Nel fine settimana ho ripreso un po’ in mano il racconto di Strabuccino: soprattutto ho riguardato quanto già scritto mentre di totalmente nuovo ho scritto appena un paio di pagine.
La mia fida e adorata tastiera (che ho dal 2001) inizia a cedere: in particolari i tasti “o”, “i” ed “e” hanno iniziato a rimanere incastrati quando li premo. Per adesso resisto però: le tastiere moderne sono bruttissime e mi piace che la mia sia internazionale (la comprai quando abitavo in Olanda) e non italiana. Nel caso peggiore proverò ad aprirla per vedere cosa si è logorato nel meccanismo che fa risalire il tasto in posizione…
La lettura di Darwin procede senza fretta. È difficile capire quanto ci fosse di innovativo nelle sue idee perché ormai le diamo per scontate. Un po’ come per il metodo scientifico di Galilei.
Anzi, spesso la mia attenzione è attratta dai suoi “errori”: in pratica gli manca una teoria che spieghi il motivo genetico delle mutazioni. Di conseguenza ipotizza che dipendano dall’ambiente, dai genitali dei genitori e simili.
Comunque recentemente ho trovato un’osservazione interessante e su cui non avevo mai riflettuto: in natura, per ogni individuo il rivale più pericoloso per la propria sopravvivenza non appartiene ad altre specie ma sono invece i propri simili. Questo perché la nicchia ecologica con le relative necessità sono esattamente le stesse.
Un concetto profondo che, ho la sensazione, abbia parecchie analogie anche in ambiti molto diversi: per esempio in economia considerando le varie aziende come singoli individui. Una calzaturificio è sostanzialmente indifferente a cosa produce la cartiera sull’altro lato della strada mentre sarà più interessato all’andamento di un altro calzaturificio della zona.
Come libro di “svago” ho decido di rileggere “Scelti dalle tenebre” di Anne Rice: scrive proprio bene! L’unico problema è che l’azione è un po’ troppo lenta per i miei gusti e, quando vi ci si giunge si risolve spesso in maniera un po’ insoddisfacente.
Insomma costruisce una grande aspettativa che spesso però, quando si arriva al dunque delude. Il contrario di Julian May, la mia scrittrici/scrittore preferita in assoluto…
Mi accorgo che l’aver abbandonato FB mi ha definitivamente allontanato dalla politica italiana.
Da un punto di vista meramente politico, come ormai vado ripetendo da tempo, le decisioni importanti, comprese quelle che riguardano gli italiani, sono prese all’estero.
Per il nostro futuro saranno molto più importanti le elezioni americane di inizio novembre e, forse, le proteste che ci saranno negli altri paesi europei (penso a Germania soprattutto, ma anche UK e Francia). Queste forse potrebbero indirettamente smuovere qualcosa anche da noi.
Sulla situazione in Ucraina non ci sono grandi novità. Ormai la mobilitazione russa è completa e tutto dipende quando entreranno in azione queste forze aggiuntive.
Alcune fonti dicono dopo le elezioni negli USA per non dare modo a Biden di farsi pubblicità inventandosi qualche iniziativa bellica: non è un caso che le “screaming eagles” siano state spostate in Romania e, si dice, possano entrare in Ucraina, nella zona di Odessa se e quando il fronte Ucraino dovesse crollare, per instaurare una zona cuscinetto e garantire l’accesso al mare per Kiev. Insomma gli USA di Capitan Babbeo continuano a giocare col fuoco (nucleare)…
Altre fonti invece dicono che gli USA stiano facendo forti pressioni sull’esercito ucraino affinché, nonostante le forti perdite, continui con le sue offensive e magari conquisti Kherson City: questo perché la campagna elettorale dei democratici ne beneficerebbe: “vedete? I miliardi di aiuti a Zelensky non sono buttati! L’Ucraina sta vincendo!”. Del resto i repubblicani hanno già fatto sapere che in caso di vittoria chiuderanno il rubinetto degli aiuti a Kiev.
Per la stessa logica quindi qualche vittoria russa non dovrebbe favorire i repubblicani? Forse: ma probabilmente prevale la logica del non “smuovere troppo le acque” prima delle elezioni.
E del resto, come scrivo da tempo, Putin non ha particolarmente fretta di concludere questa guerra: da una parte vi è in gioco il prestigio militare della Russia ma dall’altra la possibilità di far aggravare la situazione economica e sociale in Europa.
Ormai, a causa del tradimento dei capo di stato europei dettato da miopia e incapacità, è chiaro che l’UE è una colonia degli USA senza voce in capitolo nelle questioni importanti.
Alla Russia, se se lo può permettere economicamente (e tutto fa pensare di sì: l’economia russa è infatti tornata a crescere), non conviene normalizzare i suoi rapporti, specialmente economici, con l’Europa. Oramai le conviene sfruttare l’occasione per far scavare un solco fra USA ed Europa, soprattutto Germania: non deve fare niente, stanno facendo gli incapaci capi di governo europei tutto da soli. Ma credo che con la guerra ancora in corso sia politicamente più semplice mantenere le distanza dall’Europa.
Nel complesso credo però che, pur senza fretta, Putin voglia concludere il prima possibile questa guerra. Rimango dell’idea che a marzo 2023 sarà finita.
Anche se molto dipenderà anche dall’inverno: non è infatti chiaro chi possa avvantaggiarsi della neve. Probabilmente la Russia ma non so quanto. Secondo alcune fonti si potrebbe anche arrivare alla prossima estate.
Nel complesso la possibilità più destabilizzante è che gli USA decidano di intervenire con le proprie truppe in Ucraina per creare una zona “cuscinetto” e mantenere così una situazione di guerra permanente dalla quale, ovviamente, credono di potersi avvantaggiare. Il problema è che in questo caso le probabilità di conflitto diretto con la Russia salirebbero enormemente con conseguente conflitto nucleare e quindi fine dell’Europa e, probabilmente, del resto dell’umanità.
A questo proposito ieri, sembra, sia stata una giornata di telefonate fra i vari ministeri della difesa per evitare pasticci che potrebbero far precipitare la situazione. Penso anche alla “bomba sporca” preparata da Kiev…
Il problema di fondo di Putin è che con gli stupidi è difficile trattare e prevederne le mosse visto che non saranno logiche.
Conclusione: che branco di idioti a piede libero!
alla prima stazione
1 ora fa
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