Come muore un matematico giapponese?
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Commettendo sudoku...
Intuizione diplomatica - 12/4/2023
Chiaramente la geopolitica statunitense sta sbagliando tutto il possibile: un pessimo presidente si porta dietro una pessima squadra di governo. Ma di preciso qual è il problema maggiore della strategia politica internazionale statunitense?
Io credo, e questa è l’intuizione odierna, gli USA si dovrebbero rendere conto che nella situazione attuale DEVONO ricominciare a trattare gli alleati veramente come alleati e non come vassalli o colonie da sfruttare e massacrare economicamente.
Solo l’Europa, con i mentecatti che la governano, continua a farsi fregare senza motivo: tutti gli “alleati” nel resto del mondo, compreso il Giappone (*1) e l'Arabia Saudita stanno smarcandosi il più possibile dall’influenza statunitense. Ne hanno fiutato la debolezza e non accettano di pagare il prezzo di iniziative dementi e destinate al fallimento.
Gli USA quindi, non con questa presidenza che sembra incapace di avere una strategia razionale, devono iniziare a cambiare il rapporto con i propri alleati: non cercare di sabotarne le infrastrutture ma cooperare onestamente e proficuamente con essi.
Chi dall’esterno vede una cooperazione proficua ecco che magari sarà interessato a impostarne una a sua volta; al contrario chi vede gli USA “fregare” i propri alleati (in teoria più stretti) cercherà di tenersene il più possibile distante.
Nota (*1): quindi la storia delle basi militari USA nel paese ospite che ne dettino la politica è vera solo fino a un certo punto...
La fiducia - 12/4/2023
E qui si sovrappone il problema della “fiducia”.
L’attuale amministrazione Biden non ne ha più nessuna: il maldestro sabotaggio del gasdotto nel mare del Nord gli ha tolto qualsiasi credibilità.
Il prossimo presidente dovrà darsi molto da fare per riconquistare la fiducia altrui: ci vogliono anni per costruirla ma attimi per distruggerla.
Non so neppure se sia possibile ricostruirla in tempi brevi: come minimo occorrerebbe l’ammissione delle proprie responsabilità ma le complicità del partito unico democratico-repubblicano la rendono altamente improbabile.
Come ho già scritto altrove i danni provocati da Capitan Demente si faranno sentire per molti anni a venire e, inizio a credere, egli abbia completamente affossato le possibilità degli USA di mantenere la guida mondiale.
Appena un po’ ottimista e idealista - 13/4/2023
Su YouTube è pieno di canali sui tipi MBTI ma uno dei migliori, se non il migliore, che seguo è: Love Who
Il tubatore è un ragazzo ISTJ con un accento fortissimo e che parla molto rapidamente (rendendo un po’ faticoso seguire tutto quello che dice) però è veramente preparato e le sue opinioni sono molto affidabili.
Il video di oggi è: 16 Personalities Optimistic/Pessimistic vs. Realistic/Idealistic | MBTI Ranking.
In pratica il tubista posiziona le varie tipologie in un piano cartesiano per rappresentare quanto siano ottimiste/pessimiste e realistiche/idealiste.
I tipi che conosco li posiziona esattamente dove mi aspettavo ma, almeno oggi, mi voglio limitare a commentare dove posiziona INTP.
In teoria ci piacerebbe essere idealisti e ottimisti ma in realtà la nostra razionalità è una zavorra che ci porta praticamente all’equilibrio perfetto con appena un accenno al quadrante ottimismo/idealismo. Personalmente sono totalmente d’accordo: io sono lì...
Organizer - 17/4/2023
Sto leggendo le conclusioni di “The framers’ coup” di Klarman e, una volta terminato, ci farò un pezzo riepilogativo.
Voglio però sottolineare un’affermazione che ho letto oggi e che, fino a poco tempo fa probabilmente non avrei notato.
Mia traduzione: «Quasi completamente da solo, Madison dette forma all’agenda iniziale della convenzione.» (*1)
Come ho scritto in Baco democratico stabilire l’agenda politica può essere un grande vantaggio nell’orientare il dibattito di un’assemblea.
Madison fu una delle tre-quattro persone che materialmente contribuirono maggiormente alla stesura della costituzione: questo non significa che tutte le sue proposte vennero accettate, però l’aver dato la conformazione iniziale all’impostazione del dibattito fece sì che nessun principio a cui fosse completamente contrario potesse passare.
Nota (*1): mia traduzione al volo di “The Framers’ coup” di Klarman, (E.) Oxford Uniersity Press, 2016, pag. 597.
alla prima stazione
1 ora fa
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