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domenica 14 marzo 2010

KGB le Origini: Lo Sterminatore

Pensavo di scrivere qualche post su di me ma, mi sono reso conto, c'è un problema di fondo: se non voglio scrivere delle banalità, o dei singoli aneddoti, allora devo partire dalle basi. Ovvero da alcuni aspetti del mio carattere che permettano di capire la logica delle mie azioni e dei miei pensieri.
Può sembrare un'impresa utopistica, sia individuare, sia descrivere in dei post, elementi della propria personalità che, a me per primo, non sono totalmente chiari ed evidenti. Probabilmente è così, eppure, l'impresa mi attrae.

Da dove parto quindi? Avrei in mente diversi episodi della mia prima infanzia, a mio parere molto significativi, ma, un impulso che non so spiegare, mi spinge a iniziare da alcuni sogni. Incubi per la precisione...

Quando ero bambino, non so, direi dai 5 anni, ogni notte avevo un incubo. Per ogni notte non intendo dire "molto spesso" ma ogni=tutte le notti.
Questi incubi erano tutti "ambientati" nella casa dei miei nonni materni. Non so perchè. So che spesso, uscito dall'asilo, venivo parcheggiato da loro. Questo almeno fino a quando, a 6 anni, non iniziai la scuola a tempo pieno.
L'abitazione dei nonni era una vecchia casa a 3 piani: al piano terra c'era il negozio, al primo piano la cucina e un salottino e, al secondo, il bagno e due camere da letto. I vari piani erano uniti da ripide rampe di scale.
Ho descritto brevemente la casa perchè, una caratteristica di questi incubi era che, ad ogni stanza, corrispondeva un incubo diverso. L'eccezione era la cucina dove c'era la nonna: indipendentemente da dove mi trovavo il mio scopo era raggiungere la cucina. La seconda caratteristica era che tutti gli incubi erano a base di lupi mannari. Lupi mannari di tutte le taglie e specie. Nel negozio, sbucavano da dietro i mobili ed erano piccoli e numerosi; sempre nel negozio, in uno sgabuzzino, c'era invece un vero e proprio licantropo; nel salotto vedevo solo i loro occhi rossi; per le scale erano di una razza intermedia, etc. Ma il più pericoloso stava nel bagno (dava sulla soffitta) al secondo piano. Questo lupo mannaro era enorme: con la testa sfiorava il soffitto e la bocca era allungata e piena di denti, simile a quella di un coccodrillo. Non sono sicuro ma forse indossava un lungo cappotto.

Quindi io, poverino, rimanevo tutta la notte, sveglio, impaurito per gli incubi che sognavo?
In realtà no. Come ho detto questi incubi erano tutti uguali. Così, appena mi rendevo conto di essere a casa dei nonni, sapevo già che era un incubo e di quale incubo si trattava. In breve tempo imparai a urlare per svegliarmi. Quindi, appena sognavo la casa dei nonni, mi affrettavo a urlare ancor prima di aver visto un singolo lupo mannaro. Il risultato era che mi svegliavo subito e, non avendo fatto in tempo a prendere paura, mi riaddormentavo tranquillamente!

Ma la parte interessante, e che mi sta a cuore descrivere, viene adesso.

Non ricordo bene quando ma, direi durante la prima adolescenza, ai tempi delle medie, iniziò un cambiamento.
Mi resi conto che non ero inerme di fronte ai lupi ma che, anzi, potevo colpirli a mia volta. Chiaramente iniziai a combattere contro quelli più deboli, quelli del salotto, a pochi passi dalla cucina. Mi fermavo sulla soglia e quando gli "occhi" arrivavano li colpivo con i pugni. Poi iniziai a colpire anche quelli più pericolosi: quelli del negozio e quelli che mi inseguivano per le scale. Infine smisi di essere "passivo", e di combattere i lupi solo quando mi "ritrovavo" in sogno nella casa dei nonni, ma, armato di un grosso coltello, iniziai a sognare che andavo a cercarli per ucciderli dove sapevo che si nascondevano. Alla fine uccisi anche il lupo mannaro più forte, quello del bagno al secondo piano, e, manco a dirlo, smisi di sognare gli incubi ambientati in quella casa.

Perchè credo che questa storia sia importante? Come ho scritto non lo so: ho raccontato questi fatti per impulso, per la sensazione che sia importante. Ecco, forse credo sia importante, quando mi si analizza, ricordarsi che io ho metodicamente sterminato i mostri dei miei incubi affrontandoli con un coltello. Sono uno sterminatore.

Epilogo:
E poi non ho avuto più incubi? Beh, sì ma, saltuariamente, come tutti immagino.
Un 75% è ricorrente o comunque ha elementi comuni o è collegato ad altri incubi sognati in precedenza. In genere non scappo, o almeno scappo solo fino a quando non capisco come sconfiggere il mostro/malvagio di turno. Alla fine l'incubo si trasforma in una battaglia combattuta con regole particolari.
Un esempio: un incubo particolarmente "coriaceo" fu quando, grazie a Spielberg immagino, iniziai a sognare di essere inseguito da un T-Rex. Il mio coltello non bastava. Per 2 o 3 volte (nell'arco di un paio di anni) mi svegliai sudato e stressato per la fuga. Alla fine però elaborai un piano: dovevo attirare il T-Rex in una stretta valle poi, dall'alto, da una decina di metri sopra la sua testa, armato con un tronco di albero appuntito, dovevo gettarmici sopra per infilzarlo mortalmente. Dopo un paio di tentativi falliti ci riuscii e smisi di sognare il T-Rex.

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