L’idea di oggi è quella di mettere nero su bianco alcune riflessioni sugli obiettivi, ad alto livello, raggiunti con la guerra in Ucraina dai vari protagonisti. Se dovesse venirmi un pezzo troppo corto prenderò l’occasione per aggiungervi degli spunti trovati ieri su “La guerra che verrà” di Fabio Mini.
PREMESSE:
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Allora quali sono secondo me gli attori in gioco nella guerra in Ucraina?
Direi: Russia, USA, Ucraina e UE.
Ora non seguendo la propaganda di guerra non ho idea di quale sia il termometro “ufficiale” dello stato del conflitto: oramai però credo sia appurato che la Russia stia vincendo sul piano militare e che non stia perdendo su quello economico.
Quali erano gli obiettivi iniziali delle varie parti coinvolte?
- Europa: nessuno. L’Europa non aveva nessun interesse in questa guerra e, anzi, tutto da perdere.
- Ucraina: riprendere il controllo delle province ribelli in Donbass ed entrare nella NATO e in UE.
- Russia: proteggere la maggioranza russofona del Donbass, eliminare le milizie naziste che terrorizzavano la regione e, soprattutto, impedire che l’Ucraina entrasse nella NATO. Basi missilistiche in tale paese sarebbero state una seria minaccia per la propria sicurezza nazionale.
- USA: separare politicamente la Russia dall’Europa, giustificare aumento della spesa per armamenti, indebolire politicamente e militarmente la Russia, mantenere in Ucraina un governo filooccidentale.
RISULTATI
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Europa: come previsto non sta ottenendo nessun vantaggio dalla guerra in Ucraina. In “compenso” il disastro economico inizia a farsi sentire: aumento dei combustibili e del grano che innescano l’inflazione. Tutto facilmente prevedibile (io l’avevo già scritto a fine febbraio) ma che agli alti politici rallentati europei era sfuggito oppure, semplicemente, non importava (*1).
Ucraina: nessun obiettivo raggiunto. Al contrario la nazione è in rovina e l’esercito vicino al collasso.
Russia: le province del Donbass sono ormai praticamente liberate sebbene l’esercito ucraino continui a bombardare obiettivi civili comprese, almeno così sembra, delle scuole (e questi sono crimini di guerra per chi non lo sapesse). In più sta venendo occupata la fascia costiera (e più ricca) dell’Ucraina.
USA: la separazione di UE da Russia ha avuto successo: i capi di governo rallentati europei hanno obbedito passivamente. La spesa per gli armamenti è stata “giustificata” sebbene con ripercussioni impreviste (vedi prossima sezione). La Russia non è però stata indebolita né militarmente né politicamente (vedi prossima sezione). Zelensky è ancora al comando dell’Ucraina ma non è certo di rimanerci se le cose continuano ad andare male. (*2)
Diciamo che gli USA hanno raggiunto il 50% dei propri obiettivi.
ERRORI
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Europa: ha sbagliato tutto. La popolazione europea ha la responsabilità di aver scelto i propri rappresentanti: in pratica di non essersi resa conto di quanto i media falsifichino la realtà: la conseguenza di questo errore avrà un alto costo economico che già vediamo andando al supermercato…
Ucraina: ha sbagliato a fidarsi del sostegno occidentale: probabilmente vi era la ragionevole certezza di riuscire perlomeno a respingere l’attacco russo e che poi l’isolamento politico e le pressioni economiche avrebbero avuto la meglio sulla volontà di combattere di Putin. In realtà la Russia non è isolata se non nella fantasia della nostra propaganda di guerra e la sua economia regge molto meglio di quella occidentale.
Russia: degli errori compiuti da Putin ho già scritto in Gli errori di Putin lo scorso marzo. In breve: probabilmente non si aspettava il “tradimento” dell’Europa (soprattutto perché fortemente autolesionistico, non per gratitudine, onestà o per altri concetti che in politica non hanno significato); sbagliata la gestione iniziale della guerra; FORSE potrebbe anche aver sottovalutato l’influenza delle lobbi sulle decisioni di Biden (*3).
USA: gli errori sono sostanzialmente tre. Il primo è quello di aver spinto la Russia fra le braccia della Cina e, anzi, di aver gettato le fondamenta per una coalizione mondiale ben più ampia refrattaria alle ingerenze statunitensi nel resto del mondo. Il secondo errore è stato sottovalutare il costo per gli USA di tutti gli aiuti (rivelatisi poi inutili) all’Ucraina: come fatto in passato da Obama, Biden ha semplicemente fatto stampare miliardi di dollari che però stavolta non stanno venendo assorbiti dal mercato internazionale e si stanno trasformando in inflazione: le elezioni sono vicine e i repubblicani soffiano sul fuoco: la popolazione è comprensibilmente arrabbiata (*4).
Il terzo errore è più di prospettiva ed è quello di aver indebolito oltre misura il proprio alleato più affidabile: l’Europa, che guidata da politici incapaci sta facendo di tutto per impoverirsi e divenire irrilevante sul piano geopolitico.
PROSPETTIVE:
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Europa: considerata la totale incapacità dei politici europei e di quelli alla guida dei principali stati (intendo Francia e Germania) vedo improbabile che da questo disastro riescano a tirare fuori qualcosa di buono. La speranza è che sempre più cittadini europei aprano gli occhi ma dubito che si raggiunga una massa sufficiente a incidere politicamente.
Ucraina: ecco l’unico paese con prospettive peggiori di quelle dell’Europa. Zelensky si è fidato troppo delle promesse americane: probabilmente dovrebbe cercare di optare per la pace con la Russia il prima possibile limitando, per quanto possibile, i danni. Ma da come si è comportato fino a questo momento dubito che si metta adesso fare gli interessi del proprio popolo: meglio per lui rimanere fedele fino in fondo a Biden e sperare così in un esilio dorato negli USA.
La guerra sembrerebbe persa anche perché gli aiuti militari occidentali, che comunque stanno diminuendo, sono comunque insufficienti a incidere nel conflitto; soprattutto i soldati e gli ufficiali (non rimpiazzabili) iniziano a mancare; l’economia e le infrastrutture sono distrutte.
L’unica possibilità per cambiare le sorti della guerra sarebbe un intervento diretto statunitense ma questo significherebbe guerra nucleare: spero che almeno di questo il senile Biden riesca ancora a rendersi conto…
Russia: le prospettive sono sorprendentemente buone: una vittoria in Ucraina, pesantemente supportata dall’occidente, ne rilancerebbe l’immagine politica e quindi l’influenza globale. L’economia sta si soffrendo per le sanzioni ma si assesterà presto e le opportunità non le mancheranno visto che le materie prime fanno gola a tutti. Anche con l’Europa il discorso non è chiuso: per adesso i cagnolini ubbidiscono e scodinzolano al padrone Biden ma è difficile prevedere cosa succederà con la crisi economica nel breve medio termine. Non escludo che la Russia possa in un futuro non troppo distante riallacciare i rapporti con l’Europa in termini ancora più favorevoli dei precedenti. È come se gli USA avessero obbligato la Russia a fare un’esame pensando che lo fallisse: invece la Russia lo sta passando e, anzi, è l’insegnante (gli USA cioè) in difficoltà perché la maggioranza degli altri studenti si rendono conto dell’ingiustizia commessa e che qualche domanda era pure errata…
Tutto questo se Putin sta bene e rimane al timone della Russia: mentre in Cina Xi non sarebbe indispensabile (sicuramente il partito cinese troverebbe un sostituto all’altezza) lo stesso non si può dire per il russo. Ma si tratta solo di una mia sensazione, magari mi sbaglio.
USA: le prospettive non sono buone: economicamente le industrie belliche avranno una grande crescita a causa degli investimenti militari che gli stessi USA e i cagnolini europei dovranno fare anche solo per riempire i depositi di armi svuotati per “aiutare” l’Ucraina (*5) ma il resto dell’economia non sarà altrettanto fortunata. Poi moltissimo dipenderà dal successore di Biden: si ipotizza che se congresso e senato divenissero, come è altamente probabile, a maggioranza repubblicana il presidente possa essere rimosso anticipatamente dall’incarico. Idealmente ci vorrebbe un nuovo presidente capace di ammettere gli errori commessi dal suo predecessore, riappacificarsi immediatamente con la Russia di Putin (scaricando tutte le responsabilità su Biden) e salvare così i cagnolini europei. Non so se, Trump, il successore al momento più probabile ne sarebbe capace.
Poi, mi è chiaro, il problema di fondo degli USA è la sua decadenza ([E] 15.3) e per risolverla occorrerebbe una comprensione dei problemi di fondo che però manca.
Ora come ora però Biden ha semplicemente accelerato il declino americano: gli USA sono un po’ più deboli politicamente mentre il principale alleato, l’Europa, diventerà ancora più ininfluente e povera di quanto non sia.
Alcune fonti che seguo ipotizzano che gli USA stiano anche cercando lo scontro con la Cina sfruttando a questo scopo Taiwan o forse la Cambogia. Visto l’insuccesso in Ucraina io credo che anche gli strateghi statunitensi ci penserebbero non due ma tre volte: in questo caso infatti non sarebbero gli USA a imporre un blocco economico alla Cina ma il contrario.
Che dire? La stupidità umana è tale che è impossibile prevedere le caz### che si prospettano (v. anche Cipollozzo)…
Conclusione: mi sembra di aver aver fatto una buona analisi e sono abbastanza sicuro di aver individuato correttamente le tendenze principali. Sfortunatamente non sono buone per gli USA, sono peggiori per l’Europa e terribili per l’Italia.
Mini lo rimando alla prossima occasione!
Nota (*1): sui motivi per cui i politici europei potrebbero auspicarsi una nuova crisi economica ci sarebbe da sbizzarrirsi ma rimando il tutto a un altro pezzo (forse).
Nota (*2): ho sentito dire che un obiettivo di questa guerra fosse anche quello di provocare un cambio di regime in Russia: a me non era passato neppure per l’anticamera del cervello. Da quel che ne so Putin è più apprezzato che mai; non ho idea del suo stato di salute. Credo si tratti di una fantasia giornalistica e che neppure gli strateghi di Washington ci sperassero realmente. Ecco, magari se l’esercito ucraino avesse ripetutamente battuto i russi ricacciandoli oltre i confini…. Ma questo era altamente irrealistico…
Nota (*3): quando mi riferisco a Biden intendo sempre la sua cerchia di collaboratori dato che a causa dei suoi problemi cognitivi non mi pare in grado di elaborare una propria strategia autonoma.
Nota (*4): questo dovrebbe succedere anche in Italia ma il fronte politico e quindi dei media è ancora integro e non dà voce agli scontenti: ma la pressione sta aumentando, il primo partito che mollerà il governo Draghi, farà scoppiare la pentola. E prima o poi succederà…
Nota (*5): in realtà sembra che molte di queste armi occidentali, che del resto l’esercito ucraino non sa usare, stiano svanendo nel mercato nero. Non stupiamoci quindi se fra qualche anno dei terroristi useranno queste stesse armi contro l’occidente...
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