Dal solito Progetto Gutenberg ho scaricato (*1) il libro An Essay on Demonology, Ghosts and Apparitions, and Popular Superstitions. Also an account of the Witchcraft Delusion at Salem, in 1692 di James Thacher scritto nel 1831.
Già di mio scelgo i libri abbastanza a casaccio ma, soprattutto su Progetto Gutenberg, mi scateno scaricando opere piuttosto bizzarre: (a memoria) ho un libro della figlia del Lombroso, una critica in due volumi della prima versione dei “Promessi sposi”, la mitologia della tribù indiana dei Mohave e altri simili...
Poi li inizio a leggere e, se mi piacciono, li finisco...
In questo caso vi ho infatti trovato molti spunti interessanti.
Nel primo capitolo l'autore (credo un protestante americano) spiega che i resoconti di fantasmi e apparizioni sono dovuti principalmente a due fattori.
Il primo è la superstizione di origine pagana (plausibile) ma anche la “superstizione praticata dai devoti della Chiesa Cattolica Romana”!
Mi pare un giudizio estremamente rivelatore di quale dovesse essere l'opinione dei protestanti sulla chiesa di Roma all'inizio del XIX secolo (per capirci quando il Leopardi terminava le Operette morali)...
Il secondo fattore sono le allucinazioni di origine nervosa (plausibile). Divertente però la spiegazione scientifica: apparentemente nel 1832 ancora non era noto come i nervi trasmettessero gli impulsi nervosi al cervello. L'autore invece di parlare di stimoli elettrici parla di impulsi elastici, come se i nervi comunicassero col cervello con delle vibrazioni, tirandolo con più o meno forza! Giuro! Lo spiega più volte in diversi passaggi!
Un esempio: «Such elastic and vibratory strings [i nervi ottici] may be subject to an infinite variety of irregular movements, … , which [i nervi] may present false and often fantastic images to the mind.»
Con queste spiegazioni l'autore dà spiegazioni naturali a resoconti, evidentemente all'epoca molto famosi, di episodi apparentemente soprannaturali.
Ah, una curiosità che ho annotato: un'altra causa delle allucinazioni sono le abitudini sedentarie e l'uso immoderato di tè forte (*2)(*3). Sembra che all'origine di questa credenza ci sia un aneddoto con protagonista il presidente Adams! Egli sconsigliò il tè a una persona che aveva paura di camminare ai lati delle strade: il tale gli diede retta smise di bere tè, e guarì! Mi pare un classico esempio della fallacia del post hoc ergo propter hoc...
Nel capitolo sulla stregoneria sono elencati i metodi per riconoscere una strega. Grazie all'abbondante filmografia tutti siamo familiari con l'utile tecnica di immergere la donna, ben legata (*4), nell'acqua di un fiume: se nonostante le corde riesce comunque a galleggiare allora, evidentemente, è una strega. Pochi però conoscono la spiegazione scientifica di questa efficace verifica sperimentale: la donna se colpevole di stregoneria non può affondare perché nel suo patto col diavolo ha rinunciato all'acqua battesimale e, per questo, l'acqua si rifiuta di accoglierla in sé. In effetti ha molto senso...
Altri due metodi infallibili per riconoscere una strega sono i seguenti: 1. se la donna quando viene arrestata esclama “Il signore abbia pietà di me!” allora è una strega; 2. se la donna non versa più di tre lacrime (e solo dall'occhio sinistro) allora è una strega (*5) perché come “astutamente” osservò re Giacomo I “le altre donne [non le streghe] in generale sono come i coccodrilli, pronte a piangere alla più piccola occasione (*5)”. (*6)
Altro aneddoto divertente: sembra che in Olanda, alla morte di Martin Lutero, tutte le persone possedute dal demonio si calmarono e rimasero tranquille; i preti cattolici spiegarono il fenomeno dicendo che Martin Lutero era stato un grande amico di questi demoni e questi gli dovevano così tanto che andarono in Germania per partecipare al suo funerale! In effetti mi pare plausibile...
Ma la parte più interessante del libro è sicuramente il dettagliato resoconto dei processi a Salem nel 1692. Inutile riportare le prove risibili con cui furono condannati per stregoneria i vari imputati: ad esempio bastava la cosiddetta “prova spettrale” (*7), ovvero un testimone che diceva di vedere un fantasma (ovviamente visibile e udibile solo da lui!) che accusava l'imputato di averlo ucciso o simili...
Piuttosto è interessante osservare quando si interruppe la catena di accusati che, per salvarsi dimostrando di essersi pentite, accusavano a loro volta altre persone. Più o meno accadde quando iniziarono a essere accusate le mogli di personaggi influenti e, in particolare, la moglie di uno dei giudici.
Solo allora il buon senso si svegliò dal suo letargo e ci si rese conto che le confessioni estorte con la tortura non erano proprio le più attendibili. Infatti «...as soon as the judges ceased to condemn, the people ceased to accuse.»
Da notare poi che la maggior parte delle diciannove vittime fu condannata a morte perché aveva ritrattato la confessione, estorta con la forza/tortura, di essere streghe/stregoni preferendo morire piuttosto che mentire sotto giuramento.
Ma ancora più interessante è che circa quattro anni dopo il processo molti dei giurati e alcuni dei giudici iniziarono a scusarsi pubblicamente per quanto avevano fatto ai processi: l'autore fa un sunto molto bello delle loro scuse evidentemente sincere e umili. Sono tentato di copiarlo ma temo sia troppo lungo, però...
«Twelve men who had served as jurors in court at Salem, in 1692, published a recantation of their sentiments, and an apology for their doings on the trials; stating that they were incapable of understanding, nor able to withstand the mysterious delusions of the powers of darkness, and the prince of the air, but for want of knowledge and information from others, took up such evidence against the accused as, on further consideration and better information, they justly fear they have been instrumental with others, though ignorantly and unwittingly, to bring upon themselves the guilt of innocent blood, &c. They express a deep sense of sorrow for their errors in acting on such evidence to the condemnation of persons, declaring with deep humility that they were deluded and mistaken, for which they are much distressed and disquieted in mind. They humbly beg forgiveness of God, and praying that they may be considered candidly and aright by the surviving sufferers, acknowledging themselves under the power of strong and general delusion. They again ask forgiveness of all whom they may have offended, declaring they would not do such things again for the whole world.»
...copiandolo direttamente dall'ebook non è un problema!
Solo un giudice disse di non pensare di dovere scuse a nessuno perché all'epoca, anche se aveva sbagliato, aveva agito in buona fede. Punto di vista interessante...
Il capitolo finale (sui medici ciarlatani che vendono come medicine miracolose degli intrugli che, quando va bene, sono solo inutili e non dannosi...) mi ha dato lo spunto per un paio di intuizioni: però si tratta di riflessioni a sé stanti e in realtà piuttosto avulse dal contesto di questo libro. Preferisco quindi parlarne in pezzi autonomi e non qui.
Voglio terminare riportando uno dei paragrafi finali dell'autore dove, siamo nel 1832, trabocca l'ottimismo per il futuro: «We now witness with the deepest interest, the rapid strides in the march of intellect, keeping pace with the advance of light and truth, looking for that political and moral millenium, when knowledge will be more sought for than wealth, and the charms of virtue more prized than those of vice; when prejudice, superstition, and licentiousness, will be discountenanced among all classes of mankind, and righteousness shall exalt our nation.»
Conclusione: alcuni vedono i fantasmi altri hanno illusioni ancor più favolose...
Nota (*1): insieme a ben altre 23 persone!
Nota (*2): praticamente sono io! Non mi dispiacerebbe avere qualche allucinazione eppure sono molto sedentario e di tè ne bevo parecchio... a meno che per tè non si intenda un'altra erba... capito, no?
Nota (*3): «Among the causes of nervous affection and diseased imagination, are those of sedentary habits and a free use of strong tea.»
Nota (*4): per la precisione il pollice della mano destra era strettamente legato al pollice del piede sinistro e viceversa.
Nota (*5): quindi Julia Roberts (v. Varie pellicole e una chitarrista) non è una strega...
Nota (*6): io aggiungerei che è possibile, se non probabile, che le donne siano in realtà dei coccodrilli...
Nota (*7): l'autore fa presente che in Inghilterra le “prove spettrali” non erano ammesse in tribunale perché un giudice, dotato di buon senso e ironia, fece notare che «Il fantasma è un eccellente testimone e le sue prove sono le migliori possibili, ma in questa corte non può essere ascoltato per interposta persona, quindi evocatelo qui e io l'ascolterò direttamente. Ma la vostra comunicazione con lui equivale a un “per sentito dire” e quindi non è ammissibile»
L'esempio di Benjamin Franklin
3 ore fa
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