Sorvolo sul motivo per cui ci siamo persi e su come abbiamo fatto a ritrovare la strada: andrei fuori tema...
Comunque siamo riusciti a raggiungere la meta prima che la cena iniziasse.
Il luogo del rinfresco era carino: un giardinetto con vari vassoi di piccoli stuzzichini. E` bene sottolineare che, la quantità di cibo, era circa un decimo di un analogo rinferesco in Italia! ovviamente, passavano i camerieri con bicchieri di alcolici e analcolici (per me e i bambini).
Dopo un dieci minuti circa (ero arrivato in forte ritardo) ci hanno fatto accomodare nella sala da pranzo. La sala era molto bella. Non provo a descriverla perché non sono molto bravo a descrivere gli ambienti. Inoltre era bella per un insieme di tanti piccoli particolari (la luce, le travi, le candele, i quadri, etc) e non per un unico elemento ben definito. Credo che in questi casi si dica che il locale abbia una bella atmosfera.
Il mio tavolo era accanto a quello degli sposi e relativi familiari. Lo sottolineo perché, mi piace immaginare, che significhi che ero un ospite particolarmente benvenuto.
Da oltre un mese, io e gli altri invitati, avevamo ricevuto una email che chiedeva che menù preferivamo: carne, pesce o vegetariano. In Italia non credo che il problema si ponga: si portano molte portate e, ogni singolo invitato, decide se la pietanza è o meno di proprio gradimento. Anzi, questo uso olandese, se applicato in Italia, sembrebbe tirchieria bella e buona...
Al tavolo avevamo un biglietto col nostro menù. Io avevo quello di carne: le portate erano antipasto, zuppa al tartufo, arrosto di agnello, torta nuziale. In pratica, l'unica portata che cambiava, era la terza: ad esempio, per chi aveva il menù a base di pesce, c'era un piatto con il salmone al posto dell'agnello. In più avevamo a disposizione dei minuscoli panini, finiti subiti, su cui spalmare diversi tipi di patè.
In Italia, immagino, oltre a molteplici antipasti, ci sarebbero stati almeno tre primi, due secondi e svariati contorni. Magari dolce + gelato? Credo di sì...
A un'estremità della grande sala c'era uno schermo su cui venivano proiettate, a rotazione, foto di entrambi gli sposi. Mi è parsa un'idea molto carina.
Devo ammettere di essere stato piuttosto stupido: dopotutto ho vissuto abbastanza anni in Olanda per sapere come sono le porzioni dei ristoranti. Eppure, il sapere che questo era un matrimonio, mi aveva illuso... Per questo motivo avevo praticamente saltato il pranzo.
L'antipasto mi fece tornare alla realtà e ricordare come sono le porzioni in Olanda: un pezzettino di formaggio, tre fettine grandi come una moneta da 2 euro di roast beef, altre tre fettine di un raffinato prosciutto e un po' di colore per collegare il tutto. Nel complesso solo un quarto del piatto era ricoperto di cibo.
A questo punto abbiamo assistito a una tradizione russa: la madre della sposa aveva preparato una speciale focaccia, non ho capito con che tipo di farina. I due sposi, senza aiutarsi con le mani, dovevano cercare di staccarne il pezzo più grande possibile con la bocca. Secondo la tradizione, chi vince, sarà il leader della coppia. La sposa ha vinto alla grande. Divertente.
La zuppa è stata servita in maniera molto particolare: ci hanno fornito di scodella, con due piccole "fette" di funghi e salsa concentrati, e di una piccola fiaschetta con un liquido bianco bollente. Il liquido andava versato nella scodella per sciogliere le due "monete" di concentrato. Molto buona: ovviamente poche cucchiaiate.
Altro gioco ideato dalla testimone russa: il marito doveva cercare di collegare, stando bendato, la città natale della sposa con la propria. Gli amici potevano aiutarlo. Poi doveva rispondere a domande di geografia. Anche le lettere iniziali e finali dei nomi erano significative ma, nè io nè la maggior parte degli invitati, ha capito i dettagli del suo funzionamento. Un fallimento: troppo complicato.
L'arrosto di agnello, tre pezzettini e qualche verdurina, era molto buono.
Nuovo gioco: stavolta ad essere bendata è stata la sposa. Doveva sciogliere e rifare da capo la cravatta dello sposo. Divertente.
La torta è stata una delusione: a detta di un mio amico sembrava shampoo alla fragola. Altri sono stati meno negativi. A me è piaciuta poco ma la ho finita.
Altro gioco che, questa volta, ha visto impegnate le madri degli sposi: dovevano intrecciare dei veli colorati, come se fossero capelli, per farne una treccia. In questa maniera avrebbero dimostrato di sapere collaborare insieme. L'idea era carina sfortunatamente non si riusciva a vedere molto.
Poi ci hanno portato l'aperitivo e il caffè. Il DJ ha messo su la musica. Doveva essere piuttosto bravo perchè, scegliendo opportunamente le canzoni, è riuscito, pian piano, a far ballare una compagnia piuttosto tiepida: tenete presente che, la maggior parte delle persone, non si conoscevano e che c'erano problemi di lingua.
Infine, tradizione portoghese, invece di distribuire confetti, ad ogni invitato è stato consegnato un vasetto di marmellata.
Il party sarebbe proseguito ancora per altri 45 minuti circa (inutile dire che gli olandesi sono molto rigidi sugli orari) ma, poco dopo mezzanotte, ho convinto il mio ex-capo a tornare verso casa. Al ritorno è andato tutto bene e non ci siamo persi!
Nel complesso è stata un esperienza molto bella e sono contento di aver partecipato al matrimonio dei miei amici.
Io vorrei i tre giorni di sonno!
4 ore fa
Bel racconto, stai diventando un bravo narratore. Gabriele, ho appena scoperto che non abbiamo visto un meraviglioso buffet di dolci... pieno di torte, creme catalane, limoncelli e mandarinetti.. Arghhh. Piuttosto, le foto? Sono bellissime, vero? Grazie per avermi definito ex-capo, sono lusingato. Hai gia' apero una sezione sul Venerabile Bini?
RispondiEliminaGrazie Eug...
RispondiEliminaCredi che mi sia dimenticato di descrivere qualcosa di importante? Come narratore devo stare molto attento alla grammatica che per me è un campo minato e poi, probabilmente, rischio di essere prolisso e quindi di annoiare...
Beh, forse per organigramma, ex-capo non è esatto al 100% ma sostanzialmente mi pare una definizione accurata.
Fortunatamente poi ho perso la "testa" e ho lasciato il lavoro in ESTEC... ;-)