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martedì 22 dicembre 2020

Caccia al cigno

Pezzo anomalo questo...credo: in effetti l’anomalia è abbastanza comune da essere quasi la norma in questo ghiribizzo…

Stamani ho controllato nei miei appunti quanto materiale avrei da aggiungere per la prossima versione dell’Epitome: non troppo ma abbastanza. È che, stranamente, ancora non ho voglia di riprenderla in mano: probabilmente perché per l’ultima versione mi sono stressato più del previsto.
Contemporaneamente volevo finire di leggere anche “Antifragile” di Taleb in maniera da averne un’idea completa anche se ormai credo di aver assimilato i fondamenti del suo pensiero…

E qui casca l’asino.
L’antifragilità si riduce, per il singolo individuo, a cercare e riconoscere strategie con sbilanciamenti favorevoli e ad evitare quelli potenzialmente negativi.
Cosa sono questi sbilanciamenti? Sono situazioni che prevedono la possibilità, a fronte di un rischio noto e piccolo, di un evento raro, di probabilità incalcolabile, potenzialmente infinitamente positivo (da scegliere subito) o infinitamente negativo (da evitare assolutamente).

Qualche esempio:
- fare del base jumping senza conoscere lo stato dell’attrezzatura è accettare uno sbilanciamento negativo: il rischio/costo è quello limitato del biglietto ma il cigno nero (l’evento rarissimo ma infinitamente negativo) è la rottura della corda con relativa “frittata”.
- comprare un biglietto della lotteria nazionale NON è accettare uno sbilanciamento positivo: il rischio/costo è quello del tagliando ma il cigno bianco (evento raro e infinitamente positivo) è solo apparentemente tale: le probabilità sono tali che all’acquirente statisticamente non conviene scommettere.
- investire 1000€ su un’azienda sconosciuta ma dal grande potenziale equivala ad accettare uno sbilanciamento positivo: il rischio è nel caso peggiore quello di rimetterci al massimo 1000€ ma potenzialmente tali azioni potrebbero acquistare un valore altissimo (vero e proprio cigno bianco).

Ecco che quindi mi chiedevo quale sia l’opinione Taleb sulla vaccinazione contro il covid-19 tramite prodotti sperimentali e non testati sul lungo-medio periodo.
La questione non è banale né quindi facile da dirimere: da una parte ci potrebbero essere (cigno nero) degli effetti collaterali gravissimi che si manifestano magari dopo un decennio da un’altra (cigno bianco) il vaccino potrebbe salvare la vita di chi l’adopera.

Vaccinarsi equivale quindi ad accettare uno sbilanciamento negativo o positivo?

Ma come ho scritto la situazione non è così semplice: la probabilità di morte del singolo per covid-19 può essere stimata e così quindi anche la probabilità che il vaccino gli salvi la vita. Manca quindi l’elemento di incalcolabilità che caratterizza i cigni: non si tratta di un evento abbastanza raro da essere imprevedibile: non è quindi propriamente un cigno bianco ma un semplice evento favorevole.
Contemporaneamente il rarissimo e imprevedibile cigno nero colpirebbe tutti i vaccinati: un conto sarebbe vaccinarsi a 80 anni con un limite di aspettativa di vita di altri 10 anni ma tutt’altra sarebbe la prospettiva per un giovane di 20 o 30 anni di viverne appena altri 10…

Ecco credo sia questo il punto: il potenziale cigno bianco favorisce solo il singolo individuo mentre il potenziale cigno nero colpirebbe l’intera società.
La matassa quindi si scioglie: il vaccino dovrebbe essere consigliato solo ai soggetti a rischio, cioè agli anziani con più di 70 anni e a quelli con altre comorbilità associate a un esito esiziale del covid-19. Evitare di somministrarlo a tutta la popolazione permetterebbe di evitare il rischio del cigno nero proteggendo la società da un rischio piccolissimo ma potenzialmente disastroso.

Ora sono curioso si scoprire se Taleb ha rilasciato dichiarazioni in questo senso: vediamo se mi riesce scoprire qualcosa…

Uhm… la sua pagina Twitter è totalmente piena di cinguettii! Vedi Nassim Nicholas Taleb.

Uhm… bell’articolo su vaccini e covid-19 trovato su un sito canadese: Putting the Vaccine Buzz into Perspective di Andrew Nikiforuk su TheTyee.ca
Interessante l’accenno alla conseguenza della liberalizzazione, ovvero della vendita a privati, di una casa farmaceutica precedentemente pubblica: è quello che è successo in Italia (in altri campi) ma di cui ancora non abbiamo assolutamente la percezione, o magari alcuni ce l’hanno ma il dissenso dal pensiero unico dominante è automaticamente zittito…

Dunque: nel frattempo ho pranzato e poi ho dato una lettura rapida ai cinguettii di Taleb. Pubblica troppa roba è difficile seguirlo: comunque, come del resto nel suo libro, non è mai troppo esplicito: del resto chi lavora nel campo delle probabilità non potrà mai essere tutto 0 o tutto 1…
Comunque è molto più “matematico” di quanto pensassi: io devo davvero studiare un minimo di statistica: è davvero una grave pecca alla mia formazione…

Poi ho cercato su Google: a gennaio 2019 dette l’allarme sulla pandemia (bravo!) ma ovviamente non fu ascoltato. A maggio scrisse che i vaccini non avrebbero risolto l’epidemia e, vedremo, ma probabilmente ha di nuovo ragione.
Ma di specifico sul rischio/guadagno della vaccinazione non mi SEMBRA si sia pronunciato…

Comunque nel frattempo, da non virologo, ho fatto una mia riflessione.
Come si adatta un virus a un vaccino? Se il vaccino è efficace lo debella ma, se non è abbastanza forte, il virus si adatterà a esso nel senso che le varianti più resistenti al vaccino diverranno in breve tempo predominanti.
Il 90% di efficacia è un’ottima percentuale ma il covid-19 ha un’altra caratteristica: la stragrande maggioranza delle persone, specialmente se giovane, è asintomatica.
La mia intuizione è che proprio questa caratteristica permetterà alle varianti più resistenti di proliferare.
I malati di una malattia i cui sintomi siano evidenti è facile isolarli e metterli in quarantena: anche se questi hanno una variante resistente al vaccino è probabile riuscire a bloccarne la diffusione ad altre persone.
Ma nel caso del covid-19 quel circa 10% di persone vaccinate ma che comunque si ammalano e rimangono asintomatiche hanno la possibilità di diffondere la variante resistente al vaccino.

In definitiva temo che anche questi vaccini, al di là dei loro possibili rischi, non saranno la risposta definitiva alla pandemia.

Forse la seguente è una str#### ma mi viene il dubbio che, proprio per mantenere il vaccino più efficace, dovrebbero vaccinarsi solo le categorie più deboli: se tutti si vaccinassero allora solo le varianti più resistenti del virus sopravviverebbero. Bo, non so: però mi pare un buono spunto di riflessione...

Conclusione: pezzo anomalo. L’avevo premesso però…

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