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martedì 26 luglio 2022

Elezioni, inizio a pensarci

E così, con circa sei mesi di anticipo sulla naturale scadenza della legislatura si tornerà al voto. In una democrazia ben funzionante saremmo dovuti tornare al voto con la fine del governo Conte I, in una democrazia appena funzionante alla fine del Conte II. Il governo Draghi è fuori dalla democrazia: sì sulla carta aveva la fiducia del parlamento ma nella sostanza non era più democrazia ma solo la sua apparenza più superficiale.
Ringraziamo intanto che ci facciano votare sebbene ancora non sono convinto che non inventeranno qualcosa per falsare o rinviare il tutto…

Secondo Zhok questo anticipo di sei mesi è per mettere fuori causa i nuovi partiti che avrebbero voluto presentarsi al voto (lui è per Alternativa Libera: la costola del M5S che si staccò con la nascita del governo Draghi). Io non credo che Mattarella & C. si preoccupino di partitini che, nel caso migliore, avrebbero raccolto l’1 o il 2%…

Modificato 26/7/2022: Sì, lo so che questo pezzo è uscito oggi ma l’avevo scritto due o tre giorni fa!
Comunque nel frattempo mi sono fatto una mia ipotesi sul perché di questo anticipo del voto.
In Autunno inizieranno a esserci grossi problemi, al momento più o meno nascosti nonostante l’aumento dei prezzi sia ben evidente a tutti: credo quindi che l’idea di questo voto anticipato sia quella di mantenere, più o meno, gli equilibri fra i partiti (sì ci saranno dei cambiamenti di forza all’interno della “destra” e il M5S evaporerà ma, alla fine, niente di clamoroso).
Il nuovo governo starà (forse) in carica qualche mese poi verrà formato un governo “tecnico” (magari verrà richiamato Draghi che, farà il "sacrificio" di tornare al potere per il "bene" di tutti) per guidare l’Italia attraverso una crisi in cui verranno fatte le peggiori porcate anti-democratiche, anti-libertarie e pro-belliche. Tutto questo senza che la popolazione possa dire “pio” per altri cinque anni e senza una vera opposizione in Parlamento.
Tanto per spiegarmi meglio se questa legislatura arrivasse alla sua scadenza naturale in autunno e inverno la gente si incazzerebbe parecchio e, al voto, ci sarebbe il rischio concreto che un partitino normalmente dell’1,5% prendesse il 30% dei voti. Ecco cosa si vuole evitare…

Dal mio punto di vista il problema di fondo che ho è che nessun partito mi rappresenta. In questo caso, come teorizzai qualche anno fa (v. La morale dell’astensione), è giusto non votare nessuno.
In particolare è moralmente sbagliato votare il meno peggio. Al riguardo scrissi:
«Sono partito dall'idea che votare un partito corrisponde ad aiutarlo nello svolgere poi la sua attività politica dandogli una frazione di potere in più; non votare corrisponde invece a non aiutare nessuno. Ecco allora il mio esempio: supponiamo che si abbia la possibilità di aiutare a nostra scelta un assassino, un maniaco, un pedofilo o un borseggiatore; in questo caso mi pare evidente che anche aiutare il meno peggio, cioè il borseggiatore, non sia giusto: se le mie opzioni sono queste, tutte negative cioè, allora io preferisco non aiutare nessuno. Analogamente se nessun partito ci convince perché siamo sicuri che non farà il bene del paese allora è moralmente corretto non votarne nessuno, neppure quello ritenuto “meno peggio” degli altri.»
Aggiungo che è stata proprio la naturale abitudine al votare il “meno peggio” che ha contribuito ad alimentare il circolo vizioso che ha progressivamente degradato la politica italiana.

Ma quali sono le mie opzioni al momento? Ne ho tre, e nessuna di queste mi soddisfa; comunque di seguito ne elenco i pro e i contro.

1. Votare Fratelli d’Italia, l’unico partito di opposizione al governo Draghi.
Pro: manderei il segnale che un governo tecnico NON è democratico (*1)
Contro: l’opposizione di FdI era fittizia e opportunistica: non è stata un’opposizione reale ma solo un espediente per intercettare i delusi di M5S, Lega, Forza Italia e simili. Se FdI andasse al governo farebbe le stesse cose del governo Draghi.

2. Votare qualche partitino non sistemico e che abbia principi e programma che condivido.
Pro: dal punto di vista del meccanismo teorico della democrazia questa sarebbe la scelta giusta da fare.
Contro: 1. Il partitino sarebbe totalmente irrilevante. 2. La mia partecipazione al voto legittimerebbe una democrazia degenerata.

3. Astenermi.
Pro: non legittimerei con la mia partecipazione un sistema corrotto e degenerato.
Contro: è frustrante non poter intervenire neppure indirettamente sulla politica che, comunque, deciderà il futuro del paese (*2).

Al momento sono orientato alla terza opzione ma vedremo se nel frattempo dovesse riuscire a presentarsi una formazione politica così meritevole da convincermi a votarla nonostante l’inutilità del mio appoggio…

La prima opzione l’ho messa solo per completezza: davvero non mi va di farmi fregare sapendo che mi fregheranno!

Conclusioni: elezioni inutili. Qualsiasi cosa verrà fuori ormai l’Italia è spacciata. Prima o poi mi deciderò a scrivere un pezzo con dei consigli per chi ha figli piccoli e vuole per loro un futuro migliore. Sciupatrama: lasciare l’Italia.

Nota (*1): Monti ha assassinato l’Italia mentre Draghi l’ha sepolta.
Nota (*2): C’è da dire che il voto del singolo è completamente ininfluente: è con l’illusione che conti qualcosa che con la democrazia si fa credere al popolo di avere un qualche potere.

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