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giovedì 22 febbraio 2018

Voterò Lega? Forse...

In questi giorni sto cercando di decidere se e cosa votare alle prossime elezioni: la mia posizione di totale sfiducia l'avevo illustrata in Con tristezza verso le elezioni poi però la candidatura del Bagnai (v. Bagnai legato) ha rimesso tutto in discussione. Ed è da qui che voglio ripartire: non potendo votare direttamente Bagnai ha senso votare comunque la Lega? Il Bagnai ovviamente dice di sì: è utile rafforzare la “sua” squadra ma, in realtà, la Lega è la squadra di Salvini. Il mio punto di partenza è stato quindi cercare di capire che persona sia Salvini...

Premetto che ancora non ho l'idea chiare e che, anzi, spero che scrivere questo pezzo mi aiuti a chiarirmele.
La mia "vecchia" teoria era che Salvini avesse candidato la “figurina Bagnai” per coprire con essa la pochezza del programma economico della Lega e, contemporaneamente, attirare i voti potenziali dei lettori di Goofynomics. Pensavo insomma che l'interesse di Salvini per la questione euro fosse solo superficiale e di facciata.
Contemporaneamente avevo la mia “solita” perplessità (v. ad esempio Riflessioni primarie del 2012) ovvero perché un politico onesto e riformatore dovrebbe entrare in un partito ormai compromesso e avvelenato dal potere e cercare di cambiarlo dall'interno. Questa era la mia principale obiezione a Renzi, che all'epoca cercavo disperatamente di farmi piacere (con scarso successo!), mi cito:
«Certo che la strada intrapresa da Renzi di cercare di rivoluzionare un partito dall'interno (vedi il concetto di “rottamazione") è molto ardua. È come se una persona cercasse di sollevarsi da terra tirandosi su per i propri capelli...
Sembra un'operazione contro natura, un'illusione che il 90% dei gerarchi del partito, gente che ha dedicato tutta la propria vita al potere, rinunci ad esso in virtù di regole nuove: è molto più probabile che si ribelli con tutte le forze (vedi ipotesi brogli) per mantenere i propri privilegi...
»
La stessa perplessità l'avevo con Salvini e il suo tentativo di cambiare la Lega e, attraverso di essa, l'Italia. Così ho letto la sua pagina su Wikipedia: Matteo Salvini

Tutto sommato credo che avrei preferito leggere una storia di contiguità e intrallazzi col potere: ciò avrebbe infatti tagliato la testa al toro: avrei fatto i miei migliori auguri al Bagnai ma mi sarei astenuto senza dubbi o incertezze.
Invece la biografia di Salvini ha molti aspetti che mi piacciano.
1. Entra nella Lega giovanissimo nel 1990 e ne diviene attivista l'anno successivo. Dal 1993 diviene consigliere comunale a Milano. Da qui la sua carriera politica entra in una stasi: rimane infatti consigliere comunale fino al 2004 quando viene eletto nel Parlamento Europeo.
Non che fare il consigliere comunale a Milano faccia schifo ma non c'è stata una scalata al potere improvvisa e fulminea che potrebbe far pensare ad appoggi segreti o connivenze col potere.
Salvini mi dà l'idea di una persona che politicamente si è fatta da sola e sia riuscita a emergere grazie alle proprie capacità.
2. È stato vicino al centro sociale Leoncavallo e in seguito, nel 1997, è stato capolista dei “comunisti padani” nel parlamentino della Lega. Mi fa pensare a una persona con degli ideali che non ha paura di essere in minoranza e perdere opportunità di potere.
3. Non si è laureato fermandosi a 5 esami dalla laurea. Su Wikipedia è scritto: Nel 2008 dichiara che sarebbe arrivata «prima la Padania libera della mia laurea»
Non è solo l'autoironia che apprezzo: pensate infatti a quanti politici di “buona famiglia” hanno comunque ottenuto la loro laurea con mezzi più o meno sospetti? Di nuovo emerge l'immagine di una persona che non ha ricevuto “spinte” o “aiutini”.
4. È almeno dal 2013 che Salvini è contro l'euro e ha posizioni affini a quelle di Bagnai: la sua crociata contro l'euro non è quindi un'operazione di facciata per raccattare qualche voto in più di malcontento ma è qualcosa in cui crede veramente.
5. All'accusa di essersi schierato in Europa con l'estrema destra aveva risposto qualcosa del tipo (non ritrovo più il passaggio esatto) che non rinnega il suo passato di sinistra ma che ormai la sinistra non c'è: solo le destre, difendendo la sovranità nazionale, aiutano in effetti i più deboli.
Ovviamente questo apparente paradosso ha trovato la mia approvazione.
6. Ha tirato le uova a D'Alema!

Poi ovviamente c'è una caterva di controversie e contraddizioni più o meno evidenti: ma ormai, dopo aver seguito attentamente Grillo, so bene come i media distorcono la realtà estraendo frasi dal loro contesto. Quindi sì, tengo presenti tutte queste “macchie” ma do loro scarsa importanza...

In definitiva la biografia di Salvini mi è piaciuta e sicuramente egli merita lo stesso beneficio del dubbio che diedi a suo tempo a Renzi. Anzi merita ancora più “beneficio” perché il suo passato politico e personale è molto più limpido di quello di Renzi.

Quindi? Quindi ancora non ho deciso cosa fare...
È importante essere coerenti con le proprie idee, nel mio caso fortemente negative verso la Lega, ma anche sapere prendere decisioni difficili riuscendo a cambiare le proprie convinzioni più o meno inveterate. Per poterlo fare bisogna cercare di rimanere oggettivi e lucidi, senza lasciarsi influenzare da preconcetti ma basandosi sui fatti.
Immodestamente mi pare di aver dato prova di avere entrambe queste capacità: due pezzi recenti che lo dimostrano sono Il chitarrista tetragono e Mollata a San Valentino.
Cambiare idea sulla Lega non deve quindi essere un'eresia. Oltretutto, l'ho sempre ammesso, seguo la poltica MOLTO distrattamente ed è quindi facile che il cambiamento di rotta impresso da Salvini alla Lega da quando ne è il segretario (2013) mi sia del tutto sfuggito.

Quello che adesso digerisco poco è l'alleanza della Lega con FI e simili. Capisco però anche la posizione di Salvini: la Lega da sola non ha i voti per governare e deve quindi allearsi per cercare di ottenere qualcosa.

C'è poi da dire che la mia fiducia nel Bagnai, non solo nelle sue idee economiche ma come uomo integerrimo, è massima. In realtà credo che, ammesso che Salvini sia realmente in buona fede, la Lega potrà fare pochissimo per il bene dell'Italia; la mia speranza è tutta nel Bagnai: mi auguro infatti che divenendo senatore possa ottenere quella maggiore visibilità che gli permetta di far conoscere se stesso e, soprattutto, le sue idee. Se infatti i dati economici evidenziati da Bagnai, che i media liquidano come “populismo”, fossero più conosciuti e diffusi allora anche gli altri partiti sarebbero costretti ad andare incontro all'opinione pubblica.
Una speranza flebilissima, lo so, ma probabilmente meglio di un'assoluta tristezza e disperazione.

Avrei in realtà molte altre cose da scrivere ma non voglio dilungarmi ulteriormente: cercherò di riproporre a parte le più interessanti...

Conclusione: Voterò Lega? Forse...

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