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giovedì 6 aprile 2023

Crollo USA

Oggi ho voglia di uscire dal “seminato”: invece di scrivere di argomenti di cui so poco scriverò di uno di cui non so niente. Ovviamente è tutto relativo: un pensiero consolante.

Da dove iniziare? Forse dalla mia sorpresa…
Dieci anni fa non avrei mai pensato tante cose. Non avrei pensato di vivere una pandemia, non avrei mai pensato di vedere evaporare la democrazia, non avrei mai pensato (e qui forse qualcuno più attento di me alla geopolitica avrebbe potuto intuirlo) al ritorno del pericolo di guerra nucleare…
Ma soprattutto non avrei mai pensato di vedere la fine dell’egemonia statunitense sul mondo: chiaro che la Cina era in crescita (*1) eppure mi aspettavo un sorpasso lento. Pensavo che gli USA, una volta resisi conto del pericolo, avviassero una politica sensata di contenimento: dubitavo che sul lungo termine potesse essere efficace perché troppo tardiva ma, sempre nel lungo termine, possono accadere tante cose imprevedibili anche per gli esperti di geopolitica. Insomma in un mondo “normale” mi aspettavo che il “sorpasso” divenisse tangibile in trent’anni, quindi vent’anni da adesso più o meno, e io, ottimisticamente, mi davo già per morto o sufficientemente rincoglionito da non rendermi più conto di niente.
Stupidamente, visto che sono per qualche assurdo motivo una persona fondamentalmente ottimista, pensavo che questo passaggio di consegne potesse essere un’opportunità per l’Europa e la UE (magari riformata in senso democratico). Speravo che l’Europa, con una politica accorta, riuscisse a tornare un alleato degli USA invece che una colonia e che, per questo, riuscisse a stringere accordi favorevoli. Mi sembrava ovvio che il futuro dell’Europa passava da un avvicinamento sinergico con la Russia.

Qualche anno fa mi era venuta l’idea di dedicare un capitolo dell’Epitome al futuro: poi non ne feci di niente perché mi resi conto che eventuali previsioni errate non sarebbero state giudicate nel contesto delle informazioni disponibili ma che, semplicemente, si sarebbero riflettute negativamente sulla credibilità della mia teoria in generale. Lo spiego qui, in Sul futuro del mondo (*1)...
Probabilmente avrei infatti scritto concetti sulla falsariga di quanto riportato qui sopra.

Invece non ne feci di niente: per una volta fui saggio. Non l’incapacità ma la capacità di combinare disastri di Biden era imprevedibile. Imprevedibile era poi la totale inettitudine dei politici europei. Che quelli italiano fossero impreparati, totalmente disinteressati e obliosi della politica internazionale, ne ero certo: ma pensavo che in altri paesi più “evoluti” ci fosse un minimo di buon senso su quale fosse l’interesse a lungo termine dell’Europa. Invece si sono rivelati tutti degli incapaci e dei traditori: da Berlino a Londra passando per Parigi. E questi erano quelli “bravi”: figuratevi gli altri…

Ma non divaghiamo: rimaniamo agli USA.
Gli USA avrebbero avuto bisogno di una serie di almeno due o tre presidenti (due mandati a testa per fare circa una generazione di 25 anni) molto in gamba, con una reale comprensione delle problematiche geopolitiche, e probabilmente sarebbero riusciti a trascinare per le lunghe il confronto con la Cina.
Invece è accaduto Biden: non solo ha sbagliato tutto lo sbagliabile ma ha anche impostato una rotta critica e fallimentare che i suoi successori non saranno in grado, indipendentemente dalla loro abilità, di invertire.
Biden è riuscito a privare del tutto gli USA della loro credibilità: non solo politica ma anche militare. Lo si vede da come i suoi emissari, ma anche lui stesso, vengono accolti in giro per il mondo: gli ridono (giustamente) alle spalle e quelli che sembravano alleati divengono neutrali e i neutrali si avvicinano a Russia-Cina-Brics che, proprio la sua politica scriteriata, ha spinto insieme e reso più forti e credibili.
Lo ripeto: peggio di Biden si sono rivelati solo i politici europei. Come ho scritto in un altro pezzo se i ciechi seguono l’orbo allora chi sono quelli che seguono un demente?

In Rete ho trovato una mappa molto istruttiva. È in fondo a questo articolo: Putin's allies MAPPED as more countries begin leaning towards Russia di Ollie Corfe su Express.co.uk
La mappa mi sembra molto equilibrata e, forse, addirittura conservativa: per esempio l’Arabia Saudita è data come neutrale. Ma ricordiamo che l’Arabia Saudita era il super alleato degli USA in Medio Oriente! Oggi è invece ovvio che vuole cambiare sponda. Anche il Brasile viene dato per neutrale ma poi il mega accordo commerciale l’ha firmato con la Cina (abbandonato il dollaro): sì la Cina non è la Russia ma adesso (grazie a Biden!) Cina e Russia viaggiano a braccetto…

La mia sensazione non è semplicemente che alcuni paesi, anche molto importanti (vedi Cina e Arabia Saudita), stiano cambiando alleanza: quello che mi colpisce e la velocità con cui fuggono via da un occidente giustamente considerato corrotto e destinato al fallimento.

Nel frattempo la pittoresca e ridanciana vice presidente è stata inviata in Africa a rafforzare i legami diplomatici con paesi che, dal punto di vista americano, si stanno avvicinando troppo a Cina e Russia. Sì perché il Portinaio e Chicchirichì sono stati presi a pesci in faccia e anche il bulletto Blinken era riuscito solo ad aumentare l’antipatia verso Washington. Ovviamente anche la vacanza di Kamila non potrà che essere fallimentare. La “squadra” di governo USA non si è ancora resa conto del cambiamento delle dinamiche internazionali: non basta più andare in visita in un paese portando con sé solo chiacchiere senza progetti concreti e aspettarsi che l’ospite si commuova, ti baci i piedi e obbedisca prontamente. Questo poteva ancora accadere con Obama, quando probabilmente questi politicastri si sono formati e hanno “imparato” il mestiere, quando ancora gli USA vivevano di rendita per il successo di fine XX secolo ed erano effettivamente più forti del resto del mondo: allora risa e abbracci erano sufficienti perché alle spalle si vedeva la forza militare. La guerra in Ucraina ha però reso evidente che la forza militare occidentale non è più così forte, anzi.

La mia sensazione è che gli USA con Biden, ma non solo lui, si stiano rendendo ridicoli agli occhi del mondo senza ancora però rendondersene conto. La squadra al potere è sempre convinta della propria superiorità e, per questo, insiste nel prendere decisioni strategiche errate, in ritardo di 15-20 anni sui tempi.

Mi chiedo se in tutto questo fallimento l’ideologia “woke” abbia un ruolo: ma questo semmai sarà materiale per un altro pezzo…

Conclusione: quando avverrà il crollo degli USA? Presto ma è impossibile essere precisi. Questi eventi hanno il loro avvio da un evento che fa da catalizzatore e questi fattori sono a loro volta troppo legati al caso per essere minimamente prevedibili. Vedremo allora se, come scrissi mesi addietro, anche l’Europa volterà le spalle al proprio padrone nel momento della sua massima debolezza. La logica politica vorrebbe così ma l’incapacità dei governanti europei è tale che mi sembrano simili a lemming vogliosi di gettarsi nel mare...

Nota (*1): io ero in modalità “allarme Cina” dalla seconda metà degli anni ‘90 e super contrario alla sua ammissione nel WTO: ma, lo sapete, io sono un cretino...
Nota (*2): rileggendo colpisce come avevo valutato erroneamente Biden: lo consideravo un presidente modesto e completamente allineato alle lobbi economiche. Non mi ero reso conto dei suoi problemi di salute mentale che lo rendono totalmente imprevedibile (in negativo!).

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