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venerdì 12 marzo 2010

L'ho l'etto

Oggi ho ben due idee per due post diversi: stanotte (o stamani?) verso le 5:00 mi sono svegliato e ho riflettuto su cosa avrei potuto scrivere nel blog. Come tutti sanno infatti, il sonno della ragione genera mostri, ma l'insonnia genera post.

L'idea più interessante la metto da parte (per un giorno di magra) mentre oggi mi dedico a quella più semplice.

Questo Natale mi è stato regalato un gradevolissimo libretto: "L'eletto" di Thomas Mann.
Di solito i libri mi limito a leggerli ma talvolta, come in questo caso, mi diverto a "strafare" e a prendere appunti durante la lettura.

Il libro narra dell'origine di papa Gregorio Magno e della sua vita leggendaria. Gregorio prima di divenire papa fu sommo peccatore: nato dall'incesto della madre con il fratello, ebbe a sua volta una relazione con la propria madre la quale gli dette due figlie. Dopo un periodo di quindici (o venti?) anni di penitenza su uno scoglio deserto in mezzo a un lago fu eletto papa.
Leggete il libro se volete conoscerne i dettagli più scabrosi...

Vi presento alcune frasi tratte da questo libro ("L'eletto" di Thomas Mann, Oscar Mondadori, 1979). Alcune frasi le ho riportate perchè interessanti, altre perchè mi trovano in disaccordo, altre perchè mi hanno fatto riflettere, altre perchè le trovo buffe e altre semplicemente perchè belle. In realtà, sia per pigrizia che per mancanza di tempo, non ho riportato che una minima parte di quanto avevo annotato e, in particolare, ho evitato i brani più lunghi...

"...bisogna chiamare il corpo un male necessario." - Interessante

"Ma questa è la maniera dello spirito della narrazione che io incarno; fingersi esperto e familiare di ogni cosa di cui narra" - Interessante perchè, dilettandomi di scrittura, ero arrivato alla stessa conclusione.

"Credo che questa fu la cosa peggiore di quella notte." - Si riferisce all'uccisione da parte del fratello del proprio fedele cane per poter commettere l'incesto con la sorella. Non riesco a capire se questo concetto è di Mann o della voce narrante.

"Ma la superbia, o mia infelice, o mia diletta, fu il nostro peccato. In tutto il mondo non volevamo avere occhi per nessuno fuori che per noi stessi..." - mi piace l'idea dei gemelli che amano se stessi scorgendo nell'altro il proprio riflesso.

"...e a che giova il bene senza i beni? Quasi tanto poco quanto i beni senza il bene." - bella frase: sembra un proverbio.

"Siete molto inesperto nel dolore, se credete più forte quello che più vistosamente si manifesta." - Probabilmente la frase che preferisco dell'intero libro.

"...provando egli desidero del suo arido corpo..." - buffo. Si riferisce all'improvviso desiderio di un pescatore per la propria moglie.

"Ella infatti è castissima e rinnega, contristando con ciò Dio, la sua femminile natura e ha sempre rifiutato di dare un signore e duca al paese;" - Infatti per evitare problemi di successione, in epoca feudale, era il signore del vassallo che decideva se una vedova (o le eredi femmine) dovesse risposarsi e con chi.

"ma che egli ritenga il suo possesso come il sommo di tutti i beni e degno di una guerra di tanti anni, questa è una cosa che io intendo e comprendo, e però non posso davvero mortalmente odiarlo." - Gregorio, a quel tempo giovane cavaliere, dice così del nobile che ha mosso guerra al ducato della madre al solo scopo di possederla. Alcune pagine dopo però si contraddice dicendo di odiarlo con tutte le sue forze.

"...non distinse con la dovuta attenzione fra gratitudine e tenerezza." - Mi piace questa sottile differenziazione.

"La natura è del diavolo..." - ma...

"L'uomo può disperare di se stesso, ma non di Dio e della sua grazia." - bella frase

"...sebbene la moglie con un sommesso fischiettare cercasse di calmarlo." - Buffo. Altra moglie di altro pescatore che, per calmare il marito, fischietta....

"Anche l'essere più umile e meno appariscente, purchè battezzato... ...può diventare papa." - infatti io, volendo, sarei disponibile in caso di necessità...

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