Continua la mia inusuale vena “poetica”: dopo il mini racconto La disperazione del pellegrino e la poesia “Perso nel cielo stellato” nel corto Stelle etc. adesso ho un distico (anche se forse, per esserlo propriamente, i due versi dovrebbero essere in rima, ma non so…).
La capacità di sintesi non mi appartiene ma stavolta mi pare di aver detto comunque tutto quello che avevo da dire: aggiungere altro l’avrebbe appesantita inutilmente.
Aspetta le stelle
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Aspetto che le mute stelle mi parlino,
ma esse, cieche mi guardano e basta.
Drang - 3/7/2022
Ho ripreso impeto nella stesura del nuovo racconto lungo di Strabuccino. Chiudere l’Epitome me l’aveva fatto abbandonare, poi ero stato a Pisa…
Oltretutto l’avevo lasciato in un punto “difficile”… e qui mi devo spiegare…
L’idea era che il racconto dovesse essere catartico: stavolta Strabuccino avrebbe avuto la sua vendetta sulle donne anche se poi, essendo Strabuccino, terminerà appunto alla Strabuccino DOC…
E da questo punto di vista non fatemi aggiungere altre rivelazioni!
Il fatto è che, molto più del solito, vi è una parte che alcuni definirebbero pornografica: io lo giudico male perché, come sapete, all’umorismo perdono tutto e anzi esso ha per me addirittura un aspetto salvifico: ciò che è appena sfiorato da esso diventa sacro. Quindi un racconto pornografico disseminato con battute più o meno divertenti per me diventa un racconto umoristico a tutti gli effetti. Normalmente che l’aspetto pornografico sia totalmente secondario è ovvio perché nascosto da altre storie che si sovrappongono: personaggi che intervengono e spezzano l’azione, battute varie, punti di vista diversi etc.
Però nella sezione che ho finito ieri questo non era possibile: era l’unica scena della mia bozza in cui Strabuccino e Cavolina si confrontavano a vicenda da soli. Questo mi costringeva a spezzare l’azione pornografica solo con delle battute ma, considerato che dovevano accadere degli eventi specifici che avranno un senso nel prosieguo, ero particolarmente limitato.
Ora scritto questo pezzo farò un po’ di correzioni: in genere, così facendo, mi vengono nuove idee e per questa specifica parte ce n’è bisogno!
Senza parole o quasi - 4/7/2022
Intervista al Dr. Malone: NIAID's "clear and unequivocal decision to not pursue the importance of vitamin D" treatments | CLIP dal canale American Thought Leaders – The Epoch Times
Mi limito a questa breve citazione sull’approccio delle autorità alla pandemia di covid-19:
«Dai un martello a un bambino di tre anni e tutto diventerà un chiodo»
Schemi che si ripetono - 4/7/2021
Ripensavo al pezzo La parabola di Hegsted e a quanto sia educativo: almeno se le persone fossero in grado di imparare dagli errori passati. Il problema è che la maggioranza delle persone non vede le analogie se non sono identiche, si fa distrarre e confondere da piccole differenze, non riesce a proiettare nel presente l’esperienza del passato, ha bisogno che un’autorità confermi ciò che dovrebbe essere ovvio perché non vi è quasi nessuna indipendenza di pensiero (*1).
Eppure l’insegnamento è semplice: se hai troppo a lungo uno scienziato in una posizione di potere allora esso verrà tentato dai parapoteri economici (nel caso di Hegsted dalle aziende produttrici di zucchero) affinché venga meno alla propria indipendenza; affinché usi la propria autorità e autorevolezza per supportare particolare teorie (anche errate ma utili) e affossarne altre (anche corrette ma che vanno contro gli interessi dei parapoteri che controllano tale scienziato).
Questo per dire che la colpa di tutto non è solo la demenza senile di Biden ma un sistema corrotto e degenerato sia a livello di istituzioni come la FDA che singoli individui in posizione di autorità e autorevolezza scientifica.
Nota (*1): e in effetti ciò ha senso: la maggior parte delle persone che pensano con la propria testa pensano sciocchezze: chi è “saggio” e ha imparato questa verità NON vuole pensare con la propria testa ma preferisce aspettare che le “autorità” gli dicano come stanno le cose (e quindi cosa pensare). In pratica un problema di capacità viene trasformato in un problema di fiducia. Il dare per scontato che quello che dicano le autorità sia sempre nell’interesse della popolazione è folle: dovrebbe essere compito dello studio della storia inculcarlo per bene nelle testoline dei nostri stupidi studenti. Invece il messaggio è incompleto o fuorviante: nel passato, diciamo fino al fascismo compreso, il potere non faceva l’interesse della popolazione ma poi, con la “democrazia” i governi, a parte magari qualche mela marcia, fanno l’interesse della popolazione. Questo è totalmente falso ma la scuola non lo può insegnare: e magari molti professori, più o meno stupidi come la mass da cui provengono, neppure se ne rendono conto.
Capire i media - 4/7/2022
C’è un esperimento molto semplice che dovrebbe essere dimostrato a scuola e che, penso, aprirebbe gli occhi alla maggior parte degli studenti su come debbano considerare le parole dei media. Anche chi mi legge può tentarlo oggi stesso e anche io, periodicamente, mi diverto a ripeterlo.
Prendiamo la data del giorno a andiamo a leggere, attraverso i siti che permettono di visualizzare le copie d’archivio dei giornali (per esempio “La Stampa” o “La Nazione” sono, o erano, gratuiti) cosa dicevano all’epoca del fascismo, per esempio nel 1930 o nel 1935 etc. (*1)
Apparirebbe evidente come i media, la voce del potere, non critichino ma spieghino e giustifichino senza esitazione ciò che ai nostri occhi moderni è ovviamente ingiustificabile.
Ma ancora più istruttivi sono quegli articoli di politica che riportano gli interventi di gerarchi di secondo piano, magari a un incontro con gli industriali o roba del genere: il linguaggio con cui viene descritto l’intervento è praticamente identico a quello che si userebbe oggi.
Nota (*1): o magari gli studenti potrebbero essere divisi in dieci gruppi per controllare le copie dal 1929 al 1938…
alla prima stazione
1 ora fa
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