Nel corto Progetto Lincoln avevo fatto il misterioso alludendo a un nuovo progetto non meglio specificato...
In realtà quello che avevo in mente era molto semplice:
1. trovare la versione originale di una citazione di Abramo Lincoln apparsa su Goofynomics (in La “Political economy” dell'onorevole Boldrini secondo Michéa).
2. individuarne la fonte.
3. scaricarla dal progetto Gutenberg
4. Leggerla per comprenderne sfumature e contesto.
Per prima cosa ho trovato senza troppa difficoltà la citazione in italiano: una volta individuata l'ho ritrovata su Wikiquote: “Puoi ingannare qualcuno per sempre e molti per un po': ma non puoi ingannare tutti per sempre.”
Una nota indicava come fonte un discorso di Lincoln, tenuto a Clinton nell'Hillinois, del 1858.
Sul sito del progetto Gutenberg c'è una raccolta di volumi con tutti i discorsi di Lincol e, nel quinto volume, ci sono tutti quelli dal 1858 al 1862.
L'ho scaricato e ho trovato il famoso discorso: «SPEECH AT CLINTON, ILLINOIS, SEPTEMBER 8, 1858». Discorso breve ma di cui si potrebbe dire parecchio, nel quale però non c'era traccia della citazione.
Ho pensato che nella nota su Wikiquote fosse sbagliato l'anno o il luogo così ho avuto l'idea di cercare sulla versione inglese dello stesso sito. Il problema era l'enorme quantità di materiale: ma non mi sono scoraggiato e ho iniziato a cercare le varie traduzioni di “ingannare”: deceive, mislead, cheat, misguide, swingle ma, arrivato a to be wrong, ho trovato troppi risultati...
Allora sono di nuovo ricorso al fido Google che mi ha “dettato” da solo la frase incriminata: il verbo che avrei dovuto cercare era “fool” (che WordReference si era dimenticato di suggerirmi!) e finalmente la sorpresa: tale frase non è di Abramo Lincoln!
Il sito QuoteInvestigator.com riassume bene la situazione nell'articolo You cannot fool all people all the time: in pratica tale frase fu attribuita per la prima volta a Lincoln nel 1886 a 21 anni dalla sua morte. Fu anche citato l'anno del discorso ma non se ne è trovata traccia nei vari documenti.
Al contrario una versione in francese di tale detto è del 1684 e si trova in “Traité de la Vérité de la Religion Chrétienne” di Jacques Abbadie ripresa poi un secolo più tardi da un altro autore francese e poi, apparentemente, dimenticata per oltre due secoli.
Personalmente condivido la tesi del sito QuoteInvestigator secondo il quale la spiegazione più plausibile è che il politico che nel 1886 l'attribuì a Lincoln o si ingannò in buona fede oppure, più probabilmente, voleva nobilitare e dare maggior valore a tale frase visto che il presidente assassinato era ritenuto un modello di moralità.
In questo caso il comportamento del politico sarebbe un tentativo di sfruttare a proprio vantaggio l'ovina attitudine umana di considerare un qualcosa non per quel che è ma per la persona da cui proviene: vedi il mio classico Auctoritates, auctoritas e bifidus actiregularis...
Oppure supponiamo che pubblicassi tale citazione a mio nome o, in alternativa, con quello di Lincoln su FB: probabilmente nel secondo caso otterrei un numero doppio di “mi piace”!
Conclusione: una lezione che va oltre il piccolo mistero da cui siamo partiti...
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