L'anno scorso (o due anni fa?) ci fu la prima grande crisi economica.
In pratica si trattò di una crisi finanziaria innescata negli Stati Uniti e, diffusasi poi, ad effetto domino, nel resto del mondo.
Negli Stati Uniti il problema era nato, ci dicono, a causa dei mutui concessi troppo generosamente: in pratica gli americani accendevano mutui che poi non erano in grado di ripagare. A loro volta, gli istituti che concedevano i mutui, rivendevano questi prestiti, magari sotto forma di obbligazioni, ad altre banche anche, magari, in Europa.
Quando i primi istituti si sono dichiarati insolventi, non in grado cioè di pagare le obbligazioni vendute alle banche, si è scoperto che l'intero sistema finanziario era molto debole e, soprattutto, mancava di liquidità. Ovviamente chi doveva sorvegliare non lo faceva adeguatamente e "tutti" sono caduti dalle nuvole. A quel punto sono iniziati i fallimenti a catena e, i governi, sono intervenuti per salvare le banche più esposte.
Poi ci è stato detto che il peggio era passato e che, lentamente, ci sarebbe stata la ripresa.
Quando si cerca di capire e risolvere un problema cosa si fa?
Si cerca di individuarne l'origine. Una volta trovata la causa vi si può porre rimedio in maniera da risolvere il problema.
Quindi qual è la vera origine di questa crisi economica? Davvero l'origine di tutto sono i mutui concessi con troppo facilità? E questo come spiegherebbe la debolezza, direi strutturale, del sistema finanziario mondiale? Solo una coincidenza?
A mio parere l'origine reale della crisi non è stata sufficientemente analizzata. O, magari, è stata analizzata ma i risultati non sono stati resi noti...
Prima di rivelare la mia teoria voglio proporvi una simulazione.
Supponiamo di avere un paese con 3 banche e 10 clienti. Ogni cliente ha un mutuo con una delle 3 banche. Il sistema è chiuso. Questo significa che il denaro può essere scambiato solamente fra queste 13 entità (le 3 banche e le 10 persone).
Sotto queste condinzioni cosa può succedere al denaro all'interno del sistema? Ovviamente, visto che il sistema è chiuso, la quantità totale di denaro non può variare.
Quindi se i 10 clienti, fossero tutti insolventi, allora, almeno una delle 3 banche, dovrebbe comunque avere un surplus di denaro.
Nella realtà, considerando il sistema statunitense, abbiamo la popolazione indebitata ma, anche le banche, non navigano nell'oro. Come è possibile?
Ovviamente è possibile perchè gli Stati Uniti non sono una economia chiusa ma commerciano col resto del mondo.
Considerando insieme Europa e Stati Uniti sostanzialmente cambia poco: cittadini più poveri e banche con scarsa liquidità...
Ecco finalmente il mio punto: dove finisce tutto il denaro se, evidentemente, non resta in Europa o negli Stati Uniti?
La risposta è la Cina.
Su un sito governativo americano (questo qui) ho trovato le statistiche della bilancia del commercio fra Cina e Stati Uniti.
Fra il 1990 e il 1999 gli Stati Uniti hanno avuto un passivo con la Cina (se ho fatto bene le somme) di 342.3 miliardi di dollari.
Fra il 2000 e il 2005 il passivo è stato di 758.7 miliardi e, dal 2006 al 2009, il passivo è stato di 987.4 miliardi.
Complessivamente, dal 1990 a fine 2009 il passivo è quindi stato di 2088.4 miliardi di dollari.
Non sono sicuro ma non credo che questi valori includano gli investimenti finanziari (tipo trasferire fabbriche in Cina) che ovviamente, se quantificate, renderebbero il passivo ancora più pesante.
Non ho trovato (né cercato) statistiche per l'Europa ma, immagino, la tendenza sarebbe simile.
Credo che la mia teoria sia chiara. La crisi economica è dovuta all'enorme surplus commerciale della Cina verso il resto del mondo. Questo surplus assorbe la liquidità finanziaria dei vari paesi e, di conseguenza, determina gli scompensi strutturali degli istituti finanziari occidentali.
Corollario di questa mia teoria è che la crisi non potrà essere superata fino a quando non importeremo meno merci dalla Cina.
La miopia della classe dirigente occidentale è tale però che, oramai, siamo completamente dipendenti dall'economia cinese.
In altre parole, nel prossimo futuro, non vedo soluzioni alla crisi. Prevedo che il progressivo impoverimento degli Stati Uniti ed Europa continuerà. Inoltre, gli sforzi dei nostri governi, non affrontando la radice del problema, sono solo degli inutili palliativi.
Tassi alcolemici
2 ore fa
Interessante analisi, di cui penso: e' vero, la crisi del 2008 e'stata una crisi prima economica (1) poi finanziaria (2) poi economica (3), innescata da un iniziale crisi economica che non ha consentito ai detentori di mutui americani di ripagare i mutui (1), quindi mutui non pagati, mutui che generano crediti che erano stai infilati nei cosidetti derivatives/derivati che sono diventati spazzatura (2) la spazzatura era talmente diffusa che sono fallite banche, in generale le banche non hammo piu' concesso crediti facili, la scarsa disponibilita' finanziaria ha causato la crisi economica (3).
RispondiEliminaQuindi, avevamo dei debitori che non hanno pagato i loro creditori, a lor volta debitori che non potevano pagare i loro creditori. Ma la Cina non c'entra. Si, anche la Cina e'creditore, e al netto e' piu' creditore che debitore, ma chi ha fatto fallire la Lehman Brothers e' stato un creditore americano, che ha detto "questo non mi puo' piu' dare i soldi che mi doveva, perche nelle sue casse e' pieno di spazzatura". Fallito Lehmann, nessuno prestava soldi a nessuno, panico, crisi. E la Cina? Be', c'ha rimesso un sacco di soldi, visto che e' un creditore, e' ha perso molti dei suoi soldi, del suo surplus.
Ora invece c'e' ancora un problema di debitori che potrebbero non essere in grado di ripagare il proprio debito (grecia e Portogallo) e tutti dicono: aiuto, se questi non ripagano i loro debiti, qui ricominciamo, altra crisi finanziaria, altre casse piene di spazzatura (i titoli greci). Via via via, vendiamo tutto, compriamo oro e dollari. E la Cina? Che c'entra? Niente. Forse anche lor vendo titoli in euro, ma no perche' sono cattivi, perche' hanno paura di rimetterci piu' di quanto ci hanno gia rimesso. Ma mica sono i soli a vendere. Vendono tutti.
In conclusione, non sono d'accordo. W la Cina, anzi, W Marx, W Lenin, W Mao Tse Tung! :-)