Ah, ecco: sono meno “avanti” di quello che pensavo. Ho appena pubblicato (postdatandolo di un giorno) il mio Previsione per l'autunno ed ecco che scopro subito un'altra previsione!
L'articolo è Con Salvini e Di Maio è tornato il nazionalsocialismo di Mario Margiocco da Lettera43.it
L'articolo sta avendo una certa ribalta a causa dell'accostamento del termine “nazionalsocialismo” al governo giallo-verde. Ma tale provocazione, dal mio punto di vista completamente sterile, non mi interessa.
Mi hanno colpito invece le previsioni sulla crisi economica. Ovviamente la prospettiva è diversa dalla mia: 1. non si distingue fra M5S e Lega; 2. si riafferma la favola dell'Europa buona che (giustamente) chiederà il conto dell'incompetenza e del populismo di Lega e M5S.
Insomma questo articolo ci anticipa quale sarà la strategia del PD (*2): l'EU ha ragione, i populismi hanno torto. Vedete la simmetria opposta con i punti 1 e 2 che suggerisco alla Lega nella mia analisi?
Quale strategia trionferà? dipenderà dalla combinazione di due fattori: A. come si schiereranno i media tradizionali; B. cifre e verità economica dalla parte della Lega. (*1)
Conclusione: vedremo. Magari (temo) anche prima di settembre...
Nota (*1): Come mai scrivo che “cifre e verità economica (sono) dalla parte della Lega”? Perché in questi mesi la sinistra (“economisti” compresi) non ha saputo confutare (né ci ha provato) NESSUNA delle teorie argomentate di Bagnai. Questo vuoto pneumatico di idee, altrimenti inspiegabile, è per me la conferma di dove stia la verità (economica).
Nota (*2): Oltre che dare del fascista/nazista (etimologicamente però!) a Salvini & C.
Più indietro - 13/8/2018
Intendiamoci però: la mia analisi è molto più completa e onesta!
1. Prima di tutto l'articolo sullodato non distingue fra M5S e Lega mentre io sì (*1). Questo ha senso dal punto di vista di un partito tradizionale (ammesso che il giornalista ne sia consapevole): affermare che la Lega è “più populista” (non conoscendo la mia Epitome non potrebbe esprimersi più chiaramente!) del M5S danneggerebbe infatti la forza a loro più vicina (il M5S).
2. Non considera le diverse necessità di Lega e M5S: la Lega non può permettersi di far cadere il governo.
3. Non preannuncia la strategia Lega-Tria come invece ho fatto io.
Conclusione: l'articolo di Lettera43 è più indietro del mio pezzo!
Nota (*1): nell'ipotesi che siano il primo un populismo apparente e il secondo reale, cosa di cui non sono assolutamente certo...
Lo schieramento dei media - 13/8/2018
Nel corto “Meno avanti” ho accennato al fattore di come si schiereranno i media tradizionali.
La questione è mal posta! È ovvio che saranno schierati con i partiti tradizionali e contro il governo (non è un caso che Forza Italia abbia votato insieme al PD contro Foa!); bisogna però vedere quanta visibilità riusciranno a ottenere le tesi del governo. Io credo che il servilismo e la piaggeria dei giornalisti in questo caso giochi a favore del governo che, per questo, riuscirà a ottenere un po' più di spazio.
Ecco, è quanto sia grande questa percentuale di maggiore visibilità che intendevo col mio “come si schiereranno i media tradizionali”!
In fondo in fondo - 13/8/2018
Che poi, considerando che in questi anni il PD ha avuto il controllo quasi totale dei media tradizionali, mi pare che si possa concludere che la loro perdita di credibilità sia ormai massiccia e diffusa.
Inoltre la voce che grida la verità risuona dieci volte più forte dello sterile politichese: quindi anche con meno spazio ha più impatto...
Insomma, forse alla fine la questione dei media tradizionali è meno decisiva di quanto io pensi: o almeno così mi piace sperare...
E infatti... - 13/8/2018
Riguardo il punto 3 della strategia illustrata in Previsione per l'autunno, ovvero affibbiare a Tria le responsabilità di un'eventuale manovra pro-Bruxelles/contro gli italiani, oggi ho trovato il seguente articolo.
Il collegamento non è disponibile ma il titolo dice già tutto: «Sui conti serve Coraggio. Non torneremo a crescere se Tria rispetta i vincoli EU» di Paolo Becchi e Giuseppe Palma su Libero.
Palma non lo conosco ma Becchi è un professore di “filosofia della legge” all'università di Genova: qualche anno fa divenne “famoso” come ideologo del M5S (pubblicai il pezzo Professorone) ma poco dopo venne ripudiato per aver osato criticare Grillo o il movimento (non so i dettagli). Adesso mi pare vicino alla Lega di Salvini: insomma ha seguito un percorso analogo al mio precedendomi di circa un anno.
Il ritorno del gladiatore
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