«[Figlio dell'uomo] Porgi l'orecchio e ascolta le parole di KGB
e applica la tua mente alla SUA istruzione
» Pv. 22,17

Qui si straparla di vari argomenti:
1. Il genere dei pezzi è segnalato da varie immagini, vedi Legenda
2. Per contattarmi e istruzioni per i nuovi lettori (occasionali e non) qui
3. L'ultimo corto è questo
4. Molti articoli di questo blog fanno riferimento a definizioni e concetti che ho enunciato nella mia Epitome gratuitamente scaricabile QUI. Tali riferimenti sono identificati da una “E” fra parentesi quadre e uno o più capitoli. Per esempio: ([E] 5.1 e 5.4)

giovedì 28 febbraio 2013

M5S col PD?

La domanda è vaga e, in base a come la si definisce, varia la mia risposta.

M5S al governo col PD?
Assolutamente no! Soltanto chi non ha mai seguito il movimento può prendere in considerazione questa ipotesi: il M5S vede nei vecchi partiti l'origine dei mali dell'Italia e, da questo punto di vista, il PD non ha una reputazione migliore del PDL (anzi!).

M5S vota la fiducia al governo PD restandone fuori?
Sì, chiedendo però degli impegni al nuovo governo per dei progetti comuni ad entrambi gli schieramenti come, ad esempio, la legge elettorale...
Nì, se l'idea è di farlo senza condizioni, per un generico “senso di responsabilità”, “bene per l'Italia” o “Mamma, lo spread!”, con l'idea di votare poi solo i provvedimenti compatibili con le idee del movimento: senza accordi difficilmente si otterrebbe qualcosa...

Paradossino - 3/3/2013
Il PD vorrebbe allearsi col M5S ma non viceversa: tutti (beh, molti) dicono che il M5S dovrebbe accettare per il “bene” dell'Italia.

Ma allora, se è per il “bene” dell'Italia, perché il PD non si allea con il PDL visto che Berlusconi ha già dato la sua disponibilità?
Dopotutto il “programma” del PD è molto più simile a quello del PDL piuttosto che a quello del M5S...

In gamba - 4/3/2013
Mi sono imbattuto nella presentazione degli eletti del M5S alla camera e al senato: un casino di persone in gamba che non hanno niente a che fare con la politica: filosofi, ingegneri, insegnanti e altri professionisti. Mi ispirano grandissima fiducia.

Problema con unplugged - 4/3/2013
Da diversi giorni ho notato che il controllo che usavo per inserire i brani mp3 nei miei pezzi non funziona più!
Ho deciso che, per evitare questo problema alla radice, mi limiterò a pubblicare semplicemente il collegamento ai vari dati musicali (tanto qualsiasi navigatore è in grado di suonare in qualche modo gli mp3...)
Per i vecchi mp3 già pubblicati non so cosa fare: i lettori più smaliziati possono comunque estrarne l'URL dal sorgente della pagina...

Disgusto in TV - 5/3/2013
Di solito non guardo la politica in tivvù: oggi però fra gli ospiti ho scorto Massimo Fini e quindi ho dato un'occhiata. Si parlava della compra-vendita dei deputati e dell'articolo 67 della Costituzione: ma non sono le varie tesi che mi hanno colpito (comunque, come al solito, la penso come Fini)...

È stato il livello dei politici ospiti che mi ha veramente stupito: probabilmente questo degrado ormai è normale ma io ne sono rimasto sconvolto. Il parlamentare dell'IDV non riusciva a parlare in un italiano comprensibile, poco meglio un altro, non so di quale partito, e uno del PD. Per il PDL c'era una donna (credo piuttosto famosa) che, più lesta di lingua ma non meno ignorante, faceva sfoggio di supponenza e maleducazione interrompendo continuamente e facendo smorfie beffarde alle opinioni altrui...

Uno spettacolo disgustoso. E pensare che molte persone non hanno votato il M5S perché non si “fidavano” dell'inesperienza dei grillini: ma davvero questi politici beceri e ignoranti danno più fiducia?

Paramorosonoide (10/10)


Epilogo

«Come sta oggi il paziente?» - chiese il primario osservando la cartella medica.
«Il quadro clinico non è cambiato: dorme per gran parte della giornata...» - rispose il dottore.

Improvvisamente tutto è grigio scuro e fa freddo. Non odo niente: il silenzio è assoluto. Delle macchie bianche appaiono e scompaiono nel grigio. Poi la mia visuale si allarga e diventa più nitida. E la mia memoria pare scindersi in due: è notte e sto guardando una strada illuminata dai fari di un auto attraverso il suo parabrezza. Mi giro alla mia sinistra. Non vorrei farlo, mi dà la nausea: ma non controllo i movimenti del mio corpo. Vedo un uomo di mezza età, con i capelli lunghi, che guida ridendo. Sembra alticcio. So che lo è. Lo riconosco: per un attimo lo vedo, più trasandato e con i capelli molto più lunghi: ha un'accetta conficcata nel petto. Contemporaneamente ricordo che mi ha abbracciata, che siamo stati insieme, che un tempo lontano l'ho amato. Distolgo lo sguardo. Do un'occhiata distratta alla mia mano sinistra: fuggevolmente penso che dovrei ridarmi lo smalto alle unghie. Guardo di nuovo il mio compagno. Tiene il volante con una mano e la birra con l'altra. Gli dico di rallentare. Lo so anche se non odo la mia voce. Lui ride come se stessi scherzando: sobbalza con un ghigno stupido sul volto e sputacchia birra. La macchina sbanda un po'. Urlo impaurita. Lui getta la birra e allunga una mano nella mia direzione. Mi tocca il seno. Il seno? Impreco. Mi giro per vedere come sta il bambino. È sdraiato sul sedile posteriore e dorme. Lo riconosco: è il diavoletto che aveva insultato a ripetizione Barbara... ma dove?... o era Bianca? Non capisco... Ora sembra un angelo. Vorrei osservarlo meglio, vorrei ricordare di più. Torno a guardare la strada che scorre rapida. C'è un incrocio: il semaforo è verde ma vedo anche i fari di una macchina che arriva veloce dalla nostra destra. Urlo ad Andrea di frenare. Chi è Andrea? Non lo vedo ma so che sta di nuovo ridendo: vorrei fare cento cose diverse ma faccio solo in tempo a vedere dei fari che ci vengono addosso. Tutto diventa di un bianco abbacinante. So di essere in coma e che mio figlio è morto. Poi il bianco diventa grigio e il sogno ricomincia da capo senza fine. Oh! Barbara dove sei?! Vieni a svegliarmi, ti prego!

mercoledì 27 febbraio 2013

Problemetto interessante

Non da un punto di vista matematico ma perché va contro la comune intuizione.

Il mese scorso un amico aveva organizzato una serata alla quale avevano partecipato una ventina di persone. Dato il successo si era deciso di replicarla ogni due settimane.
La scorsa domenica ci sarebbe dovuto essere la replica programmata ma alcune persone si erano lamentate di non potervi prendere parte. Molto democraticamente l'organizzatore aveva fatto un sondaggio su FB dal quale è risultato che 7 persone non potevano partecipare all'evento mentre altre 3 erano impegnate la settimana successiva (perché la sede della manifestazione è disponibile solo la domenica).

Cosa avreste fatto voi al posto dell'organizzatore? Pensateci un poco...

L'organizzatore ha rimandato l'evento alla settimana successiva e io, da buon bastian contrario, l'ho subito pungolato dicendogli che aveva preso la decisione sbagliata...

Vediamo perché. Innanzi tutto oltre ai 3 che già sapevano di non essere disponibili questa domenica se ne aggiungeranno almeno altri 2 a causa di impegni imprevisti. Questo significa che si è spostato l'evento di una settimana per venire incontro a 2 (7-(3+2)=2) persone.
Ben più grave è stata però la decisione di massimizzare il numero di partecipanti senza considerare il fattore tempo.
Intuitivamente, supponendo che l'evento abbia cadenza bisettimanale, cosa avreste pensato al suggerimento di rimandare la serata non di una settimana bensì di due? Ovviamente non avrebbe avuto senso perché, visto che la cadenza è bisettimanale, sarebbe equivalso a saltare un evento.

Questo è un caso limite ma evidenzia come anche il fattore tempo dovrebbe avere un ruolo nella decisione dell'organizzatore.

Come ho scritto l'organizzatore ha cercato di massimizzare il numero di partecipanti ma, secondo me, avrebbe dovuto massimizzare una nuova variabile che chiamo “divertimento complessivo” (DC). Questo DC è proporzionale al numero di partecipanti ma inversamente proporzionale alla differenza di tempo fra due eventi.
È quindi possibile definire DC = NP / NS dove NP=Numero Partecipanti e NS=Numero Settimane.
Con questa formula è quindi possibile valutare le due possibilità disponibili all'organizzatore:
1) Evento non rimandato con 13 (20-7) partecipanti → DC=13/2=6.5
2) Evento rimandato di una settimana con 15 (20-5) partecipanti → DC=15/3=5

Come si può osservare il ritardo di una settimana non è giustificato dai 2 partecipanti extra ma inizia a essere conveniente solo con 6.5*3=19.5, ovvero 20, partecipanti!

Curioso vero?
Ovviamente i miei calcoli partano da dei presupposti non verificabili (*1) come il numero di presenze ai due eventi. Però l'idea di fondo, che bisogna cioè valutare anche il fattore tempo e non solo il numero di partecipanti, rimane valida.

Nota (*1): ad esempio l'organizzatore mi ha anche detto che delle persone non iscritte su FB, e quindi non conteggiate nei miei calcoli, gli avevano comunicato di non poter venire...

martedì 26 febbraio 2013

Banalità

Qualche banalità sul risultato elettorale...

PD: doveva stravincere ma ha solo vintucchiato, praticamente perso. Ha la maggioranza alla camera grazie al premio di seggi ottenuto in virtù dello 0.36% di voti in più rispetto alla coalizione di destra. Al senato invece, con o senza Monti, non ha la maggioranza. Per governare dovrà allearsi, ma con chi?

PDL: doveva perdere e uscire umiliato da queste elezioni e invece ha rischiato di “vincere”. Fra virgolette perché sarebbe stata una vittoria di Pirro, esattamente uguale a quella del PD. Questo risultato è l'unico che mi ha fortemente sorpreso ed è quello che deve fare più riflettere.
I sondaggi inizialmente l'avevano dato al 13% per poi farlo arrancare fino al 20% ma, comunque, lontanissimo dal PD.
Cosa significa? Proviamo a fare l'avvocato del diavolo...
Significa che parecchi elettori del PDL hanno mentito ai sondaggisti. E perché l'hanno fatto? Secondo me per il clima di caccia alle streghe che si era scatenato contro Berlusconi lo scorso anno con i media che facevano a gara ad accusarlo di tutto e di più e che infine portò al governo Monti. Ma come si dovevano sentire gli elettori del PDL, che aveva stravinto le elezioni del 2008, una volta che la sua maggioranza si era (o era stata?) disgregata e con l'aggiunta finale del mezzo colpo di stato del governo tecnico Monti? I media hanno dato semplicemente per scontato che tali elettori si vergognassero dell'“errore” compiuto senza considerare che molti invece dovevano essersi sentiti defraudati. Certo Berlusconi non aveva governato bene: ma aveva avuto la possibilità di farlo? E le alternative a Berlusconi quali erano? Il PD con un programma opposto al suo oppure un inaffidabile M5S...
A causa del clima che dipingeva Berlusconi come l'origine di tutti i mali si pensava che gran parte del suo elettorato non lo votasse più ma invece, in mancanza di alternative, lo hanno rivotato eccome!
La sinistra ha fatto l'errore di finire per credere alle accuse che essa stessa aveva contribuito a montare e per questo si è lasciata cogliere di sorpresa.

M5S: adesso inizia il difficile. Ha ottenuto un buon successo ma ora in parlamento dovrà dimostrare di non essere un movimento di sola protesta. I suoi uomini dovranno dimostrare di non essere solo delle persone oneste ma anche in gamba, in grado di essere costruttivi quando serve senza però lasciarsi corrompere dal sistema. Devono cioè inventarsi un ruolo che in Italia non si è mai visto prima: un'opposizione intelligente con la quale si può dialogare senza però fare nessun inciucio.
Non sarà facile...

Monti: il suo partito, “Scelta Discutibile”, ha ottenuto molti più voti di quanti meritasse. Avrebbe meritato l'1% degli italiani dei quali fa gli interessi mentre invece ha ottenuto circa 10 volte tanto: evidentemente tante persone in buona fede apprezzano la sua “serietà” senza rendersi conto che il suo programma mira a distruggere l'Italia dissanguandola e svendendola alle banche.

Cosa accadrà adesso? Credo che prima di tornare alle urne PD e PDL (*1) le proveranno tutte: non per il bene dell'Italia, della quale se ne fregano, ma per paura di perdere ulteriori consensi...
Una possibilità è il governone PD e PDL insieme (ovviamente col prezzemolo Monti): difficile però farlo digerire ai rispettivi elettori e con il M5S che ha gioco facile all'opposizione...
Oppure un governo tecnico, magari a guida Monti (che “piace tanto” all'Europa): forse questo sarebbe più facilmente giustificabile agli elettori di PD e PDL grazie al ritornello “è l'Europa che ce lo chiede”, “per il bene dell'Italia” oppure “aiuto! Lo spread!!”. Anche qui il M5S avrebbe però una comoda opposizione.
O magari un governo di minoranza del PD con il M5S e il PDL che gli votano la fiducia? Per il PD sarebbe un suicidio ma hai visto mai cosa passa per la mente di Bersani...
Ovviamente se il PD avesse almeno un anno di tempo potrebbe cercare di “rubare” qualche senatore agli altri partiti, PDL in primis ma anche al M5S, però attualmente questo tempo non c'è...

Sì, un governo tecnico, magari con un programma ben definito di riforma elettorale (anche se poi farebbe tutt'altro) mi sembra l'opzione più probabile. Una sconfitta per la politica della quale il M5S, se i suoi uomini valgono quanto spero, riuscirà ad avvantaggiarsi facendo vedere all'Italia qualcosa di nuovo...

Editato (27/2/2013): Mi hanno fatto giustamente notare che non ho considerato l'ipotesi “subito al voto”.
Probabilmente sarebbe la cosa più giusta da fare però credo che tutti i partiti (M5S compreso) ne abbiano paura. In teoria il PD è l'unico partito che può aspettarsi di guadagnare voti (ad esempio quelli degli elettori di Rivoluzione Civile, oppure di Scelta Civile o magari anche del M5S...) però è comunque un rischio: perché se, ad esempio, quel 5% di astenuti in più rispetto alle passate elezioni va a votare M5S o PDL...

Insomma, se io fossi Bersani, rischierei il tutto per tutto ritornando al voto con la STESSA coalizione (SEL e PSI+CD) con cui si è presentato a queste elezioni. Eviterei ad esempio di prendere Monti in coalizione perché il vantaggio di voti (se presente) sarebbe minimo e porterebbe a una frammentazione del potere.

In Grecia mi sembra sia successo questo: dalle elezioni è uscito fuori un governo debole e così sono tornati subito a votare. Peccato per i greci che abbiano scelto i locali emuli di Monti che hanno rapidamente precipitato la Grecia nella situazione attuale...

Insomma per il PD sarebbe forse la scelta migliore ma ci sono due “ma” che rendono questa scelta improbabile. 1) ci vuole coraggio (che non credo abbiano i nostri vecchi politici) 2) Bersani dovrebbe ammettere di aver sbagliato campagna elettorale e passare quindi il testimone a Renzi...

Nota (*1): oltretutto anche al M5S non gioverebbe tornare subito alle urne visto che non avrebbe la possibilità di mostrare la propria diversità agli italiani che non navigano in rete.

lunedì 25 febbraio 2013

Paramorosonoide (9/10)


9. Aringa offensiva e altri pesciolini

«Ringrazio la Corte per la pazienza. Quello che avete ascoltato è il racconto scritto di suo pugno dall'imputato nelle ore immediatamente successive all'arresto. Quando il carabiniere di turno si accorse di quanto l'imputato stesse facendo e gli chiese spiegazioni questi andò – come riportato chiaramente nella dichiarazione allegata – in escandescenze diventando violento. L'imputato è quindi stato ricoverato presso l'ospedale psichiatrico Santa Maria di Betlemme dove è poi stata effettuata la perizia medica; ma su questo torneremo in seguito... Il manoscritto è rimasto incompleto ma è palese che l'imputato avesse ben poco da aggiungere: fu infatti trovato privo di sensi e quindi arrestato, alle 2:45 del mattino, proprio nella stessa camera dell'ospedale dove, come lui stesso dichiara, aveva abusato della sua ultima vittima...» - il pubblico ministero fece una pausa per riprendere fiato e si guardò intorno per valutare l'effetto delle sue parole.
«La difesa ha usato estratti di questa, diciamo, “dichiarazione spontanea” per avvalorare con essa la propria tesi difensiva: un caso di autoria mediata su soggetto totalmente incapace; in pratica che l'imputato sia stato plagiato da una donna, la misteriosa “Barbara”, che l'avrebbe spinto a compiere le nefandezze di cui è accusato. La perizia medica ha confermato che l'imputato, oltre ad avere un disturbo paranoide ed essere incline alla violenza, soffre anche di gravi disturbi della percezione, di difficoltà a instaurare rapporti umani (specialmente con persone dell'altro sesso), di fatica a distinguere il reale dall'immaginario e di eccezionale suscettibilità all'alcool per non parlare delle droghe. Secondo la difesa, questa misteriosa donna, avrebbe approfittato della condizione medica dell'imputato per manipolarlo...» - continuò guardando in direzione dell'avvocato difensore.
«Per smantellare tale tesi basti dire che questa “Barbara” non è stata vista da nessuno. Né per strada (dove pure l'imputato è stato riconosciuto da alcuni testimoni) né soprattutto presso l'agenzia matrimoniale “Cupido” da dove invece egli è stato visto uscire già palesemente ubriaco. Le uniche conferme della presenza di questa ineffabile donna, di questa “strega manipolatrice”, provengono dalla famiglia, anzi dalla sola madre dell'imputato visto che il padre è stato dichiarato infermo di mente. E la madre dell'imputato, da brava mamma, si è contraddetta più volte nell'evidente tentativo di alleggerire la posizione del figlio: prima ha negato, poi ha confermato, poi ha rinegato e riconfermato...» - proseguì con un sorriso affettato mentre sfogliava teatralmente i suoi appunti.
«Secondo il confuso racconto dell'imputato, che comunque almeno nella sua generalità rappresenta un'accurata ricostruzione degli eventi, “Barbara” sarebbe stata una vecchia compagna di classe. La polizia ha ovviamente indagato e ha verificato l'effettiva esistenza di una certa Barbara Sxxx che corrisponde vagamente alla descrizione data. Peccato che questa sia definitivamente emigrata in Australia da oltre quindici anni e dichiari di non aver più visto l'imputato da oltre trent'anni! La polizia ha indagato in ogni direzione ma ne esclude qualsivoglia coinvolgimento: negli ultimi due anni non ha mai lasciato Sidney, dove risiede, e non è emerso alcun legame, di nessun genere, con le vittime...» - il magistrato si prese una lunga pausa.
«Ma torniamo al lungo racconto che avete avuto la pazienza di ascoltare: perché l'ho presentato nella sua interezza? Il motivo è che voglio evidenziarne le omissioni: voglio che sia chiaro a tutti i presenti ciò che NON è stato scritto e spiegato. In particolare mi riferisco al fatto di come le vittime fossero tutte collegate fra loro!» - esclamò battendo il palmo della mano sul banco.
«Come sappiamo l'ultima vittima è stata, Bianca Syyy, da anni in coma irreversibile: non è stata uccisa ma è stata stuprata dall'imputato e adesso è incinta del suo aguzzino. La stessa Bianca Syyy era la compagna del signor Andrea Gxxx dal quale aveva avuto un figlio: il piccolo Luca. E proprio il signor Gxxx è stata la prima vittima dell'imputato: lo ha ucciso, per sua stessa ammissione, con un'accetta. Aggiungo che, benché nessuna accetta sia stata ritrovata, secondo la scientifica tale arma sarebbe totalmente compatibile con la mortale ferita inferta al signor Gxxx. Non solo: la seconda vittima, l'ingegnere Mario Pxxx, è l'uomo che, probabilmente per un colpo di sonno, fu coinvolto nell'incidente stradale che provocò il coma della signora Syyy e la morte del piccolo Luca. Solo la moglie dell'ingegnere Pxxx, la signora Wanda Mxxx, sembra essere una vittima casuale dell'imputato. Ella è ancora ricoverata in ospedale dopo essere stata in pericolo di vita: certo sarà dura per lei riprendersi considerato che oltre al marito, pochi mesi prima dell'aggressione, aveva perso per malattia il suo unico figlio di quattro anni...» - sospirò con voce platealmente afflitta il magistrato.
«La giuria non tenga conto dell'ultima frase dell'accusa: siamo qui per giudicare le azioni dell'imputato non per rammaricarci della sventurata morte del figlio della signora Mxxx nella quale egli non ha avuto nessuna parte...» - si intromise pacatamente il giudice.
«Mi scuso per la divagazione...» - disse compitamente il pubblico ministero prima di riprendere la sua arringa - «Possibile che si tratti di coincidenze? Ovviamente no. Chi avrebbe da guadagnare da questi delitti? Nessuno. Magari qualche “amico” della signora Syyy voleva vendicarla? Questo spiegherebbe l'uccisione dell'ingegnere Pxxx ma, certo, non quella del signor Gxxx o la violenza sulla stesse inerme signora Syyy. Questo dimostra chiaramente l'insussistenza della teoria della difesa di una “mente” che abbia manovrato l'imputato»
«L'inevitabile conclusione è solo una: l'imputato, per motivi scaturiti dalla sua mente malata ma lucidissima, ha pianificato con cura questa serie di delitti. Nella sua distorta fantasia pensava che i suoi problemi di salute l'avrebbero scagionato e, per questo, si è volontariamente ubriacato e ha scritto queste memorie nell'ingenuo tentativo di scagionarsi inventandosi una donna immaginaria che l'avrebbe plagiato. In altre parole l'imputato è l'unico colpevole e ha cercato, con estrema raffinatezza, di sviare le indagini col suo racconto. Ma questa sordida “raffinatezza”, se così possiamo chiamarla, è solo un aggravante della sua colpa perché ne dimostra la premeditazione. Pertanto, ritenendo acclarata la responsabilità dell'imputato, se ne chiede la condanna per omicidio aggravato con l'aggravante della premeditazione, violenza sessuale aggravata dallo stato di minorata difesa nonché lesioni gravi ai sensi degli articoli 575, 577 n.3 cp, 609 bis e 61 n.5...» - concluse snocciolando una lunga serie di articoli del codice penale.

domenica 24 febbraio 2013

Bisba Silvestre

È tanto che non pubblico foto di Bisba e quindi ne approfitto per mostrare i suoi “progressi”.

La gatta, che è ladra ma non scema, ha capito che quando è fuori e vuole rientrare in casa basta che si metta a miagolare alla mia finestra: il trucco sta nell'arrampicarsi su un sottile rametto dell'alloro (il ramo più grosso, v. Bisbate, l'avevo segato molto tempo fa) e io, per paura che cada da diversi metri d'altezza, corro ad aprirle la porta...

"Fa freddo!"

"Ah, ci sei!"

Verso destra

Curva ad U

Verso sinistra

"Allora, posso entrare?"

Riguardo ai malestri non è lei che ne combina meno ma io che sto più attento a prevenirla: ogni tanto però mi dimentico qualcosa e lei prontamente colpisce...

Il macina formaggio dimenticato sul tavolo (ora sul pavimento e rotto)

In quella vaschetta c'era stato del pollo ma evidentemente era rimasto il sapore (e tanto è bastato a Bisba per farlo a pezzetti)

Il sacchetto del sudicio dimenticato in cucina...

sabato 23 febbraio 2013

Impazzire

Blogspot mi fa impazzire! Possibile che Google, che solitamente ha standard di qualità altissimi, permetta che su questa piattaforma, credo molto usata, siano fatti sempre più pasticci? Mesi fa hanno forzato l'uso della nuova interfaccia: non aggiunge nessuna nuova funzionalità rispetto alla vecchia, ha almeno un baco, ed è decisamente meno funzionale (ho spedito una decina di commenti al riguardo, tramite l'apposita funzione, ma non ho ricevuto risposta). Qualche tempo dopo un widget usatissimo (presente infatti nella lista dei più usati) ha smesso di funzionare: poco male perché c'è la versione realizzata direttamente da Blogspot: sulla destra potete ammirarne il suo squallore... Infine l'ultima scempiaggine: prima quando si caricavano immagini nel viario era possibile selezionarle la dimensione e la posizione rispetto al testo adesso invece, con la nuova interfaccia, è possibile solo caricarle. Oggi poi, che cercavo di caricare delle foto per il pezzo di domani, non ha voluto saperne di funzionare!

Delusione! - 25/2/2013
Ore 15:20: mi dimetto! Ho sbagliato completamente le mie previsioni...
Il M5S non supera la soglia psicologica del 20% (sapevo di essere stato ottimista ma credevo in minimo il 23%). Ho sbagliato anche la previsione sugli astenuti in crescita invece che in calo (ben oltre quanto spiegabile dal mal tempo).

Temo governo Bersani-Monti che porti l'Italia diritta al fallimento con una dose fatale di tasse e scelte nella direzione errata.
Vedo una spaccatura generazionale: il M5S, primo partito fra i più giovani, è ignorato via via che si sale con l'età. Non dubito che se la composizione anagrafica dell'Italia fosse quella del nord Africa avremo assistito anche da noi a un cambiamento significativo.

Ha vinto la paura del nuovo, dell'ignoranza, delle solite chiacchiere e pochi fatti, della scarsa lungimiranza...

Dimissioni sospese - 25/2/2013
Ore 18:20. I dati reali e le prime proiezioni sono più confortanti. Solo il risultato del PDL è molto migliore di quanto avevo previsto.
Comunque, vista la continua altalena, aspetterò i risultati finali (o quasi) prima di analizzare la situazione.

Disastro - 27/2/2013
Non elettorale ma ben più grave: sono scandalosamente aumentato di peso. Stamani 65.5Kg, ovvero 1.3Kg più della scorsa settimana.
Le ragioni molteplici: la macchina per il pane (con il suo terribile apporto di carboidrati) e il mio viaggio a Roma per il quale mi ero riempito di schifezze che ho mangiato nei giorni successivi. Ah, anche il babbo ci ha messo lo zampino perché domenica è venuto a trovarmi portando un vassoio di frittelle che poi ho divorato praticamente da solo.
Da domani sarò poi fuori casa per qualche giorno e mi sarà quindi ancora più difficile controllare i miei pasti...
La vedo dura ma la dieta continua: anche se inizio a essere depresso in mancanza di dimagrimento...

Partenza - 28/2/2013
Domani parto. No, non vado in esilio a Castel Gandolfo ma a trovare i miei zii per alcuni giorni...
Comunque, siccome sto attraversando un periodo piuttosto prolifico, ho lasciato dei pezzi in pubblicazione automatica in maniera che non si senta la mia mancanza.

Previsione elettorale

Nei giorni scorsi mi sono divertito a "calcolare" la mia previsione elettorale ma, prima di sbilanciarmi definitivamente, ho voluto aspettare la manifestazione di Roma del M5S.
Non scopro niente di nuovo dicendo che il M5S è la grande incognita di questa tornata elettorale: in particolare la variabile aleatoria di maggiore influenza è quanti voti riusciranno ad attirare dal gigantesco serbatoio degli elettori che normalmente si astengono.
Non so, forse mi sono fatto un po' condizionare dall'entusiasmo degli attivisti con cui sono andato alla manifestazione di Roma: la maggior parte è convinta, se non di vincere le elezioni, almeno di essere il primo partito (ovvero, coalizione di sinistra vincente ma, singolarmente, il M5S con più voti del PD).
Io non ne ero né sono così convinto, comunque ho assegnato al M5S un bonus grossomodo del 5% prendendolo dalla percentuale degli astenuti.
Poi mi sono divertito a fare proiezioni basate sui risultati del 2008 e sui sondaggi dell'8 gennaio e quelli dell'8 febbraio. Niente di scientifico! Ho applicato una pseudomatematica a casaccio, così per divertirmi con la calcolatrice.

Ho cercato di essere obiettivo ma temo di essere stato di manica larga con il M5S e, al contrario, punitivo nei confronti della lista di Monti...

Ah, dimenticavo! Ho diminuito la percentuale classica del 4% degli “Altri”, considerandola formata in gran parte da voti di protesta, dirottandola sul M5S...

Ah, dimenticavo (e due)! Credo che ci sarà una differenza di circa l'1,5% fra il risultato alla camera e quello al senato del M5S. Il M5S è infatti il primo partito fra i più giovani che però non possono votare per il senato. La mia percentuale dovrebbe essere una via di mezzo, forse più vicina al risultato del senato...

Comunque ecco qua la mia previsione:



P.S. certo che se poi ci fossero forti disagi causa maltempo (leggi "neve") la percentuale di astensioni sarebbe ben diversa (e comunque anche tutti i risultati ne sarebbero condizionati...)

venerdì 22 febbraio 2013

Paramorosonoide (8/10)


8. Riunione

L'entrata sul retro è in realtà un'uscita d'emergenza. Chiusa però. Barbara la studia: cerco di sbirciare da dietro le sue spalle quello che sta facendo ma non ci riesco. Dà uno spintone e la porta si socchiude. Non sapevo che questo tipo di porte si aprisse anche dall'esterno. «Era rotta...» mi spiega, poi mi prende per mano e mi trascina dentro.

Le luci al neon le odio: quel loro sfarfallio mi fa impazzire. Tutto mi pare prendere una sfumatura verdognola, cadaverica. L'anziano insonne che ci squadra a bocca aperta sembra uno zombie. Con una flebo al braccio. Non sembra pericoloso anche perché non ha zanne acuminate: deve aver dimenticato la dentiera sul comodino. «Chiama il vecchio» mi dice Barbara. Obbedisco sicuro che lei sappia quello che fa. Il vecchio si avvicina con la velocità di una lumaca di cent'anni. «Vieni, entriamo qua dentro: si sono accorti che la porta è stata aperta...». Siamo in uno sgabuzzino buio e stretto: Barbara è premuta contro di me mentre aspetta con la testa poggiata sulla porta. È scomodo ma c'è grande intimità. Ne approfitto per abbracciarla: appoggio il mento sui suoi capelli e ne assaporo l'odore. Vorrei baciarla ma so che non vuole che mi muova: dopo pochi istanti la questione è superata. La voce di un'infermiera «Signor Martini, cosa combina ancora alzato a quest'ora? Perché è andato ad aprire l'uscita d'emergenza? Non vorrà mica scappare? Lo sa che la sua figliola se la prenderebbe con me, vero? C'è pure la polizia fuori stanotte: se esce l'arrestano!» e così via. La voce si smorza pian piano: l'infermiera logorroica sta riaccompagnando il vecchio alla sua camera. Non l'ha morsa, ergo non era uno zombie.

Siamo di nuovo nel corridoio, a quest'ora tutti i pazienti sono a letto. I pochi infermieri di turno sono seduti nella loro stanza a controllare i monitor e a leggiucchiare delle riviste. Me l'ha spiegato Barbara. Non dobbiamo farci vedere e lei sa come fare. «Conosci bene anche questo ospedale?» le chiedo scherzoso. «Sfortunatamente, sì...» mi risponde con un sorriso triste. Mi sento in colpa: non so mai quando scherzare... Lei mi accarezza la guancia «Non ti preoccupare, va tutto bene: fra poco potremo stare insieme...» e questa volta mi sorride felice. Il piano è cambiato: niente pronto soccorso. Barbara mi porterà in un rifugio sicuro dove potremo stare insieme.

Arriviamo a un ascensore di servizio e Barbara mi dice che dobbiamo prenderlo per raggiungere il terzo piano. Esito: penso che potrebbe esserci il rischio di venire scoperti quando la porta dell'ascensore si aprirà. «Tranquillo, su non c'è nessuno...» mi dice. Premo il pulsante senza chiedermi come faccia a sapere tutto: lei mi guarda e il suo sorriso pare dirmi di non temere.

«Questo è l'ultimo passaggio pericoloso: devi fare esattamente come ti dico per non essere visto, pensi di farcela?» Barbara mi parla come se fossi un bambino e questo mi irrita. «E tu allora?» rispondo seccato. «Questa è un'ala femminile: anche se mi vedono non desterò sospetti...». Le luci del neon mi impediscono di concentrarmi facendo sfarfallare i miei pensieri: ma c'è qualcosa che non mi quadra nel suo ragionamento. Sto per riaprire la bocca per dar voce ai miei dubbi ma lei me la tappa con un bacio. «D'accordo» rispondo: scuse accettate.

Sono carponi sul pavimento mentre Barbara cammina dietro di me guidandomi: «Fermo. Aspetta, aspetta... Avanza, più rapido! … fermo, non ti muovere!». Sento dei passi avvicinarsi poi, a qualche metro di distanza il rumore di un vaso che va in frantumi e l'urlo impaurito di una donna. «O mamma che spavento! La brocca del caffè si è rotta da sola!» dice una voce sconosciuta prima di mettersi a ridacchiare nervosamente. Altre due risate si uniscono alla prima. «Avanti ora!» mi incita Barbara. Svolto un angolo ed è fatta. Siamo in un corridoio deserto e ho la strana sensazione che qui il sonno dei pazienti sia ancora più profondo. «Non ci pensare...» mi dice Barbara «...ormai siamo arrivati!». Mi fa entrare in una stanza e mi dice di non accendere la luce «Questa camera è vuota: finalmente potremo stare insieme, potremo unirci...» La maniera con cui pronuncia “unirci”, quello che lascia in sospeso, mi fa rabbrividire d'eccitazione.

Chiudo la porta e Barbara mi passa avanti. Sono ben contento di rimanere al buio completo perché la maledetta luce del neon mi ha riempito di lacrime gli occhi. «Vieni!» mi chiama. Avanzo incespicando verso la voce che mi chiama. Sbatto contro un letto. Lo tasto con le mani e sento sotto la coperta leggera il corpo di Barbara. Lei ridacchia felice poi aggiunge con voce roca «Ora spogliati, veloce!». Obbedisco più rapidamente che posso: fortunatamente non indosso una camicia altrimenti me la sarei strappata di dosso. Tiro via la coperta e salgo sul letto: è un po' stretto. Pazienza. Tocco Barbara sotto di me. Indossa una strana vestaglia di stoffa ruvida: «Toglimela tu...» dice lei: non li vedo ma sento i suoi occhi che mi guardano velati dal desiderio. Le mie mani scorrono sul suo corpo nudo e non sanno decidersi su quale angolo della sua pelle liscia accarezzare. Lei sospira ma non si muove. «Adesso prendimi!» quasi mi scongiura. Scendo su di lei, premo leggermente e subito lei cede e si apre a me. Cado in lei, sono dentro di lei. Improvvisamente tutto è grigio scuro e fa fred-

giovedì 21 febbraio 2013

Pagella alle pagelle

Ho trovato su FB un'interessante classifica:
«Dal sito pagella politica emerge che il tasso di veridicità dei politici è:
Monti 85%
Bersani 70%
Giannino 68%
Berlusconi 54%
Grillo 46%
»

Il sito in questione, PagellaPolitica.it, controlla le affermazioni dei politici e, per ognuna di queste, ne dà una valutazione basata sui “fatti”.
Di natura sono molto sospettoso delle organizzazioni che autoproclamano imparziali (v. Libertà di spettegolare per la mia ricerca su Freedomhouse.org) perché, anche con le migliori intenzioni del mondo è difficile esserlo mentre, molto più spesso, sono in malafede.

Così, per prima cosa, ho guardato da chi è gestito questo sito: al “Chi siamo” c'è una lista con una dozzina di giovani con relativo curriculum. Sarò io paranoico ma i loro curricula mi sembrano troppo buoni! Tutti laureati, spesso in università prestigiose e con master, molti lavorano all'estero. A me sembrano “troppo” bravi per essere volontari che disinteressatamente si mettono insieme per fare queste ricerche: possibile che fra loro non ci sia neanche non un dico un disoccupato, che comunque avrebbe molto tempo libero (!), ma almeno un ragazzo con un comune lavoro in un non prestigioso ufficio di periferia?
Ovviamente il sospetto che siano stati “reclutati” è solo un MIO sospetto e, come sapete, io sono molto sospettoso e paranoico: non per nulla il mio soprannome è KGB...

Il sito verifica solo affermazioni ben documentate e pubblica tutti i collegamenti alla documentazione usata per analizzarlo.
Prima ho pensato “giustissimo!” poi mi sono chiesto se fosse comunque possibile “barare” facendo comunque delle valutazioni oneste. Impossibile? Assolutamente no!
Se si vuole, ad esempio, favorire Monti basta analizzare e pubblicare le sue dichiarazioni che risultano corrette e scartare (o non analizzare) quelle sbagliate; analogamente, volendo mettere in cattiva luce, ad esempio, Grillo basta analizzare e pubblicare le sue dichiarazioni più dubbie e scartare (o non analizzare) quelle corrette...
Insomma il problema matematico di fondo è che NON si analizzano tutte le dichiarazioni dei vari politici ma solo un sottoinsieme di esse e quindi, se tale campione non è casuale ma opportunamente selezionato, il risultato sono delle pseudo statistiche inattendibili.
Ed effettivamente in questa pagina c'è un “Disclaimer” che con parole diverse ripete quanto ho scritto (beh, loro parlano di campione piccolo io di “selezionato”):
«Pagella Politica non si propone come indicatore statisticamente valido circa la credibilità dei singoli politici. Il diverso numero di dichiarazioni analizzate e il limitato arco temporale di operatività non consentono, allo stato attuale, un paragone statisticamente rilevante.»

La precedente considerazione mina alla base, per loro stessa ammissione, qualsiasi classifica basata sui loro numeri però, oramai, la curiosità di analizzare le loro valutazioni è tale che voglio comunque darvi un'occhiata...

La maniera più semplice per verificare se il sito è in buona fede consiste, per prima cosa, nel verificare se qualche politico è da questi più favorito e/o qualcun altro più svantaggiato.
In questa classifica Monti brilla di luce propria con un 85% mentre Grillo fa la figura dell'asino con un modesto 46%. Conviene quindi iniziare ad analizzare proprio le valutazioni di questi due.
Il mio piano è quindi quello di controllare a campione (*1) i “fatti” valutati sballati per Grillo e, analogamente, quelli considerati esatti per Monti. Se il sito fosse realmente di parte allora ipotizzo che si dovrebbe osservare una maggiore severità nel giudicare le dichiarazioni “errate” di Grillo e, contemporaneamente, maggiore accondiscendenza nel valutare "corrette" quelle di Monti.
Comunque, per quanto scritto precedentemente, è facile scrivere valutazioni corrette se si decide di analizzare solo le affermazioni più attendibili (*2): per questa ragione è più interessante analizzare le “panzanate” di Grillo per vedere con che criterio sono state valutate...

Per Grillo sono partito da due valutazioni giudicate “nì” (ovvero mezze vere e mezze false) perché estremamente sintetiche e quindi facili da controllare:
1) «Ci sono 100 condannati in parlamento» secondo lo studio del sito si arriva a 101 se si sommano insieme non solo i condannati ma anche gli indagati, i prescritti, e i rinviati a giudizio. I condannati sono solo 36.
Secondo me il fatto che i condannati siano 100 o 36 cambia poco la sostanza del discorso di Grillo, ovvero che nel Parlamento ci sono molte persone di dubbia integrità morale; oltretutto se avesse detto che ci sono 100 persone con “problemi con la giustizia” il senso sarebbe rimasto invariato e il fatto sarebbe stato giudicato corretto.
Insomma il “nì” ci può stare ma mi pare un po' severo anche perché tale errore non cambia il senso del suo discorso...
2) «In Italia ci sono 98 basi militari USA». In realtà ci sono 49 installazioni e 40 siti minori per un totale di 89 “centri” militari. Secondo me Grillo, che snocciola un sacco di dati a memoria, ha semplicemente invertito l'otto con il nove e l'affermazione andrebbe considerata se non “vera” almeno “quasi corretta” non certo da “nì”!

Poi sono passato alle “panzanate pazzesche” ritenendole più significative:
3) La prima che ha attirato la mia attenzione è sugli avvocati perché la ripete a ogni tappa dello “tsunami tour”. «150.000 avvocati [in Italia]. Gli avvocati di Milano sono di numero maggiore di tutti gli avvocati della Gran Bretagna. Gli avvocati di Roma sono di numero maggiore di tutti gli avvocati della Francia.». Ovviamente il senso dell'affermazione è che in Italia gli avvocati sono in numero enorme e molti più numerosi che negli altri paesi europei.
Nel 2012 gli avvocati iscritti all'albo erano 247.000, quindi molto di più di quanto affermato da Grillo.
Milano ha poco più di 17.000 avvocati mentre in Inghilterra sono 15.000 ai quali però, secondo lo studio ma non mi è chiaro il perché, vanno aggiunti anche i solicitors: non viene detto quanti siano questi ultimi ma anche questa parte dell'affermazione di Grillo viene ritenuta errata.
Infine a Roma ci sono 24.000 avvocati mentre in Francia sono 60.000, ovvero molti di più.
Singolarmente le singole affermazioni di Grillo sono più o meno errate però la valutazione “panzanate pazzesche” mi sembra clamorosamente eccessiva e fuorviante considerando anche che questi errori non cambiano di una virgola il senso delle sue parole...
4) Scelto perché avevo già accennato all'argomento nel corto Monti 26. «"Per la prima volta l'Italia va a votare anticipatamente senza che il governo in carica sia stato sfiduciato dal parlamento"». L'analisi del sito ripercorre tutte le elezioni anticipate e ne trova quattro (1976, 1983, 1994 e 1996) nelle quali il governo in carica non è stato sfiduciato. A mio avviso nel 1994 e nel 1996 la sfiducia era in pratica dietro l'angolo ma il lettore giudichi per proprio conto. I casi del 1976 e del 1983 sembrerebbero degli illustri precedenti ma in realtà si perde l'anomalia della decisione di Monti che lo ricordo, si dimise per le critiche al suo operato del PDL che però non gli toglieva né annunciava di farlo la fiducia; al contrario nel 1976 e nel 1983 dei partiti uscirono dalla coalizione di governo senza l'impegno a sostenerlo.
Cioè Monti avrebbe potuto continuare a governare avendo comunque la fiducia delle camere mentre i governi del 1976 e del 1983 no: a me quindi sembra che il caso Monti sia una novità rispetto al passato e che merita se non il “vero” almeno il “quasi vero”...

Dopo aver visto solo questi pochi casi è presto per trarre conclusioni definitive ma già vedo un grosso problema nelle valutazioni di questo sito: si esaminano i fatti senza preoccuparsi del senso del discorso, si bada cioè troppo alla forma senza preoccuparsi della sostanza.
A mio avviso avrebbero dovuto prendere le frasi dei politici, condensarne il senso, e poi, dopo aver verificato i fatti, emettere il giudizio controllando se il senso del discorso né veniva inficiato o meno...
La sensazione a pelle è che ci sia della faziosità verso Grillo ma, per completezza, dovrei dare un'occhiata ai giudizi su Monti per vedere se con lui è stato usato lo stesso metro: solo che ho già scritto troppo e non ne ho più voglia!
Forse ci ritornerò sopra dopo le elezioni...

Nota (*1): non ho né tempo né voglia di ricontrollare tutte le valutazioni fatte...
Nota (*2): oltre a questo aspetto ci sarebbe anche da considerare l'importanza di una affermazione: se un politico afferma che Natale cade ogni anno il 25 dicembre dice sì il vero ma ciò è irrilevante per il suo programma. Ovviamente questo è un caso limite ma in generale ogni affermazione avrà diverse sfumature d'importanza: al limite una dichiarazione, ritenuta però di scarsa importanza, potrebbe essere anche totalmente sbagliata senza inficiare significativamente il programma di un politico. Fare una valutazione oggettiva dell'importanza di una singola affermazione nel contesto di un discorso più ampio è però difficilissimo e quindi mi limito solo a fare presente questo ulteriore aspetto del problema...

martedì 19 febbraio 2013

Paramorosonoide (7/10)


7. Toccata e fuga

Ho paura e tremo. Sono ancora in piedi, con la donna bionda riversa accanto a me. Non so se sia viva o morta: non ho il coraggio di controllare. Sono paralizzato. Barbara se ne accorge e viene da me. Con la mano delicata mi cinge il collo con forza e mi fa piegare la testa su di lei. «Guardami!» mi dice, e mentre la vedo sento i miei timori nascondersi dietro il suo viso. Ho paura però di distogliere lo sguardo dai suoi occhi: tremo all'idea di rivedere i corpi insanguinati nella stanza. Barbara mi scruta con occhi languidi e si strofina su di me. Mi afferra una mano rigida e con essa si accarezza gli angoli più intimi del suo corpo. «Non mi vuoi? Non mi desideri più?» mi chiede con voce languida e tentatrice. Vedo solo lei: c'è solo lei! Le dita della mia mano si rianimano: ora sono io che la guido sul suo corpo e la palpo, la stringo forte attraverso il vestito e ne apprezzo la morbida consistenza: a ogni tocco lei sussulta e le sue labbra umide si lasciano sfuggire dei sospiri strozzati. Una febbre montante si irradia dai miei lombi e mi spinge a volere ancora di più: lei è così calda, così inebriante che mi sembra di scoppiare. Non è questo il momento ma non me ne importa. È Barbara che mi riporta all'ordine «Bevi, ti darà coraggio...» mi dice. Guardo sorpreso il bicchierino di whisky che mi è spuntato in mano. «Presto!» la sua voce è un nettare e io non resisto alla sua dolcezza. Lo ingoio tutto in un sorso. Non sono abituato agli alcoolici: il liquido mi scende giù bruciandomi la gola e nello stomaco sento ribollire l'inferno: apro la bocca e sputo fiamme... Il mondo assume una sfumatura rossastra che pervade e prevale su ogni colore. «Non c'è più tempo dobbiamo andare!» sussurra al mio orecchio desideroso.

Barbara mi fa strada tenendomi per la mano. Vedo una porta aperta: quando ci passiamo davanti vengo investito da un gelido soffio d'aria blu. Mi fermo e guardo oltre la soglia: dà sulla cameretta di un bambino. È tutta in ordine, perfettamente immacolata. Strano: sento una grande tristezza, capisco che nessuna risata di fanciullo scalda quelle pareti. Mi sento tirare per il braccio ma non mi muovo. Barbara si gira verso di me e dice «è morto due mesi fa...». Riesco solo a dire «Come...?» mentre la tristezza mi gela il cuore. «È giusto così» dice Barbara dolcemente «ma ora vieni dobbiamo andare...». Annuisco con gli occhi pieni di lacrime.

Finalmente siamo fuori ma non sulla strada principale: siamo nel giardino sul retro. «Qualche vicino deve aver dato l'allarme: ci stanno cercando...» mi ammonisce Barbara. E io so che si riferisce ai diavoli usciti dall'inferno per punire il mio crimine: ne odo già i distanti latrati acuti che si avvicinano rapidamente. L'alcool mi ha dato la forza di muovermi ma ha anche offuscato i miei sensi: solo grazie a un preciso sforzo di volontà seguo Barbara. Oltretutto i folletti e gli gnomi che tornano a sbucare dai loro nascondigli non mi aiutano. So che non mi possono fare del male ma mi distraggono con le loro piroette e i loro sberleffi. Barbara conosce benissimo la zona. Ogni singolo giardino. Sa dove scavalcare le staccionate più facilmente e non perde mai, nemmeno per un attimo, l'orientamento. Mi ha detto che vuole passare dall'ospedale per farmi mettere dei punti alla testa. Le dico che non è nulla ma lei mi guarda preoccupata e io subito non posso che cederle.

Corriamo al riparo di una siepe d'alloro che costeggia una stradina laterale. Improvvisamente Barbara mi fa cenno di fermarmi e di rimanere immobile: poco dopo anch'io sento giungere un demone aldilà della siepe, lungo la strada. Non lo posso vedere direttamente ma osservo le lunghe ombre generate dalle sue fiamme azzurre. Anzi devono essere in due: uno ha una voce che pare lo squittio di un topolino e di tanto in tanto lancia strani fischiettii; l'altro invece parla ma sembra ringhiare: pur senza vederlo ne immagino le fauci feroci irte di zanne e colanti bava velenosa. Una gattina bianca a toppe nere fa capolino da dietro un cespuglio: mi guarda inclinando la testa graziosa e inizia a miagolare a perdifiato «Yes, I cat! Yes I cat! Yes I cat!...». Sorpreso, la studio attentamente: ma i suoi occhi sono specchi dorati che riflettono ogni mio tentativo di leggerne le intenzioni. Rimango col dubbio se mi stia prendendo in giro o se conosca poco l'inglese. Anche i demoni alle nostre spalle l'hanno sentita: non si avvicinano oltre e, dopo poco, si allontanano rapidi lanciando il loro lugubre ululato. Vorrei dare una carezza di ringraziamento alla gattina ma questa è già scappata a inseguire un brutto e minuscolo gnomo peloso.

Sono stanchissimo e senza fiato: la testa inizia a farmi male. Se chiudo gli occhi la terra ruota così rapidamente da darmi la nausea. Guardo Barbara: è sempre un passo avanti a me e non sembra minimamente affaticata. Mi sento debole e inutile: forse dovrei dirle di scappare via da sola e di lasciarmi al mio destino? Proprio in quel momento arriviamo a un muro alto un paio di metri: lei si gira verso di me e mi chiede aiuto «Per favore aiutami a scavalcarlo!». Io mi sento di nuovo grande e forte. Gioisco dell'opportunità di salvare Barbara dal pericolo: anche se in questo caso è solo un muretto un po' troppo alto. La prendo per i fianchi e la sollevo senza difficoltà fino in cima. Mi stupisco a pensare quanto sia forte eppure leggera. La mia mente divaga: mentre scavalco a mia volta il muro, mi chiedo cosa sia contemporaneamente forte e leggero. «La vendetta...» risponde subito Barbara. Devo aver pensato a voce alta. «...è leggera per oltrepassare ogni ostacolo e arrivare lontano, forte per resistere al tempo e per colpire duramente». E io allora penso che Barbara è vendetta: lei mi sente e mi sorride.

Siamo ormai all'ospedale: dai bagliori azzurri capisco che i demoni sono all'ingresso principale. Guardo preoccupato Barbara. E ora? Lei sorride e scrollando le spalle mi dice «Non è un problema: conosco un'entrata sul retro...»

lunedì 18 febbraio 2013

Oltre i conFini

Finalmente (?) dopo i pezzi Imbarazzante e Democrazia dirottata mi decido a esaminare il libro che tanto mi ha entusiasmato: Sudditi di Massimo Fini, Ed. Marsilio Editori, 2004.

Questa è la seconda terza versione che scrivo: nella prima avevo finito per parlare più delle mie idee che di quelle del libro mentre nella seconda avevo invece iniziato a fare un lungo riassunto dei contenuti del saggio...

Il problema di fondo è che la mia sintonia con quanto ho letto è tale che adesso non distinguo più chiaramente quali fossero le mie idee prima e dopo la lettura!
Come detto avevo già idee molto simili ma sicuramente qualcuna è stata leggermente cambiata, a un'altra si è aggiunta una nuova prospettiva, per altre ho compreso esplicitamente dettagli che avevo solo intuito, alcune sono state perfezionate, etc...

L'idea forse bislacca di oggi è quindi quella, non di riassumere il libro di Fini né di evidenziarne le similitudini con il mio pensiero, quanto piuttosto quella di elencarne le differenze.
Io per primo ho qualche dubbio su questa operazione perché non sono sicuro che sia interessante per i miei lettori, e più in generale per chi ha letto o vorrebbe leggere tale libro, sapere quali siano i pochi punti che non mi trovano d'accordo: le definizioni negative (descrivere ciò che non è) raramente funzionano bene...
Eppure, dato che ho già abortito due pezzi scritti in maniera più “tradizionale”, credo valga la pena fare anche questo tentativo con la consapevolezza che comunque non darò un quadro completo del libro di Fini.

Sfoglio le pagine con le mie annotazioni ai margini...

La visione di Fini della democrazia è ancor, se possibile, più negativa della mia (v. i pezzi sulla democrazia e collegamenti ivi contenuti...) ma in “compenso” io sono ancora più pessimista di lui sui politici!
Secondo Fini infatti si tratta di persone mediocri, nel senso che non eccellono sulla massa degli elettori per particolari qualità ma, invece, la rappresentano mediando i suoi comuni difetti.
A mio avviso invece il politico (almeno quello di successo!) è peggiore dei suoi concittadini in quanto, per emergere dall'arena dei suoi pari, deve essere cinico, spregiudicato, astuto e infido: e ovviamente non può mancare un doppio strato di ipocrisia per nascondere la propria vera natura agli elettori e anzi apparire loro di animo totalmente diverso...

La principale opposizione di Fini alla democrazia è che questa, dopo ormai circa due secoli vissuti da protagonista, inizia a essere logora. Logora nel senso che, come una coperta troppa corta, rischia di non riuscire a nascondere le proprie inadeguatezze col risultato che non la sua legittimità (secondo Fini nessun sistema di potere lo è) ma la credenza nella sua legittimità da parte del popolo inizia a vacillare.
In questo senso la mia opposizione è direi semantica perché da un punto di vista pratico sono d'accordo con Fini: credo però che la credenza nella sua legittimità renda di per sé legittimo un potere. Nella pratica sicuramente è così ma credo che lo sia anche in senso filosofico. La legittimità non è infatti qualcosa di oggettivo che si possa misurare ma al contrario è completamente soggettiva: in altre parole lo schiavo che crede legittimo il proprio padrone, legittima la propria schiavitù!
Comunque è da notare l'attualità di questa considerazione di Fini scritta nel 2004: adesso, nel 2013, gli elettori del M5S, senza magari rendersene conto, non si apprestano solo a votare contro i vecchi partiti ma anche contro questo sistema di democrazia (*1).

Nei capitoli seguenti Fini espone poi svariate idee sulle quali mi trovo d'accordo con molteplici livelli di identificazione. Molti concetti li avevo infatti espressi autonomamente su questo viario (*2) molto prima di leggere il saggio di Fini...
Esiste però una differenza sempre presente: dove io scrivo “poteri forti” Fini parla invece di “oligarchie politiche”.
Anzi, se non erro, Fini evita accuratamente di usare questa brutta locuzione: anche a me non piace perché “poteri forti” è un'espressione troppo abusata eppure mi pare che esprima meglio lo stato delle cose.
Attribuendo tutto il potere alle “oligarchie politiche” lo si richiude tutto nella sua espressione finale, ovvero la politica, ma si escludono altre entità che, sebbene indirettamente attraverso i “propri” rappresentanti politici, esercitano un considerevole potere.
Nei “poteri forti” non includo solamente i partiti o i loro esponenti di spicco ma anche i grandi gruppi finanziari (*3), religiosi, i sindacati, i media etc... Tutti, a loro modo, esercitano il loro potere sulla gran massa della popolazione. In altre parole parlando di “oligarchie politiche” si nascondono numerose altre entità che dovrebbero invece essere sempre tenute presenti nei ragionamenti che coinvolgono il potere nelle sue diverse forme.

«Chi appartiene alle oligarchie democratiche non ha qualità specifiche». Nella mia nota ha margine ho scritto “Noo!! ha qualità negative!!”.
Tanto per ribadire la mia visione più pessimista dei politici...

Incredibilmente, nonostante abbia sfogliato pagina per pagina controllando ogni mia nota, non ho trovato altre divergenze con il mio pensiero (*4)!
Inoltre, come si è visto, le mie poche obiezioni sono più formali che sostanziali...
Mi dispiace che, nonostante il mio grande entusiasmo per questa opera, non sia stato in grado di illustrarne adeguatamente i meriti e la moltitudine di idee attualissime che sbucano fuori da ogni sua pagina...
Credetemi quindi sulla fiducia quando vi dico che è un libro che va assolutamente letto per capire “come gira il mondo”!

Nota (*1): il M5S si vanta infatti di essere per la democrazia diretta (in pratica i deputati e senatori eletti si consulteranno, tramite la rete, con i propri elettori per decidere come votare in parlamento). Io sono contrario a questa forma, come a tutte le altre, di democrazia diretta: la sua inefficienza è lampante. Ne approfitto per segnalare la mia idea abbozzata nel pezzo Democrazia (3b/3)...
Nota (*2): “viario” = vi-(rtuale) + (di)-ario = blog; v. il corto Viario.
Nota (*3): più avanti Fini accenna anche a “oligarchie economiche” ma in primo piano restano comunque sempre quelle cosiddette politiche.
Nota (*4): in realtà ricordavo chiaramente un esempio in cui si dimostrava che in un villaggio medioevale c'era più libertà che nella nostra democrazia. Sfortunatamente non devo averlo marcato con nessuna annotazione e così non mi è riuscito ritrovarlo. La mia obiezione sarebbe stata che nel medioevo l'aspettativa di vita alla nascita era meno di 30 anni: certo la salute non equivale alla libertà ma è innegabile che comunque esista una relazione fra le due: insomma un esempio forse troppo paradossale.

sabato 16 febbraio 2013

Paramorosonoide (6/10)


6. Trasloco fai da te? Ahi! Ahi! Ahi!

Siamo in una zona residenziale, vicini all'ospedale. È tardi: guardo l'orologio ma le lancette girano ognuna per conto suo, avanti e indietro. Però mi sento meglio: l'aria fresca della notte mi schiarisce le idee. Abbastanza. Camminiamo lungo il marciapiede. Alla nostra destra ci sono dei graziosi giardinetti e delle villette. Ormai quasi tutte le luci sono spente. Gli abitanti dormono già o stanno per farlo. Le finestre sembrano occhi, le porte delle bocche e, i vialetti che arrivano fino al marciapiede, delle lunghe lingue. So che è solo la mia immaginazione ma per prudenza ci passo alla larga. Ogni tanto ho dei flash: l'incontro con i cani e l'uomo che crolla con l'accetta nel petto. Ma sono sempre più rari e sbiaditi. Sono come ricordi già lontani, memorie di un incubo che va svanendo. Barbara mi ha rassicurato: non troveranno mai il cadavere e, quando lo troveranno, sarà stato completamente spolpato da quel che rimane della banda dei cani. E poi mi ha fatto gettare lontano l'accetta: più sicuro di così... «Sei in una botte di ferro» mi ha detto. E io le credo perché lei non mi mentirebbe mai. Mentre si cammina Barbara mi racconta tutto di lei e io starei sempre ad ascoltarla. Mi dice che vorrebbe un altro figlio e io esulto che lo faremo insieme. Mi parla delle sue paure e io le assicuro che con me non deve temere niente. Mi parla dei suoi sogni e io le prometto che li trasformerò in realtà. Mi parla delle sue gioie e dei suoi dolori e io rido e piango con lei. Mi accenna a un suo segreto e io le giuro che lo manterrò. Mi guarda seria e aggiunge che non sono ancora pronto: una nuvola scura offusca il mio volto, lei se ne accorge e mi consola illuminandomi con un sorriso carico di promesse...

Davanti a noi una villetta ha tutte le luci accese: nonostante sia quasi notte fonda, un uomo sta facendo la spola fra un furgone e la porta di casa lasciata aperta. Vari oggetti e scatoloni sono ammucchiati lungo il vialetto. Strana ora per traslocare. L'uomo rientra in casa: si sentono le grida infuriate di una donna e una porta che sbatte violentemente. Barbara mi sorride e inizia a correre dinanzi a me: so che vuole che l'insegua e così le do qualche metro di vantaggio. Mi sono già dimenticato dello strano uomo e penso solo a lei. Improvvisamente un ruggito assordante mi paralizza. Dopo un attimo, un drago dalle scaglie multicolore piomba addosso a Barbara. Rimango immobilizzato dal terrore: non per me ma per lei. Sbatto le palpebre e il drago diventa un bimbetto sugli otto anni in sella a una biciclettina troppo piccola per lui. Mi accorgo che Barbara non si è fatta niente e tiro un sospiro di sollievo. «Brutta scema! Cosa ci fa una troia in giro da queste parti! Sei una cretina idiota! Porta il tuo culone via da qui! Sei una puzzona grassa!» e un fiume di altre oscenità escono dalla bocca del bambino. Barbara mi guarda seccata: devo intervenire. Afferro il bimbo per il cappuccio del cappotto e lo sollevo da terra mentre questo continua a insultarla come se niente fosse. «Non è colpa del bambino...» mi dice lei comprensiva «...ma devi dire al padre di insegnare l'educazione a suo figlio». Ha ragione: mi avvio per il vialetto trascinandomi dietro il piccolo diavoletto. Ora ha smesso di insultare Barbara e invece ha preso a scalciarmi e a cercare di mordermi. Sto davvero perdendo la pazienza. «Di' al padre che suo figlio è una brutta peste, un gatto selvaggio che andrebbe tenuto chiuso in gabbia...» mi incita Barbara alle mie spalle.

Sono dentro la casa sconosciuta, in un ampio ingresso-soggiorno: l'uomo, un signore grassoccio sulla quarantina, sembra non essersi accorto di niente. È girato di spalle, accovacciato a terra, e sta raccogliendo dei libri per inserirli in uno scatolone al suo fianco. Mi stupisce che non abbia notato il baccano che sta facendo il bambino: mi accorgo che è assorto a guardare un album di foto. Proprio in quel momento la piccola peste sguscia fuori dal suo cappotto, mi morde la mano e schizza via veloce in un'altra stanza. Perdo le staffe «Suo figlio è un bastardo piccolo criminale! Se lo prendo gli tiro io uno sc...». La reazione dell'uomo è sorprendentemente rapida: con un urlo rauco, il volto paonazzo, si alza girandosi e mi si avventa contro spingendomi contro la parete. Mi ha colto di sorpresa e urto dolorosamente la nuca. Però sono molto più forte: appena recupero l'equilibrio mi limito ad afferrarlo e a sbatterlo violentemente contro la libreria. Inizia a sanguinare, poi diventa inerte: non so perché ma la mia rabbia aumenta invece di diminuire. È a terra: inizio a tempestarlo di calci talmente forti che lo sollevano in aria. La sua faccia è ridotta a una poltiglia irriconoscibile di sangue: le braccia, piegate ad angoli innaturali, chiaramente rotte. Eppure, per quanto mi accanisca contro quel corpo ormai inanimato, la mia ira continua a crescere. Mi accorgo che mentre lo sbatto contro la scrivania sto emettendo un grido inumano, profondo, lunghissimo, un lamento più di dolore che di rabbia: un urlo che non riconosco come mio; un urlo che non mi appartiene... Improvvisamente qualcosa mi colpisce alle spalle: mi giro. È la moglie che mi guarda con occhi allucinati e una padella in mano. Non ho niente contro di lei e apprezzo il suo coraggio: l'afferro per i cappelli dietro la nuca e le faccio sbattere violentemente la testa contro la parete. La lascio andare e lei scivola a terra esanime. Una macchia di sangue e frammenti di denti rimane a indicare il punto dove la sua faccia ha baciato il muro. D'un tratto sono calmissimo. Barbara saltella per l'eccitazione e batte le mani felice guardandomi adorante; sul divano c'è l'odioso bambino che ha provocato tutto questo casino che però se la ride come un matto. Poi Barbara gli si avvicina, lo prende in braccio e gli dà un bacio in fronte. Sono confuso e stanco. Ma soprattutto confuso. Mi pare che nulla abbia più senso. «Ora che facciamo?» chiedo a Barbara.