«[Figlio dell'uomo] Porgi l'orecchio e ascolta le parole di KGB
e applica la tua mente alla SUA istruzione
» Pv. 22,17

Qui si straparla di vari argomenti:
1. Il genere dei pezzi è segnalato da varie immagini, vedi Legenda
2. Per contattarmi e istruzioni per i nuovi lettori (occasionali e non) qui
3. L'ultimo corto è questo
4. Molti articoli di questo blog fanno riferimento a definizioni e concetti che ho enunciato nella mia Epitome gratuitamente scaricabile QUI. Tali riferimenti sono identificati da una “E” fra parentesi quadre e uno o più capitoli. Per esempio: ([E] 5.1 e 5.4)

venerdì 30 maggio 2014

Cambiando delusione

È da un bel po' che non scrivo dei miei “progressi” con la chitarra: cercherò di riassumere la situazione...

A metà aprile (v. U-Turn chitarristico) un mio amico esperto di chitarra mi fece una lezione molto interessante: secondo lui, la metodologia seguita dal mio maestro era sbagliata perché si limitava a farmi apprendere dei singoli brani o frammenti di essi. Invece, ad esempio, avrei dovuto imparare a riusare una certa melodia in altri contesti magari riadattandola: per fare questo è necessario conoscere la teoria.

Nella sua lezione quindi si ripartì dalla scala pentatonica di RE minore sulla quale mi diede un paio di esercizi. Come ho già scritto effettivamente anche il mio maestro era partito insegnandomi seguendo questa metodologia ma all'epoca ero talmente tecnicamente incapace che, dopo mesi senza progressi significativi, si passò a un approccio più pratico basato appunto su brani e frammenti di essi e tralasciando completamente gli argomenti teorici.

La mia sensazione è che in questi anni sia maturato tecnicamente e adesso mi sento pronto e motivato a studiare anche la teoria.

Nelle settimane seguenti avremmo dovuto incontrarci nuovamente ma a causa di problemi vari (una volta mi ha aspettato tutto un pomeriggio mentre io, a mia volta, aspettavo la sua conferma!) non siamo ancora riusciti a farcela...

Comunque, dopo la lezione di metà aprile, non abbandonai i vecchi esercizi ma li affiancai ai nuovi dato anche che, per caso, erano meno numerosi e più rapidi del solito.

Così la mia esercitazione tipo diventò:

Riscaldamento: i soliti esercizi per sgranchire le dita del maestro, più uno dell'amico. Come forse ho già scritto ho bisogno di molto tempo per calarmi in “modalità chitarra” e ho quindi capito che mi conviene perdere qualche minuto in più nel riscaldamento.

Pattern: tali e quali.

She is my sin: dei Nightwish. È il brano che scelsi da solo perché mi piaceva e che, guarda caso (*1), la parte della chitarra è piuttosto abbordabile. Avevo solo un problema con una melodia piuttosto veloce e il maestro mi spiegò (v. Lezione LXX) che dovevo eseguirla senza allontanare troppo l'indice dalla corda. Inizialmente non mi riusciva per niente e dovetti abbassare tantissimo la velocità: adesso invece mi riesce tranquillamente e, anzi, mi viene naturale tenere le dita vicino alle corde in qualunque melodia.

Sweet Dreams: in questo caso mi creava grossi problemi un ritmo un po' ingarbugliato (v. sempre Lezione LXX) ma è stato decisivo memorizzare il movimento da fare con la mano: col tempo sono riuscito a eseguirlo perfettamente anche a velocità reale.

Vodka: mantenuto e portato alla velocità reale. Però mi erano rimaste delle difficoltà: in particolare dovevo tenere il volume della mia chitarra basso perché altrimenti perdevo il ritmo; problemi anche al passaggio al ponte.

Vodka Alt.: un semplice esercizio datomi dall'amico che consiste nel suonare il ponte di vodka con due diteggiature alternative: il suo scopo era solo di ginnastica per mignolo e anulare. Dopo un mese troppo noioso!

Flight of Icarus: era la novità che mi aveva assegnato il maestro pochi giorni prima: siccome il brano mi piaceva ho continuato a studiarlo. Il problema è che il maestro mi aveva spiegato come semplificare alcune battute ma alcune gli erano sfuggite: su queste dovetti ragionarci autonomamente ma, credo, feci un buon lavoro. Diversamente dal solito non ho imparato il brano a velocità reale (110bpm) ma mi sono fermato a 90: la mia idea è quella di cercare di imparare più battute possibili e solo successivamente aumentare la velocità (*2).

Sopra: ho chiamato così l'esercizio di suonare “sopra” gli accordi di Vodka usando la pentatonica di RE minore. Questo esercizio è stato quello che più mi è piaciuto e i risultati li ho pubblicati nei corti Capolavoro e Capolavoro 2.

FA#: in pratica un esercizio di stretching per le dita. Il nome FA# è sbagliato! Avevo capito che era una scala estesa di FA# ma in realtà fra le sue note non c'è il FA# ma il FA! Insomma sarebbe stato più semplice e corretto chiamarlo solo stretching...

Arrivato cosi a metà maggio, dopo un mese circa dalla seduta con l'amico e stufo dei soliti esercizi, ricontattai il maestro per una nuova lezione.

Per i dettagli vedrò di scrivere un pezzo ad hoc ma in pratica: si tolse Sweet dreams, mi corresse alcune battute di Flight of Icarus, mi consigliò un libro di testo (già comprato) e mi insegnò il ritmo per suonare Horse with no name degli America.

Infatti negli ultimi giorni mi ero intestardito a cercare di imparare tale brano: cercando in rete avevo infatti capito che era banale ma non mi riusciva assolutamente.
Nella versione più semplice, quella che volevo imparare, gli accordi sono solo due Em (facilissimo) ed E9/6 (facile). Quello che mi frega è che su un accordo ho un ritmo e sul secondo uno diverso. Questi ritmi sono facili essendo basati solo su ottavi e volendo l'unica loro difficoltà è che hanno un ottavo prima del cambio di accordo...
Insomma con l'esercizio pattern ero abituato sia a ritmi più complessi (anche con sedicesimi) che a cambi di accordo più rapidi e difficili ma il ritmo era lo stesso per tutto il giro!
Inutile dire che cambiare ritmo per ogni accordo mi confondeva terribilmente. Solo adesso, dopo svariati giorni di esercizio, sto iniziando ad acquisire la necessaria scioltezza.

Il libro di testo è stata poi una mazzata al morale: il titolo è infatti Chitarrista da Zero Vol. 1 di Begotti e Fazari (*3). Alla faccia dei due anni di studio!
In realtà il maestro mi aveva assicurato che avrei potuto fare anche alcuni esercizi dai volumi successivi ma proprio nella lezione 4 (quella che mi aveva assegnato da studiare) c'è un esercizio in cui si suonano accordi diversi su ritmi variabili (banalmente quarti, metà e ¾) che sembrava utile da affiancare allo studio di Horse with no name...

Così, una volta messe le mani sul libretto, ero convinto che non avrei avuto alcuna difficoltà a fare gli esercizi ma invece...
Mazzata su mazzata! Gli esercizi della lezione quattro mi sembravano già difficilissimi!

Il motivo delle mie difficoltà è però molto utile perché mi ha fatto capire che la mia preparazione è a macchie: su alcune cose sono molto bravo ma su altre sono completamente inetto. Gli esercizi in questione erano facili ma richiedevano contemporaneamente tecniche/abilità su cui ero ben preparato e ma anche altre che non avevo mai fatto: a mie spese ho scoperto che in musica “poggio e buca” non fanno pari!

Il primo esercizio della lezione 4 consisteva nel suonare tre accordi (F, C e G7), abbelliti arpeggiando un paio di note per accordo: appena lo vidi mi dissi “questo esercizio me lo mangio!”
Invece no!
Il problema era la base: io ero abituato a suonare su basi (ad esempio su Tuxguitar) in cui comunque si sentiva anche la chitarra. Ora mi è evidente che questo semplifica notevolmente la difficoltà di suonare a tempo perché comunque si ha un riferimento da seguire: col senno di poi nei brani studiati su Tuxguitar avrei dovuto usare il mixer per diminuire progressivamente il volume della chitarra...
Analogamente quando ho visto la melodia ho pensato che non avrei avuto problemi ma invece il suonare su una base senza la traccia della chitarra mi ha dato dei problemi che non mi aspettavo.
Intendiamoci, dopo cinque esercitazioni, sono praticamente arrivato a eseguire perfettamente questi esercizi ma comunque non mi aspettavo le difficoltà incontrate...

Conclusione: ho divagato... Volevo limitarmi al mio basso entusiasmo per la mia incapacità chitarristica ma ho finito per entrare nel tecnico degli esercizi. Spero nei prossimi giorni di riuscire a fissare una nuova lezione col mio amico in maniera da chiarire alcuni dubbi teorici: nel frattempo ho infatti cercato di approfondire da solo la teoria ma ancora non mi è riuscito trovare niente di chiaro in rete...

Nota (*1): mi chiedo se sia una coincidenza che la parte della chitarra sia semplice o se invece mi piace proprio perché tale...
Nota (*2): in genere faccio l'inverso: imparo poche battute a velocità reale e poi, faticosamente, spesso dovendo rallentare di nuovo, ne aggiungo altre...
Nota (*3): ancora è presto per darne un giudizio ma la prima impressione è che sia un ottimo libro: soprattutto gli esercizi mi sembrano pensati e costruiti con attenzione e intelligenza...

mercoledì 28 maggio 2014

Lo zoccolo ignavo

Per spezzare la monotonia di questi ultimi articoli sui risultati elettorali pensavo di scrivere un pezzo sull'utilità degli scacchi ma non ce la faccio: continuo a riflettere su cosa sia andato storto.
Anche questa di oggi è una riflessione abbastanza a caldo e, come tale, deve essere presa: in particolare, non è facile attribuire il giusto peso a ogni elemento se non con la prospettiva data dal tempo...

L'argomento che tratterò oggi non è nuovo ed è strettamente legato a una delle contraddizioni del M5S sulla quale, fin dall'inizio (Incongruenza nel M5S del marzo 2013), avevo puntato il dito anche se, lo ammetto, col tempo avevo finito quasi per dimenticarmene.
In questi giorni molti miei conoscenti attivisti non fanno che ripetere quanto sia stupida una (grossa) fascia della popolazione italiana che vota senza capire o sapere: eppure uno dei punti cardine del programma del M5S è la democrazia diretta. Come si fa a conciliare insieme l'idea di far partecipare tutti alle decisioni comuni (democrazia diretta) quando contemporaneamente si pensa che una buona percentuale di persone votino, in pratica, a casaccio?

La risposta “ufficiale” del M5S è che l'obiettivo è informare i cittadini in maniera da renderli consapevoli e capaci quindi di decidere: il problema di fondo è che la maggior parte delle persone non vogliono essere informate. Essere informati richiede uno sforzo: bisogna leggere, riflettere, è necessario perdere molto tempo, porsi delle domande e, persino, rimettersi in discussione (v. Gli intelligenti e onesti del PD±L) rivedendo delle certezze sulle quali, magari da sempre, abbiamo costruito sopra la nostra personalità. Non dovrebbe stupire che molte persone preferiscano non ascoltare.

Qual è però la conseguenza di questo comportamento passivo? La conseguenza è che il loro voto non è basato sui fatti o sul programma ma solamente sull'immagine epidermica che hanno dei diversi politici.
In queste elezioni da una parte c'era Renzi il cui messaggio era del tipo “l'Europa è un bene, è sicurezza, è prosperità, è il futuro. Con me le cose stanno già cambiando in meglio: gli 80€ in più sono solo un piccolo segnale ma è appena l'inizio e poi tutto andrà sempre meglio”. Renzi dava cioè un'impressione di sicurezza e tranquillità.
Dall'altra parte c'era invece Grillo e il suo messaggio era estremamente più complesso: spiegava cosa è veramente l'Europa attuale, chiedeva di riflettere sui pro e contro dell'Euro, sulla ricontrattazione del debito pubblico, sul rivedere le fondamenta delle nostre istituzioni. Non solo: spiegava anche che la realtà è molto peggiore di quello che appare (“siamo falliti nel 2011”) e che, se non si fanno cambiamenti drastici, le cose andranno sempre peggio. Insomma il suo era un messaggio allarmante spesso espresso poi con i toni forti che contraddistinguono l'ex comico: chi non si sforza di capire né ha l'intenzione di farlo, con la complicità poi dei media, ne riceveva un'immagine di paura e incertezza...

Ora, queste persone quale messaggio avranno seguito e votato? Quello rassicurante di Renzi “Va tutto bene, il peggio è passato, già si vedono i primi miglioramenti” oppure quello di Grillo “la nave sta affondando e occorrono misure disperate”?

In conclusione temo che il tentativo di far capire a tutti gli italiani qual è la situazione reale sia un'utopia. In Italia, ma comunque anche negli altri paesi, esisterà sempre una fascia di popolazione più o meno vasta (*1) che non vuol capire né sapere e, con loro, tutti gli sforzi di comunicargli concetti complessi sono sprecati: queste persone costituiscono lo zoccolo ignavo.
È inutile gridargli del pericolo e mostrargli grafici allarmanti perché non ascolteranno né guarderanno: anche se già il fumo rende l'aria irrespirabile e irrita gli occhi, fino a quando le fiamme non gli scotteranno il sedere, preferiranno dare retta a chi, con voce suadente, mormora loro che “tutto va bene” piuttosto che a chi gli urla “al fuoco! Al fuoco!”...

Conclusione: il problema evidenziato oggi rientra nella più ampia problematica della comunicazione. Per un attivista è particolarmente difficile accettare questa realtà perché da una parte si tratta di persone con una forma mentale opposta alla propria (*2) e da un'altra perché questo atteggiamento di non voler sapere è in contraddizione con l'idea della democrazia diretta alla base del movimento.
Con queste elezioni il M5S ha capito qual è il suo zoccolo duro ma, per vincere le prossime, dovrà capire come affrontare lo zoccolo ignavo...

Nota (*1): in base all'istruzione, all'età e al benessere. Più una persona è istruita e più è in grado di comprendere le ragioni altrui; con l'età si assume una rigidezza mentale sempre maggiore; chi sta male è aperto a ogni soluzione per poter stare meglio mentre, chi sta bene, preferisce non cambiare niente per paura di andare a stare peggio. C'è anche da dire che questi elementi vanno combinati insieme: ad esempio è possibilissimo trovare una persona anziana che però, vuoi per un'istruzione superiore vuoi per natura, sia mentalmente molto più ricettiva di un giovane ignorante!
Nota (*2): l'attivista è in genere una persona che, attraverso percorsi personali, è giunto a una consapevolezza maggiore di come funziona la vecchia politica: è una persona che, per esempio, si informa, legge le delibere e i regolamenti del proprio comune e, così facendo, si rende sempre maggior conto di tutte le magagne più o meno nascoste. La sua conoscenza superiore alla media del funzionamento reale della cosa pubblica, soprattutto quando non riesce a comunicarla, viene però vista all'esterno come fanatismo. Anch'io mi confronto spesso con questo problema: è come cercare di spiegare l'immagine di un puzzle mostrando una tessera alla volta. O si cerca di dire tutto insieme, col risultato di non essere chiari, oppure si mostra nel dettaglio un paio di tessere col risultato però che il nostro interlocutore si scoccia di ascoltare non capendo quale sia l'immagine nel suo complesso.

martedì 27 maggio 2014

Riflessioni sparse a caldo e a casaccio

Avrei dovuto capirlo ma, palesemente, ammetto di essere rimasto cieco. Eppure, col senno di poi, è evidente: il M5S non è stato capace di attrarre a sé né i delusi dalla destra né gli astensionisti cronici.

Ripensandoci nell'ultima settimana avevo parlato con ben tre amici che, pur non volendo assolutamente votare per Renzi, non si riconoscevano nel M5S. È evidente che queste persone si sono astenute o hanno disperso il proprio voto.

In quest'ottica credo sia stato altamente controproducente richiamarsi, nel comizio finale a Roma, alla figura di Berlinguer: io ero troppo piccolo quando morì per averne una memoria oggettiva ma è chiaro che, pur essendo un'icona per un buona fetta di popolazione, è invece visto con sospetto dalla maggioranza. In pratica negli ultimi giorni di campagna elettorale il M5S ha voluto mandare il messaggio “Noi siamo gli eredi morali del PCI” col risultato di non sottrarre comunque elettori al PD e di impaurire tutti quelli moderati e di destra. Guarda caso nel comizio finale dello scorso febbraio il motto vincente fu invece “Non non siamo né di sinistra né di destra”.

Altre considerazioni sparse...
È ancora più imprescindibile dare una struttura concreta al movimento partendo dalla base, cioè dai Meetup: l'attuale organizzazione verticistica è troppo inefficiente. Una volta che abbiamo la struttura si potrebbe far votare agli attivisti (quelli veri, certificati dai Meetup, e non gli utenti iscritti sul viario di Grillo!) una dirigenza che abbia il compito di confrontarsi sia con la base e con gli altri schieramenti politici (senza improvvisazione o inutili sondaggi in rete). A questo punto Grillo dovrebbe fare volontariamente un passo indietro (rimanendo una sorta di ideologo) perché, temo, ormai si sia bruciato ed, essendo percepito come inaffidabile dalla maggior parte degli italiani, getta ombre sulla credibilità del M5S.
So che l'idea di una “dirigenza” farà storcere il naso a parecchi attivisti ma si tratta di una necessità improrogabile. Adesso il movimento è identificato con Grillo ma se domani gli viene un infarto che facciamo? Salutiamo e grazie? Bisogna dare alle persone la possibilità di identificare il M5S con una struttura, un gruppo di persone, trasparente e democratico. Io credo che Di Battista o Di Maio sarebbero molto più credibili di Grillo per la maggior parte degli italiani (anche se non per gli attivisti storici!) che non si riconoscono nel movimento.

La maggioranza degli italiani non si rende conto della situazione del paese e si lascia confondere dalle chiacchiere tranquillizzanti.
Bisogna prendere atto che con l'attuale strategia comunicativa (considerato anche l'ostruzionismo dei media) non si riesce a guadagnare ulteriori consensi: la maggior parte degli italiani non ha nessuna intensione di comprendere e interessarsi alla politica. Di conseguenza, anche se è cinico, bisogna lavorare meno e far più propaganda. Ad esempio, visto che ne abbiamo la possibilità, bisognerebbe sfruttare la piazza fare manifestazione su questioni semplici che, anche chi segue distrattamente la politica, possa apprezzare: tipo manifestazione contro gli F35, contro la riforma del lavoro, etc...

Un'idea: ma non sarebbe possibile fare un sindacato “5 stelle” e organizzare scioperi quando servono?

Qualche nota positiva...
Siamo chiaramente la seconda forza politica del paese e, in prospettiva, l'unico antagonista credibile al PD: se per una volta si riuscisse a giocare bene le nostre carte non è escluso che alle nazionali la situazione non si ribalti. Dopotutto, già fra pochi mesi, Renzi avrà avuto modo di tradire le proprie promesse e la situazione generale dell'Italia sarà ulteriormente peggiorata: parecchi che oggi hanno votato PD si saranno resi conto del proprio errore...

PS: pezzo pubblicato il 25 maggio: non ce la facevo a tenerlo in "frigo" per 24 ore!

lunedì 26 maggio 2014

Fase paranoica

Dopo pranzo ho avuto un attacco di paranoia: visto che conosco solo 1) persone che a febbraio 2013 non lo votarono e che questa volta l'hanno votato; 2) persone che a febbraio 2013 l'hanno votato e che ieri l'hanno rivotato e con più entusiasmo; 3) altri attivisti che condividono con me i punti 1) e 2)...
Com'è possibile che siano spariti 3 milioni di voti quando tutto lasciava pensare che sarebbero aumentati?

Ancora però non riesco a immaginarmi un'ipotesi di broglio convincente...

Attesa - 26/5/2014
Stavo aspettando un comunicato ufficiale del M5S per vedere come interpretano la situazione.

Su FB ho letto solo diversi commenti di parlamentari che 1) ammettano la sconfitta; 2) dicono di aver passato la nottata a riflettere; 3) promettono di raddoppiare il loro impegno. Però quale siano le conclusioni delle loro riflessioni non lo dicono: suppongo che tutti aspettino di leggere l'opinione di Grillo prima di sbilanciarsi.

Ma per oggi, mi sa, il comunicato non uscirà: Grillo, probabilmente giustamente, ancora non si pronuncia e si limita a ringraziare gli elettori pubblicando una poesia di Kipling che se riesci a finire di leggerla significa, non ho capito bene, o che sei uomo o che non ti girano le p####...

Corsi e ricorsi - 26/5/2014
Mi spiace ma non riesco a smettere di pensarci...

Ricordo che quando ero bambino, per varie elezioni negli anni '70-'80, ci si aspettava sempre che il PCI riuscisse a sorpassare la DC.
Almeno in Toscana, parlando con la gente, sembrava che il 90% delle persone avrebbero votato a sinistra poi però, alle elezioni, la “maggioranza silenziosa” finiva sempre per votare DC. Si diceva che erano i parroci a chiedere agli anziani fedeli di votare compatti...

Ecco, ho la sensazione che proprio questo sia accaduto ieri con il PD di Renzi ma a parti invertite: non so cosa abbiano detto i parroci ma i vecchi “compagni”, come i loro predecessori cristiani di trentanni fa, non hanno tradito. La storia si ripete...

Nuovo di zecca - 30/5/2014
Nel senso (confuso) che ho preso la quarta (o quinta? Scoprilo nel corto E tre...!!) zecca dell'anno: la bestiaccia, minuscola (circa 1mm), mi ha morso al polpaccio sinistro. Estremamente fastidioso anche perché il prurito mi dura per molte settimane...

Lezioni 1 & 2 - 30/5/2014
Oggi ho voluto provare a fare gli esercizi delle prime due lezioni del libro Chitarrista da zero! Vol. 1 (v. anche Cambiando delusione) e, fortunatamente, mi sono riusciti tutti senza problemi. Le uniche difficoltà, ma solo di carattere mnemonico, le ho avute per imparare le melodie ma non per suonarle.
Ero curioso di provare anche la terza ma, essendo già stanco, ho preferito rimandare...

La lezione politica di Renzi

[Pezzo, riservato a chi non ha votato PD, scritto nel momento di massimo (credo) sconforto...]

Da non fare:
  • Mettere persone oneste a lavorare come matti in Parlamento
  • Mettere persone laureate a lavorare come matti in Parlamento
  • Mettere persone giovani a lavorare come matti in Parlamento
  • Non tenersi un soldo dei “rimborsi” elettorali indebitamente percepiti
  • Non fare nessun voto di scambio
  • Credere nella solidarietà
  • Volere il bene dell'Italia e degli italiani
  • Cercare di informare gli italiani e di farne crescere la coscienza civica
  • Dire parolacce nei comizi

Da fare:
  • Distruggere l'MPS
  • Regalare 7,5 miliardi della Banca d'Italia (degli italiani) a banche private
  • Buttare e/o regalare miliardi alle mafie per un buco sotto le Alpi e con l'Expo
  • Acquistare decine di F-35 inutili per svariate decine di miliardi
  • Svendere all'estero le multinazionali pubbliche
  • Svendere all'estero beni pubblici come spiagge e musei
  • Mantenere l'acqua privata (e sempre più cara) contro il volere degli italiani
  • Gestire il problema dei rifiuti con nuovi inceneritori: tanto per Renzi "fanno bene alla salute"
  • Fare un governo con tante figlie di papà dalla faccia pulita e nascondere i nomi più loschi fra i sottosegretari
  • Distruggere l'economia (piccola e media lasciando mettersi in salvo la "grande" degli amici...)
  • Disintegrare la sanità pubblica
  • Fingere di abolire le province aumentando le poltrone e i costi
  • Piegarsi a tutti i diktat tedeschi e americani
  • Tenersi tutti i “rimborsi” elettorali indebitamente percepiti
  • Usare le istituzioni pubbliche come poltronifici e fabbriche di consenso
  • Abolire i diritti rimasti dei lavoratori
  • Ridurre le libertà individuali degli italiani
  • Stravolgere la Costituzione a proprio piacimento
  • Ridurre le pene per i mafiosi e per i politici corrotti
  • Negare un futuro decente ai giovani italiani
  • Aumentare tasse per 1000€ annui procapite (vedrete nei prossimi mesi)
  • Dare un “bonus Renzi” di 80€ in bustapaga

Il PD di Renzi stravince ma l'Italia degli italiani straperde.
Le bugie e le promesse a vanvera sono state confuse con reali speranze: Renzi ha dimostrato, con la prova del voto, di essere il vero demagogo. La cosa più triste è che basta pure poco: il favore degli italiani si compra con 80€...

Il mio consiglio a coloro che non hanno santi in paradiso (leggi PD) è il seguente:
  1. Se avete meno di 40 anni emigrate all'estero: io consiglio Australia e penisola scandinava (fingetevi etiopi) mentre eviterei la Germania perché si starà già attrezzando per fregare i giovani italiani in cerca di lavoro
  2. Se avete fra i 40 e i 65 anni cercate di tirare avanti per altri 5-10 anni e poi suicidatevi
  3. Se avete più di 65 salutate i nipoti emigranti, godetevi gli anni rimasti e credete alla ninna nanna della tivvù. Tanto quando morirete, senza pensione né sanità pubblica, sarete troppo rincoglioniti per capire di chi è stata la colpa...

Comunque adesso alla domanda "Gli italiani si meritano il disastro socio/economico attuale?" abbiamo la risposta: sì, lo hanno votato.

[Nei prossimi giorni qualche critica costruttiva al M5S...]

sabato 24 maggio 2014

Coincidenza forti-deboli

Le coincidenze mi affascinano e la seguente mi è stata di spunto per il pezzo odierno: il 22 maggio ho scritto il corto Razzismo e ipocrisia che terminavo con l'osservazione di come i giornalisti fossero “forti con i deboli e deboli con i forti”; il giorno dopo, il 23, sul viario di Grillo è poi apparso un breve articolo dal titolo Forte coi deboli, debole coi forti!
In questo secondo caso era sotto accusa l'ufficio stampa di Renzi che ha denunciato per diffamazione una signora che, in un commento del 2012 sempre sul viario di Grillo, aveva chiamato l'attuale capo del governo col nomignolo di “Ebetino”...

La relazione fra questi due episodi sta nell'evidenza di come il “sistema” in senso lato sia esageratamente più forte dei singoli cittadini i quali, per propria colpa o semplice sfortuna, finiscono nelle sue grinfie.
In generale le ragioni sono molteplici: ricordo che mio zio, riguardo gli italiani, soleva dire che questi, la prima cosa che fanno col proprio potere è abusarne. Suppongo che questa affermazione mi colpì così tanto perché, per mia natura, mi pare inconcepibile che qualcuno si approfitti della propria forza...
Immagino che chi abusa del proprio potere ne ricavi una soddisfazione, analoga al sadismo, nel riuscire a imporre la propria volontà, magari arbitrariamente e al di là del buon senso, su chi non può far altro che subire.
La seconda ragione è che la burocrazia, se lasciata a se stessa (come in Italia) tende a complicarsi, e quindi a crescere irragionevolmente, allontanandosi sempre di più dal proprio scopo iniziale, che dovrebbe essere quello di servire il cittadino, per diventare qualcosa di totalmente diverso: una specie di despota con autorità incontrastata o quasi sui cittadini...

Banalmente mi piacerebbe un'Italia in cui la persona comune abbia le stesse possibilità di difendersi dei potenti. In teoria ci fanno credere che sia così (“La legge è uguale per tutti”) ma in pratica si constata quotidianamente che la realtà è ben diversa.

Ma andando sul concreto, proprio nei due casi da cui sono partito, cosa si potrebbe fare o, meglio, cosa secondo me sarebbe giusto fare?
Nel primo caso la mia irritazione era dovuta all'evidente ipocrisia dei giornalisti che si accaniscano, sputando sentenze e fingendosi indignati, su un episodio di razzismo causato da un paio di ragazzi che lo stesso Balotelli (l'oggetto delle offese) ha giustamente definito dei semplici sciocchi. Mi piacerebbe che chi, almeno apparentemente, si indigna così tanto per questi episodi lo facesse anche quando un potente ruba o, in qualche maniera, si approfitta del proprio potere.
Da questo punto di vista c'è poco da fare: ci vorrebbe un cambiamento culturale profondo in cui ciò che conta è la sostanza e non l'apparenza. Sfortunatamente la tendenza globale va esattamente nella direzione opposta. Da questo punto di vista l'unico buon esempio viene dato dal M5S ma non so quanto potrà incidere sulla mentalità degli italiani...

Nel secondo esempio invece si potrebbe fare molto. Dal mio punto di vista il caso è semplice: un tentativo di intimidazione giudiziaria da parte di un potente contro un debole. Si vuole punire un'opinione ed è quindi una chiara limitazione della libertà d'espressione.
Si potrebbe obiettare che un'ingiuria non è un'opinione ma in questo caso il termine ebetino è quotidianamente (o quasi) usato negli articoli del viario di Grillo: ha quindi perso il significato di ingiuria per assumere quello di valutazione politica che, come tale, è pienamente legittimo.
Ma anche se così non fosse secondo me dovrebbe valere il principio per cui un potente, per un personaggio pubblico, specialmente se politico, la “soglia” di cosa venga considerata ingiuria dovrebbe essere molto più alta per distinguerla dal legittimo dissenso.

Nella pratica ci vorrebbe una legislazione che tutelasse la libertà di espressione dei bloggatori e, comunque, di chi si limita a esprimere la propria opinione con commenti o sulle reti sociali. Manco a dirlo la tendenza sembra essere di orientamento contrario con i tentativi di equiparare un viario a un organo di stampa!
In questo caso il M5S potrebbe fare molto e, secondo me, ancora non fa abbastanza: questa sarebbe una battaglia di libertà e giustizia fondamentale che invece rimane sempre in secondo piano...

giovedì 22 maggio 2014

Quantità e qualità

Ieri sono stato a vedere il comizio di Grillo a Firenze: l'idea era quella di capire la variazione del supporto popolare rispetto al febbraio del 2013 (v. In piazza).
A tale riguardo una prima difficoltà era data dal fatto che uno spicchio della piazza era chiusa per restauro. Comunque nel complesso direi mi è parso di percepire una crescita del movimento. Non tanto “quantitativa” ma “qualitativa”.

Mi spiego meglio: da un punto di vista strettamente numerico le presenze mi sono sembrate aumentate di un buon 20%. Variazione significativa ma non clamorosa.
La differenza più marcata era invece “qualitativa”: a febbraio il pubblico era incerto, magari curioso di vedere ma, ad esempio, ben distinto dagli attivisti. Quest'anno i presenti erano convinti, sapevano perché erano lì ed erano sicuri della propria scelta; la maggior parte delle persone aveva lo stemma del movimento appuntato sul petto e l'entusiasmo della piazza era enormemente maggiore.

Non è facile interpretare questa differenza “qualitativa” e quale impatto pratico avrà sulle elezioni.
Alle politiche il M5S ottenne poco più del 18% a Firenze: quelle in piazza ieri erano le stesse persone diventate più consapevoli (o, volendo essere negativi, più fanatiche)? Magari c'è stato contemporaneamente un altro effetto, invisibile alla manifestazione con Grillo, di forza uguale ma opposta: ovvero persone che prima erano indifferenti al movimento e che adesso invece sono fortemente contrarie?

Come ho detto è difficile valutarlo: la mia sensazione è che comunque questo nucleo più convinto di simpatizzanti pentastellati farà da traino alla massa degli incerti. Questo significa che alle prossime elezioni l'aumento di voti del M5S sarà ben più consistente del 20% “quantitativo”.
Direi che la forbice sarà da un +50% (27% dei voti) a un +125% (quasi il 41%). Lo so: si tratta di una finestra estremamente vasta: il problema, come ho spiegato, è valutare l'impatto della maggiore "qualità". Dovendo scommettere direi che il M5S potrebbe passare a un buon 34% (*1) dei voti complessivi.

Nota (*1): ottimistico! Il 30% sarebbe maggiormente realistico ma è più divertente puntare sull'improbabile... Aggiungo anche che, per l'effetto opposto, il PD non subirà un tracollo ma manterrà almeno le sue posizioni: la crescita del M5S sarà quindi prevalentemente a discapito delle altre forze politiche.

martedì 20 maggio 2014

Mi son rotto il MI!

Brutta sorpresa oggi: ho preso la chitarra in mano per l'esercitazione quotidiana e ho scoperto che il MI cantino (la corda più piccina) si era rotta!
Devo chiedere un po' in giro se è normale che una corda si rompa da sola: le altre volte, con la vecchia chitarra, c'era sempre stata una seppur piccola sollecitazione da parte mia...

Ora devo decidere che fare: cambio tutte le corde o solo il MI?
Le corde sono vecchie (mi durano tantissimo in genere) ma non stralogore...

Probabilmente ne approfitterò per provare a cambiarla da solo: l'ho fatto solo un'altra volta con il SI, con l'aiuto in teleconferenza di un amico chitarrista, solo che adesso non mi ricordo più bene come fare... E poi devo ritrovare le corde di riserva: le dovrei avere da qualche parte ma sono sparite...

Il MI bastardino - 22/5/2014
In serata, dopo essermi sorbito un paio di inutili video su Youtube, ho provato a cambiare la corda rotta. Tutto sembrava chiaro ma non mi è riuscito. Poi sono andato a letto ma ho continuato a pensarci durante la notte arrivando a capire cosa avevo sbagliato e come avrei dovuto fare.
Il giorno dopo, con le idee ben chiare in mente, ho deciso di riprovarci ma, appena toccata, la corda mi si è subito rotta...

Razzismo e ipocrisia - 22/5/2014
La notizia del giorno sono le ingiurie razziste a Balotelli. Ogni volta che ho dato uno sguardo alla tivvù mi sono sorbito servizi pieni di sdegno, retorica buonista e la solita, tanta, ipocrisia...

In questo caso sono perfettamente d'accordo con l'opinione di Balotelli: sono solo degli scemi. Punto.

Ma come mai non c'è un'indignazione paragonabile quando, è un esempio ma solo uno dei tanti possibili, si permette a condannati in via definitiva di restare in Parlamento?
Come mai i giornalisti sono pronti a puntare il dito con frasi roboanti contro i soliti “scemi razzisti” mentre, su altre questioni, A MIO PARERE ben più gravi non c'è altrettanta solerzia e, anzi, fanno quasi finta di niente?

Che i giornalisti italiani siano forti con i deboli e deboli con i forti o, meglio, moralisti e intransigenti con i deboli ma ossequiosi, quando non sottomessi, con i potenti?

Previsione Elettorale 2 - 23/5/2014
Anche per queste elezioni mi sono divertito a fare le mie previsioni (v. Previsioni elettorale per le politiche del 2013) per le europee...
Come ho già spiegato altrove quest'anno sono però particolarmente confuso: frequentando molti attivisti del M5S ho infatti perso la percezione di quale sia il comune sentire.

Per farla breve questa volta, per calcolare le mie percentuali, ho applicato il seguente metodo: fra i vari sondaggi mi sono basato su quello che mi sembrava più convincente (non ricordo chi lo pubblicò ma si tratta di quello diviso per fasce di età) e, sopra di esso, ho applicato una serie di variazioni totalmente soggettive considerando vari fattori.
Sommando tutte queste differenze ho ottenuto un risultato parziale al quale ho poi applicato delle ultime modifiche basandomi sul mio istinto (a naso insomma!).
Il risultato è il seguente:

Aaargh!!!!!! - 26/5/2014
Mai una mia previsione fu così totalmente sballata!
Evidentemente le numerose conoscenze fra attivisti hanno completamente distorto la mia percezione di come il M5S è visto dai comuni cittadini: lo temevo ma non pensavo a questo livello...

lunedì 19 maggio 2014

La zucca

Qualche giorno fa ho comprato una zucca: non avendola mai cucinata prima non sapevo bene cosa farci, la sola vaga idea che avevo era di usarla come ingrediente per un minestrone di verdure...

Quando ho poi iniziato a preparare il minestrone mi sono ritrovato con la pentola piena già prima di aprire la zucca! Così l'ho lasciata stare riservandomi di usarla per un'altra occasione.

Qualche giorno dopo infatti, avendo dato una rapida occhiata alle ricette su Internet, l'ho finalmente aperta in due per fare un sugo per la pasta insieme alla pancetta. La ricetta diceva di far cuocere la zucca in forno ma io, non fidandomi di tempi e temperatura, ho preferito usare la padella per poterle controllare meglio. Non entro nei dettagli ma il risultato è stato ottimo.

Ieri ho finalmente usato anche la seconda metà di zucca avanzatami: l'ho tritata insieme a prezzemolo, pangrattato e aglio per fare un ripieno per le melanzane al forno. Il risultato è stato sufficiente ma non eccezionale: si perdeva infatti il sapore caratteristico della zucca...

Come ingrediente mi è piaciuto molto e sicuramente lo riutilizzerò: il problema però è sbucciarla! Ci ho perso un sacco di tempo...
La mia zucca era verde all'esterno (quelle più mature erano sul giallo/arancio) e per separare la buccia dalla polpa ho dovuta tagliarla a strisce sottili e poi, dopo averla adagiata di lato, usare il coltello per staccarla a pezzetti... Se qualcuno conosce trucchi più rapidi mi faccia sapere!

domenica 18 maggio 2014

Ri-memo-me

Come forse qualcuno avrà già intuito dalla mia improvvisa prolificità di corti ho ricominciato a usare la “famosa” tecnica mnemonica per memorizzare le varie idee che mi passano per la testa e che, normalmente, subito dimentico...

Sono ripartito dalla posizione 25 (v. Memo-me dove mi fermavo alla 24).

25 anello → ho immaginato il comizio sovrapponendolo alla festa di addio di Bilbo nel Signore degli anelli: appena l'anello viene messo al dito Napolitano diventa invisibile. [Un po' assurda come scenetta ma non è un problema, anzi si ricorda meglio!]

26 noce → una noce vuota, senza contenuto come i miei ricordi del racconto notturno.

27 nuca → una schifosa nuca piena di pustole: speriamo che la mia faccia non diventi così!

28 nave → in crociere mentre leggo un libro sulla sdraio...

29 nube → Grillo sbraita da Vespa e, quando dice “Governo ladro!”, inizia a piovere.

30 mazzo → Casaleggio con un mazzo di fiori in testa al posto dei capelli.

31 matto → Berlusconi...

Altro dubbio - 18/5/2014
Alcuni attivisti pentastellati contano molto sull'intervista di Grillo da Vespa: pensano che aiuterà il M5S a raggiungere un pubblico normalmente distante e che farà guadagnare voti.

Io ho un paio di dubbi:
  • Con Mentana l'intervista è andata bene ma non sono sicuro che con Vespa filerà tutto liscio: se Vespa gioca sporco e fa arrabbiare Grillo?
  • La fascia di popolazione costituita da pensionati ultra settantenni (quella a cui accennavano i soliti attivisti) non cambia così facilmente opinione...

Senza colpi di scena credo che il M5S possa guadagnare un paio di punti ma non molti di più; se però Grillo perde la pazienza si rischia di allontanare (nuovamente) gli elettori più moderati che amano i toni pacati e rassicuranti...

Semmai c'è da sperare che gli indecisi e chi normalmente preferisce astenersi (non solo il solito pubblico di Vespa) guardino questa intervista: ecco in questo pubblico è possibile guadagnare qualcosa in più.
Conclusione: dipende...

Da RAI 3... - 19/5/2014
Allora, nonostante le mie perplessità (v. Da Brescia... e il corto Da Torino...), è ufficiale essendo stato confermato da Casaleggio nella sua intervista alle 15:00 su RAI 3: in caso di vittoria il M5S chiederà nuovo presidente della repubblica ed elezioni in autunno...

Attacchi di Berlusconi - 19/5/2014
Gli attacchi violenti di Berlusconi al M5S sono molto significativi: evidenziano quale sia l'unico vero nemico dell'egemonia del PD±L...

Le mie previsioni elettorali... - 19/5/2014
...le preparerò dopo la manifestazione di Firenze e le pubblicherò, eventualmente con qualche aggiustamento, dopo la manifestazione di Roma di venerdì sera.

Etica e morale

Molto spesso questi due termini sono usati come sinonimi ma stanotte, fra un sogno e l'altro, mi è venuta in mente una situazione dove la loro differenza è evidente.

Prima di illustrare questo esempio rimando al pezzo Il consulente vs la ragioniere dove in effetti c'è già metà della mia argomentazione: in tale articolo mi chiedevo come si sentisse il giudice costretto ad applicare delle leggi che considerasse ingiuste. In realtà spiegavo che tale evenienza è molto improbabile perché, per un effetto psicologico, il giudice finisce per considerare giuste tutte le leggi: ma non è questo che oggi ci interessa!

Consideriamo il caso in cui l'imputato è nel giusto e senza colpe ma la legge (*1) è contro di lui.
Ora il giudice ha due possibilità: se seguendo le leggi condanna l'imputato fa eticamente la cosa giusta ma moralmente sbagliata; al contrario, se chiude un occhio e assolve l'imputato, fa moralmente la cosa giusta ma eticamente sbagliata.

In pratica la distinzione (*2) fra morale ed etica sta nel fatto che la prima riguarda cosa sia giusto in una situazione specifica mentre la seconda cerca di stabilire cosa sia giusto in generale.

Tornando al nostro esempio, da un punto di vista etico (quindi “in generale” o “di solito”) è giusto che il giudice applichi la legge anche quando questo comporti una palese ingiustizia (*3). Rispetto però al singolo caso concreto, raro e improbabile quanto si vuole, il giudice che applica alla lettera la legge che condanna un “innocente” moralmente sbaglia.

In conclusione l'etica è generale e oggettiva mentre la morale è particolare e soggettiva. Da questa definizione risulta evidente quando etica e morale possano andare in conflitto...

Nota (*1): è un caso ipotetico: non importa quale sia questa legge!
Nota (*2): almeno per come la percepisco io!
Nota (*3): Scritta così pare un'assurdità ma in realtà ha senso: non sta al giudice decidere se una legge sia sbagliata o no; inoltre, solo applicando correttamente la legge, e quindi evidenziandone i difetti, questa potrà venire cambiata...

giovedì 15 maggio 2014

OM 6: finalmente Socrate!

Finalmente mi sono ricordato delle Operette Morali!
Come per la precedente puntata (v. OM 5) mi ero completamente scordato di questa serie!
Il problema sarà ricordarsi il significato delle mie note e cosa mi aveva colpito dei diversi passaggi: vabbè, proviamo a ripartire e ad affrontare un problema alla volta...

La prima nota è facile: è un'osservazione che ho trovato divertente: «...gli scritti più vicini alla perfezione, hanno questa proprietà, che ordinariamente alla seconda lettura piacciano più che alla prima.»
Cosa vi ho trovato di buffo? Beh, per capirlo i miei lettori dovrebbero rileggersi una seconda volta tutti i miei pezzi!

Siamo ancora nel capitolo dove il Leopardi spiega le difficoltà che un autore incontra per raggiungere la fama. In particolare afferma che, non solo alcuni scritti meritevoli vengono dimenticati, ma che, al contrario, alcuni molto rinomati sono sopravvalutati: «Similmente dico, che chiunque leggesse accuratamente o la Gerusalemme o il Furioso, ignorando in tutto o in parte la loro celebrità; proverebbe nella lettura molto minor diletto che gli altri non fanno.»
Ovviamente all'epoca del Leopardi i Promessi sposi del Manzoni non erano ancora entrati nel “mito”. Rileggendo OM 5 mi accorgo che la lingua continua a battermi dove il dente duole!

Poi c'è un'interessante considerazione sulle “verità nuove” e come queste riescano a imporsi. Per certi versi vi vedo un parallelismo e complementarità col mio “classico” pezzo Epoca (e volendo Corollario all'epoca).
L'idea del Leopardi è che nessuna idea veramente rivoluzionaria, ovvero in anticipo sui tempi, ha qualche possibilità di affermarsi: non solo la gente comune non la capirà ma non lo faranno nemmeno i “saggi”. Solo col passare del tempo (se l'opera non è completamente dimenticata prima!) gli uomini inizieranno ad apprezzarla e, principalmente, solo per abitudine a essa: «[La novità sarà apprezzata]... ma solo in corso di tempo, mediante la consuetudine e l'esempio: assuefacendosi gli uomini al credere come ad ogni altra cosa; anzi credendo generalmente per assuefazione, non per certezza di prove concepita nell'animo: tanto che in fine essa verità, cominciata a insegnare ai fanciulli, fu accettata comunemente, ricordata con maraviglia l'ignoranza della medesima, e derise le sentenze diverse o negli antenati o nei presenti.»
Vero temo: tristemente vero. Lo sanno bene i nostri politici del PD±L che una bugia, ripetuta abbastanza a lungo, diventa una verità...

Sullo stesso tema rincara la dose aggiungendo: «Né anche gl'intelletti acuti ed esercitati, sentono facilmente tutta l'efficacia delle ragioni che dimostrano simili verità inaudite...»
Anche su questo aspetto concordo e ne sono da tempo consapevole come comunque avevo già spiegato in OM 5

Il Leopardi fa poi una divertente metafora sul genio che procede verso il nuovo camminando rapidamente, e talvolta correndo, mentre il resto dell'umanità procede indifferente col proprio lento passo: «...laddove gli spiriti sommi e singolari, che si danno alla speculazione di quest'universo sensibile all'uomo o intelligibile, ed al rintracciamento del vero, camminano, anzi talora corrono, velocemente, e quasi senza misura alcuna. E non per questo è possibile che il mondo, in vederli procedere così spediti, affretti il cammino tanto, che giunga con loro o poco più tardi di loro, colà dove essi per ultimo si rimangono. Anzi non esce del suo passo; e non si conduce alcune volte a questo o a quel termine, se non solamente in ispazio di uno o di più secoli da poi che qualche alto spirito vi si fu condotto.»
A occhio questo viario sarà pienamente apprezzato solo fra due o tre secoli... (*1)

Quando iniziai a scrivere questa serie di pezzi già pregustavo di scrivere un interessantissimo commento ad alcune considerazioni di Leopardi su Socrate. Finalmente sono arrivato a questo fatidico punto ma, fatalmente, proprio come temevo nella mia premessa, non ricordo più che cosa vi avessi trovato di tanto stimolante...
Intanto ricopio il passaggio “incriminato”: «Socrate nato con animo assai gentile, e però con disposizione grandissima ad amare; ma sciagurato oltremodo nella forma del corpo; verosimilmente fino nella giovinezza disperò di potere essere amato con altro amore che quello dell'amicizia, poco atto a soddisfare un cuore delicato e fervido, che spesso senta verso gli altri un affetto molto più dolce».
Beh, rileggendo questo brano viene spontaneo chiedersi quanto il Leopardi attribuisca di sé stesso a Socrate. Che delusione: in pratica ho scritto sei pezzi per arrivare a questo punto e adesso sono rimasto con un pugno di mosche!

Sempre in questo lungo capitolo c'è una riflessione pessimistica sulla costante decadenza del genere umano attraverso le ere e per questo: «... per questa via, come per altre mille, si può conoscere che oggidì l'uso, il maneggio, e la potestà delle cose, stanno quasi totalmente nelle mani della mediocrità.»
Mi diverte pensare quanto il Leopardi avrebbe apprezzato la teoria secondo la quale l'intelligenza media sta calando: vedi Idiocracy...

Concludo il pezzo odierno con una bellissimo quanto criptico paragrafo che non voglio commentare ma che spero possa servire da stimolo per la lettura delle Operette morali: «Laonde, in quanto ai costumi, parlando della vecchiezza a comparazione delle altre età, si può dire che ella fosse nei primi tempi, come al buono il migliore; nei corrotti, come al cattivo il pessimo; nei seguenti e peggiori, al contrario.»
Mi piace perché riassume in poche righe gran parte del capitolo: immagino che se io l'avessi scritto a scuola la professoressa me l'avrebbe riempito di freghi blu spiegando che non si capisce niente!
Io credo che il Leopardi si sia volutamente espresso in questa forma contorta, un po' per virtuosismo stilistico, ma soprattutto divertendosi a sfidare i lettori a interpretare la sua “equazione”...

Nota (*1): è una battuta: se non le avessi bandite ci avrei messo una faccina per rimarcare l'intento ironico...

Mammaversario

Sì, ricordo che giorno è oggi: avevo avuto anche un'idea per un bel pezzo ma mi sono accorto di non essere dell'umore giusto e così preferisco lasciar perdere...
In compenso, se riesco a finirlo oggi, i miei lettori potranno sollazzarsi con un nuovo OM.

Da Torino... - 18/6/2014
Ieri, guardando la diretta della manifestazione a Torino, ho di nuovo (v. Da Brescia...) sentito un parlamentare pentastellato affermare che, in caso di vittoria alle europee, il M5S chiederà nuove elezioni politiche nazionali...

Ho una nuova perplessità (oltre a quella espressa in Da Brescia...) al riguardo: trovo rischioso affermare l'equazione “vittoria M5S = richiesta nuove elezioni” perché varrebbe anche la sua duale, ovvero “sconfitta M5S = governo Renzi legittimato”...

Bo, mi auguro che non abbiano sbagliato i calcoli...

Rabbia! - 18/6/2014
Stanotte nel dormiveglia mi era venuta un'idea molto buona per un racconto: ricordo di averne immaginato anche il paragrafo iniziale, di aver calcolato che sarebbe stato molto corto (una sola puntata), di aver pensato che era passato meno tempo del solito dal precedente (v. Il giaguaro ghignante) e che sarebbe venuto bene narrato in prima persona...
Evidentemente però ero in uno stato più di “dormi” che di “veglia” perché al mattino non ricordavo altro che i pochi elementi sopra riportati!

Peste bubbonica? - 18/6/2014
Qualche settimana fa Bisba ha catturato e ucciso un grosso ratto (direi 15 cm di corpo e altrettanti di coda) sotto i miei occhi. Sul momento l'ho incoraggiata ma quando mi sono accorto che il topo aveva le orecchie e la coda malate ho allontanato la gatta e l'ho finito con un colpo di pala.

Circa una settimana dopo Bisba aveva iniziato a perdere il pelo dal labbro sinistro. Il veterinario inizialmente non capiva se era rogna o altro: per due settimane l'abbiamo trattata con antibiotici e ora è quasi completamente guarita. Il veterinario ha detto che si trattava di un'infezione batterica della cute non meglio identificata.

Da circa una settimana sono invece io ad avere una fastidiosa irritazione in faccia, fra gli zigomi e il naso. Ad occhio si intravedono solo delle piccolissime macchiette rossastre: non vorrei che la peste bubbonica dal ratto, tramite la gatta, fosse giunta all'ometto (io).

Altri gialli - 18/6/2014
In Letture deludenti mi ero ripromesso di tornare a leggere un libro “serio” invece, dopo il modesto Castello del terrore di Edgar Wallace, non sono riuscito a mollare questa raccolta e mi sono letto anche La scala a chiocciola di Mary Roberts Rinehart (la trama non è niente di speciale ma mi piaceva l'ironia dell'autrice) e Delitto a Villa Rose di Alfred E. W. Mason (il romanzo aveva lo stile del giallo classico con l'investigatore che fa deduzioni ma a metà i criminali sono arrestati e i rimanenti capitoli sono tutti di spiegazioni: il troppo stroppia!).
Adesso sto leggendo L'impronta scarlatta di Richard Austin Freeman e finalmente ho trovato qualcosa che mi piace realmente: giallo classico alla Sherlock Holmes!

mercoledì 14 maggio 2014

Serie tivvù e tendenze

A fine gennaio, nel pezzo Memo-me, elencai una lunga serie di spunti per articoli che mi sembravano interessanti. Alla fine ne scrissi solo un sottoinsieme mentre per gli altri persi interesse: fra questi ultimi c'era anche lo spunto 24 che ripropongo qui di seguito...

«24=nero → uno spettacolo alla tivvù non a colori ma in b/n, soprattutto nero: riflessione su alcuni recenti serial americani. In particolare su quanto influenzino la realtà e su quanto ne siano influenzati.»

Nel corso degli ultimi mesi ho avuto più volte occasione di tornare a rifletterci...

In una serie poliziesca i protagonisti lavorano in una squadra super tecnologica: in particolare tutte le telecamere sparse per la città sono collegate alla loro centrale e un programma analizza costantemente tutte le facce “alla ricerca di criminali”.
Ho messo fra virgolette “alla ricerca di criminali” per evidenziare una caratteristica comune a tutte queste serie americane: volutamente o no esse mostrano solo gli aspetti utili e positivi di una tecnologia mentre nascondano quelli negativi.
Ad esempio, nel caso dell'identificazione facciale automatica con le telecamere, evidenziavano i benefici per la cattura dei criminali ma sorvolavano sui possibili abusi e in particolare sulla perdita di riservatezza del 99,99% dei cittadini onesti...

In almeno un altro paio di serie viene invece giustificata la tortura come strumento per estorcere informazioni ai cattivi quando c'è “poco tempo” per altre alternative...
Ovviamente anche in questo caso non ci sono incertezza: i cattivi sono supercattivi, non ci sono sfumature di grigio, e inevitabilmente l'informazione estorta con la violenza salva decine se non centinaia di vite...
Nessuna riflessione, ad esempio, sull'eventualità che il supercattivo in realtà non sia tale o che le informazione ottenute siano errate o inutili...

Infine, in una delle due serie precedenti (di quelle che giustificavano la tortura) e destinata a un pubblico giovane, uno dei cattivi è un giovane miliardario che si è arricchito grazie al software libero. La connessione non è chiarissima ma la serie suggerisce che i programmi di pubblico dominio e simili siano sfruttati da individui senza scrupoli e, almeno in parte, una cattiva luce sembra riflettersi anche su tutto il mondo del copyleft.
Spero sia inutile elencare quali siano i vantaggi dei programmi gratuiti rispetto a quelli a pagamento!

Da tutti questi esempi, e sarebbe facile trovarne altri, nasce la mia domanda: gli autori delle serie seguono le tendenze (almeno quelle americane) o, al contrario, cercano di anticiparle e quindi guidarle e/o influenzarle?

La mia natura paranoica opterebbe decisa per la seconda ipotesi ma, oggettivamente, non ho informazioni sufficienti per propendere per un'ipotesi o per l'altra. Anzi l'opzione più probabile è che entrambe le ipotesi siano più o meno vere in base alla rispettiva serie.

Nella sostanza, non importa quale sia il motivo, si viene comunque tutti condizionati da ciò che guardiamo però, eticamente, la risposta è fondamentale: qualcuno cerca coscientemente di manipolare i telespettatori mediante programmi di intrattenimento?

Conclusione: l'ho già scritto in un altro pezzo, non ricordo quale, ma la sensazione è che il mondo stia scivolando sempre più verso una delle distopie immaginate dagli autori cyberpunk del secolo scorso. Un mondo di consumatori con sempre meno diritti e libertà con pochi ricchissimi al di sopra delle leggi che governano il mondo attraverso le loro multinazionali. Negli anni '80 (ma anche '90) mi sembravano dei futuri super pessimistici e non vedevo come potessero avverarsi: adesso al contrario gli indizi sono numerosissimi e puntano tutti nella stessa direzione: cittadini sempre più poveri e controllati mentre le multinazionali accumulano sempre più potere e privilegi.
L'aspetto che più mi turba è che la maggioranza delle persone non pare rendersene conto...