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sabato 9 dicembre 2023

Jurassic World: il dominio della inettitudine

Qualche sera fa ho guardato “Jurassic World il dominio” aspettandomi una pellicola decente con la speranza che fosse divertente: del resto i precedenti film della serie erano stati tutti discreti o almeno guardabili… Cosa poteva andare storto in una nuova reincarnazione della serie?

Il risultato invece è stato brutto sebbene non disastroso: un lungo film da 5, generalmente noioso e, solo a tratti, poco più che divertente.

Prima di tutto c’erano troppi personaggi: tre protagonisti del capolavoro di Spilberg più due della serie più recente. A questi si aggiungono una ragazzina il cui DNA potrebbe salvare il mondo (delle stupidaggini della trama parlerò poi), un’aviatrice di colore e il vicedirettore, delfino del cattivo ma però buono, anche lui di colore. La sensazione è che siano stati aggiunti per inserire della “diversità” nel gruppo dei protagonisti ma non avendo un vero e proprio ruolo sono solo delle superfetazioni.
I due gruppi hanno avventure e storie, che si sviluppano separatamente, abbastanza casuali poi, nell’ultimo terzo o quarto del film, si ritrovano tutti insieme per ulteriori avventure altrettanto casuali.
Per avventure casuali intendo incontri e inseguimenti con i dinosauri di turno che, in questa edizione della serie, sono particolarmente ottusi.

Già i dinosauri, il punto di forza della pellicola… in questa promanazione della serie il declino degli effetti speciali è evidente. A causa dei video che mi propina YouTube sono abbastanza informato sulla situazione: la concorrenza fra le varie compagnie è fortissima e i produttori ne approfittano per tagliare i costi. Contemporaneamente vi è molta improvvisazione anche da parte della regia che costringe i creatori di effetti speciali a rifare più volte il loro lavoro, senza costi aggiuntivi, per non perdere il cliente.
In teoria adesso la tecnologia permetterebbe degli effetti speciali indistinguibili dalla realtà (diciamo da 9/10) ma per il taglio dei costi e per l’improvvisazione della produzione ci si accontenta di lavori molto più approssimativi (6 o 7/10). In questo film si scende però a 5/10. In qualche scena non tornano i colori, in quasi tutte quelle in cui vi sono attori umani i loro sguardi non guardano alla posizione dei dinosauri minando così immediatamente la credibilità dell’effetto speciale.

Anche il T-Rex, che equivale a un protagonista nel cuore degli appassionati della serie, viene “buttato” allo sbaraglio dagli sceneggiatori nella nuova “riserva naturale” delle “Dolomiti” (in realtà abbiamo delle generiche montagne, foreste e lago ghiacciato). Stavolta ha un rivale totalmente anonimo (non come l'ibrido folle e assassino del primo Jurassic World), un “gigantosauro” o roba del genere, col quale si scontra una prima volta sottomettendosi ma contro il quale ha una battaglia finale (totalmente inutile) ispirata dai peggiori “Rocky”: prima viene riempito di botte (morsi) e finisce al tappeto ma, quando sembra ormai sconfitto se non morto, ecco che riapre l’occhio “saurino” e, scagliandosi contro il nemico, lo uccide: per pietà verso gli sceneggiatori non entro nei dettagli…

Il “cattivo” umano è ancora più imbarazzante: chiaramente ispirato a Steve Jobs è totalmente anodino, debole, pauroso e senza idee. Ogni trama ha bisogno di un avversario che si opponga ai protagonisti creando quella tensione che spinge i lettori o gli spettatori a proseguire nella lettura/visione. In questa pellicola invece gli avversari sono diluiti fra tanti personaggi minori e dinosauri insignificanti che diventano dei semplici ostacoli fastidiosi.

Ma è la trama il problema fondamentale. L’ambientazione è sbagliata: il precedente film faceva intendere che i dinosauri si erano diffusi per il mondo e questa pellicola nei primi dieci minuti lo conferma. Questo avrebbe potuto portare a numerose idee nuove e inaspettate ma invece gli sceneggiatori fanno svolgere il grosso della vicenda nel solito parco e solite strutture scientifiche: insomma una grossa occasione sprecata. È come se gli sceneggiatori non si fossero sentiti in grado di immaginarsi un mondo credibile in cui dinosauri, umani e altri animali possano convivere insieme: onestamente non facile ma di sicuro gli spettatori sarebbero stati ben disposti a sospendere la loro incredulità…
La trama di per sé è debole e fiacca. I “vecchi” personaggi hanno lo scopo di salvare il mondo dalla piaga delle cavallette preistoriche. Quelli nuovi devono invece recuperare la figlia adottiva rapita dai cattivi che la vogliono usare per salvare il mondo (e farci dei soldi). Le due trame poi si fondono insieme ma rimanendo deboli.
Il tutto con grandi inseguimenti fini a se stessi e non credibili. Un solo esempio: nel primo film si spiega che il T-Rex distingue bene solo il movimento quindi, se si sta immobili, non riesce a vederci; invece i velociraptor no, ti vedono anche se stai fermo. Da qui si sviluppano nei vecchi film un sacco di scene interessanti e ricche di tensione. In questo invece gli sceneggiatori inetti si sono completamenti dimenticati della cosa e sembra invece che i dinosauri, specialmente quelli più grossi e pericolosi, siano genericamente miopi se non semi ciechi.

Ieri sera ho poi guardato se Filmento avesse fatto un video su questa pellicola. La risposta è sì ed effettivamente sottolinea un grosso problema che io non avevo invece ben compreso e identificato.
Le due trame di cui anch’io ho parlato non sono equivalenti: quella con i “nuovi” protagonisti, per quanto debole, ha una sua costruzione logica e presenta tutta una serie di sfide che tengono desta l’attenzione dello spettatore. La trama con i “vecchi” protagonisti invece non ha sfide né difficoltà: c’è un solo scontro/inseguimento con i dinosauri ma non è molto impegnativo in confronto alle peripezie affrontate dell’altro gruppo. Secondo Filmento si sarebbe dovuto tagliare tutte queste scene con i “vecchi” protagonisti che annacquano invece quella che avrebbe dovuto essere la trama principale basata sul salvataggio della ragazzina.

Non so, io credo che abbia ragione: mantenendo solo la trama con i “nuovi” protagonisti forse la pellicola sarebbe stata discreta, da 6½ insomma…
Questo mi porta a pensare che la sceneggiatura sia stata pesantemente rimaneggiata per aggiungervi i “vecchi” protagonisti. Ripensandoci anche la parte finale in cui sono tutti insieme avrebbe avuto più senso se gli umani fossero stati tre invece di sei (sempre che non dimentichi qualcuno!): pochi giovani hanno più possibilità di non essere notati da un dinosauro affamato rispetto a una comitiva con vecchietti…

Ah! ovviamente a peggiorare un film già brutto non poteva mancare una spolverata di “wokismo”. In parte con l’introduzione di due nuovi personaggi di colore totalmente inutili ma che distraggono l’attenzione dello spettatore facendogli presumere che abbiano un ruolo significativo nella storia.
Soprattutto però col messaggio ecologista totalmente sballato di fraternità, uguaglianza e accoglienza dei vecchi animali verso i nuovi "accolti" nei loro habitat. In pratica gli animali sono stati umanizzati attribuendogli dei valori morali che non gli appartengono. La natura è infatti competizione: anche animali che non sono preda/cacciatore sono comunque in lotta per mangiare la stessa erba o gli stessi pesciolini.
Invece il film si conclude con elefanti che pascolano mischiati a triceratopi, o mostri marini che sguazzano in mare insieme alle balene o pterodattili che si alzano in volo insieme a stormi di oche e simili…
Ecco, è come se un terzo sceneggiatore avesse messo le mani sulla sceneggiatura già rimaneggiata per aggiungervi queste scene totalmente inutili e prive di senso ma necessarie per far superare al film l’esame finale di “wokismo”...

Conclusione: probabilmente sono perfino stato troppo generoso nel mio giudizio complessivo...

9 commenti:

  1. Visto che accenna alle infiltrazioni della propaganda nel mondo della cinematografia, vado parzialmente (ma non del tutto) fuori tema: se vuole provare l'emozione di farsi una chiacchierata con una intelligenza artificiale particolarmente viscida nell'insinuare l'ormai consueta propaganda, sperimenti PI, avendo cura di usare una finestra privata per non perdere la possibilità di tornare a divertircisi in futuro. Le cose "simpatiche" emergono quando si toccano "certi temi", perché in caso contrario può rivelarsi un bel viodeogioco... senza video!

    Ah, "dialoga" meglio in inglese, ma si adatta piuttosto efficacemente anche all'italiano.

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    1. Ho fatto una chiacchierata preliminare con Pi sulla psicologia dei tipi di Jung (che ha confuso con quella Meyer Briggs). Il suo italiano è decisamente inferiore a chatGPT. Ero arrivato a discutere di ideologia woke quando è comparsa la finestra per registrarsi...
      Comunque ha descritto l'ideologia "woke" con un entusiasmo un po' eccessivo...

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    2. Il cinema è parte della lavatrice di cervelli industriale.
      Hanno fatto credere a mezzo mondo che i pellerossa erano brutti, cattivi, malvagi e coloro che li hanno invasi e sterminati erano i buoni le vittime.
      Questa solo una delle cose al contrario infilzate a colpi di martello (anche cinematografico) nella testa delle persone.

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    3. VS, se vuole continuare a divertirsi con quel programma è sufficiente accedere alla pagina da una finestra "privata" (non potendo registrare i cookies, ogni visita sarà interpretata come un nuovo accesso "demo"). Consiglierei di tenere un tono ambiguo nel giocarci, perché ogni interazione è tracciata e registrata. Se vuole trastullarsi prendendo per il naso gli algoritmi, provi a interagire in inglese, proponendo parole che inizino con "nig" senza mai finire con "ger", e accusi PI di essere malizioso, si imbatterà nell'equivalente automatizzato di ripetute e patetiche arrampicate sugli specchi (a un certo punto il programma entra in quello che ha tratti in comune con un endless loop informatico). Quasi quasi ne registro una e la pubblico, perché sono emblematiche.

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    4. Sì, il cinema è un aspetto del "soft power" americano. Nella "mia" terminologia fa parte della prima globalizzazione ([E] 12.2 :-P )...

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    5. @MrKeySmasher sì me l'aveva già suggerito e io avevo infatti usato una finestra privata...
      Ma la cosa migliore è se pubblica lei qualcosa di "emblematico" dato che io, procedendo alla cieca, non sono molto efficace...

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  2. Grazie del suggerimento! La proverò ASAP...

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  3. Sono intollerante al cinema statunitense per tutte le obiezioni qui sollevate.
    Per essere conciso: la maggior parte ciarpame di plastica.
    Qui le obiezioni sono circostanziate e precise, vostro merito.

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    1. Grazie per il complimento!
      Comunque qui non ambivo a criticare tutta la cinematografia attuale statunitense ma soltanto la pellicola in questione...

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