Ancora sto cercando di “digerire” una sintesi della rivolta di Prigozhin. Anche le “mie” fonti non lo ammettano ma mi sembrano confuse: il fatto che ognuna abbia una propria idea fa pensare che nessuno possa esserne sicuro.
Io credo che in questa vicenda ci sia almeno un buon 75% di informazioni che mancano per capire cosa e perché sia effettivamente accaduto. Col 25% dei fatti una miriadi di ricostruzioni sono possibili: è come avere solo un quarto delle tessere di un mosaico e cercare con queste di ricostruire l’immagine originale, capire cosa rappresenti.
Per cercare di capire qualcosa in più ho provato a vedere/udire il video Biografia di Evgenij Prigojin, il capo della Wagner. dal canale Nicolai Lilin. Il bloggatore è particolarmente prolisso e impiega un’ora e mezzo per raccontare una storia che poteva riassumere in mezz’ora!
Comunque fornisce molte informazioni interessanti. Vado a memoria visto che il video l’ho visto ieri.
Prigozhin nasce a San Pietroburgo nel 1961; rimane orfano in giovane età e la madre si risposa; grandi conflitti col patrigno tanto è che la mamma lo manda in una specie di collegio.
Prigozhin è un ragazzo dotato ma ribelle: forse avrebbe potuto divenire un atleta professionista ma a causa della sua scarsa disciplina non ci riesce. A 18 anni entra nella malavita di San Pietroburgo e viene subito arrestato. A causa della giovane età ottiene una specie di semi libertà, ma a vent’anni viene arrestato nuovamente e viene condannato a 13 anni di carcere. Dopo 7 anni di prigione viene scarcerato e scagionato (può darsi che qui ci sia stato un primo abboccamento col KGB). Tornato nella malavita Prigozhin riesce a iniziare a fare qualche soldo senza farsi arrestare. Siamo arrivati ai primi anni ‘90 e l’ex URSS diviene una specie di “far west” che offre però grandi opportunità. Prigozhin è l’uomo giusto al posto giusto e inizia a far soldi legalmente pur continuando a tenere un piede nell’ambiente malavitoso di San Pietroburgo. In particolare crea un ristorante che diviene una specie di zona franca dove le bande criminali di San Pietroburgo possono trattare e accordarsi fra loro. In quel periodo Putin è impegnato a controllare il crimine della città e i suoi agenti usano lo stesso ristorante.
Evidentemente Prigozhin si dimostra abile e affidabile apre una nuovo ristorante ancora più esclusivo e conosce anche personalmente Putin che, divenuto presidente russo, vi incontrerà Mitterand e altri politici. Per questo Prigozhin è detto il cuoco di Putin benché lui effettivamente non cucini: nel suo locale Putin vi festeggerà anche un compleanno…
A questo punto Prigozhin inizia a espandere i suoi interessi in tutta la Russia e i suoi guadagni crescono esponenzialmente: oltretutto si può avvantaggiare delle sue amicizie politiche.
Nel 2014 gli viene quasi subito affidata la Wagner che, come sappiamo, contribuisce a sviluppare con grande successo.
Il succo è che Prigozhin è, o almeno è stato, un uomo di Putin, capace e affidabile.
Detto questo non mi sono avvicinato molto a capire le vicende della scorsa settimana.
Sì, Putin lo conosceva e forse per le sue capacità gli ha perdonato qualcosa ma questo non significa che si fidasse di lui, anzi. La mia sensazione è che Prigozhin abbia la mentalità di un giocatore d’azzardo e che ultimamente fosse abituato a vincere tutte le sue scommesse: questo può darsi l’abbia spinto a fare il passo più lungo della gamba. Di sicuro non è un tipo che rispetta molto la legalità e le regole in genere!
Insomma se c’era una persona disposta a giocare una partita quasi sicuramente perdente questa è Prigozhin. Le informazioni del video lo confermano.
Sebbene adesso sappia che Prigozhin era disposto a giocare e prendersi grandi rischi non ho idea di quali fossero esattamente i suoi obiettivi, gli elementi a suo favore e contro di lui (veri e presunti) che lo hanno spinto a fare ciò che ha fatto.
Volevo poi scrivere dei progressi nel progetto XD, di una temporanea (sperò) tristezza e sfiducia, della “delusione” per la “svendita estiva” di Steam (*1) e simili... ma, soprattutto quando scrivo così tanto su un argomento specifico, credo abbia poco senso mischiarci insieme idee che non c’entrano niente…
Conclusione: non ho minimamente accennato ha le varie teorie delle “mie” fonti sulla ribellione di Prigozhin. Vi posso però dire che, secondo me, uno dei fatti più significativi e che le varie interpretazioni faticano a spiegare è come sia possibile che le esternazioni di Prigozhin nei mesi precedenti (da febbraio mi pare) siano state tollerate da Putin. Vabbè, se nei prossimi giorni ne avrò voglia proveremo a ragionarci insieme...
Nota (*1): beh, qui sono ironico anche se in verità pensavo che un gioco che mi interessava andasse in supersconto e invece non l’ha fatto!
venerdì 30 giugno 2023
mercoledì 28 giugno 2023
I caciocavalli
No schermo. Stamani ho preso la macchina e, come sempre, ho ascoltato un po’ di Radio Sportiva.
Non ho sentito la storia completa ma ho comunque intuito qualcosa: è stato vietato il numero 88.
Ok. Qui ci starebbe bene la faccina che, disgustata, si dà una manata in fronte. Ma io non uso le faccine qui sul ghiribizzo: peccato.
Nota: da adesso in poi userò il termine “incapaci” per indicare il governo. Intendiamoci un governo guidato dalla Schlein sarebbe stato uguale o peggio: sicuramente prima o poi ci toccherà. Vorrà dire che, quando il momento verrà, lo chiamerò incapaci+ o incapaci++: dipende se daranno un ruolo a “Speranza”… e sicuramente lo daranno visto che l’incompetenza ubbidiente va premiata.
Già: ho visto fra i titoli che scorrono nominare Figliuolo! Mi auguro che non sia il generale con la penna in testa! Ma non voglio neppure investigare: non voglio farmi cattivo sangue… di sicuro sarà un omonimo...
Comunque, da quello che ho intuito, il numero 88 è collegato, non so bene come, ad antisemitismo o, forse, razzismo in genere. Non so e non mi interessano i dettagli.
88 è un numero! È 2x2x2x11 tutto qui. Poi, bo, qualche minuscolo sottoinsieme di persone potrà assegnarli un particolare significato simbolico. Tipo tombola per capirci.
Il mio disgusto per la stupidità di questa iniziativa è tale che faccio fatica a esprimerla a parole.
La sensazione che provo, perché ancora non so definirla con più precisione, mi ricorda un pezzo che scrissi un paio di anni fa. Forse addirittura nel 2020. nel primo anno di pandemia.
Allora ero arrabbiato perché la popolazione veniva trattata come bambini.
Da una parte c’è lo spiegare, il far comprendere qualcosa; dall’altra il semplice vietare. Si vieta ai bambini di non dare confidenze o accettare caramelle dagli sconosciuti. Ma non si spiega perché, non ci si fida che i bambini capiscano. Devono ubbidire e basta. Ora ricordo: nel 2020 ero arrabbiato per il coprifuoco senza eccezioni; mentre io avrei dato la possibilità agli italiani di incontrarsi, informandoli per bene sui rischi che correvano sia direttamente che indirettamente, cioè magari di infettare il vecchio caro nonnino chiuso in casa (*1).
Per me dare questa responsabilità agli italiani, che ne sono consapevole inevitabilmente avrebbe causato qualche vittima in più, sarebbe stato importante per far maturare la popolazione. Di un popolo maturo ci si fida, a uno immaturo si impartiscono ordini.
Passati 2-3 anni la situazione poteva migliorare? Assolutamente no! La demenza non guarisce né migliora da sola. Dallo sbagliato ma per certi versi comprensibile (intendo dalla situazione di emergenza della pandemia) siamo arrivati all’idiozia pura. Non c’è emergenza: ragionate quindi col cervellino!
Si va a punire l’aspetto più esteriore e superficiale di qualcosa. Non si spiega perché non si debba fare qualcosa, non si punisce l’abuso del singolo, ma semplicemente si vieta in toto un numero.
Di nuovo gli italiani vengono trattati come bambini dell’asilo non in grado di intendere e di volere. Di nuovo non si fanno prendere delle decisioni, in cui ognuno sia responsabile per se stesso, ma si vieta a prescindere. Che poi, come e quando il numero 88 possa essere usato in senso razzista, non lo so. Ma, come spiegato, è un dettaglio che non mi interessa.
Ma la squadra incapaci non comprende né giustizia né buon senso. Vietare, vietare e vietare agli italiani cretini, questa è l’unica logica di cui sono capaci.
Che poi se si tratta delle persone come se fossero bambini queste si comporteranno da bambini: ecco, questo è l’aspetto più deleterio dell’intera vicenda. Con una legge stupida si rinstupidiscono ancor di più gli italiani.
Ma sicuramente sono io cretino ad arrabbiarmi: forse gli italiani sono felici di essere trattati da bambini scemi. Anzi ora si esulterà già perché questa legge sconfiggerà definitivamente antisemitismo e razzismo…
Conclusione: mi viene in mente che l’anno scorso sentii indirettamente delle polemica sulla lettera “Z” ma la cosa era talmente ridicola che non la presi sul serio. Mi viene il dubbio che ci fosse qualcosa di vero sul vietarne l’uso… ma no via, non può essere...
Nota (*1): poi, tanto per cambiare, una ricerca ha dato ragione alla mia intuizione. La ricerca dimostrava, basandosi su dati concreti, la totale inutilità della quarantena. In realtà i modelli con cui era stata giustificata non tenevano conto della prudenza delle persone a evitare gli assembramenti e altri pericoli di contagio. Gli adulti non sono bambini ma i modelli li consideravano tali e, quindi, sovrastimavano enormemente le infezioni totali.
PS: vediamo se ritrovo il pezzo che ricordavo… Ecco qua: Speciale coronavirus 21 del luglio 2020. Qui cito vari frammenti di altri pezzi in cui gli italiani vengono trattati come bambini col risultato che, appena hanno potuto, si sono effettivamente comportati da bambini…
Invece il pezzo sulla ricerca sulla quarantena lo cito qui: Un paio di video
Non ho sentito la storia completa ma ho comunque intuito qualcosa: è stato vietato il numero 88.
Ok. Qui ci starebbe bene la faccina che, disgustata, si dà una manata in fronte. Ma io non uso le faccine qui sul ghiribizzo: peccato.
Nota: da adesso in poi userò il termine “incapaci” per indicare il governo. Intendiamoci un governo guidato dalla Schlein sarebbe stato uguale o peggio: sicuramente prima o poi ci toccherà. Vorrà dire che, quando il momento verrà, lo chiamerò incapaci+ o incapaci++: dipende se daranno un ruolo a “Speranza”… e sicuramente lo daranno visto che l’incompetenza ubbidiente va premiata.
Già: ho visto fra i titoli che scorrono nominare Figliuolo! Mi auguro che non sia il generale con la penna in testa! Ma non voglio neppure investigare: non voglio farmi cattivo sangue… di sicuro sarà un omonimo...
Comunque, da quello che ho intuito, il numero 88 è collegato, non so bene come, ad antisemitismo o, forse, razzismo in genere. Non so e non mi interessano i dettagli.
88 è un numero! È 2x2x2x11 tutto qui. Poi, bo, qualche minuscolo sottoinsieme di persone potrà assegnarli un particolare significato simbolico. Tipo tombola per capirci.
Il mio disgusto per la stupidità di questa iniziativa è tale che faccio fatica a esprimerla a parole.
La sensazione che provo, perché ancora non so definirla con più precisione, mi ricorda un pezzo che scrissi un paio di anni fa. Forse addirittura nel 2020. nel primo anno di pandemia.
Allora ero arrabbiato perché la popolazione veniva trattata come bambini.
Da una parte c’è lo spiegare, il far comprendere qualcosa; dall’altra il semplice vietare. Si vieta ai bambini di non dare confidenze o accettare caramelle dagli sconosciuti. Ma non si spiega perché, non ci si fida che i bambini capiscano. Devono ubbidire e basta. Ora ricordo: nel 2020 ero arrabbiato per il coprifuoco senza eccezioni; mentre io avrei dato la possibilità agli italiani di incontrarsi, informandoli per bene sui rischi che correvano sia direttamente che indirettamente, cioè magari di infettare il vecchio caro nonnino chiuso in casa (*1).
Per me dare questa responsabilità agli italiani, che ne sono consapevole inevitabilmente avrebbe causato qualche vittima in più, sarebbe stato importante per far maturare la popolazione. Di un popolo maturo ci si fida, a uno immaturo si impartiscono ordini.
Passati 2-3 anni la situazione poteva migliorare? Assolutamente no! La demenza non guarisce né migliora da sola. Dallo sbagliato ma per certi versi comprensibile (intendo dalla situazione di emergenza della pandemia) siamo arrivati all’idiozia pura. Non c’è emergenza: ragionate quindi col cervellino!
Si va a punire l’aspetto più esteriore e superficiale di qualcosa. Non si spiega perché non si debba fare qualcosa, non si punisce l’abuso del singolo, ma semplicemente si vieta in toto un numero.
Di nuovo gli italiani vengono trattati come bambini dell’asilo non in grado di intendere e di volere. Di nuovo non si fanno prendere delle decisioni, in cui ognuno sia responsabile per se stesso, ma si vieta a prescindere. Che poi, come e quando il numero 88 possa essere usato in senso razzista, non lo so. Ma, come spiegato, è un dettaglio che non mi interessa.
Ma la squadra incapaci non comprende né giustizia né buon senso. Vietare, vietare e vietare agli italiani cretini, questa è l’unica logica di cui sono capaci.
Che poi se si tratta delle persone come se fossero bambini queste si comporteranno da bambini: ecco, questo è l’aspetto più deleterio dell’intera vicenda. Con una legge stupida si rinstupidiscono ancor di più gli italiani.
Ma sicuramente sono io cretino ad arrabbiarmi: forse gli italiani sono felici di essere trattati da bambini scemi. Anzi ora si esulterà già perché questa legge sconfiggerà definitivamente antisemitismo e razzismo…
Conclusione: mi viene in mente che l’anno scorso sentii indirettamente delle polemica sulla lettera “Z” ma la cosa era talmente ridicola che non la presi sul serio. Mi viene il dubbio che ci fosse qualcosa di vero sul vietarne l’uso… ma no via, non può essere...
Nota (*1): poi, tanto per cambiare, una ricerca ha dato ragione alla mia intuizione. La ricerca dimostrava, basandosi su dati concreti, la totale inutilità della quarantena. In realtà i modelli con cui era stata giustificata non tenevano conto della prudenza delle persone a evitare gli assembramenti e altri pericoli di contagio. Gli adulti non sono bambini ma i modelli li consideravano tali e, quindi, sovrastimavano enormemente le infezioni totali.
PS: vediamo se ritrovo il pezzo che ricordavo… Ecco qua: Speciale coronavirus 21 del luglio 2020. Qui cito vari frammenti di altri pezzi in cui gli italiani vengono trattati come bambini col risultato che, appena hanno potuto, si sono effettivamente comportati da bambini…
Invece il pezzo sulla ricerca sulla quarantena lo cito qui: Un paio di video
martedì 27 giugno 2023
Il presidente Wilson
Sono andato avanti nella lettura de “Le conseguenze economiche della pace” di Keynes.
Ho iniziato a leggere la descrizione del presidente Wilson e fa morire dal ridere…
Prima di tutto le aspettative erano altissime: era giunto in Europa portandosi dietro i suoi 14 punti che avrebbero dovuto garantire una pace equa. Erano scritti benissimo e tutti pensavano quindi a un presidente colto e dotato di una “possente” immaginazione, in grado di esprimersi con grande proprietà di linguaggio. C’era la sensazione di una persona perseverante che, avendo dalla sua tutta la forza sia militare che economica, avrebbe potuto imporre la sua volontà agli alleati europei. Si pensava poi che oltre ai 14 punti teorici avesse un’idea concreta di abbozzo per definire la struttura dell’accordo di pace. E poi, per essere presidente degli USA, ci si aspettava che avesse una certa consuetudine con la diplomazia nel trattare con gli altri…
«Una prima occhiata suggeriva non solo che l’indole del Presidente, quale che fosse, non era principalmente quella dello studioso o dell’uomo di pensiero, ma che egli scarseggiava anche di quella cultura mondana che distingue un Clemenceau e un Balfour come squisiti esemplari della loro classe e generazione.» (*1)
Considerata poi l’abilità del premier inglese nel leggere e intuire i pensieri dei suoi interlocutori «[…] il povero Presidente avrebbe giocato a mosca cieca in quella congrega.» (*2)
E poi «Il Vecchio Mondo era comunque di una perfidia coriacea, il suo cuore di pietra poteva ottundere la lama più affilata del più prode cavaliere errante. Ma questo Don Chisciotte cieco e sordo entrava in una caverna dove la lama fulminea e lucente era in mano all’avversario.» (*2)
Riguardo alla proposta che ci si aspettava avrebbe portato dopo aver reso noti i suoi 14 punti: «In realtà il Presidente non aveva elaborato un bel nulla: venendo all’atto pratico le sue idee erano nebulose e lacunose. Egli non aveva nessun piano, nessun progetto, non idee di sorta per rivestire di carne viva i comandamenti che aveva tuonato dalla Casa Bianca.» (*3)
E poi: «Il suo pensiero e il suo temperamento erano essenzialmente teologici, non intellettuali, con tutta la forza e la debolezza di quel modo di pensare, di sentire e di esprimersi.»(*2), «[…] era per molti versi, forse inevitabilmente, disinformato circa la situazione europea.» (*3), «[…] la sua mente era lenta e poco elastica. […] Non era capace, lì per lì, di comprendere quello che gli altri dicevano, valutare la situazione a colpo d’occhio, concepire una risposta, e far fronte al problema con un lieve cambiamento di terreno [...]» (*3)
E potrei continuare: non era perseverante ma caparbio e pervicace, la cui unica strategia era quella di “puntare i piedi”. Aveva buoni collaboratori, sebbene non tutti familiari con le problematiche europee, ma li interpellava raramente e solo per dettagli specifici. E così via.
Il giudizio di Keynes è estremamente negativo: ritiene che il suo non essere all’altezza del compito fu il fattore decisivo per la cattiva riuscita del trattato di Versailles. L’autore scrive: «Ma nella misura in cui l’azione di un singolo individuo ha importanza, il crollo del Presidente è stato uno dei fatti morali decisivi della storia;» (*4)
Ora, se Keynes ha ragione come credo abbia, e quindi il Presidente Wilson comunque armato di buone intenzioni e di una morale forse anche troppo rigida riuscì, con la propria inadeguatezza, a gettare le basi per la seconda guerra mondiale allora che disastro può provocare un Presidente non del tutto capace di intere e di volere e totalmente privo di morale?
Queste pagine sul presidente Wilson mi hanno fatto sghignazzare mentre le leggevo ma, contemporaneamente, mi hanno anche fatto seriamente preoccupare per l’eventualità concreta che Capitan Babbeo possa provocare una terza guerra mondiale.
Conclusione: lo so, sta diventando una fissazione ma non resisto: vediamo che tipo MBTI era il Presidente Wilson! Difficile da valutare: a me, di getto, la testardaggine e rigidezza di pensiero avevano fatto pensare a un ISTJ. Il problema è che conosco bene le virtù dei vari tipi mentre, nel suo caso, spiccano invece i difetti che non so assegnare altrettanto facilmente. Comunque, guardando su più siti, si parla di INTJ (con tendenza alla compulsione che è tipica ISTJ) e, come sospettavo, di ISTJ!
Uhm… invece Clemenceau è dato come ESTP che è un tipo che non conosco per niente...
Nota (*1): tratto da “Le conseguenze economiche della pace” di John Maynard Keynes, (E.) Adelphi, 2007, trad. Franco Salvatorelli, pag. 46.
Nota (*2): ibidem, pag. 47.
Nota (*3): ibidem, pag. 48.
Nota (*3): ibidem, pag. 44.
Ho iniziato a leggere la descrizione del presidente Wilson e fa morire dal ridere…
Prima di tutto le aspettative erano altissime: era giunto in Europa portandosi dietro i suoi 14 punti che avrebbero dovuto garantire una pace equa. Erano scritti benissimo e tutti pensavano quindi a un presidente colto e dotato di una “possente” immaginazione, in grado di esprimersi con grande proprietà di linguaggio. C’era la sensazione di una persona perseverante che, avendo dalla sua tutta la forza sia militare che economica, avrebbe potuto imporre la sua volontà agli alleati europei. Si pensava poi che oltre ai 14 punti teorici avesse un’idea concreta di abbozzo per definire la struttura dell’accordo di pace. E poi, per essere presidente degli USA, ci si aspettava che avesse una certa consuetudine con la diplomazia nel trattare con gli altri…
«Una prima occhiata suggeriva non solo che l’indole del Presidente, quale che fosse, non era principalmente quella dello studioso o dell’uomo di pensiero, ma che egli scarseggiava anche di quella cultura mondana che distingue un Clemenceau e un Balfour come squisiti esemplari della loro classe e generazione.» (*1)
Considerata poi l’abilità del premier inglese nel leggere e intuire i pensieri dei suoi interlocutori «[…] il povero Presidente avrebbe giocato a mosca cieca in quella congrega.» (*2)
E poi «Il Vecchio Mondo era comunque di una perfidia coriacea, il suo cuore di pietra poteva ottundere la lama più affilata del più prode cavaliere errante. Ma questo Don Chisciotte cieco e sordo entrava in una caverna dove la lama fulminea e lucente era in mano all’avversario.» (*2)
Riguardo alla proposta che ci si aspettava avrebbe portato dopo aver reso noti i suoi 14 punti: «In realtà il Presidente non aveva elaborato un bel nulla: venendo all’atto pratico le sue idee erano nebulose e lacunose. Egli non aveva nessun piano, nessun progetto, non idee di sorta per rivestire di carne viva i comandamenti che aveva tuonato dalla Casa Bianca.» (*3)
E poi: «Il suo pensiero e il suo temperamento erano essenzialmente teologici, non intellettuali, con tutta la forza e la debolezza di quel modo di pensare, di sentire e di esprimersi.»(*2), «[…] era per molti versi, forse inevitabilmente, disinformato circa la situazione europea.» (*3), «[…] la sua mente era lenta e poco elastica. […] Non era capace, lì per lì, di comprendere quello che gli altri dicevano, valutare la situazione a colpo d’occhio, concepire una risposta, e far fronte al problema con un lieve cambiamento di terreno [...]» (*3)
E potrei continuare: non era perseverante ma caparbio e pervicace, la cui unica strategia era quella di “puntare i piedi”. Aveva buoni collaboratori, sebbene non tutti familiari con le problematiche europee, ma li interpellava raramente e solo per dettagli specifici. E così via.
Il giudizio di Keynes è estremamente negativo: ritiene che il suo non essere all’altezza del compito fu il fattore decisivo per la cattiva riuscita del trattato di Versailles. L’autore scrive: «Ma nella misura in cui l’azione di un singolo individuo ha importanza, il crollo del Presidente è stato uno dei fatti morali decisivi della storia;» (*4)
Ora, se Keynes ha ragione come credo abbia, e quindi il Presidente Wilson comunque armato di buone intenzioni e di una morale forse anche troppo rigida riuscì, con la propria inadeguatezza, a gettare le basi per la seconda guerra mondiale allora che disastro può provocare un Presidente non del tutto capace di intere e di volere e totalmente privo di morale?
Queste pagine sul presidente Wilson mi hanno fatto sghignazzare mentre le leggevo ma, contemporaneamente, mi hanno anche fatto seriamente preoccupare per l’eventualità concreta che Capitan Babbeo possa provocare una terza guerra mondiale.
Conclusione: lo so, sta diventando una fissazione ma non resisto: vediamo che tipo MBTI era il Presidente Wilson! Difficile da valutare: a me, di getto, la testardaggine e rigidezza di pensiero avevano fatto pensare a un ISTJ. Il problema è che conosco bene le virtù dei vari tipi mentre, nel suo caso, spiccano invece i difetti che non so assegnare altrettanto facilmente. Comunque, guardando su più siti, si parla di INTJ (con tendenza alla compulsione che è tipica ISTJ) e, come sospettavo, di ISTJ!
Uhm… invece Clemenceau è dato come ESTP che è un tipo che non conosco per niente...
Nota (*1): tratto da “Le conseguenze economiche della pace” di John Maynard Keynes, (E.) Adelphi, 2007, trad. Franco Salvatorelli, pag. 46.
Nota (*2): ibidem, pag. 47.
Nota (*3): ibidem, pag. 48.
Nota (*3): ibidem, pag. 44.
lunedì 26 giugno 2023
Cesare e D, DV e A
Anche il “De bello gallico” di Cesare è molto piacevole!
Mi piace la razionalità, il tempismo e la fermezza con cui Cesare prende le proprie decisioni.
Inevitabilmente mi diverto a pensare cosa avrei fatto al suo posto: per razionalità e fermezza non avrei avuto problemi. Sul tempismo sono più incerto: agli INTP piace crogiolarsi nell’illusoria sicurezza di lunghe meditazioni, sono ottimi procrastinatori. Vero è che quando poi il tempo è poco riescono a fare tutto ciò che deve essere fatto efficacemente. Quindi il problema credo che si sarebbe ridotto al fatto se sarei stato in grado di valutare l’urgenza di prendere una certa decisione.
Ah! Cesare è il tipico ENTJ che, per chi non lo sapesse, è il duale dell’INTP (alcuni lo chiamano lo shadow type): in pratica ENTJ e INTP hanno tutte le funzioni nello stesso ordine con la differenza che introversione ed estroversione sono invertiti. INTP ha le funzioni Ti, Ne, Si ed Fe mentre ENTJ ha Te, Ni, Se ed Fi…
La differenza è che io al posto di Cesare, avendone la possibilità, mi sarei ritirato a vita privata ben felice di dedicarmi ad altro e senza interesse per la ricerca del potere…
La lettura mi diverte perché Cesare segue uno stile in cui mi trovo a mio agio: non cerca brillantezze stilistiche ma va al sodo. Cercando di essere oggettivo quando presenta un evento prima ne fornisce la descrizione precisa degli aspetti rilevanti e, solo successivamente, spiega ciò che “Cesare” fece. Questo mi permette di considerarli alla stregua di esercizi: questo è il problema, cosa faresti tu?
Un caso interessante (vado a memoria quindi eviterò i nomi che fra la mia lieve dislessia e il suono gallico non riesco assolutamente a ricordare) è quello di D, un capo gallico, in teoria di una popolazione alleata a Roma che si sta dando molto “da fare”. In particolare sta tessendo molto alleanze facendo sposare i propri famigliari (fa risposare perfino la propria madre vedova) con altri capi gallici di popolazioni vicine. Non ricordo i dettagli ma ostacola anche i romani nascondendo del cibo destinato all’esercito o roba del genere.
Cesare decide che D va punito ma…
1. Non vuole lui romano punire un gallo perché politicamente potrebbe alienarli le simpatie degli alleati gallici.
2. DV un gallo romanizzato di cui si fida molto è il fratello di D e non vuole quindi rischiare di contrariarlo.
La soluzione di Cesare è quella di affidare a DV il compito di punire D. DV allora cerca di ottenere la grazia per il fratello nonostante egli sia stato il primo a subire i danni dei suoi intrallazzi politici. Cesare convoca quindi D e, spiegando che DV ha impetrato per lui, lo perdona: poi comunque lo fa mettere sotto controllo da delle spie…
Anche io, credo, avrei fatto come Cesare: solo che sarei arrivato alle sue conclusioni per via indiretta. Grazie alla debole Fe avrei intuito le reazioni psicologiche delle varie azioni e con Ne e Ti avrei trovato una strategie per volgerle in mio favore.
Cesare come ENTJ avrebbe Fi che è ancora peggio di Fe per capire le altre persone ma la sua funzione primaria Te è specializzata, più che nella logica come Ti, proprio nella manipolazione delle persone. In pratica la gestione del problema con D, DV e i galli sarebbe giunto quasi istintivamente alla strategia da seguire per risolverlo. Si sarebbe mosso quindi in maniera più efficace di me. Soprattutto in caso di situazioni inaspettate emerse nel confronto con DV avrebbe immediatamente capito come muoversi efficacemente: io invece avrei avuto bisogno di ragionarci se non avessi previsto in anticipo tale eventualità e, dovendo prendere una decisione di fretta, avrei potuto anche commettere un errore.
Ma la differenza fondamentale fra ENTJ e INTP emerge a un altro problema.
Cesare si rende conto che i soldati delle sue legioni hanno paura di combattere contro i germani alleati di una fazione gallica nemica. Cesare risolve brillantemente il problema arringando le legioni che, anzi, acquistano coraggio e diventano ancora più fedeli.
Un INTP come me avrebbe invece combinato un disastro! Avendone il tempo avrei potuto “progettare” un arringa decente ma dubito fortemente che l’esecuzione avrebbe avuto l’efficacia necessaria…
Perché suppongo che Cesare, già mentre parlava, sarebbe stato in grado di percepire gli umori dei suoi interlocutori e di adattarli alle sue necessità. Io, avendo bisogno di tempo per riflettere, non avrei potuto farlo o, comunque decidendo di tentare qualche adattamento al volo, avrei pasticciato tutta l’arringa!
Mi ha poi sorpreso un piccolo aneddoto “umoristico” citato da Cesare.
Cesare è invitato a trattare col capo gallo nemico A che però dice di presentarsi scortato solo dalla cavalleria. Cesare che non sarà paranoico come KGB ma comunque è giustamente sospettoso (già adesso è ovvio che prepari sempre un piano B nel caso le cose non vadano come previsto: come per le spie mandate a controllare l’operato di D) e per questo non si fida di essere scortato solamente dalla propria cavalleria gallica.
Cesare decide quindi di mettere a cavallo i legionari della fedelissima X legione.
A questo punto un legionario a cavallo scherza con Cesare dicendo che li ha promossi più dello sperato trasformandoli in cavalli. Lasciando perdere l’umorismo che non corrisponde esattamente al nostro gusto moderno, è interessante che un legionario si permetta di scherzare col proprio generale: questo mi fa pensare che Cesare avesse costruito un ottimo rapporto con i propri soldati disposti quindi a dare il 110% per lui. Che poi Cesare si prenda la briga di riportare la battuta dimostra come il rapporto fosse sincero: e la stima sincera e reciproca è certamente più forte di una simulata.
Conclusione: libro interessante e piacevole che in realtà ho iniziato a leggere per cercare di capire se era vero quanto mi raccontò mio zio, ovvero che Cesare parlava il gallico e non l’etrusco perché è ciò che la mamma (previdente) gli aveva fatto studiare. A dire il vero da un accenno secondario non sembrerebbe così ma vediamo...
Mi piace la razionalità, il tempismo e la fermezza con cui Cesare prende le proprie decisioni.
Inevitabilmente mi diverto a pensare cosa avrei fatto al suo posto: per razionalità e fermezza non avrei avuto problemi. Sul tempismo sono più incerto: agli INTP piace crogiolarsi nell’illusoria sicurezza di lunghe meditazioni, sono ottimi procrastinatori. Vero è che quando poi il tempo è poco riescono a fare tutto ciò che deve essere fatto efficacemente. Quindi il problema credo che si sarebbe ridotto al fatto se sarei stato in grado di valutare l’urgenza di prendere una certa decisione.
Ah! Cesare è il tipico ENTJ che, per chi non lo sapesse, è il duale dell’INTP (alcuni lo chiamano lo shadow type): in pratica ENTJ e INTP hanno tutte le funzioni nello stesso ordine con la differenza che introversione ed estroversione sono invertiti. INTP ha le funzioni Ti, Ne, Si ed Fe mentre ENTJ ha Te, Ni, Se ed Fi…
La differenza è che io al posto di Cesare, avendone la possibilità, mi sarei ritirato a vita privata ben felice di dedicarmi ad altro e senza interesse per la ricerca del potere…
La lettura mi diverte perché Cesare segue uno stile in cui mi trovo a mio agio: non cerca brillantezze stilistiche ma va al sodo. Cercando di essere oggettivo quando presenta un evento prima ne fornisce la descrizione precisa degli aspetti rilevanti e, solo successivamente, spiega ciò che “Cesare” fece. Questo mi permette di considerarli alla stregua di esercizi: questo è il problema, cosa faresti tu?
Un caso interessante (vado a memoria quindi eviterò i nomi che fra la mia lieve dislessia e il suono gallico non riesco assolutamente a ricordare) è quello di D, un capo gallico, in teoria di una popolazione alleata a Roma che si sta dando molto “da fare”. In particolare sta tessendo molto alleanze facendo sposare i propri famigliari (fa risposare perfino la propria madre vedova) con altri capi gallici di popolazioni vicine. Non ricordo i dettagli ma ostacola anche i romani nascondendo del cibo destinato all’esercito o roba del genere.
Cesare decide che D va punito ma…
1. Non vuole lui romano punire un gallo perché politicamente potrebbe alienarli le simpatie degli alleati gallici.
2. DV un gallo romanizzato di cui si fida molto è il fratello di D e non vuole quindi rischiare di contrariarlo.
La soluzione di Cesare è quella di affidare a DV il compito di punire D. DV allora cerca di ottenere la grazia per il fratello nonostante egli sia stato il primo a subire i danni dei suoi intrallazzi politici. Cesare convoca quindi D e, spiegando che DV ha impetrato per lui, lo perdona: poi comunque lo fa mettere sotto controllo da delle spie…
Anche io, credo, avrei fatto come Cesare: solo che sarei arrivato alle sue conclusioni per via indiretta. Grazie alla debole Fe avrei intuito le reazioni psicologiche delle varie azioni e con Ne e Ti avrei trovato una strategie per volgerle in mio favore.
Cesare come ENTJ avrebbe Fi che è ancora peggio di Fe per capire le altre persone ma la sua funzione primaria Te è specializzata, più che nella logica come Ti, proprio nella manipolazione delle persone. In pratica la gestione del problema con D, DV e i galli sarebbe giunto quasi istintivamente alla strategia da seguire per risolverlo. Si sarebbe mosso quindi in maniera più efficace di me. Soprattutto in caso di situazioni inaspettate emerse nel confronto con DV avrebbe immediatamente capito come muoversi efficacemente: io invece avrei avuto bisogno di ragionarci se non avessi previsto in anticipo tale eventualità e, dovendo prendere una decisione di fretta, avrei potuto anche commettere un errore.
Ma la differenza fondamentale fra ENTJ e INTP emerge a un altro problema.
Cesare si rende conto che i soldati delle sue legioni hanno paura di combattere contro i germani alleati di una fazione gallica nemica. Cesare risolve brillantemente il problema arringando le legioni che, anzi, acquistano coraggio e diventano ancora più fedeli.
Un INTP come me avrebbe invece combinato un disastro! Avendone il tempo avrei potuto “progettare” un arringa decente ma dubito fortemente che l’esecuzione avrebbe avuto l’efficacia necessaria…
Perché suppongo che Cesare, già mentre parlava, sarebbe stato in grado di percepire gli umori dei suoi interlocutori e di adattarli alle sue necessità. Io, avendo bisogno di tempo per riflettere, non avrei potuto farlo o, comunque decidendo di tentare qualche adattamento al volo, avrei pasticciato tutta l’arringa!
Mi ha poi sorpreso un piccolo aneddoto “umoristico” citato da Cesare.
Cesare è invitato a trattare col capo gallo nemico A che però dice di presentarsi scortato solo dalla cavalleria. Cesare che non sarà paranoico come KGB ma comunque è giustamente sospettoso (già adesso è ovvio che prepari sempre un piano B nel caso le cose non vadano come previsto: come per le spie mandate a controllare l’operato di D) e per questo non si fida di essere scortato solamente dalla propria cavalleria gallica.
Cesare decide quindi di mettere a cavallo i legionari della fedelissima X legione.
A questo punto un legionario a cavallo scherza con Cesare dicendo che li ha promossi più dello sperato trasformandoli in cavalli. Lasciando perdere l’umorismo che non corrisponde esattamente al nostro gusto moderno, è interessante che un legionario si permetta di scherzare col proprio generale: questo mi fa pensare che Cesare avesse costruito un ottimo rapporto con i propri soldati disposti quindi a dare il 110% per lui. Che poi Cesare si prenda la briga di riportare la battuta dimostra come il rapporto fosse sincero: e la stima sincera e reciproca è certamente più forte di una simulata.
Conclusione: libro interessante e piacevole che in realtà ho iniziato a leggere per cercare di capire se era vero quanto mi raccontò mio zio, ovvero che Cesare parlava il gallico e non l’etrusco perché è ciò che la mamma (previdente) gli aveva fatto studiare. A dire il vero da un accenno secondario non sembrerebbe così ma vediamo...
domenica 25 giugno 2023
VERO mistero
Che succede in Russia? Che combina Prigozhin, il capo della PMC Wagner?
Onestamente non lo so! Ieri sera verso le 3:00AM (la lattina di Monster di due sere fa mi ha completamente scombussolato!) ho letto delle notizie confuse: aperta ribellione? Scontri con le altre forze russe? Falso allarme? Protesta “pacifica”?
Ho pensato: vabbè, aspettiamo domani…
Stamani però le notizie continuano a essere confuse!
Già in passato Prigozhin si era lanciato in “strane” dichiarazioni (v. per esempio Offensiva ucraina (?)) e, in particolare, aveva FORTEMENTE criticato il ministro della difesa Shoigu attaccandone con veemenza l’operato. Normalmente atteggiamenti del genere, specialmente durante un conflitto, non sono tollerabili né tollerati. Il fatto che Prigozhin fosse rimasto al suo posto, che Shoigu avesse evitato di replicare (credo), aveva fatto pensare a una recita concordata col Cremlino anche se il suo scopo non mi era chiarissimo. Le mie fonti infatti spiegano che Prigozhin ha molta visibilità sui media occidentali e quindi può essere usato per lanciare “messaggi”. Di nuovo però non mi era chiaro che vantaggio vi fosse in queste sue uscite pubbliche.
Ora come ora mi viene da pensare che si tratti di lotta politica per il dopo Putin (sebbene non a breve): sarebbe pericoloso ma divertente sapere cosa ne penserebbero i media occidentali, che danno del pazzo a Putin, con una figura che effettivamente non sembra del tutto stabile come Prigozhin!
Ah! secondo una mia fonte Prigozhin avrebbe avuto un incontro con Putin appena dieci giorni fa: di nuovo questo significa che l’attuale iniziativa era stata concordata e pianificata? Non saprei: certo non mi sembra nello stile di Putin ricorrere a questi stratagemmi.
Alcuni dicono che lo scopo della protesta di Prigozhin possa essere quella di distogliere l’attenzione occidentale (compresi satelliti spia) da altre aree del paese. Ma questa teoria non mi convince.
Al momento il fronte militare è tranquillo: non solo i russi sono confusi, anche gli ucraini non sono da meno e stanno cercando di capire cosa succede e quali opportunità potrebbero aprirsi…
Da un punto di vista militare Prigozhin con i suoi (sembra) 25.000 uomini non ha certo speranza di sconfiggere le forze russe: semplicemente verrebbero bombardati da artiglieria e aeronautica senza riuscire a combattere. Al massimo possono tenere in “ostaggio” la città di Rostov…
Insomma, come dicevo la situazione non è chiara: personalmente propendo per la messa in scena. Questo perché, come detto, Prigozhin aveva già fatto delle “uscite” incomprensibili e, se non fossero state condivise dal Cremlino, ci sarebbe stato tutto il tempo per toglierlo di mezzo.
Contemporaneamente non è chiaro dove sarebbe il vantaggio di questa messa in scena che, come detto, non mi sembra essere nello stile di Putin.
Sono curioso di sentire cosa ne pensano le mie fonti che però, in genere, si fanno sentire dalle 19:00 italiane in poi. Suppongo però che se avranno notizie importanti si faranno sentire prima.
Io vedrò a mia volta di aggiornare questo pezzo se dovessi scoprire delle informazioni significative…
Ah! Stamani Putin alla televisione ha esortato i soldati della Wagner a desistere da attività ostili: hanno combattuto da eroi e se tornano ai loro posti questo episodio sarà dimenticato...
Ah! Qualche giorno fa Prigozhin si lamentava che Shoigu non approfittasse della catastrofica offensiva ucraina per decidersi a lanciare un attacco decisivo e chiudere definitivamente il conflitto. Di nuovo sarebbe un obiezione plausibile all'operato del ministro della difesa russo ma, di certo, avrebbe dovuto essere espresso in privato...
Conclusione: ???
Aggiornamento 12:40
Allora, sicuramente non è una messa in scena come avevo inizialmente supposto: ci sono stati scontri minori e, probabilmente, qualche morto.
Perché allora Prigozhin non è stato fermato/arrestato prima? Evidentemente per un errore di valutazione: magari anche per equilibri interni russi che non conosco… Comunque, col senno di poi, si è trattato di un errore.
Questo non significa che non ci sia qualcosa di sospetto: in particolare i messaggi di Prigozhin sono solo audio. Una teoria è che sia già in arresto e si cerchi di giustificare l’integrazione completa della PMC Wagner nell’esercito russo.
Secondo altri Prigozhin già tramava da tempo una ribellione di questo genere ma, forse sospettando che a breve sarebbe stato rimosso, ha affrettato l’operazione.
Da quel che mi risulta le possibilità di Prigozhin di salvare la pelle sono vicine a zero: non c’è stata alcuna sollevazione popolare e le sue forze sono troppo deboli per resistere a lungo. Sembra infatti che già adesso stiano venendo bombardate dall’aviazione russa.
Non è chiaro se l’esercito ucraino stia cercando di approfittare della confusione per ravvivare la propria offensiva.
Fonti filo-russe sospettano che siano stati i servizi segreti occidentali, fallita la controffensiva ucraina, a sobillare Prigozhin. Io non ci credo, però non mi sento di escludere totalmente questa possibilità...
Aggiornamento 15:10
Non so bene da quando ma mi era sfuggito che Prigozhin ha lasciato Rostov ed è in marcia verso Mosca!
Semplicemente non ha senso: anche se riuscisse ad arrivarci non è che Putin e Shoigu starebbero lì ad aspettarli: certo darebbero un colpo all’immagine della Russia ma di concreto non otterrebbero niente.
A questo punto mi aspetto che, raggiunto un tratto specifico, siano bloccati e bombardati pesantemente fino alla resa. Tragico e folle…
Fra un po’ dovrebbe uscire un video di History Legends che dovrebbe fare una sintesi di quello che è successo: leggendo la sua premessa la pensa come me (pensava alla sceneggiata ma poi si è dovuto ricredere) e quindi sono curioso di conoscere le sue conclusioni.
Aggiornamento 16:45
Ho sentito il parere di Scott Ritter (v. Civil War in Russia? Wagner Troops Rebellion - SCOTT RITTER dal canale Judge Napolitano - Judging Freedom) che ha aggiunto qualche elemento nuovo.
Chiaramente anche le sue sono ipotesi e quindi vanno prese come tali: secondo lui dietro la rivolta di Prigozhin ci sono i servizi segreti inglesi e ucraini. Due giorni fa a Mosca sono state arrestate molte persone accusate di cospirare con l’Ucraina. Secondo Ritter questi gruppi avrebbero dovuto causare disordini e attentati a Mosca in maniera che l’arrivo del gruppo Wagner fosse acclamato dalla popolazione. Oltre agli attentatori avrebbero dovuto muoversi gli oligarchi ma poche ore fa avevo sentito dire che stavano fuggendo da Mosca e non capivo cosa c’entrasse...
Questi arresti potrebbero aver provocato la rivolta di Prigozhin facendolo decidere a rischiare comunque il tutto per tutto.
Ritter rilegge sotto questa luce le dichiarazioni di Prigozhin di qualche settimana fa sulla debolezza delle difese russe nell’area di Belgorod (che io avevo ipotizzato fosse disinformazione per spingere l’Ucraina ad attaccare in tale direzione con relative conseguenze) e che vi avrebbe mandato truppe Wagner per riportare la situazione sotto controllo: l’idea era appunto quella di presentarsi come salvatore della patria.
Infine, come me, anche Ritter dubita che Prigozhin con i suoi ribelli riusciranno a giungere a Mosca: soprattutto non c’è stata la sollevazione popolare sperata. Ah! E poi stima che le sue forze non siano 25.000 uomini ma sui 5.000...
Aggiornamento 17:55
Dettagli minori che mi sono dimenticato di sottolineare nei precedenti aggiornamenti.
- Prigozhin non è già agli arresti come avevo ipotizzato stamani a causa dei messaggi solo audio.
- Prendono senso delle dichiarazioni “strane” (sempre che siano vere: ovviamente non ho modo di verificare) di Prigozhin che avevo sentito in mattinata. Si tratta (vado a memoria) di dichiarazioni del tipo “l’Ucraina ha bombardato l’ultima volta il Donbass nel 2014” e altre che sembravano suggerire che la guerra contro Kyev è ingiustificata.
Stamani non le ho sapute inquadrare ma adesso avrebbero senso se egli ha il supporto dei servizi segreti ucraini: nel caso avesse preso il potere avrebbe potuto giustificare la pace.
- L’Ucraina, comprensibilmente, ha raddoppiato gli sforzi dell’offensiva anche se (ma al riguardo ho solo fonti filo-russe) non avrebbe ottenuto successi significativi.
Aggiornamento 21:30
Ho smesso di seguire gli ultimi aggiornamenti e ho ascoltato un video di Berletic di diverse ore fa: le sue conclusioni erano molto simili alle mie di allora. Questo mi ha portato a rielaborare i fatti concreti a nostra disposizione per cercare di dargli un senso logico. Di seguito la mia riflessione…
I fatti:
- negli scorsi mesi Prigozhin aveva già fatto dichiarazioni “forti” ma era rimasto al suo posto. Questo ci aveva portato a pensare che fosse d’accordo con Putin, che magari fosse un’operazione di “pyi-op” poco comprensibile.
- la colonna di truppe inviata verso Mosca (sembra che Prigozhin fosse rimasto a Rostov) non è stata ostacolata. Io (e tanti altri) avevo previsto che sarebbero stati bersagliati dall’aviazione russa ma ciò non è avvenuto. Ho pensato che, fino all’ultimo si sperasse di evitare lo scontro totale.
- se l’accordo mediato da Lukaschenko è confermato si tratterebbe di una vittoria completa per Prigozhin: amnistia per lui e le forze rivoltose e rimozione del ministro della difesa sgradito. Questa sarebbe una sconfitta significativa per Putin.
La mia conclusione è forse banale ma mi pare l’unica spiegazione logica.
I fattori in gioco non sono solo Putin e Prigozhin ma ve ne deve essere almeno un altro, probabilmente più di uno.
Putin non ha rimosso Prigozhin nei mesi scorsi solamente perché non poteva. Le truppe Wagner non sono state distrutte sulla via di Mosca perché Putin non ha potuto dare tale ordine. Prigozhin non verrà punito perché Putin non può punirlo.
Ora, per fare supposizioni precise su chi siano gli altri attori in gioco bisognerebbe conoscere la situazione politica russa attuale. Ma è chiaro che Prigozhin non è solo contro Putin.
Tanto per fare qualche ipotesi immagino che abbia diversi appoggi fra i militari: nei mesi scorsi spesso si è parlato di Putin colomba che teneva a fatica a bada i falchi che avrebbero voluto usare maggiore forza contro l’Ucraina. Negli inviti di Prigozhin a non perdere l’occasione di attaccare l’Ucraina vi si può leggere una strategia di sicuro vista con favore dai falchi.
Per la cronaca questa ipotesi farebbe tramontare quella della collaborazione fra servizi inglesi/ucraini e Prigozhin: anzi! Se Putin fosse costretto a sostituire il fidato Shoigu con un falco dalla parte di Prigozhin il prossimo a rischiare di essere eliminato (politicamente o fisicamente) sarebbe proprio lui.
Paradossalmente l’occidente di Capitan Babbeo sarebbe riuscito a far sostituire Putin, dipinto dai media occidentale come pazzo e megalomane ma in realtà prudente, equilibrato e paziente, con un falco che, forse, magari davvero sogna un ritorno a una politica imperialista russa…
Vabbè: non ho idea di chi e quali siano i fattori dalla parte di Prigozhin, i militari falchi sono solo una possibilità. il punto è che per spiegare l’illogicità di quanto è avvenuto devono esistere degli elementi schierati dalla parte di Prigozhin anche se per il momento non sono usciti allo scoperto.
Decisivo sarà vedere cosa accadrà nei prossimi giorni a partire dal sostituto di Shoigu. Magari adesso mi ricontrollo le varie fonti e scopro che la situazione è nuovamente cambiata!
Ci sarebbe poi da scrivere della perdita di autorità di Putin che, di sicuro, impatterà sulle relazione fra Russia e resto del mondo: ma di questo scriverò a parte…
Aggiornamento 22:05
Perfetto! Mi sono accorto che ho perso l’aggiornamento delle 20:00 dove dicevo della marcia indietro delle truppe Wagner (anche da Rostov), della mediazione di Lukaschenko, dell’amnistia concessa a Prigozhin e di come tutto questo fosse una grande dimostrazione di debolezza di Putin…
Vabbè: tanto domani sarebbe già stata roba vecchia. Mi fa rabbia però!
Onestamente non lo so! Ieri sera verso le 3:00AM (la lattina di Monster di due sere fa mi ha completamente scombussolato!) ho letto delle notizie confuse: aperta ribellione? Scontri con le altre forze russe? Falso allarme? Protesta “pacifica”?
Ho pensato: vabbè, aspettiamo domani…
Stamani però le notizie continuano a essere confuse!
Già in passato Prigozhin si era lanciato in “strane” dichiarazioni (v. per esempio Offensiva ucraina (?)) e, in particolare, aveva FORTEMENTE criticato il ministro della difesa Shoigu attaccandone con veemenza l’operato. Normalmente atteggiamenti del genere, specialmente durante un conflitto, non sono tollerabili né tollerati. Il fatto che Prigozhin fosse rimasto al suo posto, che Shoigu avesse evitato di replicare (credo), aveva fatto pensare a una recita concordata col Cremlino anche se il suo scopo non mi era chiarissimo. Le mie fonti infatti spiegano che Prigozhin ha molta visibilità sui media occidentali e quindi può essere usato per lanciare “messaggi”. Di nuovo però non mi era chiaro che vantaggio vi fosse in queste sue uscite pubbliche.
Ora come ora mi viene da pensare che si tratti di lotta politica per il dopo Putin (sebbene non a breve): sarebbe pericoloso ma divertente sapere cosa ne penserebbero i media occidentali, che danno del pazzo a Putin, con una figura che effettivamente non sembra del tutto stabile come Prigozhin!
Ah! secondo una mia fonte Prigozhin avrebbe avuto un incontro con Putin appena dieci giorni fa: di nuovo questo significa che l’attuale iniziativa era stata concordata e pianificata? Non saprei: certo non mi sembra nello stile di Putin ricorrere a questi stratagemmi.
Alcuni dicono che lo scopo della protesta di Prigozhin possa essere quella di distogliere l’attenzione occidentale (compresi satelliti spia) da altre aree del paese. Ma questa teoria non mi convince.
Al momento il fronte militare è tranquillo: non solo i russi sono confusi, anche gli ucraini non sono da meno e stanno cercando di capire cosa succede e quali opportunità potrebbero aprirsi…
Da un punto di vista militare Prigozhin con i suoi (sembra) 25.000 uomini non ha certo speranza di sconfiggere le forze russe: semplicemente verrebbero bombardati da artiglieria e aeronautica senza riuscire a combattere. Al massimo possono tenere in “ostaggio” la città di Rostov…
Insomma, come dicevo la situazione non è chiara: personalmente propendo per la messa in scena. Questo perché, come detto, Prigozhin aveva già fatto delle “uscite” incomprensibili e, se non fossero state condivise dal Cremlino, ci sarebbe stato tutto il tempo per toglierlo di mezzo.
Contemporaneamente non è chiaro dove sarebbe il vantaggio di questa messa in scena che, come detto, non mi sembra essere nello stile di Putin.
Sono curioso di sentire cosa ne pensano le mie fonti che però, in genere, si fanno sentire dalle 19:00 italiane in poi. Suppongo però che se avranno notizie importanti si faranno sentire prima.
Io vedrò a mia volta di aggiornare questo pezzo se dovessi scoprire delle informazioni significative…
Ah! Stamani Putin alla televisione ha esortato i soldati della Wagner a desistere da attività ostili: hanno combattuto da eroi e se tornano ai loro posti questo episodio sarà dimenticato...
Ah! Qualche giorno fa Prigozhin si lamentava che Shoigu non approfittasse della catastrofica offensiva ucraina per decidersi a lanciare un attacco decisivo e chiudere definitivamente il conflitto. Di nuovo sarebbe un obiezione plausibile all'operato del ministro della difesa russo ma, di certo, avrebbe dovuto essere espresso in privato...
Conclusione: ???
Aggiornamento 12:40
Allora, sicuramente non è una messa in scena come avevo inizialmente supposto: ci sono stati scontri minori e, probabilmente, qualche morto.
Perché allora Prigozhin non è stato fermato/arrestato prima? Evidentemente per un errore di valutazione: magari anche per equilibri interni russi che non conosco… Comunque, col senno di poi, si è trattato di un errore.
Questo non significa che non ci sia qualcosa di sospetto: in particolare i messaggi di Prigozhin sono solo audio. Una teoria è che sia già in arresto e si cerchi di giustificare l’integrazione completa della PMC Wagner nell’esercito russo.
Secondo altri Prigozhin già tramava da tempo una ribellione di questo genere ma, forse sospettando che a breve sarebbe stato rimosso, ha affrettato l’operazione.
Da quel che mi risulta le possibilità di Prigozhin di salvare la pelle sono vicine a zero: non c’è stata alcuna sollevazione popolare e le sue forze sono troppo deboli per resistere a lungo. Sembra infatti che già adesso stiano venendo bombardate dall’aviazione russa.
Non è chiaro se l’esercito ucraino stia cercando di approfittare della confusione per ravvivare la propria offensiva.
Fonti filo-russe sospettano che siano stati i servizi segreti occidentali, fallita la controffensiva ucraina, a sobillare Prigozhin. Io non ci credo, però non mi sento di escludere totalmente questa possibilità...
Aggiornamento 15:10
Non so bene da quando ma mi era sfuggito che Prigozhin ha lasciato Rostov ed è in marcia verso Mosca!
Semplicemente non ha senso: anche se riuscisse ad arrivarci non è che Putin e Shoigu starebbero lì ad aspettarli: certo darebbero un colpo all’immagine della Russia ma di concreto non otterrebbero niente.
A questo punto mi aspetto che, raggiunto un tratto specifico, siano bloccati e bombardati pesantemente fino alla resa. Tragico e folle…
Fra un po’ dovrebbe uscire un video di History Legends che dovrebbe fare una sintesi di quello che è successo: leggendo la sua premessa la pensa come me (pensava alla sceneggiata ma poi si è dovuto ricredere) e quindi sono curioso di conoscere le sue conclusioni.
Aggiornamento 16:45
Ho sentito il parere di Scott Ritter (v. Civil War in Russia? Wagner Troops Rebellion - SCOTT RITTER dal canale Judge Napolitano - Judging Freedom) che ha aggiunto qualche elemento nuovo.
Chiaramente anche le sue sono ipotesi e quindi vanno prese come tali: secondo lui dietro la rivolta di Prigozhin ci sono i servizi segreti inglesi e ucraini. Due giorni fa a Mosca sono state arrestate molte persone accusate di cospirare con l’Ucraina. Secondo Ritter questi gruppi avrebbero dovuto causare disordini e attentati a Mosca in maniera che l’arrivo del gruppo Wagner fosse acclamato dalla popolazione. Oltre agli attentatori avrebbero dovuto muoversi gli oligarchi ma poche ore fa avevo sentito dire che stavano fuggendo da Mosca e non capivo cosa c’entrasse...
Questi arresti potrebbero aver provocato la rivolta di Prigozhin facendolo decidere a rischiare comunque il tutto per tutto.
Ritter rilegge sotto questa luce le dichiarazioni di Prigozhin di qualche settimana fa sulla debolezza delle difese russe nell’area di Belgorod (che io avevo ipotizzato fosse disinformazione per spingere l’Ucraina ad attaccare in tale direzione con relative conseguenze) e che vi avrebbe mandato truppe Wagner per riportare la situazione sotto controllo: l’idea era appunto quella di presentarsi come salvatore della patria.
Infine, come me, anche Ritter dubita che Prigozhin con i suoi ribelli riusciranno a giungere a Mosca: soprattutto non c’è stata la sollevazione popolare sperata. Ah! E poi stima che le sue forze non siano 25.000 uomini ma sui 5.000...
Aggiornamento 17:55
Dettagli minori che mi sono dimenticato di sottolineare nei precedenti aggiornamenti.
- Prigozhin non è già agli arresti come avevo ipotizzato stamani a causa dei messaggi solo audio.
- Prendono senso delle dichiarazioni “strane” (sempre che siano vere: ovviamente non ho modo di verificare) di Prigozhin che avevo sentito in mattinata. Si tratta (vado a memoria) di dichiarazioni del tipo “l’Ucraina ha bombardato l’ultima volta il Donbass nel 2014” e altre che sembravano suggerire che la guerra contro Kyev è ingiustificata.
Stamani non le ho sapute inquadrare ma adesso avrebbero senso se egli ha il supporto dei servizi segreti ucraini: nel caso avesse preso il potere avrebbe potuto giustificare la pace.
- L’Ucraina, comprensibilmente, ha raddoppiato gli sforzi dell’offensiva anche se (ma al riguardo ho solo fonti filo-russe) non avrebbe ottenuto successi significativi.
Aggiornamento 21:30
Ho smesso di seguire gli ultimi aggiornamenti e ho ascoltato un video di Berletic di diverse ore fa: le sue conclusioni erano molto simili alle mie di allora. Questo mi ha portato a rielaborare i fatti concreti a nostra disposizione per cercare di dargli un senso logico. Di seguito la mia riflessione…
I fatti:
- negli scorsi mesi Prigozhin aveva già fatto dichiarazioni “forti” ma era rimasto al suo posto. Questo ci aveva portato a pensare che fosse d’accordo con Putin, che magari fosse un’operazione di “pyi-op” poco comprensibile.
- la colonna di truppe inviata verso Mosca (sembra che Prigozhin fosse rimasto a Rostov) non è stata ostacolata. Io (e tanti altri) avevo previsto che sarebbero stati bersagliati dall’aviazione russa ma ciò non è avvenuto. Ho pensato che, fino all’ultimo si sperasse di evitare lo scontro totale.
- se l’accordo mediato da Lukaschenko è confermato si tratterebbe di una vittoria completa per Prigozhin: amnistia per lui e le forze rivoltose e rimozione del ministro della difesa sgradito. Questa sarebbe una sconfitta significativa per Putin.
La mia conclusione è forse banale ma mi pare l’unica spiegazione logica.
I fattori in gioco non sono solo Putin e Prigozhin ma ve ne deve essere almeno un altro, probabilmente più di uno.
Putin non ha rimosso Prigozhin nei mesi scorsi solamente perché non poteva. Le truppe Wagner non sono state distrutte sulla via di Mosca perché Putin non ha potuto dare tale ordine. Prigozhin non verrà punito perché Putin non può punirlo.
Ora, per fare supposizioni precise su chi siano gli altri attori in gioco bisognerebbe conoscere la situazione politica russa attuale. Ma è chiaro che Prigozhin non è solo contro Putin.
Tanto per fare qualche ipotesi immagino che abbia diversi appoggi fra i militari: nei mesi scorsi spesso si è parlato di Putin colomba che teneva a fatica a bada i falchi che avrebbero voluto usare maggiore forza contro l’Ucraina. Negli inviti di Prigozhin a non perdere l’occasione di attaccare l’Ucraina vi si può leggere una strategia di sicuro vista con favore dai falchi.
Per la cronaca questa ipotesi farebbe tramontare quella della collaborazione fra servizi inglesi/ucraini e Prigozhin: anzi! Se Putin fosse costretto a sostituire il fidato Shoigu con un falco dalla parte di Prigozhin il prossimo a rischiare di essere eliminato (politicamente o fisicamente) sarebbe proprio lui.
Paradossalmente l’occidente di Capitan Babbeo sarebbe riuscito a far sostituire Putin, dipinto dai media occidentale come pazzo e megalomane ma in realtà prudente, equilibrato e paziente, con un falco che, forse, magari davvero sogna un ritorno a una politica imperialista russa…
Vabbè: non ho idea di chi e quali siano i fattori dalla parte di Prigozhin, i militari falchi sono solo una possibilità. il punto è che per spiegare l’illogicità di quanto è avvenuto devono esistere degli elementi schierati dalla parte di Prigozhin anche se per il momento non sono usciti allo scoperto.
Decisivo sarà vedere cosa accadrà nei prossimi giorni a partire dal sostituto di Shoigu. Magari adesso mi ricontrollo le varie fonti e scopro che la situazione è nuovamente cambiata!
Ci sarebbe poi da scrivere della perdita di autorità di Putin che, di sicuro, impatterà sulle relazione fra Russia e resto del mondo: ma di questo scriverò a parte…
Aggiornamento 22:05
Perfetto! Mi sono accorto che ho perso l’aggiornamento delle 20:00 dove dicevo della marcia indietro delle truppe Wagner (anche da Rostov), della mediazione di Lukaschenko, dell’amnistia concessa a Prigozhin e di come tutto questo fosse una grande dimostrazione di debolezza di Putin…
Vabbè: tanto domani sarebbe già stata roba vecchia. Mi fa rabbia però!
sabato 24 giugno 2023
Pace in francese
Come accennato in 3x3 pochi giorni fa ho iniziato a leggere “Le conseguenze economiche della pace” di Keynes (1919).
Onestamente ero piuttosto titubante: ero infatti sicuro che sarebbe stato un libro “importante” ma temevo un mattone essendo scritto da un economista. Avevo paura che si perdesse a evidenziare gli errori tecnici degli accordi di Versailles e che nascondesse le sue argomentazioni dietro formule, termini e calcoli di economia.
Già i primi capitoli erano piuttosto interessanti ma oggi ho iniziato il terzo (“La conferenza”) e le mie annotazioni hanno iniziato a moltiplicarsi…
Keynes scrive nel 1919 e dà per scontato che i lettori conoscano gli aspetti salienti della conferenza di Parigi che però, cento anni dopo, non sono più così ovvi a tutti. Intuisco che a questa conferenza parteciparono le potenze vincitrici che si riunivano a discutere nel Consiglio dei Quattro. Per la Francia abbiamo il primo ministro Clemenceau, poi il Premier britannico Lloyd George, il presidente americano Wilson e, rullo di tamburi, il primo ministro italiano Orlando (!). Ovviamente questi personaggi erano accompagnati dai vari esperti tecnici fra cui, per l’Inghilterra, Keynes, l’autore del libro.
Il terzo capitolo inizia quindi con la descrizione psicologica dei protagonisti e, al momento, ho letto solo quella di Clemenceau.
Piuttosto sorprendentemente fu proprio Clemenceau che riuscì a imporsi psicologicamente sui colleghi compreso il presidente americano Wilson.
Di seguito voglio evidenziare i particolari che più mi hanno colpito. L’essenza di Clemenceau era la sua devozione verso la Francia che metteva davanti a tutto, compresa la giustizia. Clemenceau era convinto che la Germania fosse il maggiore e inevitabile avversario della Francia e che, prima o poi, ci sarebbe stato un nuovo scontro fra le due nazioni. Non voleva quindi arrivare a delle misure eque per la Germania ma, invece, scientemente cercò di ottenerle il più punitive possibile in maniera che le occorressero molteplici generazioni per riprendersi e, quindi, sfidare nuovamente la Francia.
1. «Clemenceau pensava della Francia quello che Pericle pensava di Atene: essa era per lui un valore senza pari, e nient’altro importava. Ma la sua teoria della politica era quella di Bismarck. Aveva una sola illusione, la Francia; e una sola delusione, l’umanità, inclusi i francesi e non ultimi i suoi colleghi.» (*1)
Il primo paragrafo l’ho incluso perché è bello e rende bene l’idea della bussola dei valori di Clemenceau, ma cosa significa l’ultimo? Io lo capisco così: idealizzava il concetto di Francia ma aveva scarsa fiducia nelle capacità degli uomini, compresi i propri concittadini. Servitore quindi della Francia ma non dei francesi…
2. «[…] il tedesco capisce ed è in grado di capire soltanto l’intimidazione [...]» (*1) e poi aggiunge tutta una lunga lista di caratteristiche negative dei negoziatori tedeschi. Questa è l’idea della psicologia tedesca che aveva Clemenceau. Il mio commento a margine involontariamente ironico (me ne accorgo solo ora rileggendolo) è: “[KGB] Opinione molto squallida sui tedeschi. A me pare possa adattarsi a tutte le nazioni!”. Infatti anch’io, come Clemenceau, ho poca stima dell’umanità…
Poche righe dopo (io in genere annoto via via che leggo e quindi non so cosa è scritto in seguito) Keynes conferma il mio sospetto: «Ma è dubbio fino a che punto Clemenceau ritenesse queste caratteristiche peculiari della Germania, e se la sua schietta opinione di alcune altre nazioni fosse fondamentalmente diversa.» (*1)
La morale comunque è: «Quindi non bisogna mai negoziare con un tedesco o blandirlo: bisogna comandargli.» (*1)
Mi chiedo se i “gestori” (*2) di Biden abbiano seguito questa massima con il Portinaio Scholz: lo ritengo possibile…
3.Con un pizzico di cinismo Clemenceau considerava poi gli americani (e suppongo Wilson) come degli sciocchi idealisti mentre gli inglesi come degli ipocriti. Sfortunatamente Keynes non scrive cosa ne pensasse degli italiani. Per inciso altrove accenna che Orlando parlava solo francese mentre Wilson solo inglese e che quindi i due non potevano parlare direttamente fra loro (all'epoca mancava un poliglotta della caratura di Di Maio).
4. Come ho scritto nell’introduzione Clemenceau temeva che la Germania avrebbe presto sorpassato (economicamente e demograficamente) la Francia e che, per questo, fece di tutto per affossarla il più possibile. Questo mi fa pensare a quanto a lungo sopravvivano questi topoi politici: uno dei motivi per cui l’euro fu così fortemente voluto dalla Francia era l’idea che togliendo alla Germania il marco la si sarebbe potuta controllare e imbrigliare. In verità poi l’euro è stato nei fatti comunque controllato dalla Germania che l’ha gestito secondo i propri interessi e non quelli della Francia o della UE in genere…
5. «Non si può rimettere indietro l’orologio. Non si può riportare l’Europa centrale al 1870 [...]» (*3). Clemenceau voleva infatti cercare di riportare la Germania alla situazione del 1870 quando la Francia era più forte. Ma l’affermazione è storicamente vera in generale: probabilmente avrei dovuto essere meno pigro e ampliare la citazione. Keynes infatti successivamente spiega perché non sia possibile tornare indietro nel tempo: le tendenze naturali che hanno portato alla situazione attuale infatti andrebbero in direzione opposta e produrrebbero delle tensioni grandissime che, caricandosi come una molla, prima o poi esploderebbero travolgendo la società e le sue imposizioni artificiali. Mi pare un concetto valido in più situazioni storiche: le modifiche devono essere strutturali per avere effetti profondi. Sì, più volte questo fenomeno si è verificato: mi vengono in mente esempi economici ma anche in contesti storici/politici…
Conclusioni: e nelle prossime pagine sarà il turno dell’analisi del presidente Wilson! Comunque notevole la sensibilità psicologica di un economista come Keynes… Vediamo che tipo psicologico gli attribuiscono… INTJ… uhm… mi pare plausibile: la diplomazia è tipica di Te (che in INTJ è funzione secondaria, quindi forte)...
Nota (*1): tratto da “Le conseguenze economiche della pace” di John Maynard Keynes, (E.) Adelphi, 2007, trad. Franco Salvatorelli, pag. 41.
Nota (*2): da qualche tempo parecchie delle fonti che seguo invece di dire “Biden ha fatto X” dicono “i gestori (handlers) di Biden hanno fatto X”. Mi piace: io usavo “squadra” ma è più corretto dire che Biden abbia dei “gestori”.
Nota (*3): ibidem, pag. 44.
Onestamente ero piuttosto titubante: ero infatti sicuro che sarebbe stato un libro “importante” ma temevo un mattone essendo scritto da un economista. Avevo paura che si perdesse a evidenziare gli errori tecnici degli accordi di Versailles e che nascondesse le sue argomentazioni dietro formule, termini e calcoli di economia.
Già i primi capitoli erano piuttosto interessanti ma oggi ho iniziato il terzo (“La conferenza”) e le mie annotazioni hanno iniziato a moltiplicarsi…
Keynes scrive nel 1919 e dà per scontato che i lettori conoscano gli aspetti salienti della conferenza di Parigi che però, cento anni dopo, non sono più così ovvi a tutti. Intuisco che a questa conferenza parteciparono le potenze vincitrici che si riunivano a discutere nel Consiglio dei Quattro. Per la Francia abbiamo il primo ministro Clemenceau, poi il Premier britannico Lloyd George, il presidente americano Wilson e, rullo di tamburi, il primo ministro italiano Orlando (!). Ovviamente questi personaggi erano accompagnati dai vari esperti tecnici fra cui, per l’Inghilterra, Keynes, l’autore del libro.
Il terzo capitolo inizia quindi con la descrizione psicologica dei protagonisti e, al momento, ho letto solo quella di Clemenceau.
Piuttosto sorprendentemente fu proprio Clemenceau che riuscì a imporsi psicologicamente sui colleghi compreso il presidente americano Wilson.
Di seguito voglio evidenziare i particolari che più mi hanno colpito. L’essenza di Clemenceau era la sua devozione verso la Francia che metteva davanti a tutto, compresa la giustizia. Clemenceau era convinto che la Germania fosse il maggiore e inevitabile avversario della Francia e che, prima o poi, ci sarebbe stato un nuovo scontro fra le due nazioni. Non voleva quindi arrivare a delle misure eque per la Germania ma, invece, scientemente cercò di ottenerle il più punitive possibile in maniera che le occorressero molteplici generazioni per riprendersi e, quindi, sfidare nuovamente la Francia.
1. «Clemenceau pensava della Francia quello che Pericle pensava di Atene: essa era per lui un valore senza pari, e nient’altro importava. Ma la sua teoria della politica era quella di Bismarck. Aveva una sola illusione, la Francia; e una sola delusione, l’umanità, inclusi i francesi e non ultimi i suoi colleghi.» (*1)
Il primo paragrafo l’ho incluso perché è bello e rende bene l’idea della bussola dei valori di Clemenceau, ma cosa significa l’ultimo? Io lo capisco così: idealizzava il concetto di Francia ma aveva scarsa fiducia nelle capacità degli uomini, compresi i propri concittadini. Servitore quindi della Francia ma non dei francesi…
2. «[…] il tedesco capisce ed è in grado di capire soltanto l’intimidazione [...]» (*1) e poi aggiunge tutta una lunga lista di caratteristiche negative dei negoziatori tedeschi. Questa è l’idea della psicologia tedesca che aveva Clemenceau. Il mio commento a margine involontariamente ironico (me ne accorgo solo ora rileggendolo) è: “[KGB] Opinione molto squallida sui tedeschi. A me pare possa adattarsi a tutte le nazioni!”. Infatti anch’io, come Clemenceau, ho poca stima dell’umanità…
Poche righe dopo (io in genere annoto via via che leggo e quindi non so cosa è scritto in seguito) Keynes conferma il mio sospetto: «Ma è dubbio fino a che punto Clemenceau ritenesse queste caratteristiche peculiari della Germania, e se la sua schietta opinione di alcune altre nazioni fosse fondamentalmente diversa.» (*1)
La morale comunque è: «Quindi non bisogna mai negoziare con un tedesco o blandirlo: bisogna comandargli.» (*1)
Mi chiedo se i “gestori” (*2) di Biden abbiano seguito questa massima con il Portinaio Scholz: lo ritengo possibile…
3.Con un pizzico di cinismo Clemenceau considerava poi gli americani (e suppongo Wilson) come degli sciocchi idealisti mentre gli inglesi come degli ipocriti. Sfortunatamente Keynes non scrive cosa ne pensasse degli italiani. Per inciso altrove accenna che Orlando parlava solo francese mentre Wilson solo inglese e che quindi i due non potevano parlare direttamente fra loro (all'epoca mancava un poliglotta della caratura di Di Maio).
4. Come ho scritto nell’introduzione Clemenceau temeva che la Germania avrebbe presto sorpassato (economicamente e demograficamente) la Francia e che, per questo, fece di tutto per affossarla il più possibile. Questo mi fa pensare a quanto a lungo sopravvivano questi topoi politici: uno dei motivi per cui l’euro fu così fortemente voluto dalla Francia era l’idea che togliendo alla Germania il marco la si sarebbe potuta controllare e imbrigliare. In verità poi l’euro è stato nei fatti comunque controllato dalla Germania che l’ha gestito secondo i propri interessi e non quelli della Francia o della UE in genere…
5. «Non si può rimettere indietro l’orologio. Non si può riportare l’Europa centrale al 1870 [...]» (*3). Clemenceau voleva infatti cercare di riportare la Germania alla situazione del 1870 quando la Francia era più forte. Ma l’affermazione è storicamente vera in generale: probabilmente avrei dovuto essere meno pigro e ampliare la citazione. Keynes infatti successivamente spiega perché non sia possibile tornare indietro nel tempo: le tendenze naturali che hanno portato alla situazione attuale infatti andrebbero in direzione opposta e produrrebbero delle tensioni grandissime che, caricandosi come una molla, prima o poi esploderebbero travolgendo la società e le sue imposizioni artificiali. Mi pare un concetto valido in più situazioni storiche: le modifiche devono essere strutturali per avere effetti profondi. Sì, più volte questo fenomeno si è verificato: mi vengono in mente esempi economici ma anche in contesti storici/politici…
Conclusioni: e nelle prossime pagine sarà il turno dell’analisi del presidente Wilson! Comunque notevole la sensibilità psicologica di un economista come Keynes… Vediamo che tipo psicologico gli attribuiscono… INTJ… uhm… mi pare plausibile: la diplomazia è tipica di Te (che in INTJ è funzione secondaria, quindi forte)...
Nota (*1): tratto da “Le conseguenze economiche della pace” di John Maynard Keynes, (E.) Adelphi, 2007, trad. Franco Salvatorelli, pag. 41.
Nota (*2): da qualche tempo parecchie delle fonti che seguo invece di dire “Biden ha fatto X” dicono “i gestori (handlers) di Biden hanno fatto X”. Mi piace: io usavo “squadra” ma è più corretto dire che Biden abbia dei “gestori”.
Nota (*3): ibidem, pag. 44.
venerdì 23 giugno 2023
Wow del 4° trimestre 2020
Non sapevo che scrivere e, magicamente, mi sono ricordato di questa serie che arranca ormai in ritardo di anni…
Beh, in effetti la serie sui “Mongolini” è ancora più indietro ma oggi avevo voglia di “esaltarmi” ammirando i miei “capolavori”!
Candidati Ottobre 2020:
Mese modesto: non terribile ma con pochi pezzi che spiccano sulla media...
- Racconti educativi di fiele e di mare: raccontino divertente...
- Filippica libera 1: ho iniziato a rileggerlo con scetticismo ma in realtà mi è parso un buon pezzo che anticipa delle tematiche che ho poi approfondito negli anni seguenti…
Candidati Novembre 2020:
Mese ottimo: parte in sordina ma va in crescendo!
- Divagazioni insalubri: scrivo di salute, libertà e gestione della pandemia. Riflessioni intelligenti che, a dire il vero, col senno di poi mi sembrano non errate ma ampiamente superate.
- Razionalizzazionalmente: Riflessione interessante che evidenzia potenziali limiti delle ricerche scientifiche.
- Il sopravvissuto: ottimo racconto che assolutamente non ricordavo!
- Pensiero analogico: un pezzo che anticipa la mia teoria su pensiero maggioritario e minoritario.
- La verità non può essere un dogma: buona riflessione che nasce dall’osservazione di una problematica attuale.
- Libri e sacchetti: quando passai ad acquistare libri da Feltrinelli ad Amazon senza sentirmi in colpa.
- La iatrogenesi di Taleb: pezzo che ha influenzato pesantemente la mia visione e relazione con i vaccini sperimentali mRNA.
- Il nuovo razzismo: in pratica la bozza di un importante sottocapitolo della mia Epitome.
Candidati Dicembre 2020:
Mese decente con qualche pezzo buono ma senza picchi clamorosi...
- Il pensiero unico: questa è la conclusione teorica del percorso iniziato il mese precedente con Pensiero analogico; nel mezzo un altro pezzo che non sono stato a menzionare.
- Capire Aristotele, capire gli altri: un’affascinante sottigliezza è lo spunto per una riflessione più profonda.
- Ragionamento sulla comunicazione: bozza di un sottocapitolo dell’Epitome.
- Caccia al cigno: da buon analfabeta funzionale ma con solo un po’ di buon senso (e la teoria di Taleb) intuisco quelle che avrebbero dovuto essere le strategie della politica vaccinale contro la pandemia di covid-19.
Conclusione: mi chiedo se dovrei cambiare sistema: ci sono dei pezzi di novembre migliori dei “Wow” di ottobre e dicembre: mi sento un po’ in colpa a premiare questi ultimi e non quelli più meritevoli sebbene di mesi diversi...
Beh, in effetti la serie sui “Mongolini” è ancora più indietro ma oggi avevo voglia di “esaltarmi” ammirando i miei “capolavori”!
Candidati Ottobre 2020:
Mese modesto: non terribile ma con pochi pezzi che spiccano sulla media...
- Racconti educativi di fiele e di mare: raccontino divertente...
- Filippica libera 1: ho iniziato a rileggerlo con scetticismo ma in realtà mi è parso un buon pezzo che anticipa delle tematiche che ho poi approfondito negli anni seguenti…
Candidati Novembre 2020:
Mese ottimo: parte in sordina ma va in crescendo!
- Divagazioni insalubri: scrivo di salute, libertà e gestione della pandemia. Riflessioni intelligenti che, a dire il vero, col senno di poi mi sembrano non errate ma ampiamente superate.
- Razionalizzazionalmente: Riflessione interessante che evidenzia potenziali limiti delle ricerche scientifiche.
- Il sopravvissuto: ottimo racconto che assolutamente non ricordavo!
- Pensiero analogico: un pezzo che anticipa la mia teoria su pensiero maggioritario e minoritario.
- La verità non può essere un dogma: buona riflessione che nasce dall’osservazione di una problematica attuale.
- Libri e sacchetti: quando passai ad acquistare libri da Feltrinelli ad Amazon senza sentirmi in colpa.
- La iatrogenesi di Taleb: pezzo che ha influenzato pesantemente la mia visione e relazione con i vaccini sperimentali mRNA.
- Il nuovo razzismo: in pratica la bozza di un importante sottocapitolo della mia Epitome.
Candidati Dicembre 2020:
Mese decente con qualche pezzo buono ma senza picchi clamorosi...
- Il pensiero unico: questa è la conclusione teorica del percorso iniziato il mese precedente con Pensiero analogico; nel mezzo un altro pezzo che non sono stato a menzionare.
- Capire Aristotele, capire gli altri: un’affascinante sottigliezza è lo spunto per una riflessione più profonda.
- Ragionamento sulla comunicazione: bozza di un sottocapitolo dell’Epitome.
- Caccia al cigno: da buon analfabeta funzionale ma con solo un po’ di buon senso (e la teoria di Taleb) intuisco quelle che avrebbero dovuto essere le strategie della politica vaccinale contro la pandemia di covid-19.
Conclusione: mi chiedo se dovrei cambiare sistema: ci sono dei pezzi di novembre migliori dei “Wow” di ottobre e dicembre: mi sento un po’ in colpa a premiare questi ultimi e non quelli più meritevoli sebbene di mesi diversi...
giovedì 22 giugno 2023
Betalboom
Betalgeuse, la supergigante rossa nella costellazione d’Orione, sta per divenire una supernova!!
Con “sta per divenire” si intendono decine di anni, non centinaia o migliaia: per i tempi astronomici praticamente è niente.
Secondo infatti una recente ricerca, un astronomo con la sua squadra ha determinato, studiandone la luce, che Betalgeuse sta ormai bruciando carbone. Sappiamo più o meno tutti che le stelle “bruciano” idrogeno trasformandolo in elio, e poi, quando l’idrogeno finisce, si comprimono, aumenta la temperatura, e iniziano a bruciare l’elio che produce… bo, non me lo ricordo più: suppongo l’elemento con numero atomico 8 (4 protoni e 4 neutroni)… no… secondo chatGPT (che cita proprio Betalgeuse) ossigeno e carbonio…
Poi ci sarebbe in teoria una fase successiva: ma Betalgeuse è troppo “piccolina” per raggiungerla e quindi diverrà supernova. Da notare che ogni fase dura un paio di ordini di grandezza meno della precedente (dipende anche dalla massa della stella). E la fase del carbonio è molto breve di suo.
I più arguti diranno: “Ma Betalgeuse è già esplosa perché si trova a 630 anni luce”. È vero la Betalgeuse che vediamo oggi è quella di 630 anni fa ma con “sta per eplodere” intendiamo che la luce della sua esplosione sta per raggiungerci.
Dovrebbe essere così luminosa che si vedrà anche di giorno!
E dopo la sua esplosione rimarrà una stella di neutroni, non un buco nero perché, di nuovo, è troppo “piccolina”…
Le cazzate sono mie, le informazioni vengono dal video: New study claims Betelgeuse supernova IMMINENT (decades not centuries!) | Night Sky News June 2023 dal canale Dr. Becky
Auch!! - 23/6/2023
Per la seconda volta in 13 anni di ghiribizzo ho preso un granchio (grosso)!!
Il cinguettio che pensavo di Repubblica.it è invece di un sito satirico che, appunto, prendeva in giro tale quotidiano.
Mi riferisco al corto Da Repubblica del 19 giugno…
Beh, divertente no?!
Che poi, ricordo adesso, prima avevo ricercato l'articolo su Repubblica.it senza riuscire a trovarlo. Poi mi ero ricordato che l'avevo letto in un cinguettio e l'avevo scovato nella cronologia del navigatore!
Ora, non per rigirare il coltello nella piaga ma nel frattempo mi pare di aver intravisto un altro articolo simile da una qualche altra fonte… Adesso dovrò investigare!
Ah! Ovviamente io non mi ero accorto di niente: me lo ha segnalato il mio amico Ace che ho deciso di soprannominare il Censore (tipicamente è lui che nel corso degli anni mi segnala e/orrori ortografici ed errori e basta)!
Ha funzionato! - 23/6/2023
Come stabilito (v. Breve aggiornamento) verso le 22:00 ho bevuto una lattina di Monster: sul momento non mi sembrava che mi avesse fatto molto effetto ma comunque avevo scritto per un’ora… adesso sono le 3:00 e sono ancora piuttosto vispo!
Cinese antico e moderno - 23/6/2023
Oggi sono stato al ristorante cinese e ne ho approfittato per chiarirmi col gestore il dubbio sulla comprensibilità per un cinese moderno degli scritti cinesi antichi. Avevo accennato a questa problematica nel pezzo 3x3…
Secondo chatGPT la differenza fra cinese antico e attuale è maggiore che fra italiano e latino; io, leggendo Lu Hsün, avevo però avuto l’impressione che invece fosse abbastanza comprensibile (visto che molti personaggi leggono vecchi classici abbastanza casualmente).
La verità è una via di mezzo. Il problema sono che i caratteri (gli ideogrammi) sono cambiati (prima erano più pittorici e artistici) ma, fortunatamente, la lingua è rimasta la stessa. I classici sono quindi stampati e letti con una sostituzione uno a uno dei singoli caratteri ma non vi è bisogno di altre modifiche.
Al contrario (esempio del ristoratore) se dall’italiano voglio passare al cinese devo prima pensare al senso della frase e poi esprimerlo con altre parole o immagini. Per esempio (sempre suo!) io posso tradurre letteralmente in cinese l’espressione “rompere le palle” ma non avrebbe il senso figurato che ha in italiano. E questo per non parlare della grammatica e simili.
Da cinese antico a moderno non c’è questo problema basta sostituire le parole una a una e tutti (i cinesi!) possono comprendere gli antichi testi."Facile, facile!" ripeteva.
Cesare e KGB - 27/6/2023
Solite coincidenze! Ieri mattina ho scritto il pezzo Cesare e D, DV e A divertendomi a confrontare, da un punto di vista psicologico, le decisioni di Cesare con quelle che, presumo, avrei preso io al suo posto.
Suppongo che, anche giustamente, molti lettori abbiano storto il naso a questo mio esercizio ritenendolo privo di senso e, magari, arrogante: “come osa il debole e amorfo KGB confrontarsi con uno dei più grandi geni militari di tutti i tempi?”
Vabbè, in mia difesa posso dire che per me si è trattato di un gioco. Un gioco reso possibile dalla particolare struttura ordinata del “De bello gallico” e dalla sensazione di affinità con Cesare. È inutile che qui mi diciate “Non dovevi permetterti di sentire alcuna affinità con Cesare, sei arrogante!”. Che dire? Uno sente quello che sente: al limite avrei potuto starmene zitto ma, come sapete, nel bene e nel male, mi piace essere sincero.
Comunque ieri pomeriggio è uscito il video How ENTJs See the 16 Personalities di Love Who che è di gran lungo il miglior produttore di video sulle personalità MBTI che io abbia scoperto.
Ovviamente ho prestato particolare attenzione al caso ENTJ → INTP e poi sono voluto andare a rivedere anche il video How INTPs See the 16 Personalities…
Ebbene, come anch’io avevo spiegato INTP ed ENTJ, sono il tipo ombra reciproco di l’un l’altro. Gli INTP si riconoscono negli ENTJ e lo stesso vale per gli ENTJ che vedono gli INTP come la versione “accademica” di loro stessi. Gli INTP pensano “se fossi più estroverso sarei così” mentre gli ENTJ pensano “se fossi più introverso sarei così”.
Quindi, cari lettori, prima di criticare la mia arroganze pensate che, in una situazione opposta, Cesare avrebbe avuto l’hybris di chiedersi se, al mio posto, sarebbe stato in grado di scrivere l'Epitome!!
Con “sta per divenire” si intendono decine di anni, non centinaia o migliaia: per i tempi astronomici praticamente è niente.
Secondo infatti una recente ricerca, un astronomo con la sua squadra ha determinato, studiandone la luce, che Betalgeuse sta ormai bruciando carbone. Sappiamo più o meno tutti che le stelle “bruciano” idrogeno trasformandolo in elio, e poi, quando l’idrogeno finisce, si comprimono, aumenta la temperatura, e iniziano a bruciare l’elio che produce… bo, non me lo ricordo più: suppongo l’elemento con numero atomico 8 (4 protoni e 4 neutroni)… no… secondo chatGPT (che cita proprio Betalgeuse) ossigeno e carbonio…
Poi ci sarebbe in teoria una fase successiva: ma Betalgeuse è troppo “piccolina” per raggiungerla e quindi diverrà supernova. Da notare che ogni fase dura un paio di ordini di grandezza meno della precedente (dipende anche dalla massa della stella). E la fase del carbonio è molto breve di suo.
I più arguti diranno: “Ma Betalgeuse è già esplosa perché si trova a 630 anni luce”. È vero la Betalgeuse che vediamo oggi è quella di 630 anni fa ma con “sta per eplodere” intendiamo che la luce della sua esplosione sta per raggiungerci.
Dovrebbe essere così luminosa che si vedrà anche di giorno!
E dopo la sua esplosione rimarrà una stella di neutroni, non un buco nero perché, di nuovo, è troppo “piccolina”…
Le cazzate sono mie, le informazioni vengono dal video: New study claims Betelgeuse supernova IMMINENT (decades not centuries!) | Night Sky News June 2023 dal canale Dr. Becky
Auch!! - 23/6/2023
Per la seconda volta in 13 anni di ghiribizzo ho preso un granchio (grosso)!!
Il cinguettio che pensavo di Repubblica.it è invece di un sito satirico che, appunto, prendeva in giro tale quotidiano.
Mi riferisco al corto Da Repubblica del 19 giugno…
Beh, divertente no?!
Che poi, ricordo adesso, prima avevo ricercato l'articolo su Repubblica.it senza riuscire a trovarlo. Poi mi ero ricordato che l'avevo letto in un cinguettio e l'avevo scovato nella cronologia del navigatore!
Ora, non per rigirare il coltello nella piaga ma nel frattempo mi pare di aver intravisto un altro articolo simile da una qualche altra fonte… Adesso dovrò investigare!
Ah! Ovviamente io non mi ero accorto di niente: me lo ha segnalato il mio amico Ace che ho deciso di soprannominare il Censore (tipicamente è lui che nel corso degli anni mi segnala e/orrori ortografici ed errori e basta)!
Ha funzionato! - 23/6/2023
Come stabilito (v. Breve aggiornamento) verso le 22:00 ho bevuto una lattina di Monster: sul momento non mi sembrava che mi avesse fatto molto effetto ma comunque avevo scritto per un’ora… adesso sono le 3:00 e sono ancora piuttosto vispo!
Cinese antico e moderno - 23/6/2023
Oggi sono stato al ristorante cinese e ne ho approfittato per chiarirmi col gestore il dubbio sulla comprensibilità per un cinese moderno degli scritti cinesi antichi. Avevo accennato a questa problematica nel pezzo 3x3…
Secondo chatGPT la differenza fra cinese antico e attuale è maggiore che fra italiano e latino; io, leggendo Lu Hsün, avevo però avuto l’impressione che invece fosse abbastanza comprensibile (visto che molti personaggi leggono vecchi classici abbastanza casualmente).
La verità è una via di mezzo. Il problema sono che i caratteri (gli ideogrammi) sono cambiati (prima erano più pittorici e artistici) ma, fortunatamente, la lingua è rimasta la stessa. I classici sono quindi stampati e letti con una sostituzione uno a uno dei singoli caratteri ma non vi è bisogno di altre modifiche.
Al contrario (esempio del ristoratore) se dall’italiano voglio passare al cinese devo prima pensare al senso della frase e poi esprimerlo con altre parole o immagini. Per esempio (sempre suo!) io posso tradurre letteralmente in cinese l’espressione “rompere le palle” ma non avrebbe il senso figurato che ha in italiano. E questo per non parlare della grammatica e simili.
Da cinese antico a moderno non c’è questo problema basta sostituire le parole una a una e tutti (i cinesi!) possono comprendere gli antichi testi."Facile, facile!" ripeteva.
Cesare e KGB - 27/6/2023
Solite coincidenze! Ieri mattina ho scritto il pezzo Cesare e D, DV e A divertendomi a confrontare, da un punto di vista psicologico, le decisioni di Cesare con quelle che, presumo, avrei preso io al suo posto.
Suppongo che, anche giustamente, molti lettori abbiano storto il naso a questo mio esercizio ritenendolo privo di senso e, magari, arrogante: “come osa il debole e amorfo KGB confrontarsi con uno dei più grandi geni militari di tutti i tempi?”
Vabbè, in mia difesa posso dire che per me si è trattato di un gioco. Un gioco reso possibile dalla particolare struttura ordinata del “De bello gallico” e dalla sensazione di affinità con Cesare. È inutile che qui mi diciate “Non dovevi permetterti di sentire alcuna affinità con Cesare, sei arrogante!”. Che dire? Uno sente quello che sente: al limite avrei potuto starmene zitto ma, come sapete, nel bene e nel male, mi piace essere sincero.
Comunque ieri pomeriggio è uscito il video How ENTJs See the 16 Personalities di Love Who che è di gran lungo il miglior produttore di video sulle personalità MBTI che io abbia scoperto.
Ovviamente ho prestato particolare attenzione al caso ENTJ → INTP e poi sono voluto andare a rivedere anche il video How INTPs See the 16 Personalities…
Ebbene, come anch’io avevo spiegato INTP ed ENTJ, sono il tipo ombra reciproco di l’un l’altro. Gli INTP si riconoscono negli ENTJ e lo stesso vale per gli ENTJ che vedono gli INTP come la versione “accademica” di loro stessi. Gli INTP pensano “se fossi più estroverso sarei così” mentre gli ENTJ pensano “se fossi più introverso sarei così”.
Quindi, cari lettori, prima di criticare la mia arroganze pensate che, in una situazione opposta, Cesare avrebbe avuto l’hybris di chiedersi se, al mio posto, sarebbe stato in grado di scrivere l'Epitome!!
Breve aggiornamento
Allora, la scorsa settimana scrissi il pezzo Nella selva dove, quasi per caso, mi venne un’ottima idea per il mio pamphlet (v. Parte 2: progetto XD). Controvoglia, più per forza di volontà che altro, iniziai a mettere nero su bianco l’inizio del documento. Lavoro decente: forma nì ma tanto in questa prima iterazione voglio buttare giù i concetti e dedicarmi dopo alle rifiniture.
Qualche giorno fa, di prima mattina (mi pare il giorno in cui un uccellaccio mi svegliò verso le 5:00 cinguettando/berciando “Billcoyote”: v. il corto Billcoyote) sono andato avanti e, con mia sorpresa, ero molto ispirato.
Poi non ho avuto più modo di scrivere altro ma, entusiasta per come stava nascendo, ho provato a chiedere in giro il parere di qualche amico/conoscente per cercare di capire se il mio entusiasmo era giustificato. Mi pare che mandai 5-6 epistole specificando bene che chi non aveva tempo non mi rispondesse: evidentemente devo essere stato molto convincente perché non mi ha ancora risposto nessuno!
Sì, deve essere stato ieri mattina: anche stamani l’uccellaccio mi ha risvegliato (anche se non pronunciava più “billcoyote”) ma ho risolto mettendomi un cuscino sopra la testa!
Comunque oggi sono stato da mio padre e ne ho approfittato per leggergli le 4-5 paginette che avevo scritto: per un po’ è stato sveglio ma poi si è mezzo addormentato…
C’è da dire che oggi non stava molto bene: stamani aveva la pressione alta e nel pomeriggio, aveva preso per sbaglio mezza pasticca in più per abbassarla, troppo bassa… speriamo bene…
Come al solito l’incoraggiamento che ho ricevuto, valutandolo su una scala da 1 a 10, direi che è stato 1,5: meno male che sono abituato a non essere incoraggiato in nessuna iniziativa!
Mentre venivo via mi sono venute in mente nuove idee che vedrò di combinare insieme agli spunti che mi ero già annotato. L’idea è di lavorarci stasera: verso le 22:30 quando torno a essere (relativamente) libero e tranquillo di pensare ho sonno. Ma stanotte ho dormito sulle sei ore e quindi sono abbastanza riposato: comunque l’idea è di bermi un Monster. Di solito lo bevo solo al mattino ma stasera farò un’eccezione: se poi non dormo stanotte pazienza. Voglio vedere come va: in realtà io non sono né un allodola né un gufo… renderei bene nel pomeriggio… ma adesso il pomeriggio è impensabile quindi…
Ora (tardissimo pomeriggio) voglio provare a capire come funzionano i siti per pubblicare in proprio e se c’è qualcosa che faccia al caso mio: la presenza in linea è importante ma a me serve un sito che mi permetta di pubblicare opere “Creative Commons” e di fare un paio di aggiornamenti ogni anno…
Quindi vorrei che chi vuole una copia cartacea paghi solo il costo della stampa: io non ci voglio guadagnare niente… del resto i 5€ che potrei guadagnare vendendo 10 copie non mi cambierebbero la vita!
Vabbè, andiamo a vedere…
Conclusione: pippo, pippo, pippo! (sono di buon umore!)
Qualche giorno fa, di prima mattina (mi pare il giorno in cui un uccellaccio mi svegliò verso le 5:00 cinguettando/berciando “Billcoyote”: v. il corto Billcoyote) sono andato avanti e, con mia sorpresa, ero molto ispirato.
Poi non ho avuto più modo di scrivere altro ma, entusiasta per come stava nascendo, ho provato a chiedere in giro il parere di qualche amico/conoscente per cercare di capire se il mio entusiasmo era giustificato. Mi pare che mandai 5-6 epistole specificando bene che chi non aveva tempo non mi rispondesse: evidentemente devo essere stato molto convincente perché non mi ha ancora risposto nessuno!
Sì, deve essere stato ieri mattina: anche stamani l’uccellaccio mi ha risvegliato (anche se non pronunciava più “billcoyote”) ma ho risolto mettendomi un cuscino sopra la testa!
Comunque oggi sono stato da mio padre e ne ho approfittato per leggergli le 4-5 paginette che avevo scritto: per un po’ è stato sveglio ma poi si è mezzo addormentato…
C’è da dire che oggi non stava molto bene: stamani aveva la pressione alta e nel pomeriggio, aveva preso per sbaglio mezza pasticca in più per abbassarla, troppo bassa… speriamo bene…
Come al solito l’incoraggiamento che ho ricevuto, valutandolo su una scala da 1 a 10, direi che è stato 1,5: meno male che sono abituato a non essere incoraggiato in nessuna iniziativa!
Mentre venivo via mi sono venute in mente nuove idee che vedrò di combinare insieme agli spunti che mi ero già annotato. L’idea è di lavorarci stasera: verso le 22:30 quando torno a essere (relativamente) libero e tranquillo di pensare ho sonno. Ma stanotte ho dormito sulle sei ore e quindi sono abbastanza riposato: comunque l’idea è di bermi un Monster. Di solito lo bevo solo al mattino ma stasera farò un’eccezione: se poi non dormo stanotte pazienza. Voglio vedere come va: in realtà io non sono né un allodola né un gufo… renderei bene nel pomeriggio… ma adesso il pomeriggio è impensabile quindi…
Ora (tardissimo pomeriggio) voglio provare a capire come funzionano i siti per pubblicare in proprio e se c’è qualcosa che faccia al caso mio: la presenza in linea è importante ma a me serve un sito che mi permetta di pubblicare opere “Creative Commons” e di fare un paio di aggiornamenti ogni anno…
Quindi vorrei che chi vuole una copia cartacea paghi solo il costo della stampa: io non ci voglio guadagnare niente… del resto i 5€ che potrei guadagnare vendendo 10 copie non mi cambierebbero la vita!
Vabbè, andiamo a vedere…
Conclusione: pippo, pippo, pippo! (sono di buon umore!)
mercoledì 21 giugno 2023
3x3
Negli ultimi tre giorni ho terminato la lettura di tre libri.
Per primo ho completato “Noli me tangere” (1887), nella traduzione inglese scaricata da ProjectGutenberg.org, di Josè Rizal, il maggiore scrittore filippino del XIX secolo.
Un libro strano. La trama di per sé è molto semplice ma con parecchie diramazioni su personaggi secondari. Molti capitoli sono dei quadretti a sé stanti della società filippina del tempo. Apparentemente la trama principale è la storia d’amore fra un mezzo filippino e spagnolo appena tornato dall’Europa e la figlia di un ricco mercante locale. Su questa storia se ne intrecciano molte altre ma che però non vengono approfondite.
L’autore è molto ironico e alcuni capitoli sono veramente divertenti: da questo punto di vista il migliore è il XLII “The Espadañas”. Qui viene descritta un’improbabile coppia: una ricca donna filippina ormai in là negli anni ma che voleva sposare uno spagnolo: giunta a 45 anni decide di accontentarsi di uno spiantato dal carattere debole che trasforma in medico. Capitolo divertentissimo!
Rizal è poi maestro nel descrivere le diverse tipologie psicologiche e non mancano le intuizioni psaicosociali. Per certi versi mi ha ricordato un po’ i “Promessi sposi” con però degli accenni di realismo.
Per gran parte del libro l’atmosfera ironica è leggera anche quando descrive fatti drammatici. Sul finale però, improvvisamente il protagonista viene incastrato e accusato di essere a capo di un’insurrezione locale: da lì a poco tutto finisce in tragedia. La storia d’amore naufraga e tutti i personaggi positivi fanno una brutta fine.
Nei “Promessi sposi” del Manzoni trionfa la Provvidenza, nel romanzo di Rizal vincono invece i corrotti e malvagi mentre i “buoni” sono sconfitti.
Vi ho trovato anche due o tre passaggi buoni per le mie epigrafi…
Poi ho completato “Collasso” (2005) di Jared Diamond. Un buon libro che però inizia a risentire dei suoi 18 anni: i concetti chiave restano validi ma l’attualità non è più tale. Comunque un buon libro, soprattutto la prima parte più storica mi è piaciuta molto.
Proprio oggi riflettevo su un concetto chiave, un qualcosa che però 18 anni fa non era evidente: Diamond ha fiducia nella politica e nella democrazia. Crede che la popolazione, sensibilizzata sui problemi ambientali, possa orientare col proprio voto le decisioni della politica. Oggi chiunque abbia un po’ di buon senso dovrebbe riconoscere l’ingenuità di questa idea.
Sarà infatti la poltitica che, grazie a motivazioni speciose a sfondo ambientalista, favorirà i pochi a scapito di gran parte della popolazione. La protezione dell’ambiente infatti sarà presa a pretesto per limitare le libertà della popolazione: la pandemia ci ha già mostrato il meccanismo. In una situazione di pseudo emergenza, giocando sulla paura della popolazione che ne ottenebra il già scarso raziocinio, si imporranno delle politiche arbitrarie, che favoriranno qualche lobbi, spacciandole per scientifiche: se poi, con i suoi tempi, la scienza dovesse dire altrimenti allora semplicemente la si ignorerà. Questo non è complottismo: al contrario è ingenuità pensare che accadrà qualcosa di diverso visto quello che è avvenuto negli ultimi anni e considerando che non c’è motivo di pensare che la politica agirà diversamente in futuro (manca al momento l’ammissione di qualsiasi errore che sarebbe la premessa per non ripeterlo).
Infine ho terminato “Fuga sulla Luna” di Lu Hsün, una raccolta di racconti di inizio XX secolo.
Il primo racconto, come scrissi mesi fa, è eccezionale. I successivi sono leggibili. Interessanti perché danno un’idea della Cina di inizio XX secolo.
Quello che mi ha più colpito è la continuità culturale cinese: i personaggi di Hsün, in verità spesso letterati, leggono e studiano regolarmente i classici delle epoche passate. Ora i nomi cinesi non riesco assolutamente a ricordarli ma vengono nominati testi di diversi secoli a.C. (impero Han ma anche precedenti) e poi regolarmente di tutte le altre epoche. Sostanzialmente c’è sempre stato un impero cinese con la propria cultura e i cinesi ne sono consapevoli. A differenza dell’occidente, dove il medio evo è stato lunghissimo e segna una rottura netta con l’impero romano, nella Cina predomina la continuità.
Ho cercato di chiedere a chatGPT se un cinese moderno riesce a leggere gli ideogrammi antichi ma la sua risposta non mi ha convinto: secondo chatGPT fra il cinese antico e moderno c’è più differenza che fra italiano e latino ma non sono sicuro che in questo caso sappia cosa dice. I racconti farebbero pensare diversamente.
E non è cosa da poco: per capire la Cina bisogna tenere presente che ci sono 2500 e passa anni di cultura senza soluzione di continuità sui quali è stata innestata la cultura occidentale mediata dal comunismo cinese. Non è balzana l’idea di considerare Xi Jinping come una sorta di imperatore.
Il concetto del “Mandato del Cielo” (in cui mi ero già imbattuto leggendo Confucio) è centrale per capire la Cina e, per certi versi, il fatalismo obbediente della sua popolazione.
Ah! i racconti della seconda parte sono ispirati a vecchie leggende cinesi e li ho trovati più piacevoli, alcuni con dei passaggi anche molto divertenti. Perché Hsün ammirava gli scrittori russi e, di conseguenza, i suoi racconti sulla quotidianità cinese tendono a essere piuttosto deprimenti…
Conclusione: nel frattempo ho iniziato due nuovi libri, stavolta stando attento a non prendere mattoni di 500 e passa pagine. Ho iniziato “Inni alla notte” di Novalis perché, lo sapete, la scorsa estate anch’io ho subito il fascino del cielo stellato. Sono quindi curioso di vedere se ritroverò un eco delle mie emozioni in questi scritti…
Il secondo libro che ho iniziato (proprio ieri) è “Le conseguenze economiche della pace” di Keynes, scritto nel 1919, già prevede la guerra a causa degli accordi di pace ingiusti e penalizzanti per la Germania...
Per primo ho completato “Noli me tangere” (1887), nella traduzione inglese scaricata da ProjectGutenberg.org, di Josè Rizal, il maggiore scrittore filippino del XIX secolo.
Un libro strano. La trama di per sé è molto semplice ma con parecchie diramazioni su personaggi secondari. Molti capitoli sono dei quadretti a sé stanti della società filippina del tempo. Apparentemente la trama principale è la storia d’amore fra un mezzo filippino e spagnolo appena tornato dall’Europa e la figlia di un ricco mercante locale. Su questa storia se ne intrecciano molte altre ma che però non vengono approfondite.
L’autore è molto ironico e alcuni capitoli sono veramente divertenti: da questo punto di vista il migliore è il XLII “The Espadañas”. Qui viene descritta un’improbabile coppia: una ricca donna filippina ormai in là negli anni ma che voleva sposare uno spagnolo: giunta a 45 anni decide di accontentarsi di uno spiantato dal carattere debole che trasforma in medico. Capitolo divertentissimo!
Rizal è poi maestro nel descrivere le diverse tipologie psicologiche e non mancano le intuizioni psaicosociali. Per certi versi mi ha ricordato un po’ i “Promessi sposi” con però degli accenni di realismo.
Per gran parte del libro l’atmosfera ironica è leggera anche quando descrive fatti drammatici. Sul finale però, improvvisamente il protagonista viene incastrato e accusato di essere a capo di un’insurrezione locale: da lì a poco tutto finisce in tragedia. La storia d’amore naufraga e tutti i personaggi positivi fanno una brutta fine.
Nei “Promessi sposi” del Manzoni trionfa la Provvidenza, nel romanzo di Rizal vincono invece i corrotti e malvagi mentre i “buoni” sono sconfitti.
Vi ho trovato anche due o tre passaggi buoni per le mie epigrafi…
Poi ho completato “Collasso” (2005) di Jared Diamond. Un buon libro che però inizia a risentire dei suoi 18 anni: i concetti chiave restano validi ma l’attualità non è più tale. Comunque un buon libro, soprattutto la prima parte più storica mi è piaciuta molto.
Proprio oggi riflettevo su un concetto chiave, un qualcosa che però 18 anni fa non era evidente: Diamond ha fiducia nella politica e nella democrazia. Crede che la popolazione, sensibilizzata sui problemi ambientali, possa orientare col proprio voto le decisioni della politica. Oggi chiunque abbia un po’ di buon senso dovrebbe riconoscere l’ingenuità di questa idea.
Sarà infatti la poltitica che, grazie a motivazioni speciose a sfondo ambientalista, favorirà i pochi a scapito di gran parte della popolazione. La protezione dell’ambiente infatti sarà presa a pretesto per limitare le libertà della popolazione: la pandemia ci ha già mostrato il meccanismo. In una situazione di pseudo emergenza, giocando sulla paura della popolazione che ne ottenebra il già scarso raziocinio, si imporranno delle politiche arbitrarie, che favoriranno qualche lobbi, spacciandole per scientifiche: se poi, con i suoi tempi, la scienza dovesse dire altrimenti allora semplicemente la si ignorerà. Questo non è complottismo: al contrario è ingenuità pensare che accadrà qualcosa di diverso visto quello che è avvenuto negli ultimi anni e considerando che non c’è motivo di pensare che la politica agirà diversamente in futuro (manca al momento l’ammissione di qualsiasi errore che sarebbe la premessa per non ripeterlo).
Infine ho terminato “Fuga sulla Luna” di Lu Hsün, una raccolta di racconti di inizio XX secolo.
Il primo racconto, come scrissi mesi fa, è eccezionale. I successivi sono leggibili. Interessanti perché danno un’idea della Cina di inizio XX secolo.
Quello che mi ha più colpito è la continuità culturale cinese: i personaggi di Hsün, in verità spesso letterati, leggono e studiano regolarmente i classici delle epoche passate. Ora i nomi cinesi non riesco assolutamente a ricordarli ma vengono nominati testi di diversi secoli a.C. (impero Han ma anche precedenti) e poi regolarmente di tutte le altre epoche. Sostanzialmente c’è sempre stato un impero cinese con la propria cultura e i cinesi ne sono consapevoli. A differenza dell’occidente, dove il medio evo è stato lunghissimo e segna una rottura netta con l’impero romano, nella Cina predomina la continuità.
Ho cercato di chiedere a chatGPT se un cinese moderno riesce a leggere gli ideogrammi antichi ma la sua risposta non mi ha convinto: secondo chatGPT fra il cinese antico e moderno c’è più differenza che fra italiano e latino ma non sono sicuro che in questo caso sappia cosa dice. I racconti farebbero pensare diversamente.
E non è cosa da poco: per capire la Cina bisogna tenere presente che ci sono 2500 e passa anni di cultura senza soluzione di continuità sui quali è stata innestata la cultura occidentale mediata dal comunismo cinese. Non è balzana l’idea di considerare Xi Jinping come una sorta di imperatore.
Il concetto del “Mandato del Cielo” (in cui mi ero già imbattuto leggendo Confucio) è centrale per capire la Cina e, per certi versi, il fatalismo obbediente della sua popolazione.
Ah! i racconti della seconda parte sono ispirati a vecchie leggende cinesi e li ho trovati più piacevoli, alcuni con dei passaggi anche molto divertenti. Perché Hsün ammirava gli scrittori russi e, di conseguenza, i suoi racconti sulla quotidianità cinese tendono a essere piuttosto deprimenti…
Conclusione: nel frattempo ho iniziato due nuovi libri, stavolta stando attento a non prendere mattoni di 500 e passa pagine. Ho iniziato “Inni alla notte” di Novalis perché, lo sapete, la scorsa estate anch’io ho subito il fascino del cielo stellato. Sono quindi curioso di vedere se ritroverò un eco delle mie emozioni in questi scritti…
Il secondo libro che ho iniziato (proprio ieri) è “Le conseguenze economiche della pace” di Keynes, scritto nel 1919, già prevede la guerra a causa degli accordi di pace ingiusti e penalizzanti per la Germania...
martedì 20 giugno 2023
Aggiornamento guerra
È difficile capire quale sia la reale situazione: anche i video che filtrano (da ambo le parti) mostrano infatti situazioni particolari e non è detto che siano rappresentativi di quello che succede sul fronte in genere.
Alla fine di concreto abbiamo i progressi sul terreno e i veicoli effettivamente distrutti (e ripresi in video). Da questo punto di vista l’offensiva ucraina non sembra andare benissimo: mesi fa i media ci raccontavano che i primi giorni di combattimento sarebbero stati decisivi ma adesso hanno cambiato parere. Dopo due settimane di scontri solo adesso l’offensiva ucraina ha raggiunto la prima linea (di tre) di difesa russa. Da notare che lo scopo di queste linee di difesa non è essere dei muri impenetrabili ma rallentare e logorare il nemico: i russi retrocederanno se gli scontri comportassero troppe perdite. Ma, come detto, le truppe ucraine hanno avuto già grosse difficoltà ad arrivare alla difesa vera e propria.
Negli ultimi giorni sembra che abbiano cambiato tattica: invece di cercare di sfondare con i veicoli pesanti si avanza con la fanteria: ovvio che in questa maniera non si perdono carrarmati ma non è neppure chiaro che percentuale di soldati sopravviva.
Secondo Putin le perdite sono state 10 a 1 a favore dei russi. Sicuramente la stima sarà gonfiata ma:
1. attaccare implica un esporsi alle difese nemiche che inevitabilmente costa uomini e mezzi.
2. l’Ucraina non ha il supporto di artiglieria e aviazione.
Insomma perdite 5 a 1, comunque enormi, mi sembrano realistiche.
Alcuni commentatori dicono che l’Ucraina non ha neppure il vantaggio numerico: attacca con circa 30.000 uomini mentre i russi sono 300.000. Vero: ma i russi sono distribuiti su tutto il fronte mentre l’attacco è concentrato in un unico punto. Poi, ovviamente, i russi manderanno rinforzi dove necessario ma comunque il rapporto fra attaccanti e difensori non sarà 1 a 10 ma molto minore.
Secondo i commentatori pro Kyev ancora l’Ucraina non sta impiegando il grosso dei suoi mezzi né, forse, le proprie truppe migliori. Non so: cosa aspetta? Ci sono varie possibilità:
1. c’è la comprensione che sarebbe uno spreco di uomini e mezzi e, in pratica, l’offensiva è già terminata.
2a. magari si stanno segretamente spostando in una zona completamente diversa del fronte.
2b. forse si vuole attendere di capire se le truppe appena impegnate riescono a superare la prima linea di difesa russa per avere un’idea realistica di cosa potranno ottenere le, ipotetiche, divisioni migliori.
Riguardo a 2a per spostare una divisione senza essere scoperti dai satelliti bisogna muovere pochi mezzi per volta e, per questo, occorre molto tempo.
Un’altra ipotesi è che gli ucraini vogliano attaccare tagliando dal lago artificiale che è stato prosciugato quando la diga è crollata. In questa maniera potrebbero evitare le difese russe: la mia SENSAZIONE da non geologo è però che il terreno rimarrà a lungo un pantano impraticabile soprattutto per i mezzi pesanti.
In definitiva ancora mancano le notizie chiarificatrici della situazione che da tempo aspetto ma, per il momento, i successi ucraini sembrano microscopici e sicuramente non commensurabili ai costi umani e di mezzi necessari per ottenerli.
Conclusione: nel reame delle possibilità esiste sempre l’opzione che l’Ucraina abbia ancora qualche freccia al proprio arco e che sviluppi una vera offensiva il cui esito sarebbe poi da valutare. Ma da questo punto di vista le indicazioni attuali, almeno le poche che sembrano inequivocabili, non fanno pensare che questa ipotesi sia realistica.
PS: Aggiungo schermata che mostra le difese russe altrimenti non è chiaro a cosa mi riferisco. La mappa è basata sulle immagine diffuse dai satelliti occidentali. Le aree conquistate dall'Ucraina nell'offensiva sono quelle azzurre.
Alla fine di concreto abbiamo i progressi sul terreno e i veicoli effettivamente distrutti (e ripresi in video). Da questo punto di vista l’offensiva ucraina non sembra andare benissimo: mesi fa i media ci raccontavano che i primi giorni di combattimento sarebbero stati decisivi ma adesso hanno cambiato parere. Dopo due settimane di scontri solo adesso l’offensiva ucraina ha raggiunto la prima linea (di tre) di difesa russa. Da notare che lo scopo di queste linee di difesa non è essere dei muri impenetrabili ma rallentare e logorare il nemico: i russi retrocederanno se gli scontri comportassero troppe perdite. Ma, come detto, le truppe ucraine hanno avuto già grosse difficoltà ad arrivare alla difesa vera e propria.
Negli ultimi giorni sembra che abbiano cambiato tattica: invece di cercare di sfondare con i veicoli pesanti si avanza con la fanteria: ovvio che in questa maniera non si perdono carrarmati ma non è neppure chiaro che percentuale di soldati sopravviva.
Secondo Putin le perdite sono state 10 a 1 a favore dei russi. Sicuramente la stima sarà gonfiata ma:
1. attaccare implica un esporsi alle difese nemiche che inevitabilmente costa uomini e mezzi.
2. l’Ucraina non ha il supporto di artiglieria e aviazione.
Insomma perdite 5 a 1, comunque enormi, mi sembrano realistiche.
Alcuni commentatori dicono che l’Ucraina non ha neppure il vantaggio numerico: attacca con circa 30.000 uomini mentre i russi sono 300.000. Vero: ma i russi sono distribuiti su tutto il fronte mentre l’attacco è concentrato in un unico punto. Poi, ovviamente, i russi manderanno rinforzi dove necessario ma comunque il rapporto fra attaccanti e difensori non sarà 1 a 10 ma molto minore.
Secondo i commentatori pro Kyev ancora l’Ucraina non sta impiegando il grosso dei suoi mezzi né, forse, le proprie truppe migliori. Non so: cosa aspetta? Ci sono varie possibilità:
1. c’è la comprensione che sarebbe uno spreco di uomini e mezzi e, in pratica, l’offensiva è già terminata.
2a. magari si stanno segretamente spostando in una zona completamente diversa del fronte.
2b. forse si vuole attendere di capire se le truppe appena impegnate riescono a superare la prima linea di difesa russa per avere un’idea realistica di cosa potranno ottenere le, ipotetiche, divisioni migliori.
Riguardo a 2a per spostare una divisione senza essere scoperti dai satelliti bisogna muovere pochi mezzi per volta e, per questo, occorre molto tempo.
Un’altra ipotesi è che gli ucraini vogliano attaccare tagliando dal lago artificiale che è stato prosciugato quando la diga è crollata. In questa maniera potrebbero evitare le difese russe: la mia SENSAZIONE da non geologo è però che il terreno rimarrà a lungo un pantano impraticabile soprattutto per i mezzi pesanti.
In definitiva ancora mancano le notizie chiarificatrici della situazione che da tempo aspetto ma, per il momento, i successi ucraini sembrano microscopici e sicuramente non commensurabili ai costi umani e di mezzi necessari per ottenerli.
Conclusione: nel reame delle possibilità esiste sempre l’opzione che l’Ucraina abbia ancora qualche freccia al proprio arco e che sviluppi una vera offensiva il cui esito sarebbe poi da valutare. Ma da questo punto di vista le indicazioni attuali, almeno le poche che sembrano inequivocabili, non fanno pensare che questa ipotesi sia realistica.
PS: Aggiungo schermata che mostra le difese russe altrimenti non è chiaro a cosa mi riferisco. La mappa è basata sulle immagine diffuse dai satelliti occidentali. Le aree conquistate dall'Ucraina nell'offensiva sono quelle azzurre.
sabato 17 giugno 2023
Falsa sicurezza
Probabilmente dovrei scrivere di qualche libro che sto leggendo: guardando i titoli dei pezzi scritti a giugno c’è pochissimo su di essi.
Oggi però voglio parlare di un fenomeno psicologico di cui mi pare (97%) di aver letto su Diamond.
Non mi ricordo bene il contesto in cui ne scrive: probabilmente per aiutare a spiegare come mai le popolazioni talvolta non si rendono conto del pericolo che stanno attraversando.
L’esperimento chiedeva alle persone che vivevano in una valle dove era presente una grande diga di valutarne la pericolosità. Ebbene il pericolo percepito diminuiva fino a sparire via via che ci si avvicinava alla diga vera e propria. Le persone che vivevano nel primo paese che sarebbe stato spazzato via dalle acque non pensavano mai a tale rischio.
Inizialmente mi sembrò un fenomeno inspiegabile: come è possibile rifiutarsi di vedere la realtà? Come mai non ammettere un pericolo evidente per sé e i propri cari?
Poi, pensandoci meglio, mi sono reso conto che si tratta di un risultato intuibile anche alla luce di quanto già sapevo e che, soprattutto, non colpisce solamente chi abita nei pressi di una diga…
Già scorrendo i diversi limiti cognitivi ([E] 1.1) è facile riconoscerne molti che devono avere un ruolo nel fenomeno: la misconoscenza (la volontà di non sapere), l’irrazionalità, l'anti-resipiscenza (non voler ammettere qualcosa che ci costringerebbe a modificare la nostra visione della vita), o la scelta delle priorità. Ma soprattutto vi vedo due fenomeni legati alle relazioni e pressioni sociali ([E] 1.3 e 1.4): la dissonanza cognitiva (che in questo caso di sovrappone sull’anti-resipiscenza) e il pensiero di gruppo. L’uomo non ama i conflitti irrisolti: nella consapevolezza di un pericolo teorico sa bene che dovrebbe affrontarlo per risolverlo, nel caso della diga però il singolo può fare ben poco e, anche per evitare di sentirsi impotente (protezione della propria autostima) semplicemente cancella l’esistenza del pericolo.
Quando poi la maggior degli abitanti del paese rimuovono il problema dai loro pensieri e dalle loro conversazioni allora anche chi, compiendo uno sforzo di volontà e razionalità, sarebbe disposto ad approfondire la problematica ne è dissuaso dal pensiero di gruppo (dal desiderio di essere accettato dagli altri). Suppongo poi non manchino le razionalizzazioni come, per esempio, la fiducia totale nelle parole dell’autorità, del sindaco che giura sulla sua sicurezza (e che magari vive in una villa nei pressi del paese: le autorità possono benissimo sbagliare in buona fede!) o del ministro giunto per l'inaugurazione decenni prima: sicuramente tutti i “rigidi” criteri di sicurezza sono stati rispettati e, di certo, tutti i controlli di sicurezza sono stati eseguiti scrupolosamente perché con un qualcosa di potenzialmente pericoloso come una diga “non si scherza”: quale politico rischierebbe che magari non subito ma dopo trenta o passi anni la diga potesse cedere?
L’ultima domanda è ironica: in realtà un altro elemento che influisce su questo fenomeno è la prospettiva esistenziale ([E] 1.2). L’uomo tende a confondere ciò che non accade nella propria vita col “mai”. Il pericolo che teoricamente si dovrebbe presentare una volta ogni 200 anni viene confuso con un pericolo inesistente: peccato però che se le dighe sono mille allora, statisticamente, si verificherà un problema ogni pochi mesi in una di queste.
Questo senza ricordare l’insegnamento di Taleb ([E] appendice E), ovvero che le probabilità di rischio molto basse non possono mai essere calcolate con precisioni e, spesso, si basano su modelli errati e ottimistici. Quante volte dopo un disastro si sente dire che il tale fattore era stato sottostimato o addirittura non considerato?
Secondo chatGPT questo fenomeno psicologico è noto come “falsi allarme” o “falsa sicurezza”: il primo nome non mi convince ma “falsa sicurezza” mi sembra possa andare.
Secondo le conoscenze dell’IA i principale fattori che la provocano sono la prospettiva esistenziale e la dissonanza cognitiva (più vari e indefiniti). Approfondendo un po’ chatGPT fa il nome di vari psicologhi che hanno studiato il processo decisionale umano di fronte al rischio: insomma non è la teoria di un singolo ma si tratta di un fenomeno ben conosciuto e accertato.
Ma il suo aspetto più straordinario è come questa teoria della falsa sicurezza si possa applicare in tanti altri ambiti dove le persone non sembrano reagire razionalmente a dati concreti che evidenziano un problema o un pericolo.
Da una parte, nei casi che ho in mente e che il lettore può facilmente immaginare, un ruolo fondamentale lo giocano i media nel veicolare la voce rassicurante dell’autorità, vuoi scientifica che politica: la tendenza a fidarsi e obbedire all’autorità della popolazione è già fortissima di suo ed, evidentemente, la sua efficacia è moltiplicata quando la spinge in una direzione che istintivamente già vorrebbe prendere. Cioè gli esperimenti hanno dimostrato che l’uomo, per obbedire all’autorità, è disposto ad andare contro la proprio moralità e a compiere atti inumani: figuriamoci quindi quando l’autorità lo spinge verso ciò che vorrebbe fare o credere. Per esempio “Lei XXX si merita una promozione!” o, appunto, “state tranquilli, non preoccupatevi: non c’è nessun pericolo”.
Un altro fattore decisivo è quale sia il pericolo diretto percepito dal singolo: quando cioè si tratta di un pericolo che colpirà gli “altri” o che effettivamente potrebbe colpire anche noi.
La mia sensazione intuitiva è che se il rischio personale è minore dell’1% allora venga molto più facilmente ignorato.
Il terzo fattore è se il singolo può o no fare qualcosa per evitare o almeno diminuire il pericolo in questione. Se il singolo da solo è impotente diviene ancora più facile che preferisca dimenticarsi l'intera problematica. Se poi sa di non essere l'unico che ne sarà colpito allora si tranquillizzerà ulteriromente.
Da un punto di vista matematico andrebbe valutata la probabilità del rischio moltiplicata per la sua gravità: insomma anche un rischio improbabile dell’uno per mille andrebbe preso in seria considerazione se le sue conseguenze potrebbero essere la morte o, comunque, malattie debilitanti a vita. Ma l’uomo non è razionale.
Conclusione: qui rischiavo di mettermi a ripetere le solite cose ma secondo me questo fenomeno della falsa sicurezza, che come abbiamo visto è causato e può essere amplificato da molti fattori, è utilissimo per comprendere come mai fasce molto ampie, quando non maggioritarie, della popolazione sembrano rifiutarsi di vedere ciò che invece dovrebbe essere loro ovvio: la possibilità di una guerra nucleare fra occidente e Russia, le controindicazioni dei vaccini mRNA, il crollo del dollaro, la fine dell’egemonia occidentale, la riduzione delle libertà e una miriade di altri fenomeni “sgraditi” a cui la popolazione, spesso incoraggiate dalle istituzioni, preferisce non preoccuparsi.
Oggi però voglio parlare di un fenomeno psicologico di cui mi pare (97%) di aver letto su Diamond.
Non mi ricordo bene il contesto in cui ne scrive: probabilmente per aiutare a spiegare come mai le popolazioni talvolta non si rendono conto del pericolo che stanno attraversando.
L’esperimento chiedeva alle persone che vivevano in una valle dove era presente una grande diga di valutarne la pericolosità. Ebbene il pericolo percepito diminuiva fino a sparire via via che ci si avvicinava alla diga vera e propria. Le persone che vivevano nel primo paese che sarebbe stato spazzato via dalle acque non pensavano mai a tale rischio.
Inizialmente mi sembrò un fenomeno inspiegabile: come è possibile rifiutarsi di vedere la realtà? Come mai non ammettere un pericolo evidente per sé e i propri cari?
Poi, pensandoci meglio, mi sono reso conto che si tratta di un risultato intuibile anche alla luce di quanto già sapevo e che, soprattutto, non colpisce solamente chi abita nei pressi di una diga…
Già scorrendo i diversi limiti cognitivi ([E] 1.1) è facile riconoscerne molti che devono avere un ruolo nel fenomeno: la misconoscenza (la volontà di non sapere), l’irrazionalità, l'anti-resipiscenza (non voler ammettere qualcosa che ci costringerebbe a modificare la nostra visione della vita), o la scelta delle priorità. Ma soprattutto vi vedo due fenomeni legati alle relazioni e pressioni sociali ([E] 1.3 e 1.4): la dissonanza cognitiva (che in questo caso di sovrappone sull’anti-resipiscenza) e il pensiero di gruppo. L’uomo non ama i conflitti irrisolti: nella consapevolezza di un pericolo teorico sa bene che dovrebbe affrontarlo per risolverlo, nel caso della diga però il singolo può fare ben poco e, anche per evitare di sentirsi impotente (protezione della propria autostima) semplicemente cancella l’esistenza del pericolo.
Quando poi la maggior degli abitanti del paese rimuovono il problema dai loro pensieri e dalle loro conversazioni allora anche chi, compiendo uno sforzo di volontà e razionalità, sarebbe disposto ad approfondire la problematica ne è dissuaso dal pensiero di gruppo (dal desiderio di essere accettato dagli altri). Suppongo poi non manchino le razionalizzazioni come, per esempio, la fiducia totale nelle parole dell’autorità, del sindaco che giura sulla sua sicurezza (e che magari vive in una villa nei pressi del paese: le autorità possono benissimo sbagliare in buona fede!) o del ministro giunto per l'inaugurazione decenni prima: sicuramente tutti i “rigidi” criteri di sicurezza sono stati rispettati e, di certo, tutti i controlli di sicurezza sono stati eseguiti scrupolosamente perché con un qualcosa di potenzialmente pericoloso come una diga “non si scherza”: quale politico rischierebbe che magari non subito ma dopo trenta o passi anni la diga potesse cedere?
L’ultima domanda è ironica: in realtà un altro elemento che influisce su questo fenomeno è la prospettiva esistenziale ([E] 1.2). L’uomo tende a confondere ciò che non accade nella propria vita col “mai”. Il pericolo che teoricamente si dovrebbe presentare una volta ogni 200 anni viene confuso con un pericolo inesistente: peccato però che se le dighe sono mille allora, statisticamente, si verificherà un problema ogni pochi mesi in una di queste.
Questo senza ricordare l’insegnamento di Taleb ([E] appendice E), ovvero che le probabilità di rischio molto basse non possono mai essere calcolate con precisioni e, spesso, si basano su modelli errati e ottimistici. Quante volte dopo un disastro si sente dire che il tale fattore era stato sottostimato o addirittura non considerato?
Secondo chatGPT questo fenomeno psicologico è noto come “falsi allarme” o “falsa sicurezza”: il primo nome non mi convince ma “falsa sicurezza” mi sembra possa andare.
Secondo le conoscenze dell’IA i principale fattori che la provocano sono la prospettiva esistenziale e la dissonanza cognitiva (più vari e indefiniti). Approfondendo un po’ chatGPT fa il nome di vari psicologhi che hanno studiato il processo decisionale umano di fronte al rischio: insomma non è la teoria di un singolo ma si tratta di un fenomeno ben conosciuto e accertato.
Ma il suo aspetto più straordinario è come questa teoria della falsa sicurezza si possa applicare in tanti altri ambiti dove le persone non sembrano reagire razionalmente a dati concreti che evidenziano un problema o un pericolo.
Da una parte, nei casi che ho in mente e che il lettore può facilmente immaginare, un ruolo fondamentale lo giocano i media nel veicolare la voce rassicurante dell’autorità, vuoi scientifica che politica: la tendenza a fidarsi e obbedire all’autorità della popolazione è già fortissima di suo ed, evidentemente, la sua efficacia è moltiplicata quando la spinge in una direzione che istintivamente già vorrebbe prendere. Cioè gli esperimenti hanno dimostrato che l’uomo, per obbedire all’autorità, è disposto ad andare contro la proprio moralità e a compiere atti inumani: figuriamoci quindi quando l’autorità lo spinge verso ciò che vorrebbe fare o credere. Per esempio “Lei XXX si merita una promozione!” o, appunto, “state tranquilli, non preoccupatevi: non c’è nessun pericolo”.
Un altro fattore decisivo è quale sia il pericolo diretto percepito dal singolo: quando cioè si tratta di un pericolo che colpirà gli “altri” o che effettivamente potrebbe colpire anche noi.
La mia sensazione intuitiva è che se il rischio personale è minore dell’1% allora venga molto più facilmente ignorato.
Il terzo fattore è se il singolo può o no fare qualcosa per evitare o almeno diminuire il pericolo in questione. Se il singolo da solo è impotente diviene ancora più facile che preferisca dimenticarsi l'intera problematica. Se poi sa di non essere l'unico che ne sarà colpito allora si tranquillizzerà ulteriromente.
Da un punto di vista matematico andrebbe valutata la probabilità del rischio moltiplicata per la sua gravità: insomma anche un rischio improbabile dell’uno per mille andrebbe preso in seria considerazione se le sue conseguenze potrebbero essere la morte o, comunque, malattie debilitanti a vita. Ma l’uomo non è razionale.
Conclusione: qui rischiavo di mettermi a ripetere le solite cose ma secondo me questo fenomeno della falsa sicurezza, che come abbiamo visto è causato e può essere amplificato da molti fattori, è utilissimo per comprendere come mai fasce molto ampie, quando non maggioritarie, della popolazione sembrano rifiutarsi di vedere ciò che invece dovrebbe essere loro ovvio: la possibilità di una guerra nucleare fra occidente e Russia, le controindicazioni dei vaccini mRNA, il crollo del dollaro, la fine dell’egemonia occidentale, la riduzione delle libertà e una miriade di altri fenomeni “sgraditi” a cui la popolazione, spesso incoraggiate dalle istituzioni, preferisce non preoccuparsi.
giovedì 15 giugno 2023
Nella selva
Questo è un pezzo difficile. Anzi voglio scriverlo a schermo spento: fatto…
Da dove partire? Uhm…
Per anni ho dato l’allarme ai 10-12 matti che mi leggono: “fine della libertà”, “è dittatura” e roba del genere…
Quelle che vedevo non erano delle palesi violazioni ma dei principi che venivano abbattuti, dei confini che venivano superati. Non di tanto, magari solo di un passo. Ma erano tutte propedeutiche per ciò che sarebbe venuto dopo e che viviamo adesso. Questo ragionamento l’ho già proposto non molto tempo fa (v. Avevo ragione?).
La novità odierna è comprendere come la maggior parte della popolazione non si renda assolutamente conto di ciò che sta avvenendo. Niente di niente. Un branco di pecore pronte al macello: si vedono già delle pecore che vengono condotte in una al macello per verificare se funzionerà: si odono i lamenti, si vedono uscire lana, cosciotti e altri tagli di carne ma ancora il gregge non sa fare due più due. Continua a brucare tranquillo perché tutto continua a sembrargli normale.
Credono di essere liberi perché non vedono le proprie catene.
La maggioranza crede ancora nella democrazia, crede che i politici facciano (o almeno cerchino di fare) l’interesse della propria popolazione, credono che non esistano complotti, che i media raccontino le cose esattamente come stanno. E che l’UE sia un “giardino” circondato dalla giungla...
Ecco…
Ricordate Dante?
Io vagamente. Ricordo che Dante si accorge di essere inseguito da tre belve: un leone, una lonza e un terzo animale che non ricordo, immagino un lupo anzi doveva essere una lupa.
Sono delle allegorie, ovvero rappresentano tramite dei legami non evidenti (altrimenti sarebbero metafore), altre cose. Il leone (non ricordo) magari rappresenta il potere; la lupa (non ricordo) i vizi morali…
La lonza, con grande angustia degli studiosi, non è più chiaro (diamo per scontato che Dante avesse usato un'immagine comprensibile dai suo contemporanei) a cosa fosse associata…
Comunque Dante scappa e si ritrova all’Inferno dove Virgilio lo accompagna fino al Purgatorio e poi probabilmente sapete meglio di me come prosegue la Divina commedia.
Anche io mi sento in una selva oscura: è il nostro mondo. I pericoli ancora non si vedono bene perché sono avvolti nell’oscurità, ma ci sono: la sensazione di malessere, di ansia, il timore di un pericolo opprimente è giustificata.
La situazione di oggi è simile. La campagna tranquilla con il suo bosco ben curato sta cambiando. Le strade non sono più sicure dopa sera perché pullulano di briganti; la giustizia scarseggia: è il villico che di notte deve chiudersi in casa: se esce e viene rapinato è colpa sua. Ma soprattutto è la foresta che sta diventando una selva oscura. E nell’oscurità cela dei pericoli che ancora non riusciamo a vedere e comprendere. Di giorno sembra apparentemente tutto uguale a prima, a venti o trent’anni fa, ma a sera, o magari provando ad andare a raccogliere funghi nel bosco che era familiare, si scorgono degli orrori che prima non esistevano, che erano semplicemente impensabili…
E quindi anche oggi ci sono tre belve: il leone potrebbe essere la democrazia corrotta , il lupo i media bugiardi… e la misteriosa lonza? (mi trattengo da battute fuori luogo su lonza – stronza – baronessa Tedesca) la lonza potrebbe rappresentare le oligarchie globali invisibili…
Mi rendo conto che sto scrivendo da cani. Non importa perché questa idea è ottima. Potrebbe essere la base perfetta di quel pamphlet di cui ho accennato in Parte 2: progetto X-D. L’idea intendo, non questo pezzo di per sé.
Ecco l’inizio forte che cercavo. E i tre temi che tratterò… Chi vorrà saperne di più potrà leggere l’Epitome.
Uhm… sì anche per questo sto scrivendo male: sono tutto eccitato… in senso buono… Questa è l’idea che cercavo…
Onestamente non so che altro aggiungere: l’idea è perfetta. Ora riaccendo lo schermo e vedo di rimettere un minimo questo testo.
Sono andato a scrivere su e giù col cursore quindi chissà cosa avrò combinato!
Avevo combinato un pasticcio: avevo inserito parte del testo in una specie di riquadro esterno che non so neppure come ho fatto a far apparire! (Ma fortunatamente ho potuto copiare e incollare al suo posto corretto)
Aggiungo solo che la mia vaga idea originaria era di scrivere di altro: di capire e spiegare il perché psicologico di questa cecità, di questa inconsapevolezza, di questa ingenuità, di questa fiducia mal riposta. Scusate le ripetizioni: sto prendendo “appunti” per il pamphlet!
Conclusione: prezzo bruttino e spoglio oggi ma spero germoglierà e porterà grandi frutti!
Conclusione 2: però è straordinario come ogni "pezzo" vada al proprio posto! Ancora non la cercavo e l'idea arriva praticamente da sola...
PS: Nota x me: devo ricordarmi di riproporre l'esempio della mancanza della sensazione di pericolo delle persone che vivono sotto la diga...
Da dove partire? Uhm…
Per anni ho dato l’allarme ai 10-12 matti che mi leggono: “fine della libertà”, “è dittatura” e roba del genere…
Quelle che vedevo non erano delle palesi violazioni ma dei principi che venivano abbattuti, dei confini che venivano superati. Non di tanto, magari solo di un passo. Ma erano tutte propedeutiche per ciò che sarebbe venuto dopo e che viviamo adesso. Questo ragionamento l’ho già proposto non molto tempo fa (v. Avevo ragione?).
La novità odierna è comprendere come la maggior parte della popolazione non si renda assolutamente conto di ciò che sta avvenendo. Niente di niente. Un branco di pecore pronte al macello: si vedono già delle pecore che vengono condotte in una al macello per verificare se funzionerà: si odono i lamenti, si vedono uscire lana, cosciotti e altri tagli di carne ma ancora il gregge non sa fare due più due. Continua a brucare tranquillo perché tutto continua a sembrargli normale.
Credono di essere liberi perché non vedono le proprie catene.
La maggioranza crede ancora nella democrazia, crede che i politici facciano (o almeno cerchino di fare) l’interesse della propria popolazione, credono che non esistano complotti, che i media raccontino le cose esattamente come stanno. E che l’UE sia un “giardino” circondato dalla giungla...
Ecco…
Ricordate Dante?
Io vagamente. Ricordo che Dante si accorge di essere inseguito da tre belve: un leone, una lonza e un terzo animale che non ricordo, immagino un lupo anzi doveva essere una lupa.
Sono delle allegorie, ovvero rappresentano tramite dei legami non evidenti (altrimenti sarebbero metafore), altre cose. Il leone (non ricordo) magari rappresenta il potere; la lupa (non ricordo) i vizi morali…
La lonza, con grande angustia degli studiosi, non è più chiaro (diamo per scontato che Dante avesse usato un'immagine comprensibile dai suo contemporanei) a cosa fosse associata…
Comunque Dante scappa e si ritrova all’Inferno dove Virgilio lo accompagna fino al Purgatorio e poi probabilmente sapete meglio di me come prosegue la Divina commedia.
Anche io mi sento in una selva oscura: è il nostro mondo. I pericoli ancora non si vedono bene perché sono avvolti nell’oscurità, ma ci sono: la sensazione di malessere, di ansia, il timore di un pericolo opprimente è giustificata.
La situazione di oggi è simile. La campagna tranquilla con il suo bosco ben curato sta cambiando. Le strade non sono più sicure dopa sera perché pullulano di briganti; la giustizia scarseggia: è il villico che di notte deve chiudersi in casa: se esce e viene rapinato è colpa sua. Ma soprattutto è la foresta che sta diventando una selva oscura. E nell’oscurità cela dei pericoli che ancora non riusciamo a vedere e comprendere. Di giorno sembra apparentemente tutto uguale a prima, a venti o trent’anni fa, ma a sera, o magari provando ad andare a raccogliere funghi nel bosco che era familiare, si scorgono degli orrori che prima non esistevano, che erano semplicemente impensabili…
E quindi anche oggi ci sono tre belve: il leone potrebbe essere la democrazia corrotta , il lupo i media bugiardi… e la misteriosa lonza? (mi trattengo da battute fuori luogo su lonza – stronza – baronessa Tedesca) la lonza potrebbe rappresentare le oligarchie globali invisibili…
Mi rendo conto che sto scrivendo da cani. Non importa perché questa idea è ottima. Potrebbe essere la base perfetta di quel pamphlet di cui ho accennato in Parte 2: progetto X-D. L’idea intendo, non questo pezzo di per sé.
Ecco l’inizio forte che cercavo. E i tre temi che tratterò… Chi vorrà saperne di più potrà leggere l’Epitome.
Uhm… sì anche per questo sto scrivendo male: sono tutto eccitato… in senso buono… Questa è l’idea che cercavo…
Onestamente non so che altro aggiungere: l’idea è perfetta. Ora riaccendo lo schermo e vedo di rimettere un minimo questo testo.
Sono andato a scrivere su e giù col cursore quindi chissà cosa avrò combinato!
Avevo combinato un pasticcio: avevo inserito parte del testo in una specie di riquadro esterno che non so neppure come ho fatto a far apparire! (Ma fortunatamente ho potuto copiare e incollare al suo posto corretto)
Aggiungo solo che la mia vaga idea originaria era di scrivere di altro: di capire e spiegare il perché psicologico di questa cecità, di questa inconsapevolezza, di questa ingenuità, di questa fiducia mal riposta. Scusate le ripetizioni: sto prendendo “appunti” per il pamphlet!
Conclusione: prezzo bruttino e spoglio oggi ma spero germoglierà e porterà grandi frutti!
Conclusione 2: però è straordinario come ogni "pezzo" vada al proprio posto! Ancora non la cercavo e l'idea arriva praticamente da sola...
PS: Nota x me: devo ricordarmi di riproporre l'esempio della mancanza della sensazione di pericolo delle persone che vivono sotto la diga...
Guerra e povertà
È un po’ che non scrivo dei libri che sto leggendo. Siccome mi sentivo in colpa ho preso Hobsbawm e controllato il mio ultimo appunto.
È abbastanza attuale: i profughi di guerra, ovvero coloro che scappano dalla guerra, si dirigono nelle nazioni circostanti, non scelgono dove andare. La scelta implica una capacità che chi è costretto alla fuga non ha.
I palestinesi scacciati da Israele vivono tuttora nei paesi limitrofi.
A mio avviso, ma sono consapevole che sia un’idea opinabile, coloro che dal proprio paese in guerra scappano in un paese confinante sono profughi di guerra ma quando da qui vengono a cercare fortuna in Europa lo fanno per motivi economici.
Uno strano video - 17/6/2023
Oggi guardavo un video di guerra su Telegram: una piccola squadra russa che, su una specie di Panda mimetica, si avvicina rapidamente alla zona del fronte, spara un missile anticarro a un bersaglio e scappa via.
Sulla via del ritorno il comandante intervista l’addetto al razzo e gli chiede com’è andata. Un dialogo banale che non vale la pena riportare. Sul finale l’intervistato dice che “Ora torniamo alla base ma lo faremo ancora [distruggere un carrarmato nemico]” e il capo commenta, come fosse una battuta, “Sempre che Greta Thunberg non guardi!” e poi il video finisce.
Che c’entra Greta Thunberg? Ha fatto qualche commento sulla guerra?
Cercando su Google ho scoperto che la scorsa settimana la ragazzina svedese ha accusato la Russia di aver volutamente provocato il disastro ecologico causato dal crollo della diga: probabilmente è per questo…
Però la sensazione è che, al di fuori dell’occidente, l’agiografia sostenuta dai media della ragazzina presaga Cassandra sia percepita nella sua irrealtà: un’inconsistenza leggera, tutta forma e nessuna sostanza. Un prodotto mediatico fatto per irretire le menti ma che nel resto del mondo viene visto per quel che è: una ragazzina viziata che, forse, non si rende neppure conto della propria ipocrisia; un feticcio agitato da chi controlla l’opinione pubblica per promuovere una narrativa del catastrofismo ecologico.
Per questo i soldati russi ridono dell’occidente e delle sue icone mediatiche.
Da Repubblica - 19/6/2023
Da anni evito accuratamente anche solo di aprire i siti di quotidiani come Repubblica.it o Corriere.it ma, per qualche strano motivo, Twitter un paio di giorni fa ha deciso di presentarmi un cinguettio del primo di questi. E in realtà era anche interessante!
Mesi fa scrissi il pezzo Pappa proletaria in cui principalmente mi chiedevo se l’aumento di sessualità alternative potesse essere dovuto al cibo ultra processato. Concludevo poi cercando di dare una giustificazione al motivo per cui si possa volere un aumento di queste tendenze. Scrissi: «Ma, tornando alla nostra ideologia “woke”, è possibile che questa stia venendo promossa perché vi è la consapevolezza della tendenza all’aumento delle “sessualità alternative”? E che magari queste siano volute, o comunque ben accette, nella consapevolezza che il loro effetto indiretto è un calo della natalità?
Non lo so, ancora pochi anni fa avrei riso di me stesso pensando di essere troppo fantasioso, ma il mondo di oggi dimostra come dei valori base, che credevo ormai acquisiti, anzi che credevo insiti nella natura umana, stiano venendo ribaltati o ignorati [...]»
Ebbene il cinguettio di Repubblica.it (QUI l’originale) dice: «Disastro climatico. Prestigiosissima Università dimostra che l'omosessualità obbligatoria è l'unica possibilità di salvare il Pianeta. "Diventando tutti omosessuali si ridurranno le emissioni. Niente figli significa più sostenibilità. Lo dice la Scienza" (di Gustavo Prendendolo)»
Che dire? Cioè che io almanaccavo col dubbio di rischiare l’assurdo sta in verità venendo già seriamente ipotizzato. E ormai abbiamo visto come funzionano queste cose: prima si fa un accenno (l’articolo in questione) poi qualcuno inizia a dire “che non è una cattiva idea” e, infine, ci si dà da fare per metterla in atto…
Modificato 23/6/2023: Ooopps!! Il cinguettio in questione NON è di Repubblica.it ma di un sito di satira che, appunto, prendeva in giro tale quotidiano! Per maggiori informazioni rimando al corto Auch!!
Billcoyote - 21/6/2023
Sogno interessante, diverso dal solito. Non ci sono ma vedo un lungomare pieno di gente. Un ragazzo sta girando video divertenti per YouTube: ha in testa un apparecchio a molla che gli cambia il colore dei capelli sulla testa: da castano scuro a biondo platino in un millesimo di secondo, come lui stesso poi spiega. Se non lo si guarda direttamente non ci si accorge di nulla e le persone rimangono sconcertate col dubbio di aver visto qualcosa con la coda dell’occhio o di aver avuto un'allucinazione.
Ripete lo scherzetto a un venditore di crepes che ha una finestra che si affaccia sul lungomare: per qualche motivo il tizio si offende e inizia a ingiuriare il ragazzo. Io mi sono “materializzato” alle sue spalle e sono il suo fratello maggiore [strano perché non ho fratelli]. Il poliziotto inizia a sputare al mio fratellino senza riuscire a colpirlo e io, senza pensarci due volte, gli sparo con una pistola ad acqua proprio negli occhi.
Ci allontaniamo rapidamente (adesso siamo in bici) perché il liquido che ho sparato al poliziotto è in realtà un virus che trasforma in zombie. In un attimo so che pochi anni prima c’era già stato un virus simile che aveva ucciso una fetta significativa della popolazione ma il mio, modestamente, è una nuova variante.
Poi scattano delle sirene. Mi accorgo che una ripete “Billcoyote”. Mi sveglio, sono le 5:30, mi accorgo che fra i vari cinguettii ce n’è uno che ripete “Billcoyote”. Sono completamente sveglio e vispo ad ascoltare: a intermittenza sento il richiamo... ma quale ca### di uccello fa questo verso??
Mercenario tedesco - 21/6/2023
Oggi sono stato bravo e ho ascoltato l’intera intervista a un mercenario tedesco che ha combattuto per circa un anno per l’Ucraina. Un ragazzo coraggioso ma non molto sveglio. Probabilmente psicopatico.
Io credo che sia stato onesto: ha parlato male dei russi ma ha anche ammesso diverse cose a sfavore degli ucraini.
Poi è sorprendente come non abbia capito niente delle motivazioni della guerra: ha proprio preso fischi per fiaschi ma, come detto, non mi è parso molto brillante.
Il video è questo: Fighting Spetsnaz, Corruption, POWs & Mistreatment - German Foreign Fighter In Ukraine Interview dal canale Willy OAM
È abbastanza attuale: i profughi di guerra, ovvero coloro che scappano dalla guerra, si dirigono nelle nazioni circostanti, non scelgono dove andare. La scelta implica una capacità che chi è costretto alla fuga non ha.
I palestinesi scacciati da Israele vivono tuttora nei paesi limitrofi.
A mio avviso, ma sono consapevole che sia un’idea opinabile, coloro che dal proprio paese in guerra scappano in un paese confinante sono profughi di guerra ma quando da qui vengono a cercare fortuna in Europa lo fanno per motivi economici.
Uno strano video - 17/6/2023
Oggi guardavo un video di guerra su Telegram: una piccola squadra russa che, su una specie di Panda mimetica, si avvicina rapidamente alla zona del fronte, spara un missile anticarro a un bersaglio e scappa via.
Sulla via del ritorno il comandante intervista l’addetto al razzo e gli chiede com’è andata. Un dialogo banale che non vale la pena riportare. Sul finale l’intervistato dice che “Ora torniamo alla base ma lo faremo ancora [distruggere un carrarmato nemico]” e il capo commenta, come fosse una battuta, “Sempre che Greta Thunberg non guardi!” e poi il video finisce.
Che c’entra Greta Thunberg? Ha fatto qualche commento sulla guerra?
Cercando su Google ho scoperto che la scorsa settimana la ragazzina svedese ha accusato la Russia di aver volutamente provocato il disastro ecologico causato dal crollo della diga: probabilmente è per questo…
Però la sensazione è che, al di fuori dell’occidente, l’agiografia sostenuta dai media della ragazzina presaga Cassandra sia percepita nella sua irrealtà: un’inconsistenza leggera, tutta forma e nessuna sostanza. Un prodotto mediatico fatto per irretire le menti ma che nel resto del mondo viene visto per quel che è: una ragazzina viziata che, forse, non si rende neppure conto della propria ipocrisia; un feticcio agitato da chi controlla l’opinione pubblica per promuovere una narrativa del catastrofismo ecologico.
Per questo i soldati russi ridono dell’occidente e delle sue icone mediatiche.
Da Repubblica - 19/6/2023
Da anni evito accuratamente anche solo di aprire i siti di quotidiani come Repubblica.it o Corriere.it ma, per qualche strano motivo, Twitter un paio di giorni fa ha deciso di presentarmi un cinguettio del primo di questi. E in realtà era anche interessante!
Mesi fa scrissi il pezzo Pappa proletaria in cui principalmente mi chiedevo se l’aumento di sessualità alternative potesse essere dovuto al cibo ultra processato. Concludevo poi cercando di dare una giustificazione al motivo per cui si possa volere un aumento di queste tendenze. Scrissi: «Ma, tornando alla nostra ideologia “woke”, è possibile che questa stia venendo promossa perché vi è la consapevolezza della tendenza all’aumento delle “sessualità alternative”? E che magari queste siano volute, o comunque ben accette, nella consapevolezza che il loro effetto indiretto è un calo della natalità?
Non lo so, ancora pochi anni fa avrei riso di me stesso pensando di essere troppo fantasioso, ma il mondo di oggi dimostra come dei valori base, che credevo ormai acquisiti, anzi che credevo insiti nella natura umana, stiano venendo ribaltati o ignorati [...]»
Ebbene il cinguettio di Repubblica.it (QUI l’originale) dice: «Disastro climatico. Prestigiosissima Università dimostra che l'omosessualità obbligatoria è l'unica possibilità di salvare il Pianeta. "Diventando tutti omosessuali si ridurranno le emissioni. Niente figli significa più sostenibilità. Lo dice la Scienza" (di Gustavo Prendendolo)»
Che dire? Cioè che io almanaccavo col dubbio di rischiare l’assurdo sta in verità venendo già seriamente ipotizzato. E ormai abbiamo visto come funzionano queste cose: prima si fa un accenno (l’articolo in questione) poi qualcuno inizia a dire “che non è una cattiva idea” e, infine, ci si dà da fare per metterla in atto…
Modificato 23/6/2023: Ooopps!! Il cinguettio in questione NON è di Repubblica.it ma di un sito di satira che, appunto, prendeva in giro tale quotidiano! Per maggiori informazioni rimando al corto Auch!!
Billcoyote - 21/6/2023
Sogno interessante, diverso dal solito. Non ci sono ma vedo un lungomare pieno di gente. Un ragazzo sta girando video divertenti per YouTube: ha in testa un apparecchio a molla che gli cambia il colore dei capelli sulla testa: da castano scuro a biondo platino in un millesimo di secondo, come lui stesso poi spiega. Se non lo si guarda direttamente non ci si accorge di nulla e le persone rimangono sconcertate col dubbio di aver visto qualcosa con la coda dell’occhio o di aver avuto un'allucinazione.
Ripete lo scherzetto a un venditore di crepes che ha una finestra che si affaccia sul lungomare: per qualche motivo il tizio si offende e inizia a ingiuriare il ragazzo. Io mi sono “materializzato” alle sue spalle e sono il suo fratello maggiore [strano perché non ho fratelli]. Il poliziotto inizia a sputare al mio fratellino senza riuscire a colpirlo e io, senza pensarci due volte, gli sparo con una pistola ad acqua proprio negli occhi.
Ci allontaniamo rapidamente (adesso siamo in bici) perché il liquido che ho sparato al poliziotto è in realtà un virus che trasforma in zombie. In un attimo so che pochi anni prima c’era già stato un virus simile che aveva ucciso una fetta significativa della popolazione ma il mio, modestamente, è una nuova variante.
Poi scattano delle sirene. Mi accorgo che una ripete “Billcoyote”. Mi sveglio, sono le 5:30, mi accorgo che fra i vari cinguettii ce n’è uno che ripete “Billcoyote”. Sono completamente sveglio e vispo ad ascoltare: a intermittenza sento il richiamo... ma quale ca### di uccello fa questo verso??
Mercenario tedesco - 21/6/2023
Oggi sono stato bravo e ho ascoltato l’intera intervista a un mercenario tedesco che ha combattuto per circa un anno per l’Ucraina. Un ragazzo coraggioso ma non molto sveglio. Probabilmente psicopatico.
Io credo che sia stato onesto: ha parlato male dei russi ma ha anche ammesso diverse cose a sfavore degli ucraini.
Poi è sorprendente come non abbia capito niente delle motivazioni della guerra: ha proprio preso fischi per fiaschi ma, come detto, non mi è parso molto brillante.
Il video è questo: Fighting Spetsnaz, Corruption, POWs & Mistreatment - German Foreign Fighter In Ukraine Interview dal canale Willy OAM
Iscriviti a:
Post (Atom)