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giovedì 15 giugno 2023

Nella selva

Questo è un pezzo difficile. Anzi voglio scriverlo a schermo spento: fatto…

Da dove partire? Uhm…
Per anni ho dato l’allarme ai 10-12 matti che mi leggono: “fine della libertà”, “è dittatura” e roba del genere…
Quelle che vedevo non erano delle palesi violazioni ma dei principi che venivano abbattuti, dei confini che venivano superati. Non di tanto, magari solo di un passo. Ma erano tutte propedeutiche per ciò che sarebbe venuto dopo e che viviamo adesso. Questo ragionamento l’ho già proposto non molto tempo fa (v. Avevo ragione?).

La novità odierna è comprendere come la maggior parte della popolazione non si renda assolutamente conto di ciò che sta avvenendo. Niente di niente. Un branco di pecore pronte al macello: si vedono già delle pecore che vengono condotte in una al macello per verificare se funzionerà: si odono i lamenti, si vedono uscire lana, cosciotti e altri tagli di carne ma ancora il gregge non sa fare due più due. Continua a brucare tranquillo perché tutto continua a sembrargli normale.

Credono di essere liberi perché non vedono le proprie catene.

La maggioranza crede ancora nella democrazia, crede che i politici facciano (o almeno cerchino di fare) l’interesse della propria popolazione, credono che non esistano complotti, che i media raccontino le cose esattamente come stanno. E che l’UE sia un “giardino” circondato dalla giungla...

Ecco…
Ricordate Dante?
Io vagamente. Ricordo che Dante si accorge di essere inseguito da tre belve: un leone, una lonza e un terzo animale che non ricordo, immagino un lupo anzi doveva essere una lupa.
Sono delle allegorie, ovvero rappresentano tramite dei legami non evidenti (altrimenti sarebbero metafore), altre cose. Il leone (non ricordo) magari rappresenta il potere; la lupa (non ricordo) i vizi morali…
La lonza, con grande angustia degli studiosi, non è più chiaro (diamo per scontato che Dante avesse usato un'immagine comprensibile dai suo contemporanei) a cosa fosse associata…
Comunque Dante scappa e si ritrova all’Inferno dove Virgilio lo accompagna fino al Purgatorio e poi probabilmente sapete meglio di me come prosegue la Divina commedia.

Anche io mi sento in una selva oscura: è il nostro mondo. I pericoli ancora non si vedono bene perché sono avvolti nell’oscurità, ma ci sono: la sensazione di malessere, di ansia, il timore di un pericolo opprimente è giustificata.

La situazione di oggi è simile. La campagna tranquilla con il suo bosco ben curato sta cambiando. Le strade non sono più sicure dopa sera perché pullulano di briganti; la giustizia scarseggia: è il villico che di notte deve chiudersi in casa: se esce e viene rapinato è colpa sua. Ma soprattutto è la foresta che sta diventando una selva oscura. E nell’oscurità cela dei pericoli che ancora non riusciamo a vedere e comprendere. Di giorno sembra apparentemente tutto uguale a prima, a venti o trent’anni fa, ma a sera, o magari provando ad andare a raccogliere funghi nel bosco che era familiare, si scorgono degli orrori che prima non esistevano, che erano semplicemente impensabili…

E quindi anche oggi ci sono tre belve: il leone potrebbe essere la democrazia corrotta , il lupo i media bugiardi… e la misteriosa lonza? (mi trattengo da battute fuori luogo su lonza – stronza – baronessa Tedesca) la lonza potrebbe rappresentare le oligarchie globali invisibili…

Mi rendo conto che sto scrivendo da cani. Non importa perché questa idea è ottima. Potrebbe essere la base perfetta di quel pamphlet di cui ho accennato in Parte 2: progetto X-D. L’idea intendo, non questo pezzo di per sé.

Ecco l’inizio forte che cercavo. E i tre temi che tratterò… Chi vorrà saperne di più potrà leggere l’Epitome.

Uhm… sì anche per questo sto scrivendo male: sono tutto eccitato… in senso buono… Questa è l’idea che cercavo…

Onestamente non so che altro aggiungere: l’idea è perfetta. Ora riaccendo lo schermo e vedo di rimettere un minimo questo testo.
Sono andato a scrivere su e giù col cursore quindi chissà cosa avrò combinato!

Avevo combinato un pasticcio: avevo inserito parte del testo in una specie di riquadro esterno che non so neppure come ho fatto a far apparire! (Ma fortunatamente ho potuto copiare e incollare al suo posto corretto)
Aggiungo solo che la mia vaga idea originaria era di scrivere di altro: di capire e spiegare il perché psicologico di questa cecità, di questa inconsapevolezza, di questa ingenuità, di questa fiducia mal riposta. Scusate le ripetizioni: sto prendendo “appunti” per il pamphlet!

Conclusione: prezzo bruttino e spoglio oggi ma spero germoglierà e porterà grandi frutti!
Conclusione 2: però è straordinario come ogni "pezzo" vada al proprio posto! Ancora non la cercavo e l'idea arriva praticamente da sola...

PS: Nota x me: devo ricordarmi di riproporre l'esempio della mancanza della sensazione di pericolo delle persone che vivono sotto la diga...

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