Riepiloghiamo:
Fiorentina a inizio stagione: → metà classifica, sulla parte destra.
Fiorentina senza Chiesa: → bassa classifica.
Fiorentina con Prandelli: → lotta per la salvezza.
Ma cerchiamo di essere positivi: cosa mi è piaciuto di Prandelli?
1. ha insistito su un attaccante (come dicevo di fare io): secondo me tutti e tre gli attaccanti della Fiorentina sono buoni ma probabilmente Prandelli ha puntato su Vlahovic, quello più debole psicologicamente e, quindi, meno adatto in questa situazione difficile. La logica di Prandelli è chiara: fisicamente Vlahovic gli ricorda Toni ma, sfortunatamente, Vlahovic non è Toni.
2. almeno nell’ultima partita non ha schierato né Ribery (che non è più quello dell’anno scorso) e Callejon (non in forma: sempre che prima o poi la ritrovi). Ci sarebbe stato anche da togliere Bonaventura (la pallida ombra del giocatore che ricordavo) ma per giocare servono 11 giocatori. Comunque ho apprezzato che Prandelli non si sia fatto condizionare dal nome e dalla storia per questa scelta, suppongo, difficile.
Cosa non mi piace?
1. Ha schierato Eysseric! Suppongo che questo giocatore vada benissimo in allenamento altrimenti non si spiega come mai alcuni allenatori lo schierino in campo (non ricordo: era Montella o Pioli che lo teneva sempre titolare?) ma poi in partita rende zero.
2. I giocatori camminano invece di correre: anche se, suppongo, la scarsa preparazione fisica non è colpa di Prandelli.
3. Non è riuscito a motivare la squadra e, anzi, l’ha resa ancor più timorosa.
4. Amrabat lo tiene davanti alla difesa mentre renderebbe di più giocando dietro le punte.
5. Tutto il resto…
Probabilmente la colpa più grave è il non aver saputo motivare la squadra: di solito col cambio di allenatore si riesce a far bene per 2/3 partite, magari anche sorprendendo gli avversari con le inevitabili novità ma con Prandelli, nonostante la partita abbordabilissima col Benevento, non è successo.
Mi è capitato di ascoltare per radio uno psicologo sportivo che mi sembrava sapesse il fatto suo: non ne ricordo il nome ma ha raccontato di aver lavorato con la Lazio. Gli chiesero cosa ne pensava dell’uscita di Prandelli che, appena arrivato, aveva detto che la squadra era paurosa o in brutte condizioni (non ricordo esattamente). Ebbene lo psicologo spiegò che Prandelli aveva sbagliato totalmente con la sua dichiarazione: la regola d’oro è convincere la squadra dei propri mezzi, darle sicurezza, far sentire ai giocatori che i tifosi, la dirigenza e l’allenatore hanno fiducia in loro. Ma Prandelli ha fatto il contrario e il risultato si è visto. Intendiamoci Prandelli non voleva certo danneggiare la squadra: semplicemente voleva mettere le mani avanti suggerendo che, per vari motivi, la squadra è debole. Umano ma controproducente.
Io ormai vedo la Fiorentina in serie B a meno che al mercato di riparazione Pradè, dopo aver sbagliato tutti gli acquisti (e le cessioni!) o quasi, non riesca a pescare un jolly, ovviamente per sbaglio.
Grande delusione, ma succede quando ci si affida alle persone sbagliate…
Conclusione: beh, forse non è emerso chiaramente ma le maggiori responsabilità della brutta situazione sono di Pradè che non ne ha azzeccata una: ha comprato ex-calciatori, ha strapagato giocatori modestissimi (tipo Duncan), ingaggiato oggetti misteriosi e ha dato via giocatori potenzialmente utilissimi (tipo Sottil che, ovviamente, a me piaceva e credo di averlo scritto). Poi, certo, affidare la squadra a uno dei peggiori allenatori disponibili non aiuta.
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