La manovra preelettorale piace:
Soldi alla Sanità e meno tasse, agli italiani piace la manovra da LaStampa.it di Nicola Piepoli.
Ma io temo quella vera, la manovra “correttiva”, che verrà dopo...
Conclusione: per adesso il gioco delle mance (a tempo) di Renzi lo ha sempre premiato: funzionerà anche per il referendum?
L'arroganza del potere - 26/10/2016
La notizia (Immunità, Albertini è “insindacabile”. La giunta lo salva ex-post e anticipa l’era dei sindaci-senatori di Thomas Mackinson dal FattoQuotidiano.it) è che l'attuale senatore Albertini non è processabile per fatti compiuti quando era sindaco.
Vi pare normale?
PS: se vince il SÌ, con l'obbrobrio del nuovo senato, sarà ancora peggio perché i cittadini avranno meno (zero) controllo su di esso.
Sempre Trump - 27/10/2016
In questi mesi, da quando a luglio scrissi Hillary o Donald?, i media americani, prontamente ripresi dai nostri, non hanno mai smesso di attaccare Trump mentre hanno fatto passare in secondo piano i “panni sporchi” della Clinton (v. Usa 2016 – Clinton, Trump e il (vero) pregiudizio liberal della stampa. Le notizie negative sulla dem “sottostimate” di Roberto Festa dal FattoQuotidiano.it).
Rimango dell'idea che chiunque sarà eletto sarà anche un pessimo presidente. Ma, nonostante gli attacchi della stampa e anzi proprio a causa di essi, credo che la Clinton sarebbe molto peggio di Trump. È chiaro che Hillary è completamente manovrata dai parapoteri USA con i quali va a braccetto: l'ha ammesso lei stessa in una lettera dove dice (grossomodo) rivolgendosi a dei banchieri: “Io ho perso il contatto con la gente e sono dalla vostra parte”. E poi epidermicamente mi pare una persona psicologicamente instabile: la sua risata isterica mi fa temere maggiormente per le sorti del mondo di quanto non facciano le spacconate da bar di Trump.
Aggiornamento epitome #6 - 27/10/2016
Ho appena concluso il quarto capitolo! In verità l'entusiasmo (cioè il punto esclamativo) è un po' ingiustificato. Probabilmente è il capitolo più moscio e povero di contenuti che io abbia scritto fino a questo momento.
Il motivo è che i capitoli 3, 4 e 5 trattano tutti il medesimo argomento: però, invece di scrivere un unico lungo capitolo, ho preferito spezzettarlo in più parti in maniera da rendere il tutto più “digeribile” per il lettore. Il problema è che per il capitolo intermedio mi sono ritrovato con meno materiale del previsto col risultato, appunto, di un capitolo un po' annacquato.
Comunque col prossimo capitolo, e forse con un altro breve, dovrei aver terminato la prima parte più “teorica”, quella dove avevo la matassa da sbrogliare per poter elencare in maniera chiara tutte le mie teorie. Non dico che poi la strada sarà in discesa ma, insomma, la pettata più dura dovrei averla oltrepassata...
Sembrava troppo bello - 28/10/2016
Trattato Ue-Canada, trovato l’accordo sul Ceta con i valloni. Ora però tocca (di nuovo) ai Parlamenti del Belgio...
Il titolo dice già tutto: è però paradossale che le sorti di un accordo importante come questo siano decise solo dal Belgio mentre negli altri stati europei non ci sia un minimo di dibattito sulla questione.
Il CETA, è una porcheria esattamente come il TTIP, tutta a vantaggio delle multinazionali e che toglie sovranità agli stati nazionali: è contro la democrazia e i diritti delle persone.
E non mi stupirei se l'accordo prevedesse qualche clausola (ovviamente non pubblicizzata) che permettesse anche alle multinazionali USA di sfruttarne i vantaggi ai danni, è bene ripeterlo, dei comuni cittadini: sempre più consumatori e meno persone libere.
L'esempio di Benjamin Franklin
8 ore fa
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