«[Figlio dell'uomo] Porgi l'orecchio e ascolta le parole di KGB
e applica la tua mente alla SUA istruzione
» Pv. 22,17

Qui si straparla di vari argomenti:
1. Il genere dei pezzi è segnalato da varie immagini, vedi Legenda
2. Per contattarmi e istruzioni per i nuovi lettori (occasionali e non) qui
3. L'ultimo corto è questo
4. Molti articoli di questo blog fanno riferimento a definizioni e concetti che ho enunciato nella mia Epitome gratuitamente scaricabile QUI. Tali riferimenti sono identificati da una “E” fra parentesi quadre e uno o più capitoli. Per esempio: ([E] 5.1 e 5.4)

sabato 30 marzo 2024

Sorpresa pasquale

A Pasqua c’è sempre lo stesso problema: regalare un uovo al cioccolato fondente, che però infiamma, oppure al latte, che però è decisamente più cattivo?

Ebbene la soluzione è semplice: regalate la nuova versione dell’Epitome!

A sorpresa, anche per me stesso, ho infatti terminato la nuova versione dell’Epitome: l’avrei dovuta chiamare “Senza stress” o roba del genere perché l’ho scritta tranquillamente, senza dovermi sforzare per lavorarci sopra e, nonostante una buona mole di materiale aggiuntivo, l’ho terminata super rapidamente.

Proprio dal lato più quantitativo siamo passati da 506 pagine a 522 (quindi la mia stima di +16 pagine fatta qualche giorno fa si è dimostrata stranamente corretta) mentre le note sono passate da 2083 a 2137…

I sottocapitoli nuovi sono quattro:
- il 3.8 - piuttosto tecnico sui “gruppi aggregati” un concetto semplice ma molto utile e che, soprattutto, si applica alla democratastenia.
- il 10.6 – è su come distinguere la propaganda dall’informazione utile. A dire il vero ho aggiunto vari elementi psicologici in 10.5 ampliando la sezione già presente.
- il 21.5 – è sul pericolo della manipolazione psicologica.
- il 22.5 – intitolato “Un mondo nuovo” mi fu suggerito da UUiC ormai parecchi mesi fa. Ci ho meditato parecchio e alla fine mi è uscito questo!

Paradossalmente però le maggiori modifiche sono state causate dall’aggiunta di un nuovo importante concetto in 4.1 che ha avuto ripercussioni a catena su 3.7, 4.1, 4.4, 4.5, 5, 5.1, 5.2, 5.7, 7.7, 11.4, 18.4 e 23.7 (e in verità anche altrove magari solo in una nota).
Che poi, col senno di poi, non faccio che chiedermi come ho fatto a non pensarci prima… vabbè…

Aggiunte significative anche in 10.2, 22.6 e 23.5. Vediamo se ricordo cosa… Allora in 10.2 il ruolo di propaganda della scuola a cavallo fra il XIX e XX secolo; in 22.6 un sottocapitolo anomalo in cui accennavo (nel 2021) a cosa avevo intenzione di scrivere ho spiegato poi cosa ho effettivamente realizzato; in 23.5 ho invece descritto il gioco “Werewolf” e, soprattutto, le implicazioni della teoria sociologica che vi sono dietro.

In realtà quello che non ho fatto, ma che dovrei iniziare a pensare di fare, è una bella rilettura globale per correggere refusi, frasi poco chiare, piccole inconsistenze e roba di questo genere. È che mi ci vuole un sacco di tempo e mi fa grande fatica…
Non so quanto valga la pena investire energia mentale in un’operazione di rifinitura di questo tipo piuttosto che, per esempio, aggiungervi nuovo materiale. Non so…

Comunque ecco qui la “sintesi” delle novità direttamente dall’appendice “F” (non più “G” perché ho eliminato l’appendice “A”).
V. 1.12.0 (“Bohciaociao”) – Marzo 2024: approfonditi meccanismi psicologici propaganda
in 10.5; aggiunti i nuovi sottocapitoli 3.8, 10.6, 21.5 e 22.5; modificati sottocapitoli 3.7, 4.1,
4.4, 4.5, 5, 5.1, 5.2, 5.7, 7.7, 11.4, 18.4 e 23.7 per introduzione del concetto di forza
potenziale di un potere e di gruppo aggregato; aggiunta significativa a 10.2, 22.6 e 23.5;
eliminata l’appendice “Tabella di conversione”.

Ah! il nome in codice di questa versione “Bohciaociao” forse meriterebbe una spiegazione… ma preferisco lasciarlo esoterico!

Conclusione: nel complesso sono piuttosto soddisfatto di questa nuova versione che, finalmente, voglio provare a spedire a varie persone che potrebbero, forse, trovarla interessante e darmi dei commenti utili…
Riuscirò a vincere questa mia pigrizia sociale?

8. Piccoli stronzi crescono

Evidentemente per Pasqua si scrive più del normale: stamani "Strabuccino Noccioloduro" era già all'ultimo posto nella lista dei "Ghiribizzi che mi piacciono" ed è quindi giunto il momento di publiccare una nuova puntata del formidabile romanzo!

Questa puntata, un po’ più lunga della media, è sicuramente una delle meno erotiche in assoluto: è però necessaria per approfondire la psicologia di alcuni personaggi e, a dirla tutta, è un po’ come la bonaccia che precede la tempesta…
In particolare si amplia il solco che divide il direttore Kack Tualet dalla dottoressa Ruth Saltenberger. In verità si vede anche come il colonnello, seppure goffamente e in maniera magari impropria, cerchi di prendere le difese della stessa dottoressa quando un collega, il tenente Battler Parakulovsky, si azzarda a prenderla in giro. A dimostrazione dello spessore e della complessità umana del colonnello Snurf Kack vi è poi un breve accenno a un tristissimo aneddoto personale che evidenzia la cinofilia del direttore. Insomma in questa puntata emerge una figura del direttore Snurf tridimensionale e non appiattita su una sterile misoginia a prescindere ma neppure disposta a cedere all’ipocrisia del politicamente corretto: un colonnello protettivo verso le donne ma contemporaneamente allergico alle “femmine tossiche” come le chiama lui.
Sul finale scopriamo poi che la bionda dottoressa, apparentemente così innocente e ingenua, è invece un’astuta ideatrice di piani piuttosto ingegnosi: beh, cosa ha in mente lo vedremo meglio nelle prossime puntate ma già da questa si può intuire qualcosa…

Per quanto riguarda lo sviluppo della trama veniamo aggiornati sulle indagini del caso: sia riguardo le tre sorelle McMundsen che di Cavolina. Preziosa, anche se non completamente esatta, si rivela la testimonianza dell’oca Selvaggia. Nonostante le ubbie iniziali del colonnello Snurf Kack viene poi completamente scagionato il dottore di origine italiana Corleprotti.
Sfortunatamente vi è poi la notizia di una nuova aggressione di Strabuccinator ai danni di un altro personaggio beneamato da grandi e piccini: Baccabriciola.
Per i curiosi Baccabriciola, insieme a Cavolina e Ricottella, appare nel seguente racconto in cinque parti:
Le avventure di Cavolina: i promessi sposi (1/5)
Le avventure di Cavolina: i promessi sposi (2/5)
Le avventure di Cavolina: i promessi sposi (3/5)
Le avventure di Cavolina: i promessi sposi (4/5)
Le avventure di Cavolina: i promessi sposi (5/5)

Il fattore FE, come detto, è molto basso in questa puntata interlocutoria: forse sarebbe addirittura da zero ma per l’accenno finale… insomma un 1 di incoraggiamento comunque se lo merita!
1 → 1/10 (essenzialmente perché Strabuccinator appare nudo)
2→ 1/10 (io ci sento un minimo di tensione sessuale!)
3 → 5/10 (gli approcci della Raden al suo capitano sono sottilmente espliciti)
4 → 3/10 (del resto Cavolina stava solo aspettando Pisellino…)
5→ 5/10 (Cavolina e Strabuccinator combattono nudi)
6→ 7/10 (Strabuccinator approfitta di Cavolina)
7 → 4/10 (Lily ha un grande coefficiente erotico qualsiasi cosa faccia!)
8 → 1/10 (Lily sta tramando qualcosa…)

venerdì 29 marzo 2024

Tolleranza e rispetto

Probabilmente non dovrei mettermi adesso a scrivere questo pezzo perché ho poco tempo ma, in caso di necessità, vorrà dire che lo terminerò stasera (vedi poi conclusione!).
In verità forse ho anche già accennato a questa idea in passato ma oggi un breve video di Asmongold me l’ha fatta tornare di attualità.
Come ho scritto in passato (ma forse sul quadernone a quadretti a gennaio o a marzo) Asmongold, che per lavoro dice quello che pensa e lo dice bene, cioè chiaramente e logicamente, da qualche tempo (pochi mesi direi) ha iniziato a criticare le assurdità degli ideologi “woke” che stanno iniziando a inquinare l’ambiente dei videogiochi. Asmongold, che io sappia, non si interessa di politica, di società o di altro (pur avendo ottime basi di psicologia ed economia) però l’ambiente videoludico lo conosce benissimo.

Come suo solito quindi ha preso video o cinguettii che affrontassero la questione woke-videogiochi e li ha analizzati passo passo dicendo quando secondo lui erano nel giusto e quando sbagliavano. Ovviamente, come suo solito, argomentando le proprie opinioni in maniera logica, chiara e sintetica. Il risultato e che l’ideologia “woke” ne usciva con le ossa rotte dato che il 90% delle sue idee/proposte venivano fatte a pezzi dal bisturi di Asmongold e ridicolizzate per la loro stupidità.
Asmongold però, vivendo nella sua nicchia di mondo, non si era reso conto dell’appoggio politico di cui gode questa ideologia e dà per scontato che le istituzioni che dovrebbero essere indipendenti, come per esempio la giustizia o le varie agenzie federali, lo siano effettivamente. Per questo motivo io che mi intendo molto meno di giochi di lui ma che ho una panoramica forse più vasta della situazione politica/sociale mondiale e statunitense ero un po’ preoccupato.

E infatti le parole/video di Asmongold non sono passate sotto silenzio e, come spesso oggi capita negli USA, gli è stata aizzata contro la solita canizza di ideologi “woke” che hanno iniziato ad attaccarlo accusandolo delle “solite” cose: razzismo, sessismo, pedofilia, fascismo, trumpismo etc.
Niente di meglio per Asmongold che su tali attacchi ha costruito nuovo materiale per il proprio canale procedendo a dissezionare le nuove provocazioni e a dimostrare fattualmente la loro inconsistenza e fallacia col risultato di far passare i loro autori per stupidi. E cosa odiano di più gli stupidi, che in genere si sentono dei geni incompresi e più avanti del resto dell’umanità, se non passare da stupidi ed essere ridicolizzati? Niente. E per questo hanno continuato a cercare di “cancellare” Asmongold sia personalmente (attaccando le sue abitudini personali, il suo aspetto etc.) che sul lavoro cercando di fargli perdere i suoi sponsorizzatori.

Per adesso questo schema di interazione prosegue come ho descritto: con Asmongold che procede a creare nuovo materiale sugli attacchi “woke” che subisce e che ridicolizza a causa della loro illogicità, errori e bugie. Io mi aspetto però che quanto prima ci sarà un passaggio alle vie legali ma credo anche che Asmongold abbia le spalle coperte su questo fronte dato che pesa sempre con attenzione le parole che usa: certo il rischio è che l’eventuale processo non sia neutrale (come sicuramente crede lui) ma politico e di questo, forse, ancora non si rende pienamente conto.

Comunque oggi Asmongold era piuttosto seccato perché gli ideologi e seguaci “woke” sono passati alle minacce fisiche e ad augurargli di subire vari tipi di violenza: vedere questo breve video dal suo canale di corti They Want Gamers to Be Purged. Notare anche le numerose censure di commenti probabilmente a supporto di Asmongold. Notare anche il fanatismo, se non l’odio e la sete di “sangue”, di molti commenti di “wokisti”.

Ma nonostante questa lunga introduzione non è di questo che volevo scrivere oggi! Cioè la vicenda di Asmongold è lo spunto ma la mia riflessione voleva essere molto più generale.
Volevo scrivere di come il confronto pacato fra persone e gruppi che la pensano diversamente stia diventando sempre più raro. Di come non esistano più le sfumature di grigio ma solo il bianco e il nero: noi i buoni, tutti gli altri i cattivi. Come oggi predomina l’arroganza di chi è sicuro di avere ragione e di come tutti gli altri non solo abbiano torto ma siano dei degenerati e pervertiti a pensarla diversamente. Chi dal nostro punto di vista è in errore è un malvagio, chi crede di avere ragione si sente un paladino del bene.
E questa ottica semplicistica e infantile, che riduce qualsiasi controversia e differenza, a bianco e nero, a bene e male, scatena delle crociate: chi crede di avere ragione non ha più alcun dubbio, nessuna incertezza, e anzi sente il dovere morale non di comprendere chi la pensa diversamente ma di attaccarlo e, quando possibile, distruggerlo.
Questo modo di pensare, oltretutto contrario a quella che dovrebbe essere la cultura occidentale basata sul rispetto dell’individuo qualunque siano le sue idee, sulla libertà di pensiero ed espressione, si sta diffondendo a tutti i livelli. Dal più alto al più basso.
Prendiamo la Baronessa Tedesca: chi non è d’accordo su un qualche aspetto della sua politica è, secondo la stessa, un estremista o di sinistra o di destra. Possibile non essere d’accordo con lei senza essere un estremista? E in Italia poco meglio: abbiamo i partiti maggiori sostanzialmente uguali che combattono fra loro le solite finte battaglie ma che poi sugli argomenti più importanti (euro, Europa, guerra, gestione covid etc.) la pensano allo stesso modo e, tutti uniti insieme, cercano di delegittimare qualsiasi pensiero alternativo: attenzione, non dico non essere d’accordo, che sarebbe lecito, ma considerare tali idee inammissibili e rifiutarsi quindi di discuterle spiegando, per esempio, i loro eventuali errori.
Al livello molto più basso di questo ghiribizzo vediamo il nostro commentatore Anonimo che da un paio di mesi ha preso a commentare le sciocchezze che scrivo: se provate a leggere qualcuno dei suoi commenti noterete che non si limita a spiegare perché non sia d’accordo con le mie opinioni ma, contemporaneamente, si sente in dovere di attaccare la mia persona e di delegittimare le mie idee.

Mi chiedo quindi da cosa possa derivare questa “epidemia” di vera e propria intolleranza intellettuale. Probabilmente, sempre se esisterà ancora una civiltà con la capacità di analizzare se stessa, fra un centinaio di anni i sociologi che studieranno il nostro periodo storico avranno delle risposte molto interessanti.
Io posso proporre le mie solite illazioni: credo che i fattori principali siano due.
Il primo è l’imitazione del potere: se il massimo potere politico divide il mondo in buoni e cattivi, senza sfumature, i media gli vanno dietro e, a loro volta, si affannano a sostenerne la visione. Inevitabilmente lo faranno mettendo da parte la razionalità e ricorrendo invece a una narrativa basata sulle emozioni, soprattutto odio e paura, ed evitando accuratamente qualsiasi sforzo di comprendere la parte avversa e le sue ragioni. Ovviamente questo al di là di una patina di propaganda in cui si finge di voler comprendere per invece dimostrare, con paralogismi, contesto fuorviante, omissioni e bugie, la completa inconsistenza degli argomenti dell’altra parte (*1).

Il secondo motivo credo sia più terra terra: temo che le reti sociali stiano contribuendo notevolmente ad accentuare il fenomeno. Per poter vendere la loro pubblicità esse hanno tutto l’interesse a profilare i propri utenti, ovvero a inserirli in specifiche categorie di interesse per i diversi inserzionisti. La maniera migliore per riuscirci è quella di polarizzare il pensiero e le idee: la conseguenza è che per ottenere tale scopo non forniscono degli strumenti per facilitare una discussione produttiva/costruttiva ma solo il pollice dritto che, invece, estremizza.
Per capirci: se io leggo un commento su FB che condivido al 60% e gli do la mia approvazione allora chi lo ha scritto recepisce il messaggio che KGB è d’accordo con lui al 100%! Di questo sono più o meno tutti consapevoli e di conseguenza, chiaramente in riferimento a messaggi ideologici di un certo spessore e non a foto di gattini o delle ferie, si dà la propria approvazione solo se d’accordo almeno all’80%. Anche così però scatta il meccanismo che porta alla polarizzazione del pensiero ma è utile a FB per inserire tale utente nel cesto di quelli che, almeno all’80%, supportano una certa idea.
Sono del parere che si svilupperebbero delle dinamiche totalmente diverse se nelle reti sociali fosse possibile assegnare (anonimamente) i seguenti giudizi: “d’accordo al 100%”, “d’accordo all’80” e via via a scendere fino al “d’accordo al 20%” e “d’accordo allo 0%”.
In questa maniera il tizio che (per capirci) con 10 amici riceveva 3 mi piace a una propria idea, convincendosi così della sua assoluta validità, adesso scoprirebbe che solo un amico è d’accordo con lui al 100% e che due lo sono all’80%. Poi però ce ne sono anche altri 2 d’accordo al 60%, 4 al 40% (e quindi leggermente contrari) e un “Giuda” totalmente in disaccordo. Io credo che una panoramica dei pareri su una propria affermazione di questo genere aiuterebbe l’autore a rimanere più obiettivo e, magari, a ripensare alcuni aspetti potenzialmente più controversi di ciò che aveva affermato.
Al contrario FB fa sapere all’autore del messaggio originario solo chi è d’accordo con lui (oltretutto facendogli credere, anche solo inconsciamente, che lo siano al 100% mentre invece a volte l’approvazione potrebbe essere molto più fredda) e nascondendo completamente chi è in disaccordo o non troppo d’accordo. Questo porta alla polarizzazione del pensiero con tutte le sue conseguenze.

Quali sono le conseguenze della polarizzazione? Beh, per prima cosa il pensiero diviene sempre più estremo, poi si rafforza la certezza di essere nel giusto e quindi si alimenta il fanatismo. Questo a sua volta giustifica qualsiasi eccesso perché, così si dicono i fanatici, “il fine giustifica i mezzi”.

C’è poi da chiedersi quanto politici, media e reti sociali siano consapevoli di questo meccanismo che, a mio parere, sta minando la coesione sociale dell’occidente. Onestamente non saprei dire: io sospetto che molti sinceramente non se ne rendano ancora conto. Del resto non mi pare di aver sentito in giro teorie simili alla mia…

Conclusione: mi scuso per il pezzo più lungo del solito che, infatti, ho finito per scrivere in due giorni…

PS: mi ero dimenticato un ultimo commento sull’ideologia “woke”. È possibile che il potere approvi e sostenga tale ideologia anche per sfruttarne, quando possibile, il fanatismo dei suoi membri? Persone da aizzare facilmente contro i nemici del momento, per esempio oggi i sostenitori di Trump? Possibile: sarebbe interessante sapere come, da questo punto di vista, stia venendo gestita la contrarietà alla guerra in Israele. Il potere è infatti allineato al volere di Tel Aviv ma, se ho ben capito, i seguaci dell’ideologia “woke” sarebbero molto più filopalestinesi. Sfortunatamente non ne so abbastanza per poter giudicare...

Aggiornamento 29/3/2024: appena finito di scrivere il pezzo ho guardato i nuovi video di Asmongold e ho trovato questo: This Got Everyone Mad
Nei primi due terzi del video (poi divaga un po’) Asmongold spiega quanto sia necessaria più tolleranza e pazienza (anzi usa il termine “misericordia”) nell’interpretare il pensiero altrui che non si condivide totalmente. Inizio a pensare che non sia ISTP ma INTP.

Nota (*1): Ecco quindi spiegato l’ospite che la pensa diversamente accerchiato dai “buoni” che hanno proporzionalmente più spazio e che applicano la loro pressione di gruppo (beh, l’equivalente televisivo!) sugli spettatori.

mercoledì 27 marzo 2024

Il nazionalismo

Ieri sera sono finalmente tornato a leggere libri un po’ più impegnativi e le quattro paginette di Hobsbawm sono, come spesso accade, risultate essere le più interessanti.

Il capitolo che sto leggendo affronta un altro epomito dell’ottocento: il nazionalismo.
E mentre per il precedente, sul socialismo, avevo delle vaghe idee sulla sua storia, in questo caso ho trovato più di una sorpresa.

Il punto di partenza è questo: «Oggi siamo talmente abituati a definire una nazione in termini etnico-linguistici, da dimenticare che questa definizione fu sostanzialmente inventata nel secondo Ottocento.» (*1)
In particolare l’idea che una lingua comune creasse la nazionalità fu creata a tavolino dagli intellettuali: la gente comune non se ne preoccupava e usava la lingua che gli faceva più comodo. In questo caso è significativo l’esempio degli USA in cui etnie diverse imparano la stessa lingua non per divenire parte della nazione ma semplicemente perché la parlano tutti.

Altra idea identificata con il nazionalismo è quella di uno specifico territorio sull’esempio portato dalla rivoluzione francese.
In seguito propone l’esempio estremo del nazionalismo sionistico che, non a caso, nasce proprio in quegli anni: esso auspica il ritorno a una lingua non più usata (l’ebraico) al posto del correntemente parlato yiddish e a un territorio che per Herzl (il fondatore del sionismo) avrebbe anche potuto non avere un legame storico con la popolazione (quindi avrebbe anche potuto non essere la Palestina) ma che era fondamentale che esistesse: cioè non si è nazione senza un proprio territorio.

Sicuramente Hobsbawm scriverà anche del nazionalismo italiano e tedesco ma ancora non ci sono arrivato. Comunque mi sembra che nel caso del nostro paese prevalga l’ideale linguistico e territoriale piuttosto che quello etnico.

L’altra grande teoria su quale fosse la definizione di nazione era infine quella che le persone appartengono alla nazione a cui sentono di appartenere. Mi chiedo se questa possa applicarsi agli italiani dell’Ottocento: non agli intellettuali ma alla gente comune (contadini)…

Rileggendo quanto scritto mi accorgo di essere stato un po’ confuso: ciò è normale però. In queste pagine l’autore cerca di dare un’idea dei vari concetti (protomiti) che tutti insieme, in percentuali diverse nei vari paesi, andarono a sovrapporsi fra loro per formare l’ epomito della nazione.
La mia terminologia in questo caso è particolarmente utile perché vedremo che proprio l’ideale della nazione sarà usato per stabilizzare la società: sarà quindi usato da equimito in perfetto accordo con le mie definizioni.
Con la diffusione della democrazia infatti il popolo non ubbidisce più automaticamente al potere come avveniva in passato: esso deve essere persuaso e, a questo scopo, indebolitosi lo strumento della religione risulterà invece particolarmente efficace quello di nazione. Si chiederanno quindi sacrifici al popolo in nome della patria.
Alla fine è sempre la stessa zolfa: vi ricordate la tiritera “ce lo chiede l’Europa?” tanto di moda ancora solo pochi anni fa e con la quale, un pezzettino per volta, abbiamo smantellato lo stato sociale italiano?

In realtà, come spiega Hobsbawm, il concetto di nazione era decisamente vago ed embrionale: il legame affettivo ed emotivo della popolazione era legato agli immediati dintorni, ben conosciuti e vissuti, alla cerchia dei famigliari e degli amici, ai luoghi e persone del “posto” insomma. È il nazionalismo che si appropria di questi sentimenti per estenderli al luogo immensamente più vasto della nazione e della sua popolazione: si è cercato cioè di trasferire i sentimenti che si provano per il “padre” alla “patria”. Non a caso in italiano e spagnolo si ha “paese” come sinonimo di “nazione” che, come sappiamo indica anche il villaggio o la piccola città dove si vive.

Ecco, in definitiva il nazionalismo va a estendere i comuni sentimenti di affetto per la propria famiglia e i luoghi dove si vive al resto della popolazione e a tutto il territorio dello stato. Insomma una costruzione artificiale che, come tutte le idee nate dall’alto, ha delle motivazioni estremamente ciniche.
L’autore cita infatti tale Pilsudski (capo dopo il 1918 della nuova Polonia) che disse «È lo Stato che fa la nazione, non la nazione lo Stato.» (*2) Frase che a me ricorda “Abbiamo fatto l'Italia, adesso dobbiamo fare gli italiani” di D’Azeglio (o era Cavour?!).

E quali sono gli strumenti usati dallo Stato per plasmare nelle forme volute la propria popolazione?
1. I tribunali, le leggi.
2. La burocrazia.
3. La scuola (elementare).

In particolare riguardo la scuola l’autore scrive: «Per lo Stato, la scuola aveva un ulteriore ed essenziale vantaggio: insegnava ai bambini a essere buoni sudditi e cittadini. Fino al trionfo della televisione, non ci fu mezzo di propaganda laico paragonabile all’aula scolastica.» (*3)
Chiaramente anch’io avevo intuito il valore propagandistico della scuola ma averne la conferma così forte e assoluta di uno storico che si basa su dati certi e non sulla propria fantasia come me è stata una scossa: ne approfitterò per aggiornare opportunamente la mia Epitome sottolineando qua e là dove necessario!

Hobsbawm non mette nell’elenco i quotidiani: probabilmente ha ragione dato che è il popolo, e non gli intellettuali o comunque la minoranza più istruita, a dover essere trasformato in nazione.

Una nota curiosa e divertente è che in questi decenni in cui il protomito della nazionalità diviene così fondamentale i vari monarchi si trovano presi in contropiede e sono costretti a “travestirsi” nei panni della popolazione che governano: la maggior parte dell’alta nobiltà europea infatti, comunque tutta imparentata, era di origine tedesca e, per esempio, non sempre parlava bene la lingua del proprio popolo. Al riguardo vidi un divertente video su YouTube qualche settimana fa che ora, ovviamente, non ritrovo ma il seguente è comunque piuttosto piacevole: Why are so many European royal families German? (Short Animated Documentary)

Ancora Hobsbawm non ha accennato alla cultura (e di cui la lingua comunque fa parte) che a me sembrerebbe il primo fattore caratterizzante una nazione ma sono sicuro che lo farà nel prosieguo. Che poi certo, quando la maggioranza della popolazione non ha frequntato neppure le elementari, che cosa potrà essere? Cibo, lingua, usanze e tradizioni, religione...

Conclusione: protomito nazione creato (abbastanza) a tavolino per controllare la popolazione.

PS: chiaramente ho trovato adesso il video di cui ho accennato: Royal DNA Test - What is the Genetic Heritage of the Monarchs of Europe?

Nota (*1): “L’età degli imperi” di Hobsbawm, (E.) Laterza, 2005, tradotto da Franco Salvatorelli, pag. 169.
Nota (*2): ibidem, pag. 171.
Nota (*3): ibidem, pag. 174.

martedì 26 marzo 2024

7. Caffè amaro

Come forse ho già spiegato la Dtt.ssa Lily Ruth Saltenberger Raden von Krausslofter è uno dei tre protagonisti di Strabuccinator T-799+. Inizialmente però il suo doveva essere solo un personaggio secondario e, infatti, non corrisponde a nessuna delle figure di cui ho qui pubblicato racconti nel corso degli anni. In realtà l’intera squadra speciale dello SHITS avrebbe semplicemente dovuto fare da cornice ai vari episodi di cui Strabuccinator/Strabuccino è protagonista.

Ricordo che volevo avere un’idea dell’aspetto del personaggio basandomi su delle porno attrici: avevo solo deciso che fosse bionda perché le altre donne del romanzo non lo erano…
Avevo selezionato una mezza dozzina di candidate ed ero orientato ad “affidare la parte” a Scarlet Red. Comunque per mio divertimento avevo ritagliato le diverse facce dalle immagini… ehm… complete e le avevo spedite a un’amica per far scegliere a lei. L’amica optò per Lily Raden e, col senno di poi, la sua scelta è risultata ottima. Le caratteristiche principali di Lily Rader sono la pelle chiarissima e soprattutto un volto molto innocente che ricorda quello di una bambola di porcellana con le labbra perfette di color carminio e dei grandi occhioni blu.

Forse proprio la sua aria ingenua mi stuzzicò facendomi venire in mente molte idee in cui finiva in situazioni imbarazzanti: in questa puntata vedremo la prima di queste imbarazzanti disavventure.
Per farla breve, a forza di scriverne, mi innamorai del personaggio e decisi di trovarle un ruolo anche per la seconda parte del romanzo. Comunque è qui che Lily inizia ad acquisire spessore psicologico specialmente nel suo difficile rapporto con il colonnello. Continuano invece proficuamente gli abboccamenti con il bello e misterioso capitano Patt Mac Burgerein…

Inoltre, non per vantarmi, ma qui introduco un’importante tematica sociale: le difficoltà e le discriminazioni incontrate dalle donne sul luogo di lavoro. La mia voce è quella del capitano a cui fa eco quella più paternalistica del colonnello Kack…

Riguardo il fattore FE (o come lo avevo chiamato!) vediamo:
1 → 1/10 (essenzialmente perché Strabuccinator appare nudo)
2→ 1/10 (io ci sento un minimo di tensione sessuale!)
3 → 5/10 (gli approcci della Raden al suo capitano sono sottilmente espliciti)
4 → 3/10 (del resto Cavolina stava solo aspettando Pisellino…)
5→ 5/10 (Cavolina e Strabuccinator combattono nudi)
6→ 7/10 (Strabuccinator approfitta di Cavolina)
7 → 4/10 (Lily ha un grande coefficiente erotico qualsiasi cosa faccia!)

Conclusione: datemi qualche minuto che aggiorno il ghiribizzo Strabuccino Noccioloduro!

Ancora progressi

Uffa! avrei voglia di commentare la settima puntata di Strabuccinator ma UUiC è da tre giorni che non pubblica niente di nuovo cosicché il ghiribizzo di Strabuccino Noccioloduro è ancora al penultimo posto (in teoria dovrei aspettare o 5 giorni o che sparisca dall’elenco ma ho deciso che anche all’ultimo posto sarebbe sufficiente a farmi pubblicare una nuova puntata)…

Vabbè, magari dopo aver scritto queste poche righe mi metto a preparare il commento a Strabuccinator…

Che dire? Anche oggi giornata di grandi progressi nell’Epitome: se non erro sono a +13 (per il poco che vale questa valutazione meramente quantitativa) pagine rispetto alla versione precedente.
Oggi ho principalmente aggiunto il nuovo capitolo che mi era stato ispirato da UUiC tanti mesi fa: lo sottolineo come dimostrazione che prendo in considerazione quello che mi viene scritto nei commenti…

Ora sono a un punto dove devo decidere cosa fare con due o tre idee potenzialmente abbastanza corpose ma al momento solo abbozzate. In genere in questi casi ci scrivo un pezzo qui sul ghiribizzo che mi aiuta a capire meglio la questione, a valutare la quantità di materiale e, spesso, a farmi venire idee aggiuntive. Ovviamente adesso è un po’ tardi per scrivere la bozza qui: o rimando a una prossima iterazione o decido subito.
Probabilmente domani butterò giù le mie idee su carta, sul mio quadernone cioè: in pratica equivale a fare una bozza ma per me è enormemente più veloce e pratico. Invece di descrivere tutto a parole posso limitarmi ai miei grafici intricatissimi…

Tanto per dare un’idea dei miei grafici/bozza per nuove idee ecco quello per il “Nuovo paradigma culturale” su cui poi basai [E] 23.7:
I numeri in rosso indicano come poi dipano la matassa delle varie relazioni logiche in forma lineare. Invece i freghi in diagonale sui vari concetti mi servono per verificare di aver scritto tutto quello che avevo in mente senza dimenticare niente…
Ovviamente avevo invaso un po’ la pagina accanto: vabbè tanto la scansione è solo per dare un’idea.


Comunque è interessante la differenza fra come penso, con una molteplicità di relazioni fra concetti diversi, e la necessità di rendere sequenziale il pensiero per trasmetterlo agli altri.
E in effetti notai il fenomeno già da bambino come descrivo nel “PS” finale di Lingua e pensiero

Vabbè, non ho altro da scrivere quindi posso anche chiudere qui il pezzo…
Ah! aggiungo solo che le letture procedono: “Un coraggioso mondo nuovo” mi piace molto anche se la valutazione finale dipenderà da come l'autore riuscirà a portare avanti le varie idee…
Gandhi invece continua a non convincermi: comunque credo che nella quantità (il libro ha molte pagine scritte in piccolo) troverò anche del materiale interessante.

Conclusione: ora vado a vedere direttamente sul ghiribizzo di UUiC se ha pubblicato qualcosa nel caso la mia lista non fosse aggiornata...

lunedì 25 marzo 2024

Ancora progressi più una prova per chatGPT

Giornata proficua oggi: sono andato molto avanti nella stesura della nuova versione dell’Epitome.

In totale ci sono 10 pagine in più che probabilmente diventeranno 15 o 16 (ma è difficile da prevedere) una volta terminate le modifiche/aggiunte/rimozioni. Anche “Rimozioni” perché, sebbene a malincuore, ogni tanto elimino qualche parte divenuta superflua: in questo caso, per esempio, ho eliminato l’appendice A dove spiegavo l’uso della “Tabella di Conversione” che però erano anni che non aggiornavo…

Di sicuro mi rimane da aggiungere un ulteriore nuovo sottocapitolo. Forse due in base a come decido di trattare un certo numero di spunti: li potrei inserire in un nuovo sottocapitolo oppure, addirittura, “metterli da parte” per un nuovo capitolo da aggiungere però in futuro.

A parte questo ho ritrovato per caso una prova di “intelligenza/fantasia/intuizione” che avevo proposto tempo fa a chatGPT: ho provato a cercare fra i pezzi già pubblicati ma non ne ho trovato traccia. Magari l’ho pubblicato dimenticandomi il marcatore “chatGPT”? Possibile…

Comunque l’esame si basa su un sogno che avevo fatto basato su due episodi distinti e apparentemente irrelati. Nel sogno però avevo immediatamente trovato, come quasi sempre mi capita, una relazione logica fra le due parti.

Inizialmente chatGPT fa un discreto tentativo ma con più di una inconsistenza. Quando però gli do un suggerimento aggiuntivo arriva all’ipotesi che anch’io avevo immediatamente formulato nel sogno!

Ripropongo qui la mia domanda:
«Primo episodio: Una coppia in macchina si ferma in una piazzola panoramica di una strada secondaria poco frequentata. La coppia che osserva il panorama viene raggiunta da un uomo con occhiali scuri e una gran barba che pone alla coppia una strana domanda sui Beatles. La domanda, non importa quale sia, colpisce per la sua stranezza. La coppia replica che non sa rispondere, l’uomo barbuto allora si allontana con una divertente battuta. Poco dopo anche la coppia riparte per la sua strada.

Secondo episodio: Qualche ora dopo, la stessa coppia dell’episodio precedente, ripassa in direzione opposta per la stessa strada secondaria. Stavolta non sostano alla piazzola panoramica ma poco dopo vengono fermati dalla polizia per un controllo. Non sembra però un comune controllo perché gli agenti sono numerosi (almeno 4 volanti). Con una scusa si mettono a cercare marijuana all’interno del veicolo. La coppia è tranquilla perché sa di non avere droga all’interno dell’auto. Dopo un po’ di vane ricerca un poliziotto sbotta e chiede alla coppia: “Dov’è nascosta la cocaina?”

Domanda: Riesci a mettere in relazione logica questi due diversi episodi?»

Vabbè, provateci… eventualmente, se qualcuno propone qualche risposta, fornirò lo stesso suggerimento che detti a chatGPT.
Chi invece vuole vedere il dialogo con chatGPT può farlo QUI

Conclusione: tempi per la nuova versione dell’Epitome? Ancora non saprei dire… Dipenderà poi anche se avrò voglia di fare un controllo generale: lo trovo noiosissimo e mi prende un sacco di tempo ma a volte decido che sia necessario...

domenica 24 marzo 2024

Curioso e umile?

La domanda di oggi (vedremo poi perché) è: sono curioso e umile?

Beh, di sicuro sono curioso: non di tutto però. Non mi interessano le questioni personali e o quelle che non mi sembrano abbastanza generali. Per questo, per esempio, seguo poco o nulla la politica italiana. Oramai mi sono reso conto che le questioni importanti vengono decide altrove. Oppure ho saputo che Fedez e Ferragni si sono lasciati solo perché ho visto il relativo meme sul canale su Twitter di “Le frasi di Osho”. Mi incuriosiscono le grandi questioni, le grandi domande: la storia, la geopolitica, la filosofia, la religione e simili. Meno il quotidiano concreto e più il teorico astratto.
Mio padre ha, per esempio, la curiosità che lo spinge a sbirciare quello che fanno in un cantiere (anche prima di divenire pensionato!) mentre a me non interessa per niente. Oppure lui da piccolo lo chiamavano il “questorino” perché si infischiava dei fatti altrui: nonostante fosse il più giovane di tre fratelli fu lui a scoprire che il più anziano (lo zio Gip) era nato prima che i miei nonni si sposassero. A me invece queste cose non interessano…

Per l’umiltà invece sono molto più incerto. Di sicuro ne avrò già scritto in passato ma proviamo a mettere dei punti fermi e poi, spero, trarre delle conclusioni.
1. ho un’alta opinione di me.
2. do per scontato che gli altri abbiano una bassa opinione di me.
3. nutro scetticismo sulle mie idee/teorie.
4. periodicamente mi viene da chiedermi se ho ragione o se mi sbaglio su qualcosa.
5. ritengo di avere un’educazione superiore alla media ma di essere comunque sostanzialmente ignorante.

Uhm… il punto 1 temo che sia all’antitesi dell’umiltà: a mia difesa posso dire di non essere nato così ma di esserlo diventato nel tempo, facendomi un’idea più precisa dell’uomo comune. Per la precisione la mia opinione di me stesso migliorò molto quando andai a lavorare all’ESA: da sempre ero convinto che ci lavorassero solo geni o roba del genere e invece mi resi conto che l’intelligenza media era solo un po’ superiore alla media…
Il punto 2 non credo che abbia niente a che vedere con l’umiltà: è solo la constatazione che vengo facilmente sottovalutato da chi mi giudica con un’occhiata. E talvolta mi è stato pure confermato.
Il terzo punto mi pare invece che indichi umiltà; soprattutto del tipo intellettuale. Io sono scisso dalle mie idee: non ho problemi ad ammettere di essere in errore dato che io non sono le mie idee. Un po’ è la natura del mio tipo psicologico (introverso e INTP in particolare) e un po’ forse il mio passato di scacchista: giocando a scacchi è inevitabile rendersi conto che le nostre idee e teorie possono essere errate. Dal gioco alla vita reale il passo è lungo ma non lunghissimo.
Il punto 4 potrebbe essere segno sia di insicurezza che di umiltà: probabilmente di entrambi. Comunque da qualche parte ho letto che anche questo atteggiamento è tipico degli INTP.
Il punto 5 direi che sia neutro: grazie a una discreta memoria mi rendo conto di aver accumulato una buona quantità di concetti. Pur non avendo letto molto ricordo gran parte delle idee significative e sono in grado di usarle in contesti diversi e di combinarle fra loro piuttosto creativamente.
Contemporaneamente sono assolutamente consapevole di essere ignorante perché ho conosciuto una persona veramente istruita (il solito zio Gip) che mi ha dato il senso di cosa sia il sapere.
Quindi che dire, nel complesso, scartando il punto 2, sono per tre parti umile e per una superbo: diciamo quindi che, grosso modo, sono umile al 75%!
Insomma sicuramente ci sono persone più umili di me ma, probabilmente, sono a mia volta un po’ più umile della media…

Perché questa domanda?
Beh guardando i video suggeritimi da YouTube ne ho visto uno molto carino, con disegni coloratissimi, su Kant. Vi ho ritrovato, resi chiarissimi, i concetti più importanti di tale filosofo: The ONE RULE for LIFE - Immanuel Kant's Moral Philosophy - Mark Manson
Vabbè, questo è per chi fosse curioso! In realtà poi ho voluto vedere un altro video dello stesso canale: Why Smart People Believe Stupid Things

Ed è qui che i nodi sono venuti al pettine!
Normalmente si pensa che gli stupidi e ignoranti siano le persone che tendano a credere con più fermezza a specifici pregiudizi o idee in genere.
Invece, secondo numerose ricerche psicologiche, risulta che proprio le persone più intelligenti tendono avere le convinzioni più nette e decise, anche quando si tratta di illusioni o pregiudizi.
In realtà se definiamo l’intelligenza come la capacità di raggiungere un obiettivo allora è evidente che essa non ci dica niente sulla bontà o meglio sulla correttezza dell'obiettivo stesso.

Da un punto di vista evolutivo l’uomo è portato a condividere con il resto della società le cosiddette FIB (ovvero le Credenze Irrazionali ma alla Moda) perché tale adesione al comune sentire ha un forte ritorno sociale, cioè è socialmente vantaggioso essere conformisti.
Chiaramente anche qui entra in ballo la dissonanza cognitiva (*1): alle persone non piace fingere di credere in qualcosa che sanno falso e questo porta a un meccanismo in cui si cerca di giustificare razionalmente anche le credenze più assurde.
Ecco quindi che le persone più intelligenti sono anche quelle più abili nello sfruttare la propria intelligenza per convincersi della correttezza delle proprie idee anche se queste sono irrazionali (*2).

Vi è poi una corposa parte centrale del video contro il “wokismo” (spero che UUiC la veda perché vale la pena!) e infine si torna sull’argomento di partenza.
Il tubatore si chiede: se proprio le persone intelligenti sono particolarmente colpite da questo fenomeno cosa può allora fare una persona intelligente per evitarlo?
È infatti facile vedere i pregiudizi negli altri ma è difficilissimo riconoscerli nel proprio pensiero.
Paradossalmente educare ai trucchi della disinformazione non aiuta quanto si potrebbe pensare: la persona intelligente penserà che tali trucchi sono usati nelle informazioni che non condivide. Analogamente insegnare la logica può portare a un suo uso selettivo…

Innanzi tutto bisogna entrare nell’ottica di usare la propria intelligenza non per difendere le proprie idee ma in quella di raggiungere la verità: quando si legge un’opinione che non ci piace non si dovrebbe partire dal cercarne gli errori ma dal trovare cosa vi possa essere di vero.
Ma questo è facile a dirsi ma molto difficile da realizzarsi (in verità vi vedo molta dell’accettazione tanto cara a Rogers: è possibile quindi che con molta pazienza e costanza si possa raggiungere questo stato mentale).

Caratteristiche più semplici che portano all’obiettivo di ricercare la verità sono la curiosità e l’umiltà.
La curiosità è qui intesa come voglia di sapere sempre di più e, soprattutto, di riempire gli spazi vuoti fra ciò che già conosciamo. L’ignorante non sarà curioso di sapere perché sa troppo poco; chi già sa molto potrebbe invece credere di sapere già tutto.
L’umiltà è invece fondamentale per ammettere i propri errori e, quindi, riconoscere una nuova verità. Soprattutto chi costruisce la propria identità sull’essere un bravo dibattitore avrà grandi difficoltà ad ammettere di avere torto.
Per questo sarebbe bene pensare a se stessi come a persone “volenterose d’imparare”: in questo modo quando ci si rende conto di essere in errore lo si accetta con la consolazione di aver imparato qualcosa di nuovo. Di nuovo gli scacchi aiutano in questo senso: non per niente si usa dire che si impara di più dalle sconfitte che dalle vittorie.

L’umiltà e la curiosità sono quindi le caratteristiche principali del ricercatore di verità. La curiosità rende umili perché porta rendersi conto di quanto poco si sappia; l’umiltà ad ammettere la necessità di essere curiosi per saperne di più.

In altre parole questo tipo di oggettività, il riconoscere il vero e l’ammettere l’errore, non dipende tanto dall’intelligenza quanto dal carattere.
Bella e appropriata la citazione finale di Mark Twain «È più facile ingannare le persone che convincerle d’essere state ingannate». Mi pare molto vero!

Conclusione: bel video di cui consiglio fortemente la visione (dura appena 15 minuti). Anche la parte sul “wokismo” di cui non ho scritto è decisamente interessante… e forse volutamente “nascosta” dato che lo critica fortemente...

Nota (*1): il video parla di “Identity Protective Cognition” ma l’essenza mi pare quella della dissonanza cognitiva più, volendo, la protezione della propria autostima.
Nota (*2): non ho difficoltà a crederlo: quando molti anni fa feci l’errore di innamorarmi riuscivo a elaborare teorie complicatissime che, nonostante le prove contrarie, dimostravano che ero ricambiato!

Stupore

Voleva stupire tutti con la sua conoscenza del russo: per riuscirci ciattò per molte ore su un canale in tedesco di Discord.

Asmongold e Davie504 psicologici - 29/3/2024
Tempo fa avevo cercato il tipo psicologico di Asmongold sul solito sito (non affidabile) che uso come riferimento ma non l’avevo trovato: un altro sito lo dava come ISTP e io avevo trovato la cosa plausibile per la sua abilità a parlare col pubblico e reattività nell’interagire con esso.
Recentemente (oggi!) ero però giunto alla conclusione che fosse INTP: sono tornato sul solito sito (non affidabile) e stavolta l’ho trovato indicato come INTP!

Lo stesso sito mi ha poi suggerito il tipo di altri tubisti famosi fra cui ho notato Davie504 che ho seguito assiduamente per molto tempo (poi è stato un anno senza pubblicare praticamente niente e solo da qualche settimana sembra tornato in attività).
Anche lui viene dato per ISTP ma io l’ho votato INFP: soprattutto il video in cui parla della sua infanzia è illuminante!

189 - 7/4/2024
Recentemente ho cambiato per la prima volta il toner della mia stampante laser che comprai l’anno scorso (o forse nel 2022). Secondo le istruzioni, con la cartuccia di prova, avrebbe dovuto stampare 500 pagine. Io ne ho contate 189: con quelle dimenticate forse 195, dubito 200…

Quanto mi durerà il toner nuovo ma non originale?

Azzardo - 15/4/2024 (ore 23:00)
Cosa farà Israele? Risponderà militarmente a Teheran oppure si accontenterà di sanzioni o "roba" del genere?
Solo Israele, e soprattutto Netanyahu, vuole la guerra con l'Iran: il resto del mondo ne farebbe volentieri a meno, compresi gli USA in questo specifico momento.

Sembra che Biden abbia fatto sapere a Israele che "non aiuterà" un attacco israeliano all'Iran. E senza l'aiuto militare americano l'attacco Israeliano sarebbe fallimentare.
Ma, si ipotizza, Netanyahu potrebbe voler scommettere che gli USA, se la situazione si fa difficile, si schiererà come al solito al fianco di Tel Aviv.

E qui che secondo me sarebbe fondamentale che Biden fosse credibile: che la sua parola significasse qualcosa, "sì" significa "sì" e "no" significa "no". Ma come sappiamo non è così.

Tornando a Netanyahu lui vuole il conflitto per nascondere i suoi problemi legali come primo ministro che guida il paese in guerra.
Ma in caso di attacco Israeliano tutto andrà male comunque: sia che gli USA aiutino (come credo anch'io) Israele che non lo facciano: penso infatti che Netanyahu, per salvare la faccia, non esiterà a usare l'arma nucleare se le cose si mettessero male. L'ampliamento del conflitto sarà praticamente automatico. Prezzo energia alle stelle. E ora non abbiamo più nemmeno il salvagente dell'energia russa a basso costo grazie alle demenziali decisioni dei nostri politici europei...

Ovviamente spero che prevalga il buon senso: per il bene del mondo.

Una "mia" fonte - 16/4/2024 (9:30)
Berletic, a differenza delle altre mie fonti che credono che il governo USA cerchi sinceramente di impedire un aggravarsi della situazione in Medio Oriente, è invece convinto che in realtà la voglino.
A sostegno della sua tesi presenta un documento del 2009 di un "Think Tank", finanziato con fondi governativi e da grandi multinazionali, che riassume il "comune sentire" dei potenti americani su cosa fare in Iran. Cioè non è un piano realizzato dal "think tank" ma una sintesi delle diverse opzioni pensate dai potenti (tipo i neo democratici ora al potere) che ha lo scopo di facilitare un'unità di intenti. Un documento analogo, sempre presentato con dovizia di dettagli e collegamenti, su come usare l'Ucraina contro la Russia fu presentato sempre da Berletic ed è stato messo in atto sebbene con esiti molto diversi da quelli sperati.
In pratica l'opzione che sottolinea Berletic è quella di un'entrata in guerra degli USA "contro voglia" a sostegno di un intervento militare di Israele. Oltretutto vengono indicate anche le linee guida su come dovrà essere manipolata l'opinione pubblica occidentale.

Le mie perplessità è che si tratta di un documento vecchio e che un analogo piano, quello di usare l'Ucraina contro la Russia (che mi sembra di ricordare fosse anche più recente, tipo del 2012 o 2014), non è andato come previsto. La prova di forza di Teheran potrebbe poi essere stata abbastanza significativa da invitare alla prudenza anche gli elementi più guerrafondai di Washington.
Insomma io non sono convinto come Berletic che le cose andranno come delineato da questa vecchia ricerca, o almeno spero così. Ah! il video: The 2009 US Polici Paper that laid out future Israel-Iran war

sabato 23 marzo 2024

Ultime ore

Allora: come temevo non ho ancora avuto voglia di scansionare ciò che ho scritto quando lontano dal calcolatore. Non che vi perdiate niente di eccezionale ma mi piaceva l’idea di rimpinzare il mese di marzo con un po’ di materiale aggiuntivo…

Ieri in serata avevo una mezza idea di proseguire nella stesura dell’Epitome (v. il corto Ancora di corsa) ma poi non ne ho avuto voglia/tempo (*1).

Oggi (sabato), come forse saprete, verrò fatto a pezzi dal dentista e quindi dubito di essere in grado di fare qualsiasi cosa di utile nei prossimi tre giorni. Avevo pensato anche di scriver testamento ma mi fa fatica: in verità poi se muoio non ha senso che mi preoccupi di niente altro: non ho parenti/amici bisognosi che contano su di me…

Ah! ho comprato dei nuovi occhiali da lettura! Beh, mi sembra di leggerci molto bene ma quando me li tolgo poi non vedo più nulla.

Per dormire ho ripreso a usare degli audiolibri a un volume basso appena sufficiente a distinguere le parole. Adesso sto ascoltando Lovecraft: capisco poco perché il lettore legge troppo rapidamente ma tanto non è un problema. Anche oggi mi sono svegliato accorgendomi che la voce del sogno in italiano era invece l’audiolibro in inglese!

Ah! Ho ripreso a giochicchiare a scacchi: un mio amico mi ha chiesto di giocare col figlio dodicenne e in forte crescita. Un 15-20 anni fa forse avrei potuto essergli effettivamente di aiuto adesso fra sviste, incapacità di calcolare sequenze di mosse e generica lentezza ne sto buscando…
In realtà mi sembra di star migliorando ma i risultati sembrano indicare diversamente: possibile che un ragazzino di 12 anni migliori più rapidamente di me? … mi sa di sì!
Comunque mi diverto: fino a quando non si scoccia lui a me va bene giocare. Poi, probabilmente, se fra qualche mese si accorge di vincere troppo facilmente andrà a cercare nuovi avversari: per adesso però deve impegnarsi…

Conclusione: se nei prossimi giorni non mi sentite non vi preoccupate: se riprenderò a scrivere allora vorrà dire che non sono morto, in caso contrario sarò volato in cielo e veglierò su di voi insieme ai droni...

Nota (*1): Nel senso che quando avevo voglia dovevo fare altro e quando ho avuto tempo non ero dell’umore giusto!

6. Posiscion l’oched nambertù

Beh, con questa puntata si va al sodo!
Però, come si capisce già dai primi paragrafi, alle scene di sesso si sovrappone il mio senso del grottesco. Questa sesta puntata potrebbe quindi allontanare dal romanzo un primo sottoinsieme di lettori: come premesso in precedenza ho cercato, per quanto possibile, di sviluppare una trama che progressivamente diventa sempre meno convenzionale e più provocatoria.

Tanto per dare un po’ di patina culturale a questo pezzo, e indirettamente a Strabuccinator, permettetemi una rapida citazione di Jung che mi pare appropriata: «Quando la conoscenza dell’inconscio collettivo raggiunge una profondità tale che il termine cosciente non può coglierne il contenuto, è impossibile a tutta prima stabilire se si tratta di un prodotto morboso ovvero di un prodotto incomprensibile a causa della sua stessa profondità. Per questa ragione un contenuto imperfettamente compreso, ma ricco di profondo significato, può presentarsi spesso anche come qualche cosa di morboso, ed è per questa ragione che i contenuti morbosi possono in genere avere un loro significato.» (*1)
Da un punto di vista meno psicologico e più pratico qui la trama si arricchisce di nuovi elementi: in particolare si scoprono alcuni dei superpoteri di Strabuccinator uniti a un suo “misterioso” e peculiare linguaggio. Fra una decina di puntate tutte queste stranezze saranno spiegate e acquisiranno il loro senso e ragione di essere.

Voglio qui riproporre la mia valutazione del grado di erotismo/morbosità di questo nuovo capitolo:
1 → 1/10 (essenzialmente perché Strabuccinator appare nudo) 2→ 1/10 (io ci sento un minimo di tensione sessuale!) 3 → 5/10 (gli approcci della Raden al suo capitano sono sottilmente espliciti) 4 → 3/10 (del resto Cavolina stava solo aspettando Pisellino…)
5→ 5/10 (Cavolina e Strabuccinator combattono nudi)
6→ 7/10 (Strabuccinator approfitta di Cavolina)

Ah! Da adesso non starò più a ripeterlo ma anche in questo capitolo c’è un po’ di D’Annunzio: di sicuro una lunga frase ma forse anche due. Non mi ricordo più: i nostri stili sono così “simili” che anch’io faccio fatica a distinguerli!

Nota (*1): tratto da “Tipi psicologici” di Carl Gustav Jung, (E.) Bollati Boringhieri, 2022, trad. Cesare L. Musatti e Luigi Aurigemma, pag. 208.

giovedì 21 marzo 2024

Accidentaccio!

Anche oggi un pezzo rapido perché ho da fare diverse cosette…

Ho iniziato due nuovi libri: “Il mondo nuovo” di Aldous Huxley, che mi sembra molto interessante; “Il mio credo, il mio pensiero” di Gandhi che sfortunatamente non mi sembra all’altezza delle mie aspettative: non si tratta di un pensiero organico ma di diversi pensierini presi da più fonti in epoche diverse raggruppati per argomento. Può darsi che passando a nuovi soggetti, adesso sono su “come vede se stesso” (estremamente modesto, ritiene la verità superiore a ogni cosa, si definisce ignorante) diventino più profondi e interessanti.

Ma veniamo all’“accidentaccio” odierno!
Ieri, come scritto, ho cominciato una nuova stesura dell’Epitome. Come sempre, inizialmente, scrivo con una certa fatica: ma lo so e vado comunque avanti. Ho scritto un’aggiunta/approfondimento a 10.5 e ho iniziato il nuovo sottocapitolo 10.6: fin qui tutto secondo i piani. Poi però, mentre, organavo la struttura del sottocapitolo mi sono accorto di un concetto importantissimo che ho fino a oggi completamente ignorato: per capirci sto parlando della definizione di forza di un gruppo…

Adesso devo progettare delle modifiche profonde su più capitoli. Poi, come al solito, suppongo che farò un’aggiunta principale e tutti i riferimenti li svilupperò via via col tempo. Ma in questo caso si tratta di un concetto veramente importante: potrebbe anche valer la pena riscorrere l’intera Epitome alla luce di questo concetto per aggiornarla, anche brevemente, là dove serve.
Però un lavoro inatteso che mi scoccia non poco. Comunque meglio che me ne sia reso conto da solo piuttosto che mi sia stato detto da altri: sarebbe stato più imbarazzante!

Voglio poi fare un salto sui ghiribizzi che seguo per rimettermi in pari: non so se avrò tempo di commentare. Probabilmente lo farò se proprio ho da suggerire qualcosa di costruttivo.

Se mi rimane tempo voglio anche rispondere a un altro commento di Sconosciuto (sono ancora a quelli del 23 febbraio se la memoria non mi inganna!). Non so quanto sia produttivo dato che non sembra capirmi ma rispondendo così, ai miei ritmi, è anche in base al mio umore piuttosto divertente…

Conclusione: niente, sono di fretta!

PS: Ah! ieri sono andato a farmi fare degli occhiali da lettura nuovi: di sicuro, almeno inizialmente, dovrei leggere molto più di prima!

mercoledì 20 marzo 2024

In breve, più o meno

Allora stamani sono tornato in città e in questi giorni prima di sabato dovrò fare un sacco di cose…
Ora però voglio scrivere questo breve aggiornamento, rispondere ai due commenti di UUiC e almeno due, meglio tre, di Sconosciuto…

In questi giorni di assenza ho finito di leggere due libri, “On becoming a person” e “Hunter-Gatherer in XXI century” e sono andato avanti negli altri. Questa volta non ho tenuto un diario quotidiano ma ho preferito scrivere dei “pezzi” specifici su argomenti letti o che comunque mi passavano per la mente. Li pubblicherò via via scansionando le pagine del quadernone dove ho scritto: però, visto che non ho completato la medesima operazione per il diario tenuto a gennaio, non sono sicuro di riuscire a mantenere questo impegno (*1). Fra parentesi ho notato, non senza stupore, che anche scrivendo direttamente su carta riesco a farlo in maniera molto lineare. Cioè errori e refusi ce ne saranno molti ma a livello di costruzione generale dell’articolo mi sembra di fare un buon lavoro.

Oggi o nei prossimi giorni inizierò una nuova iterazione della mia Epitome: credo che UUiC ne sarà contento perché aggiungerò (fra le varie) un sottocapitolo sulle problematiche ecologiche e soprattutto demografiche del pianeta. Già molti mesi fa mi aveva fatto notare questa carenza ma all’epoca non mi ero sentito pronto per affrontare l’argomento: adesso, dopo averci riflettuto in abbondanza e con spunti vari da libri letti, credo di aver integrato bene nella mia teoria anche questa problematica.

Come al solito non ho idea dei tempi necessari alla nuova versione: al momento mi sento traboccare di energie ma…

Ma sabato mattina verrò fatto a pezzi dal mio dentista: in pratica ho in bocca un vecchio impianto fatto agli inizi degli anni ‘90 e che avrei dovuto cambiare una decina di anni fa: nel frattempo l’osso della mascella si è sciupato e quindi è un mega casin#. Venerdì sera, per prudenza, farò testamento: se qualche lettore è interessato a qualcosa questo è il momento di farmelo sapere!
Questo per dire che l’energia che sento in questo momento potrebbe essere in realtà semplice panico! Sulla carta l’operazione dovrebbe mettermi al tappeto per tre giorni ma visto com’è andata per la semplice estrazione di un dente del giudizio non so proprio cosa aspettarmi.

Conclusione: niente, volevo solo rimettermi in contatto con i miei lettori per aggiornarli sulla situazione… ora corro a rispondere ai commenti perché poi devo schizzare via a fare diverse commissioni…

Nota (*1): Magari mi imporrò di pubblicare un pezzo di gennaio insieme al materiale scritto a marzo (che, almeno, è molto meno verboso).

lunedì 18 marzo 2024

5. Strabuccinator T-799+

Questa puntata vede sempre come protagonista Cavolina ma il malvagio Strabuccinator appare, goffamente, sulla scena: scopriremo infatti che questo supercattivo ha sì molti straordinari poteri ma sembra anche avere delle serie limitazioni.
Non cercate troppo di intuirne il motivo: non ne vale la pena e comunque tutto sarà svelato fra una decina di puntate o giù di lì!

Finalmente (direi) vi è un po’ di azione e, sorprendentemente, Strabuccinator ha la peggio: perché?… che avevate capito?

Come detto si tratta di una puntata d’azione e quindi non ha molto senso cercare di riassumerla: non c’è niente di propriamente sessuale ma visto che i protagonisti sono entrambi nudi una certa elettricità erotica fra i due si sviluppa comunque.
Il fattore erotico FE direi che è 5/10: mi sembra che, più o meno, si sia ai livelli della terza puntata dove la von Krausslofter cerca di sedurre il capitano Burgerin…

Conclusione: ah! mi sono dimenticato di ricordare che in questa o nelle puntate precedenti mi sono divertito a inserire diverse frasi di D’Annunzio! In effetti dovrebbero balzare facilmente all’occhio però solo per lo stile e i termini (non ho voluto cambiarne neppure una parola per mimetizzarle meglio) perché il “calore” della passione che esprimono non è certo inferiore a quello del resto dell’episodio...

mercoledì 13 marzo 2024

4. Nella vecchia fattoria ahi! ahi! ohi!

In questa puntata vi è un deciso cambiamento di scena: vi è infatti un “cameo” di uno dei miei personaggi preferiti: la bellissima Cavolina!

L’episodio è infatti narrato dal suo punto di vista: del tutto ignara del pericolo avrà a che fare con Strabuccinator T-799+… prosegue infatti il mio piano di far incontrare Stranuccino(-ator) con le sue vecchie fiamme: tutto questo in preparazione della presentazione della nuova protagonista femminile che, indirettamente, mi aveva spinto a scrivere il romanzo (v. il corto 1. L’inizio: qua e là).
Insieme a Cavolina è presente la sua oca Selvaggia IV (ovvero la quarta della sua razza a fare da compagna alla ragazza): è un’oca ma crede di essere un gatto… molto LGTBXXXX++ in effetti…

Cavolina è nella propria camera e sta aspettando il ritorno del fratello Pisellino col quale ha un rapporto ambiguo ma non sessuale. In realtà i passi che sente appartengono a Strabuccinator che però apparirà concretamente solo nella puntata successiva.
Questo episodio è particolarmente corto: come ho spiegato ho diviso le diverse puntate con l’accetta per pubblicarle volta volta sul ghiribizzo...

Ah! Il materiale su Cavolina già pubblicato è visionabile usando il relativo marcatore Cavolina.

Conclusione: voglio provare a valutare il fattore erotico (FE), delle diverse puntate fin qui pubblicate, dal mio punto di vista. Il punteggio andrà da 0 (no erotismo) a 10 (straporno erotismo)…
1 → 1/10 (essenzialmente perché Strabuccinator appare nudo)
2→ 1/10 (io ci sento un minimo di tensione sessuale!)
3 → 5/10 (gli approcci della Raden al suo capitano sono sottilmente espliciti)
4 → 3/10 (del resto Cavolina stava solo aspettando Pisellino...)

sabato 9 marzo 2024

8 Marzo

Allora ecco il primo pezzo che scrissi a casa a marzo (ho anche già pubblicato quello del 12 gennaio per chi fosse interessato: c'è un'ottima riflessione storica). Lo pubblico al 9 marzo (anche se lo scrissi l'8) perché cerco sempre di pubblicare un unico pezzo al giorno e, comunque, non scrissi tutti i giorni e quindi non sposto la sovrapposizione nel futuro.
Non sto chiudendo bene lo scannerizzatore e quindi in alcuni punti le pagine non vengono molto a fuoco: comunque mi paiono leggibili. Si avevo delle penne colorate e mi sono divertito a usarle!

venerdì 8 marzo 2024

3. Il piano inclinato ma non incrinato

Come festeggiare più degnamente la "Festa della Donna" che con un nuovo episodio di Strabuccinator T-799+?

Essenzialmente in questa terza puntata continua lo sviluppo dei personaggi presentati nella precedente: termina infatti la riuninone dello SHITS ma non tutti lasciano immediatamente la sala...
- L’antipatia del colonnello Kack per il capitano Macburgerin diviene sempre più evidente.
- La dottoressa Saltenberger tenta i soliti tipici approcci femminili per farsi notare dal bel capitano il quale però dimostra una inconsueta dedizione e concentrazione nel lavoro e pare non notare i sottili segnali della donna.
- Alla fine della puntata la dottoressa Lily Raden conclude comunque di aver fatto colpo sull’uomo.

L'istinto femminile della dottoressa avrà letto correttamente i sentimenti dell'uomo? Una romantica storia d'amore sta già sbocciando? Chissà...

Nel complesso la situazione, se già non lo era abbastanza, diviene ancora più paradossale. Come ho già spiegato il racconto segue il mio gusto: è un umorismo non per tutti. Molti lo troveranno troppo sciocco o volgare o assurdo: se così allora potete già abbandonarne la lettura perché questo mio umorismo sarà la costante del romanzo!

Infine finalmente, dopo due episodi in questo campo un po’ carenti, non manca un certo erotismo grossolano quanto comico... come piace a me!

Conclusione: come al solito non me la sento di consigliare a nessuno dei lettori seri di questo ghiribizzo di dare un'occhiata al romanzo. Il suo genere così particolare non è adatto a tutti...

giovedì 7 marzo 2024

La bella addormentata

Allora, siccome anche perché non riesco a trovare nuovi problemi logici su YouTube, ieri mi sono accontentato di questo: The Most Controversial Problem in Philosophy dal canale Veritasium

Si tratta di un rompicapo logico/filosofico sulla cui soluzione non vi è unanimità. Ovviamente io mi sono divertito a ragionarci da solo fermandomi più o meno a 45 secondi di video o poco più ma sono impaziente di scrivere questo pezzo per poi confrontare il mio pensiero con quanto verrà spiegato dal bloggatore.

Il problema è questo: la bella addormentata accetta di partecipare al seguente esperimento. Verra addormentata la domenica sera, poi verrà lanciata una moneta: se il risultato è testa allora verrà svegliata il lunedì mattina; se il risultato è croce verrà svegliata sia il lunedì mattina (poi riaddormentata) che il martedì mattina. Ogni mattina le verrà chiesto se pensa che la monetina abbia dato come risultato croce o testa. Lei però, ogni volta che viene addormentata, perde la memoria e quindi non sa se e quante volte sia già stata svegliata. Ribadisco poi che lei è a conoscenza della procedura dell’esperimento e di cosa comporti il lancio della monetina.
La domanda è: cosa risponderà alla domanda se la moneta ha dato testa o croce?

SCIUPATRAMA
La prima cosa che ho pensato è che la Bella Addormentata (BA) NON può sapere il risultato della moneta e quindi la sua risposta sarà basata sulle probabilità.
Ricordo che BA sarà svegliata, in base al lancio della moneta, così:
Testa → Lu
Croce → Lu + Ma

Senza bisogno di calcolare le probabilità esatte (66% e 33%?) è evidente che verrà svegliata più volte quando il risultato è C: il lunedì mattina infatti c’è il 50% che sia uscito T e il 50% C mentre il martedì sarà sicuramente uscita C.

Poi però si inizia a pensarci meglio…
È ovvio che una moneta ben bilanciata (non truccata cioè) darà T o C al 50% quindi perché BA dovrebbe propendere per C? Cosa c’è di sbagliato nel mio ragionamento precedente?

Beh, T o C escono il 50% delle volte, non c’è dubbio: solo che quando esce C viene chiesto due volte il risultato del lancio mentre quando esce T una volta sola.
Quindi se BA vuole rispondere correttamente più spesso allora deve dire C anche se non è vero che C esca più spesso.

Tutto chiaro? beh in verità vi vedo un ulteriore passo…
Alla fine BA potrebbe decidere di rispondere T e il 50% delle volte avrebbe ragione mentre, rispondendo C, avrebbe ragione il 50% delle volte per due giorni di fila oppure avrebbe torto il solo lunedì mattina. Cioè se conta rispondere bene (e non quante volte si risponde bene) allora BA risponderà indifferentemente C o T.

A questo punto quindi tutto dipende da come BA interpreta il problema, anzi da quale sia il suo obiettivo. Se non importa quante volte rispondere bene allora T o C sono indifferenti. Se vuole massimizzare il numero potenziale di volte in cui rispondere bene allora risponderà C.

Bo, non mi viene in mente altro: ora vado a vedere che dice il bloggatore…

Uhm… bo… non vi ho trovato intuizioni particolarmente profonde: ripetere più volte la stessa domanda non rende un evento più probabile…

Conclusione: un po’ deludente in effetti pensavo che il bloggatore approfondisse l’opinione delle “centinaia” di ricerche sull’argomento!

mercoledì 6 marzo 2024

Sogni strani

Strano sogno oggi, beh in realtà due: il primo è il solito orrorifico psicologico/soprannaturale con la particolarità di un ragazzo, ormai maggiorenne, che era rimasto traumatizzato da giovane sebbene non lo ricordi: ora le sue paure inconsce stanno per concretizzarsi di nuovo etc.

Invece il secondo sogno è stato diverso dal solito:
Ero su una nave da crociera insieme a mio padre. Stavamo in un ricco e grande salone dal gusto ottocentesco: non so se eravamo nel passato o se era una rappresentazione attuale con la gente in maschera. Comunque eravamo tutti seduti su delle sedie lungo le pareti lasciando così libero lo spazio centrale suppongo per i balli.
A un certo punto mi sono accorto di fissare una ragazza che si sistemava meglio la parrucca: mi piaceva l’abito azzurro e i suoi movimenti aggraziati. Mi sono guardato intorno e ho notato che le belle ragazze in abiti colorati (ma sempre di foggia ottocentesca con le gonne ampie e lunghe fino ai piedi, il busto stretto dal corpetto etc.) erano molte e ho pensato che mi sarebbe veramente piaciuto vivere in tale epoca.
Poi, non so, forse dei ragazzi hanno iniziato a presentarsi alle varie donne per chiedere loro di ballare oppure è stato un pensiero spontaneo che mi è venuto in mente da solo. Comunque ho notato la disparità di età nelle coppie con gli uomini decisamente più vecchi delle donne e ho pensato che fosse l’epoca: 15-20 anni di differenza non erano rari. Per un attimo ho pensato che anch’io avrei forse potuto presentarmi alla ragazza vestita d’azzurro: qui però ho fatto mente locale sulla mia età e (stranamente!) l’ho ricordata esattamente arrivando alla triste conclusione che ero troppo vecchio anche in questa epoca. Allora mi sono immelanconito.
Poi improvvisamente siamo tornati nel presente (o forse vi eravamo sempre stati) ed è partita una musica tecno da discoteca e le luci stroboscopiche. Improvvisamente mi sono accorto che il pubblico era multietnico mentre prima non ci avevo fatto caso (o non lo era!). Tutti si sono alzati a ballare: io non ci ho nemmeno pensato e ho dato per scontato che avrebbe ballato solo chi aveva voglia di farlo. Poi la prospettiva del salone è cambiata e mi sono accorto che ero l’unico fra centinaia di persone a essere rimasto seduto. Ovviamente, più scocciato che imbarazzato per essere la solita pecora nera, ho finto senza difficoltà di non essermene accorto e sono rimasto seduto a veder ballare le belle ragazze. Ma in tutto questo tempo ero rimasto molto triste e depresso…

No, via non me la sento di pubblicarlo come “corto” ma come “lungo” è troppo breve!
Allora per allungare un po’ il brodo, rimanendo comunque in tema, spiegherò la mia nuova “tecnica” per dormire qui a casa di mio padre. Come spiegato il problema principale per me è il rumore che proviene dall’esterno (sebbene anche quelli dei vicini non siano uno scherzo).
Per contrastare e coprire tale suono mi sono trovato benissimo con degli audiolibri in inglese: la difficoltà è trovare il volume giusto che non deve essere né troppo alto né basso. In pratica devo essere in grado di distinguere le parole se ci sto attento ma queste non devono essere in grado di imporsi alla mia attenzione grazie alla forza del volume.
La cosa interessante è che influenzano i miei sogni dove tendo a integrare i suoni: quando mi sveglio, per qualche secondo, mi pare che la voce parli in italiano e solo dopo un po’ torno a distinguere le parole in inglese. Ho la forte sensazione che anche la trama dei miei sogni sia condizionata dalle voci che sento ma non ho prove concrete: però ho la sensazione di fare sogni diversi dal mio solito.
Ieri sognavo di essere in strada con degli amici. Avevamo delle palle da “baseball” e ci divertivamo a lanciarcele. Per qualche motivo io riuscivo a lanciarle più forte e lontano degli altri. Eravamo su un viale e, sul lato opposto vi erano delle persone che si arrampicavano sulla facciata del palazzo.
Io allora prendo la mira con l’idea di colpire a un metro di distanza da un arrampicatore: ma mentre sto lanciando questo si sposta proprio nella direzione dove avevo mirato e viene colpito in pieno. Cade della parate senza un grido, come fosse un blocco rigido di legno e quando sbatte sull’asfalto rimbalza di appena pochi decimetri da terra, come fosse fatto da un unico pezzo, rimanendo poi immobile. Il tonfo poi mi pare incredibilmente verosimile e vengo colto da paura e dal senso di colpa finendo per svegliarmi. Può darsi che mi fosse caduto dal letto anche un cuscino di quelli cilindrici e rigidi dei divani e che il suono del sogno fosse il suo, non so…

Come bonus presento un sogno di mio padre di qualche giorno fa: in un momento d'insonnia l’ho incontrato che stava traballando verso il bagno. Siccome mi sembrava instabile l'ho accompagnato e a lui gli è tornato in mente il sogno che stava facendo e me lo ha raccontato.

Era con i miei zii di Pisa ormai deceduti da qualche decennio: la zia, sua sorella, gli ha detto di aver lasciato la macchina lontana e gli ha chiesto di accompagnare con la sua lo zio per riprenderla.
Il problema è che il babbo si ricorda di non avere più la patente e quindi è preoccupato che la polizia lo fermi e gli faccia chissà quale multa. Stavolta però si rende conto che è un sogno e pensa "Che mi importa, possono fare quello che vogliono tanto è un sogno!". Comunque, dato che la prudenza non è mai troppa, chiede allo zio se non gli dispiace guidare a lui. Lo zio gli risponde: "Certo! Del resto che mi importa: possono fare anche a me quello che vogliono tanto sono morto!"

Spedii immediatamente il sogno a mia cugina che mi rispose: “Sembra una barzelletta Yiddish!” e in effetti aveva ragione!

Conclusione: a chi piacciano le pellicole comiche preferirà i sogni di mio padre, però per il genere giallo/mistero/psicologico/soprannaturale/orrore i miei sono di gran lunga preferibili!
Per capirci i suoi sogni sono tipo i cinepanettoni dei Vanzina, i miei sembrano invece diretti da Kubric! E poi lui è sempre il protagonista dei propri sogni, io invece di rado (35%?): occasionalmente ho sognato di essere anche donne, animali e perfino cose. Sebbene raramente è capitato che i miei sogni avessero anche una colonna sonora! Di sicuro poi le mie sceneggiature sono enormemente più complesse delle sue: è come se la mia razionalità non fosse completamente addormentata e continuamente cercasse di dare senso alle immagini oniriche.
Ecco sarebbe interessante sapere se esistono ricerche che abbiano studiato possibili relazioni fra sogni e struttura della mente, cioè del pensiero: chissà...

martedì 5 marzo 2024

Criteri di propaganda

Mi sembrava di aver già scritto un pezzo simile a questo la scorsa estate, o forse in quella del 2022, ma nonostante i miei sforzi non sono riuscito a ritrovarlo: o mi sbaglio oppure ho usato dei marcatori errati (e magari un titolo fuorviante!)…

Recentemente però la stessa problematica è riemersa: un lettore anonimo ha più volte sottolineato nei suoi commenti che quella che io considero informazione imparziale sulla guerra in Ucraina è invece pura propaganda russa; sempre secondo questo anonimo la verità su tale guerra la forniscono i media tradizionali.

Quindi il punto di questo pezzo è: su quali criteri mi baso per preferire una fonte di informazioni rispetto a un’altra?

In generale ogni fonte ha delle preferenze che ne influenzano le notizie. Ancora negli anni ‘90 per aggirare il problema bastava basarsi su più fonti (vuoi quotidiani cartacei o telegiornali): comparando le diverse versioni disponibili era possibile identificare un nucleo di fatti attendibili e arrivare a un’interpretazione logica e coerente degli stessi mediata dai diversi punti di vista.
Sfortunatamente, negli ultimi decenni, i media ufficiali hanno iniziato a omologarsi fra loro: non sono più voci contrastanti ma, soprattutto sui fatti importanti, ripetono grossomodo la stessa narrativa. Adesso confrontare i diversi media ufficiali serve a poco dato che ripetono la stessa versione dei fatti.
Nello specifico, riguardo la guerra in Ucraina, la scelta si riduce alla propaganda occidentale e a quella russa e fra le due ci sono pochissimi fatti su cui concordano: più o meno solo sulle modifiche del fronte, quale città e villaggi passano di mano e poco più.
Fortunatamente, nonostante che il confronto diretto fra propagande non sia particolarmente utile, ho individuato delle condizioni, dei criteri cioè, con cui valutare nel tempo le fonti. È sulle fonti che hanno superato questi criteri che baso poi le mie considerazioni. Tendenzialmente non seguo i media ufficiali, né occidentali né russi, ma dei canali YouTube che cercano (con moderato successo) di essere neutrali e che pre-processano per me le varie notizie del giorno.

Premessa: La propaganda ha lo scopo di manipolare l’opinione pubblica per orientarla nella stessa direzioni di pensiero del potere. Per questo usa talvolta notizie false ma, più spesso, tacendone di vere e presentandole da una particolare prospettiva tesa a confermare una narrativa che cerca di legare insieme coerentemente i vari fatti.

Le condizioni:

1. Coerenza interna.
- La propaganda spesso si contraddice. Asserisce molte informazioni ma talvolta alcune di queste sono in contraddizione fra loro. Occorre un minimo di memoria e di logica per cogliere i vari errori. Le contraddizioni sono sintomatiche di bugie e, quindi, di propaganda.

2. Cui prodest?
- Secondo me questo è lo strumento fondamentale con cui passare al setaccio tutta l’informazione: chi ha da guadagnarci da una notizia? In questa maniera possono essere individuate molte contraddizioni interne (vedi punto 1) o, per lo meno, l’attendibilità di alcune informazioni diminuisce fortemente quando si scoprono conflitti di interesse.
Parimenti da tenere in considerazione è il “cui nocet”, ovvero chi ha da rimetterci da una particolare informazione/notizia.

3. Conferme nel tempo.
- Questo criterio è fondamentale ma per usarlo occorre un minimo di memoria. Bisogna ricordare le affermazioni delle diverse fonti e verificare se nel corso del tempo si sono verificate o no. A volte è il caso che provoca un risultato invece che un altro ma spesso è la conferma di una bugia. Vale infatti il detto “le bugie hanno le gambe corte”.

4. Silenzi sospetti.
- La propaganda tende a nascondere fatti difficilmente spiegabili e integrabili nella propria narrativa: c’è infatti la possibilità che essi creino contraddizioni interne (vedi punto 5) giustificabili solo con bugie (vedi punti seguenti). L’informazione che non ha niente da nascondere non ha invece questo problema: la verità viene in genere arricchita dai dettagli; sono le bugie che invece diventano sempre più complesse e meno credibili se devono integrare più fatti insieme.
Questo punto è legato alla censura: il falso si contrasta efficacemente contrapponendogli il vero. La scorciatoia della censura dovrebbe essere motivo di sospetto (molto utile considerare il punto 2).

5. Conflitti di interesse.
- Punto fortemente legato al 2 ma con una propria identità. Si deve valutare non solo la notizia ma eventuali interessi (cui prodest/nocet) del singolo giornalista, del canale/quotidiano/televisione, dell'editore e di chiunque possa esercitare pressioni politiche, economiche o di altro tipo su di questi.
Nelle ricerche scientifiche eventuali conflitti d'interesse devono essere sempre specificati ma per le notizie manca invece questa prudente precauzione.

6. Fornisce prove verificate (filmati chiari del fatto) e/o la fonte originale della notizia.
- La propaganda spesso non fornisce prove di ciò che afferma o magari dà per buona la notizia arrivata direttamente da uno dei due stati belligeranti. Una fonte originale indipendente è poi spesso più attendibile di un servizio segreto di uno stato parte in causa.

7. Allarmismo.
- Lo scopo della propaganda è quello di manipolare il proprio pubblico e, per questo, uno dei suoi strumenti preferiti è la paura. La paura infatti riduce notevolmente la razionalità rendendo le persone meno capaci di ragionare e di distinguere il vero dal falso. La fonte d'informazione che rilancia notizie allarmanti, soprattutto nel tono e nel colore, o che paventi conseguenze drammatiche (senza solide giustificazioni) è per questo da considerarsi sospetta.

8. Messaggi semplici e ripetuti continuamente.
- La propaganda per influenzare la popolazione usa ripetere messaggi semplici ripetuti il più spesso possibile. Le vicende umane invece sono spesso complesse e derivanti da più fattori. Se l’informazione è semplice e ripetitiva allora l’intento non è quello di informare ma di convincere manipolando.

9. Emotività.
- La verità si basa su fatti concreti e ragioni solide: quando queste mancano la propaganda può ricorrere all'emotività invece che alla razionalità; al contrario l'informazione corretta non ne ha bisogno. Nel tempo però la giustificazione emotiva di per sé perde efficacia: per questo la propaganda usa l'emotività per sottolineare momentaneamente messaggi che si basano però su tecniche di manipolazione diverse. Ovviamente questo punto è legato al precedente dato che la paura è una delle emozioni più potenti.

10. Confronto con proprie conoscenze, con libri o articoli scritti in epoca non sospetta, con il parere di personaggi neutrali.
- Se per esempio si è personalmente esperti di qualcosa ci si può rendere conto se qualche relativo particolare della narrativa sia corretto o meno: se qualche particolare ci risulta errato allora anche gli altri dati perdono credibilità. Lo stesso vale per le contraddizioni risultanti da libri, articoli o video pubblicati prima della crisi (in questo caso la guerra in Ucraina).
Per l’opinione dei personaggi esperti in materia bisogna stare attenti: le singole persone possono essere facilmente comprate o ricattate. È prudente fidarsi solo di chi riteniamo assolutamente attendibile.

11. Autorità contro Spiegazione.
- La propaganda tende a ripetere (vedi punto 8) il parere dell’autorità senza aggiungere spiegazioni (che se speciose rischiano di creare contraddizioni interne). Quando la “verità” viene calata dall’alto senza spiegazioni o fonti (v. anche punto 5) è bene essere sospettosi.

Al momento non mi vengono in mente altri punti. Ho cercato di ordinare i diversi criteri in base alla loro importanza: secondo me i più importanti sono i primi tre, poi vengono gli altri e con il 9, 10 e 11 da usare con prudenza. In futuro potrei aggiornare questa lista se avrò nuove idee…

Grazie a questi criteri ho individuato nel tempo vari canali YouTube che, pur conservando un sano scetticismo, ritengo piuttosto affidabili: è un po’ l’effetto contrario del falso allarmismo di chi grida sempre “al lupo” senza motivo. Chi fa costantemente previsioni errate perde credibilità, vice versa chi le indovina ne guadagna.

Conclusione: se qualcuno ha ulteriori idee su criteri da seguire con cui vagliare e valutare le notizie provenienti dalle diverse fonti d’informazione mi faccia sapere! L’argomento mi interessa molto…