«[Figlio dell'uomo] Porgi l'orecchio e ascolta le parole di KGB
e applica la tua mente alla SUA istruzione
» Pv. 22,17

Qui si straparla di vari argomenti:
1. Il genere dei pezzi è segnalato da varie immagini, vedi Legenda
2. Per contattarmi e istruzioni per i nuovi lettori (occasionali e non) qui
3. L'ultimo corto è questo
4. Molti articoli di questo blog fanno riferimento a definizioni e concetti che ho enunciato nella mia Epitome gratuitamente scaricabile QUI. Tali riferimenti sono identificati da una “E” fra parentesi quadre e uno o più capitoli. Per esempio: ([E] 5.1 e 5.4)

venerdì 24 agosto 2018

Due contro

[E] Per la comprensione completa di questo pezzo è utile la lettura della mia Epitome (V. 1.0.0 "Bennata").

[E] Per la comprensione completa di questo pezzo è utile la lettura della mia Epitome (V. 1.0.0 "Bennata").

Sto di nuovo rimanendo indietro con i collegamenti che trovo “interessanti”, li salvo in un'apposita cartellina, e... poi me ne dimentico oppure perdono la loro attualità e ragione d'interesse!

Partirò da due articoli “contro” il governo giallo-verde che ho recuperato da commenti di amici/conoscenti su FB (v. Come/dove mi informo).

Il primo è: “La bestia”, ovvero del come funziona la propaganda di Salvini di Steven Forti su Rollingstone.it
Si tratta di un'intervista a un ex smanettone informatico esperto di comunicazione su reti sociali che spiega il funzionamento della propaganda della Lega e, in particolare, di Salvini.
Leggendola ho avuto la sensazione che l'intervistatore cercasse di mettere in bocca all'intervistato specifiche accuse alla Lega ma egli rimane invece sempre obiettivo ed equilibrato: nel complesso un'intervista credibile e interessante.
“La bestia” del titolo sarebbe un programma che automaticamente misura le reazioni degli utenti Twitter ai vari commenti pubblicati da Salvini: questi ha così la possibilità di valutare in tempo reale quanto le sue esternazioni vanno incontro agli umori del suo pubblico e reagire di conseguenza.
Personalmente non ci vedo niente di scandaloso in questo: altre forze politiche potrebbero farlo ma non lo fanno, probabilmente hanno puntato su altre tecniche di comunicazione: colpa loro, non di Salvini. Probabilmente si adegueranno o cercheranno di farlo in futuro...

Il secondo articolo è: I meccanismi del populismo: ecco perché l’elettore diventa bue di Luca Passani su LaVoceDiNewYork.com
La prima parte dell'articolo introduce alcuni elementi di psicosociologia (*1) ed è totalmente condivisibile. La seconda, quella in cui attacca il populismo, si basa invece su delle premesse arbitrarie (ed errate) da cui ovviamente non possono che derivare conclusioni altrettanto arbitrarie ed errate. In particolare la premessa sotto accusa è che “qualsiasi” buon governo non debba “aumentare il debito pubblico”: in pratica l'autore crede ciecamente nella “narrazione” dell'austerità, alla favola della medicina amara ma che fa bene (*2) anche quando ormai è palmare il contrario (*3).
L'ingenua cecità economica dell'autore fa quasi tenerezza perché egli non si rende conto di essere vittima degli stessi meccanismi psicologici che descrive nella prima parte del suo articolo!
Ciò che in realtà trovo interessante è che rappresenta il perfetto esempio di italiano all'estero che vive le nostre vicende non direttamente ma attraverso il filtro dei media: sono sicuro che una mia cugina che vive all'estero (e legge Repubblica.it/Corriere.it) sottoscriverebbe il suo articolo al 100%!
L'errore di fondo è quello di non capire che il populismo non è un fungo che nasce casualmente nel bosco dopo che ha piovuto ma è la reazione a una precisa tendenza storica che unisce insieme la degenerazione della democrazia agli eccessi della globalizzazione ([E] tutta!). Per questo l'autore vede il populismo come una sorta di errore del popolo bue e ignorante, magari raggirato da qualche cinguettio dei trollonzi russi o dalla mera abilità di propaganda di Lega e M5S. Il populismo sarebbe un'allucinazione collettiva e non la reazione alla degenerazione socio/economica del nostro paese.
Manca completamente l'analisi del fallimento (in realtà tradimento dell'Italia e degli italiani) della politica dal 2010 in poi: proprio per questo l'autore esalta lo scempio di Monti che, lungi dall'aver salvato l'Italia, ne ha invece seriamente aggravato la situazione economica.
Che chi vive negli USA (o comunque all'estero) prenda un abbaglio di questo tipo è comprensibile: peccato però che questa ottusa cecità colpisca anche i politici nostrani di sinistra.
Questi ultimi, lungi da fare una seria riflessioni sugli errori commessi, che non sono di comunicazione ma sostanzialmente economici (e magari di gestione dell'immigrazione), non riescono ancora a capire cosa abbiano sbagliato e per questo, invece di assumersi le proprie responsabilità, danno la colpa al populismo (in quanto tale) e al popolo bue, ignorante, razzista e fascista che si lamenta di stare peggio invece di ringraziarli e omaggiarli.
Peccato perché una buona opposizione costringerebbe il governo a lavorare meglio: invece in questa maniera l'opposizione, limitandosi a offendere e denigrare gli italiani (che “non capiscono”) e a non voler vedere le loro oggettive difficoltà, continua a perdere consensi.
Infatti l'ulteriore calo che, secondo i sondaggi, viene attribuito al PD non è causato dal buon governo giallo-verde (che per adesso ha fatto poco o nulla) ma proprio dalla loro stessa cattiva opposizione priva di argomenti e proposte concrete.

Conclusione: ho deciso di limitarmi a questi due articoli. Del resto anch'essi vanno letti e, in pratica, si “aggiungono” alla lunghezza complessiva di quanto ho scritto qui. Meglio quindi non mettere altra carne al fuoco.

Nota (*1): ho la fortissima sensazione che l'autore, un informatico come me, abbia seguito il mio stesso (e ottimo!) corso di psicosociologia in linea...
Nota (*2): e proprio per questo Monti viene descritto come un salvatore della patria!
Nota (*3): vedi aumento della povertà, del debito (avendo castrato la crescita), la riduzione dei diritti e la disoccupazione o l'occupazione comunque sempre più precaria e mal pagata. Un Italia che ha sostanzialmente bruciato la crescita di una generazione: non è caso che tanti giovani, come del resto l'autore dell'articolo, scappino all'estero!

Nessun commento:

Posta un commento