’immunità di gregge dando poi la colpa per le inevitabili vittime a chi non si era vaccinato.

PS: dimenticavo! Zhok conclude il suo articolo pubblicando una clausola dell’accordo fra Pfizer e creo UE. Per me niente di nuovo: lo sapevo, mi pare, già dall’estate scorso o forse dall’autunno, non ricordo, ma per molti lettori potrebbe essere una novità. Copio e incollo direttamente la traduzione in italiano:
«5.5 Ammissione di conoscenza dell’acquirente.
L'acquirente riconosce che il vaccino e i materiali relativi al vaccino e i loro componenti e materiali costitutivi vengono sviluppati rapidamente a causa delle circostanze di emergenza della pandemia di COVID-19 e continueranno a essere studiati dopo la fornitura del vaccino all'acquirente ai sensi del presente accordo. L'acquirente riconosce inoltre che gli effetti a lungo termine e l'efficacia del vaccino non sono attualmente noti e che potrebbero esserci effetti negativi del vaccino che non sono attualmente noti.»
Quindi a chi vi sbraita contro chiedendovi chi sia il “cogli##e” che dice che questi farmaci sono sperimentali potete rispondere “La Pfizer”.

giovedì 29 luglio 2021

Lasciapassare per la verità

Mentre in Italia la libertà sta venendo calpestata e per andare al bar sarà necessario identificarsi e mostrare un lasciapassare ecco che io, al contrario, vi regalo invece il lasciapassare per la verità che vi permetterà di comprendere come va il mondo!

Ecco finalmente, dopo sei mesi di attesa (*1), la nuova versione ufficiale de La luce più buia, meglio nota come Epitome: la v. 1.8.0 "Verdepasso"!

Per preparare questa nuova versione mi è occorso molto tempo non solo perché ho riletto e corretto l’intera opera ma anche perché ho aggiunto molto nuovo materiale.

La lunghezza totale dell’opera è adesso di 413 pagine, ben 53 pagine in più rispetto alla precedente “Sherlochulhu”. E 1658 note contro le precedenti 1466…
Vabbè, ma questi valori danno un’idea dell’entità delle modifiche ma niente sulla loro sostanza e qualità. Sulla qualità non dovrei essere io a giudicare ma mi pare che il miglioramento sia innegabile: i refusi veri e propri non erano tantissimi ma le modifiche tese a migliorare la comprensibilità del testo sono state moltissime: la mia stima è di almeno 1300 modifiche piccole (come una virgola) e medie (come una nuova nota).

Sulla (nuova) sostanza il discorso è più lungo.
Il vecchio sottocapitolo sulla Cina è stato diviso in due e vi è stato aggiunto del nuovo materiale: oltre a questi ho aggiunto un ulteriore sottocapitolo sulla “globalizzazione cinese” e uno sulla guerra fredda fra USA e Cina.
Altri nuovi sottocapitoli sono:
- un’importante nuova legge “sociale” ma non solo (e per questo è inserita nel capitolo 3 e non nel 5).
- la coesione di un gruppo: di solito non è generalizzabile a priori ma quando si considera la democratastenia si possono trarre delle utili considerazioni.
- la forza di un gruppo: in questo caso si tratta di materiale in parte già esistente e riorganizzato in maniera più strutturata con l’aggiunta di nuove considerazioni.
- la rivoluzione: quando è che una società perde la propria stabilità?

In più ho aggiunto un nuovo capitolo, 21°, chiamato Miscellanea che contiene dei sottocapitoli che si riferiscono a idee interessanti ma che al momento non saprei dove inserire. Qui sono confluite due appendici e ho aggiunto altri tre nuovi sottocapitoli:
- Sulla comunicazione: che al momento non è collegato al resto dell’opera ma vi intravedo già del potenziale.
- La piramide iperbolica: la nuova forma dell’ingiustizia.
- Divertimento repressivo: pessimo titolo… spiego varie modalità su come la società possa giustificare e legittimare se stessa: qualcosa che va oltre al semplice controllo dei protomiti…

Poi, ovviamente, tutti i capitoli hanno ricevuto dei ritocchi e piccole aggiunte.

Già che c’ero ho aggiunto molte epigrafi accumulate in questi mesi: non ricordo, ma penso 6 o 7. A me piacciono molto e credo che anche per (l’ipotetico!) lettore sia divertente leggere questi frammenti che, sicuramente, rendono meno pesante la lettura e, anzi, la stimolano. O almeno è quello che capita a me con le epigrafi altrui!

Insomma nel complesso i molti mesi di preparazione e sviluppo si sentono tutti: l’Epitome inizia a essere decisamente matura. Ho intenzione di pubblicare a breve una nuova revisione, solo di correzioni, e poi vedrò di pensare a come fare per farla conoscere un po’ di più...
Ho già qualche idea al riguardo ma per il momento me le tengo per me…

Oops! Mi è venuto a mente che mi sono dimenticato di aggiornare il glossario: vabbè, ha fatto 30, anzi 413, posso fare 414…

Conclusione: ormai pubblico questo pezzo che ho già completato ma per il collegamento alla nuova versione ci vorrà ancora qualche ora, al massimo domani...

Nota (*1): la versione 1.7.2 pubblicata a marzo infatti non era ufficiale e provvederò a rimuoverla dalle versioni scaricabili.

mercoledì 28 luglio 2021

Matematica che non torna...

Beh, solo una mia sensazione generica riguardo la diffusione dei contagi di covid-19…

Di solito si usa il fattore R0 (numero di persone mediamente contagiate da ogni singolo infetto) come base delle potenze per calcolare il numero di contagiati a ogni “generazione”. Chiaro che si tratta di una crescita esponenziale.

Però sembra, ed è questo il mio dubbio, che il modello sia di gran lunga troppo semplice e che funzioni solo fino a una certa percentuale di popolazione, molto inferiore a quanto si potrebbe pensare.

È come se ci fosse un sottoinsieme significativo della popolazione isolato dal resto col risultato (numeri a caso) che il virus in una popolazione di 50 milioni si comporta come se questa fosse di 10, raggiungendo quindi molto prima del previsto delle soglie di saturazione (tipo immunità di gregge) che poi causano rapidamente il declino nella sua diffusione.

Qui mi piacerebbe conoscere l’opinione di un epidemiologo: io posso fare varie ipotesi ma tutte troppo complesse affinché io stesso le ritenga attendibili. Per questo non mi prendo neppure la briga di illustrarle…

Quasi! - 29/7/2021
Ci sono quasi: ieri ho finito le modifiche all’Epitome!
Oggi devo solo riguardare e correggere le nuove parti: potrei anche farcela in giornata, dipende da come mi prende, ma non è detto visto che il nuovo materiale è molto. Non ho controllato le note ma di pagine siamo a +35, in pratica due capitoli!
Comunque se non capitano cose strane (temporali, black out, commissioni impreviste o altre emergenze) ce la faccio sicuramente: magari già in tarda mattinata.
Vedremo!

Dialogo immaginario - 30/7/2021
KGB - «Secondo le statistiche gli europei mangiano mezzo pollo a testa ma in realtà la metà più ricca ne mangia 1 e quella povera 0!»
VdL - «È gravissimo e inaccettabile! Allora l’UE interverrà affinché la metà più ricca possa mangiare due polli a testa: perché, questo è un principio europeo di equità sul quale non transigo, tutti e dico TUTTI devono mangiare mediamente un pollo a testa.»
KGB - «sigh...»

Altre considerazioni - 1/8/2021
Qualche breve considerazione che non mi sembra di aver letto altrove:
1. Per me la questione non è no-vax contro verdepasso: anche i vaccinati dovrebbero essere totalmente contro il verdepasso.
2. Secondo (da non esperto di legge) la debolezza giuridica del verdepasso sta nel mischiare insieme chi è stato vaccinato e chi risulta negativo al tampone: chi è negativo al tampone rischia infatti di essere infettato dai vaccinati e, per questo, dovrebbe chiedere al giudice di essere protetto dai vaccinati imponendo anche a loro il tampone. Da un altro punto di vista si evidenzia che lo scopo del verdepasso non è impedire la diffusione del virus.
3. A volte dimentico che “l’informazione” in Italia è in ritardo di almeno un mese (spesso di più) rispetto alle notizie su cui mi baso io: da quello che ho capito solo adesso che l’ha detto Fauci anche in Italia si sa che il vaccino non blocca la diffusione della variante delta.
4. Anche il dr. Campbell, assolutamente PRO vaccini, inizia a ipotizzare quello che scrivevo a dicembre 2020, ovvero che i vaccini, proprio perché non efficaci al 100%, potrebbero fornire una spinta evolutiva al virus rendendolo sempre più resistente a essi.

Discriminato - 6/8/2021
Prevedibilmente l’isteria collettiva voluta dalla politica, scatenata dai media e sostenuta dai volenterosi manovali dell’informazione sulle reti sociali, mi ha colpito direttamente.

La compagna di mio padre mi ha detto chiaramente di aver paura che la contagi e, quindi, se non mi vaccino, di evitarla.

Ovviamente questa donna, comunque molto intelligente, legge quotidianamente Repubblica (la versione cartacea) e si pasce dell’informazione fornita dal TG7 e, suppongo, qualche canale RAI. Chiaro quindi che è vittima della peggiore disinformazione.

Le mie ragioni, nonostante negli ultimi due anni abbia seguito attentamente il problema su fonti anche molto specializzate, non valgono niente dato che sono in contrasto con quelle del primo demente visto in tivvù: beh, ci sono abituato…

Del resto, parafrasando Goethe, «Nessuno è più disinformato di colui che si ritiene informato senza esserlo.»…

martedì 27 luglio 2021

Immunità di gregge all'italiana

Ieri pizza con gli amici: stanotte pizza sullo stomaco. Adesso sono le 5:55 ma tanto di dormire non se ne parla…

Comunque ho avuto un’intuizione. Almeno.
Il governo inglese, come ho scritto, vuole raggiungere l’immunità di gregge: le persone più vulnerabili sono già state vaccinate comprese molte altre non a rischio. Siamo in estate e, per vari motivi, l’aggressività della variante delta è ridotta. Dal 19 luglio hanno tolto tutte le restrizioni.

Ieri ho scoperto un nuovo dato fondamentale: ricerca israeliana: l’efficacia del Pfizer (in Israele hanno usato solo questo ma non mi aspetto prestazioni migliori dagli altri vaccini che avevano già in partenza risultati peggiori con la variante delta) decade piuttosto rapidamente. Chi era stato vaccinato a gennaio (numeri sparati a memoria e puramente indicativi!) è protetto al 30%, a febbraio al 45% e via via a migliorare. Ora non so di quando era la ricerca: probabilmente di giugno o, bene che vada, inizio luglio. Questo significa che la protezione data dal Pfizer peggiora sensibilmente in 5-6 mesi: insomma molto più rapidamente di quanto si sperasse. Ma del resto, è bene ricordarlo, si tratta di un vaccino sperimentale e, come ho scritto alla nausea, non si conoscono i suoi effetti nel medio e lungo termine compresa quindi la durata della sua efficacia.
Ricordo anche che il 30% di immunità significa che solo il 30% dei vaccinati non prenderà la malattia: il restante 70% sarà asintomatico oppure avrà sintomi lievi o, sfortunatamente, rischierà comunque di finire in ospedale e di morire (sebbene con frequenza molto minore di un non vaccinato): la protezione di un vaccino non è tutto o nulla ma è sfumata per diversi gradi di intensità.
MODIFICATO 9/9/2021: ho corretto il significato di immunità.
Ultima premessa prima di arrivare alla mia intuizione. Ormai è conclamato che anche chi è vaccinato si infetta e diffonde facilmente la variante delta. Altra ricerca (cinese) che ho scoperto negli ultimi due giorni: il carico virale della variante delta è 1000 volte più alto del SARS-CoV-2 originale. Ecco perché riesce a diffondersi anche d’estate e il vaccino non la rallenta (anche se ne riduce i sintomi).

Ecco l’intuizione. Anche in Italia si vuole raggiungere l’immunità di gregge.
Solo che lo facciamo all’italiana. Non diciamo le cose come stanno e, anzi, si vuole scaricare la responsabilità degli inevitabvili morti su chi non si è vaccinato quando invece, grazie al verdepasso, facendo finta che il vaccino dia un’immunità del 100%, saranno proprio i vaccinati a diffonderla al resto della popolazione.

Rispetto al Regno Unito però avremo una differenza sostanziale: raggiungeremo il picco delle infezioni in corrispondenza della fine dell’estate col calo della vitamina D. Inoltre, proprio la popolazione più debole, vaccinata per prima, in autunno sarà scarsamente protetta.

Chiaramente poi non si sente parlare di Ivermectin che, secondo varie ricerche, aiuterebbe moltissimo a evitare preventivamente il contagio da covid-19. Ma la “logica” occidentale è invece quella di combattere la malattia unicamente con i più remunerativi, per le case farmaceutiche, vaccini.

Io sarei tentato, considerando la maggior pericolosità della variante delta di vaccinarmi: fossi sicuro di aver già preso il covid-19 a marzo 2020 e di nuovo a settembre 2020 non ci penserei nemmeno ma questa sicurezza non ce l’ho.
Ciò che mi frena è il verdepasso: non sopporto i ricatti e odio cedere ai ricatti (*1): il verdepasso è un ricatto e, oltretutto, pure ipocrita. E, come sapete, non tollero neppure l’ipocrisia.
Ci rimarrò stecchito? Spero di no: visto che l’Ivermectin (che di sicuro salverebbe me e migliaia di italiani) è tabù (*2), non mi rimane altro che proteggermi con la vitamina D. Cerco di prendere il sole e, in autunno, aumenterò la dose di vitamina D in pillole. Però, se non avessi già preso il covid-19 l’anno scorso, potrebbe non essere sufficiente.
Insomma c’è una possibilità concreta che questo autunno ci lasci le penne: una percentuale di rischio troppo alta per una persona normale. Ma io, nel bene e nel male, non sono normale. Cedere a un ricatto è moralmente sbagliato: chiaramente la morale è qualcosa di totalmente al di là delle scarse capacità di comprensione dei nostri politici… vabbè…

Conclusione: il verdepasso è la versione italiana del “via libera” inglese solo che andrà molto peggio che in UK. Ma non temete il vostro amato Draghi darà la colpa ai non vaccinati e sarà osannato dalla stampa come salvatore della patria. Domanda: ma quante medaglie ci farà vincere Draghi alle olimpiadi?

Nota (*1): per un vecchio aneddoto della mia intolleranza ai ricatti che ledono la libertà vedere il pezzo KGB le origini: esempi...
Nota (*2): e spero che chi oggi a livello politico volutamente lo ignora, un giorno ne paghi le conseguenze non solo politiche ma penali per aver favorito la morte di centinaia di migliaia di persone. Che il loro prevedibile "non sapevo" sia tradotto correttamente in "io non volevo sapere"...

domenica 25 luglio 2021

Pezzo non scritto

Qualche giorno fa ho scritto un pezzo, è praticamente finito ma non ho avuto voglia/tempo di riguardarlo: oggi sarebbe forse il momento giusto per pubblicarlo ma nel frattempo mi è venuta un’altra idea.
Premetto che la domenica vado in città a trovare mio padre quando è solo e, quindi, di solito non scrivo niente. Però ieri, sabato, avevo visto almeno un paio di messaggi su FB e, ugualmente, un paio di articoli dei ghiribizzi che seguo più o meno sullo stesso tono: modalità crociata pro verdepasso (Green Pass).
Stamani quindi, non fossi dovuto uscire, probabilmente avrei scritto un pezzo intitolato “I manovali della propaganda” o qualcosa di questo genere.

Che l’informazione in Italia sia a senso unico mi pare talmente evidente che spesso dimentico perfino di sottolinearlo. L’informazione sul covid-19 non fa eccezione: si selezionano specifiche ricerche e relative conseguenze e si parla solo di queste ignorando un buon 50% di ricerche, ma forse più, che presentano altri aspetti del problema. Sempre si dà per scontato che la verità scientifica sia solo una e che ci sia totale unità di vedute fra gli scienziati.
Ovviamente non è così: le informazioni trasmesse dai media italiani sono solo quelle che sono utili a giustificare le iniziative politiche e sanitarie del governo. Tutto ciò che è contrario è taciuto o ridicolizzato.

Fin qui niente di nuovo: che ormai i media tradizionali siano completamente inaffidabili è un’ovvietà. Leggere la pignoleria con la quale Chomsky raccoglie dati e compara l’informazione fornita dai media americani su specifiche questioni fa quasi tenerezza: evidentemente alla fine degli anni ‘80 l’idea che i media potessero mentire spudoratamente era ancora qualcosa di sorprendente e di non credibile senza una sovrabbondanza di conferme. Adesso è palmare.

Quello su cui avrei scritto il mio pezzo, l’essenza intendo, sarebbe stata invece su una nuova figura: ci sono i professionisti dell’informazione che, con i volti impassibili, disinformano il loro pubblico, ma ci sono anche i volontari dell’informazione, che io chiamo i manovali. Queste persone si sono pasciute del semolino trito e ritrito di bugie servito dai media tradizionali e, con esaltazione partigiana, sicuri di essere nel giusto e dalla parte della verità e della scienza, rivomitano gli avanzi del poco che hanno capito su FB o sui loro ghiribizzi. Chiaramente non aggiungono niente di loro, se non qualche ingiuria gratuita, a quanto hanno sentito dire dai media ma, anzi lo semplificano e distorcono ulteriormente, contribuendo a una propaganda dal registro ancora più greve dove chi non la pensa come loro è un emerito idiota indegno di respirare la loro stessa aria.
Questo è un po’ il succo di quanto avevo in mente: probabilmente se fossi stato in vena avrei potuto anche tirarci fuori un pezzo divertente limitandomi a prendere in giro le arroganti, e spesso errate, certezze di questi manovali dell’informazione.

Ma da mio padre, su FB, ho letto il nuovo articolo di Andrea Zhok…
Seppur partendo da una prospettiva diversa arriva alle mie stesse conclusioni e descrive, a suo modo (ovvero in maniera brillante), gli stessi personaggi. Per la precisione lui inserisce nella categoria anche i giornalisti (che invece secondo me sono spesso, sebbene non sempre, in malafede) e la sua conclusione, che non condivido, è che la responsabilità ultima è della politica a sua volta formata da individui ignoranti: insomma secondo Zhok i politici “ci sono” mentre per me “ci fanno” (*1). Non sto a ricercare e indicare i numerosi collegamenti di pezzi in cui ho spiegato questa mia opinione.

Il pezzo di Zhok è questo: Dell’ignoranza da FB

La descrizione di un certo tipo di ignoranti (oltre a quelli ritenuti comunemente tali) che corrispondono, grossomodo, ai miei “manovali dell’informazione” è la seguente:
«[…]
La seconda forma di ignoranza è invece di solito completamente dissimulata, pur essendo almeno altrettanto nociva.
Si tratta dell’ignoranza effettuale di quelli che hanno appreso i rudimenti formali di un sapere superiore senza superarne mai la superficie.
Molti, moltissimi tra coloro i quali detengono titoli di studio terziario hanno appreso solo i gesti mentali, le forme espressive, le parole d’ordine per farsi passare come ‘competenti’. Questi maneggiano gli strumenti culturali con la stessa sapienza con cui Stanlio e Ollio maneggiavano la scala da imbianchino e il secchio della vernice nelle comiche.
[...]
» (*2)

Insomma gli “ignoranti” di Zhok sono spesso laureati convinti di “sapere” e di essere loro, solo loro, dalla parte della scienza: la loro missione è quella di correggere e illuminare invece l’altro gruppo di ignoranti (quelli che negano la scienza: leggete l’articolo originale per i dettagli!) e, questa è una bella intuizione di Zhok, lo fanno con zelo perché «Essi brandeggiano lo stigma dell'“Ignoranza degli sgrammaticati” perché ciò li riconferma nella propria presunzione e gli evita lo sforzo, cui non sono attrezzati, di capire le ragioni altrui, anche quando sgrammaticate.»

Conclusione: e anche stavolta da una parte sono contento di aver scoperto che Zhok la pensa come me (*3) ma da un’altra mi secca che riesca a scrivere ciò che penso io molto meglio di quanto riuscirebbe a me!

Nota (*1): con la tragicamente ridicola eccezione di Speranza che invece “c’è”!
Nota (*2): il grassetto è mio: quando ho letto questa frase ho riso per mezz’ora: è una descrizione perfetta!
Nota (*1): beh, almeno in questo articolo emergono delle discrepanze di vedute su giornalisti e, soprattutto, politici... la cosa stranamente mi consola...

venerdì 23 luglio 2021

Sogno e ossa

E la musica? E i sogni?
A inizio luglio avevo infatti pubblicato il pezzo Sonno, sogno e musica dove, con grande entusiasmo, spiegavo come la musica della radio, sintonizzata sul canale di musica classica, mi avesse fatto dormire benissimo e avesse stimolato i miei sogni. Avevo poi dato una lettura al materiale in linea al riguardo dove veniva detto esplicitamente che ascoltare musica rilassante prima di dormire migliore la qualità del riposo.

Come temevo col passare delle notti questo effetto si è ridotto ma ho notato qualcosa di interessante: il volume è fondamentale. Se è troppo alto allora la musica viene considerata rumore di sottofondo e ignorata; invece il volume deve essere, almeno per la metà o più del tempo, sotto la soglia di percepibilità: solo in questa maniera i miei sogni ne vengono stimolati.
E il volume dei vari brani trasmessi dalla radio di musica classica è variabile (io il volume della mia radio lo tengo sempre al minimo). Se volessi fare degli esperimenti dovrei usare poi sempre la stessa musica con un volume interamente controllabile da me… vabbè… un’altra volta…

Ombra e osso - 23/7/2021
Ieri ho iniziato a leggere il primo volume di una trilogia di fantasia: “Shadow and bone” di Leigh Bardugo. Netflix aveva trasmesso una serie discreta basata su questi libri e così mi sono incuriosito.
In particolare ero curioso di verificare se vi erano discrepanze con la trama originale.
Mi aveva infatti colpito l’omosessualità di un personaggio secondario che mi era parsa un po’ forzata.

Come sapete infatti Netflix vuole “educare” i propri spettatori e nelle sue produzioni ama inserire adolescenti bisex e minoranze razziali (e varie combinazioni di queste).

Al momento ho letto solo il prologo e il primo capitolo quindi, dell’episodio in questione, non so ancora niente (è un personaggio minore). In compenso ho scoperto che la protagonista non è mezza cinese come nella serie tivvù: in effetti la cosa non aveva rilevanza nella trama Netflix (se non dei vaghi e generici episodi di discriminazione: occhiatacce che però non avevano risvolti concreti sulla storia) però siccome l’idea poteva dare spunti alla storia non ci avevo fatto troppo caso.

Due altre osservazioni rapide: la scrittrice scrive in prima persona dal punto di vista della protagonista! Mi dà una noia terribile…
Nel prologo fa un errore: presenta la protagonista e un coprotagonista all’orfanotrofio e poco prima di un esame per verificare se abbiano poteri magici si passa al primo capitolo che si svolge una decina d’anni dopo.
Diventa troppo facilmente intuibile che almeno uno dei ragazzini abbia dei poteri. E infatti nella serie tivvù questo prologo è spostato dopo un episodio in cui la protagonista dimostra il proprio potere: in questa maniera lo spettatore si chiede come mai da piccolina non fosse stata identificata come strega…
Io invece avrei aggiunto un terzo ragazzino per fare un terzetto di amici: lui sarebbe poi stato identificato come stregone e il lettore non si sarebbe insospettito sulla protagonista. Con in più tutte le possibilità date da un triangolo amoroso…

Coraggio spaziale - 23/7/2021
Comunque nell’andare nello spazio Bezos si è dimostrato più “coraggioso” di me: io non mi sarei mai fidato di un mezzo così nuovo.
Dal mio punto di vista era un rischio senza alcun guadagno: che senso aveva? Vedere la Terra dallo spazio? Bo… io sono di quelli che invece di visitare un paese straniero preferiscono leggersi un libro su di esso. È un po’ l’esperienza personale in generale che è sopravvalutata.

Che altro aggiungere? - 23/7/2021
L’opinione di Zhok: Alcune riflessioni sul green pass

Non mi pare esprima concetti nuovi rispetto a quanto io ho già scritto nel corso di questi mesi ma li riassume tutti insieme in un unico discorso organico e molto chiaro.
Non mi pare di avere altro da aggiungere al pensiero di Zhok.

Schiavo & Schiavo - 27/7/2021
"Colui che è schiavo contro la sua volontà potrà diventare libero. Colui che era libero in grazia del suo signore, e si è venduto in schiavitù, non potrà più diventare libero."
Vangelo di Filippo (*1)

Nota (*1): tratto da I Vangeli gnostici a cura di Luigi Moraldi, (E.) Adelphi, 1984.

giovedì 22 luglio 2021

Potestà e autorità

Pause Epitome. Mi sono alzato verso le 6:00 con una grande voglia di scrivere ma adesso il sonno sta iniziando a prendere il sopravvento: mi voglio quindi rilassare un po’ con un pezzo facile.

Siccome non ho voglia di scrivere qualcosa di impegnativo mi limiterò a guardare le mie note sui libri che sto leggendo. Proprio ieri ricordo di aver marcato (su “Democrazia cosa è” di Sartori) qualcosa con la “B” di ghiribizzo (*1) anche se ora come ora ho troppo sonno per sforzarmi di rammentare di cosa si trattava: sarà una sorpresa sia per me che per voi!

Ah! ecco…
Dunque serve almeno una premessa che fornisca un minimo di contesto. Sto leggendo il capitolo VII dove Sartori fornisce varie definizioni relative alle forme di governo, tipo: “totalitarismo”, “autorità”, “potere”, “dittatura”, “autocrazia” e, immagino, molte altre che non ricordo. Tutto questo perché vuole trovare un contraddittorio a democrazia... ma non divaghiamo!
Nel sottocapitolo 7.2, “Assolutismo, autoritarismo e autorità”, prevedibilmente rivisita questi termini. In genere parte dall’etimologia e ne segue l’evoluzione storica: lo stesso fa quindi per “autorità” e, rifacendosi all’uso dei romani, la distingue nettamente da “potestà”.

Chi ha la potestà ha la forza di imporre la propria volontà: anche chi non è d’accordo si deve adeguare.
Autorità invece equivale a un potere: rispettato, ritenuto legittimo e riconosciuto come tale. Per gli antichi romani era legato alla “dignitas”, al merito personale. All’autorità si obbedisce perché lo si vuole, perché la si rispetta e, quindi, si ha fiducia in essa. Magari non ci troviamo d’accordo ma, senza bisogno di imposizioni, gli diamo comunque la nostra fiducia.

La mia nota a margine è:
«Succo → Democrazia dovrebbe avere autorità (legittimità) + che potere»

E ovviamente mi viene da pensare alla situazione italiana di questi giorni (mesi, anni?).
Proprio ieri su FB ho letto un pezzo di un amico, pentastellato fedelissimo, che rilanciava un articolo di critica a un pezzo di Di Battista che, a sua volta, criticava severamente il governo Draghi.
L’argomentazione centrale contro Di Battista era che il governo Draghi è legale, perché sostenuto dal parlamento, e le sue iniziative lo sono altrettanto perché a norma di regolamento: chi non è d’accordo e protesta non capisce cosa sia la democrazia.

Come potete immaginare ho trovato questo salto carpiato all’indietro piuttosto divertente anche se è triste constatare a cosa si sono ridotti i parlamentari pentastellati.
Comunque di legalità e giustizia ho già scritto: sull’Epitome trovate l'intero capitolo 18 dove parlo di legalità e la distinguo nettamente dalla giustizia.
In breve la legalità è la parente povera, ma molto ma molto povera, della giustizia. In genere ne è un’approssimazione scadente e talvolta invece la legge va direttamente contro la giustizia quando difende gli interessi dei forti invece di tutelare i deboli.
Non è quindi detto che ciò che è legale sia anche giusto: dimostrare (argomentare) che un governo sia legale non equivale a dimostrare che sia giusto.

È chiaro che qui entra di prepotenza la dimensione della legittimità.
Il governo Draghi ha la fiducia dell’intero parlamento con l’esclusione, teorica, di Fratelli d’Italia: ma è legittimo?

Beh, il capitolo 2.5 “La democrazia come legittimità” risponde in parte alla questione: una democrazia è legittima se è un’emanazione della volontà popolare. Chiaro che nel meccanismo concreto della democrazia la volontà popolare corrisponde al voto ma in realtà la volontà popolare è anche opinione pubblica.
La democrazia rappresentativa non si basa sul concetto di formare attraverso il voto ogni 4 o 5 anni un parlamento che poi può fare tutto quello che vuole ma, fra un’elezione e l’altra, deve anche cercare di rispettare l’opinione pubblica, ovvero la volontà popolare.

Meno un governo rispetta l’opinione pubblica e meno è legittimo e, se un governo non è legittimo, allora governa non per autorità ma per potestà: ovvero con la forza. Nel caso italiano, per adesso, con multe, minacce e ricatti.

Insomma dei miei timori per la libertà ho già scritto in passato ma Sartori mi fornisce una prova del nove alternativa: il governo usa la propria potestà invece della sua autorità perché non ha legittimità. Siamo quindi ancora in una democrazia ma solo formalmente: il governo non rispetta infatti l’opinione pubblica e, anzi, la disprezza.

La differenza è palese confrontandoci con il Regno Unito: come sapete seguo assiduamente i video del Dr. Campbell. Egli spesso non si è trovato d’accordo con la gestione della pandemia da parte del governo inglese ma concludeva comunque i suoi video spiegando che, evidentemente (dal suo punto di vista), gli esperti del governo dovevano avere maggiori informazioni a loro disposizioni o cose del genere. In altre parole Campbell ha fiducia nel proprio governo e credo che egli sia indicativo di gran parte della popolazione inglese. La fiducia è una componente della legittimità: la conseguenza è che se il governo inglese dice che i vaccini sono sicuri magari non il 100% della popolazione ma l’80% ci crede.
In Italia invece, nonostante minacce di multe, ricatti, limitazioni gravissime della libertà personale, le cifre sono molto più basse: manca fiducia perché manca legittimità o, viceversa, poiché il governo non ha legittimità c’è anche scarsa fiducia. Le due cose vanno di pari passo.

Conclusione: vabbè… ho scritto anche troppo per come mi sento assonnato oggi...

Nota (*1): beh, di blog in realtà!

mercoledì 21 luglio 2021

Italiandemia

Stamani volevo fare qualche riflessione sparsa.

Parto dall’Inghilterra. Premesse: 1. il vaccino anti-covid non è particolarmente efficace contro la variante delta. 2. Far riunire tante persone insieme, vaccinate o no, equivale a far propagare il virus. 3. La popolazione più vulnerabile è già stata vaccinata; 4. il vaccinato che si infetta, anche se non ha bisogno di ricovero, rinforza notevolmente la propria resistenza al virus (*1).
Per questo il Dr. Campbell qualche settimane fa concluse che il governo inglese voleva far raggiungere alla popolazione l’immunità di gregge sfruttando il momento propizio dell’estate (vitamina D, raggi ultravioletti).
Il dubbio è se l’aumento dei ricoveri andrà o no a congestionare il sistema sanitario locale.

Questa è già una buona lettura ma secondo me vi è ancora una considerazione molto importante da fare. Cosa prevedeva il governo inglese (i suoi esperti cioè) per l’autunno? O anche per il prosieguo dell’estate?
Una possibilità è la considerazione che la variante delta non fosse contenibile nel lungo periodo. Possibile: ma perché affrettarne la diffusione rischiando di saturare gli ospedali? È possibile che il governo (o chi per lui) abbia fatto i suoi conti e sia arrivato alla conclusione che i rischi sono comunque minori adesso (ripeto: vitamina D e raggi ultravioletti) che in autunno.
Ma c’è un’altra possibilità: che ci si prepari a una nuova variante avendo la popolazione con mediamente il sistema immunitario più protetto.

Al riguardo un virologo americano (bravo e indipendente, non come i nostri!) aveva spiegato che la maggioranza degli esperti ritengono che il COV-SAR-2 non possa mutare molto: lo intuiscono dal fatto che i geni che cambiano sono sempre i soliti. Riteneva che dopo la variante alfa (quella inglese) ci sarebbe potuto essere al massimo un altro paio di varianti pericolose (mi sembra che l’intervista fosse di dicembre quando ancora non c’era la variante delta). Ammetteva anche che altri virologi la pensavano diversamente e che, secondo questi, il COV-SAR-2 sarebbe variato annualmente come l’influenza…

Insomma, visto che la protezione del vaccino contro le nuove varianti (o almeno la delta, ma per l’effetto della spinta evolutiva di cui scrivevo a dicembre 2020, tutte le nuove varianti saranno sempre più resistenti al vaccino) è parziale (evita che la malattia si aggravi troppo ma non la diffusione del virus), allora l’approccio proattivo inglese può avere senso.
Avere più vittime adesso in estate ma, probabilmente, meno in autunno e inverno.

Quella inglese però è una strategia (*2): non ho né dati né conoscenze sufficienti per valutarne la bontà ma capisco che abbia la sua logica.

Intanto in Italia.
Che dire? Farsa? Incompetenza? Cattiva fede? Mancanza di preparazione scientifica? Probabilmente un po’ di tutto questo…

Gli aspetti che più mi colpiscono della “strategia” (ma in realtà più che di un piano organico mi sembra che ogni autorità istituzionale proceda a casaccio) italiana sono due.
1. Ancora, nonostante le prove siano ormai sotto gli occhi di tutti, non si dice chiaramente che il vaccino diminuisce i ricoveri ma non blocca assolutamente il contagio. Dare più diritti a chi si è vaccinato dicendo che non corre rischi è falso e ipocrita.
2. Io (imbecille, inesperto, non virologo etc.) il 18 MAGGIO 2021 scrissi in Di palo in frasca:
«Modificato 18/5/2021: ecco, l’unica incognita potrebbe essere la variante indiana che ha una capacità di propagazione maggiore anche della variante inglese. Non so se questa maggiore contagiosità riuscirà a prevalere sulla maggior disponibilità di vitamina D nella popolazione. Ovviamente poi si insiste su misure demenziali come il coprifuoco e non si fa niente per controllare chi arriva dall’India o zone limitrofe.»

Nel frattempo mi sembra si possa dire che, sfortunatamente, la maggiore concentrazione media di vitamina D non riesce da sola a contrastare il contagio. Era una possibilità e andava prevista: all’epoca si sarebbero dovuti controllare e mettere in quarantena tutti coloro che provenivano da India e Pakistan, successivamente chi veniva dall’Inghilterra e adesso da molti altri paesi di cui ho perso il conto.
Ovviamente non è stato fatto niente di questo: probabilmente chi è andato all’estero vaccinato, grazie alla disinformazione italiana, pensava di essere sicuro al 100% mentre invece ha portato la variante delta in patria.
Non sono gli assembramenti di persone sane il problema: il virus non nasce dal nulla: la "generazione spontanea" non è Scienza! Al contrario il pericolo era costituito da chi andava in zone infette e tornava senza adeguati controlli.

Io rimango dell’idea che avevo a dicembre 2020: andavano vaccinate solo le persone a rischio e, forse, si sarebbe evitata la pressione evolutiva sul virus.

E poi ci sarebbe da capire (vabbè io l’ho già capito e spiegato ma qui sono retorico…) il perché della fissazione occidentale sui vaccini come UNICO mezzo per contrastare la pandemia: e in Svezia, in Russia, in Cina? Non mi sembra che siano tutti morti…
Qualche settimana fa i media occidentali gongolavano scrivendo che gli ospedali a Mosca sono al collasso: e poi, cosa è successo? Forse proprio al collasso non erano?
Forse era possibile vaccinare solo i soggetti a rischio? (*3)

Che poi, non dimentichiamocelo, i vaccini usati in occidente sono tutti sperimentali: probabilmente sono sicuri anche nel medio e nel lungo termine ma la certezza non c’è. Inutile che vi riscriva il pensiero di Taleb (un esperto di gestione del rischio) su cosa scegliere fra rischio piccolo ma danno potenzialmente catastrofico e guadagno previsto piccolissimo.

Se fosse stata una “Italiandemia” invece che una “pandemia” non si sarebbe mai saputa la verità: invece, essendo stati coinvolti anche stati che godono ancora di un po’ libertà, penso che fra una decina di anni gli errori e le responsabilità della gestione “ridicola” della pandemia verranno fuori. Se sarò ancora vivo mi farò qualche risata.

Conclusione: beh, mi sono un po’ ripetuto. Mi sono concentrato sugli aspetti scientifici/sanitari evitando di introdurre la dimensione liberticida di alcune scelte autoritarie ma su questo aspetto potete leggere Tre filosofi e soprattutto gli articoli di cui fornisco i collegamenti...

Nota (*1): lo stesso è vero per che ha avuto il covid-19 e si vaccina.
Nota (*2): sarebbe interessante sapere com’è la situazione in Svezia dove hanno da subito puntato sull’immunità di gregge.
Nota (*3): qui per onestà devo aggiungere che non è immediato, a parte gli anziani, riconoscere chi “sia a rischio”: banalmente anche la memoria immunitaria di chi è guarito dal covid-19 non è uguale per tutti. In breve più si è stati malati e maggiore è la memoria del sistema immunitario. Dal punto di vista del governo ha senso fornire tutta la popolazione della stessa protezione media fornita dal vaccino (anche se poi, adesso è chiaro, anche l’immunità fornita dal vaccino è molto variabile soprattutto nelle persone più anziane).

lunedì 19 luglio 2021

Tre filosofi

Oggi voglio scrivere un pezzo diverso dal solito: come sapete in genere propongo delle mie riflessioni, a mio avviso spesso sì interessanti ma anche complesse, di non immediata comprensione nonostante mi sforzi di scrivere in un linguaggio piano. L’aver verificato che altri ghiribizzi, sui quali si trovano idee semplici, al massimo degli spunti di riflessioni che accennano a una problematica senza affrontarla oppure che si allineano direttamente al pensiero maggioritario apponendo in calce la propria firma, hanno centinaia quando non migliaia di lettori mentre io ho solo qualche sparuta decina di coraggiosi, talvolta mi mette dei dubbi.
In breve: non sarà che io, pensando di scrivere chissà quale profonda verità, spari invece delle semplici cazz###?

In realtà tutto dipende dal pubblico al quale ci si rivolge: se vuoi essere apprezzato e capito dalla maggioranza delle persone devi usare concetti familiari a essa; devi scrivere l’ovvio magari aggiungendoci solo qualche tocco personale, devi essere divertente e conciso perché l’attenzione del lettore medio è di pochi minuti. Io invece scrivo sostanzialmente per me e, di conseguenza, per un pubblico decisamente fuori dalla norma: chiaro quindi che solo pochi possono apprezzarmi pienamente.

Ma la precedente affermazione potrebbe essere solo una mia pia illusione: magari ho pochi lettori non perché scrivo per un pubblico ristretto ma, come già detto, perché sparo cazz###...
Fortunatamente però, negli ultimi anni, ho scoperto di non essere solo: ci sono altre persone, valutatene voi il calibro, che condividano più o meno parzialmente le mie idee. Occasionalmente mi suggeriscono addirittura idee utili che prontamente faccio mie.
Ecco queste corrispondenze mi rassicurano sulla bontà del mio pensiero (*1)

Oggi voglio quindi presentare articoli recentissimi pubblicati su FB da tre dei miei filosofi preferiti. Non ho intenzione di cercare di riassumerne il contenuto in poche parole (sarebbe irrispettoso da parte mia illudermi di riuscirci senza banalizzarlo... e poi mi fa fatica!) ma darò il collegamento alla loro riflessione e poi ne estrarrò delle frasi che mi hanno colpito o che reputo interessanti.

𝗜𝗹 𝗴𝗿𝗲𝗲𝗻 𝗽𝗮𝘀𝘀, 𝘂𝗻'𝗶𝗻𝗳𝗮𝗺𝗲 𝗽𝗿𝗮𝘁𝗶𝗰𝗮 𝗿𝗶𝗰𝗮𝘁𝘁𝗮𝘁𝗼𝗿𝗶𝗮 di Diego Fusaro
Il senso generale del suo articolo è affine al mio pezzo d’ieri Teleologia-19 ma Fusaro si permette dei toni molto più aspri dei miei.

1- «Occorre avere l'onestà ancor prima del coraggio di dirlo apertamente, senza perifrasi e senza timori: il green pass o passaporto vaccinale che dir si voglia è una infame pratica ricattatoria indegna di un Paese civile e democratico.»
2- «Non vi è virus al mondo in nome del quale si possano mettere in congedo le libertà, i diritti e la Costituzione. Una scienza che ce lo chiedesse, non sarebbe scienza ma squallida ideologia proprio come squallida ideologia era quella che legittimava in termini falsamente scientifici l'infame dottrina della razza nel 1938 o l'aberrante dottrina eugenetica. Come sono stati possibili i lager nazisti? Facendo finta di nulla, rispondeva Primo Levi, cioè spostando lo sguardo dall'altra parte, accettando in silenzio, ma con passività e, come oggi userebbe dire, con "resilienza".»
3- «Nel deserto generale, la notizia buona è che i francesi non accettano in silenzio: stanno già iniziando a rivoltarsi da Marsiglia a Parigi contro l'infame regime terapeutico voluto e imposto dal blocco oligarchico neoliberale transnazionale. Ed è significativo che tutto sia ancora una volta partito il 14 di luglio...Viva la Francia che, memore della propria storia, si ribella in nome della libertà e della dignità. Impartisce una lezione ai popoli europei: quando la dignità e la natura umana vengono calpestate, non si può tacere, occorre reagire.»

La tirannia gioviale e democratica di Marco Guzzi.
Nel suo commento originale su FB non c’è titolo: mi sono quindi limitato a sintetizzare la prima frase del testo...

1- «Ma in fondo [la tirannia] utilizza sempre gli stessi strumenti: la coercizione, la demonizzazione dell'avversario, o la sua esclusione o eliminazione diretta, le menzogne ripetute con insistenza fino ad inchiodarle nella mente dei sudditi, le motivazioni pseudoscientifiche dei propri crimini (il Manifesto della razza, del 1938, era firmato da dieci eminenti scienziati italiani), la creazione di categorie di persone di secondo o terzo livello, cui vengono interdetti vari ambiti di libertà, dall'insegnamento al viaggiare, e così via.»
2- «Quando le tirannie iniziano a mettere in atto la loro consueta strategia, molti non se ne accorgono, tendono a giustificare queste limitazioni evidenti della libertà, accecati dalla paura, dal conformismo, e dalla pigrizia, che è la migliore alleata di ogni dittatura.»
3- «Temo che ci stiamo avvicinando a tempi di simile gravità.
Saremo pronti ad affrontarli nella certezza che le tenebre di questo mondo non prevarranno mai, anche se il loro (momentaneo) dominio produce immani catastrofi e sconfinata sofferenza.
»
Bonus (Guzzi cita un altro filosofo) - «Consola che ancora si levino in Italia (poche) voci, nel frastuono del pollaio di castrati, come quella del filosofo Giorgio Agamben, che ieri l'altro scriveva: "[…] A questo [la discriminazione di una categoria di uomini] mira la creazione del cosiddetto green pass. Che si tratti di una discriminazione secondo le convinzioni personali e non di una certezza scientifica oggettiva è provato dal fatto che in ambito scientifico il dibattito è tuttora in corso sulla sicurezza e sull’efficacia dei vaccini, che, secondo il parere di medici e scienziati che non c’è ragione di ignorare, sono stati prodotti in fretta e senza un’adeguata sperimentazione. [...]»

I bigotti del Bene di Andrea Zhok
Devo premettere che nel suo pezzo Zhok commenta un articolo della prima pagina del Corriere ed è quindi il relativo giornalista “l’autore” menzionato nei passaggi riportati qui di seguito.

1- «[…] l'autore invoca la Ragione e la Scienza, ma lo fa non attraverso qualche argomento razionale o scientifico. No, la Ragione e la Scienza vengono affermati attraverso un appello alla Fede nei Migliori.
E così, l'essenza della democrazia diviene - ipse dixit - "fidarsi di chi sa", il che si traduce tecnicamente come: l'essenza della democrazia è un'oligarchia.
»
2- «L'articolo parte rendendoci edotti circa le precedenti convinzioni dell'autore, che riteneva che il mondo si dividesse in bestioni vichiani non benedetti dal dono dell'intelletto, e dunque pronti a votare Trump, proclamare che la Terra e piatta e far piangere Draghi, e poi 'noi', la maggioranza saggia e benevola.
Il cuore dell'articolo consiste nell'esprimere la faticosa presa di coscienza dell'autore che tra coloro i quali dubitano dei vaccini non ci siano solo Visitors e Morloch emersi dalle viscere della terra, ma anche persone apparentemente normali, che vivono tra noi senza ingurgitare ratti vivi (o almeno senza farsi vedere).
»
3- «Ecco, in questo quadro categoriale tripartito ("noi-dalla-parte-del-giusto", "i bestioni maleodoranti", e i "dissenzienti che si confondono tra di 'noi'") manca al nostro editorialista una quarta partizione. Chiamiamo questa quarta categoria quella dei "Bigotti del Bene", quelli che abbracciano sempre la verità rivelata dall'ultima autorità mediatica, e inorridiscono di fronte ai dissenzienti, in quanto tali.
I Bigotti del Bene non sono adusi alla pratica raziocinativa, né scientifica, ma obbediscono a ciò che ha una sanzione di bontà ufficiale, e se oggi questa sanzione passa attraverso un sigillo di razionalità e scientificità sono prontissimi ad annuirvi (come ieri annuivano alla buona società o al parroco o al grande sacerdote).
»
4- (perché troppo divertente!) «[I bigotti del bene] Sensibilissimi nel debunking delle "bufale alternative", essi si rivelano d'un tratto privi di facoltà percettive verso la broda propagandistica e manipolatoria che passa attraverso i canali ufficiali.»

Vabbè, avevo pensato di aggiungere qualche mio commento ma non voglio annoiare oltre il mio lettore. Chi mi segue da tempo probabilmente ritroverà facilmente in questi frammenti degli echi del mio pensiero…

Conclusione: Fusaro e Guzzi scrivono per un pubblico più ampio di quello di Zhok il quale però compensa grazie al suo stile ironico: probabilmente non viene sempre capito ma comunque diverte i suoi lettori!

Nota (*1): che, in verità, trova riscontri anche nei libri di un certo spessore che leggo...

domenica 18 luglio 2021

Teleologia-19

Stanotte ho dormito più del solito e stamani sono particolarmente rincoglionito, più del solito appunto.

In questo stato di rintontimento ne approfitto per scrivere un pezzo “leggero” su un’idea che mi frulla in testa da qualche giorno in maniera da poter usare la nuova vignetta “Coronavirus”: lo so (già dalla fine estate 2020), “Coronavirus” indica la famiglia del SARS-COV-2 (il virus vero e proprio) mentre covid-19 è la malattia. Ma ormai tutti i miei pezzi sono marcati con “Coronavirus” e non ho certo voglia di andare a correggerli tutti: che poi non è proprio sbagliato ma più che altro impreciso…
Già che ci sono la spiego un po’: l’idea della mascherina come museruola l’avevo avuta già l’estate scorsa poi, ovviamente, anche altri ebbero la mia medesima intuizione e così vidi circolare vignette simili. Io amo essere originale e quindi la consapevolezza che altri avevano avuto la mia stessa idea raffreddò il mio entusiasmo. E poi c’è il limite cogente della mia scarsa abilità grafica: a volte posso avere delle ottime fantasie che però, mi rendo conto, non sarei in grado di realizzare in pratica. Alla fine ho quindi optato per la semplice variante che potete vedere: cane + KGB + “Potere”.
Il cane dovrebbe ridacchiare ma non si vede bene: disegnando molto raramente ho perso un po’ della mia già scarsa abilità…

Comunque veniamo alla riflessione odierna: la differenza fra scopo dichiarato e reale.
Mi chiedo: se si dice di fare qualcosa per ottenere un certo obiettivo quando in realtà è un altro si è ipocriti o bugiardi? Vabbè, presento direttamente il caso reale.

Il “Green pass” è solo un nome ma già suggerisce una possibile risposta alla mia precedente domanda. Innanzi tutto si è scelto un nome in inglese: come ho già avuto modo di scrivere si usa la lingua inglese per nascondere le peggiori porcherie rendendole non immediatamente comprensibili (tipo Jobs Act, “ticket” sanitari e simili (*1)). Il nome corretto avrebbe dovuto essere “Permesso di circolazione” che però avrebbe evidenziato la limitazione alla libertà che implica: che cosa c’entri il “verde” non ne ho idea: un generico richiamo alla natura? Bo… difficile intuire cosa passi per la testa di certa gente...
Insomma già nel nome ci vedo una buona dose di ipocrisia (perché di certo un nome non può essere una bugia), ma andiamo avanti.
Qual è lo scopo dichiarato del “green pass”, anzi del “permesso di circolazione” (chiamiamolo per quello che è)?
Evitare la diffusione del contagio.
Il permesso di circolazione lo possono ottenere: A. chi ha avuto due dosi di vaccino da almeno X giorni; B. chi dimostra di aver avuto negli ultimi tre mesi il covid-19 e di essere guarito (*2) (*3); C. chi ha un tampone negativo fatto negli ultimi 3 giorni.

Ora i casi B e C danno effettivamente una buona garanzia che la persona in questione non sia infetta e, quindi, non possa diffondere il virus.
La condizione A non dà assolutamente questa certezza: la variante delta (ex indiana) è particolarmente resistente al vaccino che dà quindi solo una protezione limitata. Il risultato è che il vaccinato può essere infetto e capace di infettare chi sta vicino a lui (soprattutto se al chiuso).

Quindi se riuniamo, per esempio in un cinema, solo persone che abbiano il permesso di circolazione allora di queste solo quelle dei casi B e C sono effettivamente sicure per gli altri: ci potrebbero infatti essere una o più persone vaccinate (caso A) capaci potenzialmente di infettare tutte le altre presenti. Soprattutto le persone con il tampone negativo (caso C) rischiano di prenderlo in “quel posto” mentre, probabilmente, quelle guarite (caso B) sono le sole a non rischiare di reinfettarsi.

Quindi se il permesso di circolazione non evita la propagazione del virus, ma anzi in alcune situazioni potrebbe favorirla, qual è il suo scopo?
Mi pare evidente: costringere, ricattandolo, chi vorrebbe non vaccinarsi a farlo per potersi muovere. Si potrebbe cercare di andare oltre e chiedersi perché si vuole che la popolazione si vaccini: si potrebbe pensare che il governo sia in buona fede e voglia proteggere la salute di tutti oppure, se in malafede, favorire particolare interessi economici. In altri pezzi ho già spiegato che ci sarebbero molte altre possibilità che, a bassissimo costo, potrebbero aiutare a mantenere la popolazione sana ma che vengono completamente ignorate senza alcuna spiegazione: tirate voi le vostre conclusioni.

In definitiva sì, direi che si tratta di ipocrisia: il governo dovrebbe ammettere che lo scopo del “permesso di circolazione” non è quello di limitare i contagi ma di costringere la popolazione a vaccinarsi.

Più “filosoficamente” la bugia è una falsità nel contesto di un discorso, un’affermazione non veritiera; l’ipocrisia è una falsità teleologica, cioè dei fini e quindi morale: alla fine può essere ricondotta a una o più bugie ma per riuscirci la si deve esplicitare. L’ipocrisia è simile a un sofismo, a un ragionamento solo apparentemente corretto: si afferma A implica B ma in realtà A implica C con C diverso da B. Oppure A potrebbe effettivamente implicare B ma ciò potrebbe essere irrilevante perché ciò che conta è che A implica anche un C non menzionato ma di cui l’ideatore dell’ipocrisia è ben consapevole.
Quindi in pratica l’ipocrita giustifica qualcosa con un A → B (che può essere vero o anche direttamente falso) ma in realtà sa che A → C ed è proprio quest’ultimo C l’obiettivo che sta veramente a cuore dell’ipocrita il quale non lo vuole, o non lo può, ammettere direttamente.
Se A → B è falso allora l’ipocrisia corrisponde a una bugia; se A → B è vero (ma irrilevante) allora la falsità non sta direttamente nell’affermazione ma nello scopo: non è B ciò che interessa all’ipocrita ma il non detto C.
Bo, comunque devo ragionarci ulteriormente...

Conclusione: avrei una teoria che da oltre un anno mi dimentico regolarmente di scrivere: questa potrebbe essere l’occasione giusta ma, a malincuore, preferisco non andare fuori tema...

Nota (*1): l’eccezione è la riforma della “Buona scuola” che a me ricorda il nome di una trattoria e mi fa immaginare gli studenti come tanti bocconcini di carne che vengono cucinati a dovere...
Nota (*2): poi, siccome siamo in Italia e la burocrazia è particolarmente acefala, probabilmente si dovrà dimostrare anche di essere in vita!
Nota (*3): come? Bo...

venerdì 16 luglio 2021

Forme di censura ai tempi di FB

Da qualche giorno, più o meno in concomitanza con la notizia che negli USA si potranno segnalare gli utenti estremisti, ho la sensazione di una diminuzione del numero dei miei già pochi lettori su FB. Difficile però esserne sicuro visto che erano già pochi in partenza!
Più significativo è invece il fatto contemporaneo che IO non veda più i commenti di persone delle quali in genere vedevo tutto ciò che pubblicavano. Guarda caso tutte persone impegnate politicamente o nel sociale e, ovviamente, in genere molto critiche.

La mia interpretazione del tutto è che vi sia stata una generale ricalibrazione degli algoritmi che determinano la visibilità dei vari pezzi.
Se prima i commenti di utenti identificati come “non allineati” erano visibili a una cerchia iniziale di altri 50 utenti, magari adesso tale soglia è stata abbassata a 20.
Forse la cosa non è evidente a tutti perché adesso la tendenza è avere molte centinaia di amici: è facile quindi per FB selezionare dei contenuti neutri o, meglio ancora, “allineati” che vadano a sostituire quelli censurati.
Io sono un caso molto anomalo perché ho appena un’ottantina di amicizie (continuo a rifiutare le richieste di contatto di persone che non ho incontrato nella vita reale) e quindi non è così facile presentarmi contenuti alternativi che mi nascondano la perdita di quelli più impegnati.
Ah, dimenticavo, la mia bacheca è infatti riempita quasi esclusivamente di “post” di personaggi famosi che seguo, pubblicità e commenti di amici non impegnati che pubblicano solo su gatti, amore e (in questo periodo) vacanze.

Altro elemento: per verificare se gli amici che “non vedo” più stessero ancora pubblicando sono andato sul loro profilo ed, effettivamente, stavano pubblicando come sempre se non più di prima: a occhio però (ma si tratta di una mia valutazione a memoria) il numero di “mi piace” era molto inferiore al solito.
Ho contattato un paio di queste persone per verificare se anche loro avessero notato qualcosa: in caso di novità vi farò sapere…

Contemporaneamente non escludo che la visibilità dei pezzi “allineati” sia aumentata: personalmente ho troppi pochi amici, soprattutto “allineati” (*1) per verificare questa mia supposizione.

Un altro motivo per cui sono stato subito molto sensibile alla vicenda è che da tempo avevo previsto questa forma di censura. Copio e incollo dall’Epitome:
«I contenuti che le reti sociali mostrano ai propri utenti, cioè in ultima analisi la comunicazione stessa fra gli stessi, sono governati da un algoritmo. È sufficiente cambiarne alcuni parametri per aumentare, per esempio, la percentuale di meme spiritosi e/o foto di gattini e diminuire invece quella dei messaggi politici indesiderati oppure dare maggiore visibilità a certi utenti e minore ad altri. Questo è un singolo esempio ma ovviamente qualsiasi alchimia immaginabile è possibile.»

Insomma per me era ovvio che sarebbe successo e me ne sono accorto subito quando è capitato. Voglio dare un’occhiata se trovo qualche notizia in Rete al riguardo: ovvio che sui media italiani è inutile cercare ma magari su siti indipendenti o esteri…
No, niente: dopo una ricerca di 20 secondi non ho trovato notizie riguardo al nuovo giro di vite sulla censura. Comunque un commento interessante di una dirigente di FB che spiega come mai quelle mer## di illuministi non capissero un caz##: Facebook Censorship Board Member: Free Speech Is Not A Human Right di Jordan Davidson su TheFederalist.com (*2)

Io credo che la censura di FB sia a livello di utente e non di singola pubblicazione: per analizzare ogni singola applicazione occorrerebbero troppe risorse di calcolo e comunque le IA non sono abbastanza sofisticate per distinzioni di contenuto sottili (specialmente in italiano).
Comunque, così per curiosità, stamani ho pubblicato un nuovo commento stavolta MOLTO favorevole a Draghi e, come sfondo, ho messo un cuore. Vabbè faccio prima a copiare e incollarlo qui!

Vi ho lasciato anche il commento di un amico che ha colto la mia sottilissima ironia...

Conclusione: e ora vado un po’ avanti nella revisione dell’Epitome!

Nota (*1): ma del resto qual è una persona minimamente normale (a parte i giornalisti ma in questo caso è il loro lavoro distorcere la realtà: v. Italia campione, effetto Draghi: calcio, tennis e musica così il nostro Paese è tornato protagonista) che di questi tempi spontaneamente vada a scrivere bene di Draghi e del suo governo?
Nota (*2): Aggiungo che abolire la libertà d’espressione è la premessa per eliminare a uno a uno tutti gli altri diritti perché svanisce la possibilità di protestare e quindi difenderli.

giovedì 15 luglio 2021

Varie (credo)

Nel pezzo di ieri ho accennato a mio zio: prevedibilmente sono stato poi colto dalla nostalgia.
È buffo come, per certi versi, mi manchi più mio zio che mia madre!
Mia mamma era una fonte inesauribile di amore incondizionato cosa di cui però raramente sento il bisogno; con mio zio invece avevo una notevole affinità mentale: mi piaceva discutere e ascoltare le sue opinioni sugli argomenti più diversi: mio zio aveva sempre qualcosa di interessante da dire.
Spesso mi sento frustrato: ho un’idea che magari ritengo eccellente ma nessuno con cui confrontarmi in maniera produttiva. Si tratta infatti in genere di argomenti abbastanza specifici e che richiedono una comprensione profonda del fenomeno: il commento generico dell’uomo comune mi aiuta poco o nulla. È come se a me chiedessero un giudizio su uno specifico modello di macchina: posso anche sforzarmi di rispondere qualcosa di intelligente ma, mancando di informazioni, resterei comunque sull’assolutamente superficiale. Insomma anche gli amici genericamente intelligenti possono aiutarmi poco.
Oppure pensavo all’Epitome: lo zio non l’avrebbe letta: l'avrebbe straletta! L’avrebbe pure tutta commentata dandomi una valanga di consigli, correzioni e spunti utilissimi: di questo sono sicuro. E di sicuro mi avrebbe incoraggiato. Sigh...

A proposito di Epitome: qualche giorno fa mi ero un po’ bloccato. Avevo aggiunto tre nuovi sottocapitoli di cui uno non mi soddisfaceva né però mi andava di correggerlo perché temevo la sensazione di tornare indietro, di non progredire: contemporaneamente questo mi impediva di proseguire con la giusta serenità, con la coscienza tranquilla di aver fatto un buon lavoro o, almeno, del mio meglio.
Poi ieri mattina mi sono deciso e ho ricorretto il tutto: mi è occorso molto tempo ma adesso sono entusiasta anche di quel sottocapitolo: in totale adesso sono a 4 nuovi sottocapitoli e +19 pagine rispetto alla precedente versione nonostante non sia ancora a metà della revisione.
Ma del resto è logico pensare che aumentando la distanza temporale fra due versioni dell’Epitome aumenti anche il materiale da inserire.

Ieri, a pranzo, ho visto un video di Youtube sui “10 errori più grandi della storia”: in realtà si trattava di dieci errori scelti a casaccio ma, insomma, la visione era piacevole…
L’errore che mi ha più colpito è stato scoprire che la Rowson, l’autrice di Harry Potter, propose il suo primo romanzo della serie a ben undici case editrici che lo scartarono perché “troppo complesso/non adatto a bambini”.
Due commenti: io al posto della Rowson avrei lasciato perdere al secondo rifiuto: non perché non convinto della bontà della mia opera ma perché certo dell’incapacità altrui di apprezzarne il reale valore.
L’altro commento è che siamo circondati da imbecilli: nel caso della Rowson ha trovato ben 11 persone il cui lavoro è giudicare se un’opera può vendere e nessuna di queste è stata in grado di riconoscere il potenziale del maggiore successo editoriale della storia recente.
Certo la loro scusa è chiara: dovevano valutare il testo nell’ottica di un prodotto destinato esclusivamente a bambini ma ciò non toglie che, se non avessero avuto i paraocchi, avrebbero comunque dovuto capirne, o almeno intuirne, il potenziale per un pubblico più vasto. Era il loro lavoro poffare!

“Poffare!” è un’esclamazione che ho incontrato da qualche parte e che è entrata a far parte delle parole che studio per tenere allenata la memoria. Indica stupore e sorpresa e può essere rafforzato con un Bacco o un Dio: “poffarbacco” e “poffardio”. La seconda di queste espressioni però non ve la consiglio perché è veramente molto forte e potreste turbare i vostri interlocutori più sensibili!

Ah! finalmente posso mettere via (togliermi dai cosiddetti) “La montagna incantata” di Mann. Ho infatti terminato di inserire nel programma Anki (quello che uso per la memoria) la montagna di parole a me sconosciute usate da Mann (o, meglio, scelte dal suo fantasioso traduttore che se ne inventate più di una: o almeno non erano presenti nel dizionario della Treccani che è il mio riferimento). Erano tantissime e ci ho perso un sacco di tempo…
Poi, già che c’ero, ho voluto leggere anche l’appendice con la lezione di Mann sulla Montagna Incantata nel 1939 agli studenti di Princeton. Ero infatti curioso di scoprire cosa pensasse Mann di questa sua opera che, personalmente, mi ha profondamente deluso.
Mann però dice poco o nulla chiacchiera parecchio ma dà pochi dettagli.
Inizialmente doveva trattarsi di una storia breve, poi l’interruppe per lo scoppio della prima guerra mondiale e la sua stesura gli richiese una decina di anni. La finì grazie alla forza di volontà e si stupì del suo successo.
Infine suggerisce di leggerla due volte perché ci sono dei riferimenti rivolti non solo al passato (del testo) ma anche al futuro (del testo) e questi secondi possono essere capiti e apprezzati solo dopo averli già letti una volta: idea interessante ma io non ci casco!

Poi vediamo cos’altro potrei scrivere…
Avrei notizie buffe da Pisa ma vale la pena dedicarci un articolo apposito.
Le mie letture come al solito proseguono in maniera discontinua: attualmente leggo più volentieri “Democrazia cosa è”, “La fabbrica del consenso”, poi “The Framers’ coup” e invece fatico a finire i “Vangeli gnostici” (anche se ormai mi manca proprio poco).
Dovrei riattivare il Kindle per leggerci qualcosa: magari potrei finire il “Dialogo sui massimi sistemi” di Galileo. L’avevo interrotto perché avevo smarrito il quaderno in cui tenevo traccia delle dimostrazioni ma, se ben ricordo, quella che non capivo e che mi aveva fatto interrompere la prima lettura viene, dopo varie osservazioni che mi avevano confuso, rimandata nel prosieguo. Quindi, insomma, potrei riprendere la lettura senza problemi usando un nuovo quaderno.

Ah! questo lo volevo scrivere: meno male che me ne sono ricordato!
Ho aggiunto un nuovo modulo a questo ghiribizzo: si tratta dell’elenco dei siti altrui che seguo. Più che altro sarà utilissimo a me perché mi indica quando c’è qualcosa di nuovo da leggere ma forse anche qualche lettore potrebbe essere interessato.
L’idea è di arrivare a dieci: tanto non credo che ne seguirò mai un numero superiore. Nel caso toglierò via via quelli che mi sembrano meno interessanti per rimpiazzarli con altri di maggior gradimento.

Conclusione: bo, non mi viene in mente altro: la lunghezza c’è quindi chiudo il pezzo qui…