È da parecchio che non scrivo del M5S: il motivo è semplice e imbarazzante. Mi vergogno della grande fiducia che ingenuamente avevo dato a Grillo e al suo movimento: oramai la democrazia all'interno del movimento è una barzelletta che non fa più ridere, i principi (quali?) lo stesso, l'autoritarismo del “garante” Beppe Grillo vergognoso, le figuracce si accumulano, la pochezza di idee concrete tangibile, la scarsa capacità della maggioranza dei candidati scelti in rete, se poi vincono, è evidente...
Beh, a mia discolpa c'è da dire che, frequentando gli attivisti sul territorio, ho conosciuto delle persone di grande valore e onestà... peccato che non contino niente e che in parlamento, ovvero là dove dovrebbero arrivare i candidati migliori e più capaci, vi andranno però solo persone scelte a caso (*1) dalla rete e, temo, sempre più spesso furbetti e opportunisti...
Comunque, in definitiva, ho fatto l'attivista solo per circa 18 mesi e passando almeno un anno a esprimere critiche e giudizi piuttosto severi dall'interno: guarda caso con me il “lavaggio del cervello” non ha funzionato molto bene...
La domanda che di tanto in tanto torno a pormi è: “Grillo vuole davvero vincere le politiche nazionali?”
La mia opinione è sempre la stessa: NO.
Scopo funzionale del M5S è quello di incanalare il dissenso (e la disperazione) in ambito democratico ma senza dare seriamente fastidio ai partiti tradizionali liberi così di eseguire gli ordini di Bruxelles palliati dalla legittimazione democratica data loro dallo stesso movimento (*2). E magari, standosene tranquilli all'opposizione, ottenere diversi clic sul sito BeppeGrillo.it per guadagnare qualche soldino.
Da cosa si comprende che il M5S non vuole vincere?
1. Dall'opposizione virtuale fatta solo in parlamento. PD e compagnia sanno che le pagliacciate non portano voti e vanno avanti tranquillamente con leggi contro gli italiani: al contrario se il M5S avesse organizzato grandi dimostrazioni di piazza allora avrebbe ottenuto risultati concreti (*3).
2. Non si è voluto creare una classe dirigente capace di avere la credibilità necessaria per governare il paese. Sarebbe stato facile: bastava valorizzare i Meetup e organizzarli sul territorio in maniera da far emergere gli attivisti più capaci. Il problema, è che dando una struttura concreta alla base, le si sarebbe dato anche un peso politico da rispettare: Grillo & C. non avrebbero potuto prendere autonomamente tutte le decisioni ma avrebbero avuto anche una controparte sul territorio con cui confrontarsi.
Come ripetuto più volte in passato la scelta di vincere a Roma (riprova che quando il movimento vuole vincere riesce a farlo) mi aveva lasciato perplesso. Roma è una ribalta troppo importante: fare bene a Roma porterebbe troppi consensi; fare male (pensavo) ne farebbe perdere troppi...
Ero giunto alla conclusione che fosse Casaleggio la persona con le idee chiare che aveva deciso che il M5S non dovesse aspirare a niente di più che essere il primo partito d'opposizione: magari rumoroso ma totalmente ininfluente.
Avevo così dedotto che con la morte di Casaleggio, Grillo tentasse di riappropriarsi del “suo” movimento è che avesse finito per credere ai suoi stessi miti: ovvero andare a governare per salvare l'Italia.
Il primo passo doveva essere mettere un candidato di fiducia a Roma che mostrasse cosa era in grado di fare il M5S al potere. E infatti...
Ma come si spiega il sorpasso, almeno nei sondaggi sulle intenzioni di voto, del M5S sul PD?
Niente di più semplice! Io l'avevo previsto a giugno del 2013!
Da Destino del M5S (scritto il 20 giugno 2013 dopo la batosta elettorale delle comunali):
«Ecco, l'elemento fondamentale dietro al successo del M5S, non sono solo Grillo, gli ideale del movimento o l'onestà dei suoi attivisti ma soprattutto la catastrofe economica (e non solo) a cui è avviata l'Italia.
La domanda decisiva che dobbiamo porci per valutare le prospettive future del M5S è quindi: le condizioni di vita degli italiani miglioreranno o peggioreranno nei prossimi mesi/anni?
Se la situazione economica migliorasse, se ci fosse una ripresa dell'occupazione (soprattutto giovanile), se ci fossero migliori servizi e meno tasse allora il M5S rischierebbe effettivamente di sparire.
Se però, come temo e mi sembra ovvio, il governo Letta (e tutta la vecchia classe politica) per la propria inettitudine e inerzia non riuscirà a invertire la tendenza attuale allora le condizioni di vita degli italiani, inevitabilmente, peggioreranno ulteriormente. In questa situazione sempre più drammatica, nonostante errori politici e media contro, il M5S non potrà che guadagnare consenso.»
Renzi con la sua straripante presenza sui teleschermi, con la sua parlantina, con la piaggeria sottomessa e ammiccante della maggioranza dei media, con i regalini elettorali (vedi gli 80€ e i 500€) era riuscito a nascondere la totalità del suo fallimento. Contemporaneamente il M5S, invece di dare il meglio di sé, aveva fatto sfoggio di incapacità...
Eppure le tendenze sono queste: se le condizioni di vita continuano a peggiorare gli italiani si aggrapperanno alla speranza data da qualsiasi alternativa e in questo caso, sfortunatamente, l'unica possibilità è il M5S.
Conclusione: rimango dell'idea che, se i sondaggi mostreranno un M5S troppo forte (magari a ridosso delle elezioni), allora Grillo (o il suo sito) si affretterà a uscire con dichiarazioni per spaventare l'elettorato più moderato per allontanarlo dal M5S oppure per far votare PD (turandosi il naso) chi, disgustato dalle varie opzioni, aveva deciso di astenersi...
Nota (*1): in realtà, visto che le votazioni in rete si fanno sui calcolatori della Casaleggio, niente vieta che alla fine, quando conta, i risultati possano essere tranquillamente cambiati nella maniera preferita.
Nota (*2): la logica sarebbe: "alle elezioni c'era anche un opposizione con idee diverse dalle nostre ma ha perso → (quindi) siamo liberi di fare ciò che ci pare e la popolazione deve stare zitta e buona: se non è contenta dovrà votare diversamente fra 5 anni..."
Nota (*3): ma ovviamente il M5S non vuole ottenere niente: certamente non vuole intralciare i maneggi politici dei partiti tradizionali.
alla prima stazione
1 ora fa
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