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venerdì 20 gennaio 2023

I ciclisti dell'apocalisse

Strano sogno stanotte!

Inizialmente spiego (non ricordo più a chi o perché) cosa avrei fatto se fossi stato al posto di Zelensky: nessuna intuizione profonda, ma mi limito a ripetere delle idee che ho da tempo con estrema lucidità (o almeno nel sogno mi era sembrato così).

La parte divertente viene dopo: sono in bicicletta di notte e sto salendo lentamente una strada bagnata in salita. All’improvviso mi accorgo di venire affiancato da Zelensky, anch’egli in bicicletta, col caschetto da ciclista etc.
Capisco che, come avevo spiegato nel mio discorso poco prima, ha perso il potere e adesso è inseguito da persone che lo vogliono eliminare.

Nel sogno in questione si tratta di un altro gruppo di ciclisti! Ma non solo ciclisti, sono anche nani: non di quelli col difetto genetico ma quelli tolkeniani: uomini bassi ma atticciati e con la barba molto lunga.

Ci affiancano ma non lo riconoscono. Io, nonostante sappia tutto, preferisco non fare la spia ma rimango attento a cosa viene detto.

Uno dei nani ha infatti affiancato Zelensky per fargli delle domande e i due sono rimasti leggermente alle mie spalle.
Zelensky, con molto sangue freddo, spiega al nano dei suoi anelli magici. Uno è ormai “morto” e spento ma lo tiene ancora non so se per affetto o perché non può toglierselo; un altro è incrinato e Zelenzky lo ha “aggiustato” con del filo di ferro ma è chiaro che non potrà durare; l’ultimo invece è ancora intatto e risplende di una luce mistica.

Poi qui mi sveglio e ridacchio per il sogno buffo.

Sicuramente qualche lettore penserà che mi sono inventato il sogno ma vi assicuro che non è così: per la cronaca io cerco di essere il più trasparente possibile sempre e, di conseguenza, anche in quello che scrivo.

Siccome sono andato lungo (*1) aggiungo il mio pensiero su cosa farei al posto di Zelensky visto che non mi pare di averlo mai scritto esplicitamente.

Il punto è che si è infilato in una strada senza uscita. La guerra è persa a meno che l’occidente non intervenga direttamente: ma questo comporterebbe al 99% una guerra nucleare da cui, credo, l’umanità non riuscirebbe a sopravvivere. Il pericolo in questo caso è che a Washington qualcuno la pensa diversamente, ma non divaghiamo…

Proprio ieri ho sentito un altro commentatore paragonare la situazione militare ucraina attuale a quella della Germania dopo il 1943: la guerra era ormai persa ma andò avanti per altri due anni.
Sembra comune che chi ha voluto la guerra, anche quando si accorge di perdere, preferisce continuare a combattere per potersi illudere ancora un po’. Tanto il sangue di chi muore inutilmente non è il suo e una pace gli costerebbe comunque il potere e forse la vita.

Questo è il punto: il futuro migliore che si prospetta a Zelensky a guerra conclusa è quello di ritirarsi a vita privata in una delle sue megaville negli USA e godersi i milioni, forse miliardi, di dollari accumulati.
Il futuro peggiore sarebbe invece venire catturato da dei golpisti (probabilmente dei militari), sommariamente processato e poi giustiziato. Scrivo dei golpisti ucraini perché se finisse in mano russa probabilmente sarebbe più utile da vivo per testimoniare le pressioni statunitensi per proseguire la guerra a ogni costo.
Paradossalmente si potrebbe verificare una situazione di un Zelensky che, se costretto a una fuga precipitosa, potrebbe consegnarsi ai russi: per esempio se sospettasse che un attentato fallito contro di lui fosse stato organizzato con l’aiuto degli USA. Questo significherebbero che gli USA preferiscono togliere di mezzo un pericoloso testimone che potrebbe seriamente imbarazzarli con le proprie rivelazioni.
Chiaramente sono possibili varie soluzioni intermedie.

Il punto è che però anche in quella più favorevole, ovvero in quella del rifugio dorato negli USA, sarebbe sempre a rischio. Credo infatti che prima o poi la maggioranza degli ucraini si renderà conto di aver combattuto per nulla sviata proprio da chi avrebbe dovuto cercare di fare l’interesse della popolazione e non il suo esatto contrario. Insomma credo che Zelinsky sarà più a rischio di vendetta da parte di ucraini che di russi, maggiormente interessati a processarlo.
Ma alla fine il pericolo maggiore per Zelensky sarebbero proprio gli USA: se dovesse perdere completamente valore politico allora diverrebbe solo una minaccia a causa dei segreti che conosce. In tal caso sarebbero proprio gli USA a organizzare un attentato per poi attribuirne la colpa ad altri (russi o ucraini).

In effetti il destino di Zelensky sarà strettamente legato al futuro dell’Ucraina e a come questa uscirà da questa guerra: occupata dai russi, divisa con perdite territoriali, divisa fra polacchi rumeni e russi etc.
In ognuno di questi casi il valore politico si Zelensky sarà diverso e, di conseguenza, l’interesse degli USA a tenerlo in vita.

Conclusione: ho la forte sensazione che Zelensky non riuscirà a godersi troppo a lungo la ricchezza accumulata. Ovviamente Zelensky è consapevole (almeno dovrebbe! ma non sempre mi pare lucido e razionale) di tutto questo e cercherà costantemente di capire dove soffia il vento.

Nota (*1): ormai dovrei averlo capito che quando descrivo un sogno, anche se breve, mi ci vuole sempre almeno mezza pagina. Invece mi illudo sempre di riuscire a farci un corto!

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