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venerdì 14 ottobre 2022

La velocità della scienza

Da qualche giorno sta suscitando un certo scalpore la seguente dichiarazione sotto giuramento di un alto dirigente della Pfizer: "Get vaccinated for others" dal canale Twitter Rob Roos (parlamentare europeo)

Tutto il video dura pochi secondi più di due minuti quindi consiglio di guardarlo direttamente.

Il punto è che la dirigente della Pfizer ha affermato che non c’erano dati sul fatto che il loro vaccino per il covid-19 fosse in grado di bloccarne la propagazione.
Questo significa che la giustificazione del verdepasso, “bisogna vaccinarsi per proteggere chi non lo può fare”, era una menzogna. Non solo non c’erano dati della Pfizer che l’affermassero ma in breve uscirono ricerche che dimostravano il contrario. Ma l’ipocrisia del verdepasso è andata avanti come sappiamo…

Vorrei però sottolineare cosa scrissi il 27 luglio 2021 (l’anno scorso cioè) nel pezzo: Immunità di gregge all’italiana
«[…]
Ultima premessa prima di arrivare alla mia intuizione. Ormai è conclamato che anche chi è vaccinato si infetta e diffonde facilmente la variante delta. Altra ricerca (cinese) che ho scoperto negli ultimi due giorni: il carico virale della variante delta è 1000 volte più alto del SARS-CoV-2 originale. Ecco perché riesce a diffondersi anche d’estate e il vaccino non la rallenta (anche se ne riduce i sintomi).

Ecco l’intuizione. Anche in Italia si vuole raggiungere l’immunità di gregge.
Solo che lo facciamo all’italiana. Non diciamo le cose come stanno e, anzi, si vuole scaricare la responsabilità degli inevitabili morti su chi non si è vaccinato quando invece, grazie al verdepasso, facendo finta che il vaccino dia un’immunità del 100%, saranno proprio i vaccinati a diffonderla al resto della popolazione.»

Cioè già il 27 luglio, basandomi su ricerche scientifiche in questo caso israeliane e non su sogni o visioni estatiche, sapevo e affermavo già che i vaccini non impedivano la diffusione del contagio. E non ho voglia di cercare per tutto il mio ghiribizzo da quando si sapeva (forse giugno o inizio luglio suppongo).

E sicuramente, più o meno in quei mesi, ho fatto un discorso esattamente analogo a quello del MEP. Per esempio qualche giorno dopo su Sui ricatti (2/2) (dell’11 agosto 2021) scrissi:
«[…]
Ma al di là di questa mia dimostrazione teorica è possibile fornirne anche una dimostrazione “pratica” che il verdepasso sia un ricatto: esso non è presentato come uno strumento di coercizione ma come un mezzo per prevenire la diffusione del covid-19, ma è realmente così?
I vaccini hanno due problemi: attualmente sono basati sul ceppo di SARS-CoV-2 originario e risultano molto meno efficaci con la variante delta. Non ricordo esattamente i dati al riguardo ma più o meno dovrebbero dare a una percentuale di immunità del 60%: questo significa che circa il 40% di vaccinati si ammala ed è quindi in grado (specialmente gli asintomatici) di trasmettere il virus. Il secondo problema è che l’efficacia del vaccino, almeno contro la variante delta, diminuisce più rapidamente del previsto: il Pfizer, dopo 6 mesi, dà un’immunità di circa il 20%.
Questo significa che i vaccinati possono trasmettere il virus ad altri vaccinati e al resto della popolazione.
Gli unici che non corrono rischi né di trasmettere il virus né di infettarsi sono i guariti recentemente dalla variante delta.
Al contrario, chi ha il verdepasso in virtù del solo tampone negativo, non rischia di infettare gli altri (muniti di verdepasso) ma può esserne infettato.
Insomma dato che non è vero che lo scopo del verdepasso sia prevenire la diffusione del contagio allora rimane solo il suo effetto di coartazione burocratica.»

Volevo scrivere un “corto” ma, anche se sulle citazioni sono molto flessibile, ho decisamente sfondato…
Allora ne approfitto per aggiungere una seconda puntualizzazione.

Che cosa è la “speed of science”, “la velocità della scienza”, di cui parla la dirigente della Pfizer? Ovviamente è solo fuffa inventata sul momento per giustificare l’ingiustificabile con parole prive di senso ma mi è venuto in mente che le si può dare un significato più profondo: “La velocità della scienza” è il tempo necessario alla verità scientifica per emergere nonostante la disinformazione ufficiale di massa. Come vediamo è un tempo lungo e lento ma sicuramente molto più veloce di quanto si auspicavano i “nostri” (cioè occidentali) politici corrotti che hanno giocato con la salute e la libertà della popolazione che avrebbero dovuto tutelare.

Conclusione: mi sono irritato molto a rivangare questa verità che ormai per me è un’ovvietà ma mi ha fatto piacere leggere la lucidità, oggettività e accuratezza di quanto avevo scritto la scorsa estate...

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