A serie pubblicata scrivo adesso la sciupatrama del racconto Il giaguaro ghignante. Come scrissi nel corto Giaguaro ghignante (il titolo del corto è omonimo!) anche questo racconto è basato su un sogno: anzi, poiché iniziai a scrivere appena mi svegliai, ebbi il vantaggio di ricordarmi molti più particolari del solito.
Prima di entrare nei dettagli qualche considerazione generale: è vero che il racconto è basato più del solito su un sogno ma, come vedremo, la parte "aggiunta" è molto consistente (*1). Probabilmente la differenza più marcata rispetto ai miei normali racconti è che non mi sono preoccupato che ogni dettaglio tornasse e fosse, per quanto criptico, comunque comprensibile: ad esempio i riferimenti al giaguaro restano aperti e rimane al lettore il compito, se ne ha la voglia, di indovinarne il legame mentre in genere mi sarei preoccupato di disseminare indizi, più o meno espliciti, dal quale ricavare almeno un'interpretazione che permettesse di spiegare ogni più piccolo mistero. Anche se la trama si basa su un mio sogno il protagonista non sono io: dovrebbe essere ovvio ma spesso alcuni amici se ne dimenticano e mi chiedono giustificazioni per questo o quello... Comunque, proprio a questo riguardo, un dettaglio interessante sarà svelato in seguito!
L'inizio con la presa di possesso della casa si basa, più che sul sogno, sulla sua atmosfera: le grandi case di legno abbandonate e il ristretto gruppo di persone. Nel sogno in genere non ci poniamo domande su alcune evidenti stranezze e in questo racconto ho voluto fare altrettanto: non ho cercato di inventarmi spiegazioni per giustificare la strana situazione (*2) ma ho provato a mantenere l'atmosfera oroginale dandola come un dato di fatto.
Tutti i dettagli sono inventati compreso il numero di uomini e donne ma, probabilmente, la notizia più sorprendente per i miei lettori è che la stessa figura di Eleonora è inventata!
Sì, ricordo la fugace visione di una donna ma il sogno non aveva niente a che fare con l'amore: da qualche parte ho letto che le relazioni uomo-donna sono un classico per dare interesse a una storia e quindi ne ho fatto il fulcro, almeno apparente, della vicenda...
Di conseguenza la storia di Roberto ed Eleonora, con tutti gli annessi e connessi, è una mia aggiunta (*3). Il successivo elemento del sogno è la festa con le persone che si ubriacano e amoreggiano anche all'esterno dell'edificio. Nel racconto ho aggiunto un contesto logico a questa parte della vicenda. Analogamente do una spiegazione al motivo per cui il protagonista si ritrova in mansarda mentre nel sogno accade e basta.
L'arrivo del furgoncino con i miliziani è invece tratto dal sogno: l'unica differenza è che non c'è nessun “comandante” che spicca sugli altri soldati.
Sempre in questa “scena” c'è un particolare di cui sono particolarmente orgoglioso: come ho detto il protagonista della storia (a differenza del sogno (*4)) non sono io e, mentre scrivevo, volevo renderlo antipatico e ambiguo nonostante raccontasse la storia in prima persona. Non potendo farlo parlare male di se stesso ho avuto l'idea di aggiungere il dettaglio di lui che “si passa la lingua sulle labbra secche”: l'obiettivo era di lasciare trasparire una certa eccitazione del protagonista per la violenza che stava per scatenarsi. Mi chiedo se qualcuno se ne sia accorto...
Anche la fuga fa parte del sogno anche se non altrettanto chiara e conseguente come nel racconto: l'unico elemento del sogno di cui sono ben certo è il terrazzo con le sue strane prospettive e, prevedibilmente, il giaguaro finto che si affaccia da una finestra vicina.
Anche in questo caso non mi sono preoccupato di giustificare troppo le varie incongruenze: come ho spiegato questa è stata una decisione stilistica che ho voluto adottare e che ho mantenuto per tutta la storia.
La caduta, forse (non ne sono più sicuro), era presente anche nel sogno ma tutti i dettagli sono stati aggiunti dalla mia fantasia (da sveglio!) compreso quello della “tasca” che dalla bocca giunge al cuore!
Anche della giungla, nel sogno, vi è solo un vago accenno e io ho cercato, senza spiegarlo, di farlo rimanere tale.
In questa seconda parte del racconto, del sogno, c'è solo l'urgenza del protagonista di dover trovare una maniera per controllare il proprio potere e la sua sete di vendetta. Come spiegato, nel sogno non c'è nessuna Eleonora da salvare: anzi, nella prima stesura che avevo scritto, il protagonista la trovava addormentata nella camera da letto poi, per mantenere la tensione, mi sono reso conto che era di gran lunga più efficace rimandare il più possibile questo incontro...
Poi nel sogno, almeno per come lo ricordo adesso, c'è subito l'episodio della cucina: io vi ho aggiunto (*3) il travestimento, la stanza dei soldati che giocano a carte e, soprattutto, una “giustificazione” alla consapevolezza (nel sogno presente e basta!) che fossero passati molti anni.
Nell'episodio della cucina, rispetto alla versione onirica, vi ho aggiunto solo la vecchia (credo). La maggior parte degli altri dettagli (compresa formula magica e il dettaglio sull'impugnatura della bacchetta!) è tratta direttamente dal sogno. Una delle mie poche aggiunte è la fatina che gioca col cellulare e, probabilmente, ho accentuato molto anche la sua distrazione e il generale disinteresse per l'aspirante “strega”. Il momento dell'agnizione (*5) del protagonista è anche nel sogno e, in verità, il suo culmine.
Infatti l'ultimo episodio tratto dal sogno e quello con le due guardie, del quale comunque il ricordo era molto vago: questo significa che tutta la parte finale, in pratica il terzo episodio della serie, è stata inventata di sana pianta (*3)!
La cosa interessante è che non avevo pianificato la conclusione nei dettagli come faccio di solito ma, via via che scrivevo, mi è venuta spontanea.
Nel complesso, per quanto anomalo, mi pare di aver scritto un buon racconto: soprattutto sono soddisfatto di come sono riuscito a fondere in maniera creativa i ricordi onirici in una trama (abbastanza) sensata!
Nota (*1): a dire il vero, essendo passati ormai molti giorni, non ricordo esattamente la reale origine di ogni specifico elemento della trama...
Nota (*2): personalmente opto per una pandemia che abbia sterminato gran parte della popolazione mondiale: ma qui lo dico e lo nego!
Nota (*3): anche il sogno è mio! Intendo dire che erano idee aggiunte coscientemente e non frutto dell'inconscio...
Nota (*4): ma anche qui, come ho già spiegato altrove, tendo spesso a perdere la mia identità e a interpretare più “parti”...
Nota (*5): e quando mi ricapita di riusare, sebbene un po' tirato per i capelli, il termine “agnizione”!
L'esempio di Benjamin Franklin
3 ore fa
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