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mercoledì 22 agosto 2018

Dove/come mi informo

Dovrei finire (da oltre una settimana ormai) il mio pezzo sul fascismo ma proprio non ho voglia: un blocco psicologico? Bo... Più che altro l'effetto di qualcosa iniziato controvoglia e che poi è diventato più pesante e impegnativo del previsto (tipo i pezzi sul Decameron)...

Quindi, siccome scrivo per divertirmi, anche oggi parlerò d'altro. Riflettevo infatti sul mio modo di informarmi e ho deciso di fare una specie di “autodiagnostica”.

Fino a qualche mese fa (primavera?) per informarmi mi basavo principalmente su due quotidiani in linea: IlFattoQuotidiano.it e LaStampa.it (e in misura minore anche Ansa.it), niente reti sociali né telegiornali.
Da dopo le ultime elezioni mi sono allontanato da LaStampa.it a causa dell'altissimo numero di contenuti riservati agli abbonati ma, soprattutto, ho iniziato a usare Twitter.
Personalmente avevo sempre ignorato questa rete sociale, limitandomi a FB, perché la vedevo come un modo in cui le persone famose potevano accennare (vista la limitatezza dei singoli messaggi) le proprie idee ai loro seguaci. Ma io non ero un seguace di nessuno né ciò che leggevo era troppo sagace...
Però, come dicevo, da qualche mese l'ho riscoperto trovandomi nella necessità di tenermi aggiornato sulla Lega senza sapere come fare.

Adesso ho risolto il “problema” seguendo su Twitter i profili di Salvini, Borghi, Bagnai, Becchi e, a rotazione, altri sia del M5S che delle opposizioni (*1).

Salvini cinguetta ogni poche ore tutto quello che sta facendo e aggiunge collegamenti a ogni sua intervista video, radio o scritta. Da questo punto di vista non ho più problemi a sapere quello che combina!
Borghi invece è spesso impegnato in battibecchi economici con altri economisti: per questo in realtà lo seguo un po' meno degli altri.
Bagnai invece è più vario e fa brevi commenti criptici su altri filoni (non solo di economia) che però, per capirli, vanno letti dall'inizio e spesso non ne ho voglia. Spesso comunque evidenzia delle belle perle.
Becchi (un filosofo) è invece un po' meno allineato e spesso rimanda a dei suoi articoli in genere interessanti anche se troppo brevi (e quindi superficiali) per i miei gusti.
A parte Salvini che scrive di sé, questi altri tre mi filtrano dalla fogna che è l'informazione di Twitter tutta una serie di contenuti che spesso sono interessanti e degni di essere letti.

Qualche tempo fa ho letto un articolo (sfortunatamente non me lo sono annotato: vediamo se lo ritrovo... Forse era questo: Attacchi troll su Twitter: la bolla che influenza solo politici, esperti e giornalisti di Virginia Della Sala da IlFattoQuotidiano.it) che spiegava come, almeno in Italia, Twitter fosse usato soprattutto da giornalisti per tenersi informati su quanto dicevano le varie personalità politiche e non. Più o meno quello che nel mio piccolo, e limitatamente a ciò che mi interessa, faccio io.
Insomma secondo tale articolo FB è più popolare e usato dalla massa per discussioni da bar; Twitter invece è più elitario e usato dagli “intellettuali” in senso (molto) lato.

In verità mi sto rendendo conto che questo sistema di informarmi non funziona. I miei lettori più affezionati forse ricorderanno che l'anno scorso avevo iniziato a seguire piuttosto attentamente il lavoro di Trump attraverso il sito ufficiale della Casa Bianca: non ho però mai spiegato perché poi abbia lasciato perdere...
Il motivo è che mi ero reso conto che mi venivano fornite informazioni troppo parziali: per farmi un'idea accurata di quello che succedeva negli USA avrei dovuto seguire anche i quotidiani in linea anti-Trump ma a quel punto sarebbe diventato un esercizio troppo impegnativo. Così ho deciso di lasciar perdere e, invece di seguire quello che veniva fatto giornalmente, valutare invece i risultati conseguiti.
Analogamente leggendo solo i cinguettii di Salvini mi sfuggono tutto quelle notizie che lo metterebbero in cattiva luce. Il rischio è l'effetto di polarizzazione di gruppo: e in particolare finire per credere che le idee a cui sono esposto siano statisticamente rappresentative del pensiero di tutti gli italiani.

L'ideale sarebbe aver una fonte di informazione imparziale ma, non so in altri paesi, però in Italia non esiste. E quindi mi devo arrangiare...

Ogni tanto devo ammettere che articoli interessanti li trovo su FB (che ultimamente ho ripreso a controllare almeno una volta al giorno) pubblicati da amici/conoscenti di area di sinistra. Diciamo che il 90% si tratta di articoli faziosi e non interessanti ma le eccezioni esistono. Magari nei prossimi giorni pubblicherò un paio di questi esempi...

I telegiornali invece continuo a non guardarli: ogni tanto, ma solo perché mi è comodo sapendo che è in onda 24 ore su 24, do un'occhiata a SkyTG24 ma personalmente lo trovo troppo fazioso per i miei gusti (il soprannome “SkyPD24” che ho letto su Twitter mi sembra decisamente appropriato!) e in genere al primo servizio politico mi irrito e cambio canale.

E quindi? Vabbè, informarsi correttamente non è facile ma, anzi, molto impegnativo soprattutto a causa della scarsa qualità dei media italiani. Su questo, credo, siamo tutti d'accordo ed è una banalità.

Piuttosto volevo concludere con un piccolo paradosso di cui mi sono reso conto pochi giorni fa (*2).

Secondo alcuni esponenti della sinistra (ma a me pare per mancanza di argomenti concreti e incapacità di seria e onesta autocritica) gli attacchi a Mattarella, e magari condizionamenti delle stesse elezioni politiche, sono partiti o comunque sono stati influenzati da trollonzi russi proprio attraverso cinguettii su Twitter.
Ma Twitter secondo l'articolo precedente al massimo influenza l'opinione degli intellettuali e non quella della popolazione: visto che gli intellettuali e i media non hanno certo favorito il M5S/Lega alle elezioni né attaccato direttamente Mattarella allora come si sarebbe concretizzata tutta questa interferenza russa?
Bo, forse non è un paradosso ma sicuramente c'è un'incongruenza di fondo che meriterebbe di essere approfondita.
A me sembra che spiegare una reazione popolare, a mio parere semplicemente spontanea, con l'intervento di trollonzi russi su Twitter (che non influenza direttamente la popolazione ma gli “intellettuali”), sia come affermare che il maltempo/siccità dipendono dalle scie chimiche: un comploddo insomma.

Conclusione: già scritta: è quella esposta qui sopra!

Nota (*1): C'è da dire però che solo la Lega pare avere scelto questo strumento per diffondere le proprie idee: quando va bene gli esponenti del M5S e delle opposizioni (PD e simili) pubblicano un solo cinguettio al giorno.
La cosa è interessante come scoprii e scrissi sul mio ghiribizzo diversi anni fa (non ho voglia di ricercare tale pezzo) per massimizzare i propri lettori bisogna scrivere il più spesso possibile in maniera che chi legge sia motivato a controllare se ci siano novità. Pare che solo Salvini & C. siano consapevoli di questa verità.
Nota (*2): che in realtà, rileggendo l'articolo che ho ritrovato DOPO aver scritto questo pezzo, non è un'intuizione così originale ma riprende parecchio quanto letto da IlFattoQuotidiano.it!

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