«[Figlio dell'uomo] Porgi l'orecchio e ascolta le parole di KGB
e applica la tua mente alla SUA istruzione
» Pv. 22,17

Qui si straparla di vari argomenti:
1. Il genere dei pezzi è segnalato da varie immagini, vedi Legenda
2. Per contattarmi e istruzioni per i nuovi lettori (occasionali e non) qui
3. L'ultimo corto è questo
4. Molti articoli di questo blog fanno riferimento a definizioni e concetti che ho enunciato nella mia Epitome gratuitamente scaricabile QUI. Tali riferimenti sono identificati da una “E” fra parentesi quadre e uno o più capitoli. Per esempio: ([E] 5.1 e 5.4)

mercoledì 29 agosto 2018

Aforisma verificato

Lo scorso ferragosto scrissi il corto Un ultimo aforisma e, a memoria, citai questo: «Le passioni del cuore vanno stemperate con la ragione, le decisioni della ragione vanno addolcite col cuore».

Mi ripromisi poi di cercare la versione “corretta” perché, ovviamente, suonava più elegante. Mi impegnai a scorrere il mio libro di aforismi ma non mi riuscì ritrovarla: la ricordavo nell'ultimo terzo mentre invece era nel primo!

Comunque alla fine ci sono riuscito: con mia grande sorpresa l'aforisma originale è decisamente diverso dalla mia versione anche se il senso è il medesimo: «Credo alla tua saggezza solo se viene dal cuore, credo alla tua bontà solo se viene dalla ragione.» (Arthur Schnitzler)

Buffo come mi fossi dimenticato completamente della forma ricordandomi solo la sostanza: ma del resto sono fatto così...

Il “pusher” bisognoso - 30/8/2018
Notizia: Il pusher rimesso in libertà: "Si mantiene con lo spaccio" di Paola Fucilieri da IlGiornale.it

Quindi adesso delinquere per necessità è permesso, solo chi lo fa per passione verrà punito...

Autostrade - 1/9/2018
[E] Per la comprensione completa di questo pezzo è utile la lettura della mia Epitome (V. 1.0.0 "Bennata").

La vicenda delle Autostrade non è importante soltanto sul piano legale/economico ma anche perché è un banco di prova per la mia teoria.
In particolare il rinazionalizzare un bene pubblico essenziale, come lo sono le autostrade in Italia, rientra nella strategia che dovrebbe seguire il mio “buon governo” ideale ([E] 14.2).
Questo significa che un tale atto, che non si riduca al semplice passaggio di proprietà da un privato a un altro, non è compatibile con un populismo apparente.
Invece la proposta di nazionalizzazione è partita proprio dal M5S, populismo apparente (*1)([E] 12.4), seguito poi con più prudenza dalla Lega, populismo incerto (*2).

Per questo, dopo tutto questo fumo, continuo a non aspettarmi niente di concreto ma, ovviamente, vedremo...

Nota (*1): ne sono ragionevolmente sicuro per varie deduzioni fatte negli anni passati (chi è interessato cerchi nei pezzi col marcatore “M5S”).
Nota (*2): l'incertezza è se sia un populismo reale o apparente ([E] 12.4): stando al governo la questione si dovrebbe chiarire anche se rimane l'incertezza con le interazioni col populismo ambizioso di Di Maio e la relativa debolezza politica (pochi parlamentari e necessità di rimanere al governo).

X Grandi e piccoli - 4/9/2018
Come era chiamato il più piccolo dei titani?
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Tinano

Strafico o Ficoso? - 5/9/2018
Riflettevo sul limite dei due mandati per i parlamentari del M5S.
Un vantaggio è che i parlamentari al secondo mandato, sapendo di non poter essere comunque rieletti, sono più liberi di agire secondo la propria coscienza invece di seguire le indicazioni di Grillo-Casaleggio.
Lo svantaggio è che gli stessi possono essere “comprati”, specie se hanno avuto visibilità, da altre forze politiche con l'offerta di venire ricandidati.

Rimane quindi il dubbio se le esternazioni di Fico, decisamente contro la linea del governo di cui il M5S fa parte, derivino dalla sua coscienza oppure se si sia già accordato col PD per ricandidarsi in tale formazione (o quel che sarà) alle prossime elezioni.

3° trimestre 2017

Finisco il pezzo sul fascismo (attualmente circa il doppio di un pezzo lungo) o scrivo qualcosa d'altro? Come al solito ho optato per la scelta più facile che, oltretutto, trovo anche divertente...

Ma passiamo direttamente ai candidati “Wow” del trimestre Luglio-Settembre 2017.

Luglio 2017
Mese un po' sfortunato: diversi pezzi sono discreti ma non abbastanza buoni da ricevere la candidatura a “Wow” del mese. Le uniche due eccezioni sono:
- Da Steyr con furore: pezzo molto bello, non per merito mio, ma grazie agli aneddoti che riporta.
- Teosofia e un piccolo mistero: pezzo apparentemente assurdo che però riesce ad arrivare a un'intuizione interessante.

Agosto 2017
Mese ECCEZIONALE: forse il migliore da quando tengo questo ghiribizzo...
- Le due tazze: racconto incomprensibile ai più (vedi il marcatore “Esoterico”) ma che comunque trovo molto divertente a causa della sua assurdità.
- Ancora sui Paget: pezzo lungo ma con una fondamentale intuizione sull'importanza dei matrimoni endogamici nell'aristocrazia inglese.
- L'ironia della non logica: pezzo molto profondo, forse anche troppo.
- La parabola di Hegsted: pezzo basato su un articolo di Goofynomics, d'importanza fondamentale, dove viene dimostrata l'illusorietà della “verità” scientifica.
- Mercanti e poveri: ottimo pezzo storico ricco di spunti per la mia Epitome.
- BMI: O tempora o mores...
- La procedura: una brutta esperienza, eppure istruttiva...

Settembre 2017
Mese qualitativamente simile a luglio 2017: c'erano diversi pezzi discreti ma non abbastanza buoni da ricevere la candidatura a “Wow”. Probabilmente ognuno dei pezzi citati per il mese di agosto sarebbe migliore dei due seguenti candidati...
- Ingiurie: un pezzo di buon senso in un mondo che sempre più spesso mi pare funzionare al contrario.
- Evoluzione variabile: una teoria interessante, non importa se corretta o no. Nel pezzo in questione (stranamente) non ne faccio menzione ma essa potrebbe avere ripercussioni anche sull'umanità.

Un trimestre molto atipico con un agosto di qualità altissima (nonostante il caldo!) affiancato da due mesi decisamente più modesti...

Conclusione: beh, piano piano, sono arrivato a essere “solo” un anno indietro nella scelta dei miei pezzi “Wow”!

martedì 28 agosto 2018

Incertezze alla seconda giornata

Anche quest'anno volevo divertirmi a fare le mie previsioni per il campionato di calcio 2018-2019.
In realtà sono però molto indietro nelle valutazioni: ho seguito la campagna acquisti estiva con scarsa attenzione e non conosco praticamente nessuno dei nuovi giocatori.
Inoltre in queste due prime giornate ho visto pochissime partite.
Della prima giornata:
Sassuolo – Inter
Atalanta - Frosinone (solo l'inizio)

Della seconda giornata:
Juventus – Lazio
Napoli – Milan
Fiorentina – Chievo
Roma – Atalanta

Procediamo con ordine. L'Inter, sulla carta, ha fatto un'ottima campagna acquisti (personalmente sono un entusiasta di Politano) e Spalletti è al secondo anno, cosa che dovrebbe garantire la totale assimilazione del suo gioco da parte della squadra.
Nella partita col Sassuolo l'Inter mi era parsa un po' sfortunata: gli era stato dato contro un rigore che c'era al 20% e non dato un rigore che c'era all'80%; qualche assenza importante aveva contribuito negativamente.
Non ho visto la partita Inter-Torino ma certo la rimonta della squadra ospite, sotto di due gol, mette ulteriori dubbi.

L'Atalanta, come l'anno scorso, dipende molto dal rendimento di Gomez: mi pare difficile che possa reggere sia l'impegno in UEFA che il campionato. Anche in questo caso non conosco i nuovi giocatori (anzi so che Gasperini si è lamentato per la mancanza di rinforzi) ma di solito dal vivaio riescono sempre a estrarre ottimi giocatori e comunque a me “Zapatone” è sempre piaciuto (anche se ieri, dopo il primo tempo, non aveva più fiato!). La preparazione anticipata probabilmente sta falsando e falserà i risultati delle prime giornate: mi aspetto un cedimento significativo nel girone di ritorno. Comunque il rischio di un campionato molto al di sotto delle aspettative c'è.

La Juventus continua a sembrare nettamente più forte delle altre squadre. Anche contro la Lazio, che avrebbe dovuto essere un ostacolo significativo, mi è parsa vincere senza bisogno di impegnarsi troppo: le basta avvicinarsi all'aria di rigore avversaria e poi qualche singolo risolve.
Discorso a parte quello di Ronaldo: sul piano economico suppongo che la Juventus abbia fatto bene i propri calcoli, sul piano tecnico continuo ad avere delle perplessità a causa dell'età del campione portoghese: già il fatto che un giocatore abituato a segnare più di un gol a partita sia ancora a zero dopo due giornate è leggermente preoccupante. Comunque vedremo...

La Lazio ha avuto la partenza più difficile che le potesse capitare e il fatto che sia ancora a zero punti non è particolarmente significativo. Come al solito ho poi fiducia nel fiuto di Lotito e Tare e sono sicuro che anche quest'anno si ritroveranno in squadra qualche nuovo campioncino.
Certo che Milenkovic sembra essere tornato a essere un giocatore normale: probabilmente è l'effetto dei mondiali che spesso imballa i giocatori che vi hanno partecipato.

Sul Napoli ero scettico. Ancelotti ha vinto tanto ma sempre con le squadre più forti: mi pare semplicemente impossibile che riesca a ripetere il MIRACOLO di Sarri dell'anno scorso: ovvero contendere praticamente fino all'ultima giornata il titolo alla Juventus.
In genere Ancelotti non stravolge le squadre su cui mette le mani e si affida alla “vecchia guardia”: anche col Napoli mi sembra abbia fatto così: lo schema con Callejón che si inserisce, riceve un traversone e di prima rimette la palla indietro nell'aria piccola sembra proprio sarriano!
Effettivamente il Napoli non ha fatto grandi acquisti e col portiere si è probabilmente indebolito: eppure il calcio è un gioco di squadra e averne mantenuto l'ossatura è un vantaggio che si tende a sottovalutare.
Inoltre nella partita col Milan ho avuto la netta sensazione che Ancelotti avesse indovinato i cambi al contrario di Gattuso che aveva inserito un lentissimo Bakayoko.
Insomma nel complesso sono ancora molto incerto...

Il Milan ha fatto tanti acquisti, sulla carta molto più sensati rispetto all'anno scorso. Higuain credo abbia ancora molto da dare e Laxalt è un ottimo giocatore: gli altri non li conosco ma dovrebbero essere buoni...
L'incertezza maggiore è l'allenatore Gattuso: l'anno scorso è partito bene ma ha poi concluso male; difficile capire di chi fosse la responsabilità.

Il centrocampo della Fiorentina è stato una piacevole sorpresa: Gerson e Fernandes sembrano proprio una bella coppia (a me non piaceva ad esempio il lento Badelj e non lo rimpiango affatto: sono curioso di vedere come giocherà nella Lazio). Chiesa era ancora imballato ma ho fiducia che ritorni a essere decisivo. Solite perplessità per Simeone: corre e si impegna tantissimo ma io preferisco però gli attaccanti che lavorano meno ma implacabili in area di rigore. Eysseric un mistero: impossibile capire cosa ci trovi Pioli. Pjaca mi piaceva ma per adesso è senza voto: se si fosse ripreso dagli infortuni dovrebbe essere forte.
Molto bene la difesa e, finalmente, sembra che anche il portiere sia buono.
Decisamente una Fiorentina più competitiva rispetto all'anno scorso.

Roma: vista ieri sera...
Il portiere danese è il giocatore che mi convince meno: non che abbia fatto errori clamorosi (mi sembra però che esca pochissimo) ma mi pare abbia lo sguardo intimidito e insicuro; in particolare ricordo un'azione della scorsa settimana in cui deviava sopra la traversa un violento tiro in porta e rimaneva poi come tramortito, quasi sorpreso...
Dicono che Kluivert la scorsa settimana sia stato decisivo ma in questa partita non ha toccato palla: capita che i giovani abbiano un rendimento incostante, vedremo.
Soliti dubbi su Dzeko: utilissimo a far salire la squadra e a difendere la palla ma ha bisogno di molte occasioni per segnare. Nzonzi mi è parso lento ma l'ho visto troppo poco per un giudizio definitivo.
Non so: mi pare che adesso Di Francesco abbia parecchia scelta per l'attacco me il centrocampo, anche con la partenza di Strootman, potrebbe essersi indebolito. Pastore temo abbia solo quindici minuti ad alto livello nelle gambe.

Altre squadre: ho grande fiducia in Mazzarri e non mi stupirei se il Torino, nonostante la partenza difficile, fosse la rivelazione della stagione.

Allora facciamo una prima bozza di previsione che, però, mi riservo di raffinare nelle prossime giornate: come lo scorso anno voglio proporre la mia previsione definitiva subito dopo la settima giornata.

1° (facile) la Juventus: non sono sicuro che con questo Ronaldo si sia rafforzata tecnicamente ma comunque rimane nettamente più forte della concorrenza italiana. Potrà perdere qualche partita ma solo per distrazione e/o (notevole) malasorte.

2° Inter: prima dell'inizio del campionato avrei detto senza esitazione Inter seconda ma la partenza incerta mi fa pensare che Spalletti non abbia ancora trovato il bandolo della matassa. Ma aspettiamo di vedere come va con Nainggolan.

3° Napoli: forse potrebbe riconfermare il secondo posto ma comunque stavolta a distanza dalla Juventus.

4° Roma: il dubbio è con il Milan.

5° Milan: perché Gattuso mi convince meno di Di Francesco...

6° Lazio: Ho fiducia.

7° Fiorentina: difficile pensare che possa fare di più ma le altre squadre sulla carta mi sembrano più deboli. Beh, ci sarebbe il Torino in verità...

8° Torino: ma voglio aspettare di vederlo per giudicarlo. I giocatori ci sono e con Mazzarri potrebbe anche arrivare 6°...

9° Atalanta: mi aspetto una buona partenza ma un calo vistoso nel girone di ritorno.

Conclusione: La prossima giornata farò un aggiornamento... credo...

lunedì 27 agosto 2018

Doppio aneddoto e controesempi



Stamani passeggiavo e mi sono ricordati di due aneddoti legati da un unico filo conduttore.

Qualche anno fa, quando lavoravo in Spagna, avevo molti colleghi spagnoli e di altre nazionalità. Quando arrivai io, fra le varie “personalità” della squadra, c'era anche una ragazza italiana magra e longilinea con i capelli simili a quelli di Marge Simpson (non blu ma che davano una forte idea di slancio in verticale). Di natura spigliata e simpatica scoprii però come aveva realmente impressionato i colleghi stranieri.
All'epoca io non ero ancora arrivato ma mi raccontarono che dei colleghi decisero di comprare una piccola scacchiera di plastica a un supermercato e così fecero. Tornati a casa si accorsero però che mancava un pezzo e, peggio ancora, avevano già buttato lo scontrino indispensabile per sostituire il tutto. A quel punto entrò in azione la ragazza italiana che disse “Tranquilli: ci penso io!”. Tornò al supermercato, trovò un'altra scacchiera in esposizione uguale a quella che avevano comprato, e si infilò in tasca il pezzo mancante: problema risolto!
Davvero i colleghi stranieri la guardavano con stupore e ammirazione per tale gesto: personalmente io non ci avrei neppure pensato a comportarmi come lei, ma devo dire che la sua era qualcosa, una praticità spiccia, tipica di mia madre: insomma non mi riconobbi direttamente in tale azione ma non mi stupì né scandalizzò più di tanto. Idem, credo, per un comune collega livornese.

La stessa amica austriaca di cui ho scritto in Da Steyr con furore mi raccontò un altro aneddoto.
Mi spiegò che a lei vivere in Italia ed entrare in contatto con la mentalità italiana le aveva “fatto bene”. Per dimostrarmelo mi raccontò il seguente episodio.
All'epoca passava l'estate in una comunità internazionale di Osho in Oregon (su Netflix ci sono dei documentari!) dove i giovani come lei vivevano e lavoravano insieme.
Dopo una giornata di lavoro ognuno aveva diritto a un boccale di birra ma per ottenerlo era necessario presentare un tesserino che veniva punzonato dagli addetti che consegnavano da bere.
Mi spiegava però che, tipicamente, molti giovani (lei compresa) tendevano a perdere tale tesserla, dimenticandola nei panni sporchi o altrove: i suoi amici si rassegnavano così a rimanere senza birra dato che, per loro colpa, non avevano il proprio tesserino con sé.
Ma l'austriaca italianizzata la pensava diversamente: “io mi sono guadagnata la birra: è un mio diritto inalienabile che non ha niente a che vedere con il mio tesserino!”. E così, presentandosi al bar e approfittando della calca e della confusione, riusciva a ghermire le birre spettanti non solo a lei ma anche ai propri amici che, ovviamente, la guardavano con stupore e ammirazione per la sua intraprendenza.

Aggiornamento (29/8/2018): l'amica austriaca italianizzata mi ha prontamente letto e ci tiene a fare delle precisazioni che io (abbastanza!) prontamente riporto qui di seguito:
- Gli amici non erano semplicemente “internazionali” ma tedeschi e, per questo, “a causa del  loro senso di ordine e disciplina rinunciavano alla birra perché non avevano con sé la tessera”.
- Chiarisce poi che “nata tedesca e sicuramente educata secondo rigidi canoni di ordine e disciplina, sono cambiata profondamente a causa della mia esperienza italiana: senza alcun tentennamento mi pongo al di sopra della legge se la avverto come stupida/ingiusta/vessatoria”.
- Non ha mai abusato della sua abilità di sgraffignare boccali di birra: “non ho mai preso due birre, né procurato più di una agli amici, perché solo una birra ci spettava.
Aggiungo io che una leggera patina di acribia, non proprio italiana, le è rimasta!


È una mia impressione o le analogie fra i due aneddoti sono notevoli?
In generale, credo, che questa autonomia morale dalle leggi degli italiani abbia un effetto complessivo negativo sulla società. Di tanto in tanto però questa praticità si rivela utile ed evita di commettere degli errori gravi.
Al riguardo altri due brevi esempi: per mia esperienza personale gli olandesi sono l'opposto degli italiani e seguono le regole per filo e per segno (per questo io, da italiano atipico, mi ci trovavo benissimo). Eppure questo seguire pedissequamente le regole a volte può avere esiti disastrosi.
Ovviamente non ne ho la riprova ma ho la sensazione fortissima che se a Srebrenica ci fossero state delle truppe italiane e non olandesi (che seguirono alla lettera le regole di ingaggio e non intervennero) probabilmente il massacro sarebbe stato evitato (v. Massacro di Srebenica).
Meno drammatico il caso dello scontro per la riunificazione del titolo mondiale di scacchi fra Kramnik e Topalov arbitrato da un olandese. Quest'ultimo seguendo in maniera sciocca tutte le regole (con mio orrore!) dette una partita vinta a tavolino a Topalov che poi, fortunatamente, non si rivelò decisiva. Sono sicuro che un arbitro italiano avrebbe avuto più buon senso e che sarebbe riuscito a mediare fra le parti facendo giocare la partita saltata.

Conclusione: Le regole e le leggi vanno SEMPRE seguite fino a quando non è giusto infrangerle!

domenica 26 agosto 2018

Quasi quasi

In questi giorni ho avuto più volte voglia di iniziare la stesura della versione 1.1.0 dell'Epitome (tanto i riscontri dei miei tre nuovi lettori chissà quando arriveranno!) ma mi sono trattenuto. È stato veramente molto noioso rileggere per due volte, e con attenzione, quanto scritto per arrivare a una prima versione con (spero) pochi errori: per questo non voglio riprenderla ancora in mano perché sento di dover espellere ancora delle tossine che non ho smaltito.

In verità però nella versione 1.1.0 ho finalmente del nuovo materiale da aggiungere e questo è molto più divertente che limitarsi a rileggere e aggiustare l'essenziale.
Insomma, oggi sono fuori tutto il giorno ma da domani, quasi quasi...

Perso preso peso - 26/8/2018
L'anno scorso, in primavera, avevo iniziato una dieta, essenzialmente limitandomi a evitare i cibi ipercalorici e cercando di fare un po' di attività fisica come lunghe passeggiate.
Ero partito da 81Kg e in estate ero arrivato a circa 71Kg (il mio peso ideale dovrebbe essere intorno a 65Kg: in teoria dovrei essere smilzo e ossuto, vedi le mie vignette in Legenda). Poi però ci fu l'operazione alla carotide di mio padre e, gioco forza, dovetti dare il mio piccolo contributo di assistenza: ovviamente la mia dieta, sebbene non ufficialmente, saltò: lentamente in autunno/inverno ho ripreso peso.
Dal 1° maggio ho iniziato a monitorare il peso ogni mattino scoprendo di essere sui 76Kg (*1): non che mi sia messo a dieta ma sono stato più attento a cosa mangiavo quando scoprivo di aver guadagnato peso: nel complesso mi sono così stabilizzato.
Dall'8 agosto ho poi ripreso a stare a dieta più seriamente. In particolare ho scoperto un esercizio che mi permette di bruciare grasso in maniera eccezionale: andare su e giù per le scale per 25 minuti (*2). Credo che sia l'esercizio ideale per me: non mi affanno per lo sforzo però faccio delle belle sudate: non mi funziona invece altrettanto bene né passeggiare (non mi stanco) né la cyclette (ieri ho fatto oltre un'ora ma i risultati sono inferiori). L'unica preoccupazione sono le ginocchia: per ora reggono bene ma ho la sensazione che siano sotto sforzo...
Ah! adesso sono sui 74Kg...

Nota (*1): adesso mi peso col pigiama mentre l'anno scorso senza: credo ci sia almeno un mezzo chilo, forse più, di differenza.
Nota (*2): ho iniziato con 10 minuti per poi aumentare sempre più: presto passerò a 30.

Criptino 6 - 26/8/2018
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Una provocazione - 27/8/2018
Una provocazione intelligente: Alessandro Di Battista fan page su FB. Andate a vederla subito perché, immagino, entro poco tempo potrebbe essere chiusa!

L'idea mi è piaciuta: si tratta di una falsa pagina di sostegno a Di Battista e al governo giallo-verde. Tutti i suoi meme sono infatti apparentemente a favore di Lega e M5S ma, contemporaneamente, sono infarciti di errori ortografici e doppi sensi. Divertenti i commenti di alcuni lettori che, apparentemente in buona fede, segnalano magari la castroneria ortografica (tipo “gli” invece di “li”, accenti e congiuntivi) e non si accorgono del doppio senso (tipo “ministro fallo”, “governo che deve andare a fondo”, etc).

Attualmente la pagina ha 30.000 seguaci: impossibile stabilire quanti siano i sostenitori del governo e quanti quelli dell'opposizione (*1).
Credo però che la pagina stia diventando troppo grossa affinché “nessuno” se ne accorga: già adesso i miei amici “più svegli” di sinistra su FB ironizzano sull'ultimo meme con la traduzione errata di “Salvini libero in Italia” invece che “un'Italia senza Salvini”.

E KGB è stato fregato? Veramente io ieri appena ho visto il meme mi sono insospettito pensando a trollonzi dell'opposizione. Poi oggi al commento dell'ennesimo amico di sinistra sono andato a verificare che il mio sospetto fosse giusto e che, come pensavo, l'intera pagina fosse una bufala!

Nota (*1): Potrei provare a fare una verifica con un campione di 10 o più seguaci, così, tanto per avere un'idea... Anche se poi c'è da considerare l'effetto contagio, che potrebbe falsare tutto...

Non cerco appigli - 29/8/2018
Più che due maniglie dell'amore ho un unico grosso maniglione antipanico.

venerdì 24 agosto 2018

Due contro

[E] Per la comprensione completa di questo pezzo è utile la lettura della mia Epitome (V. 1.0.0 "Bennata").

[E] Per la comprensione completa di questo pezzo è utile la lettura della mia Epitome (V. 1.0.0 "Bennata").

Sto di nuovo rimanendo indietro con i collegamenti che trovo “interessanti”, li salvo in un'apposita cartellina, e... poi me ne dimentico oppure perdono la loro attualità e ragione d'interesse!

Partirò da due articoli “contro” il governo giallo-verde che ho recuperato da commenti di amici/conoscenti su FB (v. Come/dove mi informo).

Il primo è: “La bestia”, ovvero del come funziona la propaganda di Salvini di Steven Forti su Rollingstone.it
Si tratta di un'intervista a un ex smanettone informatico esperto di comunicazione su reti sociali che spiega il funzionamento della propaganda della Lega e, in particolare, di Salvini.
Leggendola ho avuto la sensazione che l'intervistatore cercasse di mettere in bocca all'intervistato specifiche accuse alla Lega ma egli rimane invece sempre obiettivo ed equilibrato: nel complesso un'intervista credibile e interessante.
“La bestia” del titolo sarebbe un programma che automaticamente misura le reazioni degli utenti Twitter ai vari commenti pubblicati da Salvini: questi ha così la possibilità di valutare in tempo reale quanto le sue esternazioni vanno incontro agli umori del suo pubblico e reagire di conseguenza.
Personalmente non ci vedo niente di scandaloso in questo: altre forze politiche potrebbero farlo ma non lo fanno, probabilmente hanno puntato su altre tecniche di comunicazione: colpa loro, non di Salvini. Probabilmente si adegueranno o cercheranno di farlo in futuro...

Il secondo articolo è: I meccanismi del populismo: ecco perché l’elettore diventa bue di Luca Passani su LaVoceDiNewYork.com
La prima parte dell'articolo introduce alcuni elementi di psicosociologia (*1) ed è totalmente condivisibile. La seconda, quella in cui attacca il populismo, si basa invece su delle premesse arbitrarie (ed errate) da cui ovviamente non possono che derivare conclusioni altrettanto arbitrarie ed errate. In particolare la premessa sotto accusa è che “qualsiasi” buon governo non debba “aumentare il debito pubblico”: in pratica l'autore crede ciecamente nella “narrazione” dell'austerità, alla favola della medicina amara ma che fa bene (*2) anche quando ormai è palmare il contrario (*3).
L'ingenua cecità economica dell'autore fa quasi tenerezza perché egli non si rende conto di essere vittima degli stessi meccanismi psicologici che descrive nella prima parte del suo articolo!
Ciò che in realtà trovo interessante è che rappresenta il perfetto esempio di italiano all'estero che vive le nostre vicende non direttamente ma attraverso il filtro dei media: sono sicuro che una mia cugina che vive all'estero (e legge Repubblica.it/Corriere.it) sottoscriverebbe il suo articolo al 100%!
L'errore di fondo è quello di non capire che il populismo non è un fungo che nasce casualmente nel bosco dopo che ha piovuto ma è la reazione a una precisa tendenza storica che unisce insieme la degenerazione della democrazia agli eccessi della globalizzazione ([E] tutta!). Per questo l'autore vede il populismo come una sorta di errore del popolo bue e ignorante, magari raggirato da qualche cinguettio dei trollonzi russi o dalla mera abilità di propaganda di Lega e M5S. Il populismo sarebbe un'allucinazione collettiva e non la reazione alla degenerazione socio/economica del nostro paese.
Manca completamente l'analisi del fallimento (in realtà tradimento dell'Italia e degli italiani) della politica dal 2010 in poi: proprio per questo l'autore esalta lo scempio di Monti che, lungi dall'aver salvato l'Italia, ne ha invece seriamente aggravato la situazione economica.
Che chi vive negli USA (o comunque all'estero) prenda un abbaglio di questo tipo è comprensibile: peccato però che questa ottusa cecità colpisca anche i politici nostrani di sinistra.
Questi ultimi, lungi da fare una seria riflessioni sugli errori commessi, che non sono di comunicazione ma sostanzialmente economici (e magari di gestione dell'immigrazione), non riescono ancora a capire cosa abbiano sbagliato e per questo, invece di assumersi le proprie responsabilità, danno la colpa al populismo (in quanto tale) e al popolo bue, ignorante, razzista e fascista che si lamenta di stare peggio invece di ringraziarli e omaggiarli.
Peccato perché una buona opposizione costringerebbe il governo a lavorare meglio: invece in questa maniera l'opposizione, limitandosi a offendere e denigrare gli italiani (che “non capiscono”) e a non voler vedere le loro oggettive difficoltà, continua a perdere consensi.
Infatti l'ulteriore calo che, secondo i sondaggi, viene attribuito al PD non è causato dal buon governo giallo-verde (che per adesso ha fatto poco o nulla) ma proprio dalla loro stessa cattiva opposizione priva di argomenti e proposte concrete.

Conclusione: ho deciso di limitarmi a questi due articoli. Del resto anch'essi vanno letti e, in pratica, si “aggiungono” alla lunghezza complessiva di quanto ho scritto qui. Meglio quindi non mettere altra carne al fuoco.

Nota (*1): ho la fortissima sensazione che l'autore, un informatico come me, abbia seguito il mio stesso (e ottimo!) corso di psicosociologia in linea...
Nota (*2): e proprio per questo Monti viene descritto come un salvatore della patria!
Nota (*3): vedi aumento della povertà, del debito (avendo castrato la crescita), la riduzione dei diritti e la disoccupazione o l'occupazione comunque sempre più precaria e mal pagata. Un Italia che ha sostanzialmente bruciato la crescita di una generazione: non è caso che tanti giovani, come del resto l'autore dell'articolo, scappino all'estero!

mercoledì 22 agosto 2018

Dove/come mi informo

Dovrei finire (da oltre una settimana ormai) il mio pezzo sul fascismo ma proprio non ho voglia: un blocco psicologico? Bo... Più che altro l'effetto di qualcosa iniziato controvoglia e che poi è diventato più pesante e impegnativo del previsto (tipo i pezzi sul Decameron)...

Quindi, siccome scrivo per divertirmi, anche oggi parlerò d'altro. Riflettevo infatti sul mio modo di informarmi e ho deciso di fare una specie di “autodiagnostica”.

Fino a qualche mese fa (primavera?) per informarmi mi basavo principalmente su due quotidiani in linea: IlFattoQuotidiano.it e LaStampa.it (e in misura minore anche Ansa.it), niente reti sociali né telegiornali.
Da dopo le ultime elezioni mi sono allontanato da LaStampa.it a causa dell'altissimo numero di contenuti riservati agli abbonati ma, soprattutto, ho iniziato a usare Twitter.
Personalmente avevo sempre ignorato questa rete sociale, limitandomi a FB, perché la vedevo come un modo in cui le persone famose potevano accennare (vista la limitatezza dei singoli messaggi) le proprie idee ai loro seguaci. Ma io non ero un seguace di nessuno né ciò che leggevo era troppo sagace...
Però, come dicevo, da qualche mese l'ho riscoperto trovandomi nella necessità di tenermi aggiornato sulla Lega senza sapere come fare.

Adesso ho risolto il “problema” seguendo su Twitter i profili di Salvini, Borghi, Bagnai, Becchi e, a rotazione, altri sia del M5S che delle opposizioni (*1).

Salvini cinguetta ogni poche ore tutto quello che sta facendo e aggiunge collegamenti a ogni sua intervista video, radio o scritta. Da questo punto di vista non ho più problemi a sapere quello che combina!
Borghi invece è spesso impegnato in battibecchi economici con altri economisti: per questo in realtà lo seguo un po' meno degli altri.
Bagnai invece è più vario e fa brevi commenti criptici su altri filoni (non solo di economia) che però, per capirli, vanno letti dall'inizio e spesso non ne ho voglia. Spesso comunque evidenzia delle belle perle.
Becchi (un filosofo) è invece un po' meno allineato e spesso rimanda a dei suoi articoli in genere interessanti anche se troppo brevi (e quindi superficiali) per i miei gusti.
A parte Salvini che scrive di sé, questi altri tre mi filtrano dalla fogna che è l'informazione di Twitter tutta una serie di contenuti che spesso sono interessanti e degni di essere letti.

Qualche tempo fa ho letto un articolo (sfortunatamente non me lo sono annotato: vediamo se lo ritrovo... Forse era questo: Attacchi troll su Twitter: la bolla che influenza solo politici, esperti e giornalisti di Virginia Della Sala da IlFattoQuotidiano.it) che spiegava come, almeno in Italia, Twitter fosse usato soprattutto da giornalisti per tenersi informati su quanto dicevano le varie personalità politiche e non. Più o meno quello che nel mio piccolo, e limitatamente a ciò che mi interessa, faccio io.
Insomma secondo tale articolo FB è più popolare e usato dalla massa per discussioni da bar; Twitter invece è più elitario e usato dagli “intellettuali” in senso (molto) lato.

In verità mi sto rendendo conto che questo sistema di informarmi non funziona. I miei lettori più affezionati forse ricorderanno che l'anno scorso avevo iniziato a seguire piuttosto attentamente il lavoro di Trump attraverso il sito ufficiale della Casa Bianca: non ho però mai spiegato perché poi abbia lasciato perdere...
Il motivo è che mi ero reso conto che mi venivano fornite informazioni troppo parziali: per farmi un'idea accurata di quello che succedeva negli USA avrei dovuto seguire anche i quotidiani in linea anti-Trump ma a quel punto sarebbe diventato un esercizio troppo impegnativo. Così ho deciso di lasciar perdere e, invece di seguire quello che veniva fatto giornalmente, valutare invece i risultati conseguiti.
Analogamente leggendo solo i cinguettii di Salvini mi sfuggono tutto quelle notizie che lo metterebbero in cattiva luce. Il rischio è l'effetto di polarizzazione di gruppo: e in particolare finire per credere che le idee a cui sono esposto siano statisticamente rappresentative del pensiero di tutti gli italiani.

L'ideale sarebbe aver una fonte di informazione imparziale ma, non so in altri paesi, però in Italia non esiste. E quindi mi devo arrangiare...

Ogni tanto devo ammettere che articoli interessanti li trovo su FB (che ultimamente ho ripreso a controllare almeno una volta al giorno) pubblicati da amici/conoscenti di area di sinistra. Diciamo che il 90% si tratta di articoli faziosi e non interessanti ma le eccezioni esistono. Magari nei prossimi giorni pubblicherò un paio di questi esempi...

I telegiornali invece continuo a non guardarli: ogni tanto, ma solo perché mi è comodo sapendo che è in onda 24 ore su 24, do un'occhiata a SkyTG24 ma personalmente lo trovo troppo fazioso per i miei gusti (il soprannome “SkyPD24” che ho letto su Twitter mi sembra decisamente appropriato!) e in genere al primo servizio politico mi irrito e cambio canale.

E quindi? Vabbè, informarsi correttamente non è facile ma, anzi, molto impegnativo soprattutto a causa della scarsa qualità dei media italiani. Su questo, credo, siamo tutti d'accordo ed è una banalità.

Piuttosto volevo concludere con un piccolo paradosso di cui mi sono reso conto pochi giorni fa (*2).

Secondo alcuni esponenti della sinistra (ma a me pare per mancanza di argomenti concreti e incapacità di seria e onesta autocritica) gli attacchi a Mattarella, e magari condizionamenti delle stesse elezioni politiche, sono partiti o comunque sono stati influenzati da trollonzi russi proprio attraverso cinguettii su Twitter.
Ma Twitter secondo l'articolo precedente al massimo influenza l'opinione degli intellettuali e non quella della popolazione: visto che gli intellettuali e i media non hanno certo favorito il M5S/Lega alle elezioni né attaccato direttamente Mattarella allora come si sarebbe concretizzata tutta questa interferenza russa?
Bo, forse non è un paradosso ma sicuramente c'è un'incongruenza di fondo che meriterebbe di essere approfondita.
A me sembra che spiegare una reazione popolare, a mio parere semplicemente spontanea, con l'intervento di trollonzi russi su Twitter (che non influenza direttamente la popolazione ma gli “intellettuali”), sia come affermare che il maltempo/siccità dipendono dalle scie chimiche: un comploddo insomma.

Conclusione: già scritta: è quella esposta qui sopra!

Nota (*1): C'è da dire però che solo la Lega pare avere scelto questo strumento per diffondere le proprie idee: quando va bene gli esponenti del M5S e delle opposizioni (PD e simili) pubblicano un solo cinguettio al giorno.
La cosa è interessante come scoprii e scrissi sul mio ghiribizzo diversi anni fa (non ho voglia di ricercare tale pezzo) per massimizzare i propri lettori bisogna scrivere il più spesso possibile in maniera che chi legge sia motivato a controllare se ci siano novità. Pare che solo Salvini & C. siano consapevoli di questa verità.
Nota (*2): che in realtà, rileggendo l'articolo che ho ritrovato DOPO aver scritto questo pezzo, non è un'intuizione così originale ma riprende parecchio quanto letto da IlFattoQuotidiano.it!

martedì 21 agosto 2018

Dal 1995 (5/??)

Come scritto nel corto Exapunks in questi giorni sono un po' troppo cotto per scrivere pezzi impegnativi: ne approfitto quindi per una nuova puntata di questa serie molto più “facile”...
Sarà la volta buona che inizia a divenire divertente/interessante?

1 febbraio
È così che lo sventurato che si rende conto della realtà delle cose ha il dovere verso se stesso, per quanto è nelle sue capacità, di cercare di alienarsi il più possibile dal suo lato animale.
[Non ho idea di cosa avessi in mente! Magari volevo essere ironico... o forse no!]

Non so se esista Dio (sicuramente diverso dal dio minuscolo precedente) comunque sia io credo nell'Uomo, un'idea di divina perfezione, verso la quale l'uomo ha il dovere di tendere.
[Notare l'uso delle maiuscole/minuscole. Il “dio minuscolo precedente” credo sia quello del pezzo del 31 gennaio. In definitiva si tratta di un'idea di dovere di perfezionamento come insegna il maestro Yury (v. PSS): non ricordavo che le basi di questa mia visione fossero così “antiche”...]

Questi argomenti mi hanno ricordato il mio rapporto con la filosofia seria. Una serie di sciocchezze e teoremi svalvolati che, strato di pensiero su strato di pensiero, si smentivano l'un l'altro. Vedo i filosofi come bambini con gli occhiali e la barba bianca che sulla spiaggia, a turno, costruiscono seri seri, con rigore geometrico, castelli di carte [Come di “carte”?? Di “sabbia” ciuco che non sono altro!] e di idee. Ogni nuovo bambino dà un calcio al castello del suo predecessore e riparte da capo.
[Qui avevo finito lo spazio e avevo dovuto scrivere in piccolo: questo forse in parte spiega la metafora non troppo rifinita. Comunque almeno questo me lo ricordavo bene: v. Tuffo nel passato]

2 febbraio
SCCF: La metafora precedente [l'ultima del 1° febbraio] mi ha fatto tornare in mente una SCCF che avevo quando ero piccolo (4-6 anni). Ho sempre odiato quei bambini che si divertivano a distruggere le creazioni architettoniche di sabbia di altri pargoletti (come me). Così per punizione ma anche come riabilitazione (in seguito sarebbero stati almeno più prudenti) [non “riabilitazione”, asino, ma bo... “insegnamento”], inserivo nelle mie costruzioni frammenti di canne secche (abbondanti nelle vicinanze del luogo) in maniera che non si vedessero. Nelle mie intenzioni di ingenuo bimbetto il distruttore di opere altrui che avesse attentato alle mie costruzioni si sarebbe ritrovato con i piedini provati dalle mie spine.
[Confermo, confermo... Ricordo anche che avevo studiato quale fosse l'angolatura migliore per inserirle...]

3 febbraio
Ho deciso di iniziare una nuova rubrica: SSS ovvero: “Sogno Strani Sogni”

SSS: Fin da piccolino ho avuto un mucchio di incubi. Il primo che ricordo (anomalo) era di cartoni animati (ispirato a Biancaneve). Finì con la scritta “Fine Primo Tempo”. Andai a piagnucolare dai genitori . La mamma mi fece dormire con loro. Appena addormentato sognai “Secondo Tempo”. Avevo 4-5 anni...
[Sì, è vero! All'epoca al cinema c'era ancora l'intervallo durante il quale si poteva andare a comprare bibite e leccornie. A 4-5 anni (e poco anche a 6!) non sapevo leggere ma conoscevo il significato di tali scritte...]

4-5 febbraio
[Niente. Era un fine settimana e quindi non era avanzato spazio. Non perché io facessi chissà quante cose ma solo perché in questa agenda i fine settimana occupano una sola pagina!]

Uhmm... dal 6 febbraio inizio a descrivere i miei incubi da bambino: al riguardo scrissi uno dei miei primi pezzi: KGB le origini: lo Sterminatore...
Non so: ho una mezza idea di saltarli... oltretutto ci sono anche dei disegnini e quindi dovrei usare lo scannerizzatore (sono pigro)... però sarebbe interessante anche confrontare quanto scrissi nel 1995 e nel 2010...
Vabbè ne approfitto per finire questo pezzo prima del solito!

Conclusione: mi viene sempre più il dubbio che queste mie vecchie annotazioni siano molto meno divertenti/interessanti di quanto mi ricordi!!

sabato 18 agosto 2018

Idee e campate in aria

Qualche giorno fa è crollato un pezzo di ponte dell'autostrada A10 a Genova. Oltre trenta vittime, città tagliata in due e conseguenti danni all'economia locale.

Risposta di Di Maio/Conte “revocheremo la concessione per le autostrade all'attuale gestore” mentre Salvini, più cauto, si limita a “chiedere giustizia”.

Lasciamo perdere la questione che l'atteggiamento del M5S non è da populismo apparente/ambizioso ma da populismo reale mentre l'esitazione di Salvini potrebbe essere doverosa prudenza ma anche la reazione di un populismo apparente invece che reale. Questo lo comprenderemo nei prossimi mesi: vedremo se il M5S insiste nei suoi propositi o se farà (come credo, magari su intervento diretto/indiretto di Grillo) marcia indietro e come si comporterà Salvini.
Per il momento lasciamo perdere: non è che la questione sia poco importante (anzi!) ma per il momento potremmo fare solo delle ipotesi mentre il tempo (pochi mesi) ci darà comunque delle risposte più precise.

Quello di cui volevo scrivere è invece il comportamento di amici/conoscenze di “sinistra” (da piddini più o meno delusi a seguaci di LeU, Possibile o Potere al Popolo) trovate su FB.

Molti di questi scrivono infatti che revocare la concessione per le autostrade è "impossibile" perché costerebbe troppo a causa delle penali. Opinione di per sé più che legittima.
Quello che mi irrita è che spesso viene espressa quasi “gongolando”, come se ci fosse cioè una certa soddisfazione in ciò.
Capirei questo atteggiamento se le dette amicizie/conoscenze fossero di destra, ad esempio di Forza Italia o Fratelli d'Italia, ma se sono di sinistra non dovrebbero essere invece favorevoli a, in pratica, una nazionalizzazione?
Il loro modo di porsi al problema mi fa pensare che essi siano contro, a prescindere, a qualsiasi iniziativa del governo. Per me essere contro a prescindere è inconcepibile: io sono favorevole quando viene realizzato ciò che penso sia giusto e contrario quando si fa ciò che credo sbagliato. Non è che guardo chi propone/esegue qualcosa e, in base alla persona/partito e non alla cosa detta/fatta, per decidere se sono favorevole o no...

Per la cronaca io sono dell'idea che i servizi essenziali (e in Italia le autostrade lo sono) dovrebbero essere pubblici: il privato, specialmente se in regime di monopolio, cercherà di massimizzare i propri profitti (tariffe più elevate) e minimizzare i costi (nel caso specifico poca manutenzione e scarsi investimenti). Non è che lo dico adesso: l'ho scritto in [E] 13.2 (punto 8) ma anche in 11.3 (nota 363) e in 18.3; e nella versione 1.1.0 probabilmente darò ancor più risalto a tale idea...

Tornando all'atteggiamento delle mie amicizie/conoscenze su FB mi irrita anche un altro aspetto più sottile: essi si dicono (credono) di sinistra ma in realtà nella loro logica (capitalista!) mettono il profitto davanti alla giustizia.

È vero che il contratto sulla concessione delle autostrade prevede il rimborso per il gestore in caso di revoca anticipata delle stesse ma...
...ecco la mia idea campata in aria: il popolo è sovrano, no? E il governo è espressione della volontà popolare, no?
Allora il governo può fare una legge che dica “In caso di pericolo per la popolazione e grave danno all'economia del paese lo Stato può revocare qualsiasi concessione senza pagare alcuna penale eventualmente prevista dal contratto di assegnazione”. Fatta questa legge si revoca la concessione a chi ha lucrato sulla pelle degli italiani senza dargli un euro.
A chi obiettasse che tale legge sarebbe troppo marxista (o stalinista!) rispondo che se gli italiani la pensano così allora puniranno l'attuale governo alle prossime elezioni altrimenti significherebbe che il governo ha correttamente interpretato la volontà popolare (che è sovrana).

Questo è come, secondo me, il governo dovrebbe muoversi ma, sfortunatamente, sono abbastanza sicuro che le cose andranno diversamente: solo un polverone e poi niente di concreto. Comunque, come scrivo sempre in questi casi, vedremo...

Conclusione: mi sono dimenticato di inserire la polemica politica sulla società dei Benetton che ha ricevuto la concessione per la gestione delle Autostrade da Prodi (PD, credo si chiamasse già così... a no, era l'Ulivo! Comunque insegna diversa ma stesso locale...) prima, confermata da D'Alema (PD) e prorogata da Renzi (PD), ma ve la potete immaginare (*1). Forse non è un caso che gli amici/conoscenti di sinistra su FB pensino e scrivano come se fossero di destra...

Nota (*1): Blitz notturni, segreti di Stato... ma vi rendete conto? Questi contratti sono segreti?! invece in Francia si possono scaricare dalla rete: provate a immaginare il motivo della segretezza italica...

mercoledì 15 agosto 2018

L'orizzonte (48) del razzismo

[E] Per la comprensione completa di questo pezzo è utile la lettura della mia Epitome (V. 1.0.0 "Bennata").

Avevo trovato il seguente collegamento all'articolo RAZZISMO, XENOFOBIA: LE FRONTIERE DELLA MISTIFICAZIONE. (di Arturo su Orizzonte48.Blogspot.com) ormai diverse settimane fa e volevo commentarne alcuni aspetti che mi avevano particolarmente colpito.

Prima di tutto l'articolo è scritto veramente molto bene: ricorda più un saggio (*1) che un pezzo giornalistico.
Leggendo qua e là ho scoperto che gli autori di questo sito lo ritengono uno spin-off "giuridico-istituzionale" di Goofynomics: genericamente l'argomento è quindi il rapporto fra Italia ed Europa ma l'accento non è tanto sull'economia quanto sulle leggi e istituzioni.

L'articolo in questione, come si intuisce dal titolo, affronta l'argomento del razzismo e della xenofobia: personalmente non mi pare di aver mai trattato questi temi. Volutamente: come al solito le mie idee personali sono molto particolari e, dato l'argomento, avrei dovuto spiegarle con molta pazienza e circospezione per non rischiare di essere frainteso; ho quindi “risolto” evitando di parlarne...

Anche stavolta eviterò opinioni personali e mi limiterò a ripercorrere i passaggi di questo articolo di Orizzonte48 (e alla cui lettura autonoma ovviamente rimando!) che più mi hanno impressionato.

Inizialmente viene citata un'intervista di Levi-Strauss sul razzismo dove viene data una definizione dello stesso (riassumo con “razzismo = discriminazione su base biologica/genetica”) e viene affermato che l'argomento è spesso strumentalizzato in maniera superficiale e talvolta controproducente.
L'autore (Arturo intendo!) ne conclude che essere contrari all'immigrazione non significa essere razzisti. A me parrebbe un'affermazione ovvia ma in effetti, nell'Italia di oggi, chiunque nutra dubbi sull'immigrazione, e sulle sue conseguenze sociali ed economiche, è apoditticamente e spesso strumentalmente tacciato di razzismo.

Semmai, prosegue l'autore, ha più senso parlare di razzismo nella ricorrente affermazione che “gli immigrati fanno lavori che gli italiani non vogliono più fare” perché suggerisce l'idea che ai primi spettino solo, e quasi “naturalmente”, i lavori più umili e meno pagati (l'ipocrisia di questa affermazione la evidenziai anch'io in Il capitolo mancante l'anno scorso).

L'articolo si chiede poi se l'immigrazione ([E] 19) rappresenti una minaccia: la risposta è sì, almeno da un punto di vista economico e politico.
Il “pericolo” economico ([E] 19.2) è banale: l'afflusso di mano d'opera abbassa gli stipendi: gli imprenditori ne sono contenti perché abbassando i costi aumenta il loro guadagno, ma i lavoratori, diciamo autoctoni, hanno solo da rimetterci. Interessante che su questo punto concordino anche studiosi di sinistra (*2).
Non ho trovato invece accenni alla mia intuizione che possa esistere un effetto a catena sui salari: ovvero che abbassando gli stipendi dei lavori più umili si possano poi mantenere artificialmente più bassi anche tutti gli altri: cose che, nella mia teoria/intuizione, contribuisce all'emigrazione dei giovani italiani ([E] 19.3).

Cosa si intenda per “pericolo” politico è meno chiaro: fra rimandi ad altri pezzi e vaghi accenni mi pare che si indichi una frammentazione dell'unita culturale del paese (che diviene quindi più facilmente vittima delle ingerenze dei parapoteri economici/politici alle quali non riuscirebbe a rispondere in maniera compatta) e di “distrazione”, spostando cioè il dibattito politico su questioni secondarie (più o meno quanto ipotizzo anch'io nell'Epitome anche se l'idea dell'unità culturale è un concetto interessante).

L'argomento è poi ripreso nella parte finale dell'articolo che è quella che più mi ha incuriosito. L'autore riprende una ricerca di Robert Putnam: professore americano, esponente del comunitarismo e quindi ideologicamente favorevole all'immigrazione ma che nel suo studio arriva però a conclusioni contrarie.
Il succo della ricerca è che l'immigrazione tende a diminuire la solidarietà all'interno della società. La riduzione non avviene solo a livello complessivo ma anche all'interno di ogni singolo gruppo sociale. In pratica sembra che le persone, non riconoscendosi più nella società, tendano a estraniarsi da essa richiudendosi nel proprio bozzolo.
Questo ci riporta al pericolo politico precedentemente accennato: una società che non si riconosca in se stessa è più prona, ad esempio, all'astensionismo (grazie al quale alcune forze politiche riescono a governare con i voti di una minoranza dei potenziali elettori di un paese) ed è acquiescente verso anche iniziative politiche che vadano contro il suo diretto interesse (come, ad esempio, la diminuzione di libertà d'espressione).

Infine c'è un'osservazione finale: l'emigrazione non fa bene neppure ai paesi (africani) di provenienza. Su questo sono solo parzialmente d'accordo: sicuramente non fa bene quando a partire sono i giovani più istruiti (che lavorando nel proprio paese potrebbero contribuire a renderlo più ricco) ma quando invece si tratta di ragazzi senza alcuna preparazione e formazione allora (nell'ipotesi che poi rimandino a casa qualche soldo) diventano una fonte di guadagno per la loro nazioni di origine.

Conclusione: in realtà il titolo dell'articolo è fuorviante: di razzismo si parla solo per concludere che essere contrari all'immigrazione non equivale a essere razzisti! Poi si analizzano due problematiche legate all'immigrazione. La prima economica dovrebbe essere ovvia a tutti se non fosse per la continua disinformazione interessata fornita dai media che negano l'ovvia legge della domanda e dell'offerta nel mercato del lavoro; la seconda, ovvero la frattura nella società causata dall'immigrazione è forse più interessante: io ne avevo intuito alcuni aspetti ma l'articolo ha colmato diverse lacune (*3).

Nota (*1): Probabilmente a causa delle numerose citazioni e riferimenti che permettono di approfondire ogni aspetto del problema
Nota (*2): Anche Marx analizzò l'impatto dell'immigrazione dall'Irlanda all'Inghilterra e, senza il pallio del razzismo a intorbidire le acque, ne concluse che chi ne traeva veramente vantaggio erano i grandi industriali.
Nota (*3): in particolare la “teoria del contatto” mi pare molto significativa: soprattutto perché per essere applicabile al rapporto fra popolazione autoctona e immigrati dovrebbero essere rispettate delle premesse che però, almeno in Italia, sono invece completamente ignorate.

martedì 14 agosto 2018

E infatti 2...

Prosegue quella che io chiamo l'“operazione Tria” che ho predetto in Previsione per l'autunno, vedi anche il corto E infatti...

Articolo: Paolo Becchi, l'allarme rosso: perché con il ministro Tria l'Italia non reggerà l'attacco finanziario di Paolo Becchi e Giuseppe Palma su LiberoQuotidiano.it

Che poi, intendiamoci, le accuse a Tria sono fondate e non pretestuose: quello che voglio sottolineare è che fanno parte di una strategia più ampia...

Criptino 5 - 14/8/2018
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Un ultimo aforisma - 15/8/2018
C'è (credo) un ultimo aforisma che voglio segnalare fra quelli letti nel Libro degli aforismi a cura di Federico Roncoroni, Ed. Mondadori, 1989.
Quando lo lessi pensai “carino, suona bene” ma nel complesso lo sottovalutai. Invece, come a volte mi accade, è rimasto a frullarmi nel cervello e lentamente mi sono convinto che non solo “suona bene” ma che è anche bello e profondo.

Come al solito non lo ricordo esattamente ma il concetto è: “Le passioni del cuore vanno stemperate con la ragione, le decisioni della ragione vanno addolcite col cuore”.

La sola ragione rischia di portare a decisioni inumane, il solo cuore a scelte sciocche...

PS: dopo provo a cercarlo con calma nel libro (dovrei averlo marcato con un puntolino!) e nel caso ne riporterò qui la versione “corretta”.

Exapunks - 21/8/2018
In questi giorni ho diradato fortemente i nuovi pezzi: non ci sono motivi “strani” ma solo che, come mi ero ripromesso in Bennata V. 1.0.0,, ho festeggiato comprandomi un gioco per il calcolatore: Exapunks.

Si tratta di un rompicapo complicatissimo dove si devono programmare dei robottini per effettuare missioni via via più complesse. Molto ben realizzato e piacevole... ma anche faticoso!

Dopo averci giocato non ho più voglia di scrivere!

Comunque ho quasi finito la quarta puntata della serie sul fascismo...

Mangiare e leggere - 26/8/2018
Giustamente si dice che “si è ciò che si mangia”; riflettevo che è anche spesso vero che “si pensa ciò che si legge”. Beh, più che “leggere” direi “essere esposti”: i nostri pensieri sono influenzati da tutto l'insieme di informazioni con cui veniamo in contatto.
È banale ma non sempre evidente e, spesso, facilmente dimenticato.

Previsione per l'autunno

Stanotte non ho dormito e già da un'oretta aggeggio al calcolatore: ho riletto il pezzo L'equilibrismo di Salvini.
Accenno a possibili crisi economiche in autunno se non prima: è bene precisare che si tratterà di attacchi progettati dall'estero, magari a base di punti di spread, prendendo la scusa della legge finanziaria.

Commentare ciò che accade è facile: più difficile (ma anche divertente) cercare di anticipare il futuro. Cosa accadrà quindi all'alleanza giallo-verde nell'eventualità di una crisi economica?

Se anche la Lega, come il M5S, è un populismo apparente allora il problema non si pone: qualche proclama e poi lesti a ubbidire a Bruxelles.

Se invece la Lega fosse un populismo reale la faccenda sarebbe molto più complessa.
Per quanto scritto la volta scorsa sappiamo che: 1. La Lega non può permettersi di far cadere questo governo perché le elezioni politiche sono troppo lontane: il PD si è probabilmente reso conto dell'errore fatto a non accordarsi col M5S e adesso sarebbe disposto a consegnare la testa di Renzi in un pacchetto regalo pur di andare al governo; 2. In altre parole questo significa che il M5S ha il coltello dalla parte del manico: se il M5S dice no a una proposta la Lega potrebbe farci ben poco.

In caso di un ricatto economico da Bruxelles il populismo apparente si limiterebbe a qualche dichiarazione di facciata e poi ubbidirebbe a quanto richiesto; il populismo reale cercherebbe invece di fare l'interesse degli italiani e quindi si dovrebbe opporre, anche duramente.
In questo caso M5S e Lega non potrebbero trovare un accordo reale: e quindi?

Quindi credo che Salvini si stia dimostrando un politico abilissimo: come detto in caso di contrasti dovrà passare la linea del M5S. Mi aspetto quindi un accordo pasticciato che, sostanzialmente, si pieghi a quanto imposto da Bruxelles. Provvedimento quindi che, nel medio lungo termine, non potrà portare niente di buono. E quindi?
Quindi qualcuno se ne prenderà la colpa: e chi sarà il responsabile numero uno? Secondo me le responsabilità verranno affibbiate al ministro dell'Economia Tria. Per Salvini, prevedendo quindi a maggio ciò che succederà in autunno, era quindi un bene che tale ministero andasse al M5S. Ancor meglio che il Mattarella ci abbia voluto mettere un proprio uomo (come, del resto, al ministero degli Esteri): in questa maniera la colpa del pastrocchio sarà scaricata ancora più facilmentelle dalle spalle della Lega.

La strategia della Lega dovrà quindi seguire 4 strade:
1. Informare la popolazione su quello che la Lega avrebbe voluto fare se non fosse stato per l'opposizione di Tria: punti semplici e chiari (dovrebbe essere facile visto che sarebbe la verità).
2. Spiegare e ripetere agli italiani che la crisi è un vero e proprio attacco esterno che viene dai parapoteri nella EU: il nemico esterno compatta sempre la nazione. E anche in questo caso dovrebbe essere facile visto che la verità sarebbe di nuovo dalla parte della Lega. Basta con la favola dei sacrifici necessari per l'Europa e per il nostro bene...
3. Attaccare preventivamente, durante la crisi cioè, il ministro Tria: costringerlo a difendere il proveddimento mettendoci la propria faccia in maniera che poi non possa evitare di prendersene la colpa.
4. Idealmente, in questa manovra che sarà al 90% targata M5S, Salvini dovrà essere bravo a infilarci un 10% “suo” (*1) effettivamente utile al paese. In questo modo, in maniera ancora più facile e credibile, potrà dire che se avesse avuto mano libera avrebbe potuto fare molto meglio.

Ovviamente questo “giochino” potrà funzionare una volta sola: cosa fare quindi per i mesi successivi? Difficile dirlo: sicuramente dovrà evitare di far dimettere Tria il più a lungo possibile in maniera da continuare a fargli fare da parafulmine. In caso di dimissioni ben venga un altro “uomo del presidente” da poter poi mettere alla berlina: ovviamente stando attenti a non far cadere il governo.
Immagginarsi cosa possa succedere nel 2019 credo sia impossibile: penso che anche Salvini, nonostante abbia molte più informazioni di me, non sia in grado di prevederlo.

Credo poi che saranno molto importanti le elezioni in Abruzzo: il loro risultato potrebbe incidere sulla scelta per la strategia nazionale di Salvini, soprattutto se si trattasse di una grande vittoria.

Conclusione: cercare di indovinare cosa accadrà non è facile (e infatti non credo di aver letto nessuna previsione politica sull'argomento) considerando soprattutto che ho pochi dati a disposizione e che il tempo che investo nell'analisi della poltica è relativamente limitato. Eppure, partendo dalla teoria esposta nella mia Epitome, in particola sulla natura dei populismi, è possibile arrivare a dei punti fermi: da questi, usando logica e intuizione, è possibile determinare ciò che ai più sfugge.
Ah! Ovviamente le previsioni non sono certezze ma ipotesi! Vedremo quindi se e quanto ho indovinato di quanto accadrà...

Nota (*1): temo che il "suo" 10% che Salvini inserirà nella manovrà economica sarà l'accenno di flat tax che a me non piace per niente: giusto abbassare le tasse a tutti ma ciò andrebbe fatto in maniera progressiva in base al reddito. Ma inserendo la flat tax Salvini potrà dire: 1. mantengo le promesse; 2. è ovviamente un provvedimento a favore degli italiani che porta consenso.
Che poi economicamente così sia ugualmente o più vantaggioso di un abbassamento progressivo delle tasse in base al reddito può anche essere vero ma ciò non mi interessa in quanto non è comunque giusto.

lunedì 13 agosto 2018

Meno avanti

Ah, ecco: sono meno “avanti” di quello che pensavo. Ho appena pubblicato (postdatandolo di un giorno) il mio Previsione per l'autunno ed ecco che scopro subito un'altra previsione!
L'articolo è Con Salvini e Di Maio è tornato il nazionalsocialismo di Mario Margiocco da Lettera43.it

L'articolo sta avendo una certa ribalta a causa dell'accostamento del termine “nazionalsocialismo” al governo giallo-verde. Ma tale provocazione, dal mio punto di vista completamente sterile, non mi interessa.

Mi hanno colpito invece le previsioni sulla crisi economica. Ovviamente la prospettiva è diversa dalla mia: 1. non si distingue fra M5S e Lega; 2. si riafferma la favola dell'Europa buona che (giustamente) chiederà il conto dell'incompetenza e del populismo di Lega e M5S.

Insomma questo articolo ci anticipa quale sarà la strategia del PD (*2): l'EU ha ragione, i populismi hanno torto. Vedete la simmetria opposta con i punti 1 e 2 che suggerisco alla Lega nella mia analisi?

Quale strategia trionferà? dipenderà dalla combinazione di due fattori: A. come si schiereranno i media tradizionali; B. cifre e verità economica dalla parte della Lega. (*1)

Conclusione: vedremo. Magari (temo) anche prima di settembre...

Nota (*1): Come mai scrivo che “cifre e verità economica (sono) dalla parte della Lega”? Perché in questi mesi la sinistra (“economisti” compresi) non ha saputo confutare (né ci ha provato) NESSUNA delle teorie argomentate di Bagnai. Questo vuoto pneumatico di idee, altrimenti inspiegabile, è per me la conferma di dove stia la verità (economica).
Nota (*2): Oltre che dare del fascista/nazista (etimologicamente però!) a Salvini & C.

Più indietro - 13/8/2018
Intendiamoci però: la mia analisi è molto più completa e onesta!

1. Prima di tutto l'articolo sullodato non distingue fra M5S e Lega mentre io sì (*1). Questo ha senso dal punto di vista di un partito tradizionale (ammesso che il giornalista ne sia consapevole): affermare che la Lega è “più populista” (non conoscendo la mia Epitome non potrebbe esprimersi più chiaramente!) del M5S danneggerebbe infatti la forza a loro più vicina (il M5S).
2. Non considera le diverse necessità di Lega e M5S: la Lega non può permettersi di far cadere il governo.
3. Non preannuncia la strategia Lega-Tria come invece ho fatto io.

Conclusione: l'articolo di Lettera43 è più indietro del mio pezzo!

Nota (*1): nell'ipotesi che siano il primo un populismo apparente e il secondo reale, cosa di cui non sono assolutamente certo...

Lo schieramento dei media - 13/8/2018
Nel corto “Meno avanti” ho accennato al fattore di come si schiereranno i media tradizionali.
La questione è mal posta! È ovvio che saranno schierati con i partiti tradizionali e contro il governo (non è un caso che Forza Italia abbia votato insieme al PD contro Foa!); bisogna però vedere quanta visibilità riusciranno a ottenere le tesi del governo. Io credo che il servilismo e la piaggeria dei giornalisti in questo caso giochi a favore del governo che, per questo, riuscirà a ottenere un po' più di spazio.

Ecco, è quanto sia grande questa percentuale di maggiore visibilità che intendevo col mio “come si schiereranno i media tradizionali”!

In fondo in fondo - 13/8/2018
Che poi, considerando che in questi anni il PD ha avuto il controllo quasi totale dei media tradizionali, mi pare che si possa concludere che la loro perdita di credibilità sia ormai massiccia e diffusa.
Inoltre la voce che grida la verità risuona dieci volte più forte dello sterile politichese: quindi anche con meno spazio ha più impatto...

Insomma, forse alla fine la questione dei media tradizionali è meno decisiva di quanto io pensi: o almeno così mi piace sperare...

E infatti... - 13/8/2018
Riguardo il punto 3 della strategia illustrata in Previsione per l'autunno, ovvero affibbiare a Tria le responsabilità di un'eventuale manovra pro-Bruxelles/contro gli italiani, oggi ho trovato il seguente articolo.
Il collegamento non è disponibile ma il titolo dice già tutto: «Sui conti serve Coraggio. Non torneremo a crescere se Tria rispetta i vincoli EU» di Paolo Becchi e Giuseppe Palma su Libero.

Palma non lo conosco ma Becchi è un professore di “filosofia della legge” all'università di Genova: qualche anno fa divenne “famoso” come ideologo del M5S (pubblicai il pezzo Professorone) ma poco dopo venne ripudiato per aver osato criticare Grillo o il movimento (non so i dettagli). Adesso mi pare vicino alla Lega di Salvini: insomma ha seguito un percorso analogo al mio precedendomi di circa un anno.

2° trimestre 2017

Alcuni pezzi sono impegnativi e faticosi e li scrivo solo perché mi sembra giusto farlo, altri sono leggeri e divertenti... ma non li scrivo perché mi dimentico di farlo!

Un tipo di pezzo che mi piace scrivere è quello sui candidati “Wow” del mese. Forse è bene riepilogare l'idea perché ormai sono anni che non ne scrivo...
In teoria, dopo tre mesi, dovrei segnalare un certo numero di pezzi come “candidati Wow” del mese fra i quali, a mio insindacabile giudizio, ne scelgo uno al quale attribuisco, appunto, il marcatore “Wow”.
Personalmente mi piace “risfogliare” il mio ghiribizzo e rileggere quanto scritto: non sempre, ma a volte ci metto dentro dei pezzettini di me e questo mi rende cari alcuni articoli; anche soppesare, valutare e confrontare fra loro i miei articoli è divertente così come riassumerne in poche parole il contenuto...
In pratica però me ne scordo regolarmente e rimango indietro di molti mesi: ad esempio adesso gli utlimi “Wow” che ho indicato sono per i mesi del primo trimestre del 2017!

Me ne sono ricordato oggi perché ho appena terminato una nuova vignetta per il marcatore “Previsione” e commentare le nuove vignette è un'altra cosa che mi piace ma che poi dimentico...
Anche la precedente vignetta per il marcatore “Aristotele” è “nuova”: probabilmente la completai un mese o due fa, iniziai subito dopo quella per “Previsione” ma la lasciai ammezzata e, come detto, solo oggi mi sono ricordato di terminarla.
Per la vignetta di Aristotele mi sono basato sulla foto di una famosa scultura: gli ho dato la forma della testa corretta e i connotati di KGB ma non ne sono molto soddisfatto: la forma della testa è troppo caratteristica per essere tralasciata; comunque, per una volta, può essere una piacevole variante.
Anche la vignetta “Previsione” non è niente di eccezionale: carina ma niente di che. Soprattutto ne avevo bisogno visto che ho ben 36 pezzi con tale marcatore!

Passiamo quindi ad annunciare ai candidati “Wow” del secondo trimestre del 2017.
Aprile 2017:
Mese con qualche pezzo discreto ma non abbastanza da meritare la candidatura al “Wow” con un'unica eccezione.
Mistero Lincoln: mi ha divertito rileggere i diversi passaggi di questa mia “indagine”. È un piccolo mistero che fa riflettere...

Maggio 2017:
Mese decisamente più ricco di buoni pezzi: probabilmente ne avrei potuti aggiungere un altro paio ma non ho voluto esagerare...
Schiavitù romana (1/2): ottimo pezzo che deve tutto alla meravigliosa monografia su cui è basato (e che apre gli occhi).
Unforgiving, gli spietati: una bella recensione di una bella pellicola.
Pensieri in libertà vigilata: come suggerisce il titolo è curioso di come i pensieri si strattonino l'un l'altro finendo per incamminarsi in territori sconosciuti. Gli esempi riportati mi sembrano notevoli.
Camminare sotto il sole del primo pomeriggio fa bene... o no?: una strana esperienza: per chi pensa che la vita non sia solo ciò che sembra...

Giugno 2017:
Anche questo fu un buon mese. C'erano un paio di altri pezzi che ero tentato di aggiungere ma mi sono parsi troppo personali e astratti...
Definizioni: KGB, dopo averle disprezzate per 40 anni, scopre l'utilità delle definizioni.
Sillabe e haiku: carino l'haiku...
Guglielmo Tsunetomo: un bel pezzo, poco da dire. È un peccato che così poche persone mi leggano...

Conclusione: prima o poi, non faccio previsioni, mi ricorderò di assegnare i “wow” anche per i mesi successivi!

domenica 12 agosto 2018

Bennata V. 1.0.0

Ho finito!!
Negli ultimi giorni, come sempre accade, ho dato un'accelerata alla mia revisione dell'Epitome e ieri l'ho terminata. Oggi ho solo dato dei ritocchi finali: corretta la numerazione delle pagine errata, ho sostituito "spersonalizzazione" con "deindividuazione" e poi di "viario" con "ghiribizzo" e qualche altra piccola correzione...
Ah! ho anche fatto in modo di non avere pagine bianche con una sola linea di testo (eliminando delle righe vuote o riducendo la dimensione del carattere) e in questa maniera il numero di pagine è tornato a 196 invece che 200!

Certo che ce ne ho messo di tempo, eh?! È dall'ottobre del 2016 che ci lavoro: in pratica due anni!!

Però sono molto contento del risultato: certo lo sarei ancora di più se qualcuno me la leggesse però, a livello personale, sono sicuro di aver scritto un'opera molto significativa.
Probabilmente è troppo innovativa e solo fra 50-100 anni sarà apprezzata pienamente: conto molto che questa Epitome venga “scoperta” da una IA, che non sia analfabeta funzionale, e che la recensisca positivamente! (*1)

E ora?
Come ho precedentemente scritto non ho assolutamente finito!!
Ho già un'intera pagina di materiale da aggiungere per quella che sarà la versione 1.1.0: a occhio l'equivalente di un nuovo capitolo.
Nei prossimi giorni/settimane cercherò di far leggere questa versione 1.0.0 a qualche persona (amici e parenti) che mi possa dare qualche riscontro sul lavoro fatto. Siccome sono consapevole che si tratta di un mattone in questi anni non ho mai insistito ma adesso lo farò...

Sicuramente poi, nonostante i miei sforzi, scoprirò di aver fatto degli errori ortografici vergognosi e dovrò pubblicare in fretta e furia delle correzioni (V. 1.0.1, 1.0.2 etc...). Se poi riceverò dei commenti utili tanto meglio: a seconda della loro complessità cercherò di integrare subito le modifiche richieste oppure le rimanderò a versioni successive. Vedremo...

Conclusione: e stasera come festeggio??? Pensavo a una escort ma siccome sono tirchio mi sa che ripiegherò sull'acquisto di un gioco per calcolatore da 10€... (*1)

Nota (*1): sto ridacchiando! Chi mi conosce lo sa che quando sono allegro tendo a essere più faceto del solito: lo preciso perché mi rendo conto che questo non è sempre evidente scrivendo sul ghiribizzo.

sabato 11 agosto 2018

L'equilibrismo di Salvini

Premetto che ancora non ho ben deciso cosa scrivere: sono un po' perplesso dalle ultime uscite odierne di Salvini. Come inquadrarle nella situazione politica attuale?

Premessa
Forse è bene fare un passo indietro, a inizio giugno, alla formazione del governo giallo-verde, e a quello che pensavo all'epoca.
Da tempo avevo stabilito che il M5S-Grillo/Casaleggio fosse un populismo apparente ([E] 12.4): a complicarne l'interpretazione c'era il fattore Di Maio e i parlamentari pentastellati al secondo mandato, che io ho definito come M5S-Di Maio, sicuramente un populismo ambizioso ([E] 12.4).
Il M5S-Grillo/Casaleggio non è particolarmente interessato a governare mentre per il M5S-Di Maio era fondamentale riuscirci.
Riguardo la Lega non ero invece sicuro di che tipo di populismo si trattasse, ovvero se apparente o reale.

È bene ribadire che il populismo apparente è nella sostanza come i partiti tradizionali: a parole fa fuoco e fiamme ma poi esegue quello che chiedono i parapoteri esteri limitandosi a qualche contentino al proprio elettorato.
Un populismo reale invece vuole essere veramente dalla parte dei cittadini e cambiare le carte in tavola con riforme strutturali e significative: poi non è detto che sia un populismo efficace ([E] 12.4) perché per esserlo dovrebbe avere una buona comprensione dei motivi della crisi della società moderna. La Lega, grazie a economisti come Bagnai e altri, ha un'ottima comprensione dell'origine delle difficoltà dell'economia ma ciò non equivale a una comprensione completa della situazione: in particolare non comprende la crisi della democrazia accentuata dalla globalizzazione ([E] 11).

Ero quindi incerto su cosa potesse fare questo governo: ad esempio qual è la risultante della somma di un populismo apparente/ambizioso con uno reale? Magari per non “sfigurare” anche il populismo apparente cercherà di realizzare qualcosa di concreto? Oppure il populismo reale verrà neutralizzato da quello apparente ottenendo come risultante un populismo inefficace ([E] 12.4)?

Gli ultimi due mesi
Negli ultimi due mesi ho evitato di considerare i proclami: troppo facile parlare bene, bisogna invece valutare i fatti. E di fatti non ce ne sono poi stati molti, complice l'estate probabilmente.

Il decreto dignità targato M5S non è né una riforma né lo smantellamento del jobs act: solo un piccolo aggiustamento della situazione esistente, ovvero il classico “contentino” che ci si può aspettare da un populismo apparente.
Apprezzabile che abbia seguito il percorso parlamentare e non sia stato fatto approvare a colpi di fiducia come accadeva regolarmente con Renzi & C.
Poi c'è la posizione ondivaga della Grillo sui vaccini: in pratica nella sua circolare dice “i vaccini fanno bene e l'obbligo non si toglie, però i genitori potranno presentare un autocertificazione”. Bo, a me sembra un incentivo a certificare il falso. Avrei preferito più decisione e chiarezza: in un senso o nell'altro.
Sembra, di nuovo, il classico “contentino” che il populismo apparente dà ai genitori che non vogliono vaccinare i figli senza però scontentare le case farmaceutiche

Dal fronte Lega è venuto poco di più: sulle sparate estive del ministro Fontana credo sia meglio stendere un velo pietoso, vi ho scritto qualche corto ed è già più che abbastanza (v. i corti Fontanella e Ancora Fontana).
Poi c'è stata la campagna personale di Salvini contro gli sbarchi che, almeno per il momento, sembra essere riuscita nel suo intento di ridurre fortemente gli arrivi di immigrati illegali.
Ma come giudicare questa iniziativa? È da populismo reale o apparente? In realtà è da entrambi quindi non ci dice nulla sulla reale essenza della Lega.

In genere non prendo in considerazione le dichiarazioni ma solo i fatti: come ho già scritto parlare è molto più facile che fare (avete notato come iniziano a dare buoni suggerimenti i politici del PD per anni al governo? (*1))
L'eccezione è quando vengono fatte affermazioni che non condivido: in quel caso, visto che non sono fatte per lusingarmi, le prendo in considerazioni (vedi di nuovo il povero Fontana).

In questo caso faccio fatica a digerire le posizioni viete sulla famiglia di Salvini: per me si tratta di questioni molto secondarie ma non mi piacciono comunque perché provengono dalla stessa persona che, poche ore dopo averle fatte, cinguetta una foto dove è ritratto abbraccicato a una bellona (*2) che non credo sia la madre dei suoi amatissimi figli. Insomma questa morale così flessibile mi pare un po' ipocrita. Come si fa a essere il paladino della chiesa/famiglia solo su alcuni aspetti e non su tutti?

E poi l'accusa di essere in campagna permanente non è peregrina. Da due mesi a questa parte seguo con attenzione il profilo di Salvini su Twitter e, in effetti, ogni pochi giorni sembra essere impegnato in comizi in giro per l'Italia. Apprezzo la sua vitalità energica ma mi piace anche il lavoro silenzioso: vero che politicamente il secondo è più difficile da vendere e far capire...

Conclusioni
Interpretare la politica di Salvini non è facile però possiamo cercare di valutarla alla luce di quanto scritto in precedenza.

Il primo passo da fare è stabilire cosa succederebbe se il governo giallo-verde cadesse.
Nuove elezioni anticipate sarebbero impensabili: siamo in Italia e i parlamentari sono attaccati col vinavil alla poltrona.
Io credo che si avrebbe un governo M5S-PD oppure un governicchio tecnico (o come lo volete chiamare). In ogni caso la Lega perderebbe tutto il vantaggio accumulato in questi primi mesi di governo: in altre parole questo governo deve riuscire ad andare avanti per almeno quattro anni.
Questo significa che il coltello dalla parte del manico lo ha il M5S.
Inoltre è ragionevole pensare che Salvini, da ottimo politico, abbia ben letto il tipo di populismo del M5S e si sia quindi fatto un'idea di quel che potrà venir realizzato e cosa no. Ufficialmente c'è un contratto di governo che indica cosa le due forze si sono impegnate a realizzare: ma in politica un contratto vale fino a quando... non vale più! Insomma il contratto di governo è una base di partenza ma non va preso come la Bibbia e, sicuramente (è un'ovvietà ma è bene sottolinearla), non varrà più se il governo saltasse.

Stabilito questo possiamo fare qualche ipotesi. Iniziamo supponendo che la Lega sia un populismo reale.
In questo caso Salvini dovrebbe essere consapevole che riforme strutturali a favore della democratastenia ([E] 4.4) e contro i parapoteri ([E] 4), che sarebbe ciò di cui l'Italia avrebbe bisogno, sarebbero impossibili. Che fare allora? Come riempire i prossimi quattro anni di governo dimostrando di volere e di poter fare senza però concludere niente di significativo?
Personalmente la vedo dura: e questa infatti era una delle mie principali obiezioni a un governo M5S-Lega che avevo ipotizzato a maggio. In verità Salvini ha dimostrato che lo stare al governo garantisce comunque un'enorme visibilità che può compensare il realizzare poco. Questo almeno nel breve termine.
Suppongo che comunque, a forza di “contentini” al proprio elettorato, sia possibile convincere gli elettori di aver fatto il massimo e attribuire le colpe per non aver fatto abbastanza al M5S (ovviamente vale anche il vice versa). È però anche vero che non si può vivere di sola fuffa: il grande fuffaro Renzi lo ha dimostrato: se l'economia non riprende gli italiani se ne renderanno conto indipendentemente da quanto si è bravi a parlare e anche se si hanno tutti i media tradizionali dalla propria parte (v. Renzi).
Insomma nel medio lungo termine la convivenza col M5S non sarà facile: soprattutto in caso di una qualche crisi (magari economica), quando si dovranno prendere decisioni drastiche, il populismo apparente del M5S potrebbe vanificare tutto.

In verità, nell'ipotesi che anche la Lega fosse un populismo apparente, non cambierebbe molto la situazione. La differenza è che, in caso di crisi (economica), Lega e M5S troverebbero facilmente l'accordo per ubbidire agli ordini dei parapoteri esteri. In tal caso sarò curioso di vedere come si comporterà Bagnai...

Ma la strategia politica di Salvini non si limita a ottenere visibilità e a far sopravvivere il governo giallo-verde il più a lungo possibile.
L'altro suo obiettivo nel medio-lungo termine è quello di fagocitare Forza Italia. Forza Italia è tenuta insieme solo dalla personalità si Berlusconi e i suoi esponenti sono, a dir poco, mediocri. L'ex cavaliere è ormai abbastanza cagionevole di salute e già le ultime elezioni sono state un notevole sforzo per lui: credo che nel partito tutti se ne rendano conto.
La strategia di Salvini sarà quindi duplice:
1. in questa legislatura cercare di far passare più parlamentari azzurri possibile dalla sua parte. Già al voto contrario di Forza Italia all'elezione di Foa abbiamo visto il primo passo di questa strategia: Salvini ha infatti chiaramente detto ai parlamentari di Forza Italia che chi non vuole votare insieme al PD può venire nella Lega. Non credo che il suo appello abbia avuto seguito ma intanto ha gettato l'amo: se Berlusconi, per qualsiasi motivo, dovesse improvvisamente ritirarsi dall'attività politica credo che Forza Italia si sfalderebbe rapidamente: dubito che titani del calibro di Brunetta o della Gelmini riuscirebbero a tenerla insieme (*3).
2. conquistare l'elettorato di Forza Italia. Ecco, spero che in quest'ottica, squisitamente politica, vadano intese le parole di Salvini sulla famiglia: per attirare e lusingare l'elettorato di Forza Italia. Dubito infatti che tali "riforme" siano presenti nel contratto di governo e quindi avrà un'ottima scusa per poter affermare: “avrei voluto fare X ma non ho potuto...”

Il successo di questa strategia: al di là di quanto dicono i sondaggi, che giustamente Salvini non ritiene troppo affidabili, lo si vedrà nelle prossime elezioni regionali in Abruzzo (si è dimesso l'attuale presidente del PD) dove la Lega correrà da sola (*4). Vedi: Elezioni, Lega corre da sola in Abruzzo. Fuga da Forza Italia verso Salvini di Alberto Maggi da AffariItaliani.it (*5)

Conclusione: la partita che Salvini sta giocando non è facile: comprensibilmente, visto che si è ritagliato un ruolo da protagonista nella politica italiana avendo ottenuto poco più del 17% dei voti alle ultime elezioni. Attualmente Salvini gioca su più tavoli e sembra cavarsela bene (*6) decisive saranno però le potenziali (e sfortunatamente probabili) crisi (economiche) autunnali: saranno importanti per capire la vera natura del populismo leghista e potrebbero mettere in seria difficoltà Salvini. Vedremo...

Nota (*1): ad esempio Maurizio Martina, sottosegretario all'agricoltura con Letta e poi direttamente ministro con Renzi e Gentiloni, sembra scoprire adesso il caporalato nella raccolta dei pomodori...
Nota (*2): credo sia la Isoardi: donna molto bella, stile anni '80 per capelli, sopracciglia e lineamenti.
Nota (*3): abbiamo visto cos'è successo al “delfino” Alfano quando ha provato a correre per conto suo...
Nota (*4): sarà interessante vedere se la Lega si alleerà con FdI a queste elezioni regionali: sarebbe un duro colpo per Forza Italia ritrovarsi così isolata...
Nota (*5): non leggo AffariItaliani.it: ho trovato tale articolo solo cercando su Google con la chiave “Lega elezioni”, però leggendolo ho trovato riportata la strategia verso i parlamentari di Forza Italia e, diversamente da quanto ho scritto, sembra che due di essi (la Mussolini e tale Silvia Sardone) siano già passati alla Lega mentre molti altri stanno pensando di farlo. Insomma articolo da leggere.
Nota (*6): complice la senilità di Berlusconi, l'inesperienza politica di Di Maio e i fallimenti politici/economici dei governi PD per non parlare della spocchia di molti esponenti di sinistra che, più che attirare consensi, li allontanano.