Come spiegato nella conclusione di È arrivata Morrigan per la nuova versione dell'epitome ho tentato un nuovo approccio: scrivere “con più calma, diluendo nel tempo i miei sforzi”.
Sfortunatamente, appena mi sono trovato a dovere esprimere dei concetti difficili e impegnativi, mi sono bloccato: avrei infatti avuto bisogno di dedicarci il tempo necessario a sbrogliare la matassa... solo che col nuovo approccio, dello scrivere senza fretta e (relativamente) impegno, ciò non era possibile.
Ieri però, durante la lunga attesa dal dentista, ho riconsiderato il capitolo sul quale mi ero fermato e, praticamente, di ridefinire ciò che volevo scrivere e come esprimerlo. Oggi ho sostanzialmente riscritto da capo tale capitolo e, da adesso in poi, dovrebbe essere più semplice proseguirne la stesura: speriamo bene!
Conclusione: ancora non mi azzardo a fare previsioni ma comunque confermo che almeno ho ripreso a scrivere...
ETA H - 15/2/2018
Ho finito di leggere un buon libro “da bagno”: L'uomo della sabbia e altri racconti di Ernst T. A. Hoffmann, Fabbrie Editori, 1996, trad. Ervino Pocar.
Si tratta di una raccolta di cinque racconti di genere fantastico, tutti piacevoli e di buon livello.
Non entro nei dettagli ma voglio sottolineare che mi hanno ricordato molto Poe e, più indirettamente, Lovecraft. Un po' per l'atmosfera fantastica, a tratti onirica, ma soprattutto per il contrasto fra il protagonista e l'antagonista femminile di turno, spesso causa e motivo di orrore. Forse uno strano rapporto con la madre?
Ho avuto anche la sensazione che i racconti fossero basati su dei sogni: in particolare nella “Notte di San Silvestro” le prime due parti sembrano molto slegate dalla principale, la terza. Io credo che fossero dei sogni, solo vagamente connessi al sogno principale, ma che l'autore ha aggiunto perché gli suscitavano emozioni profonde come solo i propri sogni riescono a fare.
Conclusione: ne avrei una sul genio ma è abbastanza complessa e forse è meglio dedicargli un pezzo a sé stante.
Monsanto - 19/2/2018
Oggi ho scritto (faticosamente!) un po' di epitome e ho intenzione di proseguire in serata. Non ho quindi molta voglia di scrivere sul viario ma non posso esimermi da questo corto...
Ieri ho ricevuto un'epistola da Avaaz.org che è la traduzione in italiano di questa loro pagina: Send a message to Monsanto
Non sto a riassumerne il contenuto: leggetelo, si tratta di poche righe.
Voglio però suggerire tre riflessioni:
1. Questo è un ottimo esempio di asimmetria della cosiddetta “giustizia”: da una parte un colosso mondiale (50 miliardi di dollari) con un esercito di avvocati al proprio servizio; dall'altra un'ONG con un bilancio di circa 9 milioni di dollari (v. Avaaz.org su Wikipedia).
2. Grazie a una montagna di documenti legali la multinazionale è in grado di ostacolare, con degli evidenti pretesti, l'azione di Avaaz. Evidentemente la legge è dalla parte di Monsanto visto che un giudice americano ha emanato l'ordine di esibizione: supponendo che il giudice abbia agito seguendo le regole, questa è la riprova che la legge è scritta a favore dei forti.
3. Monsanto può permettersi queste iniziative contrarie all'opinione pubblica perché le persone comuni non sono i suoi clienti diretti: un'eventuale perdita d'immagine non si traduce in una proporzionale diminuzione dei ricavi.
Depresso - 20/2/2018
Oggi sono stato dal nuovo dentista: tutta un'altra cosa rispetto alla precedente (v. Mollata a San Valentino)...
Professionale con l'infermiera, mezzi informatici, telecamerina e radiografie molto più nitide e ricche di dettagli. La visita è stata scrupolosa: ha annotato tutto ciò che ha riscontrato con calma e precisione.
Riguardo il collegamento fra otturazione fatta male e carie non si è sbilanciato però ha detto che un'altra delle otturazioni era tutta sbagliata. Io ho sommato due più due.
Sono però depresso perché è saltato fuori che le capsule ai miei incisivi, ormai vecchie di quasi trent'anni, hanno dei problemi ma che probabilmente non si possono neppure cambiare: in pratica è meglio non intervenire fino a quando la situazione non peggiora...
Conclusione: sono contentissimo di avere cambiato dentista: non era una scelta facile perché avevo pochi elementi su cui basarmi e psicologicamente il legame di fiducia con il proprio medico, a meno che non ne combini una grossa, è molto forte.
Buco di memoria - 22/2/2018
Una buffa anomalia nel programma di studio di Anki (che uso per esercitare la memoria):
In genere devo studiare una decina di parole ogni giorno: negli istogrammi, in verde scuro, sono rappresentate quelle che so già (o che dovrei sapere!) e che mi vengono riproposte a distanza di mesi se non di anni; in verdolino invece quelle più nuove che mi vengono richieste a distanza di giorni o settimane. In pratica ci si può immaginare lo “strato verdolino” come se scivolasse sopra quello verde scuro.
Il numero minimo di parole (fra “vecchie” e più recenti) di solito è tre, forse una volta due, ma nel caso evidenziato mi si sta prospettando uno zero!
Molto raro e insolito!
L'esempio di Benjamin Franklin
5 ore fa
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