È da un po’ che non scrivo della guerra in Ucraina: onestamente sono rimasto deluso dall’assenza dell’offensiva russa invernale. Io ci speravo perché avrebbe portato chiarezza sul campo di battaglia su chi stesse effettivamente vincendo e, credo anzi, sarebbe stata risolutiva.
La mia spiegazione per la non-offensiva russa fu che qualcosa non andava nei dati fornitomi dalle mie fonti: ipotizzai perdite russe più alte del previsto e, soprattutto, mancanza di attrezzatura e/o munizioni.
Le mie fonti invece ipotizzavano un inverno troppo breve e arrivato tardi e che avrebbe rimandato il tutto al dopo lo scioglimento delle nevi. Solo un’altra delle mie fonti ipotizzò invece che una parte consistente degli uomini richiamati a fine estate servisse per impedire l’invasione dell’Ucraina occidentale da parte di truppe statunitensi e polacche (altra mia ipotesi).
Come spiegare poi i continui attacchi russi sul fronte orientale, comunque dispendiosi in termini umani anche per i russi, se di lì a poco ci sarebbe stata una nuova offensiva altrove? Perché, insomma, rischiare uomini per niente, per guadagni minimi comunque non risolutivi, se poco dopo si sarebbe potuto ottenere di più con meno sforzo?
Riguardo agli attacchi delle truppe Wagner intorno a Bakhmut sembra che la ragione fosse che il contratto degli ex carcerati della durata di un anno stesse per scadere e, quindi, cinicamente conveniva usarli per quest’offensiva localizzata.
L’altro fattore temporale è l’arrivo dei rinforzi occidentali: un’offensiva invernale li avrebbe anticipati. In questo caso ipotizzo che i russi, anche a causa del materiale inviato in scarsa quantità e spesso obsoleto, non siano preoccupati mentre anch’essi a loro volta, nello stesso periodo di tempo, riceveranno i nuovi mezzi appena usciti dalla fabbrica e, stavolta, in quantità significative.
Un problema di fondo è che la capacità produttiva dell’occidente, a causa della globalizzazione e delocalizzazione, è molto diminuita e dipende da componenti che devono arrivare da ogni parte del mondo. Contemporaneamente l’occidente affida la produzione a privati che, quindi, prendono l’occasione per realizzare giganteschi profitti mentre in Russia queste fabbriche sono tutte in loco e statali o, comunque, devono vendere allo stato a prezzo di produzione.
Il risultato è che la produzione russa sta schizzando alle stelle mentre quella occidentale arranca.
Insomma sulla reale situazione (chi vince e chi perde) sul campo sono meno sicuro di prima. Diciamo che la mia sicurezza per la vittoria russa è scesa dal 99% al 95%.
Mi pare che il fattore tempo sia tutto a favore dei russi: la loro economia non ha praticamente risentito delle sanzioni che, invece, stanno mandando all’aria l’occidente. Gli USA hanno invece il problema che, a forza di creare dollari dal nulla, il crollo del loro valore si avvicina. Non è un caso che molte nazioni stiano iniziando a farne a meno nei loro scambi commerciali.
Come se non bastasse SEMBRA che gli ucraini stiano per finire le munizioni di artiglieria mentre, come detto, i russi ne stanno accumulando grazie alla produzione incrementata.
Colpisce poi come tante nazioni sudamericane, africane e asiatiche si stiano spostando verso il polo costituito dai BRICS: è ragionevole supporre che questi abbiano accesso a informazioni più oggettive sull’andamento della guerra e, passare dalla parte del vincitore, è un comportamento umano molto comune.
Detto questo credo quindi che l’eventuale offensiva ucraina mi aiuterebbe a capire meglio come stanno le cose: da quanti uomini e mezzi sarà composta? Cosa riuscirà a ottenere?
Le offensive della scorsa estate avevano avuto successo a nord, conquistando una regione praticamente non protetta, ma molto meno a sud dove i russi si erano ritirati ordinatamente infliggendo però molte perdite all’esercito ucraino.
Il punto è che all’epoca i russi non avevano abbastanza truppe per controllare l’intero fronte che, per dare l’idea, è lungo come due e passa Italie messe per lungo!
Ora non è più così e, soprattutto, i russi hanno potuto preparare varie linee di difesa.
Se le mie fonti sono corrette l’offensiva ucraina dovrebbe risolversi in un buco nell’acqua. Ma se i russi, che ovviamente conoscono la situazione sul campo molto meglio di me, hanno preparato delle difese anche in Crimea evidentemente pensano che, almeno potenzialmente, potrebbero aver bisogno di usarle. Se così fosse però significherebbe che l’offensiva ucraina potrebbe aver successo, almeno temporaneamente.
Perché temporaneamente? Beh, secondo Berletic, che è l’esperto più lucido i russi, sempre per evitare troppe perdite, potrebbero comunque decidere di concedere terreno pur di minimizzarle (*1).
Secondo me però una ritirata, anche se controllata come quella ipotizzata da Berletic, verrebbe effettuata solo per necessità e non per volontà strategica.
Si tratta infatti di territori appena annessi alla Federazione Russa: permetterne l’invasione non gioverebbe alla credibilità di Putin (*2).
Per questo, in mancanza di un’offensiva russa, mi accontenterei anche di quella ucraina: la situazione sul campo si chiarirebbe molto.
Conclusione: come mai questa mia incertezza? La colpa è che, come adesso appare evidente, i media, recentemente sempre poco affidabili, con la guerra lo sono diventati completamente. Niente di nuovo qui: leggete per esempio gli archivi dei giornali italiani pubblicati durante la seconda (o anche la prima) guerra mondiale. Ho poi ancora ben fresco in mente il disprezzo di Kraus per i quotidiani austriaci e tedeschi i quali, secondo lui, contribuirono con le loro bugie a prolungare una guerra ormai persa al costo di centinaia di migliaia di vittime. Lo stesso mi pare sta accadendo oggi.
Nota (*1): non mancano i precedenti storici: del resto la Russia è gigantesca…
Nota (*2): la cui credibilità è alle stelle non solo in Russia ma anche nel resto del mondo, occidente compreso. Del resto Capitan Babbeo e la sua squadra sono semplicemente imbarazzanti...
L'esempio di Benjamin Franklin
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