«[Figlio dell'uomo] Porgi l'orecchio e ascolta le parole di KGB
e applica la tua mente alla SUA istruzione
» Pv. 22,17

Qui si straparla di vari argomenti:
1. Il genere dei pezzi è segnalato da varie immagini, vedi Legenda
2. Per contattarmi e istruzioni per i nuovi lettori (occasionali e non) qui
3. L'ultimo corto è questo
4. Molti articoli di questo blog fanno riferimento a definizioni e concetti che ho enunciato nella mia Epitome gratuitamente scaricabile QUI. Tali riferimenti sono identificati da una “E” fra parentesi quadre e uno o più capitoli. Per esempio: ([E] 5.1 e 5.4)

sabato 27 aprile 2024

Baco scacchistico

Come scritto nel pezzo Ritorno alla scacchiera lo studio delle aperture su ChessTempo.com mi sta portando degli insperati benefici.
Ancora è più una sensazione, sebbene molto forte, che una certezza quindi come tale non è facile da descrivere.

Alla base di tutto credo vi sia un meccanismo piuttosto semplice: vedo la posizione e, istintivamente, mi viene da giocare una certa mossa; poi faccio lo sforzo mnemonico e mi ricordo quale sia invece la mossa corretta del calcolatore. A questo punto è naturale chiedersi perché la mia non vada bene: quando riesco a rispondere a questa domanda ecco che faccio un piccolo progresso nella comprensione del gioco.
Intendiamoci non è che per ogni discrepanza ci sia dietro chissà quale lezione scacchistica: a volte si tratta di mosse equivalenti che ho semplicemente invertito e che lo stesso calcolatore magari scambiava fra loro a seconda della profondità di analisi. Però la mia sensazione di profondo miglioramento è concreta.

Un esempio che forse anche i non scacchisti potranno seguire: quando un pezzo/pedone è attaccato dal nostro avversario quello che si fa è contare il numero di pezzi con cui lo difendiamo e quello da cui è attaccato: se i difensori sono in numero uguale o maggiore allora, salvo eccezioni (e gli scacchi sono fatti da eccezioni alle regole!), va tutto bene. Un' eccezione comune è il valore dei pezzi coinvolti: se il mio pezzo è attaccato da cavallo e pedone e io lo difendo con torre e regina non va bene!
Comunque ho scoperto un "baco" nel mio modo di calcolare quando il mio avversario mi minaccia qualcosa con la regina (e magari altri pezzi). In questo caso mi basta difendere l'oggetto attaccato una sola volta se la sua regina è sotto attacco: il motivo è che non potrà comunque catturare con la regina perché se il pezzo attaccato è protetto almeno una volta perderebbe la regina. Ora, a seconda della posizione, a volte ero più o meno consapevole di questa "regola" ma adesso l'ho compresa esplicitamente.

Sulla scacchiera, che è dove conta, non so se questi miglioramete presunti siano concreti o no: di sicuro mi rendo conto che il mio gioco sta cambiando. A offuscare il tutto ci sono però le mie sviste che da sole possono nascondere i progressi cambiando il risultato finale della partita. Ieri ho fatto molte partite su Lichess.org ma, siccome non riesco a resettare la mia parola chiave, vi ho giocato come anonimo e quindi non avevo un punteggio né vedevo quello dei miei avversari (dato fondamentale per capire a che livello stiamo giocando).

Comunque se sono fiori fioriranno: nei prossimi giorni dovrei riuscire a capire se il mio miglioramente è reale (e significativo) oppure no!

Volevo scrivere un corto ma sono andato lungo...
Avrei da scrivere un pezzo su Hobsbawm (un po' noioso per me) e uno su Huxley decisamente più affascinante e ricco di spunti. Probabilmente cercherò almeno di iniziare a scrivere quello su Hobsbawm (mi aiuta a memorizzare i diversi concetti) e ne pianificherò la pubblicazione appena pronto.
E poi a giorni tornerò in città (sigh!) di sicuro si morirà di caldo e ci saranno stormi di zanzare... ma almeno avrò la mia tastiera per scrivere!

giovedì 25 aprile 2024

Ritorno alla scacchiera

Tempo fa, in un commento, mi fu consigliato di giocare a scacchi per tenere occupato il cervello in alternativa ai rompicapi logici: non ebbi voglia di spiegare i perché e i per come ma sugli scacchi, da almeno una quindicina di anni (mi pare di aver giocato l'ultimo torneo nel 2007), avevo messo una pietra sopra.
Gli scacchi sono un gioco bellissimo ma per ottenere buoni risultati bisogna iniziare a giocare da giovani e io, seriamente, iniziai a giocare a 25 anni: un'età che, anche se non sembrerebbe, è già troppo alta. L'esempio che si fa di solito è quello del linguaggio: la lingua che si impara in là con l'età la parleremo con maggiore fatica, tutti i concetti e le idee li penseremo nella nostra lingua madre e poi li tradurremo in seguito con gli occasionali strafalcioni. Il problema è che molto spesso negli scacchi un singolo strafalcione equivale a perdere la partita! Molto frustrante per me: di solito giocavo meglio dei miei avversari di pari categoria ma poi sprecavo tutto con delle sviste...
Insomma nel 2007 decisi di lasciare perdere e da allora non ho avuto rimpianti.

Poco dopo detto commento sono stato però contattato da un mio amico che mi ha chiesto di giocare un po' col figlio ed, eventualmente, dargli qualche indicazione utile per farlo migliorare. Il ragazzo ha 12 anni e ha iniziato a giocare da almeno un anno ma è già discretamente forte.

Inizialmente vincevo metà partite e l'altra metà la perdevo per gli svarioni di cui parlavo sopra. Anche poi la cadenza di gioco, 10 minuti a testa, era troppo rapida per me che dovevo controllare tutto due volte.
Così dopo un po' l'abbiamo portata a 15 minuti più 10 secondi per mossa: io mi sono trovato meglio (mentre al mio giovane avversario sono occorse un paio di partite per abituarsi) ma le sviste, seppure forse meno frequenti, sono continuate.

Un altro problema che avevo è che non mi riusciva più "calcolare" ovvero visualizzare mentalmente la posizione sulla scacchiera dopo una certa sequenza di mosse: e gli scacchi, si dice, sono un gioco al 10% di strategia e al 90% di tattica. Dove la strategia corrisponde a criteri generici su cosa sia meglio o peggio mentre la tattica corrisponde (grossomodo) alle variazioni di materiale dopo sequenze calcolate di mosse. Non riuscire a calcolare significa giocare a istinto ma, specialmente in specifiche posizioni, ciò non è possibile.

Così mi sono messo ad allenarmi sulla tattica su un sito di scacchi specializzato: ChessTempo.com
Ecco, per dare l'idea, al mio massimo avevo raggiunto un punteggio di poco sopra i 2000 punti ma, smettendo di allenarmi con costanza ero calato a 1800. Adesso rimettendomi ad allenarmi sono sceso fino a 1650 ricominciando poi a risalire e stabilizzandomi intorno a 1750. Nelle prossime settimane sono fiducioso di riuscire a tornare sopra 1800, vedremo.

Fortunatamente questo mi ha permesso di eliminare le sviste più clamorose e di riuscire a calcolare, seppure con greande lentezza e fatica, delle sequenze medio-brevi di mosse. Poi ancora, soprattutto se ho poco tempo sull'orologio, mi sfuggono combinazioni banali di poche mosse. Si potrebbe pensare che eliminando gli strafalcioni e aggiungendo una minima capacità di calcolo i miei risultati contro il giovane apprendista sarebbero parimenti migliorati: invece no!
Ho la netta sensazione che sebbene io continui a giocare sempre meglio egli, comunque, migliori più di me...

Allora dalla scorsa settimana ho fatto un nuovo passo: mi sono rimesso a studiare le aperture.
Le aperture sono sempre state il mio punto debole: non le ho mai studiate seriamente, non mi piacciono, a inizio partita sono particolarmente distratto e quelle che giocavo erano considerate dubbie (anche se la scozzese ho scoperto che è stata fortemente rivalutata) e deboli anche a gioco corretto.
Ho scoperto che adesso su ChessTempo è possibile anche allenarsi sulle aperture: in generale i problemi del loro studio sono essenzialmente due: 1. ricordarsi la sequenza di mosse corrette; 2. capire il perché delle singole mosse. Il punto 1 è un problema mnemonico: io non ho problemi a ricordarmi il senso generale (di qualsiasi cosa) ma per le mosse è necessaria una precisione assoluta. Il punto 2 potrebbe non essere evidente ai non scacchisti: il problema è che le possibilità degli scacchi sono innumerevoli e inevitabilmente, più prima che dopo, il nostro avversario giocherà una mossa che non avevamo previsto: come proseguire in tal caso? Per proseguire è necessario conoscere i piani che sono dietro alle singole mosse in maniera da reagire così con cognizione di causa alla sorpresa dell'avversario. E io qui facevo schifo...

Su ChessTempo si inseriscono le mosse che si vogliono studiare, che io ho scelto basandomi sui miei libri e dalle valutazioni del calcolatore (ormai notevolmente più forti dei più forti giocatori umani). Poi il programma ti mostra più che le sequenze di mosse (riprodotte a velocità extra rapida, un decimo di secondo per mossa o roba del genere) le singole posizioni: il giocatore deve inserire la mossa prevista.
Io ero un po' perplesso: ritenevo che la sequenza di mosse fosse molto importante e il programma invece non la fa studiare; per il punto 2 di cui ho scritto sopra non c'è praticamente nessun ausilio se non i commenti di altri utenti (non particolarmente affidabili e magari in lingue ignote). Invece....

Invece mi sono reso conto che sapere la sequenza di mosse (così come avevo provato a studiare le aperture vent'anni fa) NON è importante: è un ausilio utile per ricordare le singole mosse (come il ritmo e le rime di una filastrocca aiutano a ricordare la parola che viene dopo) ma è anche un pericolo dato che quando si esce dalla sequenza si è immediatamente in un terreno incognito (spiegherò meglio dopo).
In realtà ho capito che è importante memorizzare le posizioni e NON le sequenze. Ricordando le posizioni è per esempio immediato riconoscere e giocare perfettamente le trasposizioni (stesse posizioni raggiunte tramite sequenze di mosse diverse) oppure riconoscere immediatamente cosa "manca" alla posizione, riconoscere cioè quelle simili con la consapevolezza di sapere cosa fare per raggiungere quelle note.

Infatti è sul capire i piani che vi è l'effetto per me più stupefacente. Come detto infatti temevo di imparare le mosse a "pappagallo" ritrovandomi poi, una volta fuori dalla teoria studiata, senza sapere cosa fare.
Ma come faccio a memorizzare la mossa corretta per ogni specifica posizione? Chiaramente ho bisogno di ausili mnemonici e allora osservo con attenzione la posizione. Dopo un po' inizio a notare le differenze e viene naturale chiedersi perché a seconda di queste corrispondono mosse diverse. E così, da solo, inizio a comprendere la logica delle singole mosse, perché giocarne una oppure un'altra. Diciamo che non è la stessa cosa che comprendere i piani a lungo termine ma piuttosto al breve termine: eppure questi piccoli dettagli mi permettono di capire meglio la posizione così che, anche in posizioni simili e che in teoria non ho studiato, ho buone idee su possibili continuazioni.
Per adesso mi è capitato di giocare poche partite da quando sto studiando le aperture ma in un paio, dove ho potuto sfruttare queste nuove conoscenze, anche le prime mosse fuori dalla (mia) teoria sono state ottime.
Tutti discorsi che avevo sentito fare ai commentatori delle partite fra campioni, comunque a loro volta fortissimi giocatori, ma che mi sembravano totalmente fuori dalla mia portata. Tipo: "vedete qui? l'alfiere è in d3 e non in e2 e quindi XXX invece che YYY!". Ora, mel mio piccolissimo delle poche linee studiate, faccio anch'io gli stessi ragionamenti: se l'alfiere è in c4 posso proteggere il pedone e4 giocando Tae1 ma se è in e2 allora devo giocare f3 (il primo esempio vero che mi è venuto in mente ma potrei farne innumerevoli altri).

Non solo: sono tentato di osare dire che non solo sto capendo meglio le specifiche aperture che sto studiando ma anche la mia comprensione generale degli scacchi sta migliorando. Mi rendo conto che il mio occhio sta abituandosi a notare dettagli che prima non avrei preso in considerazione e, spero, piano piano di riuscire a integrare nel mio gioco queste nuove conoscenze. Vedremo... soprattutto se continuo ad allenarmi... Ma devo dire che, mentre studiare la tattica è per me faticoso e stressante (avere un punteggio da difendere è sia utile per aumentare l'impegno ma provoca rabbia e delusione quando lo si perde), lo studio delle aperture su ChessTempo lo trovo divertente e stimolante.
Poi sfortunatamente, data la mia età, ho un po' la coperta corta: ieri (mi sembra) ho giocato con un tizio in linea e sono uscito alla grande dall'apertura ricordandomi perfettamente le prime 10 mosse e giocando ottimamente le successive 4 o 5, però poi, raggiunta una posizione vincente ho sprecato tutto con una svista clamorosa. Ecco cosa mi succede a dedicarmi alle aperture e a lasciare appena un po' indietro gli esercizi di tattica...

Ancora poi devo finire di impararer le linee che ho inserito nel programma (anche perché ho aggiunto a più riprese nuove posizioni) e, per esempio, in una partita mi sono confuso e ho giocato una mossa che non c'entrava niente (perché appartenente alla cerchia sempre più ristretta di quelle suggerite dal calcolatore ma di cui mi sfugge ancora la logica e che quindi conosco a "pappagallo") ma già adesso sono al 95% e gli errori più frequenti sono mosse equivalenti che magari ho invertito fra loro...

Conclusione: io sto migliorando, o meglio, sto tornando in forma ma il dodicenne mi sembra che migliori più di me! Temo che, nonostante i miei sforzi, fra due massimo tre mesi inizierà a battermi con regolarità: comunque sarebbe una piccola soddisfazione averlo aiutato nella sua crescita di scacchista. Se ne avrò la possibilità voglio provare ad andare a un circolo di scacchi per fare qualche partita dal vivo: anche solo per curiosità.

martedì 23 aprile 2024

14. Un bavaglio saporito

14. Un bavaglio saporito

Premetto subito che questa puntata è uno di quei famosi gradini che non tutti i lettori di questo romanzo vorranno salire. Come spiegai a suo tempo ho cercato di dare al romanzo una sorta di crescendo perverso che non tutti, sebbene sia un'opera di fantasia paradossale, saranno disposti a seguire: semplicemente non lo troveranno divertente nè tantomeno erotico. Che dire? Sì, fate bene a non proseguire oltre la lettura: questo racconto vuole solo divertire e non ha nulla di più profondo da insegnare o da dire quindi, se vi accorgete che non vi piace più, fate bene a interromperne immediatamente la lettura.

Comunque passando alla trama....

La scena continua in casa Buzzurro e si svela l'identità del personaggio che piomba improvvisamente nella camera di Baccabriciola. A dire il vero ci sono anche un paio di salti alla sala riunioni dello SHITS ma sono troppo brevi per farci dei pezzi appositi...

Se qualcuno avesse avuto dubbi sulla natura del rapporto fra Baccabriciola e il suo confessore, del resto i pensieri della ragazza sembrano alquanto confusi anche riguardo il sacerdote e il suo ruolo di guida, qui vengono sciolti.

Il salto nella sala riunione dello SHITS mi pare piuttosto divertente. Carino il riferimento ai vaccini (dovrebbe essere il secondo e di sicuro non è l'ultimo). Non anticipo niente per non sciupare le battute: diciamo solo che il colonnello crede a vampiri e lupi mannari mentre i no-vax no...

Mi chiedo se si capisca il riferimento sall'acqua santa usata da don Luke per purificare Baccabriciola.

Il finale incorpora il famoso gradino di cui ho scritto nella premessa: si mostrano poi altre caratteristiche di Strabuccinator T-799+ che non erano forse state sufficientemente approfondite: in particolare Strabuccinator non è solo una fabbrica ambulante di droghe chimiche ma è anche resistente alle ferite e fortissimo!

lunedì 22 aprile 2024

Il QG

In questo commento del solito UUiC si accenna a una "cultura" elitaria i cui depositari si considerano moralmente superiori al resto della popolazione.

Nella mia Epitome ho un capitolo dove ipotizzo la possibile esistenza di un'oligarchia globale che influenzi pesantemente i governi occidentali: in uno dei sottocapitoli ([E] 23.5, "Obiettivi, volontà e capacità") ne desumo alcune ipotetiche caratteristiche. La mia conclusione è che i membri di tale oligarchia sopravvalutino le proprie capacità ovvero che si considerino molto più intelligenti e capaci di quanto in realtà non siano. Che nascondino poi la loro arroganza e avidità dietro il facile paravento del sapere cosa sia meglio per l'umanità e, di conseguenza, guidandola paternalisticamente, talvolta con le buone e sempre più spesso con le cattive, verso comportamenti o strutture sociali che ritengono migliori.
In verità credo che UUiC avesse in mente un gruppo sociale diverso nel suo commento: non (o non solo) i pochissimi che nella mia ipotesi controllano il mondo occidentale ma tutta quell'ampia fascia sociale, forse maggioritaria, che è da questi condizionata e acquiesciente. Non importa: l'importante è aver notato il senso di superiorità.

Ieri nel pezzo Buone persone, cattive leggi ho presentato un'intervista a un ex giornalista, ora attivista, australiano. Nella seconda parte del video accenna al fatto che secondo lui i potenti del mondo non hanno cospirato insieme ma, per varie ragioni, hanno avuto dei comportamenti analoghi: la loro caratteristica comune è quella di sentirsi superiori al resto della popolazione e di sapere quindi, meglio dei propri simili, cosa sia il bene per l'umanità. Agiscono male credendo, o illudendosi, di realizzare un bene superiore.
Un'altra variante della solita zolfa.

Ecco un frammento del sottocapitolo [E] 23.5:
"Le capacità: trovo la teoria della stupidità di Cipolla molto verosimile e, in particolare, sospetto che l’intelligenza media dei membri dell’oligarchia globale, a parte pochi elementi, sarebbe sostanzialmente nella media o poco più. Temo quindi che queste persone sopravvaluterebbero fortemente le proprie capacità e che non si renderebbero conto di essere vittima della miopia data dalla loro ricchezza. Anzi il denaro di cui abbondano gli farebbe probabilmente credere di essere migliori, e non semplicemente più fortunati, di chi ha solo le briciole.
Questo farebbe sì che le loro eventuali decisioni, anche se fossero in buona fede e magari ispirate da un paternalistico desiderio di “guidare” l’umanità, difficilmente sarebbero particolarmente buone. Non solo quindi le loro decisioni su come influenzare la società sarebbero illegittime e immorali ma, molto probabilmente, pure sbagliate e non in grado di raggiungere gli scopi prefissi."

Riassumiamo:
KGB: fascia di popolazione stretta, coordinata, con hybris.
Australiano: fascia di popolazione stretta, non coordinata, con hybris.
UUiC: fascia di popolazione larga, con hybris.

Ma a cosa è dovuto questo hybris? Cosa determina la loro sensazione di superiorità? Sì, sicuramente la ricchezza dell'oligarchia ne potrebbe offuscare l'obiettività: per essi diviene facile confondere la fortuna col merito. Ma non credo che questo spieghi tutto.
Ecco che qui entra in gioco quello che ho chiamato il QG, ovvero il "Quoziente Geopolitico"! Il nome è decisamente improvvisato e, probabilmente, non completamente corretto: quello che intendo con QG è la comprensione di "come va il mondo". Chi comanda veramente, come funziona la politica, quali sono gli interessi in gioco, le tendenze sociali, chi spinge verso cosa e perché etc.
Conoscenze condivise dall'ipotetica oligarchia, che io nella mia terminologia chiamerei epomiti locali ([E] 6.3), che le danno una comprensione del mondo molto diversa da quella dell'uomo comune che, al contrario di questi, vive nella sicurezza di multiple illusioni o miti: la democrazia, il potere del popolo, il governo che fa gli interessi della popolazione, talvolta nazionalismo, fanatismo religioso e non, il cui scopo è quello di offuscare l'obiettività e la razionalità della gente comune.

Questi epomiti locali, combinati con altri elementi (come la ricchezza, le esperienze educative comuni), possono essere sufficientemente forti per dare al gruppo una propria identità. Possono cioè diventare dei tautomiti ([E] 3.1) che sono lo scheletro su cui sarebbe costruita la microsocietà ([E] 22.1 e 23.6) dell'oligarchia globale.

Se consideriamo infatti questo ipotetico QG vediamo che l'intelligenza e l'istruzione sono fondamentalmente irrilevanti e che sell'uomo comune ha un QG di 100 allora il membro dell'oligarchia globale avrebbe un 200 o 300: ecco quindi perché, considerandosi inconsapevolmente col metro del QG, i membri dell'oligarchia si sentirebbero così superiori all'uomo comune.

Conclusione: PUBBLICITA' La semplice lettura della mia Epitome porta il QG ha i massimi livelli possibili!

domenica 21 aprile 2024

Buone persone, cattive leggi

Come al solito avrei da scrivere su diversi argomenti:
1. Jung e Strabuccinator: una strana relazione che solo io, probabilmento, vi vedo.
2. Un aggiornamento su Rawls: sto andando avanti ma...
3. Sono quasi di un capitolo in ritardo su Hobsbawm: non particolarmente interessante ma comunque valido.
4. Libri minori, per esempio, "Gods of Pagania"... magari ci scriverò un corto se ne avrò voglia.

Invece oggi voglio scrivereun pezzo impegnativo e relativamente faticoso: voglio commentare dettagliatamente un video che avevo iniziato a vedere pochi giorni fa. Lo ascoltavo mentre facevo altro, senza troppe aspettative, ma poi mi sono accorto che era invece molto interessante. Siccome si parla anche di concetti che non conosco penso che mi sarà utile scriverne per riuscire a memorizzarli e farli miei.

Il video in questione è: Good people
E' un'intervista del Dr. Campbell a un tizio australiano che non avevo mai visto prima: l'aspetto palestrato non mi ispirava molto ma, come detto, ascoltandolo ho rapidamente cambiato opinione.

Il tizio ha scritto un libro intitolato "Good people break bad laws": la premessa mi attira molto. Siamo infatti tutti d'accordo nel giudicare meritevole, se non eroico, che durante la seconda guerra mondiale non rispettava le leggi discriminatorie; in generale chi, insomma, non si lasciò trasportare dalla follia del proprio tempo contrariamente alla maggioranza coeva. E' un caso del paradosso dell'epoca ([E] 6): è facile giudicare il passato dalla prospettiva del presente ma ci riesce quasi impossibile distaccarci sufficientemente dal presente per riuscire a giudicarlo oggettivamente.
L'autore presenta quindi dei criteri utili a stabilire se e quando sia giusto infrangere delle leggi ritenute errate. Inutile dire che il suo approccio ricorda molto quello di Rawls sullo stesso argomento (v. Disobbedienza civile) ma va al concreto ed è decisamente pratico.
Come riconoscere una legge cattiva:
1. Verifica utilitaristica.
E
2. Verifica dei principi.
Entrambe devono essere verificate affincé sia moralmente corretto infrangere tale legge.
Il punto 1 equivale a chiedersi: "Obbedire a tale legge è più dannoso che disobbedirgli?"
Il punto 2 equivale a chiedersi: "Il governo aveva l'autorità per imporre tale legge?"

Il punto 1, nonostante la sua vaghezza e indeterminazione, è comunque piuttosto chiaro nel suo senso generico: l'utilitarismo ricerca il massimo bene per il maggior numero di persone, se una legge non raggiunge tale scopo allora è sbagliata dal punto di vista utilitaristico.
Il punto 2 è invece più interessante. Un governo non è libero di fare quello che vuole: le sue leggi devono rispettare la costituzione. Ma più in generale devono, o meglio dovrbbero, rispettare la legge naturale. Il governo politico, qualunque sia la sua forma, deve rendere conto alla popolazione delle proprie decisioni. Vari meccanismi dovrebbero garantirlo ma nel mondo moderno (come anch'io insisto nella mia Epitome) si osserva che sempre più spesso questi falliscono.
L'autore, che evidentemente non è un filosofo (verificherò) molto formale, afferma quindi che ci deve essere un punto oltre il quale il potere politico non può andare e, se lo fa, il cittadino ha non il diritto ma il dovere di disobbedire.
Questo confine lo pone quando il governo non ha motivi valdi e certi che giustifichino l'imposizione di una certa legge: molto più elegantemente Rawls affermava che i motivi per limitare le libertà personali devono essere certi e non ipotesi. Ma il concetto mi pare sia lo stesso.

L'autore racconta poi la sua esperienza in Australia dove si oppose alla quarantena quando divenne chiaro che sia il punto 1 che il 2 non erano soddisfatti. Oltretutto va ricordato che all'epoca della quarantena durissima in Australia non si erano ancora registrati casi di COVID-19!

In Australia, ma mi pare che lo stesso si sia verificato nel resto dell'occidente, vi fu un conflitto fra gli esperti del governo e gli esperti indipendenti (spesso proprio per questo censurati). Per l'autore proprio l'essere esperti del governo indica che devono aver superato un'approvazione politica che, almeno in parte, li rende subordinata agli interessi (politici) che rappresentano. Gli interessi di un politico sono quelli di ottenere sempre maggior visibilità e credibilità presso gli elettori: e a questo scopo ultimo gli esperti del governo si devono piegare.

Fin qui niente di straordinariamente nuovo ma per spiegare il rapporto fra esperti e politici l'autore introduce un concetto molto interessante: il "riflesso del fare qualcosa" che, credo, prima o poi e non so in quale forma finirà nella mie Epitome!
Quando si presenta un problema riconosciuto dai media e dall'opinione pubblica al politico conviene sempre intervenire facendo qualcosa, al contrario aspettare l'evolvere della situazione può essere politicamente pericoloso.
Vediamo perché: se il politico interviene e poi il problema non era realmente tale potrà dire che è stato così grazie al suo intervento; se invece il problema si rivela essere serio allora potrà dire che sarebbe stato ancora peggio se non fosse intervenuto. Al contrario se il politico decide di aspettare e il problema si sgonfia da solo nessuno gli darà il merito di non aver preso decisioni affrettate; ancora peggio se il problema si dimostra essere davvero grave visto che potrebbe segnare la fine del politico che non ha fatto niente per prevenire il disastro.
In altre parole se il politico si attiva per risolvere un problema ci sarà sempre una narrativa, indipendentemente dalla bontà delle sue decisioni, che o lo scagiona o addirittura lo premia.
Ecco, in questo contesto, il ruolo degli esperti del governo è quello di corroborare la narrativa secondo la quale le decisioni prese dal politico sono state le migliori possibili: se vi è stato un disastro queste avranno evitato un disastro maggiori e, se tutto si è risolto bene allora è stato merito del politico.
Questo è il compito degli esperti e, per raggiungerlo, piegheranno risultati scientifici e zittiranno chi la pensa diversamente.

E questi sono i primi 19 minuti del video: più o meno dove ero arrivato pochi giorni fa!
Siccome ho già scritto abbastanza mi interrompo qui ma voglio scoprire cosa aggiunge nella rimanente ora buona di intervista!

Conclusione: Quando? Bo... con il portatile mi trovo malissimo a scrivere e, come se non bastasse, avrei da scrivre su tanti altri argomenti, Probabilmente concluderò l'ascolto facendo altro e giudicherò così se vale la pena scriverci sopra un altro pezzo.

venerdì 19 aprile 2024

Sovrappopolazione e dittatura

Allora avrei da scriverse su 4 argomenti:
1. Contro contro attacco israeliano.
2. Video ITALIANO su ideologia woke
3. Ritorno al Mondo nuovo
4. Scacchi

Su 1 avrei da dire proprio: mi aspettavo di più, magari questa è solo una finta, forse gli USA hanno rifiutato effettivamente l'aiuto e Tel Aviv pensava comunque di colpire qualcosa con i propri droni, onestamente non saprei dire.... Speriamo comunque che non ci siano nuovi attacchi né da parte israeliana né iraniana...
Su 4 avrei da scrivere un pezzo leggero divertente ma lo rimanderò.
Il video italiano, su cui di solito ho pregiudizi di provincialità, presentava effettivamente un paio di concetti interessanti: ma per scrivere un pezzo per bene dovrei riguardarlo e adesso non ne ho voglia.

Rimane quindi il punto 3. Ho finito di leggere "Il mondo nuovo" di Aldous Huxley (scritto nel 1931) ma nello stesso volume è presente anche una specie di saggio, intitolato "Ritorno al mondo nuovo" (1959), in cui lo stesso autore mette nero su bianco le sue previsioni per il futuro rispetto anche a cosa aveva scritto nel 1931 e a "1984" di Orwell del 1949.

Della differenza fra le distopie "Il mondo nuovo" e "1984" ho già scritto in Un libro nuovo ma qual è il giudizio di Huxley a un quarto di secolo di distanza dalla sua opera?

Il giudizio di Huxley è negativo: ambientava il "Mondo nuovo" a circa 6-7 secoli dal XX secolo ma già nel 1959 si rese conto che la distopia era molto più vicina.

Tende a liquidare "1984" perché ispirato allo stalinismo (e Stalin, mi pare, morì nel 1953 con conseguente "rilassamento" della dittatura sovietica). Soprattutto per Huxly la repressione è meno efficiente rispetto alla persuasione. Persuasione intesa come manipolazione della popolazione affincé segua ledirettive de potere.
Huxley non aveva compreso che Orwell aveva intuito meglio di lui gli effetti dei progressi tecnologici e, in particolare, le possibilità di una sorveglianza continua.

Nella realtà, secondo me, ci stiamo indirizzando verso una dittatura che ha elementi di entrambe le distopie.
La forza di persuasione dei media è usata per manipolare la maggiornza della popolazione a essere, se non favorevole, almeno acquiesciente verso le decisioni del potere. Contemporaneament si ha anche il potere di sorveglianza dato dalla tecnolagia e dal controllo continuo di quello che viene fatto/sctritto sui nostri calcolatori e telefonini. Accoppiando queste possibilità alle capacita delle intelligenze artificali è facile prevederne il potenziale repressivo.

Scrive Huxley: "Certo in Occidente gli uomini e le donne, singolarmente, godono di una vasta dose di libertà. Ma anche nei paesi a tradizione di governo democratico, la libertà, e persino il desiderio di essa, paiono in declino." (*1)
Colpisce l'accenno al declino del desiderio di libertà. Credo che il mio Catone (l'Anonimo che non perde occasione di criticare molto sonoramente alcuni miei pezzi) abbia ragione: occorre istruire alla libertà, altrimenti essa non è apprezzata e la si inizia a desiderare solo quando è scomparsa. E' il pericolo, molto umano, di dare per scontato ciò che si ha: per esempio la salute o la giovinezza.

"Frattanto forze impersonmali, da noi incontrollabili, paiono spingerci tutti nella direzione dell'incubo del Mondo nuovo: una spinta impersonale che i rappresentanti delle organizzazioni politiche e commerciali consapevolmente accelerano. Esse hanno perfezionato nuove tecniche per manipolare, nell'interesse di una minoranza, i pensieri e i sentimenti delle masse." (*2)
C'è da aggiungere qualcosa?

Secondo Huxley il motivo di questa improvvisa accelerazione verso il controllo e la manipolazione sociale è un effetto indiretto della sovrappopolazione. Nel 1959 la popolazione mondiale è di circa 2 miliardi ma l'autore la prevede, abbastanza accuratamente, a circa 5 miliardi in poco meno di 50 anni. L'esplosione della popolazione porta con sé povertà, questo costringe il potere a divenire più autoritario per imporre la pace sociale e, contemporaneamente, l'eccesso di potere accende la brama di sempre maggior potere. Questo è, in breve, per Huxley il circolo vizioso che porterà alla dittatura.
Come sapete io la penso un po' diversamente o, meglio, ragionandoci a oltre 50 anni di distanza ho in mente una prospettiva più ampia...

Il capitolo termina con questa ammonizione: "Ma la libertà, come tutti sappiamo, non fiorisce in un paese che sta sempre sul piede di guerra, o che si prepara a combattere. Una crisi permanente giustifica il controllo su tutto e su tutti, da parte del governo centrale." (*3)
Vero, verissimo: l'abbiamo osservato durante la gestione scellerata della pandemia e, temo, lo vedremo sotto la guida dei guerrafondai della UE che ci hanno avvisato che "dobbiamo prepararci alla guerra" (che tanto loro non combatteranno ma da cui si arricchiranno).
Niente di nuovo poi: per esempio Thomas Paine: "La necessità immediata rende facili molte decisioni che però, se prolungate nel tempo, degenererebbero in oppressione. La convenienza e il diritto sono cose differenti."

Conclusione: credo che questi capitoli finali saranno molto interessanti. Già mi sono appuntato molte potenziali epigrafi!

Nota (*1): tratto da "Il mondo nuovo" di Aldous Huxley, (E.) Mondadori, 2023, trad. Lorenzo Gigli e Luciano Bianciardi, pag. 252.
Nota (*2): ibidem pag. 254.
Nota (*3): ibidem pag. 261.

13. Il fallo prodigo

13. Il fallo prodigo

Stavolta la scena descrive l'azione in casa Buzzurro. Baccabriciola e Strabuccinator hanno il loro primo contatto... ehm.... fisico...
Continuo comunque ad approfondire la figura di Baccabriciola e il suo rapporto fortemente ambivalente col sesso: beh, diciamola tutta: Baccabriciola usa e capisce la religione come giustificazione per cedere alla propria natura sensuale. I precetti di castità e continenza cristiani li ha appresi solo molto superficialmente: probabilmente qualche responsabilità la ha anche il suo consigliere spirituale don Luke, come si è potuto intuire un paio di puntate fa.

L'accenno al pollo fritto che salta fuori dalla padella deriva da un aneddoto che mi raccontò una mia amica e che io per sfida decisi di inserire in Strabuccinator.
Come si può facilmente capire le varie citazioni bibliche di Baccabriciola sono reali solo nel mondo immagginario in cui si svolge il romanzo. Con però un'eccezione...

Dopo il riferimento a Biden ecco un riferimento a Macron: puro colore senza scopi politici...

A proposito di riferimenti qua e là si trovano accenni alle presunte debolezze delle donne: qunado imparo qualche vocabolo spesso mi rimangono impresse gli esempi, magari di autori medioevali, che riguardano le donne. Li trovo divertenti giudicandoli estremamente superati e maschilisti e così mi rimangono in mente. Qui nel racconto li rielaboro e propongo con parole mie perché nella loro eccessivita e nei loro vieti stereotipi mi sembrano buffi.
Esempio (frasi rimastemi impresse dalle definizioni Treccani):
garrulo -> donne sono garrule e fallaci
labile -> donne labili a cedere al vizio

Voto FE: 6/10 (dopotutto siamo solo ai preliminari...)

giovedì 18 aprile 2024

Furbi vivi e soldati morti

Secondo me stanotteo domani mattina sarà il momento più probabile per un attacco israeliano all'Iran secondo la vecchia teoria secondo la quale se i mercati hanno il fine settimana per assorbire l'impatto emotivo di una notizia reagiscono con meno panico. Comunque temo che il panico verrà comunque perché le cose non andranno come sperato da Israele e un eventuale coinvolgimento statunitense farà solo peggiorare la situazione.
Speriamo quindi che dopo la "vittoria" militare Tel Aviv si accontenti delle "sanzioni" economiche.

Lentamente anche i media occidentali iniziano ad ammettere che la situazione militare dell'Ucraina è in profonda difficoltà. Qua e là si parla di possibile sconfitta già nel 2024.Soprattutto si inizia a spiegare il tutto con le ragioni che proponevo già a dicembre (v. per esempio Miliardi per nulla) ovvero che senza uomini e armi non si combatte, non importa cosa c'è scritto sugli assegni di Washington.
La domanda diviene quindi solo quando crollerà Kiev?
Probabilmente quando la Russia inizierà la sua offensiva, si dice a inizio estate.
Per questo c'è la corsa a spartirsi il "bottino" negli USA ancora si devono approvare i 60 miliardi circa di aiuti a Kiev (di cui i 2/3 rimarranno comunque negli USA per la produzione di nuove armi che saranno pronte nei prossimi anni) ma soprattutto in Europa si vogliono rubare i 300 miliardi di proprietà russa: peccato che questo comporterà il crollo della fiducia degli investitori nella finanza europea. Ma ai politici che gliene frega: sicuramente loro hanno già in saccoccia eventuali compensazioni e sinecure.

Ma in realtà oggi volevo scrivere dell'animo umano. Nel 2022 i volontari stranieri in Ucraina erano circa 20.000-30.000, oggi 1.000 forse 2.000 (e questo la dice lunga sull'andamento reale della guerra). Ma la cosa affascinante è che questi "sopravvissuti" si trovano bene: nonostante siano consapevoli di poter morire il giorno dopo sono felici.
Il mio punto è che l'evoluzione umana non si è fermata ma sta continuando. Ormai non ci sono più tribù o città indipendenti ma solo stati sempre più grandi dove l'individuo è solo un piccolo ingranaggio con un potere decisionale solo simbolico e talvolta neppure quello. I valori istintivi dell'uomo stanno cambiando: meno indipendenza e più acquiescienza. Obbedire senza discutere è più utile che protestare per giustizia e libertà: del resto per una protesta che ha successo altre 10 o magari 20 falliscono. Viene premiata l'astuzia di chi riesce a sfruttare a proprio vantaggio la società, non chi è disposto a servirla o, addirittura, a sacrificarsi per essa. Già in mille anni vi può essere un'evoluzione genetica percepibile e ormai e da almeno un paio di millenni che le società sono sempre più complesse e articolate.
I politici stanno al vertice e riassumono quindi in sé le peggiori caratteristiche dell'uomo nuovo, sono loro che riescono a trarre il massimo vantaggio dalle cervellotiche e inefficienti istituzioni pubbliche. I soldati sono forse all'estremo opposto, soprattutto quelli che combattano per la fazione perdente. In mezzo vi sono tutte le sfumature dell'umanità. Omero fu, forse, il primo a segnalare l'uomo nuovo. Il suo Ulisse non è l'eroe tipico che rispetta principi e tradizioni ma piuttosto sfrutta la propria intelligenza per avvantaggiarsi delle situazioni anche a costo di piegare la morale del tempo e offendere qualche divinità: il fine giustifica il mezzo per Ulisse. Ormai il mondo è governato da tanti Ulisse che però non hanno né l'intelligenza né il coraggio dell'eroe omerico ma solo la sua cinica furbizia; in più, o meglio in meno, hanno anche la mancanza di una sincera morale e il rifiuto di ogni responsabilità.

Conclusione: avrei anche altro da scrivere ma non voglio divagare troppo e spezzare l'esile filo conduttore militare che tiene insieme queste mie considerazioni.

lunedì 15 aprile 2024

Un libro nuovo

Esperimento...
Siccome ho un portatile perché usarlo nel reltivo buio di casa invece del giardino? Almeno qui vedo i tasti...
Beh, qualche errore lo faccio comunque perché è una tastiera italiana e i tasti sono "strani". E poi di luce ce n'è un po' troppa e lo schermo non è leggibilissimo. Poi la sdraio è comoda per leggere ma non per scrivere. Comunque è un esperimento che vale la pena fare.

Oggi voglio scrivere di un libro: avrei da commentare Rawls, Jung e soprattutto Hobsbawm ma voglio invece cambiare. Non ricordo se avevo scritto che ho iniziato a leggere "Il mondo nuovo" di Huxley. Non ricordo dove ne avevo sentito parlare ma lo comprai l'anno scorso, poi qualche mese fa lo trovai menzionato anche da Rogers. Così, appena ho potuto, ho deciso di provare a leggerlo.

Per chi non lo conoscesse "Il mondo nuovo" fu scritto nel 1932 (ora la mia edizione è aggiornata al 1946: non so cosa abbia di diverso, forse la prefazione) e, come spiega benissimo Rogers, è l'altra faccia della distopia orwelliana di "1984". Orwell aveva pensato un mondo in cui tecnologia e psicologia sono usate per opprimere l'uomo: il fine iu (Bisba mi è saltata sopra la tastiera: in casa non sarebbe successo!) è di per sé malvagio. Nella distopia di Huxley invece tecnologia e psicologia sono usate per un fine "buono" ovvero rendere l'uomo felice. Ma sempre di manipolazione si tratta e, alla fine, anche questo mondo dove tutti sono artificialmente felici (si usa e si abusa di una droga che non dà effetti collaterali) non è un'utopia ma una vera e propria distopia (*1).

La costruzione del romanzo è molto più rilassata che in "1984" o anche della "fattoria degli animali" sebbene già dai primi capitoli venga inquadrata immediatamente l'atmosfera di felicità superficiale e artificiale condivisa dalla stragrande maggioranza della popolazione.

Non entro nei dettagli ma la società è divisa in caste con migliaia di gemelli tutti uguali. Le caste più basse sono rese artificialmente più stupide durante lo sviluppo embrionale e le vengono assegnate i compiti più semplici, monotoni e ripetitivi. A fine giornata di lavoro ricevono la loro droga e sono felici fino al giorno dopo. Le caste più alte hanno via via compiti più impegnativi e creativi. GLi "alfa" sono la casta più alta e sono i dirigenti del pianeta. In poche aree del pianeta vivono poi i "selvaggi" che vivono ancora come le popolazioni povere del XX secolo. Uno di questi selvaggi viene poi introdotto nella civiltà avanzatissima del resto del mondo ma si rende rapidamente conto che, a parte qualche beneficio dato dalla tecnologia, la felicità della popolazion è solo apparente.
Il Selvaggio viene poi introdotto (nel capitolo XVI), insieme ai due alfa che lo gestiscono (uno suo reale amico e un altro che invece cerca di sfruttarlo per la notorietà che porta) a uno dei governatori mondiali un alfa++.
§ E questo capitolo è decisamente il più interessante perché il governatore mondiale svela come "funziona" il mondo. Spiega che il Selvaggio ha ragione, che la felicità della società è artificiale, che si è dovuto scegliere fra libertà e felicità e si è scelto la seconda.
Ma fatemi citare qualche passaggio...

"Adesso il mondo è stabile. La gente è felice; ottiene ciò che vuole, e non vuole mai ciò che non può ottenere. Sta bene; è al sicuro; non è mai malata; non ha paura della morte; è serenamente ignorante della passione e della vecchiaia; non è ingombrata né da padri né da madri; non ha spose, figli o amanti che procurino loro emozioni violente; è condizionata in tal modo che praticamente non può fare a meno di comportarsi come si deve. E se per caso qualche cosa non va, c'è il soma..." (*2)
L'annulammento dei generi sessuali, sebbene idea non menzionata nel romanzo, non ci stonerebbe per niente. Oltretutto anche i bambini sono presto introdotti alla sessualità...

"Un uomo travasato in Alfa, condizionato in Alfa, diventerebbe pazzo se dovesse fare il lavoro di un Epsilon semiaborto; diventerebbe pazzo, o si metterebbe a demolire ogni cosa. [...] Soltanto da un Epsilon ci si può attendere che faccia dei sacrifici da Epsilon, per la buona ragioneche per lui non ci sono sacrifici: sono la linea di minor resistenza." (*3)
Cioè le caste più basse fanno i lavori peggiori ma sono condizionate a trovarli soddisfacenti, a non desiderare altro e, male male, a drogarsi un po'... Qui, ma in verità in tutto il romanzo, riecheggia il "non avrete nulla ma sarete felici" di Schwab, che evidentemente si crede un alfa++...

"Noi non vogliamo cambiare. Ogni cambiamento è una minaccia alla nostra stabilità. [...] Ogni scoperta nel campo della scienza pura è sovversiva in potenza; anche la scienza deve talvolta esser trattata come un possibile nemico. [...] La scienza è pericolosa; noi dobbiamo tenerla con la massima cura incatenata e con tanto di museruola." (*4)
E infatti anche questo sta avvenendo: si è preso il controllo dell'istruzione e delle università: solo le teorie gradite sono ammesse, il resto è censurato.

"Si continuava a parlare della verità e della bellezza come se fossero dei beni sovrani. Fino all'epoca della guerra dei Nove Anni. Questa li obbligò a cambiare tono, ve lo dico io. [...] Fu allora che la scienza iniziò a essere controllata, dopo la guerra dei Nove Anni. La gente era disposta a lascia controllare anche i suoi appetiti. Tutto, pur di vivere tranquilli. Questo non è stato un bene per la verità, d'accordo, ma è stato eccellente per la felicità. Non si può avere nulla per nulla. La felicità bisogna pagarla." (*5)
Pagarla con la menzogna, con la manipolazione. Anche qui l'emergenza diviene un'opportunità: vi ricorda qualcosa?

Da qualche parte nel capitolo si spiega che ci sono sempre una minoranza di persone troppo intelligenti che non si adattano: fortunatamente ci sono tante isole e anche queste vengono mandae a vivere là tutte insieme dove trovano persone a loro simili e, alla fine, sono contente anche loro. E per fortuna ci sono così tante isole altrimenti andrebbero eliminati!

Anche l'alfa++ che conosce la verità del suo mondo non è felice ma per senso del dovere e responsabilità ha deciso di sacrificarsi per gestire il bene del resto della popolazione. Come crede di fare anche il nostro amato Schwab e qualche miliardario troppo filantropo.

Conclusione: sono stato pinzato da qualcosa a un piede! Una zanzara? Bo, di solito qui da me arrivano solo a luglio ma col fatto che l'inverno è stato particolarmente mite magari questa è sopravvissuta qui nel bosco. Oppure è stato un altro insetto...

Nota (*1): per la cronaca secondo Rogers la psicologia, o meglio la possibilità di plasmare l'uomo, sarebbe dovuta essere usata per renderlo più maturo e responssabile in maniera che fosse capace di prendere le migliori decisioni per se stesso e per la propria crescita psicologica e spirituale. Ovviamente il potere ha scelto la manipolazione della società che massimizzasse l'ubbidienza e l'istinto di gregge...
Nota (*2): tratto da "Il mondo nuovo" di Aldous Huxley, (E.) Mondadori, 2023, trad. Lorenzo Gigli e Luciano Bianciardi, pag. 199.
Nota (*3): ibidem, pag. 201.
Nota (*4): ibidem, pag. 203.
Nota (*5): ibidem, pag. 206.

domenica 14 aprile 2024

Attacco a Israele e varie

Vedo che oggi dovrei pubblicare una nuova puntata di Strabuccinator ma non avendo qui con me l'archivio non lo posso fare! Recupererò tornato da mio padre fra un paio di settimane...
Ah! non ho neppure l'archivio con le vignette che uso per evidenziare l'argomento del pezzo: Le aggiungerò quando potrò.

Di seguito gli appunti che avevo preso stamani sull'attacco iraniano di ieri più varie altre...

- Ritorsione iraniana (9:35 14/4)
Il mio commento precedente è stato piuttosto azzeccato come tempistica...
Vediamo di riepilogare quello che si è capito:
1. Il lancio di missili iraniano è stato in risposta all'attacco senza precedenti al consolato iraniano in Siria. Non è stato "non provocato" ma è arrivato in precisa risposta a n'azione israeliana. Secondo Trheran è pure legalmente giustificato.
2. Da un punto di vista militare è stata una sequenza di ondate di droni, missili ballistici e da crociera. Lo scopo era quello di saturare ed esaurire le cqpacità della difesa aerea israeliana.
3. Alla difesa di Israele hanno contribuito gli USA dalle basi in Iraq e la Giordania (la vedo brutta per il suo re). Sembra che anche aerei francesi e inglesi abbiano contribuito ad abbattere i droni.
4. Notizie incerte sugli hezbollah: secondo alcune fonti avrebbero partecipato massicciamente all'attaco, per altre no, Ne sapremo di più nei prossimi giorni.
5. Che successo ha avuto l'attacco? Difficile avere notizie certe: sicuramente alcuni missili hanno rggiunto i loro obiettivi e, come previsto, la maggior parte è stata abbattuta. Ma l'Iran NON voleva danneggiare troppo Israele ma piuttosto dimostrare che avrebbe la capacità di farlo. Credo che Teheran speri di poter evitare la guerra ma io la vedo difficile in tal senso. Secondo alcune fonti sarebbero stati colèpiti anche impianti della difesa aerea israeliana rendendola quindi meno capace di rispondere a eventuali nuovi attacchi nei prossimi giorni. Questo sarebbe molto importante per frenare una comunque nuova escalation del conflitto. Sembra che siano state colpite anche fattorie dei coloni illegali israeliani nei territori occupati. Le fonti militari israeliani dicono di aver abbattuto il 99% degli attacchi. Sicuramente percentuale eccessiva dato che se fra missili e droni si parlava di un 300 di questi e che ci sono video di almeno una decina di esplosioni. Forse è più realistico un 95%. Scondo i militari iraniani invece l'attacco ha avuto più successo del previsto.
6. Per l'omino verde di Kiev significa niente Patriot.
7. I servi del G7, su input di Washington, convocati dalla Meloni (che ha la presidenza del G7) per oggi. Vedremo che cazzata hanno in mente i badanti di Biden.
8. La Cina ha giustificato l'attacco di Israele. Ma aspetto ulteriori informazioni in merito. Nessuna notizia dalla Russia (ma non le ho ancora cercate).
9. Per le prossime ore. Gli USAe Israele di sicuro dovranno fare baubau per dimostrare che comandano loro in Medio Oriente. Ma il livello di risposta dipenderà dai danni subiti da Israele alle proprie installazioni militari: la mia sensazione è che avranno bisogno di qualche tempo per ripristinare le proprie difese: quindi prometteranno vendetta ma senza agire subito. Più difficile prevedere la risposta dei dementi: un attacco USA con missili da crociera mi pare probabile. A questo seguirebbe ritorsione iraniana su basi USA nella regione e da lì si passerebbe alla guerra fra USA e Iran che era nei piani di Tel Aviv fin dall'attacco all'ambasciata. Oppure potrebbe prevalere il buon senso e la rispista americana limitarsi a nuove sanzioni (inutili dato che Teheran ha ormai il supporto di Cina e Russia).
10. Per Teheran, se Israele o altri (USA) non rispondono, la questione è finita qui. Questo a conferma che l'Iran non vuole la guerra e non ha voluto danneggiare Israele più di tanto. Oltretutto hanno dato la notizia dell'attacco in diretta e, quindi, il massimo preavviso per difendersi a Israele. 11. Ancora non ho notizie dalle mie solite fonti ma di sicuro in giornata avrò informazioni più accurate.

- Il giuoco delle perle
Ieri ho finito il racconto principale del romanzo: 30 secondi di risate. Non credo che fosse la reazione cercata da Hesse. Hesse decisamente non è un INTP. Poi ci sono dei racconti più brevi col protagonista che porta sempre lo stesso nome: suppongo che siano collegati insieme e che, magari, daranno un senso al tutto.

- ANSA
Ho dato un'occhiata ai video pubblicati da Ansa.it e in questi l'efficacia del sistema anti missile israeliano è del 100%! Dove sono i video dei missili che arrivano a terra? Ma in Italia non c'è propaganda, no assolutamente.

- Orsini
Finalmente ho guardato un video del famigerato Orsini: un biondino magro e nervoso un po' fuori ruolo nella parte di difensore della pura informazione contro la propaganda. Comunque l'ho sentito sull'attacco iraniano a Israele. Secondo lui l'attacco sarebbe stato addirittura concordato in anticipo sia con Israele che USA. Non fornisce fonti né spiega se questa sia una sua ipotesi personale o no. A me personalmente non pare credibile. Poi è molto concentrato sulla politica italiana che io invece considero totalmente irrilevante. Ce l'aveva con Tajani (che suppongo sia il successore di Berlusconi in Forza Italia) e tale Crosetto che ho già sentiito di nome ma non so bene cosa sia...
Anche i media "italiani" sono corrotti e fanno solo propaganda nelle questioni di geopolitica. Sbaliato: tutta la stampa occidentale fa così.
Su la guerra in Ucraina non ha detto niente di originale: è in ritardo di un paio di giorni sulle "mie" fonti.

- Israele-Iran (13:15 14/4)
Ancora le mie fonti non hanno pubblicato niente (fra un'oretta dovrebbe esserci una diretta su "The new Atlas" di Berletic con un ospite buono: sicuramente uscirà fuori qualcosa di interessante). L'unica informazione nuova che ho raccolto è che gli USA sembrano aver comunicato a Isarele che non appoggeranno un attacco israeliano diretto in Iran perché vogiono evitare che la situazione precipiti ulteriormente. Qui secondo me conterebbe un presidente USA credibile, che mantine (e sa!) quello che dice: sfortunatamente, al di là della stampa occidentale, in tutto il mondo si sa che non è Biden che comanda ma i suoi badanti: per questo anche i suoi eventuali ultimatum non sono troppo credibili...
Ancora non ho notizie sui danni dei missili iraniani che hanno colpito gli obiettivi. Secondo Isarele si tratta di danni minimi ma a me non pare credibile. Ah! Alcuni dei missili che hanno colpito i bersagli erano ipersonici.

- The New Atlas
Sto ascoltando Berletic e il suo ospite Giuliano: ora stanno divagando su tutt'altro ma su Israele-Iran hanno detto:
1. L'attacco iraniano è stato dimostrativo e semi concordato, almeno con gli USA.
2. Ma in realtà sta tutto andando secondo una ricerca di un think tank del 2009. Fare attaccare a Isarele l'Iran e poi entrare nel conflitto, come di malavoglia, ma in realtà volontariamente. In questa ottica non sono gli USA in balia delle lobbi israeliane ma Israele è un'altra Ucraina sacrificabile dagli USA per mantenere la propria egemonia globale.
Ma onestamente a me il punto 2 non mi torna: ci sono troppi dettagli che non combaciano.

Aggiungo che la teoria sull'Iran che aveva avvisato almeno gli USA dell'attacco e, forse, degli obbiettivi che sarebbero stati attaccati non nasce dal nulla ma da un articolo del Financial Times di pochi giorni fa. E il Financial Times non si inventa questi articoli dal nulla: probabilmente aveva ricevuto una imbeccata. Vedremo se ha ragione Berletic (Israele attaccherà e gli USA "loro malgrado" si faranno coinvolgere) oppure le altre mie fonti (Israle non attaccherà perché "ha sconfitto" l'attacco iraniano).
Ah! L'attacco iraniano avrebbe usato dei missili con delle nuove caratteristiche tecniche per dimostrare le proprie capacità militari.

PS: Scusate per i numerosi errori, ma ci vedo poco e con questa tastiera è facilissimo sbagliare a acrivere...

12. Non c’è due

Ieri ho fatto un salto in città e ne ho approffitato per pubblicare tre puntate di Strabuccinator a distanza di 5, 5 e 4 giorni dalla precedente. Non ho avuto materialmente il tempo di aggiungere il mio commento su questo ghiribizzo ma lo farò nei prossimi giorni iniziando da oggi. Lo faccio volentieri perché sono dei pezzi che, almeno per il momento, mi diverto molto a scrivere.

12. Non c’è due
La trama di questa puntata si svolge tutta nella base segreta dello SHITS: in effetti, essendo puntate molto corte, non è facile calarsi immediatamente nell'atmosfera surreale del racconto. Ieri rileggendo di fretta i vari brani ne rimasi infatti un po' deluso. Oggi che leggo con più calma ho già apprezzato maggiormente le diverse dinamiche che si creano fra i personaggi e le vicende.
Ricordo al lettore che in questa fase del romanzo alterno la narrazione fra quanto avviene nella base dello SHITS e un video, riversato su pelliccola (!), di quanto accaduto pochi giorni prima a una nuova sventurata vittima di Strabuccinator.

Diciamo che per quanto riguarda l'evoluzione della storia non succede molto: si approfondisce il personaggio dell'esorcista del gruppo (padre Rucola) e c'è un intervento del colonenllo da padre padrone della squadra che mi sembra ben in linea col suo personaggio. Gran parte dei paragrafi sono destinati invece alle evoluzioni sessuali della dottoressa Lily dove comunque anche il capitano, sebbene rimanendo silenzioso, acquista sempre più un ruolo attivo dimostrando una certa egoistica perversità che mette in difficoltà la dottoressa in momenti "critici".

Riguardo i personaggi aggiungo che in questa fase ancora i vari membri della squadra li avevo pensati unicamente come di sfondo. Col tempo ho aggiunto qualche battuta per questo e quello quando mi sono reso conto che mi occorereva definirli un po' meglio.
Ecco diciamo che all'inizio mi divertiva il parallelo fra i super eroi della Marvel con i loro superpoteri e i membri bislacchi della mia squadra con ciascuno una propria specialità preferibilmente completamente inutile: il nano assassino, il bimbo attira pedofili, l'esperto di lingue morte, l'esorcista etc.

Con la mia solita leggerezza da ippopotamo accenno poi a dei temi vagamente impegnati: come le relazioni romantiche all'interno dell'ambiente di lavoro con le diverse conseguenze per uomini e donne oppure la psicologia socio/sessuale femminile: beh, in questo ultimo caso è più un vecchio stereotipo ma mi sembrava divertente applicarlo alla dottoressa.

Un ultimo appunto stilistico. Leggendo libri di autori minori, magari anche senza la dovuta attenzione, mi sono spesso ritrovato confuso davanti a una frase o un pensiero di cui non riuscivo a capire chi fosse l'autore. Per questo, forse in maniera fin troppo didascalica e senza dare alcun credito alle capacità deduttive dei miei lettori, ho sempre ben specificato in ogni dialogo chi dice cosa. Il punto di vista del personaggio di cui descrivo i pensieri poi rimane unico e non cambia fino a quando non separo chiaramente il tutto usando il simbolo grafico delle stelline (*****).
Le stelline quindi evidenziano sia un cambio di scena ma non sempre un salto temporale: a volte fisicamente non cambia neppure la scena ma solo il punto di vista. Sfrutterò pesantemente questo meccanismo nella scena con la prima interazione fra Strabuccinator e il nuovo personaggio principale...

Il fattore FE è buono, soprattutto l'atmosfera boccaccesca mi pare discretamente riuscita.
Voto 7/10 (Lily si approfitta del capitano... e viceversa...)

sabato 13 aprile 2024

Appunti vari

Allora sono a casa ma senza il mio calcolatore, sono con un portatile su cui già odio scrivere. Comunque mi sono deciso a inserire il mio profilo di gmail e quindi posso aggiornare questo ghiribizzo.
Nei giorni scorsi avevo preso dei brevissimi appunti su Notepad che ripropongo qui tali e quali:

- Olimpiadi e Israele
Per Russia e Bielorussia (che avrebbe fatto poi Minsk?) non si è perso tempo per escluderle da tutte le competizioni sportive. Con Israele e il genocidio dei palestinesi si fa finta di niente. Sono curioso di vedere come reagirà il pubblico francese...

- Fine di Prime Video
La pubblicità è arrivata su Prime Video e io ne sono uscito. Ho provato a vedere la serie Shameless che stavo guardando. I due "consigli per gli acquisti" prima dell'inizio della puntata li ho retti (senza audio). Ma quando hanno improvvisamente interrotto la puntata dopo, bo, a occhio 20 minuti o mezz'ora, ho spento il televisore senza neppure pensarci o averlo stabilito prima.

- Alla pasticceria
Oggi mi sono fermato a una pasticceria per prendere una pasta per me e per un parente che andavo a trovare. Alla cassa una coppia di clienti stava pagando: la donna però, invece di salutare e andarsene, aveva attaccato bottone con la cassiera. Non era una discussione importante, parlavano di curiosità sul cibo. Di sicuro la cassiera mi aveva visto ma non mi aveva né salutato né fatto un cenno con la testa. Anche la donna credo che mi avesse visto ma non ne sono sicuro. Dopo un paio di "finte" di andarsene della donna mi sono stufato: ho deciso di contare fino a 10 e poi, dato che continuavo a essere ignorato, me ne sono andato via.
Le paste erano buone ma non mi andava di dare dei soldi a dei maleducati.

- I giorni della comune
Ho finito di leggere i giorni della comune di Brecht.L'argomrnto è uno solo: Chi è animato da giustizia quanto può andare contro tali valori per farla trionfare, magari contro un nemico ingiusto? Quanto il fine giustifica i mezzi?

- L'età degli imperi
Premessa: H. spiega che nazionalismo 1GM non è quello gretto e semplicistico di espansione territoriale e xenofobia ma qualcosa di più ampio. Cito: "La propaganda interna di tutti i belligeranti, nel 1914, dimostra che il punto da mettere in risalto non era la gloria e la conquista, ma il fatto che "noi" eravamo le vittime dell'aggressione, o di una politica di aggressione, che "loro" rappresentavano una mortale minaccia per i valori di libertà e di civiltà incarnati da "noi"".
Mi fs rsbbis constatsre come la propaganda attuale non si sforzi neppure di introdurre elementi nuovi nella propria pacchiana narrativa. Semplicemente non ne ha bisogno...

- Tentativi così goffi di propaganda hanno bisogno di una popolazione non istruita o, meglio, volutamente istruita male. Una popolazione che può anche avere complessivamente una vasta conoscenza ma che è priva degli strumenti utili per orientarsi e discernere i motivi e le implicazioni della lotta per il potere e del potere.

- Quali strumenti?
In primis la mia Epitome!
Poi basi di psicologia e, soprattutto, psicosociologia. Poi una storia non nozionistica (né evenemenziale!) ma che analizzi le vere ragioni delle cose e che spinga gli studenti a rifletterci sopra. La 1GM non fu provocata dall'assassinio dell'erede asburgico ma perché i potenti dell'epoca volevano la guerra pensando di guadagnarci. Alcuni sbagliarano i propri calcoli i vincitori no. E poi agli studenti dovrebbe insegnato a essere cittadini responsabili in grado di pensare con la propria testa e di capire quando e perché qualcuno li viuole ingannare. NOn idealizzare la democrazia ma capire che è un compromesso, migliorabile e sempre più a rischio di peggiorare, per mantenere l'ordine sociale. Il resto sono, come direbbe mio zio Gip con un francesismo, "puttanate".

- Propaganda
Stavo guardando un sito di propaganda russa (non ironico, mi interesavano i video) e ho notato la pubblicità di siti di informazione alternativa. Mi ha colpito che questi non si presentano come anti occidentali ma come anti globalisti. Questo è l'approccio terminologico che nche io prenderei: non si convince qualcuno andandogli contro mentre ha psicologicamente senso dare la colpa di tutto a fattori terzi. Com'è che in oriente hanno capito meglio che da noi la nostra realtà sociopolitica?
D'altra part, essendo scritti in inglese, probabilmente coinvolgono degli occidentali e questi hanno probabilmente un'ottima comprensione della realtà.

- Dove è finita la musica classica?
Possibile che le colonne sonore dei film e ora anche dei giochi siano l'equivalente moderno della musica classica?

- "Israele sotto attacco"
Così Adnkronos intitola da mesi i video articoli sulla guerra a Gaza. La forza delle parole Israele è stata sotto attacco dal 7 a, esageriamo, il 14 ottobre. Da alloro è genocidio dei palestinesi. Ma "Israele sotto attacco" suona meglio.

- Su Iran e Isarele (13/4 20:45)
Non ho previsioni. Tutti sanno, anche Teheran, che l'attacco all'ambasciata era una trappola. La logica sarebbe quella di prendere tempo e reagire al momento più opportuno senza fretta. Però non conosco la situazione del governo iraniano né la situazione sociale del paese. Per non parlare degli eventuali accordi di difesa fra Iran, Russia e Cina. Insomma mi mancano troppe informazioni per poter far previsioni...
Certo che Israele gioca col fuoco e io, temo, stia facendo delle scommesse sbagliate e pericolose per tutto il mondo.

- USA = Stati Uniti d'Israele
Sentita su YouTube: direi battuta azzeccata.

martedì 9 aprile 2024

11. Rigida educazione cristiana

Mi avvantaggio: la precedente puntata di Strabuccinator è stata pubblicata solo ieri mattina ma è già al terzultimo posto nella famigerata lista dei “Ghiribizzi che mi piacciono”. Ma soprattutto perché domani riparto e per un paio di settimane sarò poco attivo qui su questo ghiribizzo e, a maggior ragione, su quello di Strabuccino Noccioloduro...

La puntata è incentrata tutta su Baccabriciola che ha finalmente visto, attraverso le telecamere di sicurezza della villa Buzzurro, la minacciosa figura di Strabuccinator.
Idealmente dovrebbe svilupparsi ulteriormente la personalità della ragazza.

Ufficialmente pensa a voce alta per compiacere la volontà del marito ma in realtà è funzionale alla storia: la squadra dello SHITS sta infatti seguendo la vicenda tramite la registrazione video della casa. In caso contrario non avrei potuto farne conoscere i pensieri come faccio di solito. Vabbè la maggior parte degli autori credo che se ne sarebbe fregata ma secondo me non era logicamente corretto e, pur in un racconto dove prevale l’assurdo e il paradossale, avrebbe dato fastidio al mio senso di sospensione della credulità…

Che dire del carattere di Baccabriciola? c’è una forte sovrapposizione fra sensualità e religiosità e le due sono malamente conciliate insieme da una superficiale quanto fuorviante catechesi, probabilmente di don Luke, basata sulla memorizzazione di varie parabole e improbabili passaggi della Bibbia.

Riguardo Strabuccinator non ci sono grandi novità ma si continuano a notare varie stranezze per esempio nelle sue frequenti difficoltà motorie che lo portano spesso a cadere o a sbattere sui muri.

Particolarmente facile da individuare la frase di D’Annunzio qui: ma pensate se solo ne avessi cambiato qualche parola: si sarebbe mimetizzato benissimo col resto dello stile del racconto!

Il FE qui non è molto alto: sono incerto fra 2 e 3. Siccome è molto diluito in una puntata dove prevale l’aspetto ludico comico opterò per 2.

1→ 1/10 (essenzialmente perché Strabuccinator appare nudo)
2→ 1/10 (io ci sento un minimo di tensione sessuale!)
3→ 5/10 (gli approcci della Raden al suo capitano sono sottilmente espliciti)
4→ 3/10 (del resto Cavolina stava solo aspettando Pisellino…)
5→ 5/10 (Cavolina e Strabuccinator combattono nudi)
6→ 7/10 (Strabuccinator approfitta di Cavolina)
7→ 4/10 (Lily ha un grande coefficiente erotico qualsiasi cosa faccia!)
8→ 1/10 (Lily sta tramando qualcosa…)
9→ 4/10 (è un bel dialogo telefonico)
10→ 6/10 (il potenziale della situazione inizia a crescere!)
11→ 2/10 (l’attesa del piacere è veramente essa stessa il piacere?)

lunedì 8 aprile 2024

Situazione guerra in Ucraina

È da un po’ che non scrivo della guerra in Ucraina: il motivo è che non ho molto da aggiungere a quanto ho già scritto.

Sui motivi e obiettivi delle parti in causa scrissi, ben inquadrando i fattori principali in gioco, a febbraio e marzo 2022. Sull’andamento della guerra non ci sono novità: siamo ancora nella fase iniziata dopo la fallimentare controffensiva ucraina della primavera/estate 2023. I russi premono in diversi punti del fronte avanzando molto lentamente: in questo caso l’unico dubbio è sulle perdite relative delle due parti dato che non esistono dati affidabili. Da una parte i russi attaccano, e questo comporta maggiori perdite, dall’altra l’Ucraina è a corto di munizioni e soldati, continua a subire l’artiglieria russa e adesso anche gli aerei di Mosca hanno più libertà di manovra grazie alla riduzione della capacità antiaerea di Kiev.

Si parla di un’offensiva russa a maggio-giugno ma è impossibile valutare l’attendibilità di tali voci.

Sulla durata del conflitto le “mie” fonti sono divise: alcune parlano ancora di anni altre hanno iniziato ad affermare ciò che avevo già scritto in uno dei miei ultimi pezzi sull'argomento: ovvero che mancando uomini e munizioni la capitolazione di Kiev non può essere lontana. Non sono infatti problemi che si risolvono con i soli aiuti finanziari dato che i soldati non si comprano col denaro e, per le munizioni, c’è un problema di fondo di capacità produttiva nell’occidente. Le aziende che producono armi in occidente infatti sono organizzate per massimizzare il profitto e non sono in grado di incrementare rapidamente la loro capacità produttiva (*1). Tutte cose che ho già scritto da tempo.

Da questo punto di vista c’è da interpretare la perdurante esitazione di Zelensky a mobilitare nuove fasce di età (verso il basso) della popolazione. Oramai sono mesi che i vertici militari ucraini chiedono rinforzi. Come mai quindi Zelensky non segue quelle che poi dovrebbero essere anche le richieste di Washington?
Partendo dall’ipotesi che è ormai chiaro anche a Zelensky che la guerra è comunque persa forse ha delle esitazioni morali a prolungarla di un numero indeterminato di mesi al costo però della vita di migliaia di giovanissimi. Contemporaneamente però sarebbe ingenuo pensare che Zelensky abbia una coscienza e, quindi, credo che la risposta alla mia domanda sia un esercizio di equilibrismo politico fra le varie parti in causa. Per capire come stanno le cose esattamente occorreranno molti decenni e che le relative comunicazioni fra le varie figure coinvolte siano rese pubbliche: insomma lavoro per gli storici fra una trentina di anni.
Di sicuro l’elemento più importante in questo tira e molla politico sono le elezioni statunitensi a novembre: Biden ha il terrore che Kiev ceda prima di allora perché ciò annullerebbe le sue probabilità di essere rieletto. Oramai il comportamento di Washington fa capire che la sconfitta dell’Ucraina è data come inevitabile e la lotta è divenuta politica fra repubblicani e democratici per gestire e/o avvantaggiarsi dalla sconfitta di Kiev.

L’unica novità è il nuovo aggiustamento dei media occidentali che, come avevo predetto molti mesi fa, adesso hanno il problema di spiegare come mai le cose non vanno come avevano affermato con vari livelli di sicurezza. Come mai la Russia, la cui economia è “in tatters” (*2), ha un’economia in grande crescita e la sua produzione di armi è di gran lunga maggiore di quella dell’intero occidente combinato insieme? Anzi: come mai la Russia vince se aveva ormai perso? Se i suoi soldati o erano ubriachi di vodka o combattevano con le pale? Come mai il morente e/o folle Putin è ancora vivo nonostante il suo “evidente” Parkinson, cancri vari e molteplici infarti?
Insomma le cosette da spiegare sarebbero diverse…

La mia previsione al riguardo era che l’Occidente avrebbe cercato una tregua/pace da far poi passare come una vittoria: “La Russia”, anzi, “Il folle Putin voleva conquistare l’Europa ma grazie all’Ucraina e alla potenza indiscutibile della NATO è stato fermato! Vittoria: viva Biden, viva la libertà! viva la democrazia! Noi siamo i migliori!”. E magari facciamo fare una seria a Netflix sull’eroico Zelensky, il coraggio (questo in effetti reale) dell’esercito ucraino e la malvagità dei russi…
Sembra che Macron infatti avesse proposto una tregua di un qualche genere ma che, come avevo predetto, la Russia non avrebbe accettato: oramai non ha infatti motivo di fidarsi delle promesse dell’occidente dopo che sia Merkel che Holland hanno pubblicamente affermato di non essere stati in buona fede quando sottoscrissero come garanti gli accordi di Minsk.
Proprio a causa del rifiuto di Mosca un Macron indispettito avrebbe poi minacciato un significativo (si dice 20.000) invio di truppe francesi in Ucraina. La Russia non pare aver preso sul serio la minaccia e sia Washington che Berlino si sono affrettati a gettare acqua sul fuoco su questa idea: probabilmente alla fine lo scopo di Macron era solo quello di farsi forte davanti al proprio elettorato visto che i sondaggi lo danno in caduta libera e che fra poco ci saranno le elezioni europee. La sua poltrona non è direttamente in pericolo ma rischia di uscirne politicamente delegittimato.
Quindi i media occidentali (intendo quelli statunitensi e inglesi: gli italiani sono indietro di un paio di settimane e quindi non ho idea se siano stati già “aggiornati”) sono passati a un nuovo piano, cioè a una nuova narrativa: “La Russia sta iniziando ad avere la meglio grazie a….”, rullare di tamburi, “… gli aiuti cinesi!”. Ed ecco che qualche alto papavero della UE (non ricordo chi) ha subito minacciato gravi ripercussioni per le aziende cinesi coinvolte se non dovessero desistere. Mi chiedo se per entrare nelle istituzioni europee serva un certificato di deficienza o roba del genere: non si dovrebbe minacciare se non si ha la capacità di mantenere quanto minacciato. Ma i nostri politici europei, forse fra una sniffata e l’altra, non si rendono ancora conto di cosa sta succedendo: è come se vivessero in un giardino fiorito (con appunto tanti fiori da sniffare) circondato dalla giungla (vedi Borrell)…

Ah! Riguardo l’attentato a Mosca ho poco da dire: mi ha stupito la prontezza con cui le fonti occidentali hanno immediatamente escluso il coinvolgimento di Kiev. Evidentemente una semplice presa di posizione politica dato che le indagini e gli interrogatori dei colpevoli materiali li stanno conducendo i russi! Comunque, almeno secondo una “mia” fonte, è effettivamente possibile che l’operazione sia stata organizzata indipendentemente dall’ISIS: certo che la fuga verso il confine ucraino è sospetta...

Conclusione: se la situazione non cambia significativamente l’esercito ucraino capitolerà: l’unica incertezza è quando. Per cambiare ormai sarebbe invece necessario un intervento diretto della NATO che però sembra, almeno al momento, improbabile: fortunatamente dato che le probabilità di guerra mondiale (e quindi nucleare) crescerebbero esponenzialmente.

Nota (*1): solo gli USA sono stati in grado di aumentare sensibilmente la produzione di munizioni ma questo perché, stranamente nella patria del capitalismo, tali fabbriche (o alcune di esse) sono sotto il controllo diretto dello Stato statunitense. Non però i missili e altri tipi di armi di cui, infatti, la produzione è rimasta al palo o poco più.
Nota (*2): famosa affermazione della Baronessa Tedesca che, in coppia con quella dei processori presi dalle lavatrici europee per essere usati nei missili russi, dimostrano non quanto essa sia di parte, ciò era ovvio, ma quanto sia stupidamente ingenua nelle proprie affermazioni: una persona a cui non affiderei neppure una lavanderia e a cui invece, nel parlamento europeo, si pensa per un secondo mandato. Ha fatto così bene… speriamo che le sue noie giudiziarie per l’acquisto delle dosi di vaccino siano una scusa sufficiente per non riproporla...

domenica 7 aprile 2024

10. Sermone interruptus

Anche questa puntata è piuttosto breve ma fa il paio con la precedente: nella 9 la scena era su Baccabriciola, qui si torna sulla squadra dello SHITS.
Come si può già intuire, mentre il video proiettato mostra una storia, nel buio della sala riunioni se ne sviluppa un’altra.
Detta così è una banalità ma per me ha segnato un po’ un punto di non ritorno nell’impegno e nella cura investiti in questo romanzo. Mentre l’inizio con la storia di Ricottella è appena accennato, mentre Cavolina viene liquidata in tre puntate senza troppe pretese, qui con Baccabriciola mi prendo tutto il tempo necessario per sviluppare il racconto come avevo in mente. Mi rendo conto che sono in grado di portare avanti una storia molto articolata e mi diverto a farlo. Come ho scritto/pensato altre volte è un po’ un peccato che lo abbia fatto con un genere di romanzo che non ha pubblico.

Nello specifico di questa puntata la dottoressa Lily Ruth Saltenberger continua a circuire l’amato quanto silenzioso capitano. Contemporaneamente acquista consistenza la figura di padre Rucola, l’esorcista della squadra, con la sua fissazione con i peli. Padre Rucola avrà poi un ruolo di primo piano sul finale del romanzo con incredibili colpi di scena: forse non lo avrei dovuto preannunciare ma tanto ve lo dimenticherete!

Credo che valga la pena ripetere che non si tratta di un racconto realistico ed è difficile distinguere l'assurdo dal reale: per qualche motivo io trovo divertente questa particolare mescolanza. O forse ne apprezzo la libertà che offre alla mia fantasia... bo!

Difficile valutare il grado di EF (che significava poi “EF”?) della puntata perché i momenti erotici si alternano con particolare frequenza a quelli comici. Comunque direi che almeno un 6, ma forse anche 7, se la merita… Anzi riguardando i voti direi che il 5 della precedente puntata è eccessivo e lo riduco quindi a 4...
1→ 1/10 (essenzialmente perché Strabuccinator appare nudo)
2→ 1/10 (io ci sento un minimo di tensione sessuale!)
3→ 5/10 (gli approcci della Raden al suo capitano sono sottilmente espliciti)
4→ 3/10 (del resto Cavolina stava solo aspettando Pisellino…)
5→ 5/10 (Cavolina e Strabuccinator combattono nudi)
6→ 7/10 (Strabuccinator approfitta di Cavolina)
7→ 4/10 (Lily ha un grande coefficiente erotico qualsiasi cosa faccia!)
8→ 1/10 (Lily sta tramando qualcosa…)
9→ 4/10 (è un bel dialogo telefonico)
10→ 6/10 (il potenziale della situazione inizia a crescere!)

PS: pubblico questo breve pezzo adesso per togliermi il pensiero ma per la puntata effettiva sul ghiribizzo di Strabuccino Noccioloduro aspetterò o stasera dopo mezzanotte (5° giorno) oppure anche prima in giornata se raggiunge l’ultimo posto nella lista “Ghiribizzi che mi piacciono” (sui PC questa lista è sulla destra, accanto al testo principale: sui furbofoni non lo so!).

sabato 6 aprile 2024

Il nazionalismo 2

Ieri ho ripreso la bicicletta per la prima volta dopo l’operazione: il dentista non mi aveva detto niente al riguardo (e io mi ero dimenticato di chiedere) ma temevo che il violento contraccolpo di una buca presa troppo rapidamente potesse dare noia ai punti. Così sono stato più prudente del solito e sono andato a esplorare un parco nelle vicinanze. Molto carino e, soprattutto, con poche persone forse anche perché piuttosto fuori mano.

Ne ho approfittato per andare avanti con Hobsbawm nel primo lunghissimo sottocapitolo sul nazionalismo di cui ho già scritto in Il nazionalismo.

È un po’ difficile riprendere il filo dal pezzo precedente perché in “L’età degli imperi” è un unico discorso continuo che io ho arbitrariamente tagliato fino a dove ero arrivato a leggere.
Diciamo che inizialmente Hobsbawm cerca di dare una descrizione di cosa sia/fosse il nazionalismo: un concetto nuovo, che magari riprendeva vecchie teorie, ma che poi sovrapponeva il tutto insieme e lo riempiva di ormoni per la crescita!
Nella pagine lette ieri l’analisi si sposta invece sulle reazioni che il nazionalismo provocò.

Però prima voglio inserire una curiosità: ricordate che nel pezzo precedente spiegavo che anche i vari regnanti, in genere tedeschi, per stare al passo col nazionalismo dei propri paesi dovettero “travestirsi” da gente del posto.
Ma negli USA dove non c’era aristocrazia di sangue? Ebbene il culto della bandiera negli USA nasce nel 1890: non c’è il re ma c’è la bandiera che va riverita e venerata come un sovrano. Chiaramente è un simbolo ben diverso ma il meccanismo unificante è lo stesso (e forse anche più efficace: il singolo monarca, come essere umano, può risvegliare antipatie o critiche mentre la bandiera è un simbolo più puro).

Tornando ai nuovi concetti letti oggi il punto fondamentale è che se il nazionalismo univa insieme la maggioranza delle persone vi era comunque una minoranza che ne veniva allontanata.

Un primo grande insieme di queste minoranze erano le colonie europee: le élite locali, che magari avevano studiato in Europa assimilavano i protomiti del nazionalismo ma, contemporaneamente, si rendevano conto che non avrebbero potuto farne parte di tale nazione in una posizione da pari a pari con i cittadini inglesi, francesi o tedeschi. La conseguenza naturale fu che iniziarono a pensare in termini nazionalistici per il proprio paese di origine: oltretutto lo studio in occidente gli aveva fornito anche il linguaggio e le idee (protomiti) per esprimere le proprie rivendicazioni.
Ovviamente stiamo parlando di processi plurigenerazionali ma intanto il seme era stato piantato.

L’altra grande reazione la si ha negli immigrati: anche qui il meccanismo è simile ma con una differenza sostanziale. L’immigrazione all’epoca era essenzialmente europea: da Europa in Europa o da Europa in America e la maggiore omogeneità etnica permetteva anche la completa assimilazione (*1) per chi lo desiderava. Questo anche perché il cinquantennio che precede la prima guerra mondiale era fortemente xenofobo: vi era una notevole pressione/discriminazione verso gli immigrati.
Ma anche qui l’immigrato entra in contatto con il concetto di nazionalismo e, se non si fa assimilare, decide di applicarlo al proprio gruppo di appartenenza.
Un esempio illuminante: «[…] gli Stati in cui giungevano imponevano loro qualche definizione nuova, catalogando come “italiani”, all’arrivo in USA, individui che fino allora si erano considerati siciliani o napoletani, lucchesi o salernitani.» (*2)
Oppure: «L’accordo destinato a creare uno Stato unitario per cèchi e slovacchi (la Cecoslovacchia) fu firmato dal futuro presidente Masaryk a Pittsburgh, perché la base di massa del nazionalismo slovacco organizzato si trovava in Pennsylvania e non in Slovacchia.» (*3)

Per Hobsbawm un altro fattore che contribuì alla diffusione del nazionalismo fu un altro ideale (protomito/epomito): il “neotradizionalismo”.
È un’ideologia che nasce per reazione (un po’ come il socialismo) al capitalismo, alla modernizzazione e alla diffusione dell’industria e che andò sempre più ad accompagnarsi al nazionalismo.

Da notare che, soprattutto nelle piccole regioni che se indipendenti si sarebbero trasformati in piccoli Stati (per esempio Galles o Fiandra), la grande borghesia industriale non era nazionalista ma, anzi, apprezzava i mercati più vasti e l’immigrazione che forniva manodopera a basso costo.
Oggi non abbiamo forse più una borghesia industriale ma gli obiettivi delle multinazionali sono sempre gli stessi.

Interessante poi le dinamiche indotte dalla tutela delle lingue minoritarie magari prima nelle scuole elementari e successivamente nelle superiori: da una parte favorivano i bilingue nelle occupazioni di media importanza dove la conoscenza di due lingue era un vantaggio ma, contemporaneamente, erano penalizzati nei posti di comando dove contava solo la lingua maggiore.
Nel complesso la protezione della lingua minoritaria portava a identificazione locale e a rappresentanza politica. Per esempio: «I 4,8 milioni di allievi delle scuole primarie e secondarie dell’Austria asburgica del 1912 contenevano ovviamente molti più nazionalisti potenziali e reali dei 2,2 milioni del 1874, per non parlare dei circa centomila insegnanti supplementari che adesso li istruivano nelle varie lingue rivali.» (*4).

Conclusione: e ancora non ho terminato di leggere questo primo sottocapitolo sul nazionalismo! Beh, in verità mi mancano poche pagine a terminarlo e, da questo punto di vista, avrei forse fatto meglio ad aspettare per scriverci sopra un unico pezzo conclusivo. Contemporaneamente però preferisco non accumulare troppo materiale insieme...

Nota (*1): all’epoca considerata una parola senza sfumature negative.
Nota (*2): “L’età degli imperi” di Hobsbawm, (E.) Laterza, 2005, tradotto da Franco Salvatorelli, pag. 178.
Nota (*3): ibidem, pag. 179.
Nota (*4): ibidem, pag. 181-182.

venerdì 5 aprile 2024

Sonno della ragione

Giorni fa, commentando il pezzo William Shakespeare è nella lista nera dei woke dal sito Correndo sull’orlo del boccale di Marco Poli, gli chiesi cosa ne pensasse dell’ideologia “woke” o, meglio, chi se ne giovasse e perché.

Il fenomeno per quanto bizzarro e paradossale ha il sostegno del potere e, quindi, deve essergli utile: ma in che cosa consiste la sua utilità? Su questa domanda da tempo spremo le meningi cercando di venirne a capo e, per questo, sono particolarmente interessato alle opinioni altrui.

La risposta ampia e articolata di Marco non mi ha deluso. Per comodità provo a riassumerne qui i vari punti ma consiglio la lettura diretta del suo commento

Scopi obiettivi “woke”:
- incoraggiare il conformismo.
- uniformare popolazione (un’uniformità piatta e superficiale) neutralizzando le “pecore nere” potenzialmente pericolose per il potere.
- accenno a maggior facilità di controllo della popolazione/lavoratori per il potere.

Come vedremo queste indicazioni confermano la teoria che sto sviluppando.

Prima di tutto qualche termine: come sapete mi diverto a condurre la mia personale battaglia contro i forestierismi inventandomi neologismi più o meno decenti. Per “woke” però non è facile: “risvegliato” non mi piace, suggerisce sì la commistione dell’ideologia con il “culto”, ma lo trovo sostanzialmente fuorviante. E come ho scritto altrove il controllo del linguaggio induce il pensiero: perché quindi dare a questa ideologia un vantaggio che non merita associandola a un vocabolo così positivo?
Nell’ideologia “woke” non c’è risveglio ma, semmai, sonno: il “sonno della ragione” come vedremo.
Per questo ho creato il seguente neologismo per indicarla: “ipnobatismo” basato su “ipnobate” che dovrebbe essere (secondo chatGPT!) l’equivalente di “sonnambulo”, l’addormentato che cammina.
I singoli seguaci dell’ipnobatismo saranno detti “ipnobati” o, più familiarmente, “dormienti”.

Per spiegare l’utilità dell’ipnobatismo per il potere si dovrebbe partire da cosa sia questo “potere” e, soprattutto, da quali siano i suoi obiettivi.
Ora definire questo “potere” mi prenderebbe troppo tempo e rimando quindi alla lettura della mia Epitome (scaricabile gratuitamente da QUESTA pagina).
L’obiettivo (anche qui per i dettagli rimando a [E] 23 e in particolare 23.5) non è semplicemente accumulare ricchezza, sebbene egoismo e avidità ne condizionino sempre le decisioni, ma soprattutto un controllo sempre più diretto della società attraverso, o meglio ancora aggirando, le istituzioni “democratiche” (*1).
“Controllare” la società significa riuscire a influenzarla in maniera che questa resti acquiescente via via che diritti e libertà le vengono sottratti. Infatti la maggior forza del potere non può essere creata dal nulla ma deve essere sottratta alla popolazione ([E] 5.8).

Passiamo quindi a elencare quelle che, secondo me, sono le funzioni dell’ipnobatismo per vedere poi la loro relazione con gli obiettivi del potere.

A. Individualismo: l’occidente è caratterizzato dal liberismo economico che si sovrappone con il liberalismo ideologico. Fondamento del liberalismo sono le libertà e diritti del singolo individuo contrapposti alla forza egemonica dello Stato.
Ora per indebolire la popolazione è necessario togliere e ridurre questi diritti come la libertà di pensiero, di espressione e simili: per poterlo fare bisogna convincere la popolazione che questa sia la cosa giusta, magari un “male necessario”.
Ecco quindi che l’ipnobatismo, con il suo individualismo narcisista e solipsistico, esalta gli aspetti più egoistici dell’individualismo mentre ignora le libertà, a partire da quella di espressione, su cui si sono basate le democrazie occidentali, per questo dette anche “liberali”.
L’ipnobatismo, dando la falsa illusione di richiedere più libertà, in realtà ne permette e facilità la riduzione sostanziale. Al potere non importa niente dei pronomi di genere o della “schwa” mentre invece ha grande interesse a ridurre i diritti dei lavoratori, a far pagare ogni servizio, ad aggirare sostanzialmente la democrazia etc.

B. Irrazionalità: non ci si accontenta di distruggere l’essenza del liberalismo riducendola alla formalità vuota di linguaggio o di singolo simbolo grafico ma si cerca di attaccarne le fondamenta: la razionalità di origine illuministica.
I fatti contano sempre meno: la biologia è ormai un’opinione, storia e filosofia inutile parlarne, e perfino la matematica è considerata da alcuni dormienti razzista. Già nel libro di antropologia genetica che lessi qualche anno fa (“Who we are and how we got here” di David Reich), ma scritto intorno al 2010, l’autore si lamentava di come non fosse possibile considerare serenamente le teorie e i fatti ma si dovessero pesare le singole parole: dubito che da allora la situazione sia migliorata. Oppure guardiamo la medicina e i farmaci sperimentali “sicuri ed efficaci” per decisone politica (dettati da interessi economici) mentre le ricerche dimostravano, e dimostrano, l’esatto contrario.
E che altro attendersi dagli ipnobatisti? Del resto Goya l’aveva predetto: “il sonno della ragione genera mostri”.
Ma qual è l’utilità di questo attacco alla razionalità che, dopotutto, mina le basi del metodo scientifico su cui è stato costruito il progresso del mondo occidentale prima e dell’umanità adesso?
In realtà qui non vi sono vantaggi: non escludo anzi che la perdita di competitività dell’intero occidente, ma soprattutto degli USA dove l’ipnobatismo è più forte, sia in parte dovuta proprio alla sostituzione della ragione con l’ideologia. Il fenomeno è evidente nella cinematografia che negli ultimi anni produce molti più disastri finanziari che successi di botteghino.
L’irrazionalità però è necessaria all’ipnobatismo per difendersi e, anzi, sostenere e giustificare la propria aggressività e sostanziale intolleranza verso chi la pensa diversamente: il politicamente corretto non è logico. Diviene quindi necessario sotituire gli argomenti razionali con dogmi fideistici. Si ha la presunzione di rendere interscambiabili la ragione con la fede. La scienza è trasformata in superstizione e l’opinione personale diviene ragione da imporre al resto del mondo come verità assoluta e incontestabile.

C. Fanatismo e manipolabilità: come detto l’ipnobatismo ha molte più caratteristiche di una religione che di un’ideologia. Le ideologie devono argomentare le proprie idee e quindi si devono basare sulla ragione, l’ipnobatismo no.
E come fedeli, eccitati dal potere che sempre conferma tramite i suoi media la giustezza di qualsiasi nuova rivendicazione, i dormienti (gli ipnobatisti cioè) si trasformano in fanatici: confondono la propria opinione col bene assoluto e, di conseguenza, considerano chi la pensa diversamente da loro come il male. Del resto il libero confronto fra le idee, basato sulla libertà d’espressione, è una delle prime vittime dell’ipnobatismo.
Nell’ultima versione dell’Epitome ho aggiunto un nuovo sottocapitolo ([E] 21.5) dedicato al pericolo dell’uso della psicologia da parte del potere usata, ovviamente, non per il bene della popolazione ma per la sua manipolazione. Adesso è infatti facile identificare specifiche caratteristiche psicologiche nei vari individui e non è da escludere che per alcune posizioni chiave si scelgano le persone più pronte a obbedire al potere vuoi per conformismo oppure per egoismo e avidità. Ecco la mia ipotesi è che i dormienti abbiano tutte queste caratteristiche e che in pratica possano essere usati dal potere come fanatici facilmente manipolabili da usare come missili teleguidati proprio contro i propri avversari ovvero chi vorrebbe il bene per la maggioranza della popolazione: del resto queste persone tenderanno a usare argomenti razionali e, proprio per questo, verranno considerati razzisti/malvagi, dai dormienti.

Siccome ho già scritto troppo adesso vedo di concludere: gli ipnobatisti per le loro caratteristiche viste sopra possono essere sfruttati dal potere per manipolare e controllare la società. Sia contribuendo a frantumare la coesione sociale, sia giustificando la diminuzione di diritti e libertà (quelli veri) sostituendoli con privilegi sciocchi e inutili, sia usandoli come un’arma contro gli eventuali dissenzienti.
Il progetto è però inerentemente destinato al fallimento a causa della sua irrazionalità che mina la scienza e il progresso occidentale. Sul palcoscenico globale gli altri attori non appesantiti da questo inutile fardello, presto o tardi, prenderanno il sopravvento e la loro ideologia verrà imposta al resto dell’umanità: almeno per un altro ciclo storico.

Conclusione: c’erano delle altre cosette che avrei voluto scrivere: FORSE le rimanderò a un altro futuro pezzo...

Nota (*1): anche sulla democrazia, specialmente nell’attuale fase di decadenza, sono estremamente critico e rimando all’Epitome ([E] 11 e 15).

martedì 2 aprile 2024

9. Baccabriciola Buzzurro e don Luke

Diversamente dal solito oggi non avevo voglia di scrivere questo pezzo su Strabuccinator: da quando sabato scorso ho terminato la nuova versione dell’Epitome non ho voglia di scrivere…

Ma il dovere mi chiama: oltretutto questa è anche una delle puntate più corte di Strabuccinator…
La ragione è che questa divisione in puntate è arbitraria: quando scrissi il romanzo era un tutto continuo, senza capitoli. Solo successivamente, quando ho deciso di pubblicarla a puntate, sono andato a rileggere il tutto cercando di dividere ogni puntata in maniera che avesse un minimo di senso e che lasciasse un po’ la trama in sospeso in maniera da mantenere la curiosità del lettore.
Però, non essendo stata progettata con questo criterio in mente, non sempre ogni puntata rispetta questi principi…

La puntata è incentrata sulla prima parte del video che mostra Baccabriciola, rimasta sola a casa mentre il marito Buzzurro è impegnato in un viaggio di lavoro, e ne delinea la principale caratteristica psicologica: una grande e sincera religiosità e la dipendenza morale dal buon don Luke. Delinea anche qualche caratteristica fisica ma inutile soffermarci qui su questi dettagli minori…
Di don Luke non si capisce molto ma si intuisce che è un prete molto indaffarato e che ama il proprio gregge...

Don Luke non è però presente in persona ma dialoga con Baccabriciola tramite un telefonino (in modalità solo vocale sembrerebbe). Nel corso del romanzo mi sono divertito a usare vari espedienti grafici per indicare i diversi tipi di comunicazione/voce.
Il dialogo normale è fra semplici virgolette: «Ribadisco e dico»
Il pensiero invece è in corsivo: pensiero positivo
La voce per telefono/radio o altoparlanti in genere usa invece: << Pronto?! Pronto?! >>
I suoni invece sono fra parentesi graffe: {boom!}
che possono anche essere all’interno di un dialogo per sottolineare il momento esatto in cui si odono: «Allora come ti dice- {boom!} che è stato!!?»
La voce artefatta (non ricordo se l’abbiamo già incontrata) la indico così: «{ sono una bambina }»
Ah! Poi ci sono i sottotitoli o le scritte in genere: [[Scemo chi legge]]
E altri ancora (per le canzoni, i sogni e probabilmente altro che sul momento non ricordo!)…

Poi non c’è davvero altro da aggiungere visto che la puntata è cortissima!

1→ 1/10 (essenzialmente perché Strabuccinator appare nudo)
2→ 1/10 (io ci sento un minimo di tensione sessuale!)
3→ 5/10 (gli approcci della Raden al suo capitano sono sottilmente espliciti)
4→ 3/10 (del resto Cavolina stava solo aspettando Pisellino…)
5→ 5/10 (Cavolina e Strabuccinator combattono nudi)
6→ 7/10 (Strabuccinator approfitta di Cavolina)
7→ 4/10 (Lily ha un grande coefficiente erotico qualsiasi cosa faccia!)
8→ 1/10 (Lily sta tramando qualcosa…)
9→ 5/10 (è un bel dialogo telefonico)