Più volte ho scritto della mia difficoltà a orientarmi fra la propaganda occidentale e quella russa, a capire cioè come stessero veramente le cose fra due narrazioni della stessa realtà completamente diverse.
Già lo scorso anno spiegai come trovassi più credibili le mie fonti filo russe rispetto a quelle filo ucraine a causa della maggiore coerenza delle loro ricostruzioni degli eventi: in particolare le analisi accurate di Berletic, basate su fonti occidentali, furono estremamente convincenti.
Poi, certo, non è che sposo una narrativa: anche se ne ritengo una più credibile non è che considero impossibile l’altra.
La mancata offensiva invernale russa soprattutto mi mise molti dubbi su quale fosse la situazione reale.
Molte ipotesi erano possibili e io arrivai a formulare quella che, per ME, era la più verosimile: la Russia non aveva abbastanza equipaggiamento/munizioni per alimentare una seconda offensiva; in subordine che le sue perdite umane fossero molto maggiori di quanto pensassero le mie fonti filo-russe.
Si arriva quindi alla controffensiva di primavera ucraina: secondo la propaganda occidentale i pochi (relativamente) carrarmati occidentali avrebbero dovuto essere in grado di sfondare le difese russe o comunque di guadagnare territorio. Veniva prefigurato qualcosa del tipo di quanto successo l’anno scorso nel Kherson e nella regione di Karkov.
La mia fonte russa più pessimistica (Berletic) premetteva che in Kherson e a Karkov i russi si erano ritirati più o meno ordinatamente infliggendo comunque moltissime perdite, di uomini e mezzi, all’esercito ucraino. Adesso però il confine del Donbass è ben fortificato e protetto su più linee difensive. Berletic ipotizzava che gli ucraini potessero anche riuscire a superare la prima o magari anche la seconda linea ma che poi, anche consolidando i guadagni territoriali, non avrebbero più avuto le forze per fare altro: sarebbe stata insomma solo una vittoria mediatica che sarebbe servita all’occidente per giustificare altri aiuti bellici all’Ucraina; ma militarmente però sarebbe stata la più classica vittoria di Pirro.
In realtà in questa prima settimana di controffensiva gli attacchi ucraini stanno avendo esiti catastrofici: le perdite sono pesantissime e non riescono neppure ad arrivare alla prima linea di difesa russa. Ripeto: non solo non riescono a superare la prima linea di fortificazioni ma neppure a raggiungerla. I famosi Leopard non si stanno rivelando invincibili ma, con predetto dalle mie fonti filo-russe, stanno venendo distrutti senza particolari problemi.
Le tre cittadine “liberate” dall’Ucraina fanno parte di un saliente (ovvero una specie di appendice del fronte) oltre la prima linea di difesa russa: anche in questo caso gli ucraini sono a circa 20Km dalla prima linea difensiva nemica. Il problema è che stanno venendo martellati dall’artiglieria e dall’aviazione russa senza praticamente causargli alcun danno: è appunto ciò che anche i generali ucraini più cauti avevano preventivato e ammesso pubblicamente: senza il supporto dell’aviazione e dell’artiglieria l’attacco sarebbe stato particolarmente difficile e dispendioso.
Fermo restando che, magari stanotte, ci potrebbe sempre essere una nuova offensiva ucraina che va a cambiare le carte in tavola al MOMENTO la versione della situazione delle mie fonti filo-russe sembra confermata mentre quella occidentale si sta dimostrando essere un sogno a occhi aperti in cui desideri e fantasie non hanno praticamente alcun riscontro reale nei fatti.
Io credo che nel giro di una settimana la situazione si chiarificherà del tutto e allora, forse, entreremo in una nuova fase della guerra.
Probabilmente è prematuro fare previsioni ma, se la situazione militare nei prossimi giorni resta la stessa (ovvero l’Ucraina continua a perdere molti uomini e mezzi senza alcuna contropartita) allora inizierà ad avere senso per la Russia passare all’offensiva.
La Russia strategicamente non è interessata a vittorie mediatiche ma vuole rendere inoffensiva l’Ucraina distruggendone l’esercito: da questo punto di vista preferisce difendere che attaccare semplicemente perché la difesa è meno dispendiosa che l’attacco.
Se però, terminate le velleità di controffensive, l’Ucraina si ritrovasse senza uomini e mezzi per nuove iniziative, allora una situazione di stallo non andrebbe bene alla Russia: è evidente infatti che nell’insipienza politico strategica dell’occidente, che probabilmente crede alle proprie bugie, si continuerebbe a rifornire l’Ucraina con ulteriore materiale bellico.
In queste condizioni per la Russia avrebbe senso lanciare effettivamente una nuova offensiva che, molto probabilmente chiuderebbe la partita militare.
Questo a meno del disperato tentativo da parte dell’occidente di instaurare una “zona cuscinetto” nell’occidente dell’Ucraina con l’idea di renderla una costante spina nel fianco per la Russia impedendo la pacificazione dell’intero territorio. Per contrastare questa eventualità la Russia ha pronto un significativo contingente militare in Bielorussia. Ovvio che in questo scenario le possibilità di un’escalazione (*1) del conflitto con scontro diretto fra soldati USA e russi si innalzerebbe enormemente: ma da capitan Babbeo & C. non mi aspetto di meglio.
Comunque, quanto sopra è solo una mia previsione basata sui pochissimi dati a mia disposizione e, quindi, molto probabilmente errata. Diciamo, per spiegarmi meglio, che è una previsione corretta e realistica per ciò che so (e che ho dedotto) ma che avendo non dico tutti gli elementi ma anche solo qualche informazione aggiuntiva sarei potuto giungere a conclusioni diverse!
Diciamo che vedere cosa l’Ucraina riesce effettivamente a ottenere con e a quale costo la sua offensiva dovrebbe almeno chiarire definitivamente il rapporto di forza militare sul campo. Restano poi le miriadi di implicazioni politiche che potrebbero influenzare in ogni modo i successivi sviluppi, anche militari…
Conclusione: probabilmente un pezzo un po’ prematuro (tanto valeva aspettare 7-10 giorni per avere dati più sicuri) ma avevo voglia di scriverne oggi…
Nota (*1): “escalazione” è la traduzione suggeritami da chatGPT di “esclation”. Siccome inizio a conoscere il mio “pollo”. Gli avevo risposto: «[KGB] Se "escalazione" esiste veramente mi piace! Ma ora controllo su Treccani.it... ;-)». Ma ovviamente non esiste e viene proposto “intensificazione” che però mi pare troppo generico. Per oggi quindi “godetevi” escalazione che però dubito userò ancora!
Il post sentenza
30 minuti fa
Terza ipotesi : la Stavka – il comando russo – ha voluto dilatare le operazioni sul campo anziché accelerare.
RispondiEliminaChi ci sta guadagnando, in questa guerra ?
USA e Federazione Russa, che ha rinsaldato repentinamente il rublo, ha aperto e/o rinvigorito i canali commerciali con i BRICS e altri Paesi in crescita, ed è rientrata dopo parecchi anni tra le prime 10 potenze economiche del mondo – e il nostro Paese, una volta al quarto-sesto posto, è fuori dalla top ten.
2 – ''Escalazione'' ?
Ohibò.
Perché non "crescendo", sic et simpliciter ?
Sì, anche questa è un’ipotesi possibile.
EliminaQuello che non mi convince, che cioè dal mio punto di vista (di non esperto che si basa su fonti di parte) la rendono meno probabile, e premesso che Putin è l’unica testa pensante e che agisce in maniera logica, sono:
1. Più la guerra si prolunga e più aumenta la possibilità di un “crescendo” nucleare, magari anche solo per errore.
2. Più la guerra di prolunga e più armi occidentali arrivano in Ucraina e più morti russi comunque si hanno. Proprio ieri, per esempio, ho sentito che gli USA sembrano ora intenzionati a mandare in Ucraina munizioni con uranio impoverito che, secondo alcuni, avvelenino di radiazioni il territorio per migliaia di anni..
3. Chiudere la partita in Ucraina sarebbe una vittoria politica ancora più grande per la Russia: già adesso il semplice resistere alla NATO le ha dato grande credibilità e autorevolezza internazionale ma alla fine i politici guardano ai risultati. Per quel che mi è parso di notare la massima approvazione internazionale la Russia l’ha avuto l’anno scorso con la conquista di Mariupol (ho scritto il così così come mi è venuto, perdonami eventuali errori) mentre il minimo (con i voti di condanna all’ONU) dopo le ritirate di Kherson e Karkhov.
4. L’opinione pubblica russa vuole la fine della guerra (con la sconfitta di Kiev). In genere è Putin che fa la colomba rispetto ai numerosi falchi che vorrebbero un crescendo russo.
5. Capitan Babbeo vorrebbe presentarsi alle elezioni come presidente in guerra (pensa di ottenerne vantaggio) e gli starebbe bene invece che si presentasse da grande sconfitto. Ok, questo fattore l’ho inserito perché mi piacerebbe veder punito chi ha combinato questo disastro ma ancora le elezioni sono lontane e non credo che la Russia le tenga in considerazioni (fossero più vicino magari un pensierino su come influenzarle indirettamente potrebbero anche farlo ma ora come ora ne dubito: per esempio non sappiamo ancora chi sarà l’avversario repubblicano.)
Diciamo che invece, il pericolo, di una nuova offensiva è che potrebbe provocare l’intervento diretto occidentale, magari con occupazione polacca dell’Ucraina occidentale: si rientrerebbe nell’ipotesi di cui ho già scritto con relativo aumento esponenziale del pericolo nucleare.
Ma questo pericolo esisterebbe comunque ogni volta che la Russia sembrasse sull’orlo della vittoria quindi non credo sia un fattore decisivo.
Per questi motivi l’ipotesi che la Russia volontariamente prosegua una guerra che potrebbe terminare vittoriosamente mi pare più improbabile, sebbene non impossibile.
“Escalazione” l’ho usato per raccontare l’aneddoto di chatGPT ma non piace neppure a me! “crescendo” e “intensificazione” sono probabilmente dei traducenti migliori di “escalation” anche se, mi pare, non rendano la sfumatura di “passaggio a un livello successivo”. Per esempio in una situazione diplomatica tesa fra due nazioni una “escalation” può indicare lo scoppio di scontri armati mentre “crescendo” o “intensificazione” mi fanno pensare a una crisi diplomatica ancora più profonda ma non al passaggio a una fase militare.
Progressione, crescendo.
RispondiEliminaUUiC
RU da tempo e e ora gli SUA hanno deciso di inviare proiettili all'uranio impoverito in Ucraina.
RispondiEliminaEssi stanno usando l'Ucraina come arma contro la Russia.
Dell'inquinamento nucleare diffuso non importa nulla.
Difficile che gli imperialisti n. 1 e 2 abbiano scrupoli di coscienza: non sarebbero imperialisti!
Gli Ucraini si spareranno sui piedi tale uranio impoverito?
UUiC
Sì, è quello che penso anch'io...
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