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domenica 28 novembre 2021

Omicron

Il pezzo di oggi, scritto ieri (v. Un errore e altre cosucce matematiche), c’è già ma visto che improvvisamente c’è un nuovo argomento che sta rimbalzando su tutti i media, per una volta voglio stare sul pezzo e scriverne anch’io. Probabilmente domani modificherò la data di questo pezzo a quella di domenica (*1).

La prima cosa che mi ha colpito è che le “mie fonti” siano state anticipate di ben un giorno dai media ufficiali. Per la variante delta ricordo appena un trafiletto su Ansa.it mentre io ero già ragionevolmente informato da vari giorni: più o meno ad agosto si iniziò a parlare abitualmente di essa sui media…
Come mai quindi stavolta c’è da subito questa grande attenzione? Onestamente non lo so: il mio sospetto, dopotutto mi chiamo “KGB”, è che la si voglia strumentalizzare, prima procurando grande allarme e poi giustificando così chissà quale nuova misura sanitaria o non. Ma, lo ripeto, questa è solo una mia ipotesi: magari sta venendo dato grande risalto a questa notizia in buona fede. Vedremo…

Ieri sera anche il Dr. Campbell ha pubblicato il video The O variant e tutte le informazioni che riporterò (a parte le mie considerazioni che saranno facilmente riconoscibili) provengono da esso.

Prima di tutto è bene premettere che si sa ancora poco di questa variante però alcuno dati sono già evidenti.

- il fatto che stia rimpiazzando in Sudafrica la variante delta fa presumere che sia più contagiosa (una prima stima pone un R=2 con la Delta pari, almeno inizialmente, a 1.4 ma su quest’ultimo valore non ci giurerei: il fattore R non è intrinseco della variante ma dipende anche da altri fattori esterni: immunità della popolazione, restrizioni sociali etc.).
- La variante Omega ha 32 mutazioni sulla proteina “spike” contro le 8 della Delta: è probabile, e le osservazioni preliminari sembrano confermarlo, che l’immunità indotta dai vaccini, basati solo sulla proteina “spike” del ceppo originario, sia scarsa. Probabilmente migliore quella naturale basata su tutte le proteine del virus: ma anche qui mancano dati.
- Sarebbe poi importante sapere se, al di là dell’immunità alla variante Omega, i vaccini forniscano almeno una qualche resistenza all’aggravamento della malattia, inclusa ospedalizzazione e quindi morte: probabilmente sì ma ancora mancano dati.
- Le case farmaceutiche ci hanno fatto prontamente sapere che, comunque, in breve tempo possono ritoccare il vecchio vaccino per aggiornarlo alla nuova variante. Casualmente nel corto Due piccoli misteri dello scorso 10 novembre scrissi:
«1. Uno dei problemi degli attuali vaccini (almeno quelli usati in occidente) è che sono basati sulla proteina “spike” del ceppo originario e, per questo, funzionano peggio con la variante delta che ha delle piccole ma significative diversità in tale proteina. Ma originariamente, sto parlando dell’estate del 2020, le case farmaceutiche dicevano che se la proteina “spike” fosse cambiata sarebbe stato banale “aggiornare” (virgoletto perché questo è proprio il termine che usavano) il vaccino alla nuova variante: tutto sarebbe infatti rimasto uguale (senza quindi bisogno di ripetere i “rigorosi” studi sulla sicurezza) tranne che la forma dell’antigene fatto produrre alle cellule dal vaccino. Ormai è da maggio che vi è la variante delta e, da questa estate, è ormai dominante: perché non si parla più di questi “aggiornamenti”?»
La risposta a questa mia domanda adesso è evidente: alle case farmaceutiche conveniva che il vaccino fosse lungi dall’essere perfetto in maniera da tenere alte le vendite. Sono io cinico o qualcuno riesce a immaginarsi un altro motivo se aggiornare il vaccino è facile come dicono?
Questo dovrebbe portare, chi già non l’avesse fatto, a dubitare dell’affidabilità morale delle case farmaceutiche: se queste hanno lasciato imperversare la variante Delta vendendo un vaccino obsoleto che avrebbero potuto facilmente essere aggiornato allora cosa vi fa pensare che non abbiano potuto falsare i risultati degli esami, ridimensionare gli effetti collaterali o la sicurezza nel medio-lungo termine? Per favore rifletteteci e fatemi sapere se sono io troppo sospettoso!
- In Sud Africa si sta andando nell’estate: sarà interessante vedere se e quanto la vitamina D sarà in grado di frenare il propagarsi della nuova variante.
- Una nota potenzialmente positiva: se questa nuova variante si dimostrasse essere meno aggressiva, cioè se provocasse sintomi meno gravi, allora il suo diffondersi potrebbe essere un bene perché permetterebbe di raggiungere con maggiore sicurezza quell’immunità di gregge che, sebbene non apertamente dichiarata, sembra essere l’obiettivo dei governi occidentali.
Il problema è che ancora non abbiamo dati sulla sua gravità: se fosse più grave potrebbe effettivamente essere un disastro.
- Forse vale la pena di rimarcare la debolezza dell’approccio basato unicamente sui vaccini e che ignora le possibilità date da farmaci già esistenti (mentre su quelli appena brevettati e costosissimi non ci sono dubbi di sorta)...

Concludo con un’altra piccola soddisfazione personale. Il 18 aprile 2021 nel pezzo Immunità varie scrissi la seguente nota:
«Nota (*1): una mia ipotesi è che la variante sudafricana sia nata proprio in Sud Africa a causa dell’alto numero di malati di AIDS. È risaputo infatti che in chi ha un sistema immunitario fortemente indebolito il virus può sopravvivere a lungo senza venire eliminato del tutto e, anzi, continuando a evolvere. Qualcosa di analogo era stato ipotizzato per la variante inglese causata dalle terapie (attenzione non sono sicuro di ricordare bene la terapia!) basate sulla somministrazione di plasma. Il punto è che la pressione evolutiva è un fenomeno reale e non una paura astratta e puramente ipotetica.»
Ebbene cito direttamente dalle note del video del Dr. Campbell: «Professor Francois Balloux, Computational Biology Systems, University College London: "[New variant] Mutated during chronic infection of a person whose immune system was already weakened by an untreated HIV/Aids infection"».

Conclusione: beh, non è detto che questa variante sia necessariamente un dramma ma si deve essere preparati al peggio. Fondamentale saperne di più il prima possibile: in particolare è critica la protezione fornita dai vaccini che dovrebbe proteggere le persone più a rischio come gli anziani.

Nota (*1): col vecchio Blogger l’avrei potuto fare direttamente ma con questa versione “migliorata” non è più possibile.

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