Il pezzo di oggi nasce da una ricerca abbastanza banale…
Tutto è partito da un commento di Zhok su FB (ormai censurato tre giorni sì e uno no (*1)) che mi ha ricordato di controllare Telegram (l’alternativa poco pratica a Twitter e con pochi utenti) tanto per verificare se la dozzina di persone che vi seguo lo stanno adoperando…
Qui ho trovato un vecchio collegamento (tipo d’inizio ottobre) a un articolo che mi ha fatto immediatamente rizzare le orecchie.
Dal titolo ho capito che si trattava di una ricerca sulla “epidemia” di miocarditi iniziata, guarda caso, nel 2021 e, cosa ancora più strana, fra i più giovani. La ricerca è basata su un sito ufficiale statunitense, creato nel 1990, e che raccoglie le reazioni avverse ai vaccini segnalate o direttamente dagli utenti o dal personale medico.
Chiaramente non vi è relazione fra causa e oggetto: si tratta solo di segnalazioni che poi andrebbero investigate per stabilirne l’effettiva causa.
Ne aveva accennato la professoressa nel video che avevo segnalato inizialmente nel corto Tutto tende ad accadere insieme così come su FB. Proprio su FB ero stato “mezzo” censurato e avevo preso l’occasione per scrivere 10 punti contro la censura.
Ieri volevo ricontrollare tale video per verificare un dato ma ho scoperto che, con qualche giorno di ritardo, anche FB aveva fatto il suo lavoro e censurato in toto il video. Ora infatti appare il messaggio “Questo video è stato rimosso per aver violato le Norme della community di YouTube.” che nasconde il semplice arbitrio del censore.
Comunque l’articolo segnalato da Zhok su la rivista in linea Elsevier era nel frattempo stato ritirato dalla rivista stessa. Su una terza piattaforma (che non nomino per non creare ulteriore confuzione) avevo sentito parlare della vicenda perché la cosa è piuttosto inusuale: se un articolo è accettato e non viene ritirato dall’autore per errori, o magari bocciato alla verifica dei pari, non ha ragione di essere rimosso. All’epoca però non avevo capito di quale articolo si trattasse e avevo rapidamente perso interesse: l’ho ricordato solo adesso perché come sapete tendo a ricordare tutto (dopo un po’!)…
L’articolo in questione è A Report on Myocarditis Adverse Events in the U.S. Vaccine Adverse Events Reporting System (VAERS) in Association with COVID-19 Injectable Biological Products” di Jessica Rose PhD, MSc, Bsc e Peter A. McCullough MD, MPH.
Se lo cercate su Google trovate diversi collegamenti su riviste e aggregatori vari da dove però, come detto, è stato eliminato.
Ho cercato quindi su DuckDuckGo: prima ho trovato l’abstract e delle figure allegate alla ricerca (che in realtà anche Google segnalava) e subito dopo il collegamento al sito JessicaR.SubStack.com, suppongo creato dall’autrice principale stessa, con ben tre pagine fra cui una con la versione integrale del fantomatico articolo sparito da tutte le piattaforme ufficiali.
In verità la tesi dell’articolo è banale: si osserva che dal 1990 le segnalazioni di miocarditi sono mediamente una dozzina ogni anno. Nel 2020 erano state appena 9 ma già a gennaio 2021 erano state 15, a febbraio 32, a marzo 33, ad aprile 106, per poi continuare a crescere fino al picco di giugno con 511 per poi ricominciare a scendere (ma mantenendosi fra le 200 e le 300 al mese) fino a novembre. Totale a oggi (beh allo scorso venerdì se ho capito bene) 1997, esattamente l’85% di tutte le segnalazioni di miocarditi dal 1990 sono di questo solo ultimo anno.
Ancora più drammatico il grafico che mostra le fasce di età più colpite: non voglio ricopiarlo qui quindi mi limito a qualche dato: fra 10-20 anni 222, 20-30 anni 165, 30-40 anni 65 e poi a diminuire divenendo quasi inesistenti per i più anziani (*2).
Altro fattore curioso la stragrande maggioranza dei colpiti sono uomini: a occhio (mia valutazione!) circa il 95%.
L’articolo si basa su queste statistiche che non ho la competenza né l’interesse per giudicare. Ammettiamo pure che i calcoli dei due autori siano completamente sbagliati resta comunque un qualcosa di molto strano da spiegare: a cosa è dovuto il picco di miocarditi del 2021.
Siccome ero curioso ho continuato a cercare e ho trovato delle notizie su articoli di, immagino, controllori di fatti americani/inglesi. Qualcosa ho trovato ma non viene spiegata l’anomalia del numero di miocarditi ma solo che i due autori sono scarsamente affidabili.
Qui un esempio: Paper Linking COVID-19 Vaccines to Myocarditis Is Temporarily Removed Without Explanation
In effetti il sito dell’organizzazione di cui il Dr. Peter McCullough, coautore di detta ricerca, fa parte non mi ha fatto una buona impressione: True for Health Foundation.
Mettere insieme Dio e scienza risveglia infatti tutto il mio scetticismo!
Alla fine ho deciso di provare a controllare personalmente i dati disponibili su VAERS qui: About The Vaccine Adverse Event Reporting System (VAERS). I dati grezzi erano troppi (non mi andava di perdere troppo tempo per scaricare qualcosa che probabilmente non sarei stato in grado di analizzare) e ho usato l’interfaccia per interrogare direttamente la banca dati: tutto sommato molto facile.
I dati sul numero di miocarditi segnalate da luglio a novembre li ho estratti io direttamente.
Quindi, ammesso che questa ricerca/articolo sia sballata, resta comunque da spiegare l’anomalia riportata sul sito VAERS.
Altra cosa da sottolineare è che gli effetti collaterali segnalati sono molto minori di quelli reali: da qualche parte mi sembra di aver letto che il rapporto sia 10 a 1 ma potrei sbagliarmi, in più o meno, anche notevolmente. Insomma i numeri reali potrebbero essere molto più alti…
L’altro fatto sconcertante su cui non ho insistito troppo ma che forse è bene evidenziare è che la rivista che ha ritirato l’articolo non ha dato spiegazioni. Ovvio che lo poteva, legalmente, fare: questo non lo metto in dubbio.
Ma l’aspetto importante qui è quello scientifico: se diceva la ricerca è sbagliata perché c’è un errore macroscopico (a volte succede) o altro non avrei avuto niente da ridire.
Il sospetto è che qualsiasi obiezioni scientifica sarebbe stata facilmente confutata dagli autori: il dubbio quindi, che a me pare legittimo avere in un mondo dove il profitto è ormai palesemente divenuto più importante della vita umana (v., per esempio, Corporations Would Literally Kill You to Turn a Profit su JacobinMag.org), è che i 36 miliardi e passa di profitti (della sola Pfizer), senza considerare gli interessi di una politica occidentale che è salita senzala sciare spazio a dubbi sul carro dei vaccini, abbiano avuto voce in capitolo.
Conclusione: rimango della speranza espressa qualche giorno fa (v. Il bubbone) che relativamente presto, intendo mesi, le prove scientifiche saranno talmente tante che diverrà impossibile nasconderle e censurarle tutte. Anche se le riviste scientifiche venissero obbligate a non pubblicare certe ricerche, nel giro di un mese o poco più, gli scienziati troverebbero altri canali informali.
Poi, lo sapete, in genere cerco di essere speranzoso ma è evidente che la forza (la politica) e il denaro (una montagna) sia tutto da una parte: insomma ho la speranza ma non la certezza!
Nota (*1): questo birbone di un filosofo che non vuole pensarla come tutti!
Nota (*2): questi valori li ho presi dal grafico dell’articolo che è però basato sui dati di luglio mentre i numeri da me precedentemente indicati sono quelli più recenti. Sciupatrama: sono andato direttamente a estrarli per conto mio dalla banca dati del VAERS!
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