Finalmente, con i miei occhiali, posso finalmente azzardarmi a scrivere un primo commento su “Malleus maleficarum” di Springer e Kramer, incunabolo pubblicato alla fine del XV secolo, o meglio sull’introduzione del 1928 scritta da Montague Summers.
Premetto che la materia in sé, la stregoneria, mi appassiona il giusto ma trovo invece interessante come la politica abbia prima montato e poi gestito il fenomeno.
Sull'argomento avevo letto “Storia della stregoneria” di Giordano Berti (ottimo! v. Libro molto citato e quel vecchio saggio di Thacher (scritto nel 1831) sul processo alle “streghe” di Salem (v. Pepem).
Soprattutto il libro di Berti mi è stato utilissimo per la sua panoramica storica sulla stregoneria: leggendolo si scopre che, diversamente da quanto si possa pensare, nell’antichità e nel medioevo non si credeva particolarmente alle streghe: emerge che anche chi si dichiarava una strega o uno stregone era considerato un pazzo che aveva avuto allucinazioni o sogni.
Fu invece verso la fine del medioevo che stregoneria ed eresia (per la quale è prevista la morte) vennero sovrapposte. Anzi copio e incollo da Libro molto citato:
«Ad esempio nell’antichità le persone più istruite (e quindi appartenenti ai parapoteri dell’epoca) non credevano nella magia considerando sciocche superstizioni o semplici sogni i voli delle streghe su bastoni e gli incontri col diavolo; nel XIII secolo però il Papa (parapotere religioso/politico) per giustificare maggiormente la crociata contro i catari li incolpò non solo di eresia ma anche di speciali rapporti col demonio che sfociavano appunto in magia: nei secoli successivi (in pratica fino all’illuminismo) anche gli intellettuali (e quindi anche gli alti prelati) si convinsero della reale esistenza di streghe e stregoni.»
Come ci insegna anche la storia recente (vedi pandemia e/o guerra in Ucraina) il potere presto sfrutta dei pretesti speciosi per giustificare alla popolazione delle decisioni a essa sgradite.
Ma la cosa probabilmente più interessante è che ciò che nasce come un pretesto, se si prolunga abbastanza nel tempo (diciamo una generazione di 25 anni), può venire poi creduto anche dai nuovi poteri del tempo che hanno sostituito i precedenti. Insomma il potere stesso finisce per credere alle proprio bugie. E vi risparmio una citazione di Confucio al riguardo...
Ecco quindi che dal XIII secolo in poi anche i parapoteri dell’epoca (aristocrazia e Chiesa) iniziano a credere che la stregoneria sia reale.
Anche nell’introduzione di Montague Summers del 1928 mi aspettavo qualcosa di analogo a quanto scritto dal Berti anche considerando che già nel saggio del 1831 la mentalità scientifica si era già pienamente affermata e considerava semplice superstizione la stregoneria.
Invece no! Summers scrive all’inizio del XX secolo ma è rimasto indietro con i tempi e ha una mentalità estremamente retrograda, da inizio XIX secolo o anche prima! Inoltre, l’ho intuito da tanti piccoli dettagli (ragionamenti che non funzionano, l’impostazione confusa e caotica della premessa) Summers doveva essere sì erudito in materia ma non molto intelligente.
L’andazzo lo si intuisce già dalle prime pagine: streghe e stregoni non sono le vittime di una società ottusa ma un’organizzazione vera e propria che voleva sovvertire la società del tempo e dalla quale la Chiesa ci ha protetto.
Cosa abbia in realtà in testa Summers lo si capisce poi (spero di aver evidenziato il paragrafo così lo riporterò) in cui chiarisce che streghe e stregoni del medioevo sono l’equivalente degli anarchici e dei comunisti dei suoi giorni (1928).
Poi Summers non ammette mai di credere alla stregoneria ma neppure lo nega, anzi! Secondo me la logica di Summers doveva essere: siccome per la fede cristiana il diavolo esiste, allora è plausibile che lo stesso aiuti streghe e stregoni nei loro loschi (rivoluzionari) intenti.
In realtà il filo conduttore delle numerose pagine ricchi di esempi di stregoneria è che si tratta di avvelenatori. Mi pare ragionevole che in un epoca in cui non c’era una conoscenza scientifica della fisiologia umana anche spiegare l’efficacia di un veleno non era banale. Se ben ricordo trovai questo concetto nel libro assurdo che lessi tempo fa sull’interpretazione delle nascite fra i sumeri: vabbè, a qualcosa mi servì allora…
Che insomma non la sostanza ma il maligno in essa contenuta causasse la morte era un pensiero naturale e quindi si capisce la sovrapposizione fra veleno e stregoneria. Mi sovviene adesso (*1) che, per esempio, gli emetici che venivano prescritti contro alcuni veleni, si ritenevano funzionassero non perché facendo vomitare si espelleva la sostanza tossica ma perché lo spirito maligno non sopportava il sapore/odore dell’antidoto e quindi se ne usciva dal corpo!
Ma vediamo direttamente le note che ho appuntato sul libro…
Ecco spiegata l’equivalenza fra stregoneria e comunismo (traduco al volo): «Lo scopo e gli obiettivi dei loro [gli eretici, a cui come detto erano equiparati streghe e stregoni] capi, Tanchelin, Everwacher, l’Ebreo Manasses, Peter Waldo, Pierre Autier, Peter di Bruys, Arnaldo da Brescia, e gli altri, erano esattamente come Lenin, Trotsky, Zinoviev e i loro compagni. C’erano, naturalmente, delle piccole differenze e divergenze nei loro principi, ovvero, alcuni avevano sufficiente astuzia per nascondetre o perfino negare, le idee più estremiste che altri invece erano stati coraggiosi o folli abbastanza da proclamare apertamente. Ma a parte queste differenze minori, appena sotto la superficie, i loro motivi, i loro metodi, le loro intenzioni, l’obiettivo a cui tendevano, erano gli stessi» (*2)
Intendiamoci il confronto è sbagliato ma non è folle. Come spiegato in “Nascita dell’eresia”di Tadeusz Manteuffel (v. La bestiaccia dalle sette teste) i movimenti eretici non erano tollerati perché avevano in effetti un aspetto sovversivo per l’ordine della società del tempo. Molte eresie pauperistiche trascinavano la popolazione a un contatto più diritto con il sacro e Dio, a una rinuncia a tutto, che le allontanava dal loro lavoro e dalla società, finendo spesso in conflitto con la Chiesa.
Però non erano movimenti politici ma religiosi: il loro intento non era una società più giusta ma la salvezze delle anime. Limitarsi a questa somiglianza superficiale è errato: è come confondere un lupo e una pecora perché hanno entrambi quattro zampe! Confondere il mezzo con l’obiettivo non è poco…
Oltretutto la teoria di Summers è ancora più audace perché per lui vale l’equivalenza medioevale che la stregoneria è una forma di eresia (per la quale vi era il rogo).
Quindi ecco che per lui le streghe complottavano contro la società in quanto anarchiche e rivoluzionarie (!) e la stregoneria aveva essenzialmente scopi politici…
Vabbè, salto diverse pagine perché ho già scritto abbastanza, ma come ho accennato in Martelli e controllori, l’autore passa alla biografia degli autori del “Malleus Maleficarum” ai quali papa Innocenzo VIII affidò con una bolla papale l’incarico di dare la caccia alle streghe in Germania: tutti i poteri civili dovevano supportare i due con la massima solerzia pena la scomunica. Al quale si aggiunse poi la lettera dell’imperatore di Germania che ordinava a tutti i suoi sottoposti di obbedire ai due inquisitori quando questi esercitavano la propria funzione.
Ecco: mettiamoci nei panni di Springer e Kramer, due religiosi che, evidentemente credono alla stregoneria. A essi è stato attribuito dal potere religioso e da quello secolare il massimo potere per agire e giudicare liberamente.
Secondo voi queste due persone saranno portate a scoprire streghe, e quindi a giustificare la propria ragione d’essere, oppure a riconoscere l’innocenza della maggioranza di queste?
Ovviamente si sarà verificata la prima opzione. È umano: è la solita dissonanza cognitiva: si deve credere che il potere che si ha sia giusto e motivato. E di conseguenza le streghe devono esistere e devono essere eliminate. Ecco come si creano dei mostri.
E questo schema lo rivediamo anche ai giorni nostri (nella gestione della pandemia: si affida a un politico troppo potere e questi scaricherà le responsabilità del proprio fallimento su altri, per esempio, in maniera da poter continuare a giustificarlo e quindi esercitarlo; oppure nella caccia alle bufale dei controllori dei fatti). Se si dà del potere a qualcuno è facile che questo venga abusato proprio per dimostrare la propria utilità e ragione d’essere.
Ovviamente non vedo l’ora di leggere il testo originale vero e proprio (ormai mi manca poco):
«Probabilmente ciò che sembrerà ancora più stupefacente per il lettore moderno è la tendenza misogina di molti passaggi, e questo non per i più brevi o meno significativi.» (*2).
E se lo dice Montague Summers che scrive nel novecento ma che, come ho specificato all’inizio, ha la mentalità settecentesca di chi si doveva opporre all’illuminismo dell’epoca, allora deve essere MOLTO misogino.
Anzi, poi proprio per non smentirsi, poi Summers aggiunge: «Comunque, pur esagerate [le tendenze misogine] quanto possano essere, io non sono completamente certo che non possano avere un effetto benefico e necessario in questa epoca femminista, quando i sessi sembrano confondersi fra loro e il principale obiettivo di molte femmine sembra essere quello di scimmiottare gli uomini, un comportamento indecoroso per il quale esse non solo si spogliano del proprio fascino, come potrebbero vantarsi, ma si rendono vulnerabili alla più severa riprovazione nel nome della sanità mentale e del buon senso.» (*2).
E poi ti cita la Bibbia come anch’io feci in qualche vecchio pezzo: sebbene io citassi San Paolo e non San Pietro… ma evidentemente il ruolo della donna doveva essere uno dei pochi punti di accordo fra i due...
Conclusione: anche l’introduzione del 1948 non sembra per adesso portare molte novità. Gli stupidi non cambiano opinione e muoiono fedeli ai propri inveterati errori. Comunque mi mancano solo 4 pagine (beh, che per come è scritto minuscolo corrispondono a 8) prima dell’inizio del “Malleus maleficarum” quando anch’io, grazie a esso, sarò in grado di riconoscere a colpo d’occhio le depravate streghe che ci circondano!
Nota (*1): buon esempio del funzionamento incrementale della mia memoria: più ci penso e più mi ricordo dettagli che neppure sapevo di aver memorizzato!
Nota (*2): tratto dall’introduzione di Montague Summers al “Malleus Maleficarum”, (E.) First Rate Publishers. Aggiungo che si deve trattare di una scansione dell’edizione del 1948 ma non ne sono sicuro perché non c’è una singola pagina di introduzione che spieghi l’origine di questa edizione che ho comprato su Amazon…
Non c’è neppure il numero di pagina mentre ci sono refusi dovuti a evidenti errore di scansione automatica del testo.
alla prima stazione
1 ora fa
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