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domenica 22 gennaio 2023

Credibilità di media e reti sociali

Media e reti sociali - 22/1/2023
Mi chiedo quanto tempo ancora occorrerà all’uomo medio per capire che le reti sociali, controllate dalle multinazionali e quindi da specifici governi (in genere USA), sono estremamente fuorvianti e propagano spesso informazioni errate.

Il loro metodo è poi particolarmente subdolo: semplicemente gli algoritmi favoriscano i commenti di amici/conoscenti che vanno nella direzione voluta e penalizzano quelli che vanno nella direzione “sbagliata”. Soprattutto chi non ha idee precostituite, che sarebbe neutrale insomma, verrà facilmente convinto di quella che apparentemente è l’idea della maggioranza dei suoi amici/conoscenti. Contemporaneamente si polarizzano, ovvero si estremizzano, le posizioni favorevoli alla narrativa dominante: ecco quindi fanatismo e intolleranza.

Me lo chiedo perché ormai la televisione con i suoi telegiornali sono evitati in toto da molti miei conoscenti e anche coloro che la guardano lo fanno con una sana dose di scetticismo. Anche i giovani poi, non abituati alla passività del mezzo, non la guardano e preferiscono invece le reti sociali o comunque Internet. Solo i più anziani seguono i telegiornali con fiducia. Per le età intermedie vi sono ovviamente tante posizioni intermedie che vanno da un’estremità all’altra dello spettro.
Nel complesso però è evidente che la tendenza è quella di una grande perdita di influenza delle televisione e dei media tradizionali in genere.

Il problema è, come ho già scritto, che anche i nuovi mezzi sono altamente inaffidabili solo che la maggioranza delle persone, giovani compresi, non se ne rendono ancora conto.

Eppure le notizie di come Twitter ha gestito la censura negli ultimi anni dovrebbero rendere palese a tutti la verità delle cose: a quanto ne so io per esempio FB era ancora peggio (v. Dall’uso all’abuso); più o meno simile sarà la situazione delle grandi multinazionali informatiche.

Io temo tardi: per ogni passo che la popolazione fa nella direzione di una maggiore comprensione la censura ne fa dieci.
Presto anche per chi, come me, sta attento alle fonti diverrà impossibile informarsi.

Qualcuno dirà: “bene è meglio così! C’è troppa disinformazione e bufale in giro!”
Eppure quegli “scemi” dei filosofi dei secoli scorsi non fanno che ripetere l’importanza della libertà d’espressione e dell’inutilità, quando non la dannosità, della censura. Ma le loro voci non vengono ascoltate: quella del potere è più forte.
Oppure basterebbe imparare dalla storia: dove vi è la censura? La censura è presente dove il potere vuole nascondere la verità. E la vuole nascondere perché essa danneggerebbe i potenti.

Perché il “problema” della verità è che, messa accanto alla menzogna, la rende evidente come tale, ne dimostra facilmente le storture, le incongruenze e le altre fallacie.
Quando, come adesso, le bugie divengono eccessive esse non possono più venire difese, anche con argomentazioni fasulle, con paralogismi o con speciose affermazioni, contro la verità. Non basta più continuare a ripeterle per renderle convincenti se è possibile confrontarle con la verità. Ecco che allora la censura diviene una necessità.

Un esempio particolarmente evidente è la spiegazione dell’origine di questa guerra: perché si combatte veramente? Chi l’ha voluta? Chi l’ha provocata? Quali erano i suoi obiettivi strategici?

Da una parte la narrativa dominante ci racconta la storiella di un Putin pazzo che vuole conquistare l’Europa; dall’altra vi è un lungo elenco di serie argomentazioni geopolitiche che concordano insieme e che, oltretutto, erano state anticipate da anni da parecchi esperti del settore.

Ecco come il potere occidentale spiega la guerra in Ucraina (manca il topos della follia di Putin ma la banalità del resto è troppo divertente): Kamala Harris Uses Big Words to Explain Ukraine Russia Conflict

Più “seriamente”: Why is Russia attacking Ukraine? Here are 5 reasons Putin and others have given for the invasion del 25 febbraio 2022.
Scelto a caso, non particolarmente significativo: notare come manca qualsiasi accenno agli interessi statunitensi...

Ecco come la spiega Berletic in due video.
Il primo è del 19 gennaio 2022 (prima della SMO): Washington's Ukraine Lies Pave Way for Aggression Against Russia
Il secondo è del 24 febbraio 2022: What's Behind the US Conflict with Russia (& also China)

Conclusione: come al solito ho finito per divagare un po’... Ma il confronto fra gli articoli/video fatelo perché è utile e divertente!

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