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sabato 29 aprile 2023

Pappa proletaria

Stamani, mentre ero ancora a letto, ho avuto una mezza intuizione e riflessione.

Tutto è nato riflettendo sull’ideologia “woke” (*1): è solo una distrazione o ha altri scopi?
Per distrazione intendo dire: vi concediamo dei diritti inutili o che interessano a pochissimi, come scegliere il pronome personale che più ci aggrada, ma nel frattempo vi priviamo di diritti fondamentali come la libertà di espressione. I media parlano il 99% del tempo, dando spazio a tutte le parti, in un dibattito futile sui pronomi e solo dell’1% a una problematica molto più fondamentale come, per esempio, l'aumento della censura e, in questo caso, solo per ribadire il pensiero dominante del potere.

Da qui ho pensato a quanto sia reale questa esigenza di scegliere il proprio pronome: a quante persone questo problema sta a cuore? percentualmente si tratta di una cifra significativa?
Al riguardo non ho dati ma da qualche parte ho letto che effettivamente, almeno in occidente, vi è un aumento significativo di, non so che locuzione adottare, diciamo di “sessualità alternative”.
Secondo un’altra ricerca la distanza fra ano e genitali è proporzionale a specifici ormoni della madre durante la gravidanza: sempre secondo questa ricerca tale distanza sta diminuendo negli uomini e (ma di questo non sono sicuro) aumentando nelle donne.

Siamo ormai abituati a pensare che le “sessualità alternative” non siano malattie (come si pensava a inizio XX secolo) ma che, semplicemente, si nasca così. Ma il nascere “così” potrebbe non essere dovuto al caso ma la conseguenza di un qualche fattore che influenza la madre durante la gestazione, no?

Così ho pensato alla cattiva qualità del “super-processato” cibo statunitense e che, di sicuro, già sappiamo causa obesità e tutta una serie di malattie correlate.
Alcuni ipotizzano che le percentuali di morti per covid-19 sia stata maggiore in USA che in altri paesi occidentali (*2) proprio a causa dell’alimentazione errata. Mi viene in mente la produzione di crocchette per gatti: secondo il mio veterinario, quelle a basso costo sono praticamente fatte di “segatura” ma vengono “condite” in maniera tale che i nostri amici felini le trovino comunque irresistibili. Qualcosa del genere credo che stia avvenendo anche con il cibo per gli uomini: prodotti di scarsissima qualità ma super gustosi e che, idealmente, creano dipendenza.

Poi ho cercato di generalizzare: mi sono chiesto se esistevano in natura dei cibi capaci di indirizzare la sessualità. Mi è venuta in mente la pappa reale! Se non erro infatti inizialmente non vi è differenza fra api operai e api regine: è che le seconde vengono nutrite esclusivamente con pappa reale e questo le trasforma in api regina vere e proprie.

Tornando agli uomini mi pare quindi plausibile che gli ormoni della madre durante la gestazione, influenzati dal cibo che assume, possano influire sull’orientamento sessuale del nascituro. Probabilmente poi, differenze anche piccole nella quantità di testosterone nel bambino si amplificano durante l’adolescenza, non so, ipotizzo.

Una riprova interessante sarebbe valutare negli USA se la percentuale di “sessualità alternative” è costante in tutte le classi sociali o se minore in quelle più affluenti ipotizzando, come mi sembra plausibile, che queste mangino cibo più sano, la “pappa reale” riservata a causa del suo costo elevato ai più ricchi: la maggior parte delle persone si nutriranno invece del cibo più scadente, la “pappa proletaria” del titolo appunto…

Sfortunatamente non credo che, almeno nel breve termine, si faranno ricerche di questo genere: non solo le implicazioni sociali sarebbero notevoli ma soprattutto quelle economiche sarebbero catastrofiche. Oramai infatti la nostra economia si basa sulla produzione di cibo a basso costo e non ci sarebbe abbastanza cibo sano per tutti.
Meglio quindi non indagare e fingere, per esempio, che l’aumento delle allergie o delle malattie autoimmuni nei bambini sia frutto del caso e che non abbia una causa: questo perché la risposta (cibo, magari inquinamento) rischierebbe di mettere in crisi la nostra società.

Ma, tornando alla nostra ideologia “woke”, è possibile che questa stia venendo promossa perché vi è la consapevolezza della tendenza all’aumento delle “sessualità alternative”? E che magari queste siano volute, o comunque ben accette, nella consapevolezza che il loro effetto indiretto è un calo della natalità?

Non lo so, ancora pochi anni fa avrei riso di me stesso pensando di essere troppo fantasioso, ma il mondo di oggi dimostra come dei valori base, che credevo ormai acquisiti, anzi che credevo insiti nella natura umana, stiano venendo ribaltati o ignorati: mi riferisco, per esempio, al consigliare alcuni farmaci pericolosi e contemporaneamente a sconsigliarne altri utili per denaro, per massimizzare il profitto di pochi anche al costo della salute, quando non della morte, di molti.
Per chi ragiona in quest’ottica immorale se vi è un briciolo di profitto, e sicuramente questo è presente e massiccio, allora non vi sarebbe esitazione alcuna a promuovere scientemente cibi dannosi alla salute o, comunque, con effetti indesiderati.

Conclusione: è un’ipotesi, probabilmente sballata, ma che comunque ha aspetti interessanti e su cui vale la pena riflettere...

Nota (*1): ancora devo decidermi per un traducente che mi piaccia… Suggerimenti?
Nota (*2): se non erro la mortalità USA se la “gioca” con quella italiana (alta sia per l’età media dei pazienti sia per il “protocollo” esiziale).

2 commenti:

  1. Trovo analogie stringenti tra i degradi nella società statunitense (che la sx arcobalengo-liberal impone come oro colato) quanto osservato da John B. Calhoun nei suoi studi e verifiche ecologici dal 1947 al 1962, noti come "fogna del comportamento".
    Peraltro, molti progressisti tecnoteisti, sarcasticamente, torneranno sul loro classico sarcasmo (stupido) "ma non non siamo animali!" che coincide, ontologicamente, col loro disprezzo di natura ovvero ciò che non è cultura (p, detto in modo woke-italico, kultura).

    Il Primato Nazionale ha un articolo su questi intersezionalismi del belino, proprio oggi.

    Codesto vostro diario rimane uno dei rari luoghi di pensiero brillante, non allineato, di osservazioni precise, messer Vapore Sodo!
    Uno dei RARI luoghi in cui leggere qualcosa di interessante, acuto.
    Grazie.

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    1. Non conosco l’opera di Calhoun (ma me lo sono appuntato: prima o poi indagherò… ah! ho visto su Wikipedia: l’esperimento dei ratti lo conoscevo, forse avevo visto un video su Youtube. Difficile dire quanto valga per le persone il comportamento dei ratti: però sicuramente fa o dovrebbe far riflettere…) ma, in generale, uno dei principi fondanti della mia Epitome è che l’uomo si sopravvaluti, si idealizzi troppo e dimentichi quali siano le sue debolezze. Soprattutto il non considerarsi animali può essere fuorviante.

      Al riguardo un libro che mi impressionò molto (lo lessi alla medie o forse anche prima) è la “Scimmia nuda” di Morris: come si intuisce dal titolo l’uomo è sostanzialmente una scimmia piuttosto spelacchiata!

      Comunque la ringrazio per i generosissimi complimenti, forse un po’ eccessivi, ma che apprezzo molto.

      In particolare non mi sento molto brillante: scrivere non mi viene facile e se voglio scrivere (relativamente) “bene” devo impegnarmi molto cosa che, di solito, non ho voglia di fare. Condivido invece l’essere non allineato: mi piace scrivere quello che penso e cerco di farlo nella maniera più chiara possibile (e anche qui forse potrei fare meglio lavorandoci di più). Sono contento che almeno lei apprezzi questo mio sforzo!

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