«[Figlio dell'uomo] Porgi l'orecchio e ascolta le parole di KGB
e applica la tua mente alla SUA istruzione
» Pv. 22,17

Qui si straparla di vari argomenti:
1. Il genere dei pezzi è segnalato da varie immagini, vedi Legenda
2. Per contattarmi e istruzioni per i nuovi lettori (occasionali e non) qui
3. L'ultimo corto è questo
4. Molti articoli di questo blog fanno riferimento a definizioni e concetti che ho enunciato nella mia Epitome gratuitamente scaricabile QUI. Tali riferimenti sono identificati da una “E” fra parentesi quadre e uno o più capitoli. Per esempio: ([E] 5.1 e 5.4)

giovedì 30 giugno 2022

Chi e da dove sono

Ho ormai praticamente terminato “Who we are and how we got here” di David Reich: un buon libro scritto dal massimo esperto dello studio del DNA antico. Non è eccezionale perché ho trovato le spiegazioni un po’ più tecniche confuse e perché, nonostante, sia molto recente (2019) per certi aspetti è già superato. Come lo stesso autore ammette i progressi in questo campo hanno cadenza mensile o quasi e le nuove teorie e ricerche si sovrappongono con velocità frenetica.

Per esempio uno dei punti più interessanti è che, secondo ricerche effettuate dalla squadra dell’autore, le popolazioni orientali hanno una percentuale significativa di DNA dell’uomo di Denisova, un ominide con un’evoluzione parallela all’uomo di Neanderthal e alla nostra specie Sapiens. Secondo Reich le popolazioni del sud est asiatico (e in particolare gli abitanti di Giava) ne avevano una percentuale che toccava anche l’8%. Per spiegare come abbia fatto l’uomo di Denisova, i cui resti sono stati ritrovati in Siberia, ad accoppiarsi con popolazioni dell’Asia meridionale è stato spiegato introducendo una (o forse due) popolazioni fantasma: ovvero popolazioni che adesso non esistono più direttamente ma che si sono fuse con altre popolazioni di cui noi siamo i discendenti.
La logica di questo passaggio, del come e del perché di queste due popolazioni fantasma, è uno dei tanti punti che non mi sono chiari: fatto sta che secondo gli studi più recenti la percentuale di uomo di Denisova è di circa lo 0,1% e, anzi, mi pare di capire che si nutrano dubbi sull’esistenza stessa di questa antica specie (i resti ritrovati sono minimi). Insomma un intero capitolo il cui valore, se non nullo, è stato comunque decisamente ridotto dalle scoperte più recenti.

Questo non significa che non ci siano tantissime informazioni interessanti. Per esempio è evidente come l’agricoltura abbia permesso alle prime popolazioni che la praticavano di sovrapporsi alle comunità di cacciatori raccoglitori molto più ridotte numericamente e, sembrerebbe, in maniera abbastanza pacifica.
Soprattutto è completamente sbagliato il modello di uomo Sapiens che, uscito dall’Africa, colonizza l’Euroasia e successivamente le Americhe e l’Australia in maniera che le varie popolazioni umane evolvono separatamente senza contatti significativi se non negli ultimi millenni.
No: è stato fin da subito un continuo rimescolamento di popolazioni!

Mi limito all’esempio dell’Europa sulla quale abbiamo il maggior numero di dati e ricerche.
Oltre 39.000 anni fa arrivano i primi Sapiens in Europa provenienti dagli “emigrati” dall’Africa (50.000 anni fa).
Fra 33.000 e 22.000 anni fa, arriva dall’est la popolazione di Gravettian, derivata dalla popolazione fantasma degli Ancient North Euroasian (da cui derivano anche i nativi americani che, per questo, sono geneticamente più vicini agli europei che alle popolazioni asiatiche): che arriva fino alla Francia e scende anche in Italia.
Fra 19.000 e 14.000 anni fa, durante l’ultima era glaciale, vi è un’espansione da ovest della cultura “Magdalenian” che dalla Spagna risale fino al centro Europa.
Finalmente, circa 14.000 anni fa, arrivano stavolta dalla penisola anatolica le prime popolazioni di agricoltori che vanno a sovrapporsi alle meno numerose di cacciatori raccoglitori che tendono a spostarsi verso nord.
Circa 5.000 anni fa arrivano però gli Yamnaya, una popolazione guerriera (nelle loro tombe si trovano solo uomini circondati dalle loro armi), probabilmente patriarcale che conquista l’Europa e penetra anche nell’India: in pratica gli Yamnaya sono gli indoeuropei…

Apparentemente da un punto di vista del politicamente corretto la genetica antica è un campo minato e l’autore spreca un capitolo per spiegare tutto quanto non si può dire perché i “geni” del PC si oppongono con argomentazioni anti scientifiche che, infatti, stanno crollando ma contemporaneamente rallentando e causando inutili disagi alla ricerca scientifica.
Ma anche Reich sta bene attento a quello che scrive: in particolare, pur senza mai affermarlo esplicitamente, tende a descrivere queste sovrapposizioni di popolazioni diverse come eventi pacifici e naturali ma appare abbastanza evidente che non sia sempre proprio così. Soprattutto con gli Yamnaya i dati scientifici dimostrano che questi si sono sì fusi con le popolazioni preesistenti ma si è trattato di unioni fra donne locali e uomini Yamnaya: traetene voi le conclusioni su cosa ciò significhi. A onor del vero lo stesso Reich afferma che queste “asimmetrie” genetiche possono indicare anche delle asimmetrie economiche: dove le classi sociali più ricche, quelle dei conquistatori, si possono permettere famiglie più numerose e più donne. Mi sembra che nella sostanza cambi ben poco.

Alla fine una delle conclusioni più importanti di Reich è che i dati scientifici dimostrano che, geneticamente, le differenze fra quelle che comunemente chiamiamo “razze” esistono e sono significative: questo non significa che vi sia un meglio o un peggio ma non ha senso negare l’evidenza. Piuttosto si dovrebbe arrivare a una logica in cui, a fronte di eventuali diversità, devono valere uguali diritti per tutti.
Traduco al volo: «Sarebbe tentante, al sorgere della rivoluzione del genoma, fermarsi in una zona di conforto, invocare la storia di ripetute mescolanze nel passato dell’uomo come la prova che le attuali differenze fra le popolazioni siano ininfluenti. […]
[le “razze” attuali] sono state sufficientemente isolate fra loro da dare un’ampia opportunità per il sorgere di differenze biologiche medie sostanziali. La giusta maniera per rapportarsi con le inevitabili scoperte di significative differenze fra le diverse popolazioni è comprendere come la loro esistenza non dovrebbe cambiare il nostro comportamento. Come società dovremmo stabilire di accordare a tutti uguali diritti indipendentemente dalle differenze che esistono fra gli individui
» (*1)

Cosa che a me pare assolutamente logica ma che nel mondo dominato dalla logica del PC suona quasi come una eresia.
Al riguardo copio e incollo un frammento del mio pezzo Frammento #201 e dintorni del 3 novembre 2018:
«[...] di natura sono portato a una certa longanimità verso tutti miei simili ma liquidare la teoria di Nietzsche come razzista [pochi uomini superiori ostacolati dalla miopia della maggioranza di “normali”] equivale a nascondere la testa sotto la sabbia negando l'esistenza di un problema. Tendenzialmente, non ricordo dove l'ho scritto, sono dell'idea che tutti gli uomini siano diversi ma con uguali diritti: in effetti conciliare il bene comune partendo da queste premesse non è facile. Io credo che la soluzione debba favorire l'uguaglianza anche a costo di una diminuzione di benessere complessivo.»
Ho cercato di trovare il pezzo originale, interamente dedicato a questa mia teoria che gli uomini siano non uguali ma anzi tutti diversi ma che comunque debbano avere gli stessi diritti, ma deve essere del 2011 o 2012 quando usavo superficialmente i marcatori per identificare il contenuto dei diversi pezzi.
Già da questo breve accenno mi pare però evidente come, senza bisogno di analisi del DNA, considerassi le diversità fra gli uomini come un’ovvietà.

Conclusione: ho già scritto abbastanza ma ci sarebbero ancora molti aspetti dei risultati di Reich da approfondire. Per esempio ho trovato affascinante la forza della cultura nel plasmare anche geneticamente la società: nel sistema delle caste indiane era permesso sposarsi solo all’interno di esse. Ebbene si sono sviluppate delle differenze genetiche significative fra queste. Sembrerebbe che bastino un 2000 anni per sviluppare differenze fra diversi gruppi di popolazioni prima omogenei ma tenutisi poi separati fra loro. Ma questo significa che la stragrande maggioranza degli indiani negli ultimi 5000 anni (dall’invasione degli Yamnaya cioè) si è strettamente attenuta al sistema delle caste. A me pare incredibile!

Nota (*1): tratto da “Who we are and how we got here” di David Reich, (E.) Oxford University Press, 2019, pag. 265.

mercoledì 29 giugno 2022

La meravigliosa...

Finalmente la nuova versione dell’Epitome è qui: e vi farà girare la testa!!
Doveva essere una versione basata su semplici correzioni e magari qualche piccola aggiunta qua e là ma proprio oggi ho deciso che non potevo pubblicare una nuova versione dell’Epitome senza un sottocapitolo dedicato alla guerra fra Ucraina e Russia.
Ovviamente avevo parecchio da scrivere e solo questo capitolo ha allungato il tutto di un 4-5 pagine: in totale la nuova versione è più lunga della precedente di 11 pagine per un totale di 446 pagine effettive (*1) mentre le note in più sono 57 (per un totale di 1808).

Come detto fino a ieri non c’erano grandi novità: solo le solite chiarificazioni e piccole aggiunte che, in genere, portano a circa 2-3 pagine in più.
Ma oggi oltre al nuovo sottocapitolo ho aggiunto un nuovo esempio di protomito nell’appendice C.2 (1 pagina extra?) e ho aggiunto una significativa parte sui doveri nel capitolo 18.1 a cui ho cambiato il titolo in “Obiettivi e doveri” (probabilmente altre 2 pagine).
Così alla fine questa nuova versione 1.9.1 è cresciuta molto più del previsto.

Questa è la lista “ufficiale” delle modifiche:
- revisione di tutti i capitoli tranne l’1 e il 15 e di tutte le appendici;
- corretto piccolo errore in 2.3, 5.8 e 14.1;
- chiarificazione in 7.2 e 13.5;
- aggiunte significative al sottocapitolo 18.1 e all’appendice C.2;
- aggiunto il nuovo sottocapitolo 15.7.

Forse vale la pena aggiungere che i “piccoli errori” erano davvero tali: ora non ricordo più esattamente ma piccoli dettagli al livello di definizioni secondarie non rispettate. Insomma errori concettuali sì ma niente di clamoroso.
Chiarificazioni le ho aggiunte un po’ dappertutto (come sempre) ma in 7.2 e 13.5 sono state un pochino più corpose: invece di una nota o pochi righi avrò aggiunto un paragrafo o roba del genere…

I programmi per il futuro rimangano quelli stabiliti: finire nelle prossime settimane il libro di psicosociologia per poi riorganizzare tutto il capitolo 1.
La versione 1.9.2 dovrebbe quindi avere:
- Riorganizzazione del capitolo 1.
- Aggiunta delle note rimaste in sospeso per questa versione (3 o 4).
- Revisione delle parti aggiunte o non controllate in questa versione (poca roba).

Fatto questo dovrei iniziare il mio progetto per provare a diffondere un po’ questa mia opera.
Probabilmente in parallelo potrei lavorare alla versione 1.9.3 di semplici correzioni (anche se poi finisce sempre che vi aggiungo più del previsto). E… vedremo!

Conclusione: mi ero dimenticato il nome in codice!! La versione 1.9.1 si chiama “Annabella”: la versione che fa girare la testa!

Nota (*1): ebbene sì! Questa nuova versione ha fatto impazzire anche il buon LibreOffice Word: con una logica che non capisco quando gli faccio convertire l’archivio .odt in .pdf a volte mi toglie una o più pagine mentre altre volte me ne aggiunge una in più (bianca) come in questo caso. Probabilmente dovrei cercare un altro convertitore di testi ma non ne ho voglia e per una pagina in più non vale la pena perderci tempo...

martedì 28 giugno 2022

La disperazione del pellegrino

Nel cuore della notte ho avuto l’ispirazione per una poesia/racconto. Mezzo addormentato continuavo a ripetermi l’incipit “Nel mezzo della mia prima vecchiezza...” poi il resto che pensavo affondava fra i sogni inquieti e lo dimenticavo per ripartire poi da capo qualche minuto dopo. Probabilmente però, in questa maniera, ho sovraccaricato il mio inconscio di idee ed emozioni e, quando stamani presto ho provato a metterle nero su bianco, sono riemerse facilmente.
Inizialmente volevo farci una poesia ma ormai ho capito di essere negato. Non ho né la sensibilità né la pazienza per scegliere con certosina attenzione le giuste parole per disegnare un delicato calice di cristallo e non la rozza brocca di coccio incrinata che mi è più congeniale.
Così ho deciso di farne un miniracconto in prima persona, dallo stile epico, forse eccessivo, fumettistico direi, ma che a me piace molto (vedi anche la mia tragedia costruita analogamente AedE: Atto I, Scena I e successivi).
Non so se è il caso di spiegarne il senso, probabilmente non dovrei… fatemi mettere allora un avvertimento:
ATTENZIONE SCIUPATRAMA!!
L’idea è quella di scrivere una metafora su più livelli: un pellegrino vaga per anni alla ricerca di una meta senza però sapere neppure quale sia. Improvvisamente, quando ormai non la cercava più, capisce dove è: si tratta di un tempio bellissimo in cui si è imbattuto per caso. Ma ormai la sua strada lo ha portato altrove, anche se il tempio appare a portata di mano, è in realtà lontanissimo. Il Pellegrino avrebbe dovuto percorrere una strada completamente diversa per poterlo raggiungere e ormai è tardi per tornare sui propri passi: è il tempo stesso che l’impedisce. Al pellegrino non rimane altro che osservare da lontano chi, probabilmente per banale caso e non per scelta consapevole, si ritrova ora là dove lui vorrebbe essere: egli desidererebbe talmente essere con loro che li confonde con i propri amici anche se in verità non li conosce.
Il pellegrino è poi emotivamente lacerato perché sa che il suo destino lo porterà lontano da quella che immagina essere la sua meta: sa che il distacco è inevitabile eppure fatica ad allontanarsene.
Ovviamente il pellegrino rappresenta un qualsiasi uomo che, ormai giunto a un’età più che matura, dubita delle scelte della propria vita: il tempio può infatti rappresentare qualsiasi cosa: una famiglia, una donna, un lavoro migliore, un rimpianto. Qualunque cosa sia si tratta ormai di un’opportunità perduta e irraggiungibile: la scelta è fra il dimenticarla il prima possibile o nello struggersi in un desiderio inestinguibile.
FINE SCIUPATRAMA

Conclusione: a me pare (come quasi sempre del resto!) di aver fatto un buon lavoro ma lascio il giudizio ai miei lettori. Di seguito il miniracconto…

La disperazione del pellegrino
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Nel mezzo della mia prima vecchiezza, mentre ciondolavo stanco seguendo rassegnato l’orlo del baratro della vita, vidi sull’altra sponda, a poco distanza da me, sorgere improvviso dalla nebbia come il sole al mattino un improbabile e raro tempio: bellissimo, slanciato, di marmo pentelico, con orgogliosi minareti e gioiosi rosoni di giada che emanavano una luce così abbagliante da togliere il fiato.

Subito, al primo sguardo, un brivido mi sconvolse, ebbi la sensazione intima di aver infine trovato il mio luogo, la mia destinazione tanto attesa, il dove che avrebbe potuto dare un senso al mio peregrinare. Un desiderio fortissimo di raggiungerlo ed entrarvi a visitarlo si impadronì di me.

Disperato mi accorsi però che dovunque andassi, qualunque sentiero prendessi, me ne sarei allontanato mentre mai avrei voluto separarmene. Con frenesia mi guardai intorno, invano cercai un passaggio che mi permettesse di raggiungere la meta agognata: il vuoto dello strapiombo me lo impediva, per quanto vicino potessi esservi, per quanto mi sembrasse di poter allungare una mano per sfiorare la serica politezza delle sue candide mura, non vi sono ponti capaci di oltrepassare l’abisso profondo scavato dallo scorrere del tempo.

Così salutai i buoni e allegri abitanti del villaggio sull’altro lato, i fortunati inconsapevoli della propria fortuna, i beati che in ogni momento, come se fosse cosa da nulla e non un miracolo, potevano ristorarsi anche solo accostandosi alla sua sacra ombra. Brave persone mi parvero, gentili e industriose, che risposero benevolmente ai miei goffi cenni: perché dunque, anche potendo, maledirli con la mia presenza sfortunata? Che bene avrei potuto recare loro? Perché appesantirli col fardello delle mie miserie polverose? Esse non gli appartenevano dato che ero stato io a sceglierle e ad accumularle con dolore e mestizia.

Le nostre strade mai avrebbero potuto incrociarsi, per quanto mi piacessero, per quanto li sentissi a me affini, mai avrei potuto stringergli la mano e, con vero cameratismo, condividere un pasto insieme; mai avrei potuto conoscerli veramente. Perennemente estranei a cui, dopo uno sguardo, ero già affezionato: amici forse di un’altra vita che non avevo mai vissuto e che eppure mi sembrava di ricordare.

Avrei dovuto immediatamente proseguire per la mia strada, lo sapevo bene, allontanarmi per sempre senza mai volgermi indietro, sperare che una rapace senilità piombasse rapida e con gli artigli affilati mi strappasse dal cuore il mio più sereno, felice, ardente e doloroso ricordo. Lo so, avrei dovuto essere un eroe e accettare il destino, del resto inevitabile. Rassegnato, stringendo gli occhi per rattenere le lacrime disperate, proseguire la via che passo dopo passo, anno dopo anno, avevo ormai percorso e che mi aveva portato lì, nell’inutile nulla dove ero adesso. Ma fui debole e, per quanto potetti e fino a quando lo ritenni lecito per non vergognarmi troppo della mia vigliaccheria, mi attardai il più possibile a mirare vanamente, da lontano, il miraggio di una bellezza eterna, là dove nascono e muoiono i miei sogni…

lunedì 27 giugno 2022

Disastro!

Ho appena scoperto di non aver salvato e quindi perso un pezzo impegnativo che avevo scritto ieri e che volevo pubblicare domani…

Era sui giovani cinesi e la filosofia del “starsene sdraiati” e come si inseriva nella mia teoria. Non so se lo riscriverò perché avevo fatto una bella fatica che non mi va di rifare. Quindi vedremo…

Stupido io. Anche se parecchia colpa è di LibreOffice Writer: questa ultima versione se recupera più di un archivio lasciato non salvato ha parecchi problemi così ho preso l’abitudine di annullare i tentativi di recupero…

Penna a sfera - 27/6/2022
Ho finito l’inchiostro nella penna a sfera rossa che ho usato per correggere le ultime due versioni dell’Epitome sul cartaceo (più vari appunti sul mio quadernone). È sempre una grande soddisfazione per me esaurire una penna a sfera: mi dà l’idea di aver lavorato bene anche se, lo so, è solo un’illusione.

PS: la nuova versione 1.9.1 dell'Epitome sarà pronta a giorni!

Disastro 2! - 30/6/2022
Qualche giorno fa, mentre cercavo di ultimare l’ultima versione dell’Epitome, mi sono accorto di aver completamente perso un altro pezzo che avevo scritto, proprio con l’idea di usarlo come “bozza” e chiarirmi le idee su cosa avevo da dire e come dirlo. Fortunatamente me lo ricordavo ancora bene e ne ho fatto a meno senza problemi (era su legge e costituzione, doveri dell’individuo)…

Dore e Ana Kasparian - 1/7/2022
Beh, chi mi segue forse ricorderà il pezzo Jimmy Dore e quindi saprà che Dore è un comico che si sta dando alla politica: ovviamente populista ma ha ben centrato quali siano i problemi maggiori della società occidentale: crescita diseguaglianza e partiti tradizionale divenuti ormai completamente sistemici. Vabbè, gli manca la comprensione delle cause profonde della crisi democratica e cosa le provochi: ma ovviamente non ha letto la mia Epitome…

Ma chi è Ana Kasparian?
Curiosamente io la conosco benissimo: è una delle giornaliste che preferisco sul canale Jacobin!

Ora non ricordo dove e quando ma sono piuttosto sicuro di aver spiegato che tale canale sta perdendo un po’ del suo fascino per me perché ormai ho capito che sono in una situazione analoga ai comunisti italiani di una venticinquina di anni fa: si era ormai capito che il PD stava degenerando ma ci si turava il naso e lo si votava perché era comunque meglio della “destra”.
Ecco, analogamente i Jacobin, criticano duramente i democratici a partire da Obama ma anche loro, alla fine, dicono di “turarsi il naso” e votarli perché comunque meglio dei repubblicani. (Il risultato però è che i democratici, ottenendo comunque i loro voti, non hanno nessuno stimolo a cambiare rotta: fanno gli interessi delle multinazionali e ottengono i voti degli elettori di sinistra.)

La cosa interessante è che in questo video, Ana Kasparian’s Jimmy Dore Impression Is Amazing! del canale The Jimmy Dore Show, viene mostrato come la Kasparian ripeta quasi parola per parola le critiche "populiste" di Dore ai democratici con, appunto, la contraddizione finale di comunque votarli: “fanno schifo, però…”

Stelle etc. - 1/7/2022

Perso nel cielo stellato
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Dona la tua follia alle stelle,
Non temerle.
Non ti guardano né ti giudicano,
Non ascoltano le tue suppliche.
Amale: non rideranno di te.
Dona la tua follia alle stelle,
L’accetteranno.

Aborto di libertà

Qualche giorno fa la Corte Suprema americana ha dichiarato illegali tutta una serie di leggi adottate in vari stati americani volte a limitare la diffusione delle armi fra la popolazione civile. Di questa notizia è arrivato poco o nulla in Italia.
Uno o due giorni dopo c’è stata poi la sentenza contro l’aborto della stessa Corte Suprema: questa invece, forse ritenuta più clamorosa, sta avendo ampio risalto anche da noi.

Non conosco i dettagli della sentenza, né mi interessano, ma voglio approfittarne per pubblicare una mia riflessione più ampia. Premetto che ci avevo già pensato l’anno scorso ma non credo di averne scritto: ho anche fatto una rapida ricerca che non mi ha portato a niente. La verità è che non riesco a pubblicare tutto quello che mi passa per la mente. E fortunatamente!

A fine autunno 2021, come ho già scritto e spiegato numerose, erano già caduti gli argomenti SCIENTIFICI che avrebbero potuto giustificare l’obbligatorietà dei vaccini anti covid-19.
Come sappiamo, più o meno da quel momento, il governo invece di abbandonare una strategia errata e ingiusta, raddoppiò la posta ampliandone l’obbligatorietà a sempre più persone.

A novembre-dicembre 2021 fortunatamente arrivò la variante omicron: ne scrissi il 28 novembre in Omicron pubblicando le informazioni più aggiornate che avevo raccolto (molte positive e rivelatesi poi tutte corrette a differenza del terrorismo dei media basato sul nulla scientifico). Successivamente, basandomi sui dati inglesi, aggiunsi che la situazione, nonostante gli incapaci che ci governano, si sarebbe normalizzata in primavera: v. La fine della pandemia di metà gennaio (più, volendo, un’altra decina di pezzi da dicembre a inizio gennaio). Ovvio che il governo di quelli “bravi” fece l’opposto e impose l’obbligo di un vaccino ormai totalmente inefficace contro la omicron nel prevenire la diffusione del virus (e che, a distanza di pochi mesi, hanno scoperto in UK, smette anche di proteggere dal ricovero in ospedale. Questo era già intuibile ma la conferma scientifica è arrivata solo in tarda primavera). Come dicevo, invece di fare marcia indietro, gli incapaci vollero andare avanti ignorando i dati scientifici e la prospettiva (ormai chiara) di evoluzione della pandemia.

Ma perché insisto nel riproporre ciò che ho scritto ormai più volte? Beh, ho voluto evidenziare come si sia imposto un trattamento sanitario di una cura sostanzialmente inutile (dopo tre mesi svaniscono gli effetti positivi), potenzialmente pericolosa (e ancora non ne conosciamo gli effetti sul lungo termnine), oltretutto SPERIMENTALE (*1) e con tutte le ricerche scientifiche più recenti che smentivano le basi teoriche su cui erano state prese decisioni politiche spacciate come dettate dalla scienza.
Che poi sia in atto una lenta (e neppure troppo) limitazione di libertà e diritti ormai dovrebbe essere chiaro a tutti. Abbiamo: riduzioni dei diritti dei lavoratori, censura sempre più invadente, varie forme di limitazione della libertà d’espressione e col verdepasso abbiamo poi avuto limitazioni della libertà di movimento e coprifuochi medioevali privi di senso (*2).

Ma se la tendenza è questa, se viene accettato come normale che possa essere introdotto l’obbligo di un farmaco sperimentale, potenzialmente pericoloso e sostanzialmente inutile, come si può poi difendere il diritto all’aborto con argomentazioni del tipo “il mio corpo, la mia scelta”?
Vi rendete conto che nonostante le evidenti differenze di forma l’essenza è la stessa?

Questo per dire che io non sono stupito che, almeno negli USA, si riproponga la discussione sulla legittimità dell’aborto: quando inizi a rimuovere diritti e libertà poi diviene sempre più difficile a difendere un principio basandosi proprio su diritti e libertà dell’individuo.

La donna che difende l’aborto dicendo “le decisioni che riguardano il mio corpo le prendo io” come può poi condannare l’uomo che non vuole accettare un vaccino (oltretutto sperimentale, sostanzialmente inutile e potenzialmente pericoloso) che argomenta la propria obiezione dicendo “le decisioni che riguardano il mio corpo le prendo io”?

Conclusione: speriamo che questa discussione sull’aborto apra gli occhi sulla problematica più ampia della riduzione dei diritti e delle libertà. Io ormai sono scettico. Contemporaneamente sono curioso di scoprire come i media spiegheranno che a volte “le decisioni che riguardano il mio corpo le prendo io” è giusto e a volte è sbagliato: probabilmente non l’argomenteranno ma si limiteranno a ripetere che è così. Alle pecore (vedi Orwell) basta questo…

Nota (*1): che poi, quelli informati replicavano, “eh, ma non è sperimentale perché FDA/EMA l’hanno approvato e autorizzato…”. Fermo restando che i giochi di parole sulle definizioni sono tutto fuorché scientifici, ma che dire delle notizie sulla sudditanza di FDA ed EMA alle industrie del farmaco? L’intervista rubata all’alto dirigente FDA che afferma che le case farmaceutiche dettano legge nella FDA le ho già pubblicate mesi fa. Pochi giorni fa sono state pubblicate le epistole rubate, interne all’EMA, e un rapporto riservato della Pfizer che dimostrano una fortissima pressione politica da parte della politica europea (dell’azzimatissima Von der Leyen in testa ma anche da parte del Consiglio d’Europa) per avere l’autorizzazione immediata nonostante gli scienziati chiedessero altri mesi di tempo per valutare i numerosi aspetti poco chiari e dubbi. Vabbè, siccome di me non vi fidate vi cerco il collegamento all’articolo: What the Leaked EMA Emails & Docs Reveal: Major Concerns with Pfizer C-19 Vaccine Batch Integrity and The Race to Authorize di Sonia Elijah.
Nota (*2): tante ricerche scientifiche hanno dimostrato che queste limitazioni parziali (e basate su un vaccino che non previene la diffusione della malattia) non riescono a contenere la diffusione della malattia (ma guarda un po’) e, anzi, nel lungo periodo hanno un effetto negativo e non solo sull’economia. Fonte: diverse ricerche citate dal Dr. Campbell (per esempio in Scozia, dove sono stati mantenuti più limitazioni che in Inghilterra, hanno poi avuto maggiore diffusione del virus) che non ho alcuna intenzione di andare a ricercare...

domenica 26 giugno 2022

Amore e MBTI

Probabilmente il titolo è un po’ fuorviante: non ho l’esperienza né le conoscenze per proporre una teoria generale sull’argomento. L’idea di questo pezzo è invece quella di mettere insieme varie riflessioni e considerazioni. Oltretutto non mi baso neppure su pareri di esperti ma solo sulle mie conoscenze raccattate qua e là in Rete: in genere le mie intuizioni sono ottime ma preferisco premettere anche questo dettaglio in maniera che il lettore ne sia ben consapevole.

1. I con I ed E con E: sono unioni facili che mettono insieme simili con simili. Un piccolo vantaggio per la coppia senza controindicazioni.

2. I con E o vice versa: unione con pro e contro: alcuni rapporti possono divenire conflittuali ma secondo me vi è anche un grande potenziale per la crescita di entrambi i partner. In pratica occorre un costante impegno per mettersi d’accordo ma, se vi si riesce, la coppia ne esce migliorata e più forte.

3. N con N ed S con S: come per il caso 1 le coppie che mettono insieme simili con simili vanno (quasi, vedi poi!) sempre bene.

4. N con S o viceversa: NO! Questa unione non funziona, almeno sul medio-lungo periodo. La spiegazione è un po’ complessa ma provo a riepilogare rapidamente i punti salienti di questa mia convinzione. In una coppia è necessario che vi sia un equilibrio fra dare e avere: soprattutto questo scambio deve venire spontaneo (altrimenti se non lo fosse nel tempo, prima o poi, diventerebbe un peso per un membro della coppia) ma per essere tale vi deve essere una mutua comprensione. Ecco, credo che non possa esservi una comprensione profonda fra S e N: troppo diverse le maniere di vedere e intendere la realtà. Sulla lunga l’incomprensione porterebbe a una diminuzione del rispetto reciproco e, quindi, al conflitto.

5. F con F, T con T: come al solito simili con simili vanno (quasi, vedi poi!) sempre bene.

6. F con T o viceversa: si tratta di una situazione simile a quella del punto 2: la normale situazione è di conflitto ma anche in questo caso vi è il potenziale di grande crescita reciproca. Solo che qui la mutua comprensione, che è alla base del reciproco rispetto e collaborazione, è molto più difficile. Probabilmente tutto dipende da quanto estreme sono queste caratteristiche: per esempio un 60% F potrà confrontarsi proficuamente con un 60% T. Ma se uno dei due membri è un 90% T o F le cose non funzioneranno nel lungo periodo. Un 90% T considererà il partner un cretino; un 90% F diverrà frustrato dall’impossibilità di entrare in sintonia emotiva profonda con il partner. Se poi si tratta di un 90% T con un 90% F (come i miei genitori!) la coppia è destinata a sfasciarsi nel breve/medio termine.

7. TJ con FJ o viceversa: non funziona perché quasi inevitabilmente si crea uno squilibrio. TJ ha Te dominante o secondaria che si può interpretare come la tendenza a dare ordini agli altri; FJ, al contrario, ha Fe dominante o secondaria che si traduce nella tendenza a venire incontro agli altri anche a costo di grande fatica e stress personale: il risultato è che nel tempo (il quanto dipende dalla capacità di resistenza di FJ) si avrà uno squilibrio tutto a svantaggio dell’FJ che inevitabilmente “ucciderà” la coppia. Ovviamente questo è ancora più vero quando le funzioni indicate sono dominanti (quindi per E-TJ ed E-FJ).

8. TJ con TJ: non funziona! La coppia sarebbe troppo conflittuale e passerebbe tutto il tempo a litigare nel tentativo di imporsi l’uno sull’altro.

9. TJ con chi allora? Buona domanda! TJ sono, almeno nel lungo termine, uno stress per qualsiasi altra tipologia. Ipotizzo però che chi ha Fi dominante o secondaria (FP) riesca a mettere dei paletti che impediscono di farsi mettere emotivamente i piedi in testa: immagino che, come in una pentola a pressione, periodicamente ci sarebbe un conflitto minore per riequilibrare la situazione impedendo a questa di degenerare troppo. Probabilmente ancora meglio sarebbe TP ovvero Ti dominante o secondaria: in questo caso i paletti sarebbero delle regole esplicite/razionali che per TJ sarebbe facile rispettare mantenendo così l’equilibrio nella coppia.

Al momento non mi vengono in mente altre indicazioni: nel caso vedrò di aggiungerle a questo pezzo.

Aggiungo inoltre che queste indicazioni valgono solo per i rapporti di coppia, dove vi è una convivenza e si devono prendere continuamente decisioni insieme, e non per, a esempio, le amicizie.

Di seguito, siccome sono un INTP, provo a dare una valutazione numerica alle varie regole viste qui sopra.

1. +1
2. +2 mediamente (-1 quando va male / +4 se va bene)
3. +1
4. -5 (perché sono “romantico” e non voglio considerare nessuna unione impossibile a priori!)
5. +1
6. -1 mediamente (-2 se va male / +3 se va bene)
7. -5 (perché sono “romantico”…)
8. -4 (non vorrei essere un figlio di TJ e TJ!)
9. malus generale di -1 che però diventa 0 con TP e FP.

Volevo fare una tabella per confrontare immediatamente tutti i tipi fra di loro ma mi sono accorto che mi ci vuole un sacco di tempo.
Per questo mi limito a un paio di esempi:
ISTJ – ENFP (mio padre e mia madre)
+0 malus TJ annullato da FP
+2 per I/E sarebbe il valore medio ma in questo caso andò malissimo (vacanze separate!) quindi -1
-5 per S/N
-1 per T/F sarebbe il valore medio ma in questo caso andò malissimo (totalmente T mio padre e totalmente F mia mamma!) quindi -2
Totale = -8

ENTJ – INTP (i miei zii)
+0 malus TJ annullato da TP
+2 per I/E sarebbe valore medio ma i miei zii si completavano a vicenda perfettamente, quindi +4
+1 per N/N
+1 per T/T
Totale = +6

Conclusione: sentirò cosa ne pensa una mia amica che ha una sensibilità istintiva per queste tematiche…

sabato 25 giugno 2022

Altre notti stellate

Dopo aver scritto Serata stellata dormii benissimo: ed erano giorni che non vi riuscivo…

Per questo motivo da allora, la sera, ho preso l’abitudine di uscirmene in giardino a guardare le stelle: sono stato proprio uno sciocco a non accorgermi prima della bellezza del cielo.

Adesso esco al buio, gli occhi si abituano all’oscurità dopo una decina di secondi: pur senza luna distinguo chiaramente tutti i particolari intorno a me, vedo quasi un alone di colore ma forse in questo caso è la mia immaginazione.

Per un po’ sto accovacciato: ho visto un video, beh solo i primi 5 secondi (!), in cui si spiega che stare 30 minuti accovacciati fa bene: io mi diverto e, in effetti, quando ci si è abituati è rilassante.
Poi mi sgranchisco un po’, magari mi appoggio alla macchina per guardare il cielo. Ma quello che più mi piace è mettermi sulla sdraio a guardare la costellazione dell’Orsa maggiore che si vede chiaramente nel mio piccolo spicchio di cielo raccolto fra le cime degli alberi da una parte e le balze dall’altra. Come sto comodo! L’aria poi non è sempre uguale: anche quando non vi sono nuvole le stelle possono brillare più o meno chiaramente.
E quando mi alzo poi mi gira la testa: se ero stato accovacciato per diversi minuti è proprio un problema di pressione ma anche quando ho semplicemente guardato il cielo sono piuttosto traballante: probabilmente è l’equilibrio che viene sballato dalla posizione della testa…

Un pensiero ricorrente è quanto doveva essere fantastico il cielo anche solo un paio di secoli fa senza praticamente nessun inquinamento luminoso: vi immaginate alzare gli occhi al cielo, anche in città, e vederlo completamente pieno di stelle: e figuriamoci in campagna o in quota…
Mi chiedo se il razionamento energetico che i geni di Bruxelles guidati dal petomane senile (ma anche il ramarro nostrano ha fatto la sua piccola parte) stanno preparando possa limitare le luci notturne: vedere le stelle per bene sarebbe una piccola compensazione in questo disastro immane regalatoci dai nostri politici... ma credo che il razionamento sarà di giorno quando le aziende devono lavorare...

E poi ovviamente ci sono i rumori del bosco: la maggior parte degli animali che di giorno non si fanno vedere sono attivissimi la notte. Io ho sempre paura di ritrovarmi con un cinghiale in giardino. E poi, comunque, alcuni suoni sono inquietanti… anche bello però...

A proposito di animali un’altra riflessione che li riguarda è che mi sono reso conto che essi, a differenza dell’uomo, non perdono mai tempo a osservare le stelle. Corrono di qua e di là, alla costante ricerca di cibo, magari stando attenti a non diventare a propria volta il pasto di altri, ma non si fermano mai a contemplare il cielo…
Il fatto è che noi riconosciamo la bellezza in un cielo stellato e questa, quando siamo fortunati, parla all’orecchio del nostro cuore. Da un altro punto di vista ciò che ci differenzia dagli animali è che questi sono ciechi al bello. Chissà come potrà essersi sviluppato nell’uomo questa capacità e quanto sia fondamentale per renderci umani.
Molto tempo fa scrissi un bel pezzo proprio su questo argomento: vediamo se lo ritrovo…
Eccolo qui: Donne, discriminazione e arte. Mi pare che all’epoca avessi letto Nietzsche e, in qualche maniera, forse un suo qualche vago accenno mi aveva ispirato questa riflessione...

Recentemente ho poi scoperto che quei piccoli puntini luminosi che attraversano l’aria dovrebbero essere in effetti “stelle cadenti”: ho infatti installato Stellarium sul mio calcolatore e ho scoperto che in questo periodo proprio la costellazione dell’Orsa maggiore è indicato “June Bootids” di tipo “pioggia di meteore”.
Allora mi sono ricordato che si può esprimere un desiderio quando se ne vede una: così ieri ci ho provato. Prima ne ho vista una flebile e ne ho voluto allora attendere una più luminosa che fortunatamente è arrivata: la più luminosa che abbia mai visto! Deve essere passata vicino, per un paio di secondi brillava più delle altre stelle, e poi, piano piano, si è spenta fino a sparire completamente. Mi chiedo se invece fosse uno dei tanti satelliti di Musk: si potrà poi esprimere un desiderio se si sbaglia un satellite per una stella cadente?
Comunque la cosa più strana è che ha funzionato benissimo!

L’altra funzione di queste sedute notturne è poi quello di pulirmi gli occhi: dopo un po’ mi è infatti facile piangere, secondo le lacrime che si formano piene e pesanti negli occhi e che poi scivolano via caldissime, una dopo l’altra, fra gli zigomi e le tempie. Ma sono lacrime senza emozioni eppure cariche delle tossine che mi avvelenano: le preoccupazioni, le paure, le delusioni ecco che scivolano via. Quando ho terminato mi sento più leggero, più tranquillo. Vuol dire che è giunto il momento di rientrare in casa: nonostante l’atmosfera opprimente, il puzzo della malattia e i tanti altri mille segnali che indicano che tutto non va bene, anzi…

Ma non sarei KGB se non riuscissi a perdermi in ragionamenti astrusi. Proprio due giorni fa sono arrivato alla conclusione che il sistema solare si muove intorno alla galassia perpendicolarmente (in primissima approssimazione) al piano dell’eclittica ovvero (credo!) il piano su cui, più o meno orbitano i diversi pianeti, Terra compresa, intorno al Sole.
Ripensavo infatti al trucco usato da Galileo e altri per misurare la distanza delle stelle più vicine osservando di quanto si spostano rispetto alle “stelle fisse” a distanza di 6 mesi, ovvero quando la Terra ha compiuto metà della sua orbita intorno al Sole.
Se l’intero sistema solare si muovesse sullo stesso piano allora questo “trucco” non funzionerebbe perché la distanza delle osservazioni fatte a 6 mesi di distanza non sarebbe due volte la distanza della Terra dal Sole ma questa più il coseno dell’angolo fra la direzione del sistema solare e la linea immaginaria che unisce i due punti di osservazione moltiplicata per la distanza percorsa dal sistema solare (ovviamente sto semplificando paurosamente tutto!). In pratica il movimento del sistema solare sarebbe irrilevante solo quando la linea immaginaria fra i due punti di osservazione fosse perpendicolare alla direzione di questo (coseno 90° = 0).
La riprova dovrebbe essere che se le osservazioni fossero prese dall’equatore (quindi con l’osservatore che guardando in alto osserva le stelle sul piano dell’eclittica) dovrebbero tenere conto della distanza percorsa dal sistema solare. Ma fortunatamente Galileo viveva nell’emisfero settentrionale e quindi il suo guardare verso l’alto era, molto rozzamente perpendicolare al piano dell’eclittica.
Tutto questo se la distanza percorsa dal sistema solare in 6 mesi è dello stesso ordine di grandezza, o maggiore, di due volte la distanza fra Terra e Sole: secondo me lo è ma dopo vado a verificare…
Per essere sicuro di questo mio ragionamento dovrei fare uno dei miei disegnini schifosi invece si tratta di riflessioni che ho fatto “a mente”. Ci sta quindi che abbia scritto un’emerita caz###!

Comunque vediamo un po’ le distanze reali: la distanza media Terra-Sole è circa 150 milioni di chilometri.
La velocità del sistema solare è circa 235 Km/sec (ah! Pensavo molto di più! Mi sa allora che è irrilevante: ma fatemi fare qualche conto).
1 sec → 235 Km
1 min → 14.100 Km
1 ora → 846.000 Km
1 giorno → 20.304.000 Km
6 mesi o 182,5 giorni → 3.705.480.000 Km

Invece no! La distanza percorsa dal sistema solare in metà anno è di un ordine di grandezza superiore a due volte la distanza Terra-Sole (per la precisione è 12,3516 volte maggiore).
Vabbè, allora fatemi vedere anche in che direzione ci muoviamo… bo, quello che mi interessa dovrebbe essere l’“apice solare” ma non so bene come si leggono le diverse coordinate: però più o meno andiamo verso la stella Vega: vediamo dov’è su Stellarium. Beh, Vega non è molto vicina alla stella Polare però come approssimazione molto grezza ci può stare…

Conclusione: probabilmente ho rovinato un buon pezzo con i miei calcoli finali! Vabbè, che volete da me? sono un INTP!

venerdì 24 giugno 2022

Viaggio stanco

Oggi sono riandato a Pisa ma, col senno di poi, è stato un errore: ero stanchissimo e, credo, avevo la pressione bassa. Anche in macchina, quando di solito lascio la mente libera di vagolare di pensiero in pensiero, ho invece tenuto il cervello in “modalità risparmio”.

E infatti i miei appunti mentali oggi sono pochissimi: anche perché mi sono reso conto che molti erano di piccolo interesse anche solo per me e, quindi, sono stato un po’ più severo nel filtrarli…

90: pazzo → una giornalista del canale Jacobin dà in escandescenze facendo la matta.
Stamani infatti, prima di partire, ho guardato il video WTF are the Dems Even Doing? — Jen Pan. Ultimamente non sto seguendo molto assiduamente i Jacobins: avevo cercato di capire quale fosse la loro opinione sulla guerra ma, con mia sorpresa, avevo trovato pochissimo materiale al riguardo. Speravo quindi che in questo video ve ne fosse almeno un accenno: invece si spiega che i democratici hanno lasciato ai repubblicani le tematiche dell’inflazione e del latte artificiale per neonati mentre, contemporaneamente, si sono lasciati sfuggire/non hanno portato avanti le proposte per una sanità più accessibile a tutti.
Il punto è che l’argomento guerra in Ucraina, con gli oltre 50 miliardi (!!!!) di dollari di aiuti che Biden ha mandato a Zelensky, non è stato toccato: sembrerebbe che la gestione della guerra non sia una differenza saliente fra democratici e repubblicani. Invece, per esempio, il “populista” Jimmy Dore è completamente contrario…
Vabbè, avrei diverse interpretazioni sottili per spiegare questa stranezza ma suppongo che non ne valga la pena…

91: piede → un piedone gigante con le ruote viene improvvisamente avvolto da un foglio di carta così che carambola e finisce fuori strada.
Una macchina davanti a me, sulla superstrada, ha gettato dal finestrino una cartaccia.
Si tratta di un gesto per me totalmente incomprensibile: da piccolino i miei genitori mi hanno insegnato a gettare i rifiuti nei cestini. Cosa c’è di difficile da capire?
Una banalità ma mi ha irritato…

92: pigna → un Mac Pigna ®
Terzo tentativo al Mac Donald: stavolta insalata mista semplice e patatine NORMALI (+ acqua).
Peccato che l’insalata mista non era un misto di diverse insalate ma era composta da pomodori + carote + (2 o 3) olive + mais + parmigiano (gli assomigliava) + insalata. E a me pomodori, carote e mais non fanno assolutamente impazzire.

Tutto qui!
Come detto avevo il cervello in naftalina oggi: sono anche tornato a casa un po’ prima del solito ma sulla via del ritorno non ho “annotato” niente: a ripensarci ho visto una macchina usare la corsia d’emergenza per saltare una fila relativamente breve (sono rimasto così sorpreso da questo gesto di inciviltà che non mi ha neppure irritato) e mi si è spenta per tre volte l'auto mentre ero fermo: evidentemente ha problemi a tenere i giri al minimo.

A casa ho lavorato sul tetto cercando di ripulirlo dalla sporcizia e capire dove intervenire. Come detto però mi sentivo la pressione bassa e stare accovacciato mi dava problemi quando mi alzavo.
In pratica ho riempito tre sacchetti e mezzo di sudicio (e non ho finito) e ho trovato dei punti dove la prossima volta interverrò. In casa ho invece finito di sistemare una libreria pulendola e liberandola da una vecchia stampante ad aghi e dal mio mio fido Amiga 4000 che ho poi affidato per lo smaltimento agli studenti del piano di sotto.

Oggi Andrea, il mio INTJ di fiducia, non c’era ma in compenso ho potuto parlare con Emilio (INTP) e poi con Anna (ENTP).
La teoria dice che gli INTP fra loro si trovano molto bene soprattutto quando trovano un argomento di cui sono entrambi entusiasti. E in effetti è andata così: in pratica Emilio ha soffiato la chitarra ad Andrea (un po’ sapeva già suonarla) e mi ha un po’ spiegato la sua esperienza, contemporaneamente gli ho dato, per quel che ho potuto, vari suggerimenti: uno scambio di idee e concetti bidirezionale piuttosto caotico sebbene denso di informazioni.
Dopo un po’ è salita anche Anna e ho avuto così l’opportunità di intervistarla e osservarla per un po’: l’altra volta con la vestaglia leggera (scrivo “vestaglia” perché non conosco né mi interessa la complessa nomenclatura dell’abbigliamento femminile) era anche troppo affascinante, comunque oggi posso confermare che è veramente una bella ragazza. Non sono però totalmente convinto che sia una ENTP: le ho fatto un paio di domande generiche (situazione in Ucraina e covid-19) e le ha affrontate da un punto di vista estremamente personale sebbene le avessi chiesto quale fosse, ovviamente a suo giudizio, l’opinione dei giovani suoi coetanei. Per questo mi è parsa un po’ ENFP (quindi con funzione secondaria Fi, ovvero centrata su se stessa, invece che la terziaria Fe degli ENTP): del resto, se ben ricordo, Andrea mi aveva detto che l’esame psicologico le aveva assegnato T invece che F per poco, insomma forse è “border line” per questa caratteristica.
Una cosa buffa è stata che via via che parlavo con lei Emilio (INTP) piano piano si è estraniato mettendosi a controllare il proprio telefonino: io ho provato un paio di volte a coinvolgerlo ma non mi è sembrato molto interessato. Cosa c’è di buffo? È che sul momento il suo comportamento mi è sembrato “strano” ma poi mi sono reso conto che alla sua età mi sarei probabilmente comportato nello stesso identico modo! La conversazione non mi interessa e allora me ne estranio senza preoccuparmi delle apparenze. Decisamente Emilio è un INTP!
Incidentalmente, grazie ad alcuni dati extra forniti da Anna (del resto Emilio, come ogni INTP che si rispetti, è super abbottonato su se stesso (*1)), ho alla fine pienamente compreso una frase scambiata fra Anna ed Emilio due settimane fa che mi aveva lasciato perplesso.
Come sapete avevo attentamente pianificato l’approccio ai miei vicini per persuaderli ad aiutarmi con la roba da gettare: prima li avevo allettati regalando loro oggetti e mobili che non mi interessavano e che sarebbe stato estremamente complicato per me portare via; successivamente gli avevo proposto l’accordo di gettarmi via la carta (riviste, libri, fotocopie) in cambio di denaro per il disturbo. A me sembrava un ottimo accordo per degli studenti ma Anna disse a Emilio qualcosa del tipo “Sta a te decidere/Vedi tu...” o roba del genere. Emilio mi parve interdetto e io non ottenni l’entusiastica approvazione che mi aspettavo e speravo. A mio merito devo dire che nonostante io abbia Fe inferiore riuscii comunque a percepire la tensione e immediatamente cambiai strategia lasciando perdere i soldi ma puntando sul loro altruismo e su quanto avrei apprezzato il loro aiuto.
Comunque come si spiega l’episodio? Da cosa era nata l’incertezza che avevo percepito?
Probabilmente i lettori veramente sensibili (con Fe dominante o secondaria) sorrideranno alla mia ingenuità, al non essermi subito reso conto di un qualcosa che per loro sarebbe stato immediatamente ovvio…
Beh, io credo che la colpa fu dello scarso tatto di Anna (di nuovo più Fi che Fe) le cui parole dovevano essere suonate a Emilio come “Io, essendo benestante, non ho bisogno di pochi spiccioli in più in tasca: quindi sta a te decidere se approfittare o meno di questa occasione”. Ovvio che chiunque abbia un minimo di orgoglio, posta la questione in questi termini, avrebbe rifiutato la mia offerta perché accettarla sarebbe equivalso ad ammettere di aver bisogno di denaro.
O almeno così penso: come sempre con le mie intuizioni/deduzioni è possibile che io abbia preso i soliti fischi per fiaschi!

Conclusione: ci sarebbe anche da parlare della mia domanda sulle attinie e della buffa (dal mio punto di vista) risposta di Anna ma per oggi ho già scritto abbastanza...

Nota (*1): curiosamente, per la seconda volta, ha ribadito il suo anno di nascita. Magari una semplice coincidenza ma automaticamente il mio cervello ha archiviato la cosa come “particolare interessante”, ovvero da tenere presente. O magari pensava che io potessi essermene dimenticato: in effetti dovrei sempre tener presente che gli altri sottovalutino la mia memoria

giovedì 23 giugno 2022

Adesso gli isolati siamo noi!

La novità più importante di oggi sul conflitto in Ucraina non viene da tale paese ma dal resto del mondo: l’alleanza che si va costruendo intorno al nucleo dei paesi BRICS (Brasile, Russia, India, Cina e Sudafrica) si sta allargando e rinforzando in funzione anti occidentale (e soprattutto in funzione anti dollaro che rischia così di indebolirsi ulteriormente).
In pratica USA ed Europa (e Australia!) invece di riuscire a isolare la Russia stanno rimanendo isolati: capita, è già capitato, che schierandosi con i nazisti il resto del mondo prenda le parti degli anti nazisti.

È palese che dopo aver perso la guerra militare e dopo aver perso la guerra economica adesso l’occidente a guida Biden stia perdendo, anzi abbia già perso, anche la guerra diplomatica.

E cosa decidono di fare allora i geni che ci comandano: come gli scommettitori incalliti che non accettano la sconfitta al tavolo da gioco decidono di raddoppiare la posta.
La Lituania sembra infatti intenzionata a rafforzare il blocco di Kaliningrad (l’enclave russo che confina con la Polonia e Lituania appunto). Ovviamente su ordine NATO (cioè USA).
Cosa vuole ottenere l’occidente? Concessioni a favore dell’Ucraina in cambio della rimozione del blocco? Sarebbe un ricatto irresponsabile e inaccettabile. Oppure, e a me pare più probabile, solo gettare nuova benzina sul fuoco?

Ma cosa si può ottenere allargando e inasprendo un conflitto fra Russia e, sostanzialmente, NATO? A me pare vi sia una sola risposta (e spero di sbagliarmi): guerra nucleare. L’ho scritto ieri ma giova ripeterlo: in caso di guerra nucleare, se tutto va “bene”, l’Europa verrà distrutta e, se le cose vanno male, svanirà anche l’umanità...

Il dramma è che a gestire questa situazione disperata e difficilissima vi è il presidente USA più incapace (nel senso medico del termine) della storia: il senile Biden.
Ovviamente Biden non gestisce nulla: è la sua squadra di governo (a sua volta controllata dagli alti papaveri democratici che lavorano gomito a gomito con le lobbi economiche statunitensi) che gli passa i documenti da firmare e da leggere alla stampa. Biden probabilmente vive nel mondo di fantasia descritto dalla propaganda di guerra occidentale e non si rende minimamente conto di quello che realmente succede: le sue imbarazzanti dichiarazioni ai media statunitensi lo dimostrano.

mercoledì 22 giugno 2022

I successi di Biden

Qualche riflessione sparsa sulla guerra in Ucraina.

INIZIO LUNGHISSIMA PREMESSA CHE IL LETTORE PUÒ SALTARE:
I motivi per cui questa guerra è iniziata gli esposi ottimamente in Altra lettura della crisi Russia-Ucraina-NATO (USA) del 24 febbraio 2022.

Nel pezzo Pandemia e guerra riportai poi un commento che scrissi su un sito che seguo il 5 marzo e che pensavo di aver pubblicato su questo ghiribizzo: infatti praticamente da subito (lo intuii dai boicottaggi sportivi: normalmente lo sport è usato per riavvicinare mentre in questo caso lo fu per isolare e separare) capii che gli USA non volevano la pace (non per nulla avevano scatenato la guerra).

Poi, a causa della folle censura UE, impossibilitato a consultare la propaganda russa per confrontarla con quella occidentale, decisi di evitare del tutto di seguire la guerra sui media: meglio non informato che disinformato. Feci bene? Feci male?
Beh, mentre la maggior parte degli italiani, grazie ai nostri formidabili media, pensavano che l’Ucraina stesse vincendo, che le loro truppe sarebbero arrivate a Mosca e che il “pazzo” Putin era già finito, io semplicemente continuai a ritenerne l’esito incerto in attesa di fatti concreti da valutare.

Poi, finalmente il 5 maggio trovai (senza cercarlo) un ottimo articolo su DifesaOnline.it che presentai nel pezzo Il parere degli esperti.
L’articolo in questione spiegava che la Russia, dopo un errore strategico iniziale, stava lentamente ma inesorabilmente vincendo, che l’artiglieria sarebbe stata decisiva, che l’apparato di produzione bellica russa era intatto e che avrebbe continuato a sfornare armi senza problemi nonostante le sanzioni, che l’Ucraina era già a corto di uomini e che le perdite russe, sebbene concrete, erano però nel complesso irrilevanti. Trovai l’articolo (in realtà diviso in tre parti) estremamente convincente.
Per obiettività evidenziai, sullo stesso sito, un altro articolo di un altro autore che aveva il merito di essere più recente e che praticamente diceva il contrario: che la Russia cioè stava subendo sconfitte dopo sconfitte.
Io scrissi che il tempo ci avrebbe detto chi di questi due esperti aveva ragione: in verità già pochi giorni dopo, continuando a seguire il sito DifesaOnline, mi resi conto che il secondo esperto era un esaltato pro NATO che ripeteva la propaganda occidentale verniciandola con una patina di terminologia militare: una perdita di tempo leggerlo insomma.

Circa un mese dopo mi sono poi imbattuto in video in inglese sempre sulla guerra in Ucraina che, più o meno, confermavano quanto detto dal primo esperto che mi era così piaciuto.
Il pezzo in questione è: Aggiornamento ucraino del 6 giugno.
Anzi, a distanza di un mese, la situazione dell’Ucraina era totalmente peggiorata e ormai sull’orlo del disastro. Le fantasmagoriche armi occidentali erano troppo poco e troppo tardi, l’Ucraina per reggere sta mettendo in campo anche le riserve (compresi i poveri cinquantenni!), che l’esercito è sull’orlo del collasso e tenuto insieme dalla polizia militare, che anche la posizione di Zelensky è a rischio e altre informazioni di questo tipo.

Nel dubbio di aver letto semplice propaganda filo russa ho consultato (e tuttora seguo) della propaganda filo-ucraina. Dal confronto fra i due tipi di propaganda scrissi il pezzo Motivazioni convincenti o no del 12 giugno. Dove in pratica spiegavo per quale motivo la propaganda ucraina NON mi sembrava affidabile mentre le altri fonti che avevo trovato sì.
Motivazioni e spiegazioni più convincenti erano fornite da un analista geopolitico (ho scoperto poi che ha una certa fama e che è molto “vicino” alla Cina) sul suo canale The New Atlas. La propaganda ucraina era invece solo propaganda priva di utilità.

Nel corso dei giorni ho poi iniziato a trovare molti altri esperti che, con toni diversi (soprattutto sulla quantità di perdite russe), ripetevano le stesse cose. Per esempio questo esperto austriaco è molto chiaro ed equilibrato, probabilmente il più neutrale (ricordo che l’Austria non è nella NATO) che ho trovato: Heavy Weapons to Ukraine: Heavy Metal &amp Rock ‘n’ Roll.
Ma la nuova analisi che per il momento mi pare la migliore in assoluta perché allarga la prospettiva anche sugli USA “guidati” dal senile Biden è questa:
Ukraine Russia War Update - Col Douglas Macgregor dal canale Judge Napolitano – Judging Freedom
Il succo è che l’Ucraina non sta perdendo ma ha già perso; Biden è tenuto all’oscuro dall’andamento della situazione sul campo: gli stessi democratici lo tengono al potere semplicemente perché è più controllabile della vice presidente. In pratica al comando degli USA e del “mondo libero” vi è la squadra di Biden che, a sua volte è gestita dai papaveri democratici a loro volta influenzati dalle grandi lobbi economiche. Ed ecco spiegato il disastro a cui assistiamo.
In verità non ho la più pallida idea delle novelle che raccontano i media italiani: suppongo che, per esempio, attribuiscano la colpa dell’inflazione ai no-vax, a Putin, agli UFO o roba del genere…
FINE LUNGHISSIMA PREMESSA

L’Ucraina non sta perdendo la guerra ma l’ha già persa.
Più passa il tempo e più aumentano le vittime e le perdite territoriali.
Tutti gli aiuti economici e militari sono stati quindi inutili.
I mezzi militari e le armi spedite in Ucraina sono poi in parte finite sul mercato nero.
I mezzi e le armi che anche l’Italia ha mandato in Ucraina andranno ricomprate: grande esborso per noi e grande guadagno per i produttori principalmente americani.
L’economia ucraina è distrutta. L’economia europea è semi distrutta: siamo solo all’inizio della crisi. Anche l’economia americana ne sta soffrendo molto più del previsto.
L’economia russa va alla grande ed è più forte che mai. L’idea di far pagare l’energia in rubli, sbeffeggiata dagli incapaci media occidentali, è invece stata vincente.
L’approvazione in Russia per Putin non è mai stata più alta.
La Russia non è isolata: isolati semmai sono USA ed Europa (ah, vabbè, dimenticavo: abbiamo anche l’Australia con noi!). È nato un G8 alternativo a quello occidentale: Cina, Russia, Iran, Brasile, Sudafrica e altri tre grandi paesi che non ricordo a mente…
La Russia è stata spinta tra le braccia della Cina mentre originariamente Putin stava cercando di integrarsi con l’Europa.
Ah, dimenticavo:
- Razionamenti, per il momento di energia, in arrivo in Europa (W i cretini!)
- Il governo attuale dell’Ucraina è filo-nazista: prima della guerra aveva messo fuori legge tutti i partiti di OPPOSIZIONE; con la guerra sono stati messi fuori legge TUTTI i partiti con l’esclusione di quelli neonazisti.
Tutti questi disastri grazie alla guida “illuminata” del senile Biden.

Io poi chiamo Biden “senile” ma i repubblicani (e non solo) americani lo chiamano regolarmente “demented” ovvero affetto da demenza senile. Non è ovviamente lui che guida gli USA (a cui obbediscono, come gli idioti che evidentemente sono, la maggior parte dei capi di stato europei) ma la sua squadra di governo che, a sua volte, obbedisce ai papaveri democratici che “lavorano” gomito a gomito con le lobbi economiche americane.

Riepiloghiamo quindi i successi di Biden:
- Catastrofe in Afghanistan
- Distruzione dell’economia europea.
- Crisi dell’economia americana.
- Subisso dell’Ucraina.
- Spinta decisiva alla creazione di un nuovo blocco geopolitico in funzione anti-occidentale.
e
- Disastro nelle gestione pandemica.

Perché qualcuno pensa, alla luce degli altri evidenti disastri, che la gestione USA della pandemia (a cui l’Europa è ovviamente andata dietro acriticamente) sia stata buona?
Assolutamente no! Biden ha semplicemente seguito le sirene delle case farmaceutiche come per la guerra in Ucraina ha seguito quelle dell’industria bellica.

Mi è venuto un pezzo più lungo del previsto a causa della lunga premesse.
L’unica soluzione da questa crisi è che la guerra in Ucraina finisca il prima possibile (ovviamente con la vittoria russa) e che il “pazzo” Putin abbia pietà dell’Europa e ci rivenda almeno l’energia a prezzi decenti. In realtà non credo che lo farà: ormai Putin ha avuto la dimostrazione che la classe politica europea non è affidabile essendo completamente al servizio degli USA anche quando obbedirgli va evidentemente contro ogni interesse degli stessi europei. La strategia russa dovrà quindi essere quella di aspettare un cambio di regime (perché a questo è ridotta la nostra “democrazia”) in Europa e per averlo bisognerà che la situazione degli europei peggiori drasticamente: ecco perché non credo che Putin ci darà quella collaborazione in cui ho comunque detto di sperare.
Questo sempre che nel frattempo il senile Biden non ci trascini in altri disastri come, per esempio, un allargamento del conflitto o magari una bella guerra nucleare che uccida tutti tranne qualche scarafaggio...

Quindi chi crede che la Putin sia il cattivo di turno e che l’Ucraina vincerà la guerra non ha capito niente di niente: semplicemente vive nella fantasmagorica e onirica realtà parallela descritta dai media occidentali.

Conclusione: mi limito a parafrasare Orwell sicuro che i miei lettori capiranno ciò che intendo: «Quando le pecore l’impararono a memoria svilupparono una grande passione per questa massima e spesso, mentre pascolavano nel campo, iniziavano a belare “Putin è un pazzo, Слава Україні! Putin è un pazzo, Слава Україні!» e continuavano per ore senza mai stancarsene.»

martedì 21 giugno 2022

Viaggio in MBTI

Nuova “missione” a Pisa: stranamente nonostante mi sia alzato alle 5:00 (dopo essere andato a letto alle 1:00AM!) non ho ancora sonno e quindi ne approfitto per mettere nero su bianco i miei “appunti mentali”.

80: vaso → il vaso è una bomba e quando esplode scoppia la guerra.
Come al solito sono partito da casa imbevuto di riflessioni sulla guerra in Ucraina: ho iniziato a trarre varie conclusioni e a progettare un pezzo specifico. Non ha quindi senso aggiungere altro a riguardo qui…

81: foto → Una foto ridicola che ritrae Maldini e Massara.
Questi fondi che comprano le squadre di calcio italiane sono sempre presentate come grandi esperti di gestione di aziende sportive: eppure il fatto che ancora non abbiano rinnovato il contratto a Maldini e Massara me ne fa dubitare.

82: vino → Moto e F1 rifornite con vino invece che benzina.
Mia grande noia ad ascoltare tutti i commenti e pareri sulla F1 e il motomondiale. Nella F1 è troppo decisiva la vettura, troppo difficili (e quindi rari) i sorpassi e troppo noiosi le decine di giri con la “safety car”. Il motomondiale invece proprio non lo seguo e dei diversi nomi conosco solo quello di Marquez a causa delle sfortunate vicende mediche: in realtà il ragazzo mi stava piuttosto antipatico ma mi sarebbe piaciuto vederlo sconfitto da Valentino piuttosto che dalla sua salute, anzi di questo mi dispiace sinceramente.

83: fiamma → dei calcolatori che bruciano.
Non ho idea di perché sia arrivato a fare questo ragionamento… ah! No: ho capito! La radio parlava dei ritocchi al rialzo del contratto di vari sportivi. Io ho pensato che questo non accade mai ai lavoratori normali: in particolare ho pensato agli informatici italiani con il loro contratto da metalmeccanici. Ho pensato che non è un caso se in Italia non si sia sviluppata nessuna grande azienda di software: i giovani più talentuosi, che potrebbero fare la differenza cioè, se ne vanno all’estero. E qui ho pensato a un mio amico dell’università che adesso lavora in UK per Google. In realtà mi ricorderei anche la concatenazione di ragionamenti successivi ma non avrebbe senso riproporla qui…

84: faro → Un faro/Mac Donald illumina il mare in tempesta.
Anche oggi sono andato a mangiare al Mac Donald prima di ripartire per casa: stavolta mi sono ricordato di prendere l’insalata e mi sono trovato bene. Sfortunatamente vi ho affiancato delle patatine con un nome strano (che non ricordo) che poi si sono rivelate essere delle normali patatine fritte con del disgustoso formaggio sciolto colato sopra...

85: fallo → Un ospite di Radiosportiva che mi sta molto antipatico immaginato con la testa a “fallo”.
In realtà mi ha colpito l’intervento di un radiospettatore che ha fatto molti complimenti all’ospite sopra menzionato aggiungendo fra i tanti che è “bello”; non solo: lo stesso spettatore ha detto lo stesso di un altro personaggio (ma mi ero un po’ distratto e non ricordo chi: ma mi pare un dirigente di una squadra di calcio). Mi ha colpito per due motivi: 1. la bellezza non incide sul lavoro di un giornalista/dirigente ed è quindi irrilevante in tale contesto; 2. e poi la bellezza non è un merito ma un numero che si estrae a sorte quindi non mi sembra un complimento adatto, specialmente a un uomo.
Per questa cosa dei complimenti (tipica degli INTP) vengo spesso preso in giro: io dire che una persona è bella (fisicamente, moralmente sarebbe un altro discorso) la considero una constatazione non un complimento.

86: faccia → Una faccia nella notte in autostrada cerca di evitare un camion che gli sta venendo addosso: finisce nel mezzo fra due corsie e viene così investita.
Ormai è la terza o quarta volta che lo noto: nei punti di coda, prima che la superstrada si riduce da due a una corsia, i camion si mettono nel mezzo bloccando entrambe le corsie. L’unica spiegazione che mi viene in mente è che lo facciano per evitare che i “furbetti” passino da dove c’è meno traffico rallentando però in questa maniera tutti quelli già nella fila “buona” ovvero quella che diverrà l’unica disponibile. Ai mie tempi non succedeva ma, se il motivo è quello da me ipotizzato, mi pare una buona idea: in questa maniera si ha più giustizia al costo di un piccolo rallentamento dello scorrere complessivo della fila.

87: CENSURATO! → CENSURATO!
Radiosportiva parlava del rinnovo del contratto di Italiano: come tecnico mi sembra discreto (non eccezionale però! La squadra ha risultati troppo altalenanti infatti: ciò mi fa pensare a un’incapacità di scegliere il giusto approccio alla partita da parte dell’allenatore) e sarei contento se rimanesse; come persona però non mi piace: già l’anno scorso quando era stato “soffiato” allo Spezia non avevo apprezzato il suo comportamento e di nuovo, quest’anno, a battere immediatamente cassa dopo una stagione discreta o poco più.

88: favo → Dunga tira un calcio a un favo spedendolo addosso a un raccattapalle.
Me lo ricordo Dunga! Ero in Inghilterra quando il Pisa ne annunciò l’acquisto: sul momento pensai a un bidone a causa del nome buffo ma in realtà si rivelò essere un grande acquisto.
Comunque su Radiosportiva spesso passa una breve sintesi della sua carriera: quando la voce narrante spiega che “i suoi due anni all’Inter sono stati macchiati da un brutto episodio: Dunga prese a calci un raccattapalle che non era stato abbastanza veloce a passargli la palla”. Ecco, a questo punto mi viene sempre da ridere!

Infine, l’ho levato dalla lista degli appunti perché tanto è ormai un appuntamento fisso, ma come al solito ho incontrato i vicini del piano di sotto.
Stavolta ho intercettato Emilio, il terzo naturalista della compagnia, che stava uscendo e che, a sua volta, mi ha chiamato Andrea che ormai è il mio punto di riferimento per lo smaltimento dei rifiuti.
In particolare l’altra settimana avevo investigato se fosse stato interessato alla mia chitarra e quando ho saputo che per l’appunto progettava di prenderla sono stato più che felice di regalargli la mia (*1). Nel frattempo gli avevo anche assegnato il compito di fare l’esame MBTI a sé e ai coinquilini (ovviamente non era un obbligo ma un divertimento utile!).
Lui non l’aveva fatto ma tanto sono sicuro che sia un INTJ e anche se gli venisse qualcosa di diverso resterei della mia opinione!
Emilio con mia grande sorpresa è risultato essere un INTP e, in effetti, Andrea mi ha confermato che è una persona estremamente logica.
Io onestamente con lui avevo parlato pochissimo ma mi aveva dato l’idea di un carattere paziente e una notevole bonomia visto che aveva sorriso per tutto il tempo. Ecco, col senno di poi, avrei dovuto intuire che il perenne sorriso era solo la sua usuale maschera sociale: dopotutto gli INTP sono le “macchine più calde”. Comunque, per la cronaca, dovendo scommettere avrei puntato su ESFJ sbagliando clamorosamente…
Sarebbe interessante interrogarlo per verificare quale siano le analogie col mio carattere anche se, temo, io sono molto particolare anche in confronto a un altro INTP. Dubito però che abbia voglia di soddisfare la mia curiosità: sarebbe interessante sapere se 1. semplicemente gli sto antipatico, 2. se mi considera solo una perdita di tempo oppure 3. se, da bravo INTP, abbia percepito il mio iniziale approccio interessato allo smaltimento dei rifiuti! In effetti se mi immagino al suo posto probabilmente mi comporterei come lui: tutto compreso nei miei piani mi considererei un’inutile distrazione (quindi caso 2 di quelli elencati sopra!).
Invece su Anna ero molto perplesso: premesso che anche con lei avevo scambiato pochissime parole, mi aveva però dato due sensazioni molto diverse: la prima volta mi era parsa simpatica, spontanea e creativa. Con “creativa” intendo dire che il suo pensiero che stava seguendo una certa logica era improvvisamente “guizzato” ad altro: mentre spostava dei sacchi del sudicio che ostruivano il mio passaggio si era improvvisamente soffermata a studiare dei ragnetti. Per questi motivi avevo ipotizzato una ENFP (ma solo E--- mi sembrava evidente).
La seconda volta mi era invece parsa meno simpatica e spontanea ma più calcolatrice: si era guardata intorno con attenzione e si era informata su cosa avessi intenzione di fare con la casa. Inoltre il suo atteggiamento con Emilio mi era parso, adesso ritengo erroneamente (*2), da bossina: questo mi aveva fatto pensare a un –TJ, quindi ENTJ o ESTJ. Ma gli ESTJ sono i nemici “naturali” degli INTP e mi sembrava impossibile che una persona che a pelle mi era così piaciuta potesse avere una personalità così antipatica.
In definitiva le mie ipotesi erano ENFP ed ENTJ ma in realtà avevo torto anche in questo caso anche se comunque non avrei sbagliato completamente: secondo l’esame fatto sarebbe infatti una ENTP. Ci stà… Forse facendo un passo in più e cercando di combinare insieme le mie due valutazioni avrei potuto arrivarci: ma tenete presente che anche in questo caso avevo pochissimo su cui lavorare…
Della quarta coinquilina (Giulia) invece non so niente: io l’ho vista una sola volta ma sono piuttosto convinto che sia IS--. Difficile stabilire il resto: in una risposta a una mia domanda mi era sembrato di aver colto un sottile aspetto di irrazionalità che assocerei a F; anche un accenno volante di Andrea molto indirettamente, per motivi diversi, mi farebbe pensare a F…
Insomma dovendo scommettere (ma ci punterei poco!) direi ISFP o ISFJ: due tipi che conosco molto poco. Chiaro che non essendo un’intuitiva come i suoi coinquilini si amalgami male nel gruppo: è probabile che la sua mentalità pratica e concreta la faccia apparire un po’ arrogante agli altri. Non mi stupisce che non abbia fatto l’esame della personalità: ammesso che Andrea glielo abbia proposto è probabile che l’avrebbe considerato qualcosa di sciocco e inutile, una specie di oroscopo. Anzi non escludo che sia una ISTJ: in tal caso ci sarebbero di certo frizioni con i suoi coinquilini… No, che dico! Questa ipotesi è una sciocchezza: i suoi tatuaggi dicono che è una ribelle mentre gli ISTJ sono assolutamente conformisti! Quindi mi basterebbe confrontare ISFP e ISFJ e vedere quale sia il tipo più anticonformista…
Ecco, mistero risolto! Secondo il grafico del corto Autoritario o libertario?: ISFP è uno dei tipi più libertari in assoluto mentre ISFJ è piuttosto autoritario.
Quindi “accendo” Giulia = ISFP (*3).

Senza volere ho scritto più di quanto pensavo quindi chiudo con un minuscolo episodio/aneddoto che mi sembra interessante.
Avevo già salutato Andrea ma dopo un po’ mi sono accorto di essermi dimenticato di dargli i plettri che avevo riposto nel mio portafoglio, così ho suonato alla sua porta per darglieli. Mentre gli decantavo meriti e proprietà dei diversi tipi di plettro anche Anna ha fatto capolino. Dopo un po’, rivolgendosi ad Andrea, ha iniziato a stuzzicarlo dicendogli che doveva “comporre una canzone sugli uccelli”. Ora io, nonostante la mia intelligenza, ho difficoltà a percepire l’atmosfera emotiva di una situazione se non ho elementi logici su cui lavorare: ed evidentemente la battuta di Anna si riferiva a un qualche gioco fra i due. Comunque, nel dubbio di essere di incomodo, ho tagliato corto salutando i due e mi sono avviato su per le scale per finire di sbrigare alcuni lavoretti che volevo completare. Però mentre salivo, senza riuscire a controllarmi, mi è scappata l'intuizione che avevo improvvisamente avuto: «Ah! Perché siete naturalisti!» ho esclamato, e così Anna ha precisato che Andrea non solo è naturalista ma è proprio appassionato di ornitologia.
Ovviamente sospetto fortemente che questa fosse solo la parte più superficiale dello scherzo e che ci fossero altri sottintesi logicamente noti solo ai due fidanzati: sono però contento di averne intuito almeno una parte!

Conclusione: certo che i tipi MBTI sono proprio divertenti e utili per capire le persone con cui si ha a che fare! In realtà ho incontrato anche il vicino del palazzo accanto, da sempre interessato al mio monolocale, e ho catalogato anche lui: E-TJ per adesso!

Nota (*1): come i miei lettori avranno capito da tempo infatti avevo smesso di suonare: ogni volta che però vedevo la mia chitarra in camera era un piccolo dolore: suonare infatti mi piaceva tantissimo ma la frustrazione per i passi indietro fatti dopo la prima lunga interruzione era troppo grande. Così già da tempo avevo pensato di regalarla: prima al figlio di mio cugino che aveva iniziato a studiarla ma quando richiesi aveva già smesso, poi alla figlia di una mia amica che voleva imparare a suonare l’ukulele e infine al figlio di un mio amico ma anche in questo caso, per vari motivi, la cosa non è andata in porto…
Nota (*2): in effetti gli aveva detto una frase strana che ancora non ho completamente capito…
Nota (*3): Chiarisco per il lettore occasionale che sono perfettamente consapevole di avere pochissimi dati a mia disposizione ma il fatto è che mi diverto moltissimo a fare previsioni e ragionamenti basandomi sulla mia logica e intuito proprio perché è praticamente impossibile arrivare a una valutazione psicologica che normalmente richiederebbe un serio di dialogo e non poche frasi scambiate su banalità. Insomma è solo una piccola sfida con me stesso che mi diverte...

lunedì 20 giugno 2022

Astronomo bastardo

Al compito di matematica all’esame di maturità scientifica risolsi uno dei problemi con un “trucco” (non ricordo assolutamente di cosa si trattasse) che mi venne in mente sul momento e che rendeva la domanda quasi banale.
L’indomani il babbo controllò le soluzioni degli esercizi su un quotidiano nazionale e per il problema in questione c’era sia la soluzione ordinaria che quella che avevo trovato io. Non solo “la mia” soluzione era anche particolarmente lodata perché molto brillante.

Quando poi arrivai all’orale c’era un professore esterno che (all’epoca gli esaminatori erano tutti esterni tranne uno) faceva il bossino della commissione (molto probabilmente, suppongo adesso, un’idiota di ESTJ). Egli invece di considerare come un ulteriore merito la mia soluzione la considerò addirittura negativamente perché, secondo lui, avrei dovuto usare comunque il metodo tradizionale: io gli feci notare che invece il giornale celebrava la “mia” soluzione come di gran lunga migliore ma lui scosse la testa e non ne volle sapere.

Dalla padella alla brace - 20/6/2022
Per la cronaca lo stesso professore fu anche quello che mi interrogò su scienze, la materia più facile per me: io mi ero preparato sulle supernove basandomi su un articolo di Le Scienze di pochi anni prima. Ovviamente ricordavo tutti i dettagli scientifici alla lettera ma il professore mi interrompeva continuamente per correggermi sull’ordine di alcuni eventi (per l’appunto lui era un astronomo) così dopo un po’ io mi stufai e all’ennesima correzione gli dissi: “io sto descrivendo la supernova 1986-XXX [non ricordo più esattamente il nome] lei di cosa mi sta parlando?”
Al che il tizio, che probabilmente era rimasto indietro di venti anni sulla materia (era piuttosto anziano) iniziò a balbettare che “tale supernova era un caso speciale” e io gli risposi che allora “tanto vale che io passi ad altro”. E così passai all’esaminatore di storia, dove ero all’epoca decisamente meno bravo: fortunatamente nonostante l’irritazione per il battibecco andai molto bene! Probabilmente questo idiota di astronomo “prestato” all’insegnamento mi costò un 4-5 punti sul voto di maturità…

Legati a Draghi - 21/6/2022
In genere spiego l’appoggio di Bagnai e Borghi, entrambi in quota Lega, al governo Draghi col fatto che sono economisti e quindi ragionano in termini di somme e sottrazioni. Loro dicono: senza di noi (Lega al governo) il governo avrebbe fatto schifo 1000, grazie a noi però il governo ha fatto schifo solo 900, quindi gli italiani grazie a noi hanno “guadagnato” 100 e, di conseguenza, la Lega ha fatto bene ad appoggiare questo governo.
Io poi cerco di spiegare che questa morale puramente utilitaristica è sbagliata: l’aver spostato il coprifuoco dalle 22:00 alle 23:00 non cambia la sostanza che il coprifuoco in sé era immotivato.

Ora ho però trovato un esempio ancora più chiaro: se il governo uccide 1000 persone tu non vai a sostenerlo in maniera che ne uccida “solo” 900 sporcandoti le mani di sangue: al contrario ne resti fuori e lo combatti con tutte le tue forze.
Chiaro ora?

Pura follia - 22/6/2022
A me pare pura follia.
La Lituania blocca l’accesso all’enclave russo di Kaliningrad violando un trattato con la Russia di oltre vent’anni.
Chiaro che questa iniziativa non nasce in Lituania ma è stata progettata e autorizzata dalla NATO, cioè dagli USA.

Qualcuno ancora quindi pensa che la NATO non stia volontariamente provocando la Russia?

E per ottenere cosa? Un allargamento del conflitto? Quello attuale non è già una catastrofe?
Oppure vogliamo fare una bella guerra nucleare per vaporizzare, bene che vada, l’Europa o, in casi estremi, l’intera umanità?

Contrordine - 23/6/2022
Nel corto Ritardo non ho fatto in tempo a scrivere che pensavo di dedicare tempo al nuovo racconto di Strabuccino a discapito della nuova revisione dell’Epitome che invece è successo l’esatto opposto!

Il racconto di Strabuccino è avanzato di appena una paginetta striminzita (che neppure mi piace troppo) mentre sull’Epitome ho fatto grandi progressi: ormai mi manca da ricontrollare una decina di pagine, forse meno.
Poi voglio riscorrere le note del mio quadernone e vedere se ci sono novità non troppo impegnative da aggiungere: in pratica, credo, uno o due giorni di lavoro se mi ci metto.

Insomma la prossima settimana, salvo eventi catastrofici, dovrei pubblicare la versione 1.9.1: il mio programma prevede poi di finire di leggere il libro di psicosociologia di cui ho volutamente rallentato la lettura, riorganizzare quindi il capitolo 1 e inserire tutti gli spunti che avrò nel frattempo accumulato: questo dovrebbe portare alla versione 1.9.2.

Fatto questo inizierò a lavorare a un’idea per cercare di dare un minimo di visibilità al mio lavoro che mi prenderà un tempo difficile da stimare, direi da uno a tre mesi.

Probabilmente a quel punto, realizzerò una versione 1.9.3 con solo correzioni e, forse, dei cambiamenti estetici… poi vedremo incrociando le dita!

KGB le Origini: sonno traumatico

Era da molti anni che non scrivevo un pezzo della serie “KGB le origini” perché, semplicemente, gli episodi significativi della mia infanzia sono comunque in numero limitato. La seguente vicenda però, fino a oggi, non me l’ero sentita di pubblicarla: il motivo è che coinvolge mia madre e lei non ne esce particolarmente bene.

Prima di tutto una premessa: mia mamma per dormire iniziò a prendere un barbiturico prescrittole dal nostro medico di famiglia. All’epoca non si sapeva infatti quanto fossero pericolosi (*1) né della potentissima assuefazione che danno. Una loro controindicazione è che non devono essere mischiati con alcool perché altrimenti si ottiene un effetto simile a una forte ubriacatura.
Col senno di poi credo che quel giorno fosse successo proprio questo: mia mamma doveva aver preso una miscela di alcool e barbiturici.

Eravamo in vacanza a Livorno (ora non ricordo esattamente in che anno ma doveva essere l’estate dopo la terza o la quarta elementare: quindi io dovevo avere 9 o 10 anni) dove mia mamma aveva preso una casa in affitto per un mese o roba del genere. Quel giorno mio padre era partito al mattino per andare a giocare a un torneo di bridge cosa che dovette aver irritato moltissimo la mamma. In effetti lei aveva iniziato a prendere il sonnifero proprio per non “accorgersi” dell’assenza del babbo che quasi tutte le sere andava a giocare a bridge in qualche circolo e rincasava verso le 00:30AM.

Era un primo pomeriggio e io ero a giocare nel giardinetto della casa quando arrivò la mamma, tutta “strana” nel senso che si vedeva che non era completamente in sé, e disse qualcosa del tipo che io dovevo venire a dormire in casa con lei adesso perché dovevo prendere il posto del babbo che non c’era.

Io, che di giorno non dormivo mai e pochissimo di notte, ovviamente non ne volevo sapere. Non ricordo come ci arrivammo ma ricordo che, una volta in camera, ero veramente arrabbiato perché non ritenevo giusto che mi si imponesse di dormire quando non avevo sonno. Così sul lettone mi decisi a usare tutta la mia forza per divincolarmi e tornare a giocare: ma la mamma era ovviamente più forte e infatti mi disse, come un complimento, che io “ero forte come un leoncino ma lei era la leonessa”. Per farla breve mi ritrovai, bloccato a letto dalla sua forza soverchiante, al suo fianco contro la mia volontà. A quel punto mi arresi e, suppongo, dovetti iniziare a piangere. La mamma mi disse di dormire e io, sorprendentemente, dovetti addormentarmi molto rapidamente: ebbi però degli incubi molto vividi, qualcosa del tipo che ero intrappolato in una giungla e che non riuscivo a muovermi. Escludo che ci sia stato altro, tipo che mi abbia “toccato” o roba del genere.

Il giorno dopo non ricordavo niente però dissi una cosa strana a mio padre (non ricordo il quando e il come ma solo le mie parole: la seguente è quindi una ricostruzione plausibile): suppongo che fosse l’ora di dormire (a quell’età avevo degli orari precisi) ma, diversamente dal solito, volli andare direttamente nel letto della mia camera perché, gli spiegai come se fosse la cosa più naturale del mondo, nel lettone “c’erano le liane ai piedi”. Ricordo l’espressione perplessa di mio padre che però non disse niente né mi chiese ulteriori spiegazioni.

Ora, come ho spiegato nell’aneddoto “propedeutico” in Altri appunti di viaggio, ho tre caratteristiche interessanti: 1. un’ottima memoria; 2. la capacità di cogliere minime incoerenze logiche in frasi o eventi; 3. memorizzo automaticamente tutto ciò che mi pare “strano” per rianalizzarlo con calma.
In questo caso mi rimase fortemente impressa la mia frase al babbo e la sua espressione dubbiosa. Oltretutto, qualche giorno dopo dovettero convincermi a riprovare a dormire nel lettone e, con mio stupore, ci dormii benissimo: tanto che (mi pare) proprio io ipotizzai di essermi confuso con un incubo.
Tutto tornò normale nei rapporti familiari e, una volta tornati a casa, ripresi ad andare a dormire nel lettone matrimoniale (*2) dato che non ricordavo nulla.

Negli anni successivi però, non ricordo esattamente quando ma nel giro di 4 o 5 anni, la mia strana frase periodicamente mi tornava in mente e, un giorno, non tutto insieme ma frammento dopo frammento, ricostruii quello che era successo e che ho descritto qui sopra. Non dissi niente a nessuno e oggi è la prima volta che ne parlo, anzi ne “scrivo”.

Quali furono le conseguenze di questo episodio isolato?
La più evidente è che da quel giorno non volli più essere abbracciato da mia mamma e quando mi dava un bacino rimanevo rigido e distaccato: anche quando mi ricordai di cosa era successo continuai a non volerla abbracciare dato che mi sembrava una giusta penitenza: da questo punto di vista sono estremamente severo e metodico.

Un elemento che mi fa pensare che il trauma sia stato lieve è proprio il fatto che io sia riuscito a ricordarmelo da solo. La decisione consapevole di “punire” mia mamma evitandone le smancerie mi fa poi credere di aver accettato e gestito con giustizia l’episodio.

Gli effetti inconsci, soprattutto sul mio rapporto con le donne, ovviamente non posso valutarli: io credo che un certo impatto possa esserci stato ma che dovette trattarsi di un fattore minore e aggiuntivo: se fossi stato bello o atletico o alto o spiritoso o popolare o meno intelligente e più normale o con un carattere estroverso o più voglioso di essere come gli altri e, magari, con gli incisivi (v. KGB le Origini: risa distratte) probabilmente lo avrei superato senza accorgermene. Insomma alla fine credo che sia stato un piccolo handicap aggiuntivo che si è però andato a sommare a una lunga serie di difficoltà…

Ho notato poi che alcune persone riescono a sviluppare una sorta di dialogo con la propria mamma: cose del tipo che se hai un problema ti rivolgi a lei per avere un consiglio su come risolverlo. Questo a me non è mai successo: da questo punto di vista c’è sempre stata una sorta di barriera fra noi e io non l’ho mai fatta in alcun modo partecipe di alcun mio sentimento o riflessione personale: questo però creda dipenda principalmente dalla mia natura di INTP ma forse l’episodio accaduto ha accentuato questa mia tendenza innata.

La psicoanalisi da pizzicagnoli vorrebbe, suppongo, che io abbia paura delle donne: bo, non mi pare, ma ora mi è difficile distinguere le sensazioni di quando ero adolescente, oppure di quando ero un ventenne o dai trent’anni in poi. È plausibile che un minimo, non di paura, ma forse di titubanza sia andata scemando nel tempo. Vero è che proprio negli anni in cui si inizia a relazionarsi con l’altro sesso io sia stato particolarmente passivo: non che le ragazze non mi piacessero ma mi era inconcepibile l’idea di avere una relazione sentimentale. Intendiamoci, sarebbe bastato che una ragazza avesse fatto il primo passo nei miei confronti: ma, come detto, avevo tutta una serie di caratteristiche che non mi rendevano molto “appetibile” e all’epoca, proprio culturalmente, non erano le donne a prendere l’iniziativa.

Quando alla soglia dei trent’anni finalmente mi innamorai con tutto il cuore di una ragazza, un mio amico con cui mi confidavo e che pazientemente cercava di darmi buoni consigli acutamente osservò che gli sembravo un quindicenne dato che mi mancavano delle esperienze che normalmente si maturano a partire da quell’età. Ecco credo di non aver ancora riassorbito del tutto tale svantaggio sentimentale e, ormai, dubito che lo farò mai. Del resto ci si affeziona anche ai nostri difetti: essi contribuiscono a renderci quello che siamo e, istintivamente, amiamo noi stessi e quindi anche i limiti che ci definiscono: quindi perché cambiare?

Mi viene anche da pensare che, in effetti, sono sempre stato attratto dalle relazioni impossibili, dalle donne che non erano interessate a me: forse perché, ipotizzo, inconsciamente le ritenevo più “sicure” nel senso che era praticamente inevitabile che non nascesse niente di serio. Forse mi piaceva l’inebriante sensazione di essere innamorato, il galvanizzante aroma di una promessa di felicità, ma non volevo veramente impegnarmi in una relazione?
In effetti nel periodo in cui ho lavorato all’estero, e che per vari motivi ero leggermente “più appetibile” al sensibile palato femminile, mi sono capitate almeno tre casi di ragazze che mi piacevano ma che, quando mi sono accorto che anch’esse erano variamente interessate a me, ho iniziato accuratamente a evitarle.
Stranamente mi rendo conto di non averne mai scritto o parlato con nessuno di queste: vabbè, magari un’altra volta...

Conclusione: spero di non aver dato un’impressione sbagliata di mia madre che, a parte l’episodio sullodato, è sempre stata una mamma esemplare, forse un po’ troppo protettiva e incapace, non per colpa sua, di capirmi. Anche l’impatto di questa vicenda sul mio inconscio non credo sia stato enorme: significativo sì, ma non determinante.

Nota (*1): infatti credo che il tumore al fegato che l’ha uccisa sia stato provocato proprio dalle dosi enormi di farmaco barbiturico che era abituta ad assumere quotidianamente.
Nota (*2): mi sembra di averlo spiegato in un altro “KGB le Origini” di quanto mi piacesse essere poi preso in braccio dal babbo e portato nel mio letto e sentirlo rincalzarmi le coperte!