«[Figlio dell'uomo] Porgi l'orecchio e ascolta le parole di KGB
e applica la tua mente alla SUA istruzione
» Pv. 22,17

Qui si straparla di vari argomenti:
1. Il genere dei pezzi è segnalato da varie immagini, vedi Legenda
2. Per contattarmi e istruzioni per i nuovi lettori (occasionali e non) qui
3. L'ultimo corto è questo
4. Molti articoli di questo blog fanno riferimento a definizioni e concetti che ho enunciato nella mia Epitome gratuitamente scaricabile QUI. Tali riferimenti sono identificati da una “E” fra parentesi quadre e uno o più capitoli. Per esempio: ([E] 5.1 e 5.4)

domenica 30 settembre 2012

Monti 20: riassunto

È da un bel po' che non scrivo del non-eletto Monti & C...
Il problema è che quando lo faccio o mi deprimo o mi arrabbio oppure mi deprimo E arrabbio.
Per questo sono restio a scriverne: non mi va di avvelenarmi l'umore.

Eppoi, oramai, quello che c'era da dire l'ho già detto:
  • Il governo Monti è legale ma non legittimo (v. Professorone e (*1))
  • Il governo Monti è contro gli italiani (o almeno la loro stragrande maggioranza) (*2)
  • Il governo Monti persegue gli interessi dei poteri forti (vedi anche punto precedente e (*2))
  • Gli interventi economici (tasse + tasse + tasse + IMU) hanno avuti effetti disastrosi sull'economia italiana (v. Monti 19 oppure aprire gli occhi e guardarsi intorno)
  • I sacrifici richiesti agli italiani sono stati sostanzialmente inutili: hanno tappato un buco ma ne hanno aperto un altro (*2)
  • I media tradizionali, anch'essi controllati dai poteri forti, sono acritici nei confronti del governo Monti (*2)
  • I partiti tradizionali hanno mostrato chiaramente la loro inadeguatezza e incapacità mandando (e mantenendo) Monti al potere (*2)

Di recente cos'è successo? Non mi risultano iniziative significative da parte del governo.
Beh, sì, una e bella grossa c'è stata: l'adesione dell'Italia al fondo “salva stati”.
Per chi non lo sapesse in parole molto povere l'Italia, insieme ad altri paesi, si è impegnata ad acquistare i titoli di stato dei paesi europei in difficoltà per mantenerne “bassi” i tassi. Come ho scritto altrove la mia speranza era quella che paesi come la Grecia (v. Speranza greca) fossero lasciati fallire cosicché i cittadini si rendessero conto che ciò non è la fine del mondo.
La soluzione attuale invece non risolve i problemi economici ma rinvia solamente l'inevitabile fallimento...

A breve termine questo accordo ha portato a una forte riduzione dei tassi dei nostri BTP che, nonostante la “cura” Monti, stavano tornando verso i massimi via via che tutti i parametri economici del paese andavano a indicare il disastro.
Ma cosa succederà quando fra tre mesi, o sei mesi o un anno (ma non di più!) ci sarà da tirare fuori dal portafoglio 10-20 miliardi per “salvare” la Grecia o il Portogallo o la Spagna? Da dove saranno tirati fuori questi quattrini? Avendo visto come opera il governo Monti quelli più colpiti (ovviamente indirettamente! Cfr. Colline/Monti 13) saranno i più poveri: aumento della benzina a 3€, prelievo straordinario dai CC e cose di questo genere...

Mi terrorizzano le ipotesi di un Monti-bis...
Qualcuno mi può dire cosa è riuscito a fare di buono? Per quale logica perversa gli italiani dovrebbero meritarsi un'altra dose di Monti? Puro masochismo? Autolesionismo? Suicidio di massa?

Più in generale l'unica vera novità politica di questo governo è stata la dimostrazione che nella “democrazia” italiana si può stare al potere e fare il contrario dell'interesse generale dei cittadini se tutti i poteri forti lo sostengono e se i media (che appartengono a qualche potere forte) si limitano a ripetere il mantra: 1) quanto è bravo questo governo 2) quanto è apprezzato all'estero (dai poteri forti che ne dettano il programma) 3) che dramma sarebbe se ci fosse un altro governo (*3)
E tanto basta: questo governo può fare di TUTTO e non c'è una protesta, uno sciopero, una manifestazione contro, niente di niente...

Che depressione vivere in un paese così privo di spirito democratico (*4)...

P.S.: due note che c'entrano poco con questo post ma che c'entrerebbero ancora meno in un altro! 1) In alcuni post ho scritto che il governo Monti, aumentando l'IVA, ha aumentato il costo del cibo: questo è vero ma solo indirettamente (attraverso ad esempio il costo del trasporto) perché il cibo ha un'IVA a parte che non è stata modificata. 2) Mi sono reso conto che le mie stime sul calo dell'entrate dovute al calo del PIL devono venire sfalsate di un anno: questo perché le tasse per il 2012 si pagano nel 2013. Di conseguenza il calo dell'entrate, a gennaio, sarà meno ampio di quanto avevo previsto...

Nota (*1): per questo mi piace ricordare il presidente del consiglio con l'epiteto di non-eletto...
Nota (*2): sicuramente ne ho già ampiamente parlato: cliccare sull'etichetta “Monti” nel pannello a destra...
Nota (*3): magari legittimamente eletto dai cittadini ai quali debba rendere conto...
Nota (*4): avete notato la scarsa enfasi data alle notizie delle proteste in Spagna contro il loro governo? Vi siete chiesti perché passano così sotto silenzio? Fatelo!

venerdì 28 settembre 2012

Cruscate

Da qualche giorno ho scoperto un forum interessantissimo: si tratta dell'erede spirituale del forum dell'Accademia della Crusca (da molti anni ormai inattivo) e infatti è gestito da un paio di suoi ex-utenti molto attivi (non so se in un ruolo ufficiale o no(*1)).

Il forum in questione è Cruscate e ormai, essendo in linea da almeno cinque anni, è già ricco di interventi di varia complessità.

La mia preparazione e mentalità è decisamente scientifica eppure rimango affascinato dalle accanite discussioni che a volte sorgono intorno a quisquilie come, ad esempio, su quale sillaba debba essere posto un accento...
E poi tutta la terminologia misteriosa ed evocativa per indicare dei costrutti linguistici che non avrei mai degnato di uno sguardo. Un esempio su cui mi è caduto l'occhio cinque minuti fa: nella frase «Lo vuoi il dolce o no?» l'«o no» finale è un avverbio olofrastico invece «o non» è un gravissimo errore (dovuto alla tendenza all'ellissi dell'italiano)!!

Altra caratteristica di questo forum è la loro guerra santa contro i barbarismi, ovvero sostanzialmente gli anglicismi, che vengono introdotti di continuo nella nostra lingua.
Da questo punto di vista alcune loro scelte mi lasciano perplesso. Qualche esempio:
blog → bloggo; non mi piace anche se fa un po' di tenerezza: il “bloggo” mi suona come il cugino scemo di campagna del “blog”...
thread → filone; questo proprio non lo digerisco: mi fa venire in mente un "filone di pane". Ho notato che spesso hanno la tendenza ha cercare la traduzione del termine inglese quando invece magari avrebbe più senso usare un termine italiano completamente diverso ma che renda meglio l'idea. Perché non tradurlo con “dibattito” o “confronto”?
post → intervento; questo mi va bene
forum → fòro; ma questo termine non lo usano neanche loro...
Anch'io ho già contribuito con una mia proposta ma, riguardo i miei interventi, scriverò in seguito.
Per chi è interessato la lista aggiornata dei forestierismi con relativa traduzione è qui...

Io, preso dall'entusiasmo, ho subito iniziato a tempestare di domande le varie sezioni del forum (tipo “Fonetica e fonologia”, “Grafematica”, “Morfologia”, “Sintassi”, ecc.). Comunque la prima decisione critica è stata quale immagine usare come avatar (o avatara come scrivono loro): inizialmente avevo optato per la vignetta Poesia ma poi ho pensato che non capendo l'autoironia mi avrebbero massacrato e così ho optato per l'umile vignetta Grammatica. Penso di aver fatto bene...

Nel mio primo intervento sono subito stato bacchettato per aver scritto un “o meno” al posto di un “o no”, l'unico avverbio olofrastico corretto...
La mia prima domanda era su come comportarsi quando si deve apostrofare una parola virgolettata: il problema infatti è che l'apostrofo tende a mimetizzarsi fra le virgolette diventando invisibile. Ci sono state numerosissime risposte e spunti interessanti sull'uso del corsivo, delle virgolette alte e basse, degli apici singoli e del trattino. La mia sensazione è che non ci siano delle convenzioni completamente definite. Comunque voglio fare uno schema riassuntivo delle varie risposte ricevute: dovrebbe essere interessante...
Poi ho chiesto lumi sull'etimologia di “Luna park” (cfr. i corti Moonpark e premetto). È venuto fuori che avevo parzialmente ragione nel considerare strana la spiegazione che “Luna” indicasse “un luogo fantastico”.
In realtà si tratta di un antonomastico ovvero di un nome proprio (un famoso parco giochi di New York) che è diventato un nome comune!
Ma soprattutto sono andato in brodo di giuggiole quando un utente mi ha saputo correggere una frase del mio racconto che mi suonava “strana”.
La frase era «Stando seduto e lei in piedi, è appena più alta di me» . Avevo ipotizzato che a stonare fosse il soggetto del gerundio “stando seduto” che non si accorda col soggetto di “è”: ma oltre a questo non ero riuscito ad andare...
Avevo poi chiesto un suggerimento per “una perifrasi per esprimere lo stesso concetto non troppo più complicata”.
La magica risposta è stata:

«Stando seduto, lei in piedi è appena più alta di me». Nell'originale, il soggetto della principale è lei ma viene omesso per evitare una ripetizione a breve distanza, e quindi sembra che la virgola separi il soggetto dal verbo.

Veramente eccezionale: ha ottenuto il risultato che volevo col minimo sforzo di spostare una virgola e togliere una “e”!

Ah! dimenticavo del mio "contributo" alla lotta contro i forestierismi: al posto di "topless bar" ho suggerito l'esplicito "senobar"!

In conclusione consiglio a tutti di visitare questo forum perché è una miniera di informazioni utili e interessanti nonché un utile punto di riferimento per ogni dubbio linguistico.

Nota (*1): ho usato il corretto avverbio olofrastico invece di "o meno"!

giovedì 27 settembre 2012

Racconto saponetta

Il nuovo racconto mi sta sfuggendo di mano.
Il problema di fondo è che l'idea iniziale (*1) ricordava un noto film (v. il corto Due trame) e per questo avevo preso due decisioni: 1) farne un racconto breve per non investire troppo tempo in qualcosa di poco promettente; 2) nascondere fino all'ultimo il “senso” della trama.
Il primo obiettivo l'ho volontariamente messo da parte quando mi sono reso conto che stava venendo fuori un bel racconto.
Riguardo il secondo sono forse stato fin troppo bravo: il mio beta-lettore, molto scrupoloso e affidabile, mi ha confermato di essere arrivato fino in fondo senza aver intuito come stavano realmente le cose (e questo è bene) però evidentemente la mia spiegazione finale era ancora troppo criptica perché, ad occhio e croce, aveva capito solo un 70% dei retroscena della storia...
E se questo mio amico ne ha colto solo il 70% allora un lettore occasionale, non particolarmente attento, sfiorerà appena il 50% col risultato di non apprezzare per niente il racconto.

Fortunatamente ho avuto l'idea di farmi spiegare cosa aveva capito della trama: in questa maniera so esattamente quali concetti/idee devono essere rivisti.
Tanto per rendere l'idea mi sono preparato una scaletta con nove modifiche da inserire nel racconto di cui ben cinque solo nel finale. Ah! E mi sono accorto anche di una grave incongruenza logica (dovuta ad alcune variazioni in corsa) che ovviamente correggerò.

Fatte queste modifiche dovrò cercare un nuovo volontario per verificare se i miei cambiamenti avranno avuto l'impatto sperato sulla comprensibilità dell'intera storia.
Come se non bastasse, a parte, ho richiesto una consulenza per evitare strafalcioni in un capitolo dove uso dei termini legali...

Considerando che non riceverò i feedback necessari immediatamente probabilmente saranno necessarie altre due settimane per chiudere definitivamente il racconto.

Qualcuno si offre volontario come beta-lettore?

Nota (*1): parlo di “idea iniziale” perché poi l'ho ampiamente rielaborata tanto da renderla dignitosamente originale...

mercoledì 26 settembre 2012

La MDI

Qualche settimana fa mi sono divertito a chiedere ad amici e parenti l'identikit della Mia Donna Ideale (MDI).
Subito gli interpellati più attenti mi hanno fatto notare una prima ambiguità: "Per donna “ideale” intendi la donna che fa per te o che ti piacerebbe?".
Beh, io intendevo la prima ipotesi però è anche vero che mi riesce difficile immaginare una donna adatta a me che però non mi piaccia: insomma mi pare che sarebbe una contraddizione...

Stranamente le risposte al sondaggio sono state molte: temevo che ritenendo la domanda troppo privata molti avrebbero preferito astenersi. Solo un mio amico che mi conosce bene è stato particolarmente recalcitrante e, solo con lui, mi sono permesso di insistere proprio perché ritenevo la sua opinione molto significativa perché basata su un'ottima conoscenza della mia persona.

In totale ho ricevuto undici risposte con un livello di approfondimento molto diverso: si passa dalle poche righe a delle paginate! Per questo è impossibile riassumere esaurientemente ogni risposta e, per questo, mi limiterò a darne un quadro generale...

Di seguito provo a riassumere le risposte che ho ricevuto in ordine di frequenza.

Intelligenza: praticamente tutti (con una o due eccezioni mi pare) hanno indicato che la MDI debba essere molto intelligente (*1). Alcuni la considerano una qualità necessaria per apprezzarmi altri invece per avere opportunità di confronto e dialogo “alla pari”...

Estroversa: anche in questo caso il consesso comune ha indicato una MDI estroversa ma non esageratamente: l'idea è di controbilanciare le mie tendenze solitarie. Un'eccezione è stata “né timida né estroversa

Ottimo umorismo: questo mi ha fatto piacere: la quasi totalità delle risposte hanno indicato che la MDI debba avere un grande senso dell'umorismo per apprezzarmi pienamente. Mi fa piacere che i miei amici si rendano conto di quanto l'umorismo sia parte integrante della mia personalità.

Cultura: Per la maggior parte deve avere un'ottima cultura (a indirizzo umanistico piuttosto che scientifico: “per non avere paragoni con te”) mentre per una minoranza è irrilevante.

Paziente: apparentemente per un 50%-60% dei miei amici sono un po' pesante! No, in verità dalle spiegazioni allegate alle risposte ho intuito che si intendeva “comprensiva” ("deve, non dico apprezzare, ma almeno sopportare la tua anticonvenzionalità") più che “paziente”. Comprensiva nei riguardi delle peculiarità del mio carattere... Una risposta ha optato addirittura per un “incuriosita dai miei interessi” che mi pare di una gradazione più forte della semplice “comprensione”.

Matura: Ho riassunto con questo termine varie voci diverse più o meno simili: equilibrata, con i piedi per terra, giudiziosa, riflessiva, seria...

Gentile: 4 Nel senso più ampio di “emotivamente sensibile”: ovviamente per apprezzarmi... Anche nel senso di premurosa (ma non troppo!)...

Silenziosa: 4 Anche nel senso di tranquilla e rilassata: non necessariamente muta quanto piuttosto non chiacchierona.

Misteriosa: nel senso che deve essere in grado di incuriosirmi “per attrarre la tua attenzione”. Analogamente un'altra risposta ha puntato, con la stessa motivazione, sul “difficile da inquadrare”. E anche: che mi sappia impressionare con “battute argute... argute al punto tale da intrigarti

Pratica: la MDI deve avere un buon senso pratico: come al solito per controbilanciarmi. E come al solito io vedo scritto “pratica” ma leggo “rompiscatole”...

Allegra: Nel senso di allegra!

Razionale: Probabilmente “Razionale” rientrerebbe nella mia definizione di “matura” ma alcuni amici hanno usato esplicitamente questo termine...

Sicura di sé: Anche nel senso di determinata e coraggiosa e sempre con lo scopo dichiarato di controbilanciarmi e tenermi testa. Vedi sopra per sapere cosa ne penso...

Interessi comuni e stessi valori : Questa mi sembra un'ottima osservazione seppure vagamente autoreferenziale. Solo un paio di persone l'hanno però espressa esplicitamente...

Indipendente: avendo io molti interessi potrei tendere a trascurare la MDI: è bene quindi che questa non ruoti troppo intorno a me. Ad esempio che vada da sola a impegni mondani senza bisogno di trascinarmi dietro...

Leale: una citazione...

Perseverante: un'altra citazione...

Sottomessa: ho il sospetto che il mio amico mi abbia preso in giro: o forse ha usato un termine troppo forte. Cioè sul “non rompiscatole” sono d'accordo ma un minimo di confronto vorrei averlo: in questo caso si va all'estremo opposto!

Non Egocentrica: una citazione: forse avrei potuto accorparlo nel “gentile”.

Fantasiosa: una citazione (o forse due)...

Stimolante: nel senso che mi stimoli a tirare fuori le mie qualità migliori e a indirizzare la mia creatività costruttivamente. Un ottima osservazione direi... Una donna capace di esaltare le mie qualità: interessante!

Sana: e robusta costituzione!

Aspetto fisico: Quasi tutti hanno giustamente scritto che l'aspetto è irrilevante: un amico ha però suggerito, solo per intuizione, che la MDI sia magra. Io mi associo.

Riassumendo secondo i miei amici la MDI dovrebbe essere: soprattutto molto intelligente e dotata di ottimo senso dell'umorismo ma anche di buona cultura e piuttosto paziente/comprensiva; matura, gentile e non troppo chiacchierona.

Qualunque donna si riconosca in questo identikit può mandarmi il suo CV al quale dovrà obbligatoriamente allegare almeno tre foto in bikini: una di schiena, una frontale (con le braccia alzate) dal collo in giù e la terza carponi inquadrata da tergo. Grazie.

Nota (*1): al riguardo mi sono già espresso nel post Donne, alieni e un libro di successo...

lunedì 24 settembre 2012

Mimma mi cura

Da ieri sera e stanotte mi ha rifatto male l'orecchio sinistro così mi sono deciso ad andare dalla mia dottoressa per verificare che non fosse niente di grave. Come al solito ho trovato una sostituta: stavolta una ragazza che mi sembrava avere parecchi anni sotto i trenta...
Oltre a essere giovane mi è parsa pure piuttosto incerta comunque ha escluso con uno sguardo gli orecchioni poi, controllandomi entrambe le orecchie con una lente speciale, ha constato soltanto una leggera irritazione del canale sebaceo ma non la sua occlusione.
Alla fine mi ha prescritto solo un anti infiammatorio: lo stesso che mi aveva dato mia cugina al matrimonio!

La Radunanza - 25/9/2012
Ancora non mi sono deciso a contattare la famigerata Barbara (v. Come rimbalzo bene). Evidentemente il mio blocco psicologico è più resistente di quel che pensassi: fino a qualche giorno fa ho preferito lasciar passare il matrimonio (v. Matrimonio in famiglia) mentre adesso ho deciso di aspettare di terminare il mio ultimo racconto.
Il motivo è che voglio evitare giorni di tensione e ciò da solo dimostra quanta ansia mi provochi l'idea di riallacciare questo contatto...

Finale difficile - 25/9/2012
Il finale del mio racconto mi crea dei grattacapi. L'ho scomposto e rimescolato e adesso devo rimettere assieme tutti i pezzi. Credo però di essere riuscito a migliorarlo...


Corsa difficile - 28/9/2012
Dopo un secolo ho riprovato a correre: ho fatto per cinque volte il vialetto che da casa porta sulla strada "principale" (tutto è relativo in quanto questa è solo una stradina sterrata...) Più o meno si tratta di 300 metri, ma diciamo che siano 250: in pratica ogni tragitto, fra andata e ritorno, equivale a mezzo chilometro, ripetuto cinque volte corrisponde a circa 2,5Km percorsi in 11' e 53"...
C'è da aggiungere che il vialetto non è in piano ma ha una forte pendenza che sulle gambe si fa subito sentire.
Comunque ce l'ho fatta bene: quando ho finito mi sentivo solo morto...

Lugubre - 1/10/2012
Da ieri pomeriggio sono ufficialmente depresso. I motivi: molteplici.

L'aver scritto il post Monti 20 mi ha depresso: la consapevolezza unita al senso d'impotenza fa questo effetto... La pioggia, magari l'autunno, hanno forse influito inconsciamente: già perché ho scoperto che dovrò tornare sul tetto per aggiustarlo... Il mio racconto, nel quale ho profuso tanto impegno, sta venendo maltrattato dai beta-lettori: dovrei rimetterci le mani ma mi manca la motivazione. Le mie massime antipatie calcistiche sono Stramaccioni e Montolivo: la Viola ha pensato di farsi battere dall'Inter: io avrei preferito perdere con la Juve e vincere con l'Inter... Poi sto ingrassando: ho cercato di riprendere il controllo ma non è facile. Sia per poca volontà e sia per la resistenza a dimagrire del mio corpo.

Se almeno riuscissi a convertire questa depressione in disappetenza risolverei un problema: invece no.

domenica 23 settembre 2012

Matrimonio in famiglia

Ormai sto diventando un habitué dei matrimoni. Più o meno. Più meno che più.
Ieri sono infatti stato al matrimonio di mio cugino: in pratica negli ultimi tempi ho partecipato a quasi un matrimonio all'anno. Veramente tanti per i miei gusti da anacoreta...

Sfortunatamente il mio dolore agli orecchi (*1) era peggiorato: per la precisione mi era migrato dal destro al sinistro. La cerimonia in chiesa è stata una sofferenza e solo a cena mi sono ripreso grazie a un antiinfiammatorio prontamente somministratomi da una premurosa cugina.

Anche se si è trattato del matrimonio di un parente erano veramente poche le persone che conoscevo: le posso addirittura contare, vediamo... uhm... solo sette più gli sposi. Beh, poi c'erano una manciata di persone che, in teoria, avevo già incontrato una ventina d'anni prima alla prima comunione dello stesso neo-sposo: ci siamo guardati con reciproco sospetto finendo poi per far finta di ricordarci, seppur "vagamente", gli uni degli altri...

Come al solito sono partito con largo anticipo ma alla fine sono arrivato solo una ventina di minuti prima dell'inizio della cerimonia. Colpa mia che, per evitare un lungo tratto di autostrada, ho preferito prendere delle stradine secondarie (anche terziarie) tutte curve e salite: non per niente ho poi scoperto che il giro d'Italia è passato più volte da quelle parti...
Comunque peggio di me ha fatto il fioraio che è arrivato circa solo 20-30 secondi prima dell'inizio della cerimonia con lo sposo che l'ha subito sospinto a pedate (metaforiche: ma la voglia di darle vere c'era!) ad addobbare la chiesa.

La chiesa era una piccola abbazia di montagna: pietra serena e sobrio stile romanico. In particolare ho apprezzato (*2) gli addobbi floreali: era evidente che molto molto tempo era stato dedicato alla loro sistemazione!
Il prete era molto simpatico. O almeno cercava di esserlo: in quel momento ero ridotto molto male e non l'ho seguito attentamente. Ricordo che ha parlato di Gesù, ha gesticolato parecchio e ha sorriso molto agli sposi. È anche riuscito a confondermi completamente sul significato della parabola, all'apparenza molto semplice, della moltiplicazione dei pani e dei pesci: non provo nemmeno a spiegare quello che ho capito perché non ha senso (*3)... Ma, ripeto, ero debilitato dal dolore all'orecchio sinistro.
Ah, come al solito sono capitato seduto accanto all'esperto di messe (stavolta un omone minaccioso) che sapeva tutta la liturgia a memoria e che mi guardava male quando borbottavo erroneamente una preghiera (o anche se stavo zitto).

Ah! c'era anche un coro con chitarrista che hanno suonato/cantato durante la funzione. Oramai, visto che è quasi un anno che studio chitarra, mi sento in grado di pontificare con sicumera su ogni aspetto della performance...
Prima di tutto il coro era incastrato in un transetto mentre io ero sul fondo della navata. Il suono prima di arrivare alle mie orecchie doloranti dovevano rimbalzare su tre o quattro pareti di pietra: insomma non ero nella posizione ideale per valutare accuratamente. Però il coro mi è piaciuto, belle voci e ben assortite. Sul chitarrista non posso esprimermi: suonava degli accordi di accompagnamento semplici semplici dai quali non è certo possibile valutarne l'abilità reale.
Quello che non mi sono piaciuti sono stati i testi delle canzoni: erano i tipici testi religiosi con frasi del tipo “Gesù è buono/ la Madonna ci vuole bene/ Lo Spirito Santo veglia su di noi/ Gesù ci prende per mano etc...”. Cioè, se non fosse stato per il tema religioso, sarebbero sembrati testi delle canzoni di Cristina D'Avena: troppo dolci e stucchevoli per ispirare delle emozioni profonde indipendentemente dall'abilità dei cantanti. Ovviamente questa è una mia personalissima opinione: visto che mi piace l'heavy metal non ho proprio gusti tradizionali... Però, ad esempio, stessi testi in latino (per camuffarli di solennità) accompagnati per maggior contrasto da una chitarra elettrica mi sarebbero piaciuti molto di più!

Certo che le spose riescono sempre a essere spettacolari alle nozze: probabilmente molta di questa magia è dovuta alla loro felicità che trabocca da ogni loro gesto e illumina tutti i presenti...
La sposa in questione non ha fatto eccezione: per consenso unanime (mio + cugina) quello che ci è più piaciuto è stata l'acconciatura dei capelli ma ovviamente anche l'abito bianco faceva la sua parte...
Gli sposi (maschi) sono meno spettacolari. Primo perché sono uomini e secondo perché sono tesissimi per l'attesa della sposa e, soprattutto, per i grattacapi dell'ultimo minuto (tipo il fioraio in ritardo, la camicia con la macchietta microscopica o la nonna persa nei boschi).
Mio cugino era ubiquitario (*4) in chiesa e fuori di essa. Con due o più telefonini in mano cercava di teleguidare il fioraio, tener traccia della sposa e dava preziose indicazioni agli amici che avevano “svoltato a destra invece che a sinistra” e che adesso erano “in una strada che scende invece di salire”. Per non farsi mancare neanche un pizzico di paranoia aveva anche un vecchio parroco alle calcagna che lo ammoniva costantemente invece che, per esempio, col classico “Memento homo quia pulvis es et pulverem reverteris” con un più pleonastico “Guardi che ancora il fioraio non si è visto...”: stranamente, in quei momenti, il pensiero del fioraio disperso era molto più preoccupante della consapevolezza dell'inevitabilità della morte. Dimenticavo: lo sposo in fieri doveva ovviamente anche salutare i vari ospiti che arrivavano alla spicciolata, fare 50 flessioni su una mano sola e arrampicarsi sul campanile della chiesa per suonare le campane...

Nella seconda tappa, ovvero nel viaggio dalla chiesa al ristorante (beh, villona in questo caso), ho guadagnato molte posizioni arrivando fra i primi. E questo nonostante il Tom Tom mi abbia fatto impelagare in un paesetto che aveva tutti i sensi stradali all'inverso rispetto alla sua mappa...
Non è interessante, lo so: ma lo scrivo per soddisfazione personale.

Alla villa (magnifica!) ci hanno rimpinzato di antipasti vari: in particolare io ho apprezzato moltissimo (x4) delle verdure fritte sul momento e distribuite in cartocci di carta gialla. Il resto degli stuzzichini era abbastanza tradizionale (salumi, formaggi, etc) con qualche, anzi parecchie, eccezioni (che però ho snobbato a causa del fritto...)
Mi irritavano i camerieri che distribuivano le bevande col contagocce: considerato che anche il cibo ero poco salato credo che una regia occulta mirasse a fare andare gli ospiti in bagno il meno possibile. Ma forse sono solo io troppo sospettoso (*5)...
Insomma gli antipasti (soprattutto il fritto) mi hanno pienamente soddisfatto: ho mangiato benissimo. Anche le zanzare hanno mangiato bene: ce n'erano degli stormi che viaggiavano insieme come nuvole ronzanti. Io ho evitato il problema sedendo accanto a mia cugina che, causa abito corto, era molto più appetibile di me. Per la cronaca ho ammazzato tre zanzare. A questo punto, a stomaco pieno, fra un fritto e l'altro, mi è stato somministrato l'analgesico che ha fatto rapidamente effetto.

A tavola, per la cena, sono finito con la solita cugina, il suo fidanzato, e ben sei sconosciuti. Le probabilità in effetti, visto l'esiguo numero di persone che conoscevo, erano sfavorevoli e non potevo pretendere di più. Mia cugina mi ha sussurrato: «Ma lo sai chi sono?». Al che, visto che il nostro tavolo era diviso in tre gruppetti che parlavano esclusivamente fra i rispettivi componenti, ho preso l'iniziativa di rompere il ghiaccio ben sapendo che poi lei avrebbe fatto il resto: è venuto fuori che due ragazzi erano altri cugini con relative compagne mentre, la coppia rimanente, era composta da grandi amici degli sposi. A quel punto mia cugina ha iniziato a parlare e io ho un po' rimpianto il dolore all'orecchio con relativa parziale sordità. Sì, lo so: non sono mai contento...

Fra un piatto e l'altro c'erano lunghe attese ma credo che fossero volute per dare la possibilità agli sposi di girare fra i tavoli e fare qualche foto.
Il cibo nel complesso mi è piaciuto molto: solo il secondo primo (mi accorgo adesso di non aver portato via con me il menù come mi ero invece ripromesso di fare...) l'ho lasciato nel piatto. Per curiosità ho controllato cosa facevano gli altri commensali e, con mia sorpresa, l'hanno finito tutti: bo... magari solo a me non era piaciuto...
Il secondo era composto da un vasto assortimento di carne e verdure alla griglia, patate arrosto e, per i masochisti, insalata a volontà. Invece di essere i camerieri a girare fra i tavoli eravamo noi ospiti a passare da degli appositi banchi per prendere quello che volevamo. Il vantaggio era che, vedendo tutto ben disposto sotto i nostri occhi, si poteva scegliere con più raziocinio cosa mangiare e cosa evitare (invece di finire di prendere un assaggio di tutto). La controindicazione è stato un certo ingolfamento di ospiti in coda: c'era l'irrazionale paura che il cibo non fosse sufficiente. In realtà sarebbe bastato aspettare un poco per evitare ogni fila e poter scegliere comunque tutto ciò che si voleva: mia cugina ha fatto così ma io ero troppo famelico... Inutile dire che ero fra i primi in coda a sgomitare con la bava alla bocca!

Ho notato che il tavolo dove ci si diverte di più è quello degli amici: ce n'è sempre almeno uno (sia di amici che di tavoli) la cui specializzazione è fare casino ai matrimoni. I parenti invece devono essere più disciplinati: ci si conosce e ci si sente un po' più inibiti, Soprattutto si cerca di stare attenti a non esagerare per non fare la figura del “parente scemo”.
A dire la verità a questo matrimonio, di amici casinisti, ce ne dovevano essere parecchi: io però ero nella sezione dei parenti e quindi non sono stato troppo coinvolto.

Bravo il gruppo composto (CREDO) da amici dello sposo che, dopo la cena, si è messo a suonare: è riuscito perfino a coinvolgere il pubblico a ballare con un certo entusiasmo. Probabilmente ha aiutato il fatto che, essendo degli amici, conoscevano e scherzavano con gli altri ospiti. Poi, certo, la notevole percentuale di amici esagitati, e probabilmente alticci, ha fatto il resto...

Io sono riuscito a rimanere tranquillo nel mio angolo senza ballare: solo la cugina logorroica fremeva di scendere in pista. Dopotutto il volume altissimo della musica le impediva di parlare e di avere la sensazione di essere ascoltata...
Fortunatamente, visto che il suo stesso fidanzato si rifiutava di accompagnarla in pista, io ho avuto gioco facile a disimpegnarmi.

Infine ho consegnato agli sposi il mio regalo speciale: la mia mamma teneva sempre pronti dei pacchetti con regali per ogni evenienza. Ovviamente si trattava di regali preparati per amici e/o conoscenti e non certo per dei parenti stretti. Però, aldilà del modesto valore materiale del regalo, dentro di esso c'era un pizzico di lei, del suo gusto e della sua fantasia. Avere l'opportunità di consegnare a mio cugino questo ricordo di lei, proprio nel giorno del suo matrimonio, mi ha fatto molto piacere e credo che anche lui ne sia stato molto contento. Oltretutto non so nemmeno cosa ci fosse nel pacchetto perché la mamma li teneva già pronti incartati...

Verso le 1:00 sono venuto via: avendo dormito pochissimo (causa orecchie) ero molto stanco e avevo da fare molti chilometri per tornarmene a casa. Non dubito però che, vista l'allegria della compagnia, ci fossero in serbo ancora numerose sorprese. Chiederò ragguagli a mia cugina che è rimasta a festeggiare: ma non so quanto abbia resistito senza poter parlare né ballare...

I lettori curiosi di scoprire i VERI volti del cugino neo-sposo e della cugina chiacchierina possono vederli nel post Appello per gli spiedini. Il cugino è quello sbiancato dalla paura mentre viene inseguito da Bisba; la cugina è quella dallo sguardo ricco (*6)...

Nota (*1): Controllando su wikipedia ho escluso gli orecchioni (peraltro l'unica malattia che, mi pare, avevo avuto da bambino) e credo sia una qualche irritazione provocatami dai tappi per le orecchie...
Nota (*2): Non ho resistito alla tentazione di scherzarci: in realtà il fioraio doveva conoscere bene il suo mestiere perché ha comunque fatto un ottimo lavoro in pochissimo tempo.
Nota (*3): Solo dopo dieci minuti di indizi appena ventilati e domande (molto) retoriche è apparso chiaro che il Marco autore del brano non è il Masini (e infatti non c'era nessun “vaffa” nel testo...) ma tale, mi pare, Evangelisti...
Nota (*4): Questo brutto aggettivo l'ho trovato sul dizionario: “Che si espande o manifesta ovunque” esattamente come mio cugino in quel momento...
Nota (*5): Ma ho sempre ragione!
Nota (*6): Alla Paris Hilton per intenderci...

giovedì 20 settembre 2012

Lezione IXL: Interessante!

L'ultima lezione è stata piuttosto interessante: lo dico così, a “pelle”. La sensazione è forse dovuta alle numerose cose nuove imparate: non novità sconvolgenti ma piccoli dettagli e trucchi.
Per questo motivo l'aggettivo più ricorrente nel post sarà “interessante”!
Ma procediamo con ordine:

Riscaldamento: qui niente di nuovo...

Brani: eliminati Rock Face (l'uso di “Transcribe!” per abbassare il volume del basso è stato determinante: col tempo l'ho riportato al livello di partenza e adesso non mi dà più fastidio...), che ormai suono bene, e il brano-ritmica Twelve-Bar Blues in A with riffs, che suono solo decentemente ma che non mi piaceva per nulla essendo scarsamente interessante.
In cambio si è aggiunto Power Drill, un esercizio base sui power chord che, essendo banale, ha il pregio di alzare la mia autostima, e Big Hair che di per sé sarebbe appena più complesso ma che introduce una nuova tecnica (la grande novità della lezione) che temo mi darà molto filo da torcere: il Palm Muting...
In parole povere il Palm Muting è una tecnica di plettrata che usa la mano destra per smorzare il suono degli accordi (e/o, immagino, delle singole note). Il “trucco” consiste di plettrare tenendo il dorso della mano destra appena appoggiato sulle corde vicino al ponte. In pratica le difficoltà sono: trovare la giusta distanza dal ponte (più ci si allontana da esso e più il suono viene smorzato), la giusta pressione (più si preme e più il suono viene smorzato) e, soprattutto riuscire a plettrare tenendo la mano in una posizione (almeno per me) innaturale. Un vantaggio indiretto di questa tecnica è che, nei power chord, si possono commettere anche delle sbavature perché le corde non usate dall'accordo vengono immediatamente stoppate se pizzicate per sbaglio...

RitmoNew Ritmo: l'esercizio Ritmo, che mi era inizialmente sembrato difficile, era invece diventato dopo poche prove semplicissimo. Così il maestro l'ha cambiato rendendolo molto più complesso (e per questo io ne ho cambiato il nome). Per semplicità mostro la tablatura del nuovo esercizio:

In realtà l'esercizio è diviso in due parti che ho separato con una battuta di pausa.
Già nella prima parte dell'esercizio ci sarebbero delle cosette interessanti da dire. Innanzi tutto, lo strano accordo che già in Ritmo suonavo con l'indice premendo le prime tre corde del quinto tasto, è in realtà un Am!
In successione si hanno poi un F, un G e, ovviamente, di nuovo un Am.
Il secondo aspetto interessante riguarda la diteggiatura: l'A minore l'eseguivo correttamente utilizzando il solo polpastrello dell'indice (un mini barrè insomma), invece per eseguire il F disponevo le dita come per il classico accordo D: sbagliato! Cioè si può fare ma è molto più pratico e rapido mantenere il mini barrè e premere la seconda corda del sesto tasto col medio... A me è parsa un'astuzia molto interessante!
La seconda parte dell'esercizio è come la prima ma con i power chord: da notare come questi ultimi siano una via di mezzo fra accordi maggiori e minori.

Pattern: temporaneamente sospeso! Che bello: ultimamente mi dava la nausea...

Aces High: anche qui due trucchetti interessanti. Le battute di questo brano degli Iron Maiden che sto studiando sono delle sequenze di power chords che si ripetono uguali in due parti diverse del manico della chitarra e con la differenza di un'ottava fra la prima e la seconda versione.
Nella versione con i power chord eseguiti a metà del manico (verso il dodicesimo tasto per intenderci) avevo un problema antipatico: tutti gli accordi andavano eseguiti sulla 5°,4° e 3° corda tranne che uno che invece partiva dalla 6°; quando passavo da quest'ultimo agli altri finivo spesso per mancare la 5° corda e plettrare solo la 4° e 3°...
Il maestro mi ha proposto ben due soluzioni: la prima è quella di eseguire il power chord che comporta il salto di corda più in su lungo il manico. È un po' più lontano ma più facile da raggiungere.
La seconda soluzione è più interessante: mi ha detto di plettrare il power chord che parte dalla 6° corda dal basso verso l'alto. Strano a dirsi ma questo trucca aiuta moltissimo a non sbagliare (confronta poi con la sezione su Star Wars)!
Anche per la sequenza di power chord sulla parte alta del manico (vicino alla paletta) mi ha dato un consiglio interessante: il punto più difficile qui è passare da A5 (x/0/2/2/x/x) a B5 (x/2/4/4/x/x). Io suonavo A5 usando solo l'indice per premere le corde centrali col problema di doverlo poi spostare sulla 5° corda e, contemporaneamente, posizionare l'anulare e il mignolo sulla 4° e 3°. Il maestro mi ha così suggerito di suonare A5 usando l'anulare e il mignolo sulla 4° e 3° in maniera tale che, quando passo al B5, mi basti fare scorrere queste dita di due tasti. In verità mi ero già abituato abbastanza bene con la prima soluzione mentre, con la versione del maestro, mi resta più difficile posizionare, al B5, l'indice sulla 5° corda. Farò qualche altra prova per vedere cosa mi resta più semplice...

California: nessuna nuova. Adesso sono ancora a 50bpm col ritmo chili: solo adesso inizia a venirmi (cantando e suonando è facile sbagliare il ritmo) e, lentamente, aumenterò i bpm...

Star Wars: spontaneamente avevo provato a studiarmi l'intro di Star Wars ma la diteggiatura, per qualche motivo, mi confonde molto e spessissimo (cioè più del solito!) finisco per plettrare la corda sbagliata...
Il maestro mi ha fatto suonare il brano e ha individuato subito il problema. La soluzione è molto interessante e istruttiva perché aggiunge tutta una nuova dimensione allo studio di un brano. Non basta più memorizzare le "coordinate" tasto e durata ma, almeno per alcuni passaggi, è importante anche la direzione della plettrata.
Per chiarire il concetto propongo le seguenti due battute:


Sembrerebbe banale ma dopo aver suonato le tre note consecutive sulla 4° corda spesso vado a mancare la 3° corda e plettro per errore la 2°...
Il motivo è che io parto con la plettrata alternata verso il basso. Le prime tre note le plettro quindi: giù, su e giù; per suonare la successiva dovrei quindi scendere col plettro oltre la 3° corda e suonarla tornando su: ed è qui che spesso sbaglio...
Il maestro mi ha invece suggerito di iniziare a plettrare la prima nota partendo verso l'alto. I movimenti diventano quindi: su, giù e su; poi devo suonare la 3° corda andando verso il basso e questa volta posso farlo con un unico movimento che risulta quindi molto più semplice da effettuare.
Però che casino doversi ricordare anche la direzione della plettrata!

Altro: una sera, non avendo voglia di suonare, mi ero messo a riguardare un po' la teoria fatta. In particolare stavo controllando quali note compongono i cosiddetti “accordi di settima”. Avevo verificato che A7 è composta da 4 note: la 1°, la 5°, la 8° e l'11° partendo dalla fondamentale (*1).
Osservando però C7 avevo notato che, nella diteggiatura insegnatami dal maestro, c'erano solo 3 note: per la precisione la 1°, la 5° e l'11°. Dopo qualche minuto di spiegazioni fra me e il maestro, non direttamente concernenti questo problema ma bensì la mia (sensata) terminologia, mi ha spiegato che a volte alcune diteggiature, per semplicità, semplicemente eliminano delle note meno “importanti”. Interessante!

Nota (*1): la notazione musicale è veramente organizzata male! Invece di indicare semplicemente i semitoni di distanza dalla fondamentale usano una terminologia tutta strana. Inoltre, e a questo mi sono controvoglia adeguato, partono a contare considerando la fondamentale 1 invece che 0 come sarebbe più sensato...

martedì 18 settembre 2012

Re Bugiardo

Oggi l'ispirazione (o l'entusiasmo) è in calo: ho scritto solo un capitolo/post contro i tre di ieri...
E poi non ho ancora ricevuto nessun feedback: il mio beta-lettore più solerte si sposa sabato e, benché manchi un sacco di tempo, ho preferito non disturbarlo...
Stasera sono comunque fiducioso di avere qualche notizia: essenzialmente questo riscontro mi serve per mantenere alto l'entusiasmo. È difficile che in questa fase mi vengano dati dei consigli determinanti: dopo tutto ho spedito solo metà dell'opera e quindi, sia i pregi che i difetti, sono ancora solo potenziali.
Personalmente mi pare stia venendo benissimo e che sia uno dei miei migliori scritti in assoluto: inoltre sono stato molto poetico. Colpa di Shakespeare: dopo il Riccardo III (vedi il corto Riccardo III) ho letto anche il Giulio Cesare e il Re Lear (*1) cosicché un po' della sua magia (*2), per osmosi, l'ho assorbita.

Ed è proprio di quest'ultima tragedia che scriverò oggi...
Prima però qualche considerazione generale: visto che un po' l'inglese lo mastico avrei dovuto comprare delle edizioni col testo originale a fronte. È chiaro, lo si capisce dalle note, che spesso i traduttori trovandosi di fronte a frasi ambigue con più significati sono costretti a sceglierne uno col risultato di perdere tutte le altre sfumature. Mio errore: non ci ho proprio pensato al momento dell'acquisto.
Il “Riccardo III” è del 1591-1594, il “Giulio Cesare” del 1598-1599 e il “Re Lear” del 1605-1606: inutile dire che l'evoluzione è evidentissima. Nel Riccardo III il protagonista è cattivo e basta: solo nel finale, un paio di versi accennano, al suo valore in battaglia...
Già nel “Giulio Cesare” il protagonista, Bruto, è molto più complesso: di tutti i congiurati è l'unico che colpisca Cesare non per invidia o interessi personali ma per alti ideali (giusti o errati che siano). Insomma Bruto è già un personaggio molto più complesso e interessante di Riccardo. La trama è ancora estremamente lineare ma già abbondano le belle frasi (nel “Riccardo III” non ne avevo trovate molte ma magari dipende anche dall'abilità del traduttore...).
Nel “Re Lear” i personaggi ben delineati sono molti e tutti, anche quelli più negativi, hanno degli aspetti positivi che li rendono molto più realistici: un paio di esempi sono il ravvedimento di Edmund in punto di morte e forse anche il genuino amore delle sorelle Regan e Goneril verso lo stesso Edmund...
Comunque, a differenza delle altre due tragedie, la trama è piena di intrighi e colpi di scena: davvero una piacevole lettura!
Prima che me ne dimentichi una domanda per chi ne sa più di me: ma la fissa di Shakespeare per i fantasmi era sua personale o era del periodo storico?

Durante la lettura mi sono appuntato frasi che mi sono piaciute e riflessioni varie. Di seguito una selezione:

Atto I, Scena I
Me infelice! Non riesco a sollevare
Il mio cuore all'altezza delle labbra.
” (*3)

Per Ecate e i misteri della notte” (*3)
Ovviamente il significato (v. Erodiade (*4)) di questo riferimento mi era ben noto!

Il tempo svelerà ciò che l'astuzia
Nasconde tra le pieghe; il tempo, prima
Copre le colpe ma infine le deride
E le svergogna.
” (*3)

Atto I, Scena II
Sublime scappatoia del puttaniere, accusare una stella per la propria lussuria da caprone” (*3)
Anche nel “Giulio Cesare” c'erano dei bei versi sul fatto che il destino degli uomini NON sia governato dalle stelle: “Gli uomini, a volte, sono arbitri del proprio destino: la colpa, caro Bruto, non è delle stelle, ma di noi stessi...” (*5)

...e il mio quadro astrale si è formato sotto l'Orsa Maggiore...” (*3)
Questo verso vuol significare (lo si capisce dal contesto) che chi nasce nel segno dell'orsa avrà uno spirito libidinoso. Al riguardo rimando al post Marianna...

“...pazzo di Bedlam...” (*3)
Dalle note si viene a sapere che Bedlam è una deformazione di Betlemme e a Londra c'era proprio un ospedale dedicato a Santa Maria di Betlemme per malati di mente. Suppongo una struttura raffinatissima e piena di comfort...
Mi ha colpito perché mi era capitato di vedere su Cielo alcune noiosissime (*6) puntate del serial “I fantasmi di Bedlam” ma all'epoca non sapevo del riferimento storico legato al nome “Bedlam”...

Atto I, Scena IV
Io non so dire quanto a fondo veda
Il vostro sguardo. Ma cercando il meglio,
Spesso guastiamo il buono.


E così via per altri quattro atti: solo che il post sta diventando troppo lungo e quindi lo tronco qui!

Nota (*1): “Re Lear” di William Shakespeare, Ed. Newton Compton, 2011, trad. Guido Bulla. E sì, lo so: Lear non significa bugiardo...
Nota (*2): poca sfortunatamente...
Nota (*3): Tratto da “Re Lear” di William Shakespeare, Ed. Newton Compton, 2011, trad. Guido Bulla.
Nota (*4): ho ridato uno scorsa veloce a tale post e con orrore mi sono accorto che non vi faccio riferimento esplicito a Ecate! beh, vi assicuro che anche il mito di Ecate, come quello di Era e Diana, ha contribuito allo sviluppo della figura di Erodiade...
Nota (*5): Tratto da “Giulio Cesare” di William Shakespeare, Ed. Newton Compton, 2011, trad. Flavio Giacomantonio.
Nota (*6): ehm... una delle protagoniste era molto carina e spesso nuda o in sottoveste...

lunedì 17 settembre 2012

Come rimbalzo bene

Non dovrei perdere tempo a scrivere un post perché sono alle prese col nuovo racconto e dovrei battere il ferro finché è caldo: ovvero fino a quando ho entusiasmo e l'ispirazione regge...

Eppure questa la devo raccontare perché è troppo strana: ricordate il corto Due trame? Beh, poco male, si tratta del post precedente a questo e quindi potete leggerlo in un attimo... Fatto? Bene!

Siccome si trattava di un corto non sono entrato nei dettagli e, fra le varie cose che non ho menzionato, c'è il fatto che la protagonista femminile del secondo sogno è una mia vecchia conoscenza.
Beh... proprio vecchia vecchia vecchia no (*0): si tratta infatti di Barbara, una mia compagna di classe delle elementari e medie. L'ultima volta che la vidi fu a una cena di classe di ex compagni delle medie: ad occhio e croce circa venticinque anni fa...

Su questa Barbara ci sarebbero un paio di cosette da dire: la più importante è che mi piaceva in prima, e forse anche seconda, elementare (*1).
Ma soprattutto la mia “storia” con lei fu la prefigurazione simbolica del mio difficile rapporto con le donne...

Al riguardo devo raccontare un aneddoto divertente. A quell'epoca il fatto che Barbara fosse la bambina che mi piaceva significava in realtà ben poco: non ci pensavo mai e la ignoravo costantemente. In pratica, l'unica conseguenza del mio “amore” era che, quando mi chiedevano chi mi piaceva, io ci facevo mente locale e poi rispondevo “Barbara”. Tutto lì? Quasi...
Un pomeriggio, durante l'intervallo pomeridiano, la maestra ci fece giocare a “Dame e cavalieri”: un gioco che adesso sarebbe forse “vagamente” considerato sessista...
Io non lo conoscevo ma in pratica era molto semplice: a turno i maschietti dovevano presentarsi a una compagna di classe di loro scelta, chiederle la “mano” e far così coppia insieme. In pratica perdeva chi rimaneva spaiato. A ripensarci un gioco veramente cattivo e traumatizzante per chi non trovava compagno/a!
Il primo bambino a doversi cimentare nell'impresa, non so per quale criterio, fui io: il problema è che non sapevo quali fossero le modalità per chiedere la mano...
Ispirato probabilmente dai cartoni animati di Walt Disney tentai varie tecniche: iniziai romanticamente su un ginocchio e la mano sinistra sul cuore (tipo principe Azzurro e Cenerentola), passai agli inchini a 90 gradi come facevano i moschettieri per baciare la mano delle damigelle, e finii alla disperazione: ovvero in ginocchio con le mani giunte in preghiera!
Ovviamente ogni mia performance era accompagnata dalle risate del resto della classe mentre Barbara si limitava a sorridermi probabilmente anch'essa imbarazzata quasi quanto me. All'ultimo tentativo Barbara fece no col capo e io tornai, piuttosto seccato, fra i ranghi di bambini che ancora si sbellicavano dal ridere.
Il primo bimbo dopo di me mi fece vedere cosa bisognava fare: bastava un semplice cenno col capo. Ne rimasi molto deluso: mi aspettavo qualcosa di più plateale e romantico...
Comunque al secondo giro sia io che Barbara eravamo ancora in gioco: quasi nessun altro bambino era stato rifiutato e rimanevamo in pochi.
Siccome ero piuttosto cocciuto a questo secondo giro mi ripresentai a Barbara e feci il semplice inchino col capo: inutile dire che mi rifiutò anche questa seconda volta. Ci rimasi abbastanza male ma ci rimasi molto peggio quando Barbara “concedette la sua mano” a un altro bambino. Per la prima volta fui geloso di un “altro”.
Onestamente non ricordo come finì il gioco: forse rimasi spaiato o forse mi appaiai a una delle ultime bambine bruttine rimaste in gara... Di quel che son sicuro è che per la mia “storia” con Barbara (*2) non si riebbe più da questa battuta d'arresto!

Tornando al presente la seconda particolarità di Barbara è che, a differenza di tutti gli altri miei compagni di classe di quel tempo (maschi o femmine, amori o non), periodicamente, diciamo una volta ogni 4-5 anni, mi è capitato di sognarla.
In genere sognavo la ragazzina che ricordavo dalle medie ma nell'ultimo sogno era invece invecchiata: cioè i lineamenti erano i soliti ma c'era anche qualche ruga sul volto. In particolare nel sogno mi avevano colpito i capelli che, invece di essere corvini come sempre, erano sì scuri ma con dei riflessi di colore.

Ieri incuriosito l'ho cercata su FB. Di sicuro l'avevo già fatto tre o quattro anni fa quando a mia volta mi ero iscritto ma, all'epoca, non c'era...
Insomma ieri l'ho ricercata e questa volta l'ho trovata: la foto del profilo pubblico è UGUALE a come l'avevo sognata. In particolare i capelli hanno adesso una sfumatura ramata. Una coincidenza? Una suggestione? Può darsi...

Ero tentato di contattarla ma mi manca il coraggio: non so di cosa ho paura. Forse temo che non si ricordi di me o che non accetti la mia amicizia... Eppure non mi sono fatto troppi problemi a ricontattare la ragazzina (ora -ona) che mi piaceva al liceo... Colpa del sogno forse?

SONO STUPIDO!

Giuro che non me n'ero accorto! Avevo scritto sia del vecchio aneddoto sia della mia attuale paura ma non ero stato in grado di sommare insieme 2 + 2 (*3)!
Adesso mi è chiaro il motivo per cui non oso contattarla: inconsciamente temo di rivivere l'esperienza del “rimbalzamento multiplo”!

Già mi sento un po' meglio...
Magari se le chiedo l'amicizia su FB, e non ci allego un messaggio troppo cretino, questa volta me la dà (*4) e questo potrebbe provocare una reazione a catena: un inversione di tendenza cosmica nel mio rapporto con l'universo femminile: accolto favorevolmente invece che rifiutato con imbarazzo!

Dai! Quasi quasi ci provo...

Nota (*0): visto che ha la mia età NON può essere per definizione vecchia...
Nota (*1): sicuramente dalla terza elementare la “tradii” con una biondina dagli occhi sognanti; alle medie invece avevamo in classe una ragazzina bellissima chiamata Vania, sicuramente la più bella della scuola, che metteva in ombra tutte le altre: col senno di poi nella nostra classe ce n'erano almeno un paio molto belle oltre a lei ma tutti noi maschietti eravamo innamorati solo di Vania...
Nota (*2): la cosa buffa è che alla cena, quando la vidi per l'ultima volta, mi confido che in prima elementare le piacevo!! Pensa tu il cuore delle donne! L'amore vinto dall'opportunità sociale: chi l'avrebbe mai detto...
Nota (*3): = 4
Nota (*4): l'amicizia.

domenica 16 settembre 2012

Verratti

Nel Pescara non l'avevo mai visto giocare ma recentemente mi è capitato di guardare un paio di partite del PSG e sono rimasto senza parole: è veramente fortissimo!
Soprattutto quello che impressiona è, nonostante sia giovanissimo, la sua maturità e intelligenza calcistica: prende sempre la scelta giusta e non sbaglia nulla; rischia quando c'è da rischiare ma, quando non è il caso, non esita a fare il passaggio semplice; è velocissimo nel decidere la giocata, fa lanci lunghi e precisi; grintoso e di personalità: i compagni non esitano a passargli la palla...
Io mi sbilancio: secondo me è il più forte giocatore italiano attualmente in attività (e se per caso ancora non lo fosse lo diventerà fra qualche anno...)

Due trame - 16/09/2012
In questi giorni (notti) ho fatto due sogni molto adatti per dei racconti: il primo si basa su una bella idea, molto psicologico (la trama sarebbe indirettamente descritta attraverso varie sessioni fra paziente e psicologo) e con un messaggio importante. Il problema è che mi richiederebbe almeno 4 o 5 post (quindi impegnativo) e il finale mi pare un po' debole...
Invece stanotte ho fatto un sogno molto più movimentato di genere rosa/thriller/nero: in questo caso avrei tutti gli elementi (compreso un finale bello forte) però l'idea di fondo ricorda un po' (sebbene sia diversa) quella di un noto film...
Magari provo a condensare la seconda trama in un unico racconto breve per racchiuderlo in un solo post: in questa maniera magari ne varrebbe la pena: vedremo...
Se per qualche giorno non posto niente vuol dire che sono impegnato a scrivere!

Edited (16/09/2012): ho buttato giù la versione compatta del racconto (secondo sogno) e mi è venuta un'idea grandiosa che dovrebbe alzarne il livello complessivo da buono a ottimo!! Certo poi dipende dalla mia capacità di riuscire a rendere ciò che ho in mente ma una buona idea è già qualcosa...

Malissimo - 21/09/2012
In questi giorni mi ha fatto male l'orecchio destro, con la conseguenza che non lo potevo appoggiare sul cuscino, con la conseguenza (e in genere mi basta molto meno!) di non farmi dormire...
Ieri finalmente l'orecchio ha smesso di darmi fastidio però comunque stanotte non ho dormito: mi ero abituato a stare insonne...

Star Wars (2?) - 21/09/2012
Cercando di impararne la melodia introduttiva ho riflettuto che, tutto sommato, la trama dei primi due episodi di Star Wars aveva molti elementi di una tragedia shakespeariana. Poi, certo, l'ultimo episodio con i suoi orsacchiotti, sciupa l'effetto e la fa scivolare in una commedia degni del Muppet Show...
Inutile dire che, i tre episodi del presequel, sono semplicemente da arresto immediato.

Est e Ovest - 21/09/2012
Nell'insonnia notturna ho riflettuto che i termini occidente e oriente non sono assoluti ma, anzi, molto relativi: dopotutto i cinesi che guardano ad oriente vedono gli USA...

venerdì 14 settembre 2012

Migliorato? Quando!?

L'ultima volta ho posto al maestro la fatidica domanda: «Secondo te, considerato che è quasi un anno che prendo lezioni, sono migliorato abbastanza?»
Al che il maestro ha guardato il soffitto, poi si è guardato i piedi, si è sfiorato i capelli, si è toccato il naso, ha strascicato un piede per terra, ha fischiettato, si è torto con disperazioni le mani l'una con l'altra, si è grattato un orecchio e poi, quasi senza esitazione ma con voce insolitamente acuta, ha farfugliato «sì, abbastanza...»
Come si fa a rendere credibile una mezza bugia? In genere le si accosta una verità...
E poi il maestro ha aggiunto: «specialmente negli ultimi tre mesi circa sei particolarmente migliorato...»

In effetti sono d'accordo con questa affermazione: anch'io avevo avuto nettamente questa impressione...
Allora mi sono incuriosito e ho controllato i miei appunti per vedere cosa fosse cambiato verso maggio-giugno.
Prima qualche dato analitico: a marzo mi sono esercitato ufficialmente (*1) diciotto volte, ad aprile dodici, a maggio quindici, a giugno diciotto, a luglio diciannove e ad agosto quattordici volte. Non so, ma non mi pare che queste variazioni siano troppo significative: il calo ad aprile fu dovuto alla Pasqua mentre quello di agosto al gran caldo...
Credo quindi che sia necessario esaminare gli esercizi che facevo. Come punto di partenza prendo il mese d'aprile quando, all'epoca, sicuramente non c'erano stati grossi segni di miglioramento.
Col senno di poi, riguardando gli esercizi di quel periodo, mi pare che quelli più “costruttivi” fossero le progressioni (in pratica i giri di accordi che adesso chiamo pattern) e due esercizi potenti (ovvero esercizi sui power chord): a quel tempo usavo solo il metronomo e, soprattutto, non suonavo sopra le basi (né su Tuxguitar né su tracce mp3).
A inizio maggio (v. Lezione XXIV) c'è il primo cambiamento significativo: comincio a esercitarmi sul brano Paranoid dei Black Sabbath. Inizialmente ho un sacco di problemi, primo fra tutti quello di tenere il conto dei sedicesimi, e occorrerà tutto il mese per iniziare a superarli ma l'utilità (e il piacere) di suonare un vero pezzo musicale sopra la base di Tuxguitar è, a mio avviso, fondamentale...
Il 31 maggio un'altra variazione significativa: l'addio al metronomo (v. Lezione XXVIII) sostituito dal programma Hydrogen Drum Machine...
Credo che questo banale cambiamento mi abbia aiutato moltissimo ad affinare il mio senso del ritmo.
Ai primi di giugno il maestro mi ha fatto studiare degli specifici brani tratti da un corso (v. Lezione XXIX) e ho anche iniziato a usare il programma Solfege!
Onestamente ancora non saprei dire quanto mi sia utile questo tentativo di sviluppare il mio orecchio con Solfege! Però, guarda caso, dopo qualche tempo ho iniziato autonomamente a realizzare delle semplici melodie senza difficoltà (in inverno il maestro mi aveva dato, proprio con questo scopo, degli specifici esercizi dall'esito fallimentare): non so, magari le cose sono collegate...
Invece sono sicuro che mi sia stato utilissimo iniziare a suonare dei brani, per quanto semplici, su delle tracce mp3: non saprei spiegarne il perché... forse, non poterli rallentare a velocità “lumaca”, mi ha costretto a “buttarmi”...
A fine giugno (v. Lezione XXXI) credo sia stato molto proficuo abbandonare i vari esercizi potenti, ormai decisamente noiosi, per esercitarmi sui power chord direttamente con dei brani che mi piacessero: nel mio caso Battle Hymn e, successivamente, “Carry On” (v. Lezione XXXIII). Da notare il passo falso con “For whom the bell tolls” dei Metallica: il brano sarà anche bellissimo ma a me non piaceva ed esercitarmi su di esso era una grande fatica...

Credo che il quid che mi ha fatto migliorare sia fra quanto ho indicato perché da allora non ci sono state altre modifiche significative alla struttura delle esercitazioni.
Riassumendo credo mi abbia giovato: suonare brani FACILI (non importa quali) sopra una base NON rallentabile; suonare brani (beh, frammenti di essi) che mi piacciono molto sopra Tuxguitar (dopo averli opportunamente rallentati); aver abbandonato il metronomo a favore di una base di batteria; e, forse, l'addestramento con "Solfege!".

Mentre scrivevo queste note mi è venuto a mente quello che, dall'alto della mia bassa esperienza, mi pare essere un buon suggerimento per chi ha intenzione di imparare a suonare questo strumento: prendete in mano una chitarra e faticosamente, magari facendovi aiutare, mettete le dita della mano sinistra sopra le corde dell'accordo di DO maggiore, con la destra date una coraggiosa plettrata sulle prime cinque corde e ascoltate attentamente il suono che viene fuori: se il risultato non vi piace lasciate perdere perché per tanto tanto tempo (parlo di mesi) difficilmente riuscirete a ottenere qualcosa di significativamente migliore. Se invece l'accordo, per quanto venuto male, vi aggrada l'orecchio allora avete qualche possibilità...

Il fatto è che ci vuole un sacco di tempo per migliorare e, se non ci piacciono i brutti suoni che inizialmente otterremo, allora difficilmente troveremo l'entusiasmo necessario per non scoraggiarci e lasciar perdere...

Nota (*1): molto spesso mi capita di fare qualche esercizio a casaccio o magari di suonare qualche brano del mio “repertorio” ma per “esercitazione ufficiale” intendo l'aver fatto tutti gli esercizi stabiliti col maestro.

giovedì 13 settembre 2012

Monti 19: rintronato dalle vacanze

Era da tempo che volevo scrivere un post su Monti invece che su Colline (v. il corto Dalle Colline ai Monti) ma in estate il governo si è comportato molto meglio del suo solito: se n'è stato in ferie senza far niente...
Adesso Monti, evidentemente ristorato dalle vacanze, sembra quasi pronto per ritornare in azione e, per riscaldarsi, ha fatto una dichiarazione che dimostra tutto il suo acume (*1): “È vero, per risanare abbiamo aggravato la crisi, ma andava fatto...” e poi “Il premier ammette che il quadro economico è peggiorato per i provvedimenti fiscali” (dal Corriere.it).

C'è da aggiungere altro? Possibile che solo io trovi assurda questa dichiarazione?
Nel dubbio chiarisco il mio punto di vista: NON È POSSIBILE RISANARE I CONTI PUBBLICI E, AL TEMPO STESSO, AGGRAVARE LA CRISI ECONOMICA!

Scusate il maiuscolo ma quando ci vuole ci vuole...
Quello che voglio dire è che se si deprime l'economia, come lo stesso Monti ammette di aver fatto con i suoi inopportuni provvedimenti fiscali, qualsiasi risanamento è illusorio.
In altri post (cfr. Ancora sul debito e simili) ho spiegato che a un calo di un punto percentuale del PIL corrispondono mancate entrate per tot miliardi (che io avevo rozzamente stimato a 7 miliardi).
Monti è riuscito a far di peggio: il PIL non è calato di un punto (come avevo foscamente previsto) ma è riuscito a farlo crollare del 2,6% e questo, sempre secondo la mia rozza stima, porterà a un ammanco di 18 miliardi! Altro che pareggio!

Ma che “tecnico” di economista sei? Per risanare i conti di una nazione l'economia la devi far crescere non distruggerla!! Cazzo!

E scusatemi il termine usato a sproposito per Monti: mi riferisco a “tecnico” ovviamente...

Nota (*1): ironico...

mercoledì 12 settembre 2012

Barbagrigia di noia

Ho letto uno dei libri di fantascienza peggiori che mi siano mai capitati fra le mani: si tratta di “Barbagrigia” di Brian W. Aldiss, Ed. Sellerio, 1995, trad. Ugo Malaguti.
Si tratta di uno dei cinque libri di fantascienza che comprai a poco meno di 3€ la scorsa primavera (v. corto Basso costo) e che finalmente mi sono deciso a leggere.
Il libro è datato (del 1964) ma non è questo il problema: lo spunto è che la razza umana (e anche molti altri mammiferi) è stata resa sterile dalle radiazioni provocate dalle esplosioni nucleari nello spazio. Scientificamente non è troppo credibile ma, anche chiudendo un occhio e facendo finta che le basi della storia siano solide, è proprio la trama che comunque non regge: è noiosissima!
L'idea, se sorvoliamo sul motivo della sterilità della razza umana, era promettente: la popolazione invecchia sempre più e, al momento in cui inizia il racconto, i personaggi più giovani sono degli ultra-sessantenni. Le opportunità per una trama interessante ci sono ma il background storico (in pratica cosa ha combinato l'umanità negli ultimi cinquant'anni) non regge perché troppo irrealistico. E i protagonisti che fanno? Si limitano a scendere in barca lungo il Tamigi attraversando zone spopolate e incontrando di tanto in tanto qualche vecchio picchiatello. Questa trama “principale” è interrotta da vari flashback che descrivano le “non avventure” dei protagonisti quando erano più giovani andando sempre più indietro nel tempo fino a quando questi erano solo dei bambini.
È così che, nell'ultimo flashback, si vengono a conoscere i genitori del protagonista (Barbagrigia) e i motivi della crisi della loro relazione. C'è da chiedersi: queste informazioni servono a qualcosa? aiutano a capire le motivazioni dei personaggi? Hanno uno scopo che non sia riempire delle pagine?
Le risposte sono tre “no”: servono solo a palesare quanto sia sballato il background storico e, per di più, fanno sbadigliare dalla noia...
Nonostante tutti questi difetti ho voluto finire di leggere il romanzo: era chiaro che l'autore voleva arrivare a dimostrare qualcosa, che aveva insomma in serbo un colpo di scena finale o un messaggio da comunicare...
Così, nelle ultime due-tre pagine, scopro che l'umanità non è destinata a estinguersi perché i bambini stanno ricomparendo (l'effetto delle radiazioni si è "invertito" e, seppur raramente, le arzille vecchiette stanno iniziando a mettere al mondo dei neonati) ma si nascondono nei boschi!
Come poi facciano questi neonati a sparire e a nascondersi nei boschi non viene spiegato: si tratta di una delle molteplici contraddizioni del libro...
In pratica (secondo me) la morale del libro è “gli adulti non dovrebbero cercare di imporre le loro idee ai giovani”.
Capirete quindi perché sono deluso...

martedì 11 settembre 2012

MapPanel

Come scrissi in Udacity e CS258 ho intenzione di mettere in pratica quanto appreso sul debugging.
Però, siccome non mi andava di modificare un progetto esistente per aggiungervi “assert” e JUnit varie, ho deciso di partire da zero con un nuovo programma.

La realizzazione di questo programmino mi pare abbastanza interessante e quindi provo a farci un post raccontandone la storia...

L'idea era di scrivere un semplice programma che visualizzasse una mappa su più livelli: l'idea è che se nella mappa c'è una torre voglio poter scorrere tutti i piani. Detto così sembra complicato ma invece è semplice: mi limito a fare tante mappe bidimensionali con due tasti per salire e scendere di livello.
L'altra complicazione che mi sono imposto è che ci possono essere oggetti più grandi di un quadrato: in particolare nel mio esempio c'è una tenda che ne occupa due.

Inizialmente avevo usato un array bidimensionale per memorizzare il tipo di terreno con l'aggiunta di una lista con tutti gli oggetti extra (palizzata, tenda e rospo) e relative coordinate.
Poi ci ho ripensato e ho usato direttamente un array bidimensionale di liste che mette insieme terreni e oggetti “extra”: in pratica ogni quadrato della mappa ha la sua lista di immagini che devono essere disegnate sopra di esso. Per ogni immagine tengo anche traccia del suo livello in maniera da disegnarla in base al “piano” correntemente visualizzato.
Un'interessante complicazione è data dagli oggetti che occupano più di un quadrato (la “tenda” nel mio caso). Inizialmente infatti il modo in cui disegnavo la mappa era il seguente:
Con due “for” nidificati, da zero alla dimensione della mappa, scorrevo tutte le liste corrispondenti al “quadrato” corrente e disegnavo i vari oggetti. Il problema che avevo con la tenda era che, estendendosi questa verso il basso, quando passavo a disegnare il quadrato inferiore finivo per cancellare metà tenda!
Sul momento avevo pensato di bufferizzare gli oggetti multi-quadrato ma avevo la netta sensazione che si potesse fare meglio. E infatti! Basta invertire la direzione in cui si disegna la mappa e il problema è risolto (*1)!

Versione con bug

Versione corretta

Per complicarmi la vita ho deciso che certe immagini (i terreni in pratica) venissero ruotati casualmente dal programma in maniera da nascondere eventuali pattern. Allo stesso scopo, dello stesso oggetto, ad esempio l'erba (*2), possono essere presenti più versioni e il programma ne selezionerà una particolare quadrato per quadrato...

Per gestire tutte queste cose ho usato le seguenti 8 classi (ma almeno di due avrei potuto fare a meno):
  1. Core: contiene il main, fa le inizializzazioni e crea la GUI
  2. Constants: contiene costanti usate dalle varie classi. Avrei potuto metterle in Core ma ho preferito così...
  3. Dado: è una classe che mi trascino di progetto in progetto dove tengo diversi metodi per generare numeri pseudocasuali. Volendo avrei potuto semplicemente copiare il metodo che mi serviva nella classe che lo utilizza...
  4. MapPanel: un componente che estende un JPanel e che uso come superficie per disegnare...
  5. MapElements: gestisce la collezione di MapElement (vedi poi) con alcune funzioni di utilità. Avrei potuto incorporare queste funzionalità in Core ma mi pareva più pulito fare così...
  6. MapElement: carica in memoria le varie immagini (comprese quelle con più versioni) e su richiesta restituisce, eventualmente casualmente (quando ce ne sono più versioni o è abilitata la rotazione), un'immagine specifica. Contiene anche dati extra sull'immagine.
  7. MapTile: contiene semplicemente un immagine e il livello a cui si riferisce
  8. KGBMap: contiene il famigerato vettore bidimensionale di liste di MapTile. In pratica contiene la struttura della mappa
Nei prossimi giorni voglio fare ancora qualche miglioria (estendere la mappa e aggiungere oggetti e livelli) e poi inizierò a fare il debugging con JUnit e coverage testing...
Credo che sarà molto interessante perché non ho ben chiaro come fare e sono sicuro che mi troverò ad affrontare numerosi problemi inaspettati: vedremo cosa verrà fuori!

Ah! se qualcuno è interessato al codice (Java) mi faccia sapere: al momento è abbastanza squallido e quindi non l'ho pubblicato...

Nota (*1): con la condizione che gli oggetti multi-quadrato vengano memorizzati sempre nella lista corrispondente al quadrato più in alto a sinistra che li contiene: cosa intuitiva e che già facevo...
Nota (*2): l'ho implementato e nella versione fatta ieri, con i quadrati 32x32 pixels, mi funzionava già. Oggi però sono passato a immagini di 64x64 pixels e non ho avuto voglia di disegnare due versioni dell'erba (quindi le immagini allegate mostrano un solo tipo di erba).

lunedì 10 settembre 2012

Lezione XXXVIII: novità

Ieri sera ho avuto una nuova lezione e oggi mi sono allenato per la prima volta con i nuovi esercizi: è stato un massacro!
Avevamo cambiato molte cose e quindi ho avuto bisogno di molto più tempo per organizzarmi e capire come effettuare ogni esercizio...
Ma procediamo con ordine:

Riscaldamento: Già qui abbiamo cambiato due dei tre esercizi che facevo. Siccome è tanto che sorvolo, per questa volta, riassumerò brevemente cosa faccio.
Il primo esercizio consiste semplicemente nel suonare la scale Caged-1, Caged-2 e Caged-3.
Uhmm... volevo mettere un link che spiegasse cosa sono queste scale ma, dopo una rapida ricerca su internet, mi sono reso conto che c'è molta teoria dietro queste caged mentre io intendo semplicemente delle scale...
Per evitare ambiguità ho quindi personalmente scritto la tablatura delle "mie" Caged-1, Caged-2 e Caged-3:

Poi c'è il nuovo esercizio che io ho soprannominato Bilancia che consiste semplicemente nell'alternare i seguenti due accordi:

Credo che principalmente serva per la coordinazione ma per me è anche una faticosa ginnastica perché, estendere le dita su quattro tasti in cima al manico, mi richiede un notevole sforzo...

Infine c'è questa stranissima sequenza che, fondamentalmente, serve per l'agilità e velocità delle dita:

Si tratta di ottavi da suonare a pennata alternata e le note sul 14 e 17 tasto non sono degli errori: bisogna davvero schizzare laggiù e poi tornare in cima al manico!

Brani: Con Rock Face avevo finalmente raggiunto la velocità nominale di 92bpm ma, quando ho provato a suonarlo sopra la traccia, non ci ho capito più niente! Come era già successo per un altro brano anche qui il basso è registrato troppo forte e copre la chitarra col risultato che finisco per perdere immediatamente il tempo. La soluzione suggeritami dal maestro è stata semplice: usare il programma Transcribe! per tagliare le frequenze del basso. In questa maniera oggi sono riuscito a suonare all'80% della velocità e, spero, in pochi giorni dovrei essere in grado di tornare al 100% e rimettere il basso...
Riguardo il brano/ritmica Twelve-Bar Blues in A with riffs sono passato alla seconda parte: la prima era abbastanza facile...

Ritmo: Anche questo è un nuovo esercizio e il maestro mi ha espressamente detto di farlo prima del pattern: è più facile scriverne lo spartito che spiegare a parole cosa si debba fare, quindi:

Come si vede l'esercizio non sembrerebbe impossibile: si tratta di suonare quattro sequenze di sedicesimi dove solo il primo sedicesimo è un accordo mentre gli altri tre hanno le corde mute.
I sedicesimi, da quando ho “imparato” Paranoid, non sono più un problema: non cerco più di contarli uno per uno ma automaticamente li raggruppo quattro a quattro accentando il primo della serie...
Il vero problema qui è il movimento della mano! Il maestro mi ha detto di non muovere il braccio (come mi verrebbe naturale) ma solo il polso: sembrerebbe banale ma devo fare uno sforzo incredibile per riuscirci! Addirittura mi si è indolenzito il bicipite che, evidentemente, tenevo contratto per fermare il braccio...
Inutile dire che al momento suono a velocità patetiche ben lontane dai 50bpm indicatimi dal maestro...

Pattern: Qui fortunatamente niente di nuovo. Finalmente ho raggiunto i 70bpm col ritmo Chili!

Power Chord: Il brano Carry On mi era venuto decisamente a noia e così, dopo una breve ricerca, abbiamo di passere a un nuovo brano: “Aces High” degli Iron Maiden (qui si può scaricare lo spartito: attualmente ce ne sono ben quattro versioni e io uso la prima...). Al momento sto cercando di imparare le battute della seconda chitarra dalla 35° alla 38° incluse. La velocità l'ho abbassata da 230 a 100bpm ma probabilmente dovrò diminuirla ancora di un pochino...
Via via che prendo confidenza con questi accordi aggiungerò nuove battute e poi aumenterò la velocità.
Opzionalmente il maestro mi aveva detto di studiare anche il riff iniziale ma, almeno oggi, non ci ho nemmeno provato!

California: Ero arrivato a cantarla suonando gli accordi con un ritmo basato su quattro quarti a 60 bpm. Il maestro mi ha detto di passare al ritmo chili: ovviamente, essendo molto più complesso, tendo a confondermi comunque, abbassando la velocità a 50 bpm, ce la faccio (quasi) bene. Sono fiducioso di poter tornare a 60bpm piuttosto alla svelta: vedremo...

Edited (10/9/2012): Mi ero dimenticato di Conan: il brano colonna sonora...
Nel complesso va abbastanza bene ma devo cercare di essere più "pulito", ovvero più preciso nel pizzicare le corde giuste. Come trucco il maestro mi ha detto si duonarlo col distorsore acceso: in questa maniera se faccio degli errori, come ad esempio sfiorare una corda a vuoto, questi verranno evidenziati...