Stanotte ho fatto un sogno buffo ma con un paio di particolari interessanti...
Non ricordo il motivo ma ero divenuto allievo di una mia cugina (effettivamente insegnante) che mi aveva introdotto nella sua classe dicendo ai suoi studenti che “è molto bravo in matematica”. Immodestamente io avevo pensato che, nella scuola di oggi, non avrei avuto problemi neppure nelle altre materie.
Poi la cugina/insegnante si lamenta con me della nuova riforma scolastica: le dispense che i professori devono realizzare per le lezioni devono essere al massimo di enne caratteri (un numero bassissimo) e, se si sfora tale cifra, ecco che arriva subito l'ispezione ministeriale del burocrate che non capisce niente di insegnamento. Mi fa vedere una sua dispensa che, sforando di due caratteri, era stata modificata cambiando l'indirizzo di un sito da “www.qualcosa.com” a “w.qualcosa.com”!
A questo punto entra in scena il cugino (nella realtà fratello dello cugina): è tornato bambino ed è vestito in maschera da arlecchino. Si rivolge alla sorella singhiozzando e spiegandole che gli hanno tirato un pugno al bar. Non ricordo bene come o perché ma mi viene affidata (o magari mi ero preso) la missione di fare chiarezza...
Il cugino, che nel frattempo è ritornato alla sua età reale, mi spiega che il pugno glielo ha dato il tizio più alto e grosso del bar. E io sospirando penso “Perfetto!”: visto che mio cugino è molto alto il tizio deve essere un vero energumeno.
Arriviamo al bar (un ambiente metallico che sembra più una mensa) e il cugino, prima di sparire, mi indica un uomo seduto a un tavolino...
Il tizio è sulla quarantina, con i capelli neri appena macchiati di bianco sulle tempie e una barbaccia non curata: sembra un motociclista che indossa una giacca di jeans senza maniche che lascia scoperte le braccia muscolose. Comunque più che palestrato sembra nerboruto: cioè, tanto per capirci, con muscoli meno gonfi ma dall'aspetto più duro. Non ricordo esattamente ma sta bevendo qualcosa o mangiando un tramezzino. Appena mi vede mi guarda male: io mi siedo e mi presento “Salve, sono il cugino muscoloso e cattivo di lui...” indicando mio cugino che si sta defilando...
Continuo a scherzare ma il tizio non capisce la mia ironia: inizio a capire che il tipo è piuttosto paranoico e che non ama gli scherzi perché non li capisce e si sente subito preso in giro. A un certo punto sembra arrabbiarsi veramente e allora capisco che devo cambiare tattica. Mi scuso per non essermi spiegato chiaramente e l'assicuro che da ora in poi non scherzerò più. Inizio una lunga ma efficace filippica spiegando che mia cugino voleva solo essere amichevole e magari fare amicizia.
Sfortunatamente non ricordo il mio discorso perché era piuttosto elaborato e ricco di belle immagini (*1): ma l'espressione dell'energumeno da arrabbiata si fa attenta fino ad arrivare ad annuire alle mie parole in segno di approvazione...
Mi parla di sé: mi spiega di non essere riuscito a terminare gli studi e io capisco che è invidioso degli studenti che per lui rappresentano le opportunità che non ha avuto. Parliamo anche di un episodio avvenuto precedentemente nel sogno (irrilevante: qualcosa riguardo a quando erano stati portati dei pasticcini durante una lezione) e io capisco sempre di più il mio interlocutore.
Inciso: durante la conversazione ci siamo ritrovati nella mia macchina: l'energumeno seduto dietro e io davanti; a un certo punto mi sono accorto di un ammaccatura (come se avessi urtato un palo di ferro) che si vedeva anche all'interno: il tizio l'ha commentata con noncuranza dicendo che l'avevo fatta la sera prima a parcheggiare. Sul finale del sogno ci ritroviamo poi all'aperto: l'energumeno è ora su una sdraio e io sono seduto sulla parte finale vicino ai piedi...
Improvvisamente, lo capisco dopo qualche istante, piomba davanti alla sdraio anche la moglie di mio cugino: è vestita da zingara e si è spalmata sulla pelle una vernice cioccolato che la fa sembrare di colore anche se i lineamenti squadrati la tradiscono. Dice frasi senza senso e fa una specie di balletto: io penso “Ora mi rovina tutto...”. Infatti l'energumeno inizia di nuovo a irritarsi perché si sente preso in giro ma, proprio quando sta per alzarsi dalla sdraio, mio cugino (sempre cresciuto), stavolta travestito da Charlie Chaplin, gli si butta in braccio e lo abbraccia scherzando. Poi gli dice: “Attento che ho portato con me Pereyira...” Lasciando intendere un calciatore (e nel sogno immagino che sia un difensore robusto e arcigno visto che conosco il nome ma non il ruolo) ma poi tira per un braccio un ragazzetto piccolino, con la cresta, dall'aria un po' spaesata e imbarazzata (nel sogno penso sia un suo amico o uno sconosciuto raccattato in spiaggia). Anche l'energumeno capisce che è uno scherzo e si rilassa.
Io concludo dicendogli “Sono contento che vi siate compresi” ma in realtà penso che il merito sia mio e infatti l'ultimo pensiero che ho prima di svegliarmi è quello di far scrivere a mio cugino un pezzo in cui lodi la mia abilità di mediatore!
Una volta sveglio un piccolo colpo di scena: il ragazzetto imbarazzato che nel sogno non avevo riconosciuto era El Shaarawy! In questo modo acquista molto più senso la battuta di mio cugino che affermava di avere con sé Pereyira...
Conclusione: a me pare divertente... ma i propri sogni sembrano sempre avere più significato di quanto appaia agli altri: chiederò a mio cugino cosa ne pensa!
Nota (*1): in genere, come ho sempre scritto, non sono bravo a parlare e a esprimere il mio pensiero. Però ci sono due eccezione: 1. nei sogni; 2. in situazioni di pericolo (rare: al riguardo ho solo un aneddoto personale che magari racconterò in una prossima puntata..)
L'esempio di Benjamin Franklin
8 ore fa
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