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giovedì 5 gennaio 2023

Ulisse uomo moderno?

Stamani leggevo Darwin e, come spesso mi capita, cercavo di riportare le sue idee al contesto della società moderna.
In particolare cercavo di conciliare insieme la mia teoria secondo la quale le variazioni hanno un impatto maggiore quando la popolazione è scarsa con quella di Darwin secondo cui una popolazione ampia ha più variazioni (mentre la popolazione piccola semplicemente va estinguendosi).

Da qui mi sono chiesto: “ma quale potrebbe essere nella società moderna una variazione significativamente positiva?”. Ovvero cosa permetterebbe all’individuo di prosperare nella società moderna?
Perché è chiaro che ancora 20.000 anni fa essere un po’ più veloci per sfuggire a un predatore o un po’ più agili per arrampicarsi velocemente su un albero potevano fare la differenza fra la vita e la morte: ma nella società moderna quel pizzico di velocità in più al massimo permette di non mancare l’autobus e di arrivare quindi in orario a lavoro: utile sì, ma non una questione di vita o di morte…

Fossi più ingenuo potrei pensare all’intelligenza ma, come ho scritto altrove, non è che la società la premi particolarmente.

Poi ho avuto l’intuizione: se la caratteristica peculiare dell’uomo moderno è la vita in società complesse e super strutturate allora diviene decisivo riuscire a sfruttarla a proprio vantaggio: al darle quindi il meno possibile prendendo da essa il più possibile.

Il cinismo, la furbizia, il mendacio, diciamo pure la piccola disonestà, sono nella società moderna caratteristiche utili. Vice versa in un mondo piccolo, dove tutti conoscevano tutti, compresi i reali pregi e difetti, tali qualità sarebbero state negative.

Non so: sto forse riscoprendo il mito del buon selvaggio? E se non fosse solo un mito ma ci fosse veramente una base genetica? Un’influenza negativa della società che spinga a una deriva della morale individuale?

Mi ritorna in mente Omero (proprio ieri ho letto un articolo sull’Odissea) e penso ai vari personaggi e alle loro caratteristiche psicologiche: mi pare che solo il “callido” Ulisse brillasse per astuzia e, mi pare (ricordi scolastici) che lo stesso Omero non sempre lo dipingesse positivamente soprattutto quando eccedeva nella sua furbizia: quando cioè attraversava un confine che la società del tempo riteneva non scorretto ma addirittura empio attraversare…
Può darsi che Ulisse fosse quindi il prototipo dell’uomo moderno? Colui che, meglio di tutti, sa sfruttare la società a proprio vantaggio approfittando magari dell’ingenuità e buona fede altrui? Non so: è un'idea che mi è passata per la mente...
Ovviamente Ulisse aveva anche caratteristiche tradizionalmente positive come la fedeltà alla moglie Penelope però, mi pare, avesse in sé anche il germe di quelli che sono divenuti i grandi difetti dell’umanità.

Continuando a saltare di palo in frasca mi viene da pensare che il motivo più profondo per cui non abbiamo una società più equa è perché è proprio la natura umana a non esserlo. Pensiamo che nel mondo non possa esservi vera giustizia ed equità perché noi per primi non siamo né giusti né equi. Di fronte al supermiliardario che ha la stessa ricchezza di quella combinata insieme di miliardi di persone il primo pensiero che ci viene in mente è che vorremmo essere al suo posto, non all’ingiustizia che rappresenta…

Conclusione: altro pezzo pessimista e, in effetti, affine e complementare al corto Evoluzione della stupidità, ovvero alla possibile tendenza a individui (indipendentemente dall’intelligenza) facilmente influenzabili e acquiescenti in maniera da avere società più stabili/produttive e, quindi, di maggior successo complessivo.

2 commenti:

  1. > primo pensiero che ci viene in mente è che vorremmo essere al suo posto, non all’ingiustizia che rappresenta…

    Ecco il punto!
    Peraltro, osservo con cinismo e pure soddisfazione (non so se provare più disprezzo od orrore o pena per arrivisti e psicofissati sui quattrini) è una ricetta sicura per la infelicità: brami sempre di essere qualcos'altro.
    Io ho una vita dignitosa, sobria e sono felice, di essere (più) ricco non me ne fotte una cippa!

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    Risposte
    1. Sono d'accordissimo...
      Così, per divertimento, ti passo un pezzo sulla mia gatta:
      https://parole-sante.blogspot.com/2014/08/la-micia-di-paris-hilton.html
      :-)

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