«[Figlio dell'uomo] Porgi l'orecchio e ascolta le parole di KGB
e applica la tua mente alla SUA istruzione
» Pv. 22,17

Qui si straparla di vari argomenti:
1. Il genere dei pezzi è segnalato da varie immagini, vedi Legenda
2. Per contattarmi e istruzioni per i nuovi lettori (occasionali e non) qui
3. L'ultimo corto è questo
4. Molti articoli di questo blog fanno riferimento a definizioni e concetti che ho enunciato nella mia Epitome gratuitamente scaricabile QUI. Tali riferimenti sono identificati da una “E” fra parentesi quadre e uno o più capitoli. Per esempio: ([E] 5.1 e 5.4)

giovedì 29 settembre 2011

Un ottimo giornalista

L'altro ieri, mentre scrivevo il post Ennesima mala legge e ricercavo su google l'articolo letto, mi imbattei in questo articolo del Giornale.it Decreto Alfano: chissenefrega dello sciopero dei blogger. L'articolo è del 7 Luglio 2009 ma si riferisce al famoso comma 28 dell'articolo 1 del decreto Alfano: evidentemente o la data è completamente sballata oppure questo aspetto del decreto legge era già stato proposto (*1, e questo spiegherebbe il mio strano déjà vu!).
A parte queste incertezze le riflessioni proposte in tale articolo sono valide pari pari per la situazione attuale.

Leggendo l'articolo mi ero quasi convinto che la norma anti-blogger non fosse solo giusta ma sacrosanta. Poi ho sbattuto le palpebre, ho scosso il capoccione e mi sono ripreso.
Il fatto è che l'articolo è veramente scritto molto bene: l'autore presenta la sua opinione in maniera tale che il lettore, quasi senza rendersene conto, viene portato con numerosi espedienti retorici a vedere le cose dal suo stesso punto di vista. Insomma si tratta di un articolo scritto per convincere i lettori della bontà delle proprie idee (*2).

In questo post mi propongo di analizzare tale articolo per individuare le diverse tecniche usate dall'autore. In ordine “cronologico”:

Ridicolizza: L'articolo si apre ironizzando sui blogger, si usano termini come “vittimismo di categoria”, “stile mi-straccio-le-vesti” e “pretesa antistorica/patetica”. Prima ancora di chiarire quale esattamente sia l'opinione di chi protesta questa viene a priori sminuita e posta sotto una luce negativa.
Vocaboli: Come già si può notare al punto precedente la scelta dei vocaboli è molto accurata: quelli accostati ai blogger hanno tutti una connotazione negativa. Fra i vari termini mi ha colpito quello di “proprietario di blog”: tecnicamente la definizione è (*3 forse) corretta ma io non mi sono mai considerato “proprietario” del mio blog. Il mio blog lo considero mio e basta. Cosa c'è che mi stona nel termine “proprietario”? Il vocabolario mi viene in soccorso: la proprietà sottintende il “diritto di godere” di ciò che ci appartiene. Ma chi tiene un blog più che per godere di esso lo fa per diffondere le proprie idee senza aspettarsi di trarne profitto: il blogger non è un professionista della parola ma un dilettante. Il blogger/dilettante scrive per diletto non per guadagno. Chiamandolo “proprietario” già lo si fa apparire come un imprenditore in giacca e cravatta con secondi fini ben diversi da quelli del dilettante (come un editore cioè). Ma forse, in questo caso, sono io troppo sensibile: giudichino i lettori con la propria sensibilità...
Opinione dei blogger riportata in maniera grossolana: In particolare mi riferisco all'equazione “essere equiparati + o – alla stampa” ≡ “bestemmia”. Sarebbe corretto dire che i blogger sono contro questo provvedimento (per varie ragioni) ma dire che il decreto equivalga per loro a una bestemmia è un'approssimazione eccessiva che, oltretutto, suggerisce un certo fanatismo religioso (e come tale irrazionale). In seguito viene scritto che “{i blogger vogliono che la rete rimanga} un porto franco di irresponsabile e anarchica allegria” che di nuovo mi sembra un'esagerata semplificazione.
Tace: Il giornalista non riporta le vere critiche dei blogger a questa legge, ovvero: il tempo di rettifica troppo breve (48 ore) e la sanzione potenzialmente spropositata per un blog seguito magari da 5-6 lettori.
Blogger monolitici: Per tutto l'articolo si parla di blogger come se fossero tutti uguali. La verità è molto più multiforme e a mio avviso andrebbe ricordato. Invece viene, ad esempio, scritto: “{i blogger vogliono poter scrivere} qualsiasi opinione anche diffamatoria, qualsiasi sconcezza o tesi incontrollata...”. Questo potrà anche essere vero per alcuni ma sicuramente non lo è per la maggior parte. Evidentemente però l'autore preferisce non fare distinguo perché, ammettere che ci siano dei blogger “buoni” (anzi non c'è nessun accenno ai possibili meriti dei blogger!) che non diffamano nessuno, toglierebbe forza al supporto di questa legge.
Ironia: L'articolo alterna varie metafore (pure divertenti) che però hanno la costante di ridicolizzare i blogger. Tipo: “{i blogger sono come} ...milioni di cuor di leoni abitualmente lanciano sassate e nascondono la tastiera.”
Verità: L'autore inserisce una verità con la quale non si può non concordare ma che viene usata come dimostrazione per generare consenso su tutte le altre affermazioni più opinabili. Mi riferisco a “{i blogger} dovrebbero rispondere cioè di insulti e falsità come chiunque altro”.
Ridicolizza: I blogger rappresentati come fanatici religiosi con termini come “martirio” e “apocalittico”.
Esperienza personale: Il giornalista fa poi un excursus su una sua disavventura personale: su Wikipedia vengono costantemente inserite informazioni errate e diffamatorie sul suo conto e lui non ha i mezzi per impedirlo (*4). Poi viene scritto: “Ma a parte me, che ora non c’entro un tubo,...”. E infatti questa divagazione non c'entra niente con i blogger. Il giornalista l'ha inserita per portare il lettore a confondere tutti i blogger con i pochi vandali che su wikipedia hanno infangato il suo buon nome.
Suggerimento: Il giornalista suggerisce esplicitamente l'uguaglianza fra i vandali su Wikipedia e i blogger scrivendo: "Ma un irresponsabile deve restare tale ovunque bazzichi"
Opinione personale come verità: Un esempio per tutti: “i blogger o sono ragazzini o sono ragazzini dentro”: questo può essere vero per alcuni ma certamente non per tutti (di nuovo visione monolitica dei blogger).
Bel finale! La conclusione dell'articolo è molto bella e di effetto e, di conseguenza, genera condiscendenza verso le tesi del giornalista. Per apprezzarla bisogna leggere l'articolo e quindi è inutile che la riporti.

Riassumendo gli artifici usati dal giornalista per convincere i lettori della propria tesi sono:
  1. Ironia: l'ironia è costantemente utilizzata per ridicolizzare i blogger (oltre che per rendere l'articolo divertente da leggere!)
  2. Monolitismo negativo: i blogger sono visti rappresentati come se fossero tutti uguali e in particolare: fanatici, immaturi e vandalici. Nessuna delle qualità positive dei blogger è menzionata
  3. Esperienza personale: usata per dar forza alle proprie tesi anche se solo a livello inconscio (come lo stesso autore ammette scrivendo che non c'entra niente con i blogger!)
  4. Omissioni: le tesi dei blogger contro la legge non sono riportate o lo sono in modo grossolano e ridicolo
  5. Verità/Opinioni: le verità assodate e le opinioni del giornalista sono confuse fra loro e ciò potrebbe confondere il lettore che non conosce la materia (tipo chi non sa cosa sia un blog!)

In altre parole il riassunto dell'articolo potrebbe essere il seguente:
Tutti i blogger sono pericolosi fanatici e immaturi. Nessun blogger fa qualcosa di utile. È giusto considerare un blog come il sito di un giornale web. Perché tutti devono rispondere delle proprie azioni (*5). Su wikipedia mi hanno diffamato. Bisogna punire i responsabili che non sono i blogger ma gli assomigliano (*6).

Comunque queste tecniche sono usate in modo raffinato ed è necessario passare l'articolo sotto la lente di ingrandimento per notarle. Per questo, anche se non ne condivido l'opinione, considero l'autore di questo articolo un ottimo giornalista che cerca di svolgere al meglio il suo lavoro con i mezzi che ha a disposizione.

Nota (*1): Per curiosità vorrei approfondire questa questione: se non ricordo male un decreto legge ha validità di un anno (o 6 mesi?) e può essere ripresentato un numero limitato di volte (due?) senza venir convertito in legge. E poi, io che ho memoria per i numeri, mi ricordavo una multa massima di 6000€ mentre adesso è di 12000€... Ho trovato! Si tratta di un decreto simile ma non uguale: infatti in un caso la norma anti-blogger è al comma 28 mentre nell'altro è al 29!
Nota (*2): Lo stile dell'articolo è cioè agli antipodi del modo con cui propongo al lettore le mie riflessioni/teorie. Infatti, come scrivevo nel post Autocensura?: “Infine nei miei post non cerco di convincere gli altri delle mie idee: non cerco cioè di esporle in maniera tale da nascondere i loro punti deboli ed esaltarne i punti di forza.
Nota (*3): Nel mio caso, ad esempio, il proprietario del blog sono io o è Google?
Nota (*4): Attualmente cercando su Wikipedia il nome del giornalista si legge il messaggio: “Attenzione: questa pagina è stata oscurata e bloccata a scopo cautelativo a seguito di minaccia di azioni legali. Verrà eventualmente ripristinata alla fine della vicenda che la riguarda.”
Nota (*5): Ecco, qui mi pare di avere esplicitato bene l'artificio del giornalista. Quella che dovrebbe essere una tesi, un punto di partenza per proporre una legge equa e giusta (ovvero che chi sbaglia/diffama deve risponderne) viene usata come giustificazione per equiparare siti di giornali nazionali a blog di comuni cittadini (che per me è una palese ingiustizia).
Nota (*6): L'autoironia è mia!

mercoledì 28 settembre 2011

Memory fault

Negli ultimi dieci giorni ho ripreso a dormire normalmente, anzi quasi bene, ma stanotte ho avuto un insolito problema.
A metà nottata ho fatto un sogno che mi ha irritato tantissimo e che, una volta sveglio, mi ha impedito di riaddormentarmi per una oretta buona...

L'irritazione era rivolta verso me stesso e durante il sogno è cresciuta sempre di più trasformandosi in frustrazione e, alla fine, mi ha svegliato.

Ero al liceo (che a fine sogno si confonderà con la casa dei nonni) alle prese con uno strano compito di matematica. Il compito era composto da tre esercizi con i primi due piuttosto standard (ricordo vagamente che il secondo esercizio aveva a che fare con una parabola...). Sfortunatamente avevo impiegato per i primi due esercizi più tempo del previsto e mi rimaneva solo un quarto d'ora per l'ultimo esercizio: una serie di strane espressioni (vedi poi).
Io ci tenevo a completare almeno tutti gli esercizi perché (nella realtà) ero abituato a finire sempre in anticipo.
Sfortunatamente queste espressioni non mi riuscivano perché a metà dell'opera mi dimenticavo alcuni dettagli e, quando me ne rendevo conto, dovevo ripartire da capo. Inoltre, siccome mi sembravano molto semplici, mentre scrivevo la soluzione di una già pensavo alla successiva e così mi confondevo ancora più facilmente.

Le espressioni erano particolarmente strane: avevo due stringhe di caratteri, la prima fissata la seconda invece poteva contenere dei metasimboli che servivano a rappresentare più stringhe contemporaneamente.
Ad esempio la prima stringa poteva essere qualcosa come: “abcad” mentre la seconda “ab(a-d)” rappresentava le stringhe “aba”, “abb”, “abc” e “abd”.
Con queste due stringhe dovevo effettuare una specie di XOR che consisteva in togliere, se presenti, dalla prima stringa i caratteri della seconda o, in caso contrario, aggiungerli.
Nel mio esempio: abcad XOR aba = cd; abcad XOR abb = cadb etc...
Insomma complicato ma non complicatissimo.

Il problema, l'ho già notato in altri sogni simili (per esempio quando analizzo delle varianti su una scacchiera) è che mentre dormo la memoria visuale è perfetta, addirittura migliore che da sveglio, ma la memoria a breve termine non funziona quasi per nulla!
Nel sogno dimenticavo gli step intermedi già fatti ma, quando cercavo di verificare se il risultato fosse corretto, mi accorgevo che qualcosa non andava e, frustrato, ripartivo da capo.

E poi c'era il fattore tempo: tanto più disperatamente cercavo di calcolare tutto a mente per fare più alla svelta e più mi confondevo. Da un lato speravo di avere ancora qualche minuto a disposizione perché, contro ogni evidenza, speravo ancora di completare tutto dall'altro però iniziavo a desiderare che questa specie di supplizio terminasse.

Alla fine, non sono riuscito a terminare e ho dovuto consegnare il compito con l'ultimo esercizio solo parzialmente svolto. Prima di svegliarmi ho fatto pure in tempo a rammaricarmi con alcuni compagni di classe ipotizzando che fra le ragioni di questa mia debacle ci potesse essere l'età.

martedì 27 settembre 2011

Ennesima mala legge

Sono demotivato. Ho letto l'ennesima notizia di quelle che normalmente mi fanno arrabbiare ma mi ha suscitato solo un sospiro rassegnato.
Il fatto è che ho la sensazione che i miei post pieni di sdegno libertario siano completamenti inutili. Certo, considerato che il mio blog ha mediamente cinque lettori quotidiani (di cui due mandati per sbaglio da Google...), non ho mai avuto l'aspettativa di cambiare il mondo. Però molto raramente ho ricevuto del feedback e questo mi induce a pensare che questi post siano accolti solo con sbadigli.

Magari è solo che oggi ho la luna storta per qualche motivo...
Farò finta di niente e scriverò comunque il mio post svogliato: vedremo cosa ne verrà fuori...
L'articolo a cui faccio riferimento è questo del corriere.it.
In breve: il comma 29 del Ddl Alfano equipara i blog ai siti d'informazione con la conseguenza che anch'essi saranno obbligati a rettificare notizie inaccurate entro 48 ore per non rischiare multe molto salate (fino a 12000€).

In realtà io credevo che questa norma esistesse già!
Infatti già nel post Nomi e Marchi scrissi “Il motivo {per cui non uso i nomi/marchi corretti} è in parte dovuto, come spiegato in 2+2=boh, al mio forte dissenso verso le leggi, italiane e non, che tendono a imbavagliare il web e, nel caso specifico, alla legge che equipara un blog letto da due/tre persone al giorno a una testata giornalistica come repubblica.it o corriere.it. In particolare gli obblighi di rettifica entro 48 ore, pena una severa multa, mi sembrano particolarmente ingiusti se il responsabile del blog è una persona sola: ehi! datemi almeno una settimana per correggere un'inesattezza!”.

Evidentemente questa norma liberticida era già stata proposta nel passato e poi evidentemente, per motivi a me ignoti, era stata (temporaneamente) cassata.
Come sottolineai in È chiaro a tutti? dopo l'ultimo referendum anche in Italia i politici hanno preso realmente coscienza dell'importanza del web (con i social network, blog e siti più disparati come magari youtube) nell'orientare l'opinione pubblica.
È naturale quindi che essi ritornino alla carica per cercare di imbavagliare e controllare il più possibile questo, di fatto, nuovo media.
Nel web, a differenza delle televisioni o della carta stampata, non ci sono singole entità che controllano l'informazione immessa nel web. Vige invece una sorta di anarchia: ogni singolo cittadino può con il proprio blog divulgare facilmente e in tempo reale le proprie idee.
Si tratta di un'anarchia particolarmente positiva perché variegata e libera per eccellenza in quanto fautrice della corrispondenza diretta fra persona e idea.
Anche se l'origine di queste idee sono singoli individui non per questo bisogna sottovalutarne il potere d'influenza: ad esempio immagino che gli autori degli scherzi sul figlio di Bozzi che circolano su FB abbiano fatto perdere alla lega un paio di punti percentuali nel gradimento degli elettori.
Proprio perché il web è un ambiente libero e aperto a tutti le idee migliori hanno la possibilità di propagarsi con estrema facilità (ad esempio con il tasto “condividi” di FB...).
Inoltre è vero che un singolo blogger è seguito da un numero ristretto di lettori ma se i blogger che diffondono idee sgradite a chi è al potere sono 10000 allora, anche considerando come nel mio patetico caso 5 lettori per blog, si raggiungerebbero 50000 lettori. La precedente stima è ampiamente per difetto: io credo che attualmente il peso complessivo dei vari blogger equivalga a quello di un grosso quotidiano. La differenza è che ogni blogger ha il suo cervello, pone l'accento su aspetti diversi della situazione politica (l'unico aspetto che ai politici starebbe a cuore poter controllare) e lo fa da diverse prospettive. Il risultato è che le tendenze politiche più estreme tendono ad annullarsi fra di loro e la risultante, fra tutte queste forze che puntano in direzioni diverse, è una buona approssimazione di umana obiettività.

L'articolo del corriere.it che ho linkato è concluso con una interessante affermazione di tal Antonino Polimeni (avvocato specializzato in diritto dell'informatica). L'avvocato fa notare che in pratica, poiché le email non hanno valore legale, la notifica ai blogger del termine di 48 ore per la rettifica (visto che questi non hanno redazioni a cui spedire raccomandate...) è difficilmente realizzabile. Partendo da questa considerazione, e sapendo che i politici non possano non rendersene conto, arriva alla conclusione che la vera ragione d'essere di questa norma è “...mettere pressione alla popolazione, nel senso più ampio...”.

Come ho scritto in numerosi post (vedi ad esempio Web-Tax dove concludevo spiegando che il vero scopo della nuova tassa era “disincentivare” la creazione di web-tv da parte di singoli cittadini) questo intimidire, questo diffidare i cittadini dall'esprimere liberamente il loro pensiero e le loro opinioni, è la tendenza politica corrente (e non solo a livello italiano ma europeo/mondiale). Si tratta di una tendenza liberticida particolarmente odiosa perché essenzialmente viene imposta dalla classe politica per proteggere se stessa dalla diffusione di idee ad essa sgradite fra i suoi stessi cittadini.
Eppure questa è una contraddizione immensa: i cittadini non sono al servizio dello stato ma è lo stato che dovrebbe fornire servizi ai cittadini!

lunedì 26 settembre 2011

Superomo

Domanda: Cosa dice sempre Superman quando ha fretta?
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Pensaci di più!!
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Risposta: "Via! Più veloce dei neutrini!"

domenica 25 settembre 2011

Cos'è più grave?

Prego, leggete il breve comunicato ufficiale della Germini.

Come al solito mi ero limitato a leggere, scuotendo la testa, i titoli ironici sulla dichiarazione del ministro riguardo a un tunnel sotterraneo fra Abruzzo e Svizzera: la dichiarazione sembrava troppo assurda per sembrare qualcosa di diverso da una forzata interpretazione di alcune parole malamente scelte.

La frase in questione è la seguente: "Alla costruzione del tunnel tra il Cern ed i laboratori del Gran Sasso, attraverso il quale si è svolto l'esperimento...".
La Germini ha successivamente spiegato che il "tunnel" era ovviamente inteso in senso figurato: il problema però sono le parole "costruzione" e "attraverso il quale" che sembrano indicare qualcosa di concreto e non di astratto...

Comunque, volendo essere buoni, si può concedere il beneficio del dubbio a questa probabile gaffe del Ministro. C'è però un'altra frase, dal significato inequivocabile, molto più grave che però, mi pare, non ha raggiunto gli onori dei titoli.

La frase è la seguente: "Il superamento della velocità della luce è una vittoria epocale per la ricerca scientifica di tutto il mondo.".

Prima di tutto l'esperimento PARE indicare che, in questo esperimento, i neutrini siano più veloci della luce ma gli stessi scienziati sono scettici al riguardo e, anzi, sembrano propensi a credere di aver commesso un errore che possa spiegare il risultato anomalo.

Il comunicato dà cioè per verità assodata ciò che invece ancora è soltanto un'ipotesi.
Questo va assolutamente contro il principio scientifico della verifica (vedi su wikipedia il Metodo scientifico).

Il secondo errore è parlare di "vittoria" in questo contesto. Cosa c'entra la vittoria qui? La vittoria sottintende che ci sia un vincitore e un vinto, ma la scienza è un divenire: si evolve e si raffina ma non vince né viene vinta. La scienza di per sé non combatte guerre.

Anche se questo esperimento, dopo i doverosi controlli, dimostrasse che i neutrini sono più veloci della luce ciè non significherebbe che la teoria di Einstein è stata "sconfitta": semplicemente questa dovrà essere ampliata/migliorata in maniera tale da spiegare il comportamento di queste particelle (o comunque diventerà un gradino, una base di partenza, per una teoria ancora più ampia).

In conclusione credo che la gaffe sul tunnel sia più divertente ma la trionfalistica dichiarazione di "vittoria epocale" sia ben più grave perché va contro lo spirito della scienza.

venerdì 23 settembre 2011

The Sboss is Sback!

Finalmente ho trovato un maestro di chitarra ragionevolmente vicino a casa! Ieri ho quindi ripreso in mano l'irritante strumento per togliermi la ruggine (non mi ricordavo niente!). Tutto sommato credo che in pochi giorni dovrei tornare in "forma". La prima lezione dovrebbe essere giovedì prossimo...

Cyclette 26-Settembre-2011
Adesso ho anche una cyclette ad aiutarmi nella lotta al peso!
Ho comprato il modello meno costoso che, in super offerta, costava 99€ invece che 150€. Poi, siccome ho la tessera del negozio, mi hanno fatto un ulteriore 10% di sconto e così in totale l'ho pagata 89.10€.
Al momento mi pare un ottimo acquisto: i componenti sono tutti solidi e di buona fattura; è silenziosissima e il computerino, per quanto essenziale, fornisce tutti i dati più importanti comprese le pulsazioni...

Neutrino 26-Settembre-2011
Un neutrino con il problema dell'alcool, guardandosi alle spalle, pensò di vedere la luce alla fine del tunnel ma, sfortunatamente, era soltanto la sua torcia elettrica che lo raggiunse 60ns dopo...

Esperimento facile 26-Settembre-2011
Lo ammetto: questi neutrini troppo veloci hanno stuzzicato la mia immaginazione. Venerdì pomeriggio ho pure seguito la conferenza in diretta dal CERN di Ginevra prendendo appunti da bravo studente...
In pratica gli scienziati non sanno se: 1) i neutrini sono veramente più veloce della luce; 2) hanno misurato male la distanza del "traforo" fra il Gran Sasso e Ginevra; 3) hanno misurato male il tempo di partenza e di arrivo dei neutrini.
Il mio suggerimento è quello di ripetere l'esperimento raddoppiando (ad esempio!) la distanza fra la partenza e l'arrivo e mantenendo invariati tutti gli altri elementi: 1) se il tempo impiegato dai neutrini raddoppiasse (se arrivassero cioè 120ns prima del previsto) allora questo significherebbe che effettivamente essi sono più veloci della luce. 2) se invece continuassero a essere "solo" di 60 ns più veloci della luce allora significherebbe che c'è un errore di circa 60 ns nella determinazione della durata del tempo.

Delusione 29-Settembre-2011
Ho appena scoperto che la mia prima lezione col Maestro di chitarra non è oggi ma la prossima settimana... sigh...

Isolato

Domanda: Gli alieni ti hanno rapito con l'intenzione di abbandonarti su un'isola dove dovrai sopravvivere per un anno senza poterla abbandonare. Ti danno un minuto di tempo per scegliere tre oggetti a tua scelta che dovranno entrare nel tuo zainetto. Quali oggetti scegli?
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Risposta: Una Visa, una Mastercard e una American Express...

giovedì 22 settembre 2011

Contraddizione con inizio fuorviante

Ieri sera, verso le 23:00, ero stanco e assonnato. Durante un attacco di gola (come test di verifica) ho deciso di riprendere mezzo cucchiaino della pseudo-citrosodina che sospettavo di non farmi dormire.
Come scrissi in Crisi di sonno e di peso avevo deciso, per prova, di smettere di assumere tale sostanza: la qualità del sonno era immediatamente migliorata (pur rimanendo sotto il mio già scadente standard) mentre il peso non aveva subito miracolosi miglioramenti.

Comunque stanotte ho dormito malissimo. Alle 5:00AM ero così vispo che mi sono alzato per fare colazione con i miei cereali purganti (vedi Consigli al 27%). Mentre gustavo l'insipido cartoncino di crusca ho guardato la prima puntata (della prima stagione!) di “Casa Keaton”: un serial degli anni '80 che mi piaceva tantissimo.

Ricordo che era uno dei pochi programmi televisivi che seguivo sempre, compresa un'edizione in lingua originale sottotitolata.
Eppure, da quando recentemente mi è capitato di rivederne alcune puntate, non ho ancora trovato una puntata che mi abbia realmente divertito: le battute argutissime che ricordavo, specialmente quelle del personaggio interpretato da Michael J. Fox (il mio preferito), mi sembrano ora assolutamente banali; la trama è di un leggero difficilmente definibile, qualcosa al livello di un palloncino d'elio (*1).

Allora ho ripensato agli altri serial che mi piacevano e ce ne erano molti...
Fra questi però spiccava la “Famiglia Bradford” (*2) un serial basato sulle avventure di una famiglia composta da ben 8 figli.

E poi c'era un film (di cui forse avevano fatto il seguito) in cui una coppia con una decina di figli a testa si sposa e vanno a vivere tutti insieme in una grande casa. Quanto mi piaceva! All'epoca non c'erano i videoregistratori e quando mi capitava di vederlo lo seguivo ipnotizzato.

Molto più recentemente mi è capitato pure di seguire il serial “Settimo cielo”: altra famiglia molto numerosa con le sue vicissitudini. Ma in questo caso devo ammettere che ero anche intrigato dalle capacità interpretative del di dietro di Jessica Biel che già allora si iniziavano a intravedere...

In prima (o forse seconda?) elementare incominciai a balbettare. La mamma allarmatissima mi portò immediatamente a far visitare da un esperto (non ricordo il nome, un logopedista immagino) che, invece di visitarmi, ci propose l'acquisto di alcune audio cassette che avrei dovuto ascoltare mentre giocavo o comunque quando ne avevo voglia.
La mamma era perplessa (e le cassette probabilmente piuttosto care...) però per il suo bimbo, visto anche che non c'erano controindicazioni, non ebbe esitazioni e le comprò.

Mi sembra che in tutto le cassette fossero tre o quattro e io ero preoccupato perché temevo fossero noiose... Invece mi piacquero moltissimo da subito!
Il dottore, scandendo molto lentamente le parole, descriveva situazioni di vita famigliare, cose del tipo: “Laa miiaa mammmma miii vuuooleee taaantooo beeneeeee” o “Iiooo e i mieeiii fraateeellliii giioochiiiaamooo seeempreee insiiieeemeee”. Insomma venivano descritti dei rassicuranti quadretti di vita famigliare senza nemmeno una vera trama. Eppure io li ascoltavo sempre e, in brevissimo tempo, smisi completamente di balbettare. Nel corso delle elementari mi capitò spesso di riascoltarli fino a quando non furono “prestati” (e mai restituiti) al figlio di un'amica di mia madre.

Cosa c'entrano i sopra ricordati serial con queste audiocassette? Hanno un elemento comune: la famiglia numerosa. Io ero affascinato e attratto da queste grandi famiglie, anzi probabilmente ancora lo sono visto che riuscivo a guardare il noiosissimo “Settimo cielo” (non me ne voglia la bella Jessica Biel!)...

Eppure, come spiegato nei vari “KGB le Origini” (vedi ad esempio L'asociale) sono tendenzialmente molto solitario. Fin da piccolo rimanevo solo in casa e mi trovavo molto bene. Ancora adesso se vedo degli amici una o due volte la settimana non ho problemi ma, se li incontro più spesso, inizio a stressarmi: ho la netta sensazione di avere la necessità fisica di passare del tempo solo con me stesso per ricaricare le batterie.

Ed è questa la contraddizione: come è possibile che una personalità chiusa come la mia anelasse così fortemente di vivere in una famiglia numerosissima?

Nota (*1): Sì, lo so che un palloncino d'idrogeno sarebbe stato ancora più leggero! Il fatto è che se buchiamo un palloncino di idrogeno con un fiammifero acceso probabilmente esso si trasformerà in una palla di fuoco; al contrario se facciamo altrettanto con un palloncino d'elio questo si limiterà a sgonfiarsi come una loffa inodore... Nella mia analogia, una trama che potenzialmente possa esplodere in una palla di fuoco, sarebbe una trama con del buon potenziale inespresso mentre invece una trama che si sgonfiasse silenziosamente è veramente senza speranza...
Nota (*2): Che fatica ricordare il nome della serie! Continuava a venirmi in mente “I Jefferson” (serie che pure mi piaceva ma che non c'entra niente), poi avevo iniziato a spulciare una lista in inglese lunghissima di sitcom filtrandola con “family” e “197” ma senza trovare niente. Infine, improvvisamente mi è venuto a mente i “Bradford”! Sulla lista erano introvabili perché il titolo inglese era “Eight is enough”...

mercoledì 21 settembre 2011

Douche and Turd

Sono ormai passati un paio di giorni dalla “famigerata” discussione di cui ho accennato in Autocensura? e, per svariati motivi, non ho avuto modo di tornarci sopra.
In realtà già adesso l'intera questione mi sembra molto meno appassionante però voglio comunque farci un post perché non vorrei dare ai miei lettori l'erronea sensazione che io abbia cambiato idea.

Come avrete immaginato la discussione era politica e, in particolare, riguardava la figura di Berluska.
Prima di scendere nel dettaglio voglio però fare una premessa sulle opinioni e preconcetti dei due partecipanti alla discussione.

Da una parte c'era mio padre, ferocemente contro il capo del governo, che non solo prende per buone tutte le rivelazioni della stampa ma è anche FELICE di farlo. Tutta la sua attenzione è focalizzata sul Berluska: egli è la disgrazia dell'Italia e la fonte di tutti i problemi (economici, morali, di giustizia etc).

Dall'altra parte c'ero io. Non so quale opinione politica mi attribuiscano i miei lettori leggendo i miei post: in particolare mi riferisco a quelli sui problemi della democrazia in generale (vedi Democrazia (1/3) e Democrazia (2/3)) e della democrazia italiana in particolare (vedi PDI).
Comunque io mi vedo così: non rappresentato da nessuna forza politica e decisamente scettico sulle possibilità democratiche in Italia. Non sentendomi rappresentato sono, ad occhio e croce, almeno dieci anni che non partecipo a nessuna elezione (né nazionale né locale; l'unica eccezione è stata il recente referendum). Per questo motivo, avendo una bassa opinione di tutte le diverse componenti politiche, mi considero neutrale e perciò più obiettivo della media.
Di conseguenza NON mi piace Berluska (altrimenti lo voterei!) ma non ritengo la sua parte politica SOSTANZIALMENTE peggiore dell'altra (altrimenti voterei PDI o altri...).
Per avere una divertentissima metafora (che condivido pienamente) della politica italiana (*1) consiglio di guardare l'episodio del cartone South Park intitolato “Douche and Turd (*1)”: in particolare io mi sento come il piccolo Stan...

La discussione è andata più o meno così:

Babbo (B) : «Che ne pensi della vicenda di Cagliarini?»
KGB: «Non ho seguito la vicenda nei dettagli...»
B: «Come!? Non è possibile! Devi informarti di queste cose!»
KGB: «Non c'è bisogno di leggere i particolari.»
B: «???»
KGB: «Il tizio procurava delle donne per Berluska e la magistratura sostiene che in seguito gli abbia estorto del denaro...»
B: «E ti pare poco!?»
KGB: «Anche se fosse vero, e una parte di verità probabilmente c'è, non mi pare straordinariamente significativo: questo fatto dimostra solo che Berluska ha una dubbia morale per quanto riguarda il sesso e le donne ma non c'è nessuna relazione con la sua capacità di governare. Avrei ritenuto molto più grave che egli avesse ricevute dei soldi (tangenti) per fare dei favori piuttosto che paghi delle donne per i suoi piaceri privati»
B: «1) Ma ti pare poco che abbia questa morale? Se si toglie la morale a un uomo cosa rimane? 2) In un'intercettazione ha detto “L'Italia è un paese di merda e io faccio il presidente del consiglio a tempo perso”, ti par poco?»
KGB: «1) Ripeto: la sua moralità riguardo la propria vita sessuale non è collegata alla sua capacità di governare (*3). 2) Se si fanno 100.000 intercettazioni si può trovare detto di tutto senza che lo si pensi realmente. Ad esempio a me è capitato più volte di dire “Il lavoro in Olanda faceva schifo ma mi pagavano bene e io non facevo nulla tutto il giorno...”. Non è vero né lo pensavo realmente eppure, per ragioni diverse, mi è capitato di dirlo. Ripeto, probabilmente una base di verità c'è ma i giornali ne centuplicano l'importanza per ragioni politiche.»
B: «Aaaahhh! Che dici!! Chiunque (intelligente!) ti sentisse ti giudicherebbe un matto! Berluska ha tutte le TV e tutta la stampa dalla sua parte! Anche a te ha fatto il lavaggio del cervello!»
KGB: «A quel che mi risulta Berluska dovrebbe avere dalla sua i tre canali di mediaott e Rai 1 e 2, ma Rai 3, Italia 7 e i canali di Sky (ormai una realtà consolidata) non sono suoi. Magari si può parlare di predominanza ma non di controllo totale. Riguardo i quotidiani l'unico degno di nota che gli appartiene è il “Giornale” mentre quelli più seguiti “La Repubblica” (del suo nemico Dii Benedicimi) e “Il Corriere della Sera” sono dichiaratamente contro di lui. Non credo che mi abbia fatto il lavaggio del cervello visto che sono anni che non seguo nessun telegiornale e mi limito a leggere i titoli degli articoli di politica, guarda caso, di repubblica.it e corriere.it...»
B: «1) Ma Berluska ha rovinato l'Italia! 2) Anche all'estero ci ridono dietro! 3) Ha detto della Merkel “Ha il sedere sfatto ed è intrombabile” e, guarda caso, S&P ci ha declassato ha causa della “situazione politica” e Berluska ha detto che è colpa della stampa!»
KGB: «1) Berluska non è stato ininterrottamente al potere negli ultimi vent'anni. Se non sbaglio ha alternato il potere con governi guidati da esponenti della sinistra. E non mi pare che tali governi di sinistra abbiano fatto miracoli: prova ne è il fatto che gli italiani sono tornati ogni volta a votare per la coalizione guidata da Berluska. Diciamo che abbiamo avuto un alternanza di delusioni. 2) La visione dei giornalisti esteri è fortemente condizionata dalla stampa italiana inoltre Berluska si presta, e questo oggettivamente per sua colpa, a fare la macchietta, il personaggio buffo e divertente sul quale i giornalisti possono divertirsi a ricamare sopra. Bisogna infatti ricordare che i giornali oramai non ricercano la verità ma VENDONO un prodotto (*4). Insomma Berluska è diventato il giullare fatto a posta per scrivere l'articolo “buffo” o ipocritamente moralistico. 3) Ha ragione! Se veramente i giornali hanno pubblicato un intercettazione dove parla così della Merkel (è ovvio che si tratta di una battuta, sì da caserma, ma solo di una battuta e non di un giudizio politico): per dare uno schiaffo a Berluska hanno tirato una bastonata all'Italia.»
B: «1) Quindi credi che sia tutta una montatura della stampa! Ah, vergogna! Ah, che figlio disgraziato! 2) E magari credi anche che la magistratura non è imparziale e sopra le parti ma che ce l'ha con lui per motivi politici, vero?!»
KGB: «1) Credo che nelle accuse ci sia sicuramente del vero ma anche che una grande campagna mediatica, organizzata a fini politici, abbia amplificato a dismisura la situazione. Il piano, a mio avviso scarsamente lungimirante, dell'opposizione è quello di vendere l'equazione “Berluska è un pervertito” == “Berluska è la causa di ogni problema”. Gli italiani son ben felici di crederlo perché, se fosse vero, basterebbe votare contro Berluska per avere un nuovo governo capace di “risollevare” l'Italia e di garantire un futuro migliore a tutti. Inoltre gli italiani, sempre ipocritamente ossequiosi dei potenti quando questi sono forti, sono però sempre altrettanto rapidi a godere vedendone cadere uno in disgrazia: ti ricordi la soddisfazione che si provava a vedere al telegiornale il buon Di Sasso che in tribunale metteva alle strette i politici del PSI e della DC? A mio avviso sta succedendo la stessa cosa indipendentemente dalle colpe reali del Berluska. 2) Sì, lo credo anche se l'argomento è troppo complesso per essere affrontato con poche parole...»
B: «Ah! Che dici! I magistrati sono degli esseri umani superiori che non hanno nessun altro interesse che perseguire la Verità e la Giustizia! E poi allora tutte le leggi che Berluska si fa per non essere condannato? Ti pare normale?»
KGB: «Semplicemente penso che se si parte dall'ipotesi che la magistratura non sia imparziale allora ha senso fare delle leggi per proteggersi da essa...»
B: «Ma come fai a continuare a difenderlo?! Tu sei dalla sua parte!!»
KGB: «No... io cerco di essere obiettivo. Anzi sono sicuro che fra 50 anni Berluska verrà “riabilitato” e storicamente sarà dimostrato che elementi della magistratura appoggiavano una precisa parte politica agendo di conseguenza. Io NON sono per Berluska. Non mi piace e non lo voto. Cercando però di essere imparziale non posso fare a meno di difenderlo pur rischiando di apparire come l'avvocato del diavolo. Senza offesa per il diavolo ovviamente...ah! Ah!»
B: «Sigh...»

Bo... forse il nostro dialogo non è andato esattamente così.
Sicuramente non ho argomentato molto bene l'opinione di mio padre ma l'esercizio avrebbe avuto poco senso: voglio chiarire le mie idee non interpretare quelle altrui.
Comunque i punti salienti che abbiamo toccato erano questi. E anche il tono scandalizzato di mio padre è piuttosto accurato mentre io, che a voce mi impappino facilmente, sicuramente non ero stato né così chiaro né sintetico (e in effetti, per ulteriore chiarezza, ho aggiunto un paio di concetti che sul momento non avevo espresso).

Insomma spero che i miei lettori non mi lapidino per le mie idee: ovvero, sostanzialmente, per NON essere ciecamente convinto che Berluska sia la causa di OGNI male e che le cose NON andranno meglio quando lui, presto o tardi, uscirà di scena...

Nota (*1): Ovviamente il cartone fa riferimento alla politica USA ma visto che anche noi abbiamo ormai due schieramenti...
Nota (*2): “Douche and Turd” == “Clistere e Stronzo”
Nota (*3): Per la precisione questi scandali “sessuali” mi hanno lasciato piuttosto indifferente: non li condivido ma ritengo che siano questioni private del Berluska e che ci sia una forte componente di ipocrisia e invidia nel giudicarlo. Ancora una volta concordo con l'opinione del cartone South Park: vedi episodio “Sexual Healing”. Limitandomi a leggere titoli e sottotitoli, l'unica notizia collegata alle allegre ragazze del Berluska che mi ha veramente indignato è che alcune di queste avrebbero usufruito di un aereo presidenziale (e quindi pagato dai contribuenti).
Nota (*4): Per un disanima più approfondita dell'argomento leggere il post ... uff! Non mi ricordo più quale! Magari l'aggiungo nei prossimi giorni oppure ci riscrivo un post ad hoc... Scusatemi!

martedì 20 settembre 2011

Champions in Europe

Tanto per cambiare una teoria calcistica...
Cosa ne pensate di come è attualmente organizzata la Champions League e, in particolare, la fase finale di qualificazione ai gironi?
Non sono sicuro di aver usato la terminologia corretta quindi specifico: mi riferisco al sistema usato per selezionare le squadre che non si sono qualificate direttamente per la fase finale. In pratica queste vengono divise in due gruppi composti dalle squadre deboli (provenienti da campionati minori) e dalle squadri più forti (provenienti dai campionati più importanti) e, all'interno di essi, le squadre si affrontano fra loro in uno scontro a eliminazione diretta.
Questo comporta che inevitabilmente delle squadre deboli accedano alla fase finale e che delle squadre forti vengano eliminate e relegate quindi all'Europa League.

Per lo spettatore quali sono i vantaggi di questa Champions League?
A mio avviso nessuno: i gironi di solito sono molto sbilanciati e la maggior parte delle partite hanno esito scontato. Al massimo durante la fase a gironi c'è una partita per turno interessante quando le prime 2 squadre (o la seconda e la terza) si affrontano fra loro (senza contare che spesso, per non compromettere la qualificazione, tendono a giocare per il pareggio...). Poca roba in genere però.

Quest'anno si è verificata l'eccezione del girone del Napoli che è molto interessante in quanto tutte e quattro le squadre sono forti. Però si è trattato di un evento fortuito dettato dalla casualità.
In pratica adesso la Champions inizia a febbraio con gli scontri a eliminazione diretta degli ottavi...

Possibile quindi che il francese Tiglì, ex numero 10 della Juventus e ora al vertice della UEFA, non se ne renda conto?

Secondo me no. Tiglì è ben consapevole di aver reso la fase iniziale della Champions molto meno interessante e perciò credo che il suo obiettivo sia un altro: cercare di rendere più appassionante (e quindi indirettamente più ricca) l'Europa League iniettando in essa, fin dalla fase iniziale, delle squadre molto forti e quindi capaci di attirare l'attenzione dei media e dei tifosi.

A mio avviso questa è l'unica spiegazione possibile per aver reso la fase a gironi della Champions l'attuale schifezza. Sfortunatamente, se rendere più attraente l'Europa League era lo scopo, mi pare che si sia ancora molto lontani dal raggiungerlo.
È chiaro infatti che se il ritorno economico è così marginale (almeno per i bilanci delle grandi squadre) i club più importanti si limiteranno a schierare in essa le seconde linee per concentrarsi sui rispettivi campionati. Esemplificativo è il caso dello scorso anno quando sono arrivate alle semifinali ben tre squadre su quattro del Portogallo. Dove erano le squadre inglesi, spagnole, tedesche e italiane? Semplicemente si sforzavano di qualificarsi nelle rispettive “zone Champions”...

lunedì 19 settembre 2011

Autocensura?

Oggi ho avuto una discussione (non nel senso di lite ma di dialogo appassionato) con mio padre che sarebbe una buona base di partenza per un post.
Sono però titubante a rendere partecipi i miei lettori di quello che penso perché credo che la mia opinione potrebbe essere facilmente fraintesa. A detta di mio padre “...tutte le persone intelligenti che sentissero quello che dici penserebbero che tu sia stupido...”.

Sorvolo sulla contraddizione delle persone “intelligenti” che basano il loro giudizio su una terza persona basandosi su una sua singola opinione: al massimo delle persone “intelligenti” potrebbero giudicare questa mia particolare opinione sbagliata e, se ne avessero voglia e tempo, potrebbero evidenziarmi gli aspetti a loro avviso errati della mia teoria...

Eppure mio padre il dubbio di non venir capito (o completamente frainteso!) un po' è riuscito a instillarmelo.
Cioè sono sicuro che i miei lettori sono tutti intelligentissimi (altrimenti perché leggerebbero il mio blog!) ma magari non tutti hanno la pazienza di andare oltre la prima impressione, la voglia di alzare la testa e guardare più lontano o semplicemente il coraggio di considerare un'idea che si discosta dal comune sentire.

A questo riguardo prego i miei lettori di riflettere sulla massima sufi: “Quando senti il suono di zoccoli pensa alla zebra”.
Non si tratta di una banalità. Quando si ode il suono di zoccoli la prima cosa che ci viene in mente è un cavallo. E magari il 99% delle volte si tratta effettivamente di un cavallo eppure, più raramente, potrebbe trattarsi di altri animali come, ad esempio, la zebra.
Questa massima vuole insegnare che bisogna porsi di fronte a un problema con mentalità aperta a ogni possibile soluzione senza cadere nell'errore di fermarsi all'ipotesi più probabile.
Attenzione! Non si tratta di una contraddizione: la massima non significa che quando si ode il rumore di zoccoli c'è sempre e solo una zebra in avvicinamento invece che un cavallo. No! E non dice nemmeno che è più probabile che si tratti di una zebra invece che un cavallo. Dice solamente di essere pronti a cogliere l'eccezione, la diversità, il particolare che cambia il significato di una circostanza. Se manteniamo la mente vigile e attenta a ogni possibilità, quando udiamo il suono degli zoccoli e poi vediamo un quadrupede a strisce bianche e nere, non penseremo “Che strano cavallo!” ma immediatamente “Toh, una zebra!”.

Ecco in questo senso non so come giudicare i miei lettori. Saranno pronti a considerare obiettivamente un'ipotesi diversa dal comune oppure la reputeranno ridicola e insostenibile a priori?

Questo è il mio dubbio: per me andare contro l'opinione della maggioranza è la norma (vedi KGB le Origini: l'anticonformista) ma temo, anzi so, che normalmente non è così per le altre persone. Paradossalmente quando scopro di avere la stessa opinione della maggioranza inizio a temere di essere in errore! In genere invece la convinzione delle persone in una certa idea è rafforzata dal solo numero dei suoi sostenitori indipendentemente dei dati a suo supporto...

Infine nei miei post non cerco di convincere gli altri delle mie idee: non cerco cioè di esporle in maniera tale da nascondere i loro punti deboli ed esaltarne i punti di forza. O almeno non lo faccio coscientemente. Sono dell'opinione che la forza delle mie idee stia nella loro sostanza e non nella loro apparenza. Per quanto possibile mi limito a cercare di esporle in maniera chiara: se poi un lettore non è d'accordo sono ben felice di spiegarmi meglio ed, eventualmente, correggermi.

Però, proprio poiché non voglio convincere gli altri delle mie idee ma solo presentarle in maniera chiara, esse sono più vulnerabili e hanno un aspetto meno solido di altre idee magari esposte faziosamente per trarre volutamente in inganno.

E se poi la mia riflessione porta a una conclusione che non piace mentre l'idea vigente dà una certa soddisfazione/rassicurazione? Che probabilità ha la mia teoria di essere accolta o almeno giudicata obiettivamente? Non molte temo, ma chissà...

Quindi, considerati tutti questi elementi, ho deciso di autocensurarmi?
In realtà no. Come scrissi nel mio primo post (vedi Inizio) non scrivo per diffondere le mie idee ma per me stesso.
Se a qualcuno non piace ciò che scrivo pazienza: nel caso peggiore smetterà di seguire il mio blog.
Ma perché dovrei farmi condizionare dal timore di non essere compreso visto che non mi interessa particolarmente aumentare il numero dei miei lettori?
Sarebbe una contraddizione e quindi non lo farò...

Per motivi di spazio però scriverò di questa mia famigerata teoria/idea in un prossimo post!

domenica 18 settembre 2011

Bloggultime I

Quando le idee mancano, la fantasia latita e l'ispirazione dorme è tempo di Bloggultime: la serie di post più noiosi di tutto il mio blog!

In questa serie di post informo i miei lettori su cosa ho cambiato o è successo sul mio blog.

Temo che l'interesse per queste notizie sia molto scarso (anche se non ho ricevuto nessun feedback al riguardo...) ma a me piace lasciare una traccia “storica” su come gestisco il blog e gli eventi principali...

Bando alle ciance e passiamo alla lista delle notizie:
  1. Titolo dei post: ho deciso di uniformare i titoli di questa serie di post. Il titolo sarà “Bloggultime” seguito da un numero progressivo romano; Magari metterò anche un link al post di "Bloggultime" precedente, ma ancora devo decidere...
  2. 5 Stelline: ad agosto, così come scarseggia l'acqua, hanno scarseggiato anche i lettori del blog: in particolare a fine agosto sono scesa a 5 stelline (che equivalgono a 2-3 contatti al giorno di media...)
  3. 6 Stelline: fortunatamente a settembre, finiti i bagordi estivi, si torna alla solita routine e così ho avuto un riflusso di lettori “prodighi” (*1) e ho recuperato una stellina!
  4. 5000 lettori: il 4 settembre ho raggiunto 5000 pagine visitate. Le ultime 1000 pagine sono quindi state viste in 88 giorni (la progressione diventa quindi: 178, 111, 87, 83 e 88). Considerato che di mezzo c'è stato agosto direi che il blog sta tenendo...
  5. Riguardo al calo di lettori c'è anche da dire che il livello medio dei miei post in estate è crollato: me ne sono reso conto quando ho dovuto scegliere il Wow del meso di luglio. Gli unici post “decenti” erano a inizio mese: sono stato indeciso fra L'Italia ora è sicura! e Amore in bagno e alla fine, visto che sono un romantico, ho optato per il secondo di questi.
  6. Il mio amico esperto (fra le altre cose!) di “italliano” continua a farmi sentire un semi analfabeta: con facilità irrisoria mi segnala errori più o meno ortografici appena dà un'occhiata al blog. In genere mi manda una email generica di 4-5 righe che in coda ha un PS che dice “ha proposito nel post di oggi ho notato ...”. In particolare mi ha scoperto un “avvallare” invece che “avallare” in un commento (vedi Massimo 15%) e un “Tucidite” invece che “Tucidide” (vedi I tre maghi)
  7. 3 nuove vignette
    1. Filosofia: la vignetta è ispirata al quadro la “Scuola d'Atene”. Inizialmente avevo previsto di disegnare il Maestro Yury che fa le corna alle spalle dei due filosofi (magari in piedi sopra un seggiola) ma la mancanza di spazio verticale mi ha fatto poi optare per la composizione che potete vedere
    2. Gioco: vignetta non particolarmente fantasiosa ma spero divertente. Lo sfondo poco comprensibile è un manicomio fatiscente a cui ho applicato pesanti filtri
    3. Grammatica: probabilmente la vignetta migliore delle tre. Rappresenta un KGB all'elementari con il suo grembiulino blu, le orecchie da asino e un cappello con su scritto “ciuchino” (che magari cambierò di colore perché così si perde un po' nello sfondo...)

Nota (*1): “Lettori prodighi” alla maniera della parabola del “figliol prodigo”: cioè che erano andati via e poi sono tornati!

giovedì 15 settembre 2011

I tre maghi

In realtà il titolo di questo post sarebbe dovuto essere “I re magi” ma, visto che oggi non è il 6 gennaio, mi sembrava troppo banale...

È strano come accadano le cose, come la casualità sembri prendere una propria volontà per spingerci verso una metà che non rientrava minimamente nei nostri orizzonti.
Avevo finalmente finito il secondo libro (*1) di Erodoto (vedi Erodoto e le storie tese per una “recensione” della prima parte) e stavo decidendo cosa andare a leggere. Ero incerto fra un libro fantasy (“Cronache del mondo emerso”), uno di religione (“Il Corano”), uno di filosofia (qualcosa di Nietzche) ma soprattutto mi era venuta voglia di leggere Tucidide: così mi ero avviato verso la libreria nella “zona” di storia per vedere cosa era disponibile.

Ed ecco la coincidenza, la serendipità in azione, che fa prendere agli avvenimenti una direzione inaspettata: mentre passavo davanti alla “zona” religione ho visto con la coda dell'occhio un libretto intitolato “I re Magi” e subito ho capito che era destino che leggessi quel libro.

Pochi giorni prima infatti avevo scritto il post Onagro? Chi è costui?, dove appunto parlo dei re magi, e quindi mi è immediatamente sembrato naturale decidere d'approfondire l'argomento.

Il libro in questione è intitolato “I Re Magi” di Massimo Centini, Ed. Xenia,1992.

Devo subito premettere che preso per il verso sbagliato questo libro è estremamente deludente.
È deludente se ci si aspetta risposte certe e definitive: questo libro infatti non dà nessuna risposta ma propone una lunga serie di ipotesi che sovente sfociano in nuove domande.
Dei re magi infatti conosciamo solo pochi accenni da diverse fonti (vedi poi) e sarebbe quindi in malafede l'autore che volesse azzardare risposte definitive.
Da questo punto di vista il nostro autore è invece onestissimo: non si preoccupa minimamente di frustrare la voglia di certezze del lettore ma metodicamente riporta le varie possibilità esaminandole con pazienza una a una.

Personalmente, aspettandomi risposte chiare, inizialmente sono rimasto confuso e poi deluso. Quando però mi sono reso conto delle problematiche storiche ho iniziato ad apprezzare la costruzione di questo libro: come da minimi dettagli si possano intuire scenari diversi e la metodicità con cui ogni elemento è separato dagli altri e analizzato nel dettaglio. Da questo punto di vista un libro affascinante che dà l'idea della pazienza che richiede il “mestiere” di storico.

Interessantissimo è il capitolo sulle fonti: cosa sappiamo di preciso dei re magi?
La fonte più nota è il Vangelo di Matteo dove c'è un lungo passaggio che parla del loro incontro con Erode e, successivamente, con Gesù. Poi però ci sono tutti gli apocrifi dell'infanzia che aggiungono svariati dettagli (talvolta in contrasto fra loro): il Protovangelo di Giacomo, il Vangelo dell'Infanzia Armeno, il Vangelo dell'Infanzia Arabo-Siriaco e lo Pseudo-Matteo. Poi ci sono altre fonti, dette “orientali”: il Libro della Caverna dei Tesori, la Rivelazione di Adamo al figlio Seth e l'Opus Imperfectum in Matthaeum. Infine c'è la Historia Trium Regum di Giovanni da Hildesheim: scritto nella seconda metà del XIV secolo “unifica in una sola vicenda narrativa” le fonti apocrife e leggendarie.
Oltre a questi testi alcune informazioni potrebbero essere “nascoste”nell'arte figurativa: ad esempio ci potrebbero essere accenni a particolari o leggende non necessariamente tramandati nei vari libri.

Non so: già questa sola sfilza di libri stimola la mia curiosità. L'idea di ricercare la verità attraverso l'analisi di poche parole in testi dimenticati mi affascina. Per questo mi sono preso la briga di riportare tutti questi titoli...

Dopo la doverosa premessa sulle fonti il libro inizia a dissezionare i vari elementi del mito dei Re Magi.
Cosa era la "stella cometa"? Una nova? la cometa di Halley? Una luce? Una congiunzione di più pianeti?
Ognuna di queste possibilità ha diversi pro e contro e ogni fonte sembra indicare una spiegazione diversa: come detto questa incertezza non è l'eccezione ma la regola!
Quanti erano i Re Magi? Tre? Beh, in alcune fonti sono quattro!
Quando nacque Gesù? Quando si misero in viaggio i Re Magi? Tutte domande con molteplici risposte...
E i loro nomi? Tradizionalmente i loro nomi sono Gaspare, Melchiorre e Baldassarre ma nelle diverse fonti troviamo: Melco, Caspare e Fadizzarda oppure Hor, Basander e Kursundas oppure Hormidiz, Jezdegerd e Pêrôz oppure Bithisarea, Melchior e Gataspha oppure Melkon, Bathisarea e Gathaspa.
Già solo da questa varietà di nomi è possibile intuire la moltitudine di storie e leggende che si intrecciano nel mito dei Re Magi.

E così il libro prosegue a scomporre e ad analizzare i singoli elementi a un livello di dettaglio che sembra quasi superfluo: ad esempio i Re Magi adorarono Gesù in una grotta o in una stalla?

La conclusione è che non ci sono certezze. Quello che ho capito io è che il mito dei Re Magi rispondeva a due diverse esigenze: la prima era di rendere la religione cristiana più facilmente comprensibile ai pagani (vedi anche la coincidenza del Natale con il 25 dicembre del Sol Invictus); la seconda era quella di confermare le profezie dei profeti biblici sulla venuta del Messia.
Nel tempo la prima esigenza è venuta meno e anche la seconda, una volta che il cristianesimo raggiunse l'egemonia religiosa, era percepita come tale da un limitatissimo numero di studiosi della Bibbia: per questo il mito dei Re Magi ha perso parte della sua originaria importanza offuscando a noi contemporanei i suoi motivi e riferimenti nascosti.

Nota (*1): “secondo libro” è fuorviante: più esatto è dire che ho letto la seconda raccolta dei libri di Erodoto!

martedì 13 settembre 2011

Insonnia periodica

Quando dormo sogno. Quando ho l'insonnia non dormo. Quando non dormo penso.
Stanotte avevo il cervello in loop: non ricordo più su cosa ero bloccato, comunque era una situazione che si ripeteva sempre più o meno uguale a se stessa. Diciamo, tanto per dirne una, che ero “bloccato” a giocare delle mani di poker. Ma non è importante...

A un certo momento della notte sono quasi uscito dal dormiveglia rendendomi conto di essere in un circolo vizioso (che oltretutto mi lascia mentalmente spossato). Allora ho concentrato la mia attenzione su un nuovo problema: com'è possibile trasformare i numeri periodici in frazioni?
Ricordavo che c'era un trucco facile facile che ai miei tempi veniva insegnato alle elementari (ora suppongo, visto il test di ammissione a medicina (vedi No dottore), sia materia per le scuole superiori...): cioè ricordavo che c'era una maniera semplice per farlo ma non come...

Quindi immaginatemi al buio, contorto in un'improbabile posizione che per un breve attimo irrazionale mi era sembrata poter conciliare il sonno, steso sulla pancia e con la testa sprofondata nel cuscino. Sto immobile: sembro dormire ma in realtà sono alle prese con un problema matematico.

Sono partito da 1/3=0.3333... poi ho provato 1/9=0.1111... e mi son detto: “è fatta, da qui posso ottenere 0.222..., 0.333..., 0.444... etc..”. Infatti basta moltiplicare 1/9 per 2, per 3, per 4, etc...
Allora ho iniziato a pensare: “e quando sono due (o più) i numeri che si ripetono?”.
Devo ammettere che il mio cervello addormentato non ha fatto molti ragionamenti logici: semplicemente ho provato a dividere 1 per 99 rendendomi conto che 0.010101... era il “mattoncino” grazie al quale potevo ricavare tutti i numeri periodici di 2 cifre. Ad esempio 0.434343... è uguale 1/99 moltiplicato 43, cioè 43/99.
Per arrivare fin qui ci avrò messo sì e no 10 secondi di non-sonno. Poi mi sono chiesto "E se prima della parte periodica ci sono delle cifre che non si ripetono?"
Questa complicazione non mi sembrava una grossa difficoltà e, nella mia insonnia, ho semplicemente deciso di rigirarmi nel letto e pensare ad altro...
Comunque, ora che sono (relativamente!) desto, provo a risolvere al volo la cosa: supponiamo di voler portare in forma frazionaria 0,123454545...
Io scomporrei 0,123454545... in 0,123 + 0,00045... Il primo numero è banalmente 123/1000 mentre il secondo, per quanto visto precedentemente, è 45/99 diviso 1000 (per aggiungere i 3 zeri in testa...) ovvero 45/99000.
Applicando le solite regole per la somma di frazioni si ottiene:
123/1000 + 45/(99*1000)= (123*99+45)/(99*1000)=12222/99000=0,1234545...

Bo... mi sa che il trucco delle elementari era ancora più facile: non mi sembrava che ci fosse da modificare il numeratore... Però il mio metodo funziona e quindi non ho lo stimolo per cercarne uno più semplice...

lunedì 12 settembre 2011

Crisi di sonno e di peso

Le crisi sono due: la prima è dovuta all'insonnia mentre la seconda è legata al peso che da un po' non riesco a far scendere.

Fra le due, l'insonnia è certamente la più fastidiosa. Io è da sempre che dormo male però, negli ultimi anni, mi poteva capitare di dormire male due, massimo tre, notti consecutive e poi facevo una bella dormita.
Invece è tutto agosto che dormo male: davo la colpa al caldo, anche se da me non era particolarmente afoso, ma adesso a sera fa quasi fresco...
In pratica ho dormito decentemente solo a inizio settembre poi la situazione è di nuovo peggiorata.

Sul fronte del peso avevo appena fatto il mio record quando organizzai una cena con amici: altre volte avevo fatto abbuffate, che in genere smaltivo in un paio di giorni, e quindi non ero preoccupato di ingrassare. Gli amici in questione avevano però portato un tiramisù buonissimo che poi ho finito di mangiare da solo per i due giorni successivi. Ma anche questo dolce non può spiegare come mai non riesca più a perdere peso...

Ecco, io sospetto che l'insonnia e la dieta che non funziona abbiano più di un collegamento.
Il primo collegamento è che dormendo male perdo la mia regolarità. Per "regolarità" voglio dire quello che la Marcuzzi e la sua amica grassa sottintendono nello spot dello yogurt al bifidus: anche a me, come alle due signore, mi viene la pancia "gonfia" quando la cacca non esce quotidianamente...

Il secondo collegamento ha un nome ben preciso (seppur di scarsa fantasia): "Effervescente".
Si tratta di un boccione di vetro pieno di qualcosa di simile alla Citrosodina (di cui fin da bambino ero ghiotto). Guarda caso l'ho comprato due settimane fa e da allora, praticamente a tutte le ore, ne mangio un cucchiaino quando mi viene la voglia.
Guardando la composizione ho scoperto però che si tratta di un prodotto a base di zucchero e questo potrebbe quindi spiegare perché non dimagrisco.

Proprio oggi mi è venuto il dubbio che questo "Effervescente" contenga una qualche sostanza che altera il mio delicatissimo equilibrio del sonno. Come ho già scritto (vedi Controindicazioni del sale iodato) in genere sono molto sensibile alle sostanze più disparate che mi provocano sempre qualche strano e raro effetto collaterale.

Già che ci sono faccio una rapida ricerca su internet alla ricerca di contoindicazioni.
Zucchero: fa ingrassare.
Bicarbonato di sodio: "può dare ritensione idrica e ipertensione" (che io leggo come aumento di peso e insonnia).
Acido malico: nessuna contoindicazione.
Sciroppo di glucosio: "...l'estensivo utilizzo degli sciroppi di glucosio - fruttosio in campo alimentare, è additato come un importante responsabile del dilagare dell'obesità..."
E132 (Indigotina): "iperattività infantile" (che io leggo come "problemi di sonno").

Insomma, per il momento il prodotto rimane solo sospettato ma oggi eviterò di prenderlo e vedrò come dormo...

domenica 11 settembre 2011

Intuizione sociale

Oggi è l'11 settembre ma non ho voglia di scrivere dell'11 settembre: tanto ci saranno speciali ad nauseam per l'anniversario...
E poi non avrei niente di particolare da dire: ricordo piuttosto bene quella giornata, feci delle discrete supposizioni ma niente di memorabile.

Invece voglio proporre un'intuizione che ho avuto questa mattina.
Ero ospite da un amico che mi faceva vedere alcuni canali satellitari. Mi è capitato così di vedere i 10 secondi finali di un film del 1956 con Burt Lancaster (“Il mago della pioggia” mi pare) e altri 10 secondi di un film del 1970 (qualcosa a “Montecarlo”: non ricordo esattamente il titolo). Sono sicuro delle date grazie al tasto “info” del telecomando che mostra delle schede sul programma in corso...

Quello che mi ha colpito è stata la grande differenza di atmosfera fra i due film che mi è parsa molto maggiore di quanto 14 anni farebbero supporre.
Ecco quindi la mia considerazione/intuizione: la mentalità degli anni '50 era molto più rigida, meno prona al cambiamento, che, diciamo, dagli anni '70 in poi.
Mi sono chiesto allora quale potesse esserne il motivo e ho subito pensato alla seconda guerra mondiale.

I giovani di 20-30 anni che hanno combattuto tale guerra hanno vissuto esperienze simili e hanno dovuto accettare per sopravvivere una disciplina sconosciuta alle generazioni successive.
Questa esperienza comune collettiva ha prodotto una generazione con una mentalità relativamente uniforme che nei decenni successivi (diciamo gli anni '50 e '60), quando era al “potere”, ha fortemente contrastato i cambiamenti e le novità in genere.

Ovviamente questa “intuizione” sociologica vale quel che vale e non ho altri elementi a suo sostegno: eppure l'idea che esperienze simili (e soprattutto forti) producano mentalità simili, e quindi in grado di far fronte comune contro ciò che non gli aggrada, mi convince sempre di più...

sabato 10 settembre 2011

Vecchie foto

Dopo molti mesi mi sono finalmente deciso a scannerizzare delle vecchie foto di famiglia.
Non credo che i miei lettori ne saranno particolarmenti interessanti ma pazienza: a me piacciono!

Il bisnonno Raffaele (il secondo da dx.)


Sempre il bisnonno oppure l'omino della birra Moretti...


Il bisnonno Raffaele (*1)


La bisnonna Rosa (*2)


Il nonno Augusto militare (la dedica dice "Al mio caro fratello in segno d'affetto e amore fraterno, Augusto Bini 19/4/18" (*3))


Ancora il nonno


Sempre il nonno ma una ventina d'anni più tardi (*4)


La nonna Celide aka Ede (*5)


Nota (*1): Il bisnonno Raffaele, nato nel 1854, era soprannominato "Ricciolo d'oro" per via dei capelli biondi (anche se nella foto non mi sembrano molto biondi!)
Nota (*2): La bisnonna Rosa (detta la Rusina perché romagnola) era nota per essere stata processata per aver tirato la barba a un ministro del re. La foto era molto sbiadita e, nel tentativo di recuperarla, l'ho ingiallita...
Nota (*3): Fra le altre foto ho anche la gemella di questa: ovvero quella del fratello al nonno. Non so perché questa pubblicata sia rimasta a noi (sarebbe dovuta rimanere alla famiglia del fratello)...
Nota (*4): Mi assomiglia molto... come del resto possono facilmente constatare i miei lettori semplicemente osservando le mie vignette...
Nota (*5): Questa foto mi piace moltissimo: la nonna sembra una bambola e si possono chiaramente vedere gli occhini brillanti (aveva gli occhi verdi e vivaci e per questo era chiamata "Occhi di lince"). Sempra impossibile, ma se la fisso abbastanza a lungo, riesco a riconoscere lo sguardo della nonna (che io ho conosciuto circa 70 anni dopo questa foto!)...