Ieri ho fatto la mia periodica visita su Goofynomics e, sorpresa, il professor Bagnai si candida alle prossime politiche nella Lega!!
A quanto pare si è trattato di una decisione abbastanza improvvisa, presa poche settimane fa: non mi ha stupito molto la decisione di presentarsi con la Lega, visto che messaggi di stima li aveva già lanciati: in E la Lega? ne avevo scritto...
La vicinanza del professore alla Lega è dovuta alle idee simili sull'euro e sui mali che ha provocato e sta provocando all'economia italiana. E magari il Bagnai condivide anche l'opposizione all'immigrazione della Lega, non per motivazioni razziste o di pancia, ma puramente economiche (vede gli immigrati come uno degli strumenti sfruttati per abbassare i salari in Italia).
Sempre in E la Lega? avevo scritto che avrei provato ad approfondire maggiormente la politica della Lega ma ovviamente non solo non l'ho fatto ma me ne sono anche completamente dimenticato, non mi ha sfiorato neppure di striscio l'anticamera del cervello...
E infatti, confrontando quanto scrissi quasi un anno fa in E la Lega? con il recente Con tristezza verso le elezioni, la mia opinione sul partito di Salvini non è cambiata di una virgola: la mia sensazione (dovrei approfondire per esserne sicuro) è che si tratti di un populismo apparente, inefficace e rinunciatario secondo le definizioni della mia Epitome.
La candidatura di Bagnai nella Lega ha due letture: da una parte la Lega può dare una patina di credibilità scientifica (protomiti profondi e ben articolati) ai suoi improperi (distorsioni) verso euro e immigrati; dall'altra sono convinto che il professore sia in buona fede quando ritiene che, in buona sostanza, la lega sia un populismo reale (che voglia cioè realmente cambiare la situazione) e non apparente (ovvero che dica di voler cambiare per attirare consenso ma senza la concreta intenzione di farlo veramente). Il matrimonio Lega-Bagnai reca benefici a entrambi: la Lega ne riceve una legittimazione “scientifica” mentre il Bagnai vede crescere la sua visibilità. Soprattutto se riuscisse a venire eletto, data anche la piaggeria dei media verso il potere, potrebbe riuscire a far conoscere molto più facilmente le proprie teorie. Magari col rischio però di perdere qualcosa in credibilità a causa dell'accostamento alla Lega: dopotutto, come spiego nell'Epitome, la forza di un potere, in questo caso la credibilità del potere/singolo/intellettuale Bagnai, trasferita alla Lega per ottenere la candidatura viene persa dall'individuo.
Personalmente voterei senza esitazioni il Bagnai se fosse nel mio collegio elettorale (per lo stesso motivo per cui voterei un candidato affidabile del M5S, v. Con tristezza verso le elezioni) ma la sua candidatura non basta per farmi votare la Lega come partito.
Mi piacerebbe che il professore mi convincesse a farlo perché allora significherebbe che avrei una speranza, cosa che non guasta all'umore, ma per adesso ho trovato un solo articolo dove affronta la questione: il suo argomento è più o meno quello di votare comunque Lega anche dove egli non è candidato perché tale voto rafforza la "sua" squadra aumentando, almeno potenzialmente, la sua capacità di incidere nella politica italiana.
A me pare un argomento debole: visto che il capo della Lega è Salvini e non Bagnai la squadra che si rafforza votando la Lega è quella di Salvini (di cui non mi fido) non quella del Bagnai (di cui mi fido). Spero, ma sono piuttosto certo della cosa, che prossimamente pubblicherà articoli con ragioni più convincenti per votare comunque la Lega indipendentemente dal candidato.
Da parte mia rinnovo il mio impegno a cercare di valutare Salvini senza pregiudizi ma, almeno a occhio, la vedo dura...
Interessante la domanda di quanti voti porterà in dote il Bagnai alla Lega. Tempo fa mi sembra che stimai la diffusione del sito Goofynomics equivalente a quella di un piccolo quotidiano: ma questo era prima che prendesse una posizione politica così netta. Anche nel mio piccolo ho notato che prendere posizioni decise su certe questioni allontana molti dei lettori che la pensano diversamente senza farne guadagnare altrettanti di nuovi. In realtà l'ipocrisia intellettuale di non schierarsi fa guadagnare più lettori dell'onestà di scrivere ciò che si pensa.
Attualmente il professore ha pesantemente diradato i suoi articoli su Goofynomics mentre aggiorna quotidianamente la sua pagina su FB (v. Alberto Bagnai). A mio avviso molto significativamente i suoi seguaci su tale piattaforma sociale sono al momento appena 2.782 (circa un decimo di quelli che avevo stimato essere i suoi lettori quotidiani).
Insomma alla fine il seguito del professore si dimostra molto minore di quanto, credo, lui stesso si immaginasse...
Ad esempio, per un confronto, la pagina di Salvini ha quasi 2 milioni di seguaci; Pier Ferdinando Casini 27.600; Maria Elena Boschi 156.300; Berlusconi circa 1 milione; Renzi 1.100.000; Pietro Grasso 126.400. Beh, certo questi sono figure politiche da anni sotto la luce dei riflettori mentre Bagnai è un professore universitario che ha aperto un semplice viario molto tecnico: comunque io mi sarei aspettato che un 10.000 seguaci (un po' meno di metà dei suoi lettori quotidiani) lo seguissero, invece...
Conclusione: vabbè, vedremo nei prossimi giorni. Per esercizio adesso vado a leggere un articolo su Salvini per documentarmi: quel che trovo trovo...
L'esempio di Benjamin Franklin
5 ore fa
Nessun commento:
Posta un commento