Stanotte non ho dormito e già da un'oretta aggeggio al calcolatore: ho riletto il pezzo L'equilibrismo di Salvini.
Accenno a possibili crisi economiche in autunno se non prima: è bene precisare che si tratterà di attacchi progettati dall'estero, magari a base di punti di spread, prendendo la scusa della legge finanziaria.
Commentare ciò che accade è facile: più difficile (ma anche divertente) cercare di anticipare il futuro. Cosa accadrà quindi all'alleanza giallo-verde nell'eventualità di una crisi economica?
Se anche la Lega, come il M5S, è un populismo apparente allora il problema non si pone: qualche proclama e poi lesti a ubbidire a Bruxelles.
Se invece la Lega fosse un populismo reale la faccenda sarebbe molto più complessa.
Per quanto scritto la volta scorsa sappiamo che: 1. La Lega non può permettersi di far cadere questo governo perché le elezioni politiche sono troppo lontane: il PD si è probabilmente reso conto dell'errore fatto a non accordarsi col M5S e adesso sarebbe disposto a consegnare la testa di Renzi in un pacchetto regalo pur di andare al governo; 2. In altre parole questo significa che il M5S ha il coltello dalla parte del manico: se il M5S dice no a una proposta la Lega potrebbe farci ben poco.
In caso di un ricatto economico da Bruxelles il populismo apparente si limiterebbe a qualche dichiarazione di facciata e poi ubbidirebbe a quanto richiesto; il populismo reale cercherebbe invece di fare l'interesse degli italiani e quindi si dovrebbe opporre, anche duramente.
In questo caso M5S e Lega non potrebbero trovare un accordo reale: e quindi?
Quindi credo che Salvini si stia dimostrando un politico abilissimo: come detto in caso di contrasti dovrà passare la linea del M5S. Mi aspetto quindi un accordo pasticciato che, sostanzialmente, si pieghi a quanto imposto da Bruxelles. Provvedimento quindi che, nel medio lungo termine, non potrà portare niente di buono. E quindi?
Quindi qualcuno se ne prenderà la colpa: e chi sarà il responsabile numero uno? Secondo me le responsabilità verranno affibbiate al ministro dell'Economia Tria. Per Salvini, prevedendo quindi a maggio ciò che succederà in autunno, era quindi un bene che tale ministero andasse al M5S. Ancor meglio che il Mattarella ci abbia voluto mettere un proprio uomo (come, del resto, al ministero degli Esteri): in questa maniera la colpa del pastrocchio sarà scaricata ancora più facilmentelle dalle spalle della Lega.
La strategia della Lega dovrà quindi seguire 4 strade:
1. Informare la popolazione su quello che la Lega avrebbe voluto fare se non fosse stato per l'opposizione di Tria: punti semplici e chiari (dovrebbe essere facile visto che sarebbe la verità).
2. Spiegare e ripetere agli italiani che la crisi è un vero e proprio attacco esterno che viene dai parapoteri nella EU: il nemico esterno compatta sempre la nazione. E anche in questo caso dovrebbe essere facile visto che la verità sarebbe di nuovo dalla parte della Lega. Basta con la favola dei sacrifici necessari per l'Europa e per il nostro bene...
3. Attaccare preventivamente, durante la crisi cioè, il ministro Tria: costringerlo a difendere il proveddimento mettendoci la propria faccia in maniera che poi non possa evitare di prendersene la colpa.
4. Idealmente, in questa manovra che sarà al 90% targata M5S, Salvini dovrà essere bravo a infilarci un 10% “suo” (*1) effettivamente utile al paese. In questo modo, in maniera ancora più facile e credibile, potrà dire che se avesse avuto mano libera avrebbe potuto fare molto meglio.
Ovviamente questo “giochino” potrà funzionare una volta sola: cosa fare quindi per i mesi successivi? Difficile dirlo: sicuramente dovrà evitare di far dimettere Tria il più a lungo possibile in maniera da continuare a fargli fare da parafulmine. In caso di dimissioni ben venga un altro “uomo del presidente” da poter poi mettere alla berlina: ovviamente stando attenti a non far cadere il governo.
Immagginarsi cosa possa succedere nel 2019 credo sia impossibile: penso che anche Salvini, nonostante abbia molte più informazioni di me, non sia in grado di prevederlo.
Credo poi che saranno molto importanti le elezioni in Abruzzo: il loro risultato potrebbe incidere sulla scelta per la strategia nazionale di Salvini, soprattutto se si trattasse di una grande vittoria.
Conclusione: cercare di indovinare cosa accadrà non è facile (e infatti non credo di aver letto nessuna previsione politica sull'argomento) considerando soprattutto che ho pochi dati a disposizione e che il tempo che investo nell'analisi della poltica è relativamente limitato. Eppure, partendo dalla teoria esposta nella mia Epitome, in particola sulla natura dei populismi, è possibile arrivare a dei punti fermi: da questi, usando logica e intuizione, è possibile determinare ciò che ai più sfugge.
Ah! Ovviamente le previsioni non sono certezze ma ipotesi! Vedremo quindi se e quanto ho indovinato di quanto accadrà...
Nota (*1): temo che il "suo" 10% che Salvini inserirà nella manovrà economica sarà l'accenno di flat tax che a me non piace per niente: giusto abbassare le tasse a tutti ma ciò andrebbe fatto in maniera progressiva in base al reddito. Ma inserendo la flat tax Salvini potrà dire: 1. mantengo le promesse; 2. è ovviamente un provvedimento a favore degli italiani che porta consenso.
Che poi economicamente così sia ugualmente o più vantaggioso di un abbassamento progressivo delle tasse in base al reddito può anche essere vero ma ciò non mi interessa in quanto non è comunque giusto.
Sonetti d’amore. Giacomo da Lentini
1 ora fa
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