«[Figlio dell'uomo] Porgi l'orecchio e ascolta le parole di KGB
e applica la tua mente alla SUA istruzione
» Pv. 22,17

Qui si straparla di vari argomenti:
1. Il genere dei pezzi è segnalato da varie immagini, vedi Legenda
2. Per contattarmi e istruzioni per i nuovi lettori (occasionali e non) qui
3. L'ultimo corto è questo
4. Molti articoli di questo blog fanno riferimento a definizioni e concetti che ho enunciato nella mia Epitome gratuitamente scaricabile QUI. Tali riferimenti sono identificati da una “E” fra parentesi quadre e uno o più capitoli. Per esempio: ([E] 5.1 e 5.4)

venerdì 28 ottobre 2016

Cos'è il CETA

Da quasi un mese avrei dovuto scrivere questo pezzo che rimanda a un articolo che spiega cosa sia il CETA o, meglio, ne mette in evidenza le parti più obbrobriose e antidemocratiche: comunque la semplice conoscenza di queste parti dovrebbero essere sufficiente a far comprendere a tutti che questo accordo è una colossale fregatura per i cittadini europei comuni e che ci guadagneranno solo le multinazionali. Ma l'EU e i governi "democratici", come ripeto ormai da tempo, non fanno gli interessi delle loro popolazioni ma dei parapoteri: vedi Grecia per capire quanto l'avidità sia ormai superiore all'umanità.
L'articolo è in inglese ma la sua lettura è obbligatoria: Unpacking CETA.

Per motivi di spazio solo una “chicca”.

L'accordo prevede la protezione degli investimenti ma cos'è un “investimento” per il CETA?
Ecco qui: «The ‘legally scrubbed’ official CETA text states, tautologically: ‘Investment means every kind of asset that an investor owns or controls, directly or indirectly, that has the characteristics of an investment.’ (CETA, 2014: 39). Characteristics of an investment include ‘the expectation of gain or profit.’ In addition to direct investment in an enterprise, ‘investment’ includes stocks, shares, bonds and other debt instruments; concessions, ‘including to search for, cultivate, extract or exploit natural resources’; intellectual property rights and ‘other moveable property, tangible or intangible, or immovable property and related rights’, and ‘claims to money or claims to performance under a contract’ (CETA 2014: 39ff) A corporation need only demonstrate a ‘legitimate expectation’ of profit to challenge regulatory obstacles to realising that expectation.»

Bravo! Anzi no... - 28/10/2016
Regolamento M5s, quorum mancato ma votano in 87mila: restano le espulsioni. Grillo: “Codici non ci fermeranno” dal FattoQuotidiano.it

Letto il titolo ho pensato di scrivere un pezzo per lodare il M5S. Il mio ragionamento era il seguente: la votazione è stata effettuata sui calcolatori della Casaleggio e sarebbe quindi bastato poco per manipolare il quorum a proprio piacimento, bravi quindi ad accettare il voto della base.

Poi ho letto l'articolo: c'era un'azienda terza a verificare la regolarità del voto! E il quorum non era una scelta di trasparenza ma imposto dal Codice Civile: per cambiare lo statuto di un'associazione non riconosciuta occorre il 75% dei voti degli iscritti! Ecco quindi che il mio “bravo!” non ha ragione d'essere...

Poi ho letto le dichiarazioni di Grillo che, come succede ultimamente, vanno nella direzione sbagliata: invece di prendere atto che questa base di iscritti in rete non significa niente (lo scrivevo già nel marzo 2014: v. Grana pentastellata e Grana pentastellata 2) e che sarebbe giusto intraprendere una ristrutturazione del movimento a partire dalla definizione di attivista ecco che parla solo di come aggirare la legge per fare come meglio crede...

Conclusione: credo che Grillo supererà questo passo falso semplicemente con una nuova votazione in rete possibilmente non verificata da terzi.

Aggiornamento Epitome #7 - 31/10/2016
Ho finito le aggiunte che mi ero appuntato di fare a quanto già scritto (5 capitoli + introduzione e premessa): via via che andavo avanti mi rendevo conto di concetti e idee che avrei dovuto introdurre precedentemente ma invece di correre indietro a modificare quanto scritto ho preferito terminare il 5° capitolo e fare poi le modifiche.
Ancora devo fare una vera e propria revisione (non ho mai riletto quanto scritto!) ma preferisco andare avanti e non perdere troppe energie per questo compito, nel complesso meccanico.

Comunque sono molto contento di come mi sta venendo: l'epitome mi pare chiara, sintetica e, almeno dal mio punto di vista, molto interessante!

Ubi & figli - 1/11/2016
Ho notato che molte coppie con figli piccoli sono molto condizionate dalla prole.
Non dovrei però stupirmene: infatti già gli antichi romani solevano dire “Ubi minor, maiores cessant”...

Aristotele e le proporzioni - 1/11/2016
Nell'affrontare la giustizia distributiva Aristotele tira in ballo le proporzioni. Egli spiega che è giusto dare a ogni persona in proporzione al suo merito e lo dimostra così:
Se A è il merito della prima persona, B ciò che riceve, C il merito della seconda persona e D ciò che riceve allora:
A : B = C : D
e quindi
(A + C) : (B + D) = A : C

E questo per Aristotele dimostra che si ha giustizia distributiva «quando il rapporto tra il merito di una persona e il bene assegnato regola tutti i rapporti di distribuzione fra tutti i beni e tutte le persone.» (*1)

Vi rendete conto del paradosso? Pensateci un po' da soli...
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Fatto? Bene!
Questo esempio evidenzia la mia critica alla metodologia di Aristotele (v. Ipse erravit): lo Stagirita arriva alle sue conclusioni con una logica formale arida che, proprio per la sua astrazione, si distacca dalla realtà. In questo caso il principio di Aristotele mi pare giusto e condivisibile ma la sua metodologia è comunque sbagliata e può condurre a errori e paradossi.

Perché vi rendete conto che non è possibile fare il rapporto fra il merito di due persone e ottenere un numero che non sia arbitrario, vero? E l'arbitrarietà non ha niente a che fare con la giustizia...

Nota (*1): da Etica nicomachea di Aristotele, Ed. Rizzoli, 1986, introduzione/traduzione e commento di Marcello Zanatta (e precisamente dalla nota introduttiva al libro V, 6).

martedì 25 ottobre 2016

Il Concilio

Oggi mi prendo una pausa dalla mia epitome e ne approfitto per commentare un altro libro (v. il recente Pepem) che ho scaricato da Progetto Gutenberg: Il concilio di Ferdinando Petruccelli della Gattina, Ed, F.lli Treves, 1869 (scaricato da ben 4 persone me compreso!) (*1).

Il libro mi è interessato per vari motivi: in parte le idiosincrasie del cristianesimo con le loro controversie dottrinali mi hanno sempre affascinato e divertito; recentemente avevo poi letto diversi articoli sul concilio Vaticano I sugli Historia (v. ad esempio Ultimisstoria 5) tanto che anch'io mi ero sbilanciato dandone una possibile lettura. Ma soprattutto mi ha incuriosito leggere le previsione dell'autore su quanto il concilio avrebbe stabilito: il libro fu infatti scritto (e penso pubblicato, vedi la nota (*1)) alla vigilia del conclave (*2).

Mi chiedevo se l'autore si aspettasse il dogma dell'infallibilità e, in pratica, la chiusura della Chiesa su se stessa. Ovviamente non si può riempire un libro di questo genere solo con delle previsioni e, infatti, per gran parte dei capitoli, viene riepilogata la storia dei vari concili. Come spiegato mi ero già imbattuto nella storia dei concili ma mi sono comunque divertito a rileggerla anche perché l'autore aggiunge diversi aneddoti curiosi.

Lo stile non è certo quello serio, meticoloso e distaccato dei saggi moderni ma è invece piuttosto colloquiale, comunque piacevole. Da vari accenni (*3) e battute ironiche si capisce poi che l'autore non doveva essere molto credente e, se lo era, doveva esserlo a modo suo.

Curiosamente la prima annotazione è di “itagliano”. Dalle mie parti (vicino Firenze) ho sentito spesso dire la parola “gliè” che non riuscivo bene a inquadrare grammaticalmente. In genere viene usata in frasi del tipo: D. “Dov'è Maria?”, R. “(e)gliè andata a messa!” oppure D. “Cos'è quello?”, R. “Gliè un libro di storia”...
Ma ecco che Ferdinando della Gattina mi chiarisce il mistero con una sua frase: «L'immenso punto interrogativo che si eleva sulla situazione egli è questo:...»
Ecco quindi la soluzione “gliè” non ha niente a che vedere con l'articolo “gli” ma è dato dalla fusione di “egli” ed “è” con la “e” iniziale che a volte si sente e a volte no ed è usato come pronome sia maschile che femminile.

Scommessa: Ferdinando Petruccelli della Gattina era originario dei dintorni di Firenze. Controllo al volo su Wikipedia... ach! No, non c'entra niente! Comunque sono sicuro che la mia spiegazione dello “gliè” è corretta...

La seconda annotazione riguarda invece un accenno alle donne che mi ha fatto drizzare le antenne. Si tratta di una frase dell'autore da cui traspare una sorta di maschilismo paternalistico che trovo molto divertente perché quasi ingenuo.
Il periodo in questione è il seguente: «...la Chiesa domina ancora su quella parte della popolazione che i Governi sottraggono all'istruzione primaria, e su quella che i mariti ed i padri non sanno tenere entro il santuario della famiglia.»
Ma non mancano altri esempi!
Riguardo lo gnosticismo: «Le credenze de' gnostici, mescolate di sogni i più strani e di pratiche carnali le più esagerate, dovevano naturalmente sedurre le donne.»
Oppure: «Pur troppo le imperatrici, dappertutto e sempre, s'immischiano in tutto – in un dogma, del pari che in un'acconciatura.»
Oppure: «A quell'epoca tutti si occupavano di teologia, come noi [uomini!] ci occupiamo di politica; e le donne discorrevano [non si “occupavano” che implica un'attenzione più profonda, ma, in pratica, "chiacchieravano"] insieme delle due ipostasi, come oggidì discorrono di stoffe.»
La dottrina dell'iconoclastia (ovvero dell'abolizione di ogni forma di immagine sacra equiparata all'idolatria) fu sconfitta grazie all'intervento decisivo dell'imperatrice Irene. Appunto: «Irene, era donna, quantunque devota; e le immagini sono un ornamento, un oggetto di toeletta. Una donna non può essere iconoclasta.»
Donna brutta e vecchia: «Ma, dopo tutto, Prassede era brutta, ed aveva tutte le smanie d'una donna di quarant'anni.»

Un po' di curiosità su vari concili:
- Concilio d'Antiochia: «...due Padri ch'erano morti durante la sessione non vollero mancare al loro compito. Si posero nottetempo gli atti suggellati entro le loro tombe, e la mattina seguente si trovarono firmati.»
- Concilio di Costantinopoli: riguardo l'influenza dell'imperatore su decisioni religiose «... [i Padri del concilio] …conservarono sulla sedia di Costantinopoli Nettario, un vecchio non ancora battezzato, ma protetto dall'imperatore.»
- Concilio di Efeso: Il seguente passaggio ricorda niente ai miei lettori? «San Cirillo, l'assassino d'Ipazia, accusò Nestorio all'imperatore di non ammettere la divinità di Gesù e di ricusare a Maria il titolo di madre di Dio, “non potendo (egli diceva) essere nello stesso tempo la madre del Figlio e del Padre”». Suggerimento: vedi Ulrike: la veRità...
- Concilio di Cartagine: concili con discussioni violente → «I Padri gridavano “che bisognava tagliare in due tutti quelli che dividevano in due Gesù-Cristo”. E due Padri calpestavano il patriarca Flaviano, che morì per le ferite ricevute.»
- Di cosa fu accusato Federico II: «...che Federico voleva ridurre il clero alla povertà degli apostoli; che non aveva assistito mai alla messa; che teneva delle concubine saracene; che aveva detto con Averroè, il mondo essere stato ingannato da tre impostori: Mosè, Maometto e Gesù, l'ultimo de' quali era il meno glorioso.» (*4)
- Concilio di Costanza: Papa Giovanni XXII fu deposto da questo concilio ma il Papa successivo Martino V lo nominò di nuovo cardinale e... «Allora Giovanni domandò i suoi tesori, deposti presso il suo banchiere Cosimo de' Medici, il quale rispose: che ei non poteva restituire al cardinale Cossa quello che aveva ricevuto dal Papa Giovanni XXII! E fu questo il primo fondamento della ricchezza dei Medici.» Lo sceneggiato della RAI riporta questo aneddoto?
- Dialogo fra il principe di Piombino e Gregorio XVI (1831-1846) riguardo la ferrovia → «Quando il principe di Piombino, reduce da un viaggio a Londra, gliene parlò, Gregorio XVI rispose “Non è possibile: Aristotele ha detto: Quidquid movetur ab alio movetur. Ora, chi muove il vapore?” E siccome il principe, dotto come il papa, si limitava a replicare: “Ma, Santo Padre io ho viaggiato così”... ...Gregorio rimase stupefatto; poscia in tono melanconico osservò: "E dove andremo noi di questo passo?"»

Ma veniamo alle previsioni vere e proprie (negli ultimi capitoli).
L'autore riporta delle indiscrezioni del Times secondo cui il concilio durerà appena tre settimane: in realtà, anche a causa della guerra fra Francia e Prussia, durerà due anni.
Ma nel complesso l'autore ha molta fiducia nei vescovi non italiani («I vescovi, meno i romani, giungono tutti da paesi liberi, e la libertà è come la luce...») che portino una ventata di rinnovamento e, soprattutto, maggiore libertà anche all'interno della Chiesa: «Finalmente la teoria del prete libero nello Stato libero è la dottrina democratica e nazionale dell'avvenire; quella che lascierà ai fedeli scegliere, pagare e controllare il loro curato, ed ai curati scegliere il loro vescovo, ...»
Colpisce poi la preoccupazione su come i vari stati potrebbero accogliere eventuali decisioni del concilio in contrasto con le rispettive leggi vigenti: ormai siamo abituati a pensare a Stato e religione come a due entità ben divise ma questo testo ci ricorda che non è sempre stato così...
La conclusione dell'autore oggi ci appare ovvia: «...gli Stati misti lascieranno concordemente in disparte l'opera del Concilio di Roma, non riconoscendo pei loro sudditi altra direzione legittima fuori di quella che emana dai rappresentanti del paese e dalle leggi della nazione.»
Riguardo al Sillabo (un documento pubblicato nel 1864 dove il Papa aveva anticipato molti temi, fra cui la dottrina dell'infallibilità del pontefice, che saranno poi discussi nel concilio) l'autore è scettico: «Il papa ha potuto pubblicare il suo piccolo Sillabo come un fatto personale; ma un Concilio, nel secolo decimonono, indietreggerà forse davanti l'enormità di proclamare codeste follie come principii di fede.»
E poi, citando il vescovo di Fulda: «Giammai un Concilio generale potrà stabilire un dogma, che non sia contenuto nelle Scritture e nelle tradizioni apostoliche...» e prosegue dicendo che il concilio non andrà in contraddizione con la scienza, con la libertà e il benessere delle nazioni e simili.
Anche l'autore la pensa così ma non si sbilancia perché il Sillabo «condanna come un errore la semplice supposizione che il papa “potesse o dovesse riconciliarsi e venire ad un componimento -reconciliare et componere- col progresso, col liberalismo e colla civiltà moderna».

L'autore prevede che se le “aberrazioni” del Sillabo (contro la scienza e il progresso) dovessero essere approvate dal Concilio allora «...gli Stati si separeranno dalle credenze della Chiesa universale… …ciascuna nazione avrà il suo Credo; e che le Chiese nazionali, come la gallicana di un tempo, si stabiliranno dappertutto.»
Ma forse la sintesi migliore del pensiero di Fernando Petruccelli della Gattina è nelle seguenti frasi: «La Chiesa nazionale è l'ultima tappa per giungere al prete libero nello Stato libero, ch'è la costituzione della Chiesa dell'avvenire; poiché, non bisogna dimenticarlo, la gerarchia uccide la fede.» e «Nel 1848, Pio IX uccise il papato; nel 1870, egli ucciderà la Chiesa. Il Concilio di Roma è il Solferino del potere spirituale.»

Conclusione: l'unica previsione indovinata dall'autore è quella sul distacco fra Chiesa e Stati nazionali per il resto, sia le previsioni catastrofiche che le sue speranze, non si sono realizzate. Comunque interessante...

Nota (*1): nella copertina l'anno di stampa è 1896 ma all'interno l'autore firma l'opera nell'agosto 1869 e, sicuramente, il libro è stato scritto prima del concilio e non dopo!
Nota (*2): Papa Pio IX lo convocò nel 1868 ma la prima seduta si tenne nel dicembre del 1869.
Nota (*3): un esempio dalle mie note: «La Chiesa non esitò mai a pronunciarsi contro la libertà, qualunque sia la forma che questa prenda, politica, scientifica o religiosa.»
Nota (*4): nelle stesse pagine è anche citato l'intervento di un personaggio che mi è, indirettamente caro a causa dei ricordi che mi rievoca: si tratta di Taddeo da Sessa, il protonotario di Federico II che lo difese coraggiosamente (ma inutilmente) nel Concilio che ne votò la scomunica. Perché mi è caro? “TaddeoSessa” era la parola chiave usata da mio zio per accedere al suo calcolatore!

Grandi manovre

La manovra preelettorale piace:
Soldi alla Sanità e meno tasse, agli italiani piace la manovra da LaStampa.it di Nicola Piepoli.

Ma io temo quella vera, la manovra “correttiva”, che verrà dopo...

Conclusione: per adesso il gioco delle mance (a tempo) di Renzi lo ha sempre premiato: funzionerà anche per il referendum?

L'arroganza del potere - 26/10/2016
La notizia (Immunità, Albertini è “insindacabile”. La giunta lo salva ex-post e anticipa l’era dei sindaci-senatori di Thomas Mackinson dal FattoQuotidiano.it) è che l'attuale senatore Albertini non è processabile per fatti compiuti quando era sindaco.
Vi pare normale?

PS: se vince il SÌ, con l'obbrobrio del nuovo senato, sarà ancora peggio perché i cittadini avranno meno (zero) controllo su di esso.

Sempre Trump - 27/10/2016
In questi mesi, da quando a luglio scrissi Hillary o Donald?, i media americani, prontamente ripresi dai nostri, non hanno mai smesso di attaccare Trump mentre hanno fatto passare in secondo piano i “panni sporchi” della Clinton (v. Usa 2016 – Clinton, Trump e il (vero) pregiudizio liberal della stampa. Le notizie negative sulla dem “sottostimate” di Roberto Festa dal FattoQuotidiano.it).

Rimango dell'idea che chiunque sarà eletto sarà anche un pessimo presidente. Ma, nonostante gli attacchi della stampa e anzi proprio a causa di essi, credo che la Clinton sarebbe molto peggio di Trump. È chiaro che Hillary è completamente manovrata dai parapoteri USA con i quali va a braccetto: l'ha ammesso lei stessa in una lettera dove dice (grossomodo) rivolgendosi a dei banchieri: “Io ho perso il contatto con la gente e sono dalla vostra parte”. E poi epidermicamente mi pare una persona psicologicamente instabile: la sua risata isterica mi fa temere maggiormente per le sorti del mondo di quanto non facciano le spacconate da bar di Trump.

Aggiornamento epitome #6 - 27/10/2016
Ho appena concluso il quarto capitolo! In verità l'entusiasmo (cioè il punto esclamativo) è un po' ingiustificato. Probabilmente è il capitolo più moscio e povero di contenuti che io abbia scritto fino a questo momento.
Il motivo è che i capitoli 3, 4 e 5 trattano tutti il medesimo argomento: però, invece di scrivere un unico lungo capitolo, ho preferito spezzettarlo in più parti in maniera da rendere il tutto più “digeribile” per il lettore. Il problema è che per il capitolo intermedio mi sono ritrovato con meno materiale del previsto col risultato, appunto, di un capitolo un po' annacquato.

Comunque col prossimo capitolo, e forse con un altro breve, dovrei aver terminato la prima parte più “teorica”, quella dove avevo la matassa da sbrogliare per poter elencare in maniera chiara tutte le mie teorie. Non dico che poi la strada sarà in discesa ma, insomma, la pettata più dura dovrei averla oltrepassata...

Sembrava troppo bello - 28/10/2016
Trattato Ue-Canada, trovato l’accordo sul Ceta con i valloni. Ora però tocca (di nuovo) ai Parlamenti del Belgio...
Il titolo dice già tutto: è però paradossale che le sorti di un accordo importante come questo siano decise solo dal Belgio mentre negli altri stati europei non ci sia un minimo di dibattito sulla questione.
Il CETA, è una porcheria esattamente come il TTIP, tutta a vantaggio delle multinazionali e che toglie sovranità agli stati nazionali: è contro la democrazia e i diritti delle persone.
E non mi stupirei se l'accordo prevedesse qualche clausola (ovviamente non pubblicizzata) che permettesse anche alle multinazionali USA di sfruttarne i vantaggi ai danni, è bene ripeterlo, dei comuni cittadini: sempre più consumatori e meno persone libere.

domenica 23 ottobre 2016

Troppo grosso?

Dopo la mia recensione piuttosto severa di The young Pope (v. i corti The young Pope e The young Pope 2) mi è venuta la curiosità di leggere quelle “ufficiali”. Mi aspettavo di trovare opinioni miste nelle quali, almeno alcuni dei difetti da me evidenziati fossero presi in considerazione. Invece no: sono tutte entusiastiche e qualcuna “mormora” di capolavoro...
Se ci fosse stata qualche voce discordante probabilmente non vi avrei fatto caso: la mia opinione dei critici è comunque molto bassa! Ma il fatto che fossero tutti così acritici mi ha insospettito: dopotutto mi chiamo KGB.

Una possibile spiegazione per l'entusiasmo la sia ha indirettemente leggendo: The Young Pope, per Jude Law e Sorrentino esordio da record su Sky.
La serie è stata già venduta in tutto il mondo a prezzi altissimi: che si tratti quindi di una produzione “troppo grossa” per fallire e che quindi si cerchi di promuoverla in tutte le maniere?

Il tam tam del capolavoro è iniziato alla recente 73° mostra di Venezia dove sono stati mostrati i primi due episodi: non ho capito se la visione fosse aperta a tutti o solo ai giornalisti. Comunque sia chi doveva commentarla (giornalisti) c'era. Da ora in poi sarò più sospettoso quando noterò situazioni simili...

Devo scoprire se l'Osservatore Romano ha fatto qualche commento: magari là trovo qualcuno che la pensa come me!

Conclusione: il solito corto ipertrofico. Con un po' di pazienza avrei potuto limarlo per farlo rientrare nelle canoniche 17,2 linee (*1) ma oggi non ne ho voglia...

Nota (*1): che poi, per rientrare nel limite, mi invento di volta in volta nuove regole: ad esempio le note e le frasi riportate valgono solo come una linea, etc...

sabato 22 ottobre 2016

Aggiornamento epitome #4

Ieri mi sono preso una pausa e non ho scritto niente però ho comunque continuato a pensare a come impostare il terzo capitolo. Stanotte verso le 5:00 mi sono svegliato e ho buttato giù dei buoni appunti. Si tratta di un capitolo un po' anomalo perché non si basa su pezzi che ho già scritto sul viario ma è piuttosto un raccordo fra di essi. Forse avrei potuto inglobarlo nel quarto ma in questa maniera diviene tutto più leggero e meglio strutturato.

Mi sono reso conto che il problema principale è quello di spiegarmi in maniera chiara, semplice e, soprattutto, lineare: ovvero usando solo concetti già spiegati. È difficile perché da una parte io, ormai da tempo, penso considerando tutti i fattori rilevanti contemporaneamente e poi perché questi sono effettivamente sovrapposti e attorcigliati fra loro. Comunque, via via che progredisco, diventa tutto più semplice: perché sto letteralmente sbrogliando la matassa!

The young Pope – 2 - 22/10/2016
Stamani (non riuscivo a dormire) ho guardato anche la seconda puntata della serie (v. il corto The young Pope) in inglese.

L'impressione è stata decisamente migliore: le scene obbriobriose con personaggi macchietta sono state decimate e anche il personaggio di Silvio Orlando, il cardinale antagonista del Papa, sta venendo delineato in maniera meno stereotipata. Qualche scena un po' forzata (*1) fanno pensare a una sceneggiatura di una sensibilità poco realista che non apprezzo. Teologicamente (e prevedibilmente) il messaggio della serie è vuoto e in contrasto con i principi cristiani più basilari. Visto anche che sicuramente non si affronteranno temi politici impegnativi mi chiedo dove si andrà a parare. Probabilmente su qualche questione morale da trattare superficialmente? Ah già! Nella scena iniziale della seconda puntata viene introdotto il personaggio femminile che finirà a letto col Papa. Magari il “gran finale” della stagione sarà il ripristino (*1) del matrimonio per il clero? Sarebbe tutto sommato una questione abbastanza secondaria tale da non scontentare nessuno...

Conclusione: se la prima puntata era da 4/10 questa raggiunge 6/10. Vedremo le prossime...

NB: per onestà devo ammettere che oltre al Papa lunatico, alla ragazza/suora(?) inebetita da droghe(?), sesso e preghiere e alle varie (e penose) macchiette, ci sono anche un paio di personaggi promettenti: un cardinale particolarmente buono e sincero e un altro, coetaneo del Papa, e cresciuto insieme a lui nello stesso orfanotrofio...

Nota (*1): come la partitella di calcio fra le suore oppure la scusa della “merendina”...
Nota (*2): nei primi secoli era permesso...

Aggiornamento epitome #5 - 24/10/2016
Ieri ho completato anche il terzo capitolo: è stato più impegnativo del previsto nonostante che gli appunti che mi ero preparato fossero piuttosto chiari.
Sul prossimo capitolo dovrei avere molto materiale già scritto in vari pezzi: ho il dubbio se spezzarlo in due parti ma lo deciderò dopo aver approfondito gli argomenti da trattare e riletto i miei articoli sull'argomento. Vedremo...

Comunque per adesso sono estremamente soddisfatto di come sto procedendo: mi pare un'epitome chiara e con un giusto equilibrio fra sintesi e completezza.

Priorità errata - 24/10/2016
Mentre mi esercitavo con la chitarra ho notato che il mio anulare ha mancato più volte la corda corretta andando a premere quella successiva.
Mi è venuto il dubbio che l'anulare sia cresciuto di un mezzo centimetro: la faccenda mi seccherebbe, non tanto per i problemi con la chitarra ma perché io, potendo scegliere che parte del mio corpo allungare, avrei scelto altrove...

Detto chitarristico - 24/10/2016
Dopo essermi consultato su FB con i miei amici chitarristi, e avendo ricevuto da questi entusiastici commenti positivi, sono pronto a lanciare un nuovo modo di dire: per riferirsi a qualcosa di inutile e/o fastidioso si potrebbe ricorrere all'arguta espressione "Mi ci plettro il ca###!"

Un'immagine divertente e dal suono gradevole che potrebbe facilmente prendere piede anche fra i non chitarristi...

giovedì 20 ottobre 2016

Aggiornamento epitome #3

Ieri sono riuscito a dare una forma decente al secondo capitolo (devo comunque ancora terminarlo). Mi pare che le mie idee siano espresse più chiaramente e siano più consequenziali rispetto a quanto scritto nel primo capitolo.
Devo però fare un grafico (noioso!) e una tabella per aiutare a spiegare i concetti espressi: vedrò di farli oggi...

Mentre scrivo mi diverto ma l'idea di mettermi a scrivere mi è faticosa: speriamo bene ma non mi pare un buon viatico!

Verità storica - 21/10/2016
«Aerys II sarà anche stato folle, ma quando c'erano i Targaryen i treni erano sempre in orario...» - Jon Snow

Premi Macchianera - 21/10/2016
Come suggerito da Goofynomics (v. Perché non può funzionare e cosa dovete votare (*1)) oggi ho votato per i premi Macchianera (si può fare QUI). Ho così scoperto che c'è una quantità esagerata di personaggi famosi, ma a me completamente ignoti, che ruotano intorno alla Rete: per non sentirmi un completo imbecille ho votato Fedez in due categorie perché è l'unico nome che ho riconosciuto e perché apprezzo il suo coraggio di andare controcorrente e prendere posizione anche su questioni scottanti. Comunque, a parte i voti dati più o meno a casaccio, ho votato:
- nella categoria 4 "Miglior articolo": Brexit, qualche cifra (articolo del Bagnai)
- nella categoria 27 "Miglior sito di economia": Goofynomics

Credo infatti che se vincesse potrebbe ottenere un po' di visibilità in più e, nel mio piccolo, sono più che felice di dare il mio contributo: per lo stesso motivo invito i miei lettori a fare altrettanto... È importante infatti che sempre più persone capiscano quali siano le vere ragioni della crisi economica: altrimenti saremo (come italiani) sempre presi in giro e raggirati.

Conclusione: peccato che fra le 39 categorie non ci fosse quella del miglior sito porno: sarei stato preparato...

Nota (*1): se vi viene la voglia di votare ricordatevi di farlo per almeno dieci categorie altrimenti il voto non sarà valido!
Nota (*2): in realtà mi era anche simpatico perché pensavo che fosse brutto ma recentemente ho scoperto che ha avuto fidanzate una più bella dell'altra! Pensa te...

The young Pope - 21/10/2016
Ho visto la prima puntata della serie The young Pope: tragica...
Un misto di House of Cards e Don Matteo. Il Papa dovrebbe essere un personaggio con luci e ombre ma in realtà sembra un lunatico egomaniacale e istrionico. Pessimi molti attori (italiani?) sopra le righe e incapaci di non ridurre qualsiasi personaggio a una macchietta: nessuno di loro è credibile e la conseguenza è che la serie oscilla fra il dramma e la commediuola. Da House of cards si imita l'ambiguità morale del protagonista ma manca (almeno nella prima puntata) la complessità e il realismo degli intrighi politici. I pomposi dialoghi nell'essenza sono o privi di significato oppure banalità altisonanti. Alcune scene sono didascaliche (*1) e di scarsa inventiva: nel complesso il ritmo è un po' lento.

Ovviamente il fatto che a me sia sembrato penoso non ne pregiudica il successo col grande pubblico, anzi!

Conclusione: quando trovo il coraggio proverò a guardare la seconda puntata... magari migliora...

Nota (*1): ad esempio in un flash back il papa bambino mostra a una giovane suora, figura di riferimento della sua infanzia, una pipa. Ed ecco, che per far capire (ma non ce ne era bisogno!) che l'anziana suora e il Papa sono effettivamente le stesse persone del flash back ecco che lei, appena dopo avergli baciato l'anello, gli chiede se ha sempre con sé la pipa (che si becca un paio di secondi di inutile inquadratura in primo piano!)...

Incubo reale - 22/10/2016
Di questo incubo (Un americano su due è schedato grazie al riconoscimento facciale) avevo già accennato: adesso è divenuto reale. Peccato che per rendersi conto che i pericoli di questo sistema sono superiori ai suoi vantaggi occorreranno anni: ovvero quando il riconoscimento facciale sarà stato abusato e avrà mietuto la sua dose di innocenti.

Conclusione: nel frattempo criminali con occhiali da sole a specchio ed esperti di trucco...

lunedì 17 ottobre 2016

La vita era bella

La parabola di Benigni da grande comico a giullare di corte è sconcertante.
Non riesco a capire il motivo del perché abbia fatto un triplo salto mortale all'indietro sulla costituzione. All'età di 64 anni che motivo ha di vendersi e con che cosa può essere comprato?
Non riesco a capirlo: partendo dalla supposizione che Benigni sia molto più che benestante l'ipotesi che abbia fatto la sua giravolta per soldi mi pare improbabile: equivalerebbe a dire che ha imparato a memoria la Divina Commedia senza averne capito una sola parola.

Per ora bisogna rimanere nel dubbio: può darsi che il futuro ci sveli questo piccolo mistero. Nel frattempo osservo tristemente il giullare che segue la sua nuova corte negli USA: in programma qualche battuta contro Trump? Magari sfruttando il collegamento fra “La vita è bella” e Hitler: qualche dubbio accostamento e poi le scuse alla comunità ebraica già pronte? Vedremo...

Manutenzione - 17/10/2016
Ho fatto un po' di manutenzione al viario...
Mi sono accorto che il gadget dei commenti recenti non funzionava più: per qualche motivo aveva preso in antipatia i commenti di Ulrike (v. Ulrike la veRità) e non voleva saperne di mostrarli. L'ho cancellato e ne ho aggiunto uno nuovo leggermente più carino.
Già che c'ero ho aggiunto anche un gadget con il numero totale di visite al viario e un altro che mostra i pezzi più letti nell'ultima settimana...

Aggiornamento Epitome #1 - 17/10/2016
Ho scritto la premessa, l'introduzione (inizialmente insieme ma per chiarezza le ho divise) e il primo capitolo della mia epitome (v. Annuncio: “epitomando”)!
È stato facile perché il materiale per il primo capitolo lo avevo in un solo pezzo: già per il secondo ne dovrò consultare una decina e quindi mi occorrerà molto più tempo. Comunque è un inizio!

Aggiornamento Epitome #2 - 18/10/2016
Che casino!
Ho deciso di ribaltare l'impostazione di una mia teoria perché mi sembrava che sarebbe stata più facilmente comprensibile: ora però mi sono accorto che la terminologia che ho usato altrove è differente e che comunque alcuni concetti non sono più chiari... Insomma ho scritto tre pagine dense ma temo che dovrò rimettenrci le mani. Insomma una giornata negativa...

Pubblicità migliorata - 20/10/2016
Con riferimento al mio corto Chi cercano le donne mi sono divertito a modificare la foto originale per renderla più efficace aggiungendo un “sottile” riferimento sessuale.

L'idea è che la brocca alluda al corpo di lei: per questo l'ho resa più stondata, come se ricordasse un fianco o una natica. Ho aggiunto poi la mano destra di lui che sostiene la brocca dal basso con una presa sia protettiva che possessiva. Inoltre la mano dovrebbe (*1) essere più grande rispetto al corpo senza però divenire grottesca (dovrebbe essere banale per chi sa usare Photoshop). Non manca il dito itifallico che mi sono divertito ad accentuare un po' troppo.

Ovviamente anche la postura del modello dovrebbe essere leggermente diversa: con la brocca più in alto, come se volesse stringerla al petto, sempre però senza esagerare e mantenendo la spontaneità del gesto. Credo che se la foto fosse stata fatta in questa maniera avrebbe ottenuto un 10% in più di risposte femminili...

Nota (*1): a causa della mia inettitudine grafica la mano mi è venuta troppo piccola!

Pepem

Dal solito Progetto Gutenberg ho scaricato (*1) il libro An Essay on Demonology, Ghosts and Apparitions, and Popular Superstitions. Also an account of the Witchcraft Delusion at Salem, in 1692 di James Thacher scritto nel 1831.
Già di mio scelgo i libri abbastanza a casaccio ma, soprattutto su Progetto Gutenberg, mi scateno scaricando opere piuttosto bizzarre: (a memoria) ho un libro della figlia del Lombroso, una critica in due volumi della prima versione dei “Promessi sposi”, la mitologia della tribù indiana dei Mohave e altri simili...
Poi li inizio a leggere e, se mi piacciono, li finisco...

In questo caso vi ho infatti trovato molti spunti interessanti.

Nel primo capitolo l'autore (credo un protestante americano) spiega che i resoconti di fantasmi e apparizioni sono dovuti principalmente a due fattori.
Il primo è la superstizione di origine pagana (plausibile) ma anche la “superstizione praticata dai devoti della Chiesa Cattolica Romana”!
Mi pare un giudizio estremamente rivelatore di quale dovesse essere l'opinione dei protestanti sulla chiesa di Roma all'inizio del XIX secolo (per capirci quando il Leopardi terminava le Operette morali)...
Il secondo fattore sono le allucinazioni di origine nervosa (plausibile). Divertente però la spiegazione scientifica: apparentemente nel 1832 ancora non era noto come i nervi trasmettessero gli impulsi nervosi al cervello. L'autore invece di parlare di stimoli elettrici parla di impulsi elastici, come se i nervi comunicassero col cervello con delle vibrazioni, tirandolo con più o meno forza! Giuro! Lo spiega più volte in diversi passaggi!
Un esempio: «Such elastic and vibratory strings [i nervi ottici] may be subject to an infinite variety of irregular movements, … , which [i nervi] may present false and often fantastic images to the mind.»
Con queste spiegazioni l'autore dà spiegazioni naturali a resoconti, evidentemente all'epoca molto famosi, di episodi apparentemente soprannaturali.

Ah, una curiosità che ho annotato: un'altra causa delle allucinazioni sono le abitudini sedentarie e l'uso immoderato di tè forte (*2)(*3). Sembra che all'origine di questa credenza ci sia un aneddoto con protagonista il presidente Adams! Egli sconsigliò il tè a una persona che aveva paura di camminare ai lati delle strade: il tale gli diede retta smise di bere tè, e guarì! Mi pare un classico esempio della fallacia del post hoc ergo propter hoc...

Nel capitolo sulla stregoneria sono elencati i metodi per riconoscere una strega. Grazie all'abbondante filmografia tutti siamo familiari con l'utile tecnica di immergere la donna, ben legata (*4), nell'acqua di un fiume: se nonostante le corde riesce comunque a galleggiare allora, evidentemente, è una strega. Pochi però conoscono la spiegazione scientifica di questa efficace verifica sperimentale: la donna se colpevole di stregoneria non può affondare perché nel suo patto col diavolo ha rinunciato all'acqua battesimale e, per questo, l'acqua si rifiuta di accoglierla in sé. In effetti ha molto senso...

Altri due metodi infallibili per riconoscere una strega sono i seguenti: 1. se la donna quando viene arrestata esclama “Il signore abbia pietà di me!” allora è una strega; 2. se la donna non versa più di tre lacrime (e solo dall'occhio sinistro) allora è una strega (*5) perché come “astutamente” osservò re Giacomo I “le altre donne [non le streghe] in generale sono come i coccodrilli, pronte a piangere alla più piccola occasione (*5)”. (*6)

Altro aneddoto divertente: sembra che in Olanda, alla morte di Martin Lutero, tutte le persone possedute dal demonio si calmarono e rimasero tranquille; i preti cattolici spiegarono il fenomeno dicendo che Martin Lutero era stato un grande amico di questi demoni e questi gli dovevano così tanto che andarono in Germania per partecipare al suo funerale! In effetti mi pare plausibile...

Ma la parte più interessante del libro è sicuramente il dettagliato resoconto dei processi a Salem nel 1692. Inutile riportare le prove risibili con cui furono condannati per stregoneria i vari imputati: ad esempio bastava la cosiddetta “prova spettrale” (*7), ovvero un testimone che diceva di vedere un fantasma (ovviamente visibile e udibile solo da lui!) che accusava l'imputato di averlo ucciso o simili...
Piuttosto è interessante osservare quando si interruppe la catena di accusati che, per salvarsi dimostrando di essersi pentite, accusavano a loro volta altre persone. Più o meno accadde quando iniziarono a essere accusate le mogli di personaggi influenti e, in particolare, la moglie di uno dei giudici.
Solo allora il buon senso si svegliò dal suo letargo e ci si rese conto che le confessioni estorte con la tortura non erano proprio le più attendibili. Infatti «...as soon as the judges ceased to condemn, the people ceased to accuse.»
Da notare poi che la maggior parte delle diciannove vittime fu condannata a morte perché aveva ritrattato la confessione, estorta con la forza/tortura, di essere streghe/stregoni preferendo morire piuttosto che mentire sotto giuramento.
Ma ancora più interessante è che circa quattro anni dopo il processo molti dei giurati e alcuni dei giudici iniziarono a scusarsi pubblicamente per quanto avevano fatto ai processi: l'autore fa un sunto molto bello delle loro scuse evidentemente sincere e umili. Sono tentato di copiarlo ma temo sia troppo lungo, però...
«Twelve men who had served as jurors in court at Salem, in 1692, published a recantation of their sentiments, and an apology for their doings on the trials; stating that they were incapable of understanding, nor able to withstand the mysterious delusions of the powers of darkness, and the prince of the air, but for want of knowledge and information from others, took up such evidence against the accused as, on further consideration and better information, they justly fear they have been instrumental with others, though ignorantly and unwittingly, to bring upon themselves the guilt of innocent blood, &c. They express a deep sense of sorrow for their errors in acting on such evidence to the condemnation of persons, declaring with deep humility that they were deluded and mistaken, for which they are much distressed and disquieted in mind. They humbly beg forgiveness of God, and praying that they may be considered candidly and aright by the surviving sufferers, acknowledging themselves under the power of strong and general delusion. They again ask forgiveness of all whom they may have offended, declaring they would not do such things again for the whole world.»
...copiandolo direttamente dall'ebook non è un problema!

Solo un giudice disse di non pensare di dovere scuse a nessuno perché all'epoca, anche se aveva sbagliato, aveva agito in buona fede. Punto di vista interessante...

Il capitolo finale (sui medici ciarlatani che vendono come medicine miracolose degli intrugli che, quando va bene, sono solo inutili e non dannosi...) mi ha dato lo spunto per un paio di intuizioni: però si tratta di riflessioni a sé stanti e in realtà piuttosto avulse dal contesto di questo libro. Preferisco quindi parlarne in pezzi autonomi e non qui.

Voglio terminare riportando uno dei paragrafi finali dell'autore dove, siamo nel 1832, trabocca l'ottimismo per il futuro: «We now witness with the deepest interest, the rapid strides in the march of intellect, keeping pace with the advance of light and truth, looking for that political and moral millenium, when knowledge will be more sought for than wealth, and the charms of virtue more prized than those of vice; when prejudice, superstition, and licentiousness, will be discountenanced among all classes of mankind, and righteousness shall exalt our nation.»

Conclusione: alcuni vedono i fantasmi altri hanno illusioni ancor più favolose...

Nota (*1): insieme a ben altre 23 persone!
Nota (*2): praticamente sono io! Non mi dispiacerebbe avere qualche allucinazione eppure sono molto sedentario e di tè ne bevo parecchio... a meno che per tè non si intenda un'altra erba... capito, no?
Nota (*3): «Among the causes of nervous affection and diseased imagination, are those of sedentary habits and a free use of strong tea.»
Nota (*4): per la precisione il pollice della mano destra era strettamente legato al pollice del piede sinistro e viceversa.
Nota (*5): quindi Julia Roberts (v. Varie pellicole e una chitarrista) non è una strega...
Nota (*6): io aggiungerei che è possibile, se non probabile, che le donne siano in realtà dei coccodrilli...
Nota (*7): l'autore fa presente che in Inghilterra le “prove spettrali” non erano ammesse in tribunale perché un giudice, dotato di buon senso e ironia, fece notare che «Il fantasma è un eccellente testimone e le sue prove sono le migliori possibili, ma in questa corte non può essere ascoltato per interposta persona, quindi evocatelo qui e io l'ascolterò direttamente. Ma la vostra comunicazione con lui equivale a un “per sentito dire” e quindi non è ammissibile»

domenica 16 ottobre 2016

Annuncio: "epitomando"

Dopo molti giorni di dubbi, riflessioni e incertezze ho deciso di dedicarmi a un nuovo progetto: una sorta di sunto, ben strutturato e organico, di vari aspetti della mia visione del mondo che ho maturato in questi anni.

Sempre più spesso infatti, quando scrivo un articolo “serio”, nel tentativo di essere chiaro mi ritrovo a dover citare molti altri pezzi dove ho affrontato altri aspetti dell'argomento che sto trattando o che, comunque, lo riguardano più o meno strettamente. Inserire i vari collegamenti, oltre a essere noioso e complicato, temo che finisca per confondere anche il lettore più volenteroso perché, a sua volta, ogni articolo ne richiama altri e così via...
L'idea è quella di scrivere un unico documento che riepiloghi tutti quei concetti a cui spesso mi rifaccio: in questa maniera il lettore interessato potrebbe scaricarsi il pdf e chiarirsi ciò che intendo.

Più facile per me, più chiaro per i lettori: in teoria sembrerebbe perfetto!
In realtà non mi illudo e temo che questo sforzo, non indifferente, finirà per essere scaricato da 15 persone e letto da 2 (di cui una io!). Insomma credo che sarà un lavoro inutile e, sostanzialmente, una perdita di tempo...

Eppure ho deciso di procedere comunque perché l'idea mi piace e sento dentro di me l'esigenza di essere chiaro: se poi nessuno mi ascolterà pazienza. Ma, come ho spiegato nel mio primo pezzo (v. Inizio), scrivo per me stesso e non vado a caccia di lettori...
Se nessuno leggerà la mia “fatica” allora vorrà dire che ho scritto anch'essa solo per me stesso: peccato, ma mi va ugualmente bene!

Ho fatto questo annuncio perché una conseguenza di questo impegno potrebbe consistere nella diminuzione dei pezzi che scriverò sul viario: magari mi limiterò ai corti (o a corti ipertrofici, ovvero che mi sono sfuggiti di mano diventando dei “lunghi”!) ma in realtà quando decido di non scrivere è quando poi finisco per farlo più del solito...
Insomma, conoscendomi, non mi azzardo a fare previsioni ma è probabile che nei prossimi giorni scriverò un po' meno del solito.

Quanto mi ci vorrà? Non lo so... suppongo il tempo necessario! Ma soprattutto dipenderà dal barometro del mio entusiasmo che, come detto, a causa del mio scetticismo parte sul “nuvoloso/variabile” piuttosto che sul “bel tempo”...

Conclusione: ovviamente non mancheranno i (noiosissimi) pezzi di aggiornamento sui miei progressi!

sabato 15 ottobre 2016

Varie pellicole e una chitarrista

Recentemente ho visto un po' di pellicole più o meno vecchie.
Ieri ho finito di vedere “Mangia, prega e ama” con Julia Roberts: mi ci sono volute 3/4 sere e molti sbadigli. E comunque non ho capito quale fosse il vago malessere esistenziale della protagonista...
Più tardi, sempre ieri, ho terminato anche “La cattiva maestra” con Cameron Diaz, una commediola divertente: curiosamente viene citato il libro “Mangia, prega e ama”!

Ieri sera tardi (c'era un temporale e così non potevo usare il calcolatore) ho visto anche “Shame”: “la storia di un uomo ossessionato dal sesso”. A me però, a parte il girare nudo per casa e il rapporto conflittuale con la sorella, non mi è parso particolarmente “ossessionato”! (*2)

Mi sono ricordato adesso che una dozzina di giorni fa ho visto un altro film con Julia Roberts: recitava il ruolo di una professoressa di arte in una piccola università (o scuola superiore?) femminile. Una sorta di “Attimo fuggente” dove al posto di Robin Williams c'è la Roberts che piange di continuo immersa in una perenne crisi sentimentale...

Qualche settimana fa ho rivisto “Pulp Fiction” (*1) e stavolta non ho potuto fare a meno di notare le mani enormi, realmente inquietanti, di Uma Thurman. Adesso ci faccio caso a causa di una mia teoria chitarristica: per suonare bene la chitarra servono delle mani grandi e, per questo, ci sono poche donne considerate ottime suonatrici di questo strumento.

Al riguardo da diversi mesi seguo su Youtube i video di una giovane chitarrista (che poi suona pure lo stesso genere di musica che piace anche a me) molto dotata (non lo dico io, il mio giudizio varrebbe poco più di zero, ma molti chitarristi famosi): Tina S.
Lei non ha le mani grandi ma il dito indice e il medio sono estremamente distanziati fra loro permettendole di guadagnare qualche centimetro!
Nel seguente video si vede bene:
Dragon Force - Through the Fire and Flames - Tina S Cover

Sorprendente poi l'aria rilassata con cui suona: mastica una gomma con noncuranza e spesso neppure guarda il manico!

Conclusione: stanotte mi sembrava che avrei potuto mettere insieme in un unico pezzo diversi corti (*3) usando un sottile filo conduttore. Ora, alle 11:35, il filo conduttore non mi sembra più né sottile né intelligente e neppure particolarmente sveglio, ormai però...

Nota (*1): ricordo che quando vidi tale pellicola la prima volta la sua frammentazione a episodi mi confuse. Però negli anni lo stile di Tarantino ha fatto scuola divenendo sempre più comune col risultato che ci siamo tutti abituati a esso. Stavolta ho infatti seguito e capito il film senza problemi...
Nota (*2): si capisce l'autoironia?
Nota (*3): per curiosità: i miei appunti sui "corti" (che talvolta mi prendono la mano divenendo pezzi normali!) da scrivere prima di cancellare "Le manone dell Thurman" e "Tina S":