«[Figlio dell'uomo] Porgi l'orecchio e ascolta le parole di KGB
e applica la tua mente alla SUA istruzione
» Pv. 22,17

Qui si straparla di vari argomenti:
1. Il genere dei pezzi è segnalato da varie immagini, vedi Legenda
2. Per contattarmi e istruzioni per i nuovi lettori (occasionali e non) qui
3. L'ultimo corto è questo
4. Molti articoli di questo blog fanno riferimento a definizioni e concetti che ho enunciato nella mia Epitome gratuitamente scaricabile QUI. Tali riferimenti sono identificati da una “E” fra parentesi quadre e uno o più capitoli. Per esempio: ([E] 5.1 e 5.4)

sabato 14 gennaio 2023

Telegrammi dal fronte

Da qualche mese non mi accontento più di seguire i miei usuali canali su YouTube ma ho anche iniziato a guardare i canali Telegram che mostrano senza censura immagini di guerra.

È un effetto strano. Cioè vedere un'esplosione lontana, ma anche un carrarmato che viene colpito da un razzo, fa sì impressione ma comunque rimane un certo distacco.
Quando però sono coinvolte delle persone vere e proprie è tutta un’altra cosa.

Anche qui chiaramente dipende da quanto siamo “vicini” ai soldati che vediamo: in un’immagine notturna ripresa da un drone si riconoscono solo delle figurine luminose che si muovono, poi si vede andare verso di loro la luce intensa di un razzo, che ha uno strano movimento oscillante, poi c’è un’esplosione accecante e le figure umane scompaiono o si vedono immobili a terra. In genere non c’è suono o viene aggiunta una colonna sonora.

Già diverso quando si vede dall’alto una trincea nella quale viene lanciata una granata vicinissima a un soldato e questo poi esplode in aria.

Insomma, non scopro niente di nuovo, ma più siamo fisicamente “lontani” e più la guerra diviene asettica e distaccata: si uccide senza neppure rendersene completamente conto e, quindi, senza rimorso. E qualcosa di analogo accade allo spettatore: più si vedono da vicino le persone che verranno ferite o uccise e più ci si sente coinvolti.

Su due piedi diversi video mi hanno impressionato.
In uno si vede da una ripresa a grande distanza un soldato ucraino che sbuca con tutto il torso da una trincea per fumare e fare una telefonata al cellulare. L’immagine ha poi un sussulto e, circa un secondo dopo si vede l’uomo colpito al petto che ricade nella trincea sparendo dall’inquadratura.
Qui fa impressione il contrasto fra la tranquillità, l’apparente sicurezza provata dal soldato e il fatto che pochi secondi dopo verrà ucciso o comunque ferito gravemente.

Un altro video, molto più lungo, girato da un soldato ucraino con una telecamera sul proprio petto mostra una lunga fase di combattimento.
Il paesaggio, un’altura protetta da un boschetto spoglio e la relativa trincea, fa impressione: non c’è un albero sano: sono rimasti solo dei tronchi spezzati. Ma è l’atmosfera nel complesso che colpisce: è un continuo di spari e le esplosioni sono frequentissime. Si sente bene la differenza dei colpi sparati in distanza e di quelli che passano vicini sibilando feroci.
Il soldato parla con i compagni, chiaramente in maniera molto concitata, si intuisce che vuole sparare con un’arma anticarro e che ha bisogno di una buona visuale del bersaglio.
Prima esce dalla trincea e si sporge appena dalla protezione degli alberi: non va bene, il carro nemico non è visibile. Allora rientra nelle trincee avviandosi in direzione degli spari. Esce dalla relativa protezione della trincea e avanza fra la rada boscaglia suo sottofondo continuo, lo ripeto, di spari ed esplosioni. Di nuovo poi cerca di uscire dalla boscaglia per controllare se ha una migliore visuale di tiro: c’è una breve scarpata, in fondo alla quale un altro soldato è forse ferito, forse morto. Lui si avvicina strisciando: quando tocca la gamba dell’altro questo sembra reagire e chiedere aiuto.
Il fatto è che però anche il nostre “eroe”, perché a quel punto è difficile non parteggiare per lui, viene colpito e rimane sul campo senza poter essere soccorso. Il video è stato infatti postato da fonte russa per mostrare come i soldati nemici vengano abbandonati sul terreno.

Ma è stato due giorni fa che ho visto il video che mi ha più colpito. I sottotitoli spiegano che si mostra il comportamento eroico di un soldato. Anche in questo caso si tratta delle riprese di una telecamera personale, stavolta sul petto o l’elmetto di un russo.
Rappresenta la scena finale di un attacco a una postazione trincerata ucraina presa su due fuochi.
Il nostro uomo avanza fra gli alberi, con l’usuale sottofondo di spari ed esplosioni, poi spara una granata col suo fucile e dopo una corsa di una decina di metri raggiunge la postazione ucraina.
All’interno della trincea vi sono due soldati di cui uno leggermente ferito: il nostro uomo gli intima di gettare le armi. Quello leggermente ferito accenna ad alzare le braccia ma l’altro non molla il suo fucile. Il nostro uomo afferra la mitraglietta dell’altro per la canna contemporaneamente gridando “gettate le armi o vi sparo” più volte; ma il soldato ucraino non cede e dice, sempre secondo le didascalie, “siamo con voi”. Dopo qualche altro attimo il soldato russo spara una raffica con la sua mitraglietta e uccide entrambi i nemici, subito dopo corre a nascondersi dietro a un altro albero perché tutt’intorno si continua a sparare ferocemente. In un’altra inquadratura si vede poi che sopraggiunge un altro soldato russo sulla scena: dà un’occhiata ai due morti, probabilmente intuisce cosa era successo, e non dice niente ma continuare come se niente fosse.

Che dire? Le immagini sono coinvolgenti perché si vedono i due ucraini negli occhi, si sente la voce di uno di questi, confusa e spaventata, che ci parla…
È stato veramente un eroe il soldato russo? Non poteva sparare solo a quello che teneva il fucile e non all’altro? Non poteva aspettare qualche altro attimo prima di ucciderli?
Sarebbe ingiusto da parte mia non dico giudicare ma anche solo a commentare le decisioni del soldato russo. Perché la battaglia era in corso, lui era da solo e gli ucraini erano due, uno di questi aveva ancora il fucile in mano e l’altro avrebbe potuto probabilmente raggiungere un’arma in pochi istanti…

Dopo due giorni ho stabilito, ma non vi spiego i miei ragionamenti, che il soldato russo è stato molto coraggioso ma non eroico.

Ha senso che YouTube censuri, e parlo di un centinaio di video giornalieri, tutte queste immagini?
Secondo me no: YouTube considera i propri utenti come degli stupidi che non possono capire quello che vedono e, per questo, vadano protetti. Ma in realtà questi video fanno capire l’orrore della guerra. Più o meno ho letto le stesse descrizioni nella tragedia di Kraus “Gli ultimi giorni dell’umanità” ma vedere e “udire” le stesse scene con i propri occhi, fa un’impressione ancora maggiore.
Se il libro di Kraus è utile allora questi video lo sono, da un punto di vista meramente descrittivo (*1), ancora di più.

Preferisco non aggiungere i collegamenti ai video indicati: mi sembrerebbe infatti di profittare della morte di persone e questo non mi va.

Conclusione: la mia sensazione è la stessa che ebbi quando provai a studiare i vari genocidi: cercare di capire è inutile non c’è nulla che possa giustificare queste morti terribili e inutili. E da questo punto di vista questa guerra in Ucraina è la più inutile che ci possa essere: di nuovo, per rispetto ai morti, non ripeterò il perché che, comunque, ho spiegato altrove.

Nota (*1): Kraus aggiunge alla descrizione anche la denuncia delle cause, la pseudo spiegazione di un mondo immorale che non esita a scatenare immane distruzione e morte per il guadagno di pochi.

2 commenti:

  1. Sangue e merda.
    Nei salotti si decide di farle, le guerre e pure la propaganda (falsi ed omissioni) pro o contro questo o quel belligerante: sangue e merda vengono ri ossi o resi asettici.

    L'impero (SUA) è colmo di bigotti, fanatici e puritani della religione arcobalenga che ha rimpiazzato le precedenti: il fondamentalismo è tuttavia rimasto. Realizzano la guerra contro Europa e Russia usando l'Ucraina quindi ne censurano gli effetti "sgradevoli", poco "brillanti".
    La rete (è in essa la diarosfera) traboccano di censura: è lo sforzi per rimuovere le dita che indicano la luna.

    RispondiElimina